Questa volta l'invito è quello di andare sul blog di Ivan Quaroni (http://ivanquaroni.com/)
e leggere questo bellissimo pezzo.
Merita!
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The Shapes of Painting to Come
di Ivan Quaroni
Quando, nel 1959, il sassofonista Ornette Coleman diede alle stampe il disco The Shape of Jazz to Come (“La forma del Jazz che verrà”),
il pubblico dell’epoca rimase sconcertato. L’opera introduceva elementi
d’improvvisazione che scardinavano la tradizionale teoria armonica,
destrutturando i canoni stilistici del Jazz. La pittura, come il Jazz, è
un sistema di segni in continua evoluzione, un linguaggio articolato,
che varia col mutare dei tempi. Dedicarsi alla pittura oggi, significa
intraprendere un viaggio di ricerca non solo stilistica e formale, ma
anche culturale. Nuovi problemi esigono, infatti, nuove soluzioni
espressive.
The Shapes of Painting to Come fotografa uno spaccato del
processo, nel tentativo di cogliere le dinamiche in corso in un momento,
come questo, caratterizzato da turbolenze economiche, politiche e
sociali che, inevitabilmente, riportano in primo piano la questione
dell’identità.
Il problema è annoso e tuttora irrisolto a causa di un sentimento
bipolare da parte degli artisti verso le proprie radici culturali. Si
aggiunga che i processi di globalizzazione in atto hanno provocato nelle
nuove generazioni un indebolimento del sentimento di appartenenza, in
nome di una più ampia identità cosmopolita.
Legate a un clima europeo e continentale sono le ricerche degli
artisti Paolo De Biasi, Valerio Melchiotti e Giulio Zanet, in cui è
lecito ravvisare elementi di prossimità con i linguaggi pittorici
elaborati in Germania, in Belgio e in parte dell’Europa orientale negli
ultimi due decenni. Penso soprattutto a Michaël Borremans, Neo Rauch,
Daniel Pitin e, in generale, ai pittori tedeschi della Scuola di Lipsia e ai rumeni della Scuola di Cluji,
che hanno scardinato i codici della rappresentazione attraverso la
deflagrazione dello spazio, lo slittamento dei piani prospettici e la
giustapposizione di episodi narrativi in cui confluiscono elementi di
mimesi realistica e di metafisica sospensione temporale.
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