RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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domenica 13 febbraio 2011

"Cinque minuti con..." Thomas Berra puntata n° 9

10° appuntamento con la rubrica "La cinque minuti con...". In trasferta, nello studio di Thomas Berra. Chi mi segue da tempo, conosce già il mio pensiero a proposito di questo giovane artista lombardo, che ritengo (e non sono solo io a pensarlo) fra i più interessanti in questo momento, presenti sul mercato. Buona visione!!!

Per sapere qualcosa di più su Thomas Berra: http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/search/label/Thomas%20Berra 



per la visione delle puntate precedenti di "Cinque minuti con..."
clicca:


oppure vai su:

"Cinque minuti con..." Chrsitian Balzano
"Cinque minuti con..." Carlo Cane
"Cinque minuti con..." Leonardo Massi
"Cinque minuti con..." Marco Minotti
"Cinque minuti con..." Pier Toffoletti
"Cinque minuti con..." Giuseppe Bombaci

DADAMAINO - MOVIMENTO DELLE COSE a cura di Alberto Zanchetta

Una delle figure più interessanti del dopoguerra, Dadamaino, rimane una delle rare presenze femminili degli anni '50-'60 realmente protagonista dei fatti dell'arte. Alla Dep Art Gallery di Milano

18 FEBBRAIO – 30 APRILE 2011
inaugurazione venerdì 18 febbraio ore 18.00
catalogo in galleria a cura di A. Zanchetta

Attraverso una ventina di opere, di medio e grande formato, la galleria Dep Art di Milano rende omaggio alla figura e all’opera di Eduarda Emilia Maino (Milano, 1930-2004), in arte Dadamaino, eclettica protagonista del dopoguerra, vicina – già a partire dalla fine degli anni Cinquanta – al gruppo degli spazialisti i
taliani e alle gravide sperimentazioni di coevi movimenti internazionali. L’esposizione, curata da Alberto Zanchetta, mette a fuoco il ciclo del Movimento delle cose, un “macrocosmo” metafisico e rarefatto dove minutissimi tratteggi si aggregano e si disperdono in un andamento fisiologico e fluttuante. Nel suo peculiare excursus, partendo da un’iniziale unicità del gesto e da una poetica di sottrazione, Dadamaino passa ben presto ad un concetto di moltiplicazione e di affastellamento che, attraverso soluzioni e materiali sempre più innovativi, dà vita ad un ricco corpus incentrato sull’inconscio e sulla ricerca del segno. Fin dai primi Volumi,passando per gli Inconsci Razionali e gli Alfabeti della mente,sino ai più recenti Movimenti delle cose, emerge la prorompente capacità dell’artista di perpetuare in tutti i suoi lavori una raffinata leggerezza.

A Palermo: BREAKING SOULS _ Vincenzo Todaro/Angela Viola a cura di Martina Colajanni

Un altro "bel colpo" messo a segno dall'amata Sicilia. Allo Spazio Cannatella, a Palermo, il buon Vincenzo Todaro insieme con Angela Viola sotto la cura di Martina Colajanni dal 4 marzo fino al 3 aprile. Da vedere. 



BREAKING SOULS _ Vincenzo Todaro/Angela Viola
a cura di Martina Colajanni

Un percorso mirato alla riscoperta dell’identità in un epoca dove smarrimento e mancanza di ideali fanno da padroni. Pittura, collage ed installazione si alterneranno all’interno di un percorso empatico.
La mostra, dal titolo Breaking souls, proporrà una serie di lavori accomunati dalla medesima voglia di svelare i risvolti più inquietanti dell’essere umano.
Gli artisti decidono di intraprendere una ricerca mirata alla comprensione dell’individuo scegliendo un linguaggio che va dal disegno all’installazione.
Vincenzo Todaro, più vicino alla pittura e alla fotografia, crea un lavoro di sottrazione ritagliando i volti dei soggetti scelti. Angela Viola, attraverso i suoi collage, richiama la nostra attenzione creando piccole storie su tela all’interno di scenari surreali. Anche lei, come Vincenzo Todaro, percorre la strada della sottrazione, facendo di questa, un punto di forza più che una reale debolezza.
Una tenace riflessione sulla mancanza, propria dell’uomo moderno, ma anche sulle numerose possibilità che egli ha per cominciare ad esistere realmente, nonostante l’alienazione a cui va incontro.

