Paolo Maggis e Chiara Canali insieme? Beh, allora attenti a quei due!
Qui si fa arte, quella vera!
Paolo Maggis
ROOTS/Radici
Dal 9 novembre al 9 dicembre 2012, mostra personale di Paolo Maggis.
A cura di Chiara Canali, allo Spazio Culturale Ratti (Ex Chiesa di san Francesco), Como.
Con la personale ROOTS, Paolo Maggis, artista lombardo, giovane ma già affermato in Italia e in Europa, che da alcuni anni soggiorna e vive all’estero, si propone di ritrovare le immagini che hanno cambiato il senso della sua vita e che sono diventate pilastri fondamentali dell’esistenza umana.
In particolare l’artista esplora le immagini che hanno a che vedere con la relazione dell’uomo con la natura, la terra, la poesia e la ricerca del senso dell’infinito, simboleggiato dalle stelle.
Scrive Chiara Canali, curatrice della mostra: “Le immagini di Maggis non sono soggetti neutri ma potenti strumenti conoscitivi. Così accade anche nel caso delle “radici”, da cui il titolo della mostra. Il ricorso alla metafora arboricola delle “radici” punta a costruire un vero e proprio dispositivo che, attraverso i contenuti evocati dalle immagini, si alimenta di nuclei semantici forti quali la vita, la natura e le sue necessità biologiche ed esistenziali(...). Il rizoma, parte del sistema delle radici, è uno stelo sotterraneo, orizzontale, che connette imprevedibilmente elementi eterogenei, così come la pittura di Paolo Maggis sembra mettere in connessione, in libera associazione creativa, immagini mistiche e simboliche, esplorando il senso dell’infinito.”
Immagini rizomatiche, dunque, quelle di Maggis, spesso ispirate alle narrazioni cinematografiche, fotografiche e letterarie del nostro recente passato o che prendono spunto dalla lettura di classici quali “La Luna e il falò” di Pavese, “Ossi di seppia” di Montale, o dalla visione di film che fanno parte dell’immaginario Felliniano e Pasoliniano.
Nella Ex Chiesa di san Francesco, Maggis espone una Via Crucis, laica e profana, 10 immagini, poste nelle dieci cappelle delle navate laterali, che incarnano la necessità atavica ed ancestrale dell’umanità di costruire una impossibile relazione tra uomo-terra-cielo-cosmo-natura, “una relazione poetica di luminosità in una notte nera che nera non é e dove il nero non é il vuoto ma un pieno” (Paolo Maggis).
Le opere pittoriche presenti in mostra, dall’intensa e grumosa trama cromatica, sono visioni che lasciano trasparire e prendere forma, dallo sfondo cupo e monocromatico, figure e fantasmi del passato, quali spettri magici e surreali che incarnano un’atmosfera da "realismo magico".
Sono opere che respirano energia vitale e afflato universale, epifanie e illuminazioni che pongono l’uomo e l’artista di fronte alla scoperta dell’assoluto.
Fra tutte spicca la grande tela centrale, intitolata “Fantastic”, pensata appositamente per l’abside della Chiesa di San Francesco di Como, il cui soggetto è tratto da un film di Fellini: quando passa la nave "Rex”, il primo ad accorgersene è un bambino, colui che, nella sua ingenuità e nel suo candore, sa riconoscersi parte del cosmo e sa amplificare i propri desideri ed emozioni.Questa mostra, organizzata in collaborazione con la Galleria Marcorossi artecontemporanea di Milano, rappresenta la terza tappa del progetto “Terra e stelle”, iniziato nel maggio 2012 allo Spinnerei di Lipsia, alla quale è seguita Sketches from life, al Circolo artistico e culturale di Ortisei e che terminerà nella primavera del 2013 con una personale a Pietrasanta.
Nessun commento:
Posta un commento