RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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sabato 30 novembre 2013

THE NEW GENERATION a cura di Claudio Lorenzoni



THE NEW GENERATION a cura di Claudio Lorenzoni 

Claudia CRISOPULLI
Monia MERCADANTE
Erika RIEHLE
Kristina RAMONE
Marco BERTUCCI
Silvano BRUSCELLA
Damiano FENOGLIO
Mirko FERRERO
Giovanni SABBADIN
Stefano SIMONE

Museo a cielo aperto di Camo (CN)


a cura di Claudio Lorenzoni
Start sabato 30 novembre 2013 h. 18
Entrata Libera
End 21 dicembre 2013
Sede Palazzo del Municipio di Camo (CN)
Orario 8 – 14 lun-ven - fuori orario + sab/dom su prenotazione: 0141840100
info@museoacieloapertodicamo.it - comune.camo@libero.it



10 artisti diversi per età, ricerca visiva e mezzo espressivo.
10 giovani artisti accomunati da una stessa attitudine.
10 ragazzi, belli, freschi, nuovi, ironici, visionari, profondi, raffinati e metafisici.
10 volti.
10 metamorfosi.
10 corpi.
10 mondi.
10 perversioni.
10 sogni.
10 artisti che disegnano una geografia del loro (nostro) presente.
10 storie fatte di scambi, appartenenze, bivi ed incroci.
10 partenze 10 ritorni 10 flashback.
10 caratteri (artistici) incondizionati.
10 vite. Ed ognuna è un preciso stare dell’artista nel mondo.
10 temi nessun tema.
10 orizzonti designati.
10 immaginari in prospettiva.


La capacità narrativa dei ragazzi spazia dall’affermazione del proprio io alle condizioni emotive. Ci possiamo trovare innanzi ad “un’umanità drammatica e nel contempo grottesca” (Bruscella). La sensazione sarà quella di sentirsi un funambolo, in precario equilibrio, alla continua ricerca di coordinate di riferimento (Riehle). Sarà come una simbiosi tra i gesti incondizionati e la combustione della materia (Ferrero).
O, ancora, sono lavori che ci raccontano di “donne abbandonate nei loro dolori, lutti, solitudini, problemi lavorativi” (Crisopulli). Ci si può perdere nelle sfumature inaspettate di un giovane scatto (Sabbadin) oppure scontrarsi con “l’oggetto dei miei disegni frega fino ad un certo punto e quel certo punto è quello che ti permette di vivere o viverci dentro” (Fenoglio) ed anche che “siamo noi, che ci frantumiamo nel ricordo degli altri. Vivendo una dimensione sensibile che non ci appartiene” (Bertucci).
Ci sono poi storie private raccontate per immagini (Ramone) altre che costituiscono stanze aperte alla creatività diffusa (Mercadante) o la ricostruzione di quello che rimane del tempo schiantato in un crash test (Simone).

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