D a r i o
Z a f f a r o n i
Colore in(forma): ricerca dinamica
sensoriale
A cura di Andrea Ferrari e Achille Pedraglio
Inaugurazione:
giovedì 20 febbraio 2014 ore 18.30
Spazio Pedraglio - Como, dal
20 febbraio al 20 marzo 2014
È sempre entusiasmante accogliere negli spazi della
nostra associazione artisti autentici come Dario Zaffaroni.
Mi affascina pensare che mentre il sottoscritto era alle
prese con il proprio svezzamento, nel 1975, a Graz, in Austria, alla “X
Internazionale Malerwochen” e alla “Neue Galerie” gli occhi erano puntati su un
italiano dedito ad una profonda e spasmodica ricerca sulla percezione visiva.
Gli studi di Zaffaroni, esponente di rilievo
delle Avanguardie milanesi, di quella Optical Art tanto in voga negli anni ’60
e ’70, vanno oltre questo “gioco delle parti” tra artista e spettatore, l’uno
in grado di comunicare ciò che l’altro può semplicemente percepire.
Con le “Cromodinamiche”, geometrie rigorose e
fluorescenti, stimola vigorosamente i nostri fotorecettori con modalità spesso
inattese a seconda della visuale e restituisce un dinamismo sorprendentemente
nuovo, sconosciuto e allo stesso tempo parte profonda di noi.
I “Rulli” rappresentano la massima espressione con cui
addentrarsi in una dimensione visivo-sensoriale idealmente reale alla scoperta
medesima dell’opera e di noi.
Se è vero però come diceva David Hume che la bellezza
esiste nella mente di chi la contempla, e che, come confermato dalle dottrine
della Gestalt, la percezione visiva è il frutto di processi cerebrali ed
esperienze metabolizzate, perché oggi mia figlia di soli otto mesi, come il
sottoscritto nel fatidico 1975, indica insistentemente una “Cromodinamica
Fluorescente” di Zaffaroni collocata nel salotto di casa? Che sia semplicemente
serenità e luce ciò che cattura l’attenzione nei moduli cilindrici che
Zaffaroni sapientemente compone?
Cosa c’è oltre alla forma e al di là della luce che ci
cattura? Quali energie ed emozioni nascoste
scopriamo di avere in un inconscio stato di ricerca sensoriale tra
neuroni e pulsazioni dinamico emotive?
Achille Pedraglio
Percorso artistico
Dopo il diploma in Industrial Design, si avvicina alla
pittura con lavori di impronta postinformale tenendo la prima personale nel 1964.
Seguiranno altre mostre in diverse località fino al 1968, anno in cui il suo
operare artistico registra una svolta radicale.
Con la frequentazione di
artisti dell'avanguardia milanese, quali Dadamaino, Calderara, Colombo, Minoli,
Nigro, Spagnulo, Tornquist, Varisco… e la condivisione delle esperienze
avanguardistiche, abbandona gli strumenti pittorici tradizionali a favore di
nuovi mezzi e linguaggi che comportano l'utilizzo di materiali inusuali come
carte speciali, plastica, metalli e proiezioni cromatico-luminose. Quindi, il
suo percorso si articola in un susseguirsi di stagioni creative indirizzate
verso una continua ricerca sulla percezione visiva.
Nel 1969 inizia una ricerca
sul colore che costituisce la base del nuovo ciclo di opere “Cromodinamiche
Fluorescenti”, eseguite con l'utilizzo di carte industrialmente precolorate
e fluorescenti di 10 diverse tonalità. La tendenza Optical di quegli anni è
alla base della progettualità di questi lavori, dove la peculiare composizione
cromoplastica delle carte, abbinata al cromatismo esaltante del fluorescente,
determinano con il muoversi del fruitore una visione optical/cinetica delle
opere.
In parallelo l'artista
sviluppa il ciclo dei “Rulli”,
ovvero una serie di lavori realizzati con rulli di cartone rivestiti in più
parti con carte fluorescenti disposti secondo una sequenzialità
cromo-programmata che permette al fruitore di trasformarsi in protagonista:
facendo ruotare manualmente gli elementi lo spettatore ottiene una
ricomposizione soggettiva tattilo-cinetica dell'opera.