“Breaking souls come anime in procinto di interrompersi, incapaci di potersi esprimere, ostacolate, distillate in un limbo dal quale è arduo poter sfuggire e nel quale, già morti, ne perdiamo l’Essenza. Il sentimento che percorre tutte le anime presenti in mostra è quello di totale alienazione, di implacabile congelamento, di morte apparente. Nostalgica, è invece, l’emozione con cui ci si appresta a guardare al passato di questi spettri, che di umano hanno ormai ben poco, e che vivono in una continua fase di “corto circuito”. Ma l’incapacità di esistere nel presente, non nasconde l’intima volontà di poter esistere nel futuro, come se questo fosse uno dei buoni propositi prima di una morte inaspettata”.

Martina Colajanni

venerdì 11 febbraio 2011

giovedì 10 febbraio 2011

Da Exibart: buone notizie dal mercato...

Rubo la notizia da Exibart (http://www.exibart.com/notizia.asp?IDCategoria=204&IDNotizia=34515 ). E' un'ottima notizia,!




AA-artauction: Sotheby's Londra, volano Picasso e Marini. Ma è il trend a rassicurare…

La Natura Morta di Giorgio Morandi battuta a Londra
Una sessione con ottimi risultati ma senza record stellari, che forse è la migliore cartina di tornasole per un mercato nel quale il vento in poppa sia la normalità, non un’eccezione. Questo è stata l’asta
 Impressionist & Modern Evening sale che martedì ha movimentato Sotheby's Londra, portando comunque un 85% di venduto in valore, con oltre 80 milioni di euro per i 32 lotti esitati.
Stella della serata La Lecture di Pablo Picasso, del 1932, ritratto di Marie-Thérèse Walter, venduto - dopo una fitta serie di rilanci che ha coinvolto sette pretendenti - ad un anonimo compratore telefonico per quasi 30 milioni di euro, circa raddoppiando la stima iniziale. Ottimi risultati anche per Raddampfer am Landungssteg, tela del 1912 diLyonel Feininger, aggiudicata a 3milioni 744mila euro, stima quasi triplicata, e perRené Magritte, il cui Le Maître d'école ha spuntato quasi tremilioni di euro, attestandosi sulla stima più alta e stabilendo il nuovo record per un’opera su carta dell’artista belga.
Buono notizie anche per gli italiani: L'idea del Cavaliere di Marino Marini è andata aggiudicata a quasi 5 milioni di euro, mentre una Natura Morta di Giorgio Morandi, venduta per oltre un milione 600mila euro, ha stabilito il nuovo record in sterline per l’autore.

[exibart]

mercoledì 9 febbraio 2011

"Cinque minuti con..." Ivan Quaroni (seconda parte) puntata n°8

Come promesso (ed in tempi anche brevissimi, visto la mia dimestichezza con la tecnologia...), ecco la seconda parte dell'intervista ad Ivan Quaroni. Come del resto, già accennato nel post precedente (http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/2011/02/cinque-minuti-con-ivan-quaroni-prima.html ). 

In questo spezzone, troverete un Quaroni meno specifico all'argomento mostra "Tartarughe Ninja" ma decisamente più completo, offrendoci una quadro generale del suo vedere l'arte ed in particolar modo, una riflessione per quando riguarda il panorama -giovane arte- 
Buona visione


per la visione delle puntate precedenti di "Cinque minuti con..."
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oppure vai su:

"Cinque minuti con..." Chrsitian Balzano
"Cinque minuti con..." Carlo Cane
"Cinque minuti con..." Leonardo Massi
"Cinque minuti con..." Marco Minotti
"Cinque minuti con..." Pier Toffoletti
"Cinque minuti con..." Giuseppe Bombaci

"Cinque minuti con..." Ivan Quaroni (prima parte) puntata n°7

Come già accennato nel precedente contributo ("Cinque minuti con..." Cosimo Andrisano), ecco la prima parte della chiacchierata fatta con Ivan Quaroni. Questo primo spezzone si riferisce, nello specifico, alla mostra "Tartarughe Ninja" di Cosimo Andrisano e Giuseppe Linardi inaugurata il 5 febbraio in Palazzo Grifoni, a San Miniato. Devo ammettere che mi piace molto il "Quaroni-pensiero" e il suo modo di fare. Buona visone e ovviamente, appuntamento alla seconda parte di questo dialogo...


per la visione delle puntate precedenti di "Cinque minuti con..." clicca:

martedì 8 febbraio 2011

"CARTOLINE DALLE PUGLIE" alla Fondazione Forma

Di "Cartoline dalle Puglie" e Fabrizio Bellomo vi avevo già parlato (vedi:http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/2010/12/cartoline-dalla-puglia-cura-di-fabrizio.html ), ora questo importante Progetto arriva a Milano e lo fa in uno dei templi della fotografia. Bravo Fabrizio!


