Una riflessione personale...
Cinismo all'ennesima potenza, disarmante realtà o semplice evoluzione della specie?
Negli ultimi mesi, mi è capitato più volte di essere coinvolto in dibattiti o semplici chiacchierate, con imprenditori, esperti di economia, studiosi e animali vari, sull'argomento crisi.
Tutte le volte la conclusione è sempre stata questa: è come una guerra, anzi siamo in guerra.
Una guerra che però non sappiamo come affrontare.
Non c'è un nemico da combattere, un odiato da sconfiggere, un fazzoletto di terra da conquistare,
una ideologia per la quale valga veramente la pena morire.
Neanche un amore, una Elena per cui è giusto inventare una guerra.
Eppure, siamo in guerra.
Nella loro drammaticità e follia le guerre hanno sempre lasciato dietro di sè,
oltre ai lutti e alle sofferenze,
distruzioni, abbattimenti e sfaceli ma che nella loro assurdità,
paradossalmente,
aprivano lo scenario alla ricostruzione.
Dopo ogni conflitto bellico c'è stata sempre una ricostruzione...
sempre, fa parte della storia.
In questa guerra, mi guardo in giro e vedo che le case sono tutte in piedi, che non ci sono corpi lacerati sui cigli delle strade, orfani privati della del loro legittimo amore...
ma che razza di guerra è mai questa?
eppure i morti ci sono, la disperazione serpeggia, lo sconforto è tangibile.
Forse la conseguenza di questa guerra sarà,
che la tanto sperata ricostruzione sarà unicamente indirizzata all'uomo.
Dovremo ricostruire l'uomo, nella sua dignità, nel suo essere vivo.
Darwin sosteneva che nell'evoluzione della specie,
sopravvive non l'individuo più forte,
ma quello che ha sviluppato meglio la capacità di adattamento...
ma quanto è difficile!
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