Luigi Russolo, Carlo Carrà, Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni e Gino Severini |
Beh, questa foto non ha bisogno di molte parole... sono i Futuristi!
Quando le avanguardie erano ancora "made in Italy"
" Attenti, arrivano i futuristi! "
Chissà cosa penserebbero, se fossero qui oggi, loro che volevano:
Manifesto del Futurismo
Le Figaro - 20 febbraio 1909
di
Filippo Tommaso Marinetti
Le Figaro - 20 febbraio 1909
di
Filippo Tommaso Marinetti
- Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità.
- Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
- La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
- Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.
- Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.
- Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali.
- Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo.
- Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente.
- Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.
- Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.
- Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, e le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.
È dall'Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto
di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il
FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida
cancrena di professori, d'archeologi, di ciceroni e d'antiquari. Già per
troppo tempo l'Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo
liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.
per vedere le immagini precedenti, clicca sul link qui sotto
http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/search/label/_La%20storia%20dell%27arte%20recente%20in%20fotografia
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Già, in un'immagine il condensato del primo Futurismo nelle arti maggiori,nella musica e nella letteratura.
RispondiEliminaE tra "Intonarumori", "dinamismo pittorico", "scultura che scolpisce non l'uomo ma il movimento dell'uomo (vedi Forme Uniche Nella Continuità Dello Spazio di Umberto Boccioni)" "paroliberismo" Marinettiano, anche la fotografia diviene futurista. Ma accade in una fase successiva. Inizialmente questa avanguardia tutta italiana (anche se il primo Manifesto appare su Le Figarò)sembrava opporre resistenza alla fotografia, considerandola mera e piatta riproduzione del reale, dunque non rivoluzionaria in un campo di indagine prettamente legato all'immagine e peculiarmente ad una immagine "dinamica" della realtà. Poi, in una fase successiva,lo stesso fondatore del movimento e firmatario del primissimo Manifesto, Filippo Tommaso Marinetti, decide di finanziare delle ricerche sul "fotodinamismo", ricerche già precedentemente avviate dai fratelli Bragaglia (i quali a loro volta avevano colto lo stimolo iniziale nella Cronofotografia di Muybridge e Marey) e nel 1930 - quando già si parlava e si faceva Aeropittura Futurista - firma insieme a Tato (Guglielmo Sansoni), Il Manifesto della Fotografia Futursita:
Eccolo quì:
Manifesto della fotografia futurista
16 Aprile 1930
La fotografia di un paesaggio, quella di una persona o di un gruppo di persone, ottenute con
un'armonia, una minuzia di particolari ed una tipicità tali da far dire: "Sembra un quadro", è cosa
per noi assolutamente superata.
Dopo il fotodinamismo o fotografia del movimento creato da Anton Giulio Bragaglia in
collaborazione con suo fratello Arturo, presentata da me nel 1912 alla Sala Pichetti di Roma e
imitata poi da tutti i fotografi avanguardisti del mondo, occorre realizzare queste nuove possibilità
fotografiche: 1° Il dramma di oggetti immobili e mobili; e la mescolanza drammatica di oggetti
mobili e immobili; 2°il dramma delle ombre degli oggetti contrastanti e isolate dagli oggetti stessi;
3° il dramma di oggetti umanizzati, pietrificati, cristallizzati o vegetalizzati mediante camuffamenti
e luci speciali; 4° la spettralizzazione di alcune parti del corpo umano o animale isolate o
ricongiunte alogicamente; 5° la fusione di prospettive aeree, marine, terrestri; 6° la fusione di
visioni dal basso in alto con visioni dall'alto in basso; 7° le inclinazioni immobili e mobili degli
oggetti o dei corpi umani ed animali; 8° la mobile o immobile sospensione degli oggetti ed il loro
stare in equilibrio; 9° le drammatiche sproporzioni degli oggetti mobili ed immobili; 10° le amorose
o violente compenetrazioni di oggetti mobili o immobili; 11° la sovrapposizione trasparente o
semitrasparente di persone e oggetti concreti e dei loro fantasmi semiastratti con simultaneità di
ricordo sogno; 12° l'ingigantimento straripante di una cosa minuscola quasi invisibile in un
paesaggio; 13° l'interpretazione tragica o satirica dell'attività mediante un simbolismo di oggetti
camuffati; 11° la composizione di paesaggi assolutamente extraterrestri, astrali o medianici
mediante spessori, elasticità, profondità torbide, limpide trasparenze, valori algebrici o geometrici
senza nulla di umano nè di vegetale nè di geologico; 15° la composizione organica dei diversi stati
d'animo di una persona mediante l'espressione intensificata delle più tipiche parti del suo corpo; 16°
l'arte fotografica degli oggetti camuffati, intesa a sviluppare l'arte dei camuffamenti di guerra che ha
lo scopo di illudere gli osservatori aerei.
Tutte queste ricerche hanno lo scopo di far sempre più sconfinare la scienza fotografica nell'arte
pura e favorirne automaticamente lo sviluppo nel campo della fisica, della chimica e della guerra.
Filippo Tommaso Marinetti,
Tato[Guglielmo Sansoni]