L'appuntamento è per il giorno mercoledì 23 febbraio alle 18'30 alla Fondazione Forma per:
"Cartoline dalle Puglie" 
Progetto editoriale a cura di Fabrizio Bellomo 
con la collaborazione di Giuseppe De Mattia e Maria Guidone

Edizioni chiavediSvolta/ApuliaGuidoneFactory

Intervengono Denis Curti, Fabrizio Bellomo, Giuseppe  De Mattia

Foto di FABRIZIO BELLOMO, MARCO CALO', RICCARDO CAMPANALE, DAVIDE CASSANO, GIUSEPPE DE MATTIA, GIUSEPPE FANIZZA, MICHELA FRONTINO, DOMINGO MILELLA, LUIGI MINERVA, DOTT. PORKA'S P-PROJ, SAVERIO SCATTARELLI, FRANCESCA SPERANZA

Luigi Minerva - Alberobello

Il progetto editoriale, non è una semplice raccolta di cartoline, ma nasce da una ricerca, ancora in corso, sulla fotografia pugliese; una particolare mappatura della regione realizzata attraverso gli occhi di dodici giovani autori pugliesi.


La Fondazione Forma per la Fotografia, creata da CONTRASTO, si avvale della collaborazione di CORRIERE DELLA SERA ATM 

A proposito di "Real to Real" personale di Angelo Crazyone a cura di Ivan Quaroni... la Newsletter


"Cinque minuti con... " Cosimo Andrisano puntata n°6

Ed eccoci alla settima volta di "Cinque minuti con...". 
E' la volta di Cosimo Andrisano intervistato in occasione dell'inaugurazione della mostra "Tartarughe Ninja" - Cosimo Andrisano e Giuseppe Linardi - a cura di Ivan Quaroni il 5 febbraio u.s. a San Miniato nella spendida cornice di Palazzo Grifoni.
In effetti è solo la prima parte di questo video, la seconda è ancora in fase di lavorazione ed è l'intervista fatta allo stesso Ivan (fra un paio di giorni anche questa, in rete...). 
Dai i commenti ricevuti, questa rubrica piace e prometto di renderla, in un prossimo futuro, ancora più fruibile, acquistando della attrezzatura più adeguata e tecnologicamente all'avanguardia...




Le puntate precedenti:

"Cinque minuti con..." Chrsitian Balzano
"Cinque minuti con..." Carlo Cane
"Cinque minuti con..." Leonardo Massi
"Cinque minuti con..." Marco Minotti
"Cinque minuti con..." Pier Toffoletti
"Cinque minuti con..." Giuseppe Bombaci

Buon compleanno Blog...


Più o meno un anno fa iniziavo a scrivere le prime righe in questo spazio. Il primo post fu: http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/2010/02/comunicato-stampa-una-persona-le.html dedicato alla mostra "una Persona(le)" di D-Tao da me curata.

In questo ultimo anno devo dire che molte altre parole si sono aggiunte. Così come tante altre ne avete aggiunte voi.
Tirando un po' di consuntivi devo dire che le soddisfazioni pagano molto di più delle tante ore di sonno "perse" in questa stanza.
Ho trovato molti nuovi amici, così come alcuni ne ho persi.
Ho raggiunto una media di circa 350/400 lettori al giorno, ho parlato di circa 450 persone del mondo dell'arte, ho pubblicato oltre 600 post.
Ho ricevuto molti complimenti, una querela, qualche minaccia, molte critiche e soprattutto ho sempre di più la consapevolezza che fare arte (produrla, sponsorizzarla, sostenerla o semplicemente scriverci su) fa bene! A me e agli altri!
Quindi: grazie a tutti coloro che mi hanno letto, a quelli che avranno voglia di continuare a farlo e a chi lo farà.
Tanti auguri, Stanza privata dell'arte, tanti auguri Blog!

lunedì 7 febbraio 2011

Angela Loveday su Andy Magazine

Per chi mi segue da un po' di tempo troverà l'ennesima conferma, per gli altri una sorprendente scoperta!
Angela Loveday ora intervistata da Dejanira Bada per AndyMagazine (http://www.andymag.com/interviste/475-angela-loveday )... da leggere e non perdere.

domenica 6 febbraio 2011

A proposito di "Tartarughe Ninja" a cura di Ivan Quaroni - Andrisano/Linardi a San Miniato... alcune immagini

