RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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venerdì 12 agosto 2011

Chi muove l'arte: Carta d'identità di... Maurizio Vanni


Maurizio Vanni


DOMANDE

  • Generalità (nome, cognome, età, professione ect.)
  • Collaborazioni (principali collaborazioni, mostre ect.)
  • Il tuo miglior pregio
  • Il tuo peggior difetto
  • Qual è il collega che stimi di più?
  • E quello che ritieni meno interessante?
  • Fammi tre nomi di artisti che ritieni in questo momento fra i più interessati
  • La galleria, il museo o l’istituzione al top della tua classifica personale?
  • Ed il fanalino di coda?
  • Moderno o contemporaneo?
  • Il ruolo del web nel mondo dell’arte
  • Progetti importanti per il futuro
  • Sogno nel cassetto
  • Ricetta salva/crisi
  • Una tua confessione (quello che nessuno sa di te)
RISPOSTE

Maurizio Vanni, 44 anni, Museologo, Critico e Storico dell'Arte e Specialista in Art Management. Attualmente Direttore del Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art.
Ho lavorato in 19 paesi del mondo per 51 musei con i quali intrattengo ancora ottimi rapporti (Argentina, Brasile, Portogallo, Spagna, Cina, Taiwan, Turchia, Francia, Thailandia, Austria, Germania, Paesi Bassi, ecc. Ho curato oltre 400 mostre. Sono alla mia seconda direzione museale. Attualmente sto preparando un "Progetto speciale" per la prossima Biennale di Mosca, sto collaborando con la Fondazione Peggy Guggenheim per la realizzazione di una grande mostra e una serie di progetti legati alla video and visual art come curator del M.I.B. - Momenti Italia/Brasile. Ho incarichi pubblici per la Provincia di Grosseto e per il Comune di Pietrasanta.


  • Il mio miglior pregio è quello di metermi in discussione ogni momento e, se necessario e pertinente alla situazione in questione, sono pronto a contraddirmi e cambiare idea.
  • Il mio peggior difetto? Ne ho talmente tanti. Forse l'eccessiva generosità che, alcune volte, mi allontana dall'essenza delle cose.
  • Ho tanti amici nel mondo della critica d'arte: faccio due nomi che stimo per dedizione, preparazione, altruismo e correttezza estrema: Stefano Cecchetto e marco Meneguzzo.
  • Non esistono critici non interessanti: lotto per salvare i curatori dall'estinzione. Diciamo che Sgarbi non è adattissimo a occuparsi di arte della nostra contemporaneità.
  • Loris Cecchini, Christian Balzano e Amrit Chusuwan.
  • In Italia la galleria al top per l'arte della nostra contemporaneità è sicuramente la Galleria Continua. Metterei appena sotto la Prometeo Art gallery.
  • Il miglior museo italiano? Dopo il Lu.C.C.A. naturalmente, vedo benissimo il MAmBo di Bologna, il MAN di Nuoro e il Macro di Roma.
  • Il peggior museo? Ogni museo è degno di essere preso in considerazione e deve essere aiutato a svolgere al meglio le proprie attività per il raggiungimento delle proprie missioni. Il difficile momento economico che viviamo mi impedisce di rispondere perchè conosco troppo bene le dinamiche che regolano le programmazioni artistiche di pubbliche strutture: senza soldi è impossibile lavorare bene.
    • Da Curatore Contemporaneo. Da Direttore di museo moderno e contemporaneo.
    • Il ruolo del web è fondamentale nell'era del digitale e della comunicazione iper-velove: web site, social network e web marketing. Leggere bene le avvertenze prima dell'utilizzo, ma se conosciuti e utilizzati in modo corretto e responsabile si trasformano in strumenti che possono fare la differenza per qualunque istiruzione pubblica e privata.
      Progetti per il futuro? Spettacolarizzare e rendere interdisciplinari gli eventi collaterali delle mie mostre per divulgare l'arte contemporanea a tutti i target di pubblico possibili. Lavorare sulle emozioni che presenziano le invenzioni prima ancora di "spiegare". Nelle arti della nostra contemporaneità, suggerire è sempre meglio che rappresentare.
      • Sogni ne ho tantissimi: dirigere un grande museo non nitaliano con la squadra giusta e il budget approrpiato per il raggiungimento degli obiettivi.
      • Ricette miracolose non ne ho, ma credo importante investire sui giovani artisti, produrre eventi e non importarli (meglio co-produrre e farli girare), avere relazioni internazionali solide, pensare in grande, ma non dimenticare mai il budget a disposizione e riavvicinare il grande pubblico ai musei per mezzo di tantissime proposte interdisciplinari.
        Una mia confessione? Avrei dovuto diventare un commercialista, sognavo di fare lo psicologo e mi sono trovato museologo. Una cosa è certa: non sarà la mia ultima professione!






Per vedere le altre "Carte di Identità....
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