Di recente ho "scoperto" l'opera di una giovane artista: Chiara Mazzocchi.
Sono subito rimasto colpito dal suo fare. Come spesso avviene, guardo, scruto, osservo più e più volte. Se qualcosa mi rimane dentro allora, approfondisco.
Guandare non mi bastava, allora le ho posto alcune domane. E' nata cosi questa intervista....
Chiara Mazzocchi |
---------------------------------------------------------------------------
- In dieci righe, chi è Chiara Mazzocchi?
Fin da piccola sono sempre stata affascinata dal mistero del corpo e dallo spazio. Dalle interazioni.
Sono stata una bambina timida perché mentale, non avevo argomenti parlanti e di condivisione.
Ero riservata, osservavo tutto e dentro di me lo rielaboravo. Ho avuto la fortuna di avere mio papà come papà, un'artista, una persona che mi ha
cresciuto con una forte sensibilità alla cultura e all'arte nelle sue varie forme, musica inclusa.
Quando a nove anni cominciai a fare danza per potermi esprimere capii che quello era il mio canale di espressione che tutt'oggi mi accompagna,
ma si chiama performance. Il desiderio di esprimermi con la fotografia è nato nello stesso momento, sempre tramite mio papà, scelsi a tredici anni la scuola d'arte per questo.
Non sono mai cambiata da allora. Sono sempre la stessa Chiara con una consapevolezza diversa.
- In dieci righe, chi è Chiara Mazzocchi?
Fin da piccola sono sempre stata affascinata dal mistero del corpo e dallo spazio. Dalle interazioni.
Sono stata una bambina timida perché mentale, non avevo argomenti parlanti e di condivisione.
Ero riservata, osservavo tutto e dentro di me lo rielaboravo. Ho avuto la fortuna di avere mio papà come papà, un'artista, una persona che mi ha
cresciuto con una forte sensibilità alla cultura e all'arte nelle sue varie forme, musica inclusa.
Quando a nove anni cominciai a fare danza per potermi esprimere capii che quello era il mio canale di espressione che tutt'oggi mi accompagna,
ma si chiama performance. Il desiderio di esprimermi con la fotografia è nato nello stesso momento, sempre tramite mio papà, scelsi a tredici anni la scuola d'arte per questo.
Non sono mai cambiata da allora. Sono sempre la stessa Chiara con una consapevolezza diversa.
- Per esprimerti utilizzi differenti media. Ne hai uno in particolare che ritieni più efficace per le tue ricerche?
Fotografia, Videoarte e Performance sono tutti e tre integranti e tutti per me necessari.
Dialogano fra loro indipendentemente da me, sono autonomi e mi regalano la possibilità di esprimermi di pancia.
Improvvisando seguono i miei stati d'animo dando loro la possibilità di fluire liberamente dentro di me e al di fuori immortalandomi
in ciò che non potrà mai essere ripetuto. Mi donano momenti unici, irripetibili di fragilità, forza e connessione.
Vuoti che mi conducono ad uno stato pieno della mente. Sono tutti linguaggi che fanno intuire qualcosa che esiste in me da sempre.
"Soul Revolution" - Opere fotografiche + video - Anno 2013 Link al video: http://www.youtube.com/watch?v=2fJ3CSPWuRA |
- Come reagisci alle critiche?
Le critiche le trovo molto costruttive ma vengo spesso delusa dalla poca sensibilità e dalla mancanza di indagine, molti si soffermano sull'estetica di una fotografia, se è brutta o bella.
L'arte concettuale va approfondita. E' come il taglio di Fontana, egli non voleva fare un quadro o un'opera d'arte, con il taglio voleva semplicemente aprire uno spazio.
Occupandomi di temi umanistici, sociali, universali e introspettivi che coinvolgono l'individuo, quali la precarietà dell'esistenza, ma anche la quotidiana fatica sostenuta dall'essere umano per integrarsi in una società che richiede l'omologazione a canoni prestabiliti, spesso vengo delusa dalle persone, che poco coinvolte (oserei dire alienate dal sistema), non ne avvertono il senso. Molti si domandano ancora il senso della mia nudità per esempio, ed io mi chiedo come possono trovare più naturale essere vestiti piuttosto che essere nudi e abbracciare uno spazio, un'emozione a pieni polmoni. Quando si è nudi è come se si sciogliessero delle catene con il sistema, si è se stessi, si comunica senza nessun filtro. Puoi scorgerne il respiro. E' un atto di totale presenza, uno stato naturale della mente. La naturalezza della nostra condizione perfetta.