In attesa di pubblicare il video, ecco alcune immagini di "Tartarughe Ninja" (vedi: http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/2011/01/tartarughe-ninja-mostra-di-cosimo.html ) mostra di Cosimo Andrisano e Giuseppe Linardi - a cura di Ivan Quaroni - a San Miniato, Palazzo Grifoni

il catalogo, la locandina
l'atrio di Palazzo Grifoni
con Cosimo Andrisano e Ivan Quaroni

La natura organica della memoria genera l'opera - Andrea Mariconti a cura di Emanule Beluffi

La mostra si inaugura il 19 febbraio, presso lo storico Palazzo Comunale - Sala dei Decurioni a Cremona. Sicuramente però  da non perdere l'incontro che si annuncia di seguito. Bravo Beluffi e molto interessante (come sempre) Maricotti


GIOVEDI’ 24 FEBBRAIO ORE 18: INCONTRO CON L’ARTISTA E IL CURATORE

Alchimia e ritualismo della pittura. Andrea Mariconti, o della partenogenesi dell’opera pittorica a partire dalla natura organica della memoria_di Emanuele Beluffi

V.I.T.R.I.O.L. Visita Inferiora Terrae Rectificandoque Invenies Occultum Lapidem_ (Acronimo del motto dei Rosacroce)


Credo che si possa inquadrare l’opera di Andrea Mariconti secondo una prospettiva alternativa, ma non aliena da quella che disinvoltamente chiamiamo la verità. Quantomeno e ancora una volta, la verità della pittura.

I temi dominanti del suo lavoro - un lavoro che dialoga costantemente con la memoria e con il tempo, per l’uso di materiali carichi di storia organica come olio e cenere e per quel tributo non solo formale al tempo come “secondo pittore” - sono rappresentati dal paesaggio e dalla figura. Il soggetto raffigurato, rispetto al recente passato, è passato però ora in secondo piano, per far posto allo sviluppo di geometrie e concrezioni che assolvono a quella funzione di termine medio che visivamente collega la diade paesaggio/figura, facendole richiamare mutualmente sia a livello formale che materiale.

Mariconti lavora con materiali preesistenti all’intervento pittorico provvisti di una vera e propria storia biologica e pregni di umore simbolico: petrolio e cenere sono il fondamento della sua pittura, ne rappresentano il sostrato potremmo dire. Questi elementi ricevono un intervento di
trasformazione secondo un’ispirazione accostabile alla pratica alchemica, riferimento, questo alla disciplina ermetica, che trae spunto non solo dal processo lavorativo del Mariconti, ma anche da ciò che si qualifica come un interesse disciplinare collaterale alla pratica della pittura.

I pittori sono anche validissimi cuochi e promettenti spagiristi! Del resto, potremmo
tranquillamente distinguere la produzione di Andrea Mariconti in opere al nero e in opere al bianco, secondo una scansione accostabile alle tre fasi della trasformazione della materia durante l’opus alchemicum! (l’opera al nero, l’opera al bianco e l’opera al rosso, quando la materia si dissolve, si purifica e si ricompone).

Ma i suoi lavori, realizzati con materiali di origine naturale come cenere, olio, petrolio, muffe, occasionano altresì un confronto sulla pittura - colta da un punto di vista per dir così organico - nonchè sulla memoria, secondo una prospettiva che si richiama al rapporto fra tradizione ed eredità. Infatti, piuttosto che una ricerca della pietra filosofale, anche se ne condivide in certo modo l’attitudine disciplinare in quanto lavorazione e trasformazione della materia, la ricerca di Andrea Mariconti si qualifica come studio matto e tributo della tradizione pittorica: impasti e imprimiture delle tele sono fatti secondo tradizione, come tradizionale è l’attenzione votata al materiale, qualità che rende la sua pittura per certi rispetti accostabile alla scultura, non solo per un semplice effetto retinico, ma soprattutto per un valore plastico che promana come un afflato materico da queste immagini destrutturate e pregne d’umor organico. Mariconti è un materialista della pittura e, visti gli addentellati con l’Alchimia, non poteva non esserlo! C’è sempre la materia, sotto.
L’ossequio alla tradizione della pittura lo rende in certo senso idealmente accostabile ai classici, come dire, in maniera totipotente: Mariconti è certamente giovane, troppo giovanissimo per figurare tra i classici, ma il modo e il rispetto con i quali si relaziona alla disciplina lo rendono un artista in grado di dire senza tema di smentita che noi siamo nani cresciuti sulle spalle dei giganti, perchè il presente acquista valore solo dal passato (non è passatismo, come griderebbe un futurista redivivo, è saper fare buona pittura. E del resto, anche Aristotele è un classico, dovremmo per questo forse smettere di leggerlo?).

