Gerardo Di Feo
DOMANDE
- Generalità (nome, cognome, età, professione ect.)
- Collaborazioni (principali collaborazioni, mostre ect.)
- Il tuo miglior pregio
- Il tuo peggior difetto
- Qual è il collega che stimi di più?
- E quello che ritieni meno interessante?
- Fammi tre nomi di artisti che ritieni in questo momento fra i più interessati
- La galleria, il museo o l’istituzione al top della tua classifica personale?
- Ed il fanalino di coda?
- Moderno o contemporaneo?
- Il ruolo del web nel mondo dell’arte
- Progetti importanti per il futuro
- Sogno nel cassetto
- Ricetta salva/crisi
- Una tua confessione (quello che nessuno sa di te)
RISPOSTE
Gerardo di Feo, 29 anni, foggiano ma non si direbbe, storico dell’arte, docente a contratto di scrittura creativa (dai 3 ai 101 anni), ho avviato sperimentazioni laboratoriali di arte terapia sull’autismo (con ottimi risultati sui corsisti, pessimi sulle istituzioni).
Ho collaborato con l’artista sarda Maria Lai per la quale ho curato la trasposizione didattica dell’ opera “Il Volo del gioco dell’Oca”creata nel 2002, realizzando il progetto la città Gi-Oca-ta avviato nel 2008 a Foggia ed ancor’oiggi itinerante. Ho curato giovani artisti italiani e ho creato la rassegna artistica “Chi dice donna…dice Daunia” partita nel 2009-2010 di cui a breve partirà la seconda edizione.
Sono una persona molto paziente e questo aiuta molto la creatività e i rapporti con gli altri.
Vivo in un ossessivo disordine e questo non aiuta molto la creatività e i rapporti con gli altri. Ho un modo di scrivere molto ermetico e colloquiale e ciò a molti destabilizza.
Mi piace molto come scrive Alberto Agazzani, condivido molte scelte artistiche di Carolina Lio. Nel mondo della didattica dell’arte un grande per me è Marco Dallari e in generale la passione che in Emilia Romagna viene espressa per la didattica dell’arte anche se da un po’ di anni si stanno adagiando sugli allori.
In generale non mi piace l’ambiente curatoriale napoletano ancora legato a vecchi formalismi e baronie.
Tra quelli che ho curato Dario Molinaro, tra quelli che non ho curato Nardi&Scopetta e Michael Rotondi.
Mi piace molto ArteBambini di Bologna, il Museo Paul Klee di Berna e come sono tenuti i musei nella provincia di Pesaro Urbino e nelle Marche in generale.
Ultimamente l’Ara Pacis a Roma sta facendo dei tonfi uno dietro l’altro.
Contemporaneo è una parola che non mi piace perché ingloba e fagocita di tutto e di più spingendo l’arte nell’oblio. Mi piace molto Mondrian, Pollock, Basquiat, Frida Khalo forse perchè li “uso” spesso nel mondo dell’educazione e sono terapici anche per me.
Il web oggi ha un ruolo sociale e l’arte può solo trarne benefici.
Non dire gatto fino a quando non ce l’hai nel sacco… è un mio credo di vita…quindi anticiperò ben poco! In questo anno dal punto di vista curatoriale sono stato fermo per dedicarmi alla didattica, ma dall’autunno riprenderò con un progetto trasversale sulla didattica dell’arte, con giovani illustratori. Speriamo bene!
Mi piacerebbe riuscire a trovare un antidoto contro la frase “Ma questo lo so fare anch’io” che sento dire da molti fruitori di arte contemporanea.
Un consiglio per gli artisti è quello di non fare opere discount solo perché si vende poco, per la serie il sugo lo puoi fare anche con i pomodori cinesi l’aspetto è quello ma il gusto non è lo stesso.
Per i curatori un consiglio è quello di non spingere mai gli artisti verso scelte dettate dal mercato, come per esempio realizzare lavori di piccolo formato perché si vendono di più o cose simili.
Quello che si dice di me in giro è per il 50 per cento falso ma io non faccio niente per smentirlo perché alla fine un alter ego creato dal popolo può essere più vero di un’ anima originale. [chi vuole mi può rubare la citazione postandola su FB o TWITTER]( -.-) abbracci.
Per vedere le altre "Carte di Identità....
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