Carlo Vanoni lo conosco davvero da tanti anzi tantissimi anni.
All'epoca, nei villagi turistici, faceva ancora l'animatore.
In quei tempi, era uso avere dei soprannomi, dei nomignoli.
Il suo era Stella.
Lo ricordo abile chitarrista con le sue memorabili performance di suonata con i denti alla moda di Jimi Hendrix.
Poi assiduo frequentatore della Galleria.
Curioso, affamato, quasi bulimico di sapere, conoscere.
"Adottato" dalla famiglia Scuffi, Lia e Marcello, muove i primi passi nel mondo dell'arte.
Prima nella stessa galleria nei villaggi poi a Telemarket 2, in puglia ed ora, mattatore incontrastato dagli Orler.
Bravo, preparato, colto e sempre interessante.
In questi giorni è uscito il suo libro:
"A letto con Monna Lisa. Arte contemporanea per pendolari e altri curiosi",
scritto a quattro mani con Luca Berta.
Incuriosito l'ho letto.
Divertente, intelligente, scanzonato e scorrevole.
Un
nuovo modo di leggere l'arte e, come si legge nel sottotitolo, davvero
per tutti, anche per quegli addetti al settore che millantano profonde conoscenze
di storia dell'arte ma drammaticamente apprese da innumerovoli ore di
studio sui mitici "Bignami".
Ovviamente, con tutto rispetto per i vecchi "bigini" come li chiamavo io, anzi noi, ai tempi.
Oramai giurassici...
a proposito, ma esistono ancora i "Bignami"?
In che senso l'orinatoio di Duchamp è arte
tanto quanto la Gioconda? Tutti ammirano le opere di Leonardo da Vinci,
degli Impressionisti, di Van Gogh. Ma quando si parla di arte con-
temporanea le cose cambiano, e scatta il "secondo me". "Secondo me
questo non c'entra niente con l'arte!". "Secondo me mio figlio lo
saprebbe fare meglio!". Perché? Per saperlo bisogna tornare indietro
fino a Monna Lisa. Gli autori propongono un viaggio acrobatico tra
cinque secoli di arte, toccando tutti i riferimenti universalmente noti
(dalla Gioconda fino alla Marilyn di Warhol) e usando esempi della
quotidianità (i cellulari, la televisione, le vacanze alle Maldive) per
mettere a nudo i tratti essenziali del fare artistico dalle avanguardie
in poi. Riescono a parlare di fine della pittura e arte concettuale
senza rinunciare alla chiarezza e al sorriso. Questo percorso è
suddiviso in micro-capitoli da leggere in dieci minuti, non più del
tempo di una breve tratta da pendolari. Dieci micro-capitoli, come
un'andata e un ritorno per ogni giorno della settimana lavorativa.
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