Ma c’è anche un elemento cristico in queste opere: una qualità che, straordinariamente giustapposta alle suggestioni della disciplina ermetica, gli deriva dal carattere ritualistico del dipingere con olio e cenere, elementi principi della religione (facendo del relativismo all’incontrario: la “nostra” religione, ‘chè col Croce non possiamo non dirci cristiani). Una sacralità che contrassegna direttamente gli elementi lavorati, in primis la cenere, materiale sacro per eccellenza. E materiale filosofico, anche: non era forse l’oscuro Eraclito di Efeso (sia detto una volta per tutte: si pronuncia Eraclìto, con l’accento sulla “i”) a individuare nel «fuoco sempre vivente» il principio primo del Tutto? E la cenere, con la sua origine dal fuoco, non assolve nell’opera del Mariconti al medesimo effetto del principium individuationis? Un’opera che in certo senso è una teoria del tutto, schermo plastico di ciò che vi è. E che rappresenta i tre regni vegetale (olio di lino e petrolio), minerale (gesso di Bologna) e animale (colla di coniglio) con i quattro elementi: la terra (il materiale di origine naturale), l’aria (le intemperie cui a volte il Mariconti sottopone il proprio lavoro, lasciandolo, appunto, all’aria aperta!), l’acqua (le muffe), il fuoco (la cenere).

Ancora una volta abbiamo a che fare con la verità della pittura, o meglio del fare pittura, in un senso che solo per apparente paradosso passa attraverso la natura non mimetica dell’opera d’arte. Del resto, la verità non è non nascondimento?

sabato 5 febbraio 2011

Minotti su Espoarte n°69


"Sull'ultimo numero di Espoarte, in questi giorni in edicola, mi piace segnalare il bell'articolo dal titolo "Lost in Japan" con i contributi di Igor Zanti e Rosa Carnevale, editing Francesca Di Giorgio, dove fa bella mostra di sé, fra gli altri, l'ottimo Marco Minotti. Da leggere!

venerdì 4 febbraio 2011

Giuliano Sale - Biedermeier. L'umanità al crepuscolo

Mi piace dire le cose come stanno... o meglio come le vedo io! Antonio Colombo non è il massimo della simpatia, ma è senz'altro un grande gallerista, che investe sui giovani, che quando può li valorizza e che svolge il proprio lavoro con passione e serietà. Ed in fondo queste sono oramai rare virtù. Quindi bravo Colombo per questa mostra. 
Giuliano Sale è un vero artista. Seguo le sue tracce oramai da tre/quattro anni e devo dire che sono testimone della esponenziale crescita stilistica che lo vede ora protagonista indiscusso della giovane pittura italiana. Qualità ed essenza si fondono insieme. E attenzione, per tutti coloro che mi scrivono in privato che dicono che sono di parte, dico loro, che non ho mai trattato le opere di Giuliano, lo stimo solamente e... beh, non è poi tanto facile avere la mia stima.



Il 10 febbraio Antonio Colombo presenta Biedermeier, la prima mostra personale del giovane artista Giuliano Sale a Milano.

Così scrive Ivan Quaroni:
“Il Biedermeier è uno stile diffusosi in Europa intorno alla metà dell’Ottocento, in opposizione alla pomposità dello Stile Impero. Il termine, ma con significato dispregiativo, deriva da un personaggio creato dagli scrittori Adolf Kussmaul e Ludwig Eichrodt che incarna il tipo del pi
ccolo borghese apolitico e conservatore, interessato solo alla vita familiare. È un vocabolo composto da due parole, l'aggettivo Bieder, che significa semplice, e Meier, uno dei cognomi tedeschi più diffusi.
I personaggi di Giuliano Sale sono soggetti estremi, ipertrofici borderline e decadenti drop out, che esprimono istanze opposte rispetto ai valori del Biedermaier. In qualche modo, la loro follia nasce proprio dalla non accettazione della equilibrata morale piccolo borghese. Biedermeier è quindi un titolo ironico, perché afferma un concetto che è esattamente opposto a ciò che l’artista intende rappresentare, rimandando all’osservatore la capacità di cogliere l'ambiguità sostanziale dell'enunciato.
Quella rappresentata da Giuliano Sale è una versione distorta e malsana della pallida bellezza preraffaellita. Le sue vergini, placidamente collocate sullo sfondo di sinistri paesaggi romantici, percorsi da cieli perennemente plumbei, ricordano le anemiche eroine di un romanzo gotico o di un racconto di Edgar Allan Poe. L’iconografia di certa pittura simbolista minore e limitrofa rivive, infatti, nell’immaginario dell’artista, che ad essa s’ispira per rappresentare la deriva spirituale dell’umanità contemporanea.”
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo bilingue (Italiano/Inglese). 

