Giovedì 6 Febbraio
CerrutiArte presenterà OMAGGIO ALL’ARIA di Franco Mazzucchelli,
esposizione che vuole ripercorrere l’opera artistica del maestro
proponendo lavori dagli anni ‘60 ad oggi, svelando una ricerca che va ad
indagare lo spazio e ne mostra la sua leggerezza attraverso l’uso di
materiali che negli anni sessanta erano considerati alternativi, ma che
oggi risultano al centro delle ricerche di diversi artisti di fama
internazionale. La sua vocazione di artista è quella di essere uno
scultore, seppure il materiale scelto lo
rendeva unico nel suo genere. Nel corso della sua carriera, in una
prima fase, l’artista ha creato lavori di notevoli dimensioni ed
impatto, altissime sculture d’aria, con forme geometriche come la
spirale e il cubo, oppure ancora immensi tubi dentro cui poter
camminare. Queste innumerevoli creazioni gonfiabili, che in alcuni casi
raggiungevano anche quaranta metri, diventano lo strumento per una nuova
relazione tra spazio e arte e tra spazio e spettatore. Nascono così gli
abbandoni: (A.TO A, ovvero, Art to abandon) gonfiabili che vengono si
abbandonati, ma accompagnati da una complessa documentazione legata
alle reazioni del pubblico che si relazionava con l’opera. In un secondo
momento l’artista ha invece voluto dialogare con il pubblico attraverso
una serie di opere di misure contenute, riconducibili alla dimensione
del quadro: nascono quindi lavori caratterizzati da accese cromie
costruite attraverso linee morbide o figure geometriche “fatte d’aria”.
Trasparenze ed estroflessioni sono il linguaggio odierno dell’artista
che prosegue la sua indagine sullo spazio.
«La ricerca sui materiali non tradizionali della scultura si accompagna nel mio lavoro alla ricerca sulla relazione tra opera e luogo espositivo, inteso come ambito sociale, contesto architettonico o spazio urbano […] nella multiforme area del concettuale degli anni sessanta, in cui mi sono formato come artista […]. Materiali, dimensioni, luoghi di fruizione dell'arte sono diventati oggetto di ricerca e sperimentazione, estendendo così la rivoluzione formale delle prime avanguardie ad ambiti estetici e sociali più estesi.I materiali sintetici che caratterizzano l'inizio del mio operare sono: resina poliestere / poliuretano espanso / termoretraibili / p.v.c. gonfiabile usati prevalentemente dall'industria e la loro conoscenza passa attraverso oggetti di uso comune […].Con gli A.TO A. (sigla di valore doppio: Art to Abandon/Arte da abbandonare, o, leggendo letteralmente, a toi/ per te), ho iniziato negli anni sessanta ad usare materiali sintetici, gonfiabili, in grande scala ed in luoghi pubblici all'aperto, lasciandoli al loro destino: esempi di "sperpero", esposti alla distruzione, rimozione o appropriazione da parte di chi li voleva (a toi/ per te). Non ho mai pensato di ridurre questi oggetti a dimensioni più "maneggevoli" e ho rielaborato quelle strutture assecondando la vocazione d'uso dei materiali industriali, indirizzandole ad esempio verso il design, l'architettura o l'arredo urbano con l'unica eccezione della scenografia.Da tale irriducibilità a merce e dall'inestricabile rapporto di questi oggetti con il "qui e ora", con gli spazi per i quali erano pensati (negli anni settanta piazze, parcheggi, fabbriche; di recente, luoghi storici e monumentali) scaturisce il loro carattere ludico e "dilettantesco" […]. Così la sperimentazione ludica con i materiali propri della produzione industriale vuole infiltrarsi nelle smagliature del sistema di produzione delle merci anche artistiche, mettendone in discussione i principi di consumo e rivalutandone la natura estetica e speculativa» (Franco Mazzucchelli).
«La ricerca sui materiali non tradizionali della scultura si accompagna nel mio lavoro alla ricerca sulla relazione tra opera e luogo espositivo, inteso come ambito sociale, contesto architettonico o spazio urbano […] nella multiforme area del concettuale degli anni sessanta, in cui mi sono formato come artista […]. Materiali, dimensioni, luoghi di fruizione dell'arte sono diventati oggetto di ricerca e sperimentazione, estendendo così la rivoluzione formale delle prime avanguardie ad ambiti estetici e sociali più estesi.I materiali sintetici che caratterizzano l'inizio del mio operare sono: resina poliestere / poliuretano espanso / termoretraibili / p.v.c. gonfiabile usati prevalentemente dall'industria e la loro conoscenza passa attraverso oggetti di uso comune […].Con gli A.TO A. (sigla di valore doppio: Art to Abandon/Arte da abbandonare, o, leggendo letteralmente, a toi/ per te), ho iniziato negli anni sessanta ad usare materiali sintetici, gonfiabili, in grande scala ed in luoghi pubblici all'aperto, lasciandoli al loro destino: esempi di "sperpero", esposti alla distruzione, rimozione o appropriazione da parte di chi li voleva (a toi/ per te). Non ho mai pensato di ridurre questi oggetti a dimensioni più "maneggevoli" e ho rielaborato quelle strutture assecondando la vocazione d'uso dei materiali industriali, indirizzandole ad esempio verso il design, l'architettura o l'arredo urbano con l'unica eccezione della scenografia.Da tale irriducibilità a merce e dall'inestricabile rapporto di questi oggetti con il "qui e ora", con gli spazi per i quali erano pensati (negli anni settanta piazze, parcheggi, fabbriche; di recente, luoghi storici e monumentali) scaturisce il loro carattere ludico e "dilettantesco" […]. Così la sperimentazione ludica con i materiali propri della produzione industriale vuole infiltrarsi nelle smagliature del sistema di produzione delle merci anche artistiche, mettendone in discussione i principi di consumo e rivalutandone la natura estetica e speculativa» (Franco Mazzucchelli).
Franco Mazzucchelli nasce a Milano nel 1939 e si diploma in scultura all’Accademia di Brera. I suoi lavori sono esposti in importanti contesti e raccolte d’arte. Tra i luoghi che hanno accolto le sue più recenti installazioni ricordiamo: il Museo del 900 a Milano, Artissima 18 aTorino, il BAG Bocconi Art Gallery a Milano, i giardini della Triennale di Milano, il Maga di Gallarate e l’Accademia di Brera a Milano.
Cerruti Arte
Piazza dei garibaldi 18r, 16123 Genova
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