A.N.S.I.A. a Trezzo sull' Adda - Castello Visconteo a cura di Stefano Ronchi e Giorgia Menalli
artisti invitati:
Giacomo Rabufetti
Giacomo Benedetti
Riccardo Sangalli
Mauro De Carli
Thomas Berra
Christian Schettino
Daniele Assi
Stefano Ronchi
Eidon Mucaj
Daniele Aimasso
Ciro Casale
dal 1 maggio al 27 maggio 2012, presso la sala esposizioni del Castello Visconteo di Trezzo sull'Adda (MI)
inaugurazione Martedì 1 Maggio, ore 17,30
Ansia è un collettivo di giovani artisti che, attraverso la pittura e la
scultura, trattano temi ineluttabili nella società odierna, l’ansia
appunto, di vivere, del presente e del futuro, la precarietà nel mondo
dell’arte e nel quotidiano.
Ansia è un gruppo che, grazie alla
condivisione, vuole diffondere il proprio operato, cercando spazi,
persone interessate e possibilità.
Il linguaggio utilizzato
è abbastanza eterogeneo, ma tutte le ricerche dei singoli artisti si
possono ricollegare a due correnti fondamentali del secolo passato:
l’Espressionismo e il Surrealismo. La dimensione del sogno si propone
come dimora per la sintesi dell’essere, un luogo lontano, fortificato,
inaccessibile, se non alla propria individualità.
Ansia dunque non
nasce con il fine di denunciare la realtà, ma bensì per indagare una
visione alternativa al gioco della quotidianità.
Il vuoto, il
dubbio, la confusione contemporanea e la “surreale” paura della vita
portano alla necessità di ricostruire un equilibrio, necessario per
compensare quello smarrimento ideologico delle nuove generazioni, che
trovano un appiglio entro esperienze passate, citazioni, ripercorrendo
la strada calcata dalle Avanguardie Storiche e procedere da li,
dimenticando per un’ attimo il resto.
Lo sfondo, il luogo comune è
dunque estrapolare dalla realtà contemporanea una visione che non può
essere trattata con riferimenti realistici “…quanto più questo mondo
diventa spaventoso, tanto più l’arte diventa astratta…” (W. Kandinsky).
Un gruppo di artisti quindi, che gioca attraverso sogni inverosimili,
che lasciano a noi la possibilità di farne parte o starne fuori.
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