giovedì 3 febbraio 2011

ELENA RICCI / THIS IS A LICENSED SHOW a cura di Stefano Castelli

Mi é capitato in un recente passato di soffermarmi a leggere un paio di lavori di questa artista. Ora, sotto l'attenta guida del bravo Stefano Castelli, una personale. Una occasione ghiotta per scoprire meglio la creatività di Elena Ricci. Da vedere


ELENA RICCI / THIS IS A LICENSED SHOW a cura di Stefano Castelli


inaugurazione 10 febbraio, h. 19

10 febbraio > 21 marzo 2011

A cura di Stefano Castelli


La galleria UNO+UNO presenta la prima personale dell’artista Elena Ricci (Roma, 1973, vive a Milano). Il ciclo esposto, acquerelli su carta e oli su tela, è il frutto del lavoro degli ultimi due anni. Lo spunto di partenza sono vecchie foto reperite su libri e giornali, sublimate dall’artista nella trasposizione pittorica. Si tratta di scatti d’epoca appartenenti al mondo dello spettacolo d’antan, oppure a occasioni familiari come feste di matrimonio.
Evitando decisamente uno scontato “effetto nostalgia” e senza alcun riporto fotografico, l’artista ripropone le immagini trovate in versione pittorica, creando un cortocircuito temporale: l’origine della foto diventa indeterminata, e il soggetto si offre agli occhi dello spettatore orfano di una provenienza certa. Le anormalità fisiche oppure l’astrusità di persone comuni colte in tronfie pose ufficiali, poi, aumentano l’effetto di spiazzamento.
Coerentemente con lo stile pittorico più attuale, ma con spiccata originalità, la pittura di Elena Ricci fonde zone di maggior definizione dell’immagine a momenti più gestuali. Fondi e figure appartengono allo stesso magma inestricabile, che alterna con agilità tratti più disegnati e zone delineate esclusivamente dal colore. Le scelte cromatiche inusuali e i contrasti tra le diverse zone di colore contribuiscono all’atmosfera surreale delle scene, divise tra realismo, teatralità e finzione dichiarata.
L’aleatorietà delle identità raffigurate, la voglia e la necessità di mettersi in scena che i personaggi manifestano, le ingenue finzioni che essi mettono in atto sono altrettante caratteristiche che rendono possibile il rispecchiamento in personaggi in apparenza così peculiari e lontani da noi. La vitalità esibita dei soggetti, in contrasto con la loro sparizione già avvenuta da tempo, costituisce una riflessione sulla transitorietà, come un postmoderno memento mori.
Il ciclo è composto da 12 dipinti e 7 acquerelli.
L’esposizione è accompagnata da un testo critico del curatore, Stefano Castelli. 

"COME TOGETHER!" a cura di Adriano Pasquali

Un bel gruppo di giovani artisti, quelli riuniti da Adriano Pasquali per questa collettiva, molti dei quali presenti anche ad AAF in questi giorni. Per essere aggiornati su gli "umori" del giovane panorama contemporaneo é da andare a vedere.


  
Da domani 4 febbraio alle 20.00 al 13 febbraio alle ore 20.00

Piscina Comunale
Via Campiglio, 13 (Angolo Via Grossich)
Milan, Italy

BUGA_ CRISTINA CHIARCHI_ GIORGIO DEL BASSO_ LUCIANO EVARCHI_
LAURA GIARDINO_ MASSIMO GURNARI + LEEZA HOOPER_ LUIGI MASSARI
LORENZO MANENTI_ FABRIZIO MOLINARIO_ ANDREA PALAMA'_ RENE' PASCAL_ DANILO PASQUALI_ EMANUELE PUZZIELLO_ MASSIMO ROMANI
PATRIZIA EMMA SCIALPI_ GALILEO SIRONI_ CARMELO VIOLI

