Arriva al MAC di Rio de Janeiro l'arte di Roberto Coda Zabetta... se passate da quelle parti... beati voi!
ROBERTO CODA ZABETTA
VERDADE
“Nessun individuo potrà essere
sottoposto a trattamento o punizioni crudeli, inumani o degradanti”
Art. 5 della Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Uomo, 10 Dicembre 1948
a
cura di Guilherme Bueno | Maria Savarese | Maurizio Siniscalco
MAC - Museu de Arte Contemporânea de Niterói a Rio de Janeiro
6 ottobre – 3 novembre 2012
Dopo
il grande successo di critica e di pubblico riscosso alla Certosa di San
Giacomo a Capri, la mostra personale di Roberto
Coda Zabetta “VERDADE” - a cura
di Guilherme Bueno, Maria Savarese e Maurizio Siniscalco - si sposta dal 6
ottobre al 3 novembre nei prestigiosi spazi del MAC Museu de Arte Contemporânea de Niterói a Rio de Janeiro.
L’esposizione
è promossa dalla Soprintendenza Speciale
per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale
della Città di Napoli e dall’Associazione
Culturale ArteAs di Maurizio Siniscalco.
La
mostra, con il Patrocinio della Città di
Paraty gemellata con la Città di
Capri, dell’Istituto Italiano di
Cultura di Rio de Janeiro e della UERJ
- Universidade do Estado do Rio de Janiero, presenta una ventina di lavori sull'intensa
vicenda dei desaparecidos brasiliani.
“VERDADE” (“VERITÁ”) prende infatti spunto dalla
memoria di quanti hanno sofferto la detenzione in uno dei più spietati sistemi
di prigionia del mondo: quello delle carceri brasiliane, durante il periodo di
dittatura dal 1964 al 1984. Bambini, giovani e donne sparirono senza lasciare
traccia, se non quella indelebile nei ricordi di tutti coloro che
indirettamente vissero quella tragica esperienza.
Dopo
due anni di polemiche e dibattiti, il 21 settembre scorso, la Camera dei
Deputati brasiliana ha approvato l’istituzione della "Comissão da
Verdade" con lo scopo di “esaminare e chiarire le gravi violazioni dei
diritti umani” avvenute tra il 1964 e il 1988 e di “rendere effettivo il
diritto alla memoria e alla verità storica e permettere la riconciliazione
nazionale”.
Le
opere sono divise in due sezioni: Tables,
alcune opere di piccolo formato, con cornici settecentesche in cui sono
incastonati oggetti di uso comune o religiosi, piccoli bronzi e preziose
terrecotte, reliquie appartenute agli stessi desaparecidos ed, all'interno, ritratti dipinti velocemente con
ancora i segni della matita a fare da sfondo.
Accanto
ad essi, Escudos, quindici dipinti di
grande formato, realizzati su vecchi tessuti, raffiguranti volti quasi uguali,
un ripetersi di immagini con una storia piena di materia: in tutte queste opere
Roberto Coda Zabetta non racconta mai la morte, ma una verità contemporanea con
la speranza di poter trovare un dialogo sincero.
La
mostra è accompagnata da un catalogo edito da Ad Est dell’Equatore con testi di
Guilherme Bueno, Maria Savarese e Maurizio Siniscalco e foto di Salvino Campos.
Cenni biografici
Roberto
Coda Zabetta nasce a Biella nel gennaio del 1975. Qui frequenta inizialmente
l’Istituto Tecnico Sperimentale, per poi completare gli studi presso l’Istituto
d’Arte di Roma. Nel 1995, conosce Aldo Mondino, di cui dal 1996 al 2000 è
assistente di studio. Dal 1997 inizia a partecipare a mostre e ad alcuni
concorsi per giovani artisti, sia in Italia che all’estero. Identità anonime (2000) è il suo primo
catalogo, dedicato ai bambini morti nel genocidio in Ruanda. Nel 2001 si
stabilisce a Milano. In questi anni vengono pubblicati: In Coda (2003), PPP e Colors (entrambi nel 2004).
Tra
il 2005 e il 2006 si ricordano due importanti mostre: a Palazzo Venezia e al
Teatro India, a Roma.
Seguono
mostre personali e partecipazioni a mostre collettive in spazi pubblici e
privati, da cui scaturisce un forte movimento di critica attorno al suo lavoro.
Esce in questi anni il catalogo curato da Robert C. Morgan: Psichic Persona. Subito dopo parte per
Parigi e Londra dove vivrà per un anno e dove frequenterà alcuni corsi alla
Saint Martin School. Fondamentale in questo soggiorno è la conoscenza di David
Roberts, Martin Holman e Laura Petrillo.
Inizia
la serie dedicata all’Oriente. Nell’aprile 2008 la Indonesian National Gallery
gli dedica una personale che verrà seguita da mostre a Singapore, Hong Kong e
Beijing. Viene pubblicato Koi Dan
Trinacria.
Torna
in Italia e si stabilisce nel suo nuovo studio in un piccolo borgo marchigiano.
Nel
2009 inaugura con una personale il Festival Dei Due Mondi di Spoleto a Palazzo
Collicola.
Nel
2010 Milano gli dedica una personale molto importante a Palazzo Reale, Nuvole Sacre. Successivamente verrà
spostata al Pan – Palazzo delle Arti di Napoli. Nel 2011 si svolgono, nei primi
mesi dell’anno, due mostre: Proibito,
alla Langgang Art Foundation a Jakarta e ex
voto, presso lo Spazio Culturale Antonio Ratti/Ex Chiesa di San Francesco a
Como.
Roberto
Coda Zabetta è stato insignito dei più significativi premi italiani - Premio
Passaggi a Nord-Ovest Fondazione Pistoletto, Premio Arte-Fiera di Bologna,
Premio Giovani Artisti Miart 2003 e 2004, finalista Premio Cairo Communications
- e selezionato per la Dena Foundation al Centre International d'Accueil et
d'Echanges des Récollets di Parigi e per il BP Portrait Award 2006 di Londra.
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