Nuovo appuntamento da Blendage ad Appiano Gentile... ora di scena la fotografia....
"Riflessi”
Mostra
fotografica dell'artista Davide Virdis
Dopo il successo
fiorentino, della scorsa primavera, la mostra fotografica "Riflessi"
dell'artista Davide Virdis, approda ora ad Appiano Gentile (CO) presso La
Blendage - Gallery Store in Piazza Diaz,
3/5.
L’appuntamento è
per venerdì 14 settembre alle ore 18,30
per un aperitivo alla presenza
dell’artista. L’esposizione durerà fino
a domenica 23 settembre 2012 con i
seguenti orari: mart-sab 9.30 - 12.30 e 15.30 - 19.30, dom 10.00 - 13.0
Per ulteriori
infomazionii: Tel. 031 3534820 Indirizzo
mail: gmb@blendage.com - web: http://www.blendage.eu/
A PROPOSITO DEL PROGETTO DI MOSTRA FOTOGRAFICA RELITTI
Ha scritto l’antropologo Marc Augé: “L’umanità non è in rovina, è in cantiere. Appartiene ancora alla
storia. Una storia spesso tragica, sempre ineguale, ma irrimediabilmente
comune”.
Guardando le prime immagini fotografiche che
Davide Virdis ha realizzato per proporre la mostra “RELITTI” mi sono venute
immediatamente alla mente queste parole, poiché quelle fotografie non mi
apparivano metafore di morte bensì segni sia pure “residuali” ma ancora
significanti di vita, di lavoro, di emozioni, di quel “sudore/dolore” a cui
l’originario quanto liberatorio atto di disobbedienza perpetrato da Adamo ed
Eva (secondo la Bibbia) e da Prometeo (secondo la mitologia greca) ha
condannato i loro discendenti - tutti noi umani.
Le fotografie di Virdis non sono dunque documenti di “archeologia
industriale”: se tali fossero non ne sarei interessato. Esse al contrario
dimostrano proprio il fatto che l’umanità “è in cantiere”, e proprio per questo
è ancora umanità. E nelle differenti
rappresentazioni visuali della tragicità del proprio destino - qui
rappresentata da luoghi di lavoro abbandonati ma che ancora rivelano la
presenza dell’uomo forse “umile” ma sicuramente “reale”, quell’uomo intuisce di
non essere solo. Scopre di essere unito agli altri uomini da una comunità di destino, e trascende la propria
insignificante individualità.
Virdis ci insegna insomma a guardare
quei relitti che ancora sono vita, poiché hanno un senso, ed a vedere in essi noi stessi in cantiere, ossia alla ricerca
interminabile per un senso alla nostra stessa vita.
Prof.
Paolo Chiozzi
Docente
di Antropologia Visuale
Facoltà
di Scienze Politiche
Università
di Firenze
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