Andrea Martinucci: un giovane talento dalla spiccata indole all'arte. Da seguire, sostenere e collezionare. Non aggiungo altro!
RE-AZIONE di Andrea Martinucci
INAUGURAZIONE_ 13 SETTEMBRE 2012 ORE 18,30
DIBATTITO APERTO_ 14 SETTEMBRE 2012 ORE 18,00
Milano, 13 settembre 2012 – È una mostra che vedrà il pubblico diventare parte integrante del percorso espositivo, quella che inaugurerà giovedì 13 settembre 2012 alle ore 18:30 negli spazi di Fabbrica Borroni. L’artista è Andrea Martinucci, già definito dalla critica come giovane promessa dell’arte contemporanea italiana, e la mostra è RE-AZIONE.
Si tratta della prima personale dell’artista romano a Milano e non
solo, perché RE-AZIONE è anche il progetto di arte sociale che Andrea
ha creato sul web, con un invito esteso ad altri dieci artisti, che
sarà presentato, per la prima volta al pubblico e agli addetti ai
lavori, con un catalogo e un dibattito aperto nella Sala delle Colonne
di Fabbrica Borroni, venerdì 14 settembre alle ore 18:00.
La mostra è patrocinata dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di
Milano e, per l’importanza sociale delle tematiche affrontate, da
Amnesty International, ed è realizzata con il contributo del Comune di
San Cesareo e la collaborazione dell’associazione culturale Famiglia
Margini. Sponsor Progeo e Palladino Editore. Media partner EQUIPèCO.
LA MOSTRA
Il progetto espositivo prende avvio dai fatti accaduti durante le
proteste in Egitto nella primavera 2011, che hanno visto l’arresto di
diciassette giovani donne perché trovate, dopo aver preso parte a una
manifestazione, in un accampamento insieme a manifestanti di sesso
maschile. Condotte in carcere le donne sono state sottoposte a insulti,
violenze e abusi dagli stessi uomini della polizia, in una stanza con
porte e finestre aperte sulla strada, di fronte allo sguardo
indifferente dei passanti. In mostra, una doppia installazione, che
ricrea la condizione esistente all’interno di quella stanza del carcere,
invita il visitatore a interagire ed essere parte integrante del
percorso espositivo, per ritrovare la dimensione relazionale
dell’esistenza.
Nelle prime due sale, diciassette cubi di legno bianco, di venti
centimetri di lato, fissati lungo le pareti e calati in un contesto di
vita quotidiana attraverso installazioni sonore che riproducono i
rumori di una città, custodiscono al loro interno diciassette disegni a
inchiostro, acrilico e fotografia su carta, uno diverso per ognuno dei
cubi, uno per ognuna delle diciassette donne torturate e abusate.
Sulla superficie esterna dei cubi, quella che dialoga direttamente con
lo spettatore, vi è un foro, unico e solo punto attraverso cui è
possibile osservare la scena rappresentata all’interno. Il visitatore
si troverà così, a svolgere il ruolo di testimone, proprio come i
passanti fuori da quella stanza con porte e finestre aperte sulla
strada. Un ruolo che è amplificato dalla particolarità del meccanismo
di visione, e che lo mette davanti a una scelta:
avvicinare l’occhio a quel foro e diventare quindi parte integrante
della rappresentazione o fermarsi alla superficie del cubo e non
lasciarsi coinvolgere.
Nella terza sala il visitatore entra in un cubo di due metri,
costituito unicamente dal suo scheletro e illuminato da un riflettore, e
diventa egli stesso oggetto della visione, proprio come le diciassette
donne in quella stanza. E in una condizione di instabilità e di
insicurezza, determinata dall’assenza delle pareti e amplificata dalla
fonte di illuminazione, è chiamato ad assumersi la responsabilità di
ciò che ha visto nelle sale precedenti e re-agire a quella situazione
di prepotenza. La scelta è solo sua: può rimanere nella struttura o,
grazie all’inesistenza delle pareti, uscire e compiere, così, un’azione
volta a esprimere la sua volontà di re-azione.
