Clara Brasca è un'artista che merita. Fuori dal solito circuito, dai soliti noti. E' brava, dotata ed intelligente. Ora in mostra in Belgio impegnata in una bi-personale sotto l'attenta cura di Valeria Tassinari...
La galleria belga KOMA presenta i lavori di due artiste milanesi CLARA BRASCA e CRISTINA PAVESI nell’ambito di uno scambio con la Galleria Maria Cilena di Milano.
A cura di Valeria Tassinari
Inaugurazione: 5 agosto dalle ore 18 alle 22
Durata mostra: 5 agosto – 1 settembre, mercoledì, giovedì, sabato, domenica dalle 14 alle18 e su appuntamento.
Galleria KOMA 4, Rue des Gades 7000 Mons, Belgio tel. 065/317982
I lavori di Cristina Pavesi comprendono alcuni mandala presentati lo scorso anno alla personale presso la Galleria Cilena. Altri nuovi mandala sono stati eseguiti con inviti e comunicati di mostre coerenti con l’idea di rivisitare materiali inerenti al mondo dell’arte, una installazione composta da inviti e cartoline incise, graffiate, bucate, assemblate ad organetti testimoniano il percorso espositivo degli ultimi dieci anni della città di Milano ed i percorsi di visita dell’artista.
La cartolina invito rielaborata perde la sua funzione temporanea e diventa essa stessa materia d’arte in quanto base e supporto di una libera interpretazione nella quale si trova imprigionato il senso del tempo passato e del cambiamento che avviene alle cose.
Il video “E.4 lights” con la musica di Pamela Z. è anch’esso una testimonianza del momento presente, riportando frammenti riconoscibili di una Milano attuale regala istanti di pura emozione (E.).
A proposito di Clara Brasca
Il tema della mostra è un motivo costante dell’iter pittorico, che Clara Brasca periodicamente riprende e sviluppa in sequenze di opere dal vario contenuto espressivo. Compie un viaggio artistico nel quale la contemporaneità è considerata come simultanea al passato e la storia come un eterno presente, da elaborare e da cui attingere. Gli autori e le opere del passato sono un patrimonio storico di linguaggi codificati, che diventano disponibili per nuove interpretazioni.
In questo caso si tratta di una appropriazione attraverso il proprio vissuto, la cultura odierna, le proprie emozioni per modificarlo e reinterpretarlo alla luce del presente. Secondo il pensiero di Clara Brasca sono possibili nuove aperture solo muovendosi liberamente nella Storia, raccogliendo e ricomponendo i frammenti del sapere di questa cultura e rielaborandoli.
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