A cura di Adriano Pasquali

Quando sono troppi i riflettori e i tappeti rossi per l’arte contemporanea bisogna escogitare qualcosa che ci aiuti a non perdere la linea di senso. Ed è per questo che nasce “Come Together”, risultato della selezione di diversi artisti della Piscina Comunale - Spazio d’arte in copisteria.
Sulla parete intrisa di memoria della Piscina Comunale, che da dieci anni propone artisti della subcultura artistica, s’incontrano i diversi stili degli artisti, questa volta tutti insieme in una mostra collettiva. Ciò che hanno in comune gli artisti dello Spazio d’arte in copisteria è lo spirito un po’ punk, le differenti identità sono accomunate dall'intento di porsi in antitesi e in alternativa alla cultura ufficiale della società di massa. Quello che importa non è mostrarsi composti sulla parete, seguendo un regime senza sbavature, quello che importa è stare assieme senza diffidare del proprio vicino.

Olga Sgobio

LUCA PIOVACCARI / Mentali Fragili Equilibri

Non ho mai parlato di Piovaccari in questa "Stanza". E' giunto il momento di farlo ora, in occasione di questa mostra da Romberg a Latina.
Mi è sempre piaciuta la ricerca che mette in atto questo artista e mi piace da sempre come lavora Italo Bergantini, vero stereotipo di gallerista. Una mostra da vedere cogliendo anche l'occasione per visitare la nuova sede di Latina di questa Galleria ormai "storica"


Sabato 5 febbraio 2011, Romberg arte contemporanea inaugura la terza mostra della stagione espositiva 2010/2011.

“Non bisogna far violenza sulla natura, ma persuaderla.”
Epicuro

“E’ in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo.”
Fernando Pessoa

Estenuante ricerca sulla natura, sviscerata da una sorta di depurazione di terriccio vomitato da un tubo fino a diventare un cumulo… parte idealmente da qui la nuova mostra personale di Luca Piovaccari nello spazio della Romberg a Latina. Una riflessione tra conferme e spostamenti, lungo traiettorie concettuali che l’artista romagnolo sta tracciando da anni con modelli coerenti e visioni evolutive.
Trasfigurazione di paesaggi che diventano pura astrazione metafisica, irreali situazioni, interventi che evocano fragili spazi… ciò che non si capisce per natura ci attrae, lo spazio della galleria come sottile prospettiva d’orizzonte, sospesa tra cielo e terra… micropaesaggi disegnati si celano dentro piccole scatole di legno, portatrici di immagini e parole… disegni di orizzonti, vedute panoramiche recenti, cieli densi di nuvole enigmatiche su cui si librano presagi in forma di arbusti.
Interventi installativi, disegni, fotografie, suoni, un video… la polifonia linguistica concorre in modo enigmatico a ridisegnare il nostro quotidiano. La difformità come strumento di completamento della visione, lungo tracciati essenziali che sintetizzano il paesaggio mentale, la qualità del ricordo evanescente, la traccia e l’ombra come volumi solidi di una memoria abitativa.

Da sempre Piovaccari si interroga sui modelli percorribili del paesaggio figurativo, non limitando l’azione creativa alla tenacia di un linguaggio ma ampliando la prospettiva spaziale dei suoi riferimenti pittorici. E’ come se il disegno si espandesse nei luoghi secondo un teatralismo fragile e fortemente evocativo, creando ragnatele di senso, architetture filamentose, orizzonti e mappature aggettanti. La sua raffinata pittura si completa dentro strutture germinative che si espandono sui muri, prendendo direzioni gravitazionali, rompendo le prospettive, richiamando il reale in un continuo fuoriscala.
La visione della natura come visione del paesaggio interiore…

"Cinque minuti con... Giuseppe Bombaci" puntata n°5

Ritengo veramente Giuseppe Bombaci un Vero Artista. Quello che dice in questa puntata di "Cinque minuti con..." ne é la riprova...
Vedi anche:


AAF (Affordable Art Fair)

Ritorno ora da Milano. Ho partecipato all'inaugurazione di Affordable Art Fair. Bella fiera. Divertente, fresca e spensierata. Forse un po' troppo omologata ma efficace.
Sicuramente colorata.
Devo ammettere sinceramente che il 50 per cento delle opere in esposizione, e forse più, le avevo già viste ma questo non toglie niente alla validità del progetto. Certo é che fra Step09, questa e la prossima, Arte Accessibile, mi domando che senso abbia ancora il "carozzone" Miart...  Saremo a vedere...

martedì 1 febbraio 2011

"Morti di fama" di Anita Tania Giuga su www.giornalettismo.com



Ho ricevuto questo articolo dall'amica di rete Anita Tania Giuga, che l'ha pubblicato sul portale www.giornalettismo.com . Pur non condividendo in pieno quanto scritto trovo comunque, che ci siano delle sacrosante verità. Non voglio assolutamente trarre delle conclusioni, come al solito preferisco invitare alla riflessione... Leggete e fate tesoro.

