Tre dicono che sia il numero perfetto...
“Metamorfosi”
venerdì 28 settembre ore 18.00
presso le Scuderie di Palazzo Moroni.
Presentazione del prof. Giuliano PisaniVenerdì 28 settembre a Padova, presso le Scuderie di Palazzo Moroni, il professor Giuliano Pisani presenterà la mostra d’arte contemporanea dei pittori Bandarin, Howlett, Scuderi. “Metamorfosi” è il titolo che i tre artisti, eterogenei per soggetto e tecnica pittorica, hanno scelto per la loro esposizione indicando con questo termine la capacità della pittura di esprimere le loro personali emozioni attraverso la composizione delle forme.
venerdì 28 settembre ore 18.00
presso le Scuderie di Palazzo Moroni.
Presentazione del prof. Giuliano PisaniVenerdì 28 settembre a Padova, presso le Scuderie di Palazzo Moroni, il professor Giuliano Pisani presenterà la mostra d’arte contemporanea dei pittori Bandarin, Howlett, Scuderi. “Metamorfosi” è il titolo che i tre artisti, eterogenei per soggetto e tecnica pittorica, hanno scelto per la loro esposizione indicando con questo termine la capacità della pittura di esprimere le loro personali emozioni attraverso la composizione delle forme.
La pittura di Silvia Scuderi (Padovana, artista rappresentativa
delle nuove tendenze pittoriche) racconta storie di sensualità e passione. I
suoi corpi femminili inseguono un realismo visionario, sono espressione del
desiderio e delle sensazioni che emergono dal profondo dell’inconscio e
prendono forma nell’immaginazione creatrice.
La pittura di Beatrice Bandarin risente, nelle
immagini, del tempo in cui viviamo. Dall’interno della caverna nella quale vive e opera, il riflesso
del mondo esterno porta le immagini
dei paesaggi familiari, ma anche
quelle dei viaggi spaziali: la Terra vista dallo spazio, le stelle, le grandi
nebulose. B.Bandarin sente il vertiginoso timor-panico del disumano
spazio e cerca una nuova, rassicurante Bellezza attraverso composizione
e colore steso sulla tela alla maniera degli antichi.
La suggestiva pittura
di Alan Howlett (londinese di fama, dal grande back ground
culturale) trasforma la musica in pittura: nelle sue opere si avverte l’osmosi tra le due arti, lo sforzo
di tradurre nell’equivalente visivo potenti e vari stimoli musicali quali ad esempio una
cruciale ma perfettamente controllata posa del teatro kabuki, oppure lo studio
di testi e musiche del Trecento italiano e francese.
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