IL PROGETTO
RE-AZIONE è un progetto indipendente e itinerante che vede undici
artisti, Andrea Martinucci, Paolo Angelosanto, Pietro Mancini, Lisa
Wade, Giovanna Lacedra, Daniel Silvo, Angelo Bellobono, Tiziana
Contino, Gea Casolaro, Filippo Riniolo e Fabrizio Ajello/Christian
Costa – Spazi Docili, insieme per la prima volta per condividere il
loro comune obiettivo: ribadire, con progetti che stimolino una
consapevolezza reale nella collettività, che fare arte significa
attivare senso civico e senso di responsabilità critica.
Un’avventura che è iniziata il 12 maggio scorso con il lancio di una
piattaforma web, Re-Azione, e di una pagina facebook,
reazioneartesociale, su cui ogni due settimane è stato presentato e
condiviso il progetto proposto da ogni artista, per rendere le persone
partecipi di come l’arte possa entrare in relazione con il mondo fisico –
con l’identità e le tradizioni di un paese, il disagio psichico o
fisico, la multiculturalità, o anche con l’economia e
l’eco-sostenibilità, con i sentimenti, con la reclusione, con temi
difficili come l’aborto, con la modernizzazione – e creare alternative
di vita possibili. In un mondo di incertezze e transizione, in cui non
sembra esserci una rete di salvataggio, Re-Azione questa rete vuole
crearla e proporre un’arte che possa riuscire a spezzare il circolo
vizioso creato da un modello sociale che pone l’enfasi
sull’individualità e sminuisce l’amore per l’altro, per il “diverso”.
Una sfida ambiziosa che, nei mesi successivi alla presentazione, vedrà
la collaborazione di nuovi artisti e nuovi spazi espositivi.
L’ARTISTA
Andrea Martinucci vive e lavora a Roma. Ha frequentato Multimedia
Design all’Accademia Delle Arti e Nuove Tecnologie di Roma. Tra gli
eventi degli ultimi anni: Cartabianca, 2012, Museo Nazionale d’arte
contemporanea Villa Croce, Genova, a cura di Silvia Cina, in
collaborazione con Francesca Serrati, sguardo contemporaneo e Nero;
Quadratonomade, 2012, Palazzo delle Esposizioni, Roma, a cura di 100%
periferia; 6 UGUALE 9, 2011, Galleria Nuvole Arte, Montesarchio, a cura
di Domenico Maria Papa ; PAPIROFLEXIA, 2011, Aratro, Campobasso a cura
di Lorenzo Canova; Young Forever,2011, Palazzo della Cultura, Modica, a
cura di Francesco Lucifora; Premio Arte Laguna 2011, Arsenale di
Venezia, a cura di Igor Zanti; NEXT_GENERATION 2010, Galleria San
Lorenzo, Milano, a cura di Ivan Quaroni; AUFHEBUNG, 2010, Spazio 1:1
projects , Roma, a cura di Cecilia Canziani e Maria Rosa Sossai.
LA SEDE
Fabbrica Borroni nasce dal progetto di Eugenio Borroni, collezionista e
appassionato d’arte, di dar vita a un luogo capace di ospitare la sua
collezione e lavorare per la promozione della giovane arte italiana. La
sua attività culturale è varia e intensa, dalla visita alla Collezione
Borroni (oltre 500 opere di giovani artisti italiani) alle mostre
dedicate alla giovane arte, alla collaborazione con il Territorio per
aumentare il radicamento della cultura e aprire alle nuove idee.
ASSOCIAZIONE CULTURALE FAMIGLIA MARGINI
Famiglia Margini è un'associazione culturale e galleria d'arte
contemporanea che sostiene un attivo movimento d'avanguardia artistica,
punto d'incontro di persone che ancora credono nella possibilità di
condividere percorsi esistenziali.
Nessun commento:
Posta un commento