"Morire di fama è l’aspirazione della maggior parte dei giovani curatori. La stessa cosa si può dire degli artisti. Ma questa non è una novità. Fra premi e residenze, articoli, blogs e recensioni più o meno accreditate, l’obbiettivo è lo stesso. Senza eccezioni. Il mondo si è velinato: un passaggio televisivo nel salotto buono della tv ha più valore di un ponderoso saggio. Una residenza all’estero è più significativa della solidità che si può vantare lavorando con acribia sul proprio territorio. Lo scambio come crescita è proporzionale alle risorse, ma se risorse non ci sono deve imporsi il diritto a vivere bene anche nelle nicchie. Rispettati e richiesti anche localmente. Il nostro paese è ammalato di provincialismo, ma nemmeno questa è una novità. La comunicazione è potenza suprema, che supera di molte lunghezze la qualità degli eventi promossi. Come guarire? Intanto lavorando con entusiasmo, spirito analitico e rigore metodologico. Non per stupire ma per affermare un’idea di fondo chiara, avvertita, mai definitiva. Il vero problema sta nel senso da dare alla cultura, ancora considerata un orpello per pochi e di pochi. Meno che mai un valore assoluto. Questa sorta di elitismo (che ha sostituito il “didattismo” dei primi decenni televisivi) costringe chi si dedica ai fatti culturali a scimmiottare il vertice (che c’è, è più reale del re e non offre appigli). Quel punto apicale che della forza di persuasione del sapere ha fatto arma di colonialismo e imperialismo. E in forma ridotta di utilitarismo becero. La tecnologia ci ha dato l’impressione, e solo quella, di essere ovunque e di sapere tutto quel che c’è da sapere. In tempo reale e sforzando le meningi il minimo indispensabile. Ma quando inviamo una mail a chi non ci conosce, nella stragrande maggioranza dei casi, non ci perviene risposta. La nostra presenza non è, difatti, compiutamente interlocutoria. Lungi dal voler sostenere con rimpianto “il bel tempo andato”, mi accontento di dissipare illusioni informatiche, teatrini del successo su internet e l’avvento di un apparato democratico partecipato, collaborativo e multimediale. La società è ancora dei padri, che non mollano su “estensioni del dominio” assolutamente personalistiche e impenetrabili. Noi? Si gioca a morir di fama.
Anita Tania Giuga"

L’AQUILA: UNA DONAZIONE DI LIBRI E RIVISTE PER RICOMINCIARE. DAL MU.SP.A.C

Ho ricevuto questo comunicato che inoltro volentieri e che confido, vorrete condividere e diffondere. 

Il nuovo MU.SP.A.C in costruzione


Spett.le Redazione,
a causa del disastroso terremoto che ha colpito la città dell’Aquila il 6 aprile 2009, il 
MU.SP.A.C. – Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, riconosciuto come museo di prima categoria dalla Regione Abruzzo, ubicato nel centro storico della città, ha subito ingenti danni sia alla struttura che alle opere di artisti di rilievo internazionale della collezione permanente come Joseph Beuys, Jannis Kounellis, Fabio Mauri, Mario Schifano, Carmelo Bene, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto e molti altri, anche delle nuove generazioni (tutto è documentato nel sito: www.museomuspac.com).
Sono stati distrutti anche computer con banca dati, archivio e multimediateca.Ancora oggi molto materiale è sepolto sotto le macerie.
Proprio in questi giorni, dopo circa due anni, con molti sforzi e sacrifici 
stiamo ricostruendo una nuova sede in via Ficara – Piazza d’Arti all’Aquila.Un Vostro sostegno sarebbe davvero utile e indispensabile per ricreare una nuova biblioteca all’interno del museo, che possa servire come servizio pubblico per la collettività aquilana. Ogni Vostra donazione di cataloghi o riviste verrà segnalata sia nel nostro sito che nelle altre varie forme di comunicazione.
Certi di poter contare sulla Vostra cortese disponibilità e collaborazione inviamo distinti saluti.
Il DirettoreProf. Enrico Sconci
P.S.: il materiale, con spese di spedizione a nostro carico, può essere inviato nella sede amministrativa al seguente indirizzo: Enrico Sconci, Via Torretta, 32, 67100L’Aquila, tel. 338 2374725.