- Qual è l'aspetto del tuo lavoro che ti intriga di più?
L'Arte che intendo io non è un intrattenimento. E' una sfida nel far pensare, è una provocazione, spesso un disturbo.
E' una costante ricerca di verità. La vita ci ha donato una grande occasione, essere noi stessi. L'arte per me ne rappresenta il tramite.
Sono convinta che siamo Dio e non capisco perché la gente lo cerca altrove.
Da qui parte la mia ricerca basata sulla consapevolezza umana, motivo dei miei autoritratti fotografici e video.
Una ricerca che parte da me stessa nel quale il mio corpo si dona liberamente come mezzo simbolico e psicofisici di scambio con me stessa, con il mondo e lo spazio.
Le critiche le trovo molto costruttive ma vengo spesso delusa dalla poca sensibilità e dalla mancanza di indagine, molti si soffermano sull'estetica di una fotografia, se è brutta o bella.
L'arte concettuale va approfondita. E' come il taglio di Fontana, egli non voleva fare un quadro o un'opera d'arte, con il taglio voleva semplicemente aprire uno spazio.
Occupandomi di temi umanistici, sociali, universali e introspettivi che coinvolgono l'individuo, quali la precarietà dell'esistenza, ma anche la quotidiana fatica sostenuta dall'essere umano per integrarsi in una società che richiede l'omologazione a canoni prestabiliti, spesso vengo delusa dalle persone, che poco coinvolte (oserei dire alienate dal sistema), non ne avvertono il senso. Molti si domandano ancora il senso della mia nudità per esempio, ed io mi chiedo come possono trovare più naturale essere vestiti piuttosto che essere nudi e abbracciare uno spazio, un'emozione a pieni polmoni. Quando si è nudi è come se si sciogliessero delle catene con il sistema, si è se stessi, si comunica senza nessun filtro. Puoi scorgerne il respiro. E' un atto di totale presenza, uno stato naturale della mente. La naturalezza della nostra condizione perfetta.
- Qual è l'aspetto del tuo lavoro che ti intriga di più?
L'Arte che intendo io non è un intrattenimento. E' una sfida nel far pensare, è una provocazione, spesso un disturbo.
E' una costante ricerca di verità. La vita ci ha donato una grande occasione, essere noi stessi. L'arte per me ne rappresenta il tramite.
Sono convinta che siamo Dio e non capisco perché la gente lo cerca altrove.
Da qui parte la mia ricerca basata sulla consapevolezza umana, motivo dei miei autoritratti fotografici e video.
Una ricerca che parte da me stessa nel quale il mio corpo si dona liberamente come mezzo simbolico e psicofisici di scambio con me stessa, con il mondo e lo spazio.
- Dimmi una cosa di te che non hai mai detto pubblicamente?
Essendo una persona mentale, mi interessa l'uomo inteso come essere umano, quindi per esempio non ho mai distinto l'uomo dalla donna.
Gli involucri non li vedo.
- Quali difficoltà incontra una giovane artista in Italia?
In Italia si sta vivendo un'epoca davvero critica sotto tutti i profili alimentata dall' ignoranza culturale e cialtroneria nella quale addirittura la gente non riesce
nemmeno più a distinguere un "Artista" da un Personaggio, e un Personaggio o un Artista da una Persona.
(Motivo per il quale su FB non ho la pagina d'artista, prima di tutto sono una persona e non voglio alimentare questo falso meccanismo).
Poi penso a priori che non funziona alla valorizzazione del linguaggio dell'arte dare ad un Artista le coordinate bancarie solo per esporre in un bel posto, partecipare ad una fiera, o ad un concorso.
Altro problema fondamentale è che non c'è selezione e nemmeno meritocrazia.
