Paolo Meneghetti
DOMANDE
- Generalità (nome, cognome, età, professione ect.)
- Collaborazioni (principali collaborazioni, mostre ect.)
- Il tuo miglior pregio
- Il tuo peggior difetto
- Qual è il collega che stimi di più?
- E quello che ritieni meno interessante?
- Fammi tre nomi di artisti che ritieni in questo momento fra i più interessati
- La galleria, il museo o l’istituzione al top della tua classifica personale?
- Ed il fanalino di coda?
- Moderno o contemporaneo?
- Il ruolo del web nel mondo dell’arte
- Progetti importanti per il futuro
- Sogno nel cassetto
- Ricetta salva/crisi
- Una tua confessione (quello che nessuno sa di te)
RISPOSTE
ECCO LE RISPOSTE. GRAZIE DEL COINVOLGIMENTO!
Mi chiamo Paolo Meneghetti, ho 32 anni e vivo a Bassano del Grappa (VI). Nel 2004 presi la laurea in filosofia, all'Università Statale di Padova, con una tesi d'estetica contemporanea (sulla fenomenologia francese di Deleuze, Bataille, Derrida, Bachelard e l'ermeneutica di Vattimo, Gadamer). Sono coordinatore di < Venice Culture Web-TV >, articolista per le riviste < Cine-filos > (cinema) e < Revolution Magazine > (fotografia di moda). Dal 2006 curo - da indipendente - mostre d'arte contemporanea. Mantengo sempre il caratteristico taglio di recensione a fenomenologia "pura" (teoretica). Per questo motivo, mi definisco un < critico d'estetica contemporanea >.
Da curatore per mostre d'arte contemporanea, tengo due collaborazioni fisse: con la < Sesto Senso Gallery > di Roma (potendo recensire dei pittori internazionali, come Antonio Tamburro e Giorgio Celiberti) e - solo di recente - con la < Paola Rescio Gallery > di Milano (dove ho portato installazioni e disegni della più "giovane" Alice Olimpia Attanasio). Nel Giugno 2009, potei parlare in pubblico al < Padiglione Macedone > della < Biennale di Venezia 53 >. Vi esponeva l'artista Nikola Uzunovski, ed io curai per lui una recensione d'estetica, basata sulla fenomenologia della < metafora bianca >, per Jacques Derrida. Ancora oggi, è la soddisfazione intellettuale che ricordo con più piacere! Avevo solo trent'anni, da un mese.
Credo di conoscere e rispettare i miei "limiti" (sia intellettuali, sia nell'esperienza di vita)
Sono schivo, riservato e - probabilmente - malinconico di carattere. Non è facile conoscermi davvero (bene). Al di là di questo, considero molto importante che gli artisti, i curatori, i galleristi etc... apprezzino le recensioni d'estetica che scrivo pubblicamente.
Venendo da studi strettamente filosofici, non ho conosciuto di persona molti critici/curatori. Tra l'altro, vivo in un contesto territoriale tendenzialmente "sordo" all'arte contemporanea (tranne che per il < design >), qual è la pedemontana veneta. Da tempo ho conosciuto il critico/curatore Emanuele Beluffi, che viene da studi d'estetica filosofica, come me. Ho scritto per la sua rivista < Kritika >. Direi che stimo Beluffi, proprio per la nostra vicinanza nello stile di recensione.
Senza fare nomi (P.S. perché altrimenti finirei per contraddire la mia riservatezza caratteriale...), dobbiamo riguardarci da tutti quei critici/curatori d'arte che usano "troppo" la parola < estetica >, senza provenire da studi strettamente filosofici. Io sinceramente prima di recensire "controllo" il pensiero di Nietzsche, Heidegger, Sartre, Benjamin etc... Naturalmente penso che in Italia ci siano < critici d'estetica contemporanea > che lavorano brillantemente nel mondo dell'arte: Senaldi, De Cecco, Mugnaini, Fassi etc... Persone cui io stesso guardo come miei modelli di lavoro!
Avendo cominciato da poco il lavoro di curatore, complice la lontananza della città in cui vivo dal < top > dell'arte contemporanea, ti dico che mi "aggiorno" prettamente sulle riviste del settore, mentre frequento mostre/fiere fra il Veneto e la Lombardia. Tempo fa conobbi di persona prima il pittore Nicola Samorì, poi il fotografo Marco Campanini. Due artisti d'una qualità estetica che considero < evidente > (ossia < molto forte >...). Mi piacerebbe recensirli, perché ne uscirebbero letteralmente < pagine su pagine >. Per il terzo nome, ti segnalo una pittrice veneta che negli ultimi anni ha cominciato ad esporre in musei importanti (come la < Galleria Comunale Ca' Pesaro > di Pesaro): Sonia Ros
Sicuramente la < Fondazione Bevilacqua - La Masa > di Venezia. E' evidente la sua propensione a lanciare i giovani artisti. Io sono veneto, e davvero se lavorassi per la < Fondazione Bevilacqua - La Masa > avrei una grande soddisfazione personale.
Non voglio fare nomi. Però spiace vivere in territori potenzialmente "ricchi" dove nessuno ha voglia di spendere per < un motivo (molto) intellettuale >. Penso alle difficoltà che il critico/curatore incontra cercandosi delle sponsorizzazioni.
< Contemporaneo > tutta la vita per la tua domanda. < Grunge e Contemporaneo > per me!
Il ruolo del < web > è veramente sorprendente. Da un punto di vista strettamente fenomenologico, l'arte contemporanea nasce da un < sistema > (quando più galleristi, collezionisti e critici lanciano dei "meritevoli"). Ciò richiede "l'ossessione per il contatto". La popolarità nel < web > aiuta molto. Recentemente mi sono avvicinato al mondo italiano della < fotografia glamour >. Ho avuto più soddisfazioni intellettuali, recensendo l'estetica dei "meritevoli". Ci sono arrivato tramite < Facebook >, e certo l'attuale mancanza in Italia d'un < sistema del glamour > favorì il mio ingresso.
Mi piacerebbe scrivere un numero maggiore di progetti per mostre d'arte.
Ce ne sarebbero troppi... Lasciamo perdere!
Purtroppo, non è a me che devi chiederlo...
Vado regolarmente allo stadio, pure in trasferta (P.S. Sono tifoso del Bassano Virtus, società di < Prima Divisione >), e per rilassarmi gioco molto a scacchi (P.S. In passato, presi la categoria federale - peraltro ancora tecnicamente modesta - di < Terza Nazionale >)
Per vedere le altre "Carte di Identità....
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