RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
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lunedì 27 gennaio 2014

Presentazione Il Quadro che visse due volte



Presentazione Il Quadro che visse due volte

di Rossella Farinotti


Mercoledì 5 febbraio
ore 19'00

Charly Lioce | gallerista (Room Galleria)
Fabrizio Ferrini | editore indipendente (Hunter Magazine)
Marco Meneguzzo | critico e storico dell'arte
presentano il Quadro che visse due volte, di Rossella Farinotti (Morellini editore)

"Hitchcock, Visconti, Ford, Dreyer, Saura, Scott, Minnelli, Kubrick. Sono registi, maestri assoluti. La loro estetica è riconoscibile e magica. E’ un incanto perenne. Fotogrammi che si assestano nella memoria di chi li ha visti, e lì rimangono. E poi la cultura di oggi, da Mario Schifano a Andy Warhol, da Kim Ki Duk a James Bond.

Perché questi autori si sono affidati ad altri maestri, quelli della pittura, hanno riconosciuto la prevalenza di quell’arte nobile e hanno portato, nei loro film, quel grande valore aggiunto.
Hitchcock ha esplorato Hopper: l’inquietante casa di Psyco. Visconti ha attinto da Hayez: il famoso bacio in Senso. Il gladiatore di Ridley Scott è semplicemente un dipinto di Gerome. Kubrick ha “ricostruito” gli inglesi del settecento, come Hogarth, in Barry Lindon e mostrato opere contemporanee (Brancusi) in Arancia meccanica. John Ford ha “rifatto” Remington, gran pittore del west in Sentieri selvaggi. Saura anima Goya (La fucilazione sulla montagna) nel suo Goya. I personaggi di Dreyer in Dies irae, scendono letteralmente dai quadri di Rembrandt. Artisti come quelli citati, applicati ai film: dunque "scenografi" strepitosi, irripetibili, non più rintracciabili. Non sarebbero bastati… gli Oscar.
Il quadro che visse due volte offre la chiave di lettura di questa straordinaria reciprocità fra la grande pittura e il grande cinema. "

Con le prefazioni di Marco Meneguzzo e Giancarlo Zappoli.



Room Galleria
via Francesco Hayez n. 4 Milano

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