Più che difficoltà da parte dell'artista, vedo molta, troppa confusione da parte di tutti. Artisti o aspiranti artisti inclusi.
Quando il sistema è malato, c'è poco da fare. Trovo molto triste una persona (comunemente chiamata Artista) che paga per poter esporre o per essere pubblicata.
Personalmente mai l'ho fatto e mai lo farò.
"Mare Dentro" (Selfportrait) - Opere fotografiche + video - Anno 2013 Link al video: https://vimeo.com/78170756 |
- Hai avuto una esperienza importante all’estero, in Germania se non vado errato. Quali sono i lati positivi e quelli negativi di una esperienza del genere?
Scelsi Berlino perché mi permetteva di essere economicamente indipendente, non per l'arte e le possibilità, quelle sono venute dopo quasi casualmente.
Scelsi Berlino per isolarmi dalla mia lingua, dalle abitudini caratteriali e culturali italiane, dalle mie origini. La mia necessità era trovare concentrazione e ispirazione per una nuova
evoluzione basata su differenti livelli di coscienza. Berlino è stata una sfida, decisi volutamente di non imparare il tedesco e questo ha ampliato in me l'osservazione e l'intuito.
Per due anni non sono mai tornata in Italia, nemmeno in vacanza, per lungo tempo mi sono privata del mio equilibrio: il mare (vorrei ricordare che il mare non è un fenomeno estivo,
è un non luogo infinito) unica cosa che davvero mi mancava essendo nata e cresciuta nella riviera ligure di ponente.
Scelsi volutamente di non integrarmi per una ricerca personale e solo dopo il primo anno imparai ad essere veramente sola assaporandone ogni dettaglio.
Una sensazione incredibile che mi ha reso forte e consapevole, indipendente. Un'esperienza di sopravvivenza molto forte sia quella di vendere le mie foto nei kunstmarkt a
-17 gradi, sia quella di lavare bicchieri e tazzine per sopravvivere. Un'esperienza che almeno tutti dovrebbero fare una volta nella vita.
Dentro questa immaterialità della solitudine è nato Human Alienation.
- Spessissimo sei tu il soggetto protagonista dei tuoi lavori. Citazione autobiografica, scelta meditata o altro?
Come dicevo prima, la mia ricerca è basata sulla consapevolezza umana, quindi parto da me stessa.
"Cyclic Dream" (Selfportrait) - Opere fotografiche + video - Anno 2012 Link al video: https://vimeo.com/53031143 |
- Un colore?
Turchese, o bianco.
- Quali progetti per il futuro?
Vivo giorno per giorno, non ho aspettative e quindi nemmeno progetti ma sogni ne faccio tanti, sono rivolti all'umanità.
Non ho attaccamenti materiali alle cose, mi piace svegliarmi e sapere di avere un buon messaggio da offrire al mondo fluibile a più gente possibile.
Mi preme comunicarlo ed ho anche uno spiccato senso di giustizia. Vorrei che il mondo fosse giusto.
Ho pensieri universali più che progetti. La progettualità sta poi nell'applicarli al vivere comune attraverso l'intransigenza.
L'intransigenza è un valore, dall'intransigenza e dalla coerenza può nascere una rivoluzione culturale.
Questo sì, sarebbe un bel progetto sostituibile al sogno.
Turchese, o bianco.
- Quali progetti per il futuro?
Vivo giorno per giorno, non ho aspettative e quindi nemmeno progetti ma sogni ne faccio tanti, sono rivolti all'umanità.
Non ho attaccamenti materiali alle cose, mi piace svegliarmi e sapere di avere un buon messaggio da offrire al mondo fluibile a più gente possibile.
Mi preme comunicarlo ed ho anche uno spiccato senso di giustizia. Vorrei che il mondo fosse giusto.
Ho pensieri universali più che progetti. La progettualità sta poi nell'applicarli al vivere comune attraverso l'intransigenza.
L'intransigenza è un valore, dall'intransigenza e dalla coerenza può nascere una rivoluzione culturale.
Questo sì, sarebbe un bel progetto sostituibile al sogno.
