RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
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venerdì 31 maggio 2013

PADIGLIONE TIBET - VENEZIA a cura di Ruggero Maggi


PADIGLIONE TIBET - VENEZIA
a cura di Ruggero Maggi


"Padiglione Tibet" si materializza a Venezia a Cà Zanardi nel 2011 grazie a Ruggero Maggi, ideatore e curatore, e nel 2012 a Torino a “Padiglione Italia", su invito di Vittorio Sgarbi, nella Sala Nervi del Palazzo delle Esposizioni. Ruggero Maggi si avvale, in questo caso, anche della collaborazione di Dossier Tibet, ISCOS, con il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte.
Numerose sono sucessivamente le presenze di "Padiglione Tibet" in varie località italiane.
Quest'anno Venezia, grazie a "Padiglione Tibet", con il patrocinio del Comune di Venezia, Assessorato alle Politiche Giovanili Centro Pace, sarà invasa pacificamente da immagini, colori, atmosfere e suoni che misceleranno, con un prezioso intreccio, la creatività e la sensibilità degli artisti contemporanei che hanno voluto aderire e contribuire a creare questo particolare Padiglione.

I monaci tibetani, i Lama Thupten e Lama Tenzing, completeranno con la loro sapiente, accurata e minuziosa perizia, durante una performance-rituale, un Archivio di STRUTTURE/MANDALA realizzate in sinergia con il lavoro degli artisti.
La spiritualità tibetana si manifesterà anche nelle RUOTE DELLA PREGHIERA, una presenza costante nella fede buddista tibetana. Queste strutture cilindriche, realizzate nello studio Ernan di Albisola, luogo d'eccellenza della ceramica d'arte, e con le scuole di ceramica. Le Ruote della Preghiera sono realizzate in ceramica dagli artisti, e dotate di un perno centrale che ne permetterà la rotazione. I visitatori potranno interagire con un lieve tocco ed uno sfioramento sulla materia-segno. All'interno di ogni ruota sarà arrotolato un mantra (preghiera buddista) che verrà scritto in Tibetano ( བོད་སྐད་, bod skad) direttamente dai monaci invitati all'evento.
I tibetani fanno ruotare le Ruote della Preghiera per invocare un buon karma, per la crescita spirituale e la guarigione, Le ruote sono anche dette chokhor (ruota della legge) in Tibetano.

In un'epoca in cui ogni tipo di dato viene trasmesso ad iper-velocità da una parte all'altra della terra, la convinzione che delle preghiere possano essere recitate e diffuse con un semplice, lieve tocco, con un soffio di vento, può sembrare quasi ingenuo ad un occidentale; al contrario è indice di quanto la realtà tibetana profondamente spirituale si fonda intrinsecamente con la natura stessa, in un inarrestabile scambio con l'universo. Da sempre la circolarità è sinonimo di movimento, di ritmo, di flusso, un concetto presente in ogni aspetto della storia dell'Umanità e che la cultura tibetana ha sviluppato attraverso la realizzazione di strutture e costruzioni legate alla propria filosofia di vita. Per l'uomo tibetano la maggiore preoccupazione non è cosa fare durante il giorno, ma cosa essere nella propria intera esistenza.
Questo grande evento artistico è dedicato ai 118 martiri tibetani (numero tragicamente da aggiornare quasi quotidianamente) che si sono immolati per la libertà di altri, per la verità di tutti...

Un unico tema, declinato nei modi della pittura, della scultura, della performance e del video, per realizzare un grande evento che sottolinei coralmente il profondo senso di spiritualità dell'universo tibetano e creare un ponte sensibile che induca i visitatori ad una maggiore conoscenza di questo popolo, diventato una minoranza etnica e che rischia di perdere il proprio patrimonio culturale e spirituale fondato su concetti di pace e non violenza ... un ulteriore motivo per varcare la soglia della Chiesa di Santa Marta.


