RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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lunedì 11 febbraio 2013

Emanuele Beluffi che Kritikando, Kritikando...


Ho posto qualche breve domanda ad Emanuele Beluffi, "inventore" di Kritika e colto cutarore



Chi è Emanuele Beluffi?
- Questa è una domanda filosofica. Risposta non v'è.

dimmi di Kritica, di cosa si tratta, come è nata e quali sono i programmi futuri
- Kritika nacque, cartacea, nel maggio 2009: una ventura editoriale sotto forma di libro e senza pubblicità, destinata non solo a critici, artisti, galleristi, collezionisti e art addicted in generale, ma anche alla casalinga di Voghera, con minisaggi e interviste ad artisti famosi e famosini e il meglio della critica della nuova generazione (trentenni ma non solo, anche personaggi più noti e agé, critici di nome e di fatto e curatori e galleristi e artisti dal percorso intellettuale e professionale consolidato). Ora le "applicazioni della tecnica" impongono di orientare l'attenzione al web e, di fatto, kritika è KritikaOnline, con l'obiettivo di produrre il cartaceo in occasione di fiere d'arte, come del resto è accaduto a Milano col MiArt e Step09 e a KunstArt Bolzano. Il programma futuro consiste nel dare maggiore solidità al prodotto editoriale cartaceo, con l'ambizione di renderlo un punto - o uno dei punti - di riferimento del "sistema" dell'arte con questa precisa nicchia editoriale.

L'arte sta vivendo un momento difficile. Quella italiana forse di più. Qual è la tua ricetta salva crisi?
- Se non circola denaro come prima, è inutile sperare che il ceto medio spenda anche solo 1000 euro per un opera d'arte. Le formule "affordable" consentono tutt'al più di vivacchiare. L'unico modo per affrontare la crisi è puntare in alto, a quella fascia di reddito indenne (o parzialmente indenne) dalla crisi e che continua a comprare arte. Quindi: puntare alla qualità (di lavoro d'arte e di artisti) elevata al cubo. Niente mezze misure. Pulizia, limpidezza e giù a bomba.

Quali consigli daresti ad un giovane che decide di confrontarsi con il mondo dell'arte?
- Direi a un/una "giovane" artista di non rintanarsi troppo nel proprio studio, ma di guardarsi spesso attorno e di vedere cosa fanno gli altri e come lo fanno. Gli/le direi di visitare molte mostre e di fare un bel po' di attività di PR di se stesso/a con i referenti "utili" - giornalisti, curatori, eventualmente critici se non lo/la sputtanano, galleristi e collezionisti. Ma non solo: dovrebbe buttare un occhio anche al mondo della produttività aziendale. E anche qui: puntare in alto. Non è mai esistito l'artista romantico con le pezze al culo che ebbro d'ispirazione crea il capolavoro sconosciuto. Ci vuole studio e ci vuole un minimo di "imprenditorialità". Gli artisti che fanno i puri sono in realtà i pittoracci dei Navigli.

infine, tu ti senti più editore o curatore? e quali sono i pro e contro di ambedue le attività?
- Curatori sono Massimiliano Gioni, Francesco Bonami, Luca Beatrice, Hans Ulrich Obrist. Emanuele Beluffi ha curato molte mostre, ma si sente più vicino all'arte visiva con la parola detta e scritta.


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