-------------------------------
CHIARA MAZZOCCHI
VISUAL AND PERFORMANCE ARTIST
Nazionalità Italiana - Data di nascita: 25/11/1978 - Albenga (Savona)
FORMAZIONE:
ISTRUZIONE
Istituto Statale d'Arte (grafica pubblicitaria, regia, fotografia) - Imperia
1995 Diploma di Maestra d’ Arte
1997 Diploma d'Arte applicata - Arti della grafica pubblicitaria e della fotografia
1998 Formazione professionale di fotografia, regia televisiva e video allo Studio Telecinematografico CTC di Milano (Ripresa ed elaborazione di immagini - tecnologia grafica - tecnica fotografica - tecnica di comunicazione - psicologia del suono e della visione - regia - sceneggiatura - set luci)
1999 Diploma di tecnica fotografica e tecnica regia video/televisiva analogica
1995 Diploma di Maestra d’ Arte
1997 Diploma d'Arte applicata - Arti della grafica pubblicitaria e della fotografia
1998 Formazione professionale di fotografia, regia televisiva e video allo Studio Telecinematografico CTC di Milano (Ripresa ed elaborazione di immagini - tecnologia grafica - tecnica fotografica - tecnica di comunicazione - psicologia del suono e della visione - regia - sceneggiatura - set luci)
1999 Diploma di tecnica fotografica e tecnica regia video/televisiva analogica
DANZA E PERFORMANCE
Danzo dall'età di nove anni, fino ad oggi.
Mi interesso e approfondisco contemporaneamente differenti stili affascinata principalmente dalla danza contemporanea di Pina Baush. Studio tecnica Jazz, Classica, Contemporanea in accademia, Moderno e Balli Caraibici (lavoro sei anni con il gruppo caraibico "La Tribù Latina", animazione, insegnamento e spettacoli). Allieva di Jean Ndiaye, "Balletto Nazionale del Senegal", dedico cinque anni alla Danza d' Espressione Africana su strumenti suonati dal vivo, Djembe, Dum Dum, Balafon, ritmi primordiali che mi riportano a me stessa in maniera naturale e alla consapevolezza di un rapporto diverso tra corpo ed energia mentale.
Nel 2008 inizio un percorso personale performativo di natura concettuale e immateriale, basato sull'improvvisazione e sull' installazione corporea.
Attualmente mi dedico alla Performance alla Danza Contemporanea.
Mi interesso e approfondisco contemporaneamente differenti stili affascinata principalmente dalla danza contemporanea di Pina Baush. Studio tecnica Jazz, Classica, Contemporanea in accademia, Moderno e Balli Caraibici (lavoro sei anni con il gruppo caraibico "La Tribù Latina", animazione, insegnamento e spettacoli). Allieva di Jean Ndiaye, "Balletto Nazionale del Senegal", dedico cinque anni alla Danza d' Espressione Africana su strumenti suonati dal vivo, Djembe, Dum Dum, Balafon, ritmi primordiali che mi riportano a me stessa in maniera naturale e alla consapevolezza di un rapporto diverso tra corpo ed energia mentale.
Nel 2008 inizio un percorso personale performativo di natura concettuale e immateriale, basato sull'improvvisazione e sull' installazione corporea.
Attualmente mi dedico alla Performance alla Danza Contemporanea.
TEATRO
Il gesto, il ritmo, la parola, tecnica vocale (dizione e respirazione), presenza scenica, visione dell' Arte in
movimento, scenografia, costruire costumi. Dedico due anni allo studio teatrale per curiosità, perchè la
mia ricerca artistica è opposta al teatro della “rappresentazione”.
EXHIBITION
http://www.chiaramazzocchi.com/bio.html
Attualmente vivo e lavoro a Milano.
Mi occupo di arte visuale e performativa, direzione aristica e di didattica per quanto riguarda la fotografia guidata dall'emisfero destro del cervello.
Mi occupo di arte visuale e performativa, direzione aristica e di didattica per quanto riguarda la fotografia guidata dall'emisfero destro del cervello.
Chiara Mazzocchi |
Chiara Mazzocchi é una Artista vera e rara :)
RispondiEliminaChiara trasmette forti emozioni quindi è già grande
RispondiElimina