Artisti:
Irene Accarini, Lucio Afeltra, Piergiorgio Baroldi, Luisa Bergamini, Carla Bertola - Alberto Vitacchio, Giorgio Biffi, Renzo Bortolussi, Nirvana Bussadori, Jorge Canale, Rosaspina B. Canosburi, Paolo Carnevale, Domenico Castaldi, Stefano Cerioli, Pino Chimenti, Giampietro Cudin - Carla Rigato, Flaminio Da Deppo, Marcello Diotallevi, Gillo Dorfles, Giglio Frigerio, Luciano G. Gerini, Carlos Gigena Seeber, Bruno Gorgone, Isa Gorini, Ursula Huber, Celeste Lazo, Franco Lippi, Oronzo Liuzzi - Roberto Scala, Beatriz Margossian, Fabrizio Martinelli - Giovanni Genshō Ponzoni, Gianni E. A. Marussi - Alessandra Finzi, Alessandro Novellino, Silvia Ovsejevich, Clara Paci, Lucia Paese, Marisa Pezzoli, Giorgio Piccaia - Matteo Piccaia, Siro Polazzetto, Benedetto Predazzi, Tiziana Priori - Simonetta Chierici, Monica Rizzi, Pietro Ronzat, Virginia Ryan, Maria Savino, Pino Secchi, Cesare – Leonardo – Lucio - Simone Serafino, Ilaria Sperotto, Francesco Stefanini, R. Steiner, Roberto Testori, Micaela Tornaghi, Silvio Vigliaturo, Andrea Vizzini, Marcela Zelikowicz.

Video arte: Marco Agostinelli, Ciriaca+Erre, Francesca Lolli, Ruggero Maggi, Marco Rizzo, Ritu Sarin & Tenzing Sonam.

Testi: Gianluca Anselmo, Elisabetta Bacci, Boris Brollo, Lara Caccia, Claudio Cardelli, Mauro Carrera, Giorgia Cassini, Stefano Dallari, Giulia Fresca, Alexander Larrarte, Enzo Lo Scalzo, Ruggero Maggi, Mimma Pasqua, Cristina Romieri, Alberto Rovida, Massimo Scaringella, Giuliana Schiavone, Roberta Semeraro, Tiziana Tacconi, Claudio Tecchio, Trini Castelli, Piero Verni, Roberto Vidali, Emma Zanella.

Inaugurazione: 1 giugno 2013, ore 18.00, con la performance/rituale di monaci tibetani che completeranno alcuni mandala.

Il 22 giugno apertura straordinaria in occasione della Notte Bianca per l’Arte, il 6 luglio, in occasione dei festeggiamenti del compleanno del Dalai Lama e il 7 settembre, in occasione del finissage, i monaci effettueranno il rito di permanenza con lo spargimento delle sabbie dei Mandala.

Entrata: libera

Orari: martedì – domenica 10.00/18.00 - chiusura: lunedì


WiFi zone

Informazioni: www.padiglionetibet.com - ruggero.maggi@libero.it - Tel. 320.9621497

Sponsor: CFLI, SpazioPorto, Aiap, Gruppo Acca Albisola, Associazione Ceramisti Albisola, Studio Ernan Design, Cadore S.C.S., AltaMarea, Tre D s.r.l., Il Villaggio Globale, Atelier51, Il Melo, Castelcosa by Furlan, Iglo, Dharmakaya Buddhist Center, Dossier Tibet, Iscos, Associazione Italia-Tibet, La Casa del Tibet, Museo Obrietan, Associazione Vimala.

Arrivi: dalla Stazione Ferroviaria Santa Lucia: Linee ACTV 41, 51, con arrivo alla fermata “Santa Marta” che dista 50 metri da SpazioPorto
da Piazzale Roma: Linee ACTV 41, 51, 61, fermata “Santa Marta”
da San Marco: Linee ACTV 42, 52, 62, fermata “Santa Marta”
in auto: Seguire le indicazioni stradali per Venezia Città – Autorità Portuale di Venezia. Percorrere il Ponte della Libertà, unico collegamento stradale della terraferma con Venezia, spostandosi nell'ultimo tratto sulla corsia di sinistra. Superato il semaforo, spostarsi a destra e dopo 50 metri girare alla prima laterale a destra, seguendo le indicazioni per l'Autorità Portuale di Venezia. Proseguire fino al varco di vigilanza e poi percorrere tutta la rampa San Basilio;Spazioporto è situato al termine della strada.

Lo spazio: Si tratta di un edificio eretto nel XIV secolo su quella che era la spiaggia più occidentale della città lagunare. Completamente restaurato nel 2006. Convertito da magazzino portuale a spazio espositivo di grande qualità, unico nel suo genere, ha il grandissimo vantaggio di essere accessibile alle auto e di disporre di una zona parcheggio.
Santa Marta Congrassi - Spazio Porto
Dorsoduro
30123 Venezia

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