Ho posto qualche breve domanda ad Emanuele Beluffi, "inventore" di Kritika e colto cutarore
Chi è Emanuele Beluffi?
- Questa è una domanda filosofica. Risposta non v'è.
dimmi di Kritica, di cosa si tratta, come è nata e quali sono i programmi futuri
- Kritika
nacque, cartacea, nel maggio 2009: una ventura editoriale sotto forma di
libro e senza pubblicità, destinata non solo a critici, artisti,
galleristi, collezionisti e art addicted in generale, ma anche alla
casalinga di Voghera, con minisaggi e interviste ad artisti famosi e
famosini e il meglio della critica della nuova generazione (trentenni ma
non solo, anche personaggi più noti e agé, critici di nome e di fatto e
curatori e galleristi e artisti dal percorso intellettuale e
professionale consolidato). Ora le "applicazioni della tecnica"
impongono di orientare l'attenzione al web e, di fatto, kritika è
KritikaOnline, con l'obiettivo di produrre il cartaceo in occasione di
fiere d'arte, come del resto è accaduto a Milano col MiArt e Step09 e a
KunstArt Bolzano. Il programma futuro consiste nel dare maggiore
solidità al prodotto editoriale cartaceo, con l'ambizione di renderlo
un punto - o uno dei punti - di riferimento del "sistema" dell'arte con
questa precisa nicchia editoriale.
L'arte sta vivendo un momento difficile. Quella italiana forse di più. Qual è la tua ricetta salva crisi?
- Se non circola denaro come
prima, è inutile sperare che il ceto medio spenda anche solo 1000 euro
per un opera d'arte. Le formule "affordable" consentono tutt'al più di
vivacchiare. L'unico modo per affrontare la crisi è puntare in alto, a
quella fascia di reddito indenne (o parzialmente indenne) dalla crisi e
che continua a comprare arte. Quindi: puntare alla qualità (di lavoro
d'arte e di artisti) elevata al cubo. Niente mezze misure. Pulizia,
limpidezza e giù a bomba.
Quali consigli daresti ad un giovane che decide di confrontarsi con il mondo dell'arte?
- Direi a un/una "giovane" artista di
non rintanarsi troppo nel proprio studio, ma di guardarsi spesso attorno
e di vedere cosa fanno gli altri e come lo fanno. Gli/le direi di
visitare molte mostre e di fare un bel po' di attività di PR di se
stesso/a con i referenti "utili" - giornalisti, curatori, eventualmente
critici se non lo/la sputtanano, galleristi e collezionisti. Ma non
solo: dovrebbe buttare un occhio anche al mondo della produttività
aziendale. E anche qui: puntare in alto. Non è mai esistito l'artista
romantico con le pezze al culo che ebbro d'ispirazione crea il
capolavoro sconosciuto. Ci vuole studio e ci vuole un minimo di
"imprenditorialità". Gli artisti che fanno i puri sono in realtà i
pittoracci dei Navigli.
infine, tu ti senti più editore o curatore? e quali sono i pro e contro di ambedue le attività?
- Curatori sono Massimiliano Gioni,
Francesco Bonami, Luca Beatrice, Hans Ulrich Obrist. Emanuele Beluffi ha
curato molte mostre, ma si sente più vicino all'arte visiva con la
parola detta e scritta.
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