Il lavoro di Damiano Casalini
ragiona intorno a un tema che riguarda qualunque bambino e qualunque uomo.
L’artista torinese ha ideato un personaggio di grande semplicità tecnica, ma di
enorme impatto visivo. Si tratta di un bambinomorto, cioè mai nato perché, per
una o mille ragioni irragionevoli, la società ha deciso di escluderlo dal
proprio consorzio.
Questa creatura con
braccia e gambe molli, quasi dovessero ancora formarsi, ha un viso tondo e
sorridente con occhi molto espressivi.
Nel suo universo di
fantasia, che si scontra con la violenza della realtà, entrano due ordini di
presenze, i buoni e i cattivi. Della schiera dei buoni fanno parte molti
animali da sempre connotati come creature positive: il gufo, capace di mettere
in guardia dai pericoli notturni; l’elefantino, in grado di portare fortuna; il
cinghiale, in apparenza feroce e invece pronto a difendere, quasi un cane da
guardia dei boschi; il maialino,
filiazione domestica del caro cinghialetto, l’asinello, bestiola di compagnia e
molta tenerezza.
I geni del male sono
invece degli uccelli rapaci tra l’aquila e il condor, in realtà simili a
tacchini. Hanno rostri aguzzi e sguardi voraci, stanno in attesa per ore,
pronti a ghermire la preda. Di solito occupano la parte esterna del dipinto,
costruendo quasi un cerchio di morte attorno al bambino inerme e ignaro, che
tuttavia si protegge con le sue poche certezze e i suoi piccoli amici.
La figura del cerchio è
un elemento fondamentale nella poetica di Casalini. Può indicare un recinto di
negatività, più spesso rimanda al ventre materno, luogo di nascita e di
protezione, ma anche possibile strumento di coercizione, quando il mondo adulto
non si accorga dei pericoli contro i quali il bambino deve lottare.
Questa mostra riassume
il suo lavoro fin da quando frequentava l’Accademia Albertina di Torino.
I suoi personaggi si
presentano alla Scoletta della Bragora in 3 storie che portano il suo
soprannome, Bubo, di qui il titolo dell’evento, 3 Bubostorie.
Non si possono
comprendere l’immensa dolcezza e la corrispondente amarezza intrise nella
produzione di Casalini senza conoscere la sua straordinaria situazione visiva.
Una rara malattia gli impone di combattere contro il buio da quando è nato. I
suoi occhi si regolano in modo diverso rispetto alla normale percezione della
luce. Questo ha generato un approccio al mondo oggettivo e anche al mondo
fantastico del tutto personali. Il buio per Casalini è diventato una condizione
mentale, lo costringe a ritirarsi dal resto e avvia quella indagine interiore
che ha permesso l’invenzione di un mondo nuovo.
Chi visiterà la sua
mostra veneziana si scontrerà con un palcoscenico sul quale calcano mostri
cattivissimi e animali meravigliosi. Demoni nell’ombra e figure angeliche nella
luce. Il bambinomorto diventa lo strumento che permette di filtrare le cose e
attribuire un senso alla propria vita.
Ma questo bambino dice
tanto di ciascuno di noi, delle nostre paure e dissonanze, dei sogni, delle
speranze e malinconie. Le Bubostorie porteranno il visitatore in una dimensione
sospesa tra un’infanzia infinita e l’infinita consapevolezza di doversi
schermare dall’incomprensione degli altri e dal muro dell’indifferenza.
Titolo dell’evento: CASALINI
3 Bubostorie
Sede: Scoletta della Bragora, Campo Bandiera e Moro, Castello 3011 B, Venezia
Inaugurazione: Sabato 6 Luglio, ore 18.00
Durata della mostra: 7 luglio > 4 Agosto 2013
Orari di apertura: 10.00 - 18.00, lunedì chiusura
Biglietto: ingresso libero
Ideatore e
Curatore: Anna Caterina Bellati
Artista: Damiano
Casalini
Patrocini: Provincia di Venezia e Comune di Venezia
In collaborazione con Oscalito e Arte in Bragora
Sito internet e Ufficio Stampa: Daniela Bellati e Dino Spreafico per
Bellati Editore
Fotografia: Dino Spreafico
Catalogo: Bellati Editore © 2013
Email: info@bellatieditore.com
Web: www.bellatieditore.com
COME RAGGIUNGERCI
In treno: scendere alla stazione
ferroviaria di Venezia Santa Lucia.
In auto, dall’autostrada: prendere la direzione per Venezia, immettersi in Viale della Libertà,
parcheggiare a Tronchetto o a Piazzale Roma.
QUINDI
Scoletta della Bragora si raggiunge facilmente con il servizio di
trasporto pubblico Actv, Linea 1 (direzione Lido), da Ferrovia a San Zaccaria.
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