Memore degli studi
professionali, nel 1970, partecipa all'ideazione di ambienti programmati,
Environnement, e di interventi esterni.
In questo ambito è assistente di Dadamaino alla manifestazione “Campo Urbano
Como” ove, di sera, depositano sulle acque del molo circa 1000 piastrelle
galleggianti fosforescenti generando così delle incontrollate riflessioni
“automotorie” luminose.
Nel 1970 Zaffaroni con
Dadamaino, su invito del C.N.A.C. - Centre National d'Art Contemporain, presentano
il progetto idea di 20 “Environnement lumino-cinétique” sur la Place du
Châtelet a Parigi, segnalatosi secondo miglior progetto, dopo quello di
Christo, su 110 proposti.
Nel 1971, assieme a
Dadamaino, e M. Mondani, su invito del Central Artistic Environment del
“Catchword Potash Mine” di Bad-Salzdetfurth, città mineraria della Germania,
propongono un progetto costituito da una serie di ideazioni artistiche volte
alla difesa dell'ecologia locale: i progetti sono oggetto di una mostra
itinerante in varie città europee.
Nel 1972 Zaffaroni
unitamente a Dadamaino, M. Mondani e G. Cajelli costituiscono il “Collettivo
di Controinformazione Milano”, partecipando a diverse manifestazioni
artistiche con lavori critici e contropersuasivi tendenti a demistificare
l'opinabilità dei messaggi pubblicitari e a vanificarne l'impatto consumistico.
Nel 1973 con il collettivo
Artisti del Borgo e il coinvolgimento dei residenti del quartiere Nuova
Torretta di Sesto San Giovanni realizzano, al “13° Piazzetta Artisti nel quartiere”,
un corridoio/labirinto al cui interno il visitatore co-creatore poteva
contrapporre all'iconografia artistica proposta quella della sua realtà
quotidiana. Questo lavoro, documentato, viene ripresentato nel 1976 alla
Biennale di Venezia / Ambiente come Sociale.
Nel 1975, è presente con 3
opere alla “X Quadriennale Nazionale di Roma (La Nuova Generazione)”,
contemporaneamente con E. Tadini e C. D'angelo, è tra gli artisti italiani
invitati alla “X Internazionale Malerwochen” a Graz, Austria. Ospitato
all'Università Agraria di Gleisdorf realizza 5 grandi opere acquisite ed
esposte alla Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum di Graz, Austria.
Esporrà nuovamente alla Neue Galerie nel 1985 a verifica dell’evoluzione
creativa avvenuta nel decennio e nel 2008/9 alla grande rassegna “Viaggio in
Italia”-Italienische Kunst 1960-1990”.
Nel 1976, il prosieguo delle
ricerche Cromodinamiche gli consente di raggiungere significativi esiti sia
artistici che analitici sull'impiego dei colori fluorescenti. Portata tale
ricerca a limiti quasi invalicabili e, sentita l'esigenza di spostare la
creatività anche verso espressioni più incontrollate e accidentali, inizia un
nuovo ciclo di lavori Cromo-optical basato sull'iterazione del segno “X”
casualmente colorato su un'area prestabilita fino a ricreare una “Superficie
Cromatica Indeterminata”.
Gli anni ‘80 e ‘90 lo
impegnano saltuariamente all’estero. Come Art Director e su committenza del GMR
Group coordina in Sud Africa le riprese del video “I Lucchesi nel Mondo”, alle
Seychelles cura l’Images Corporate di vari Resort, realizza il libro
fotografico “Images” ed in Svizzera fotografa e documenta l’esibizione della
band Seychellese al Festival di Montreaux.
Dalla fine anni ‘90
Zaffaroni lavora principalmente in Italia, influenzato dalle geometrie
coloristiche etniche dei Ndebele viste in Sud Africa e sempre attento
all'evoluzione dei mezzi tecnologici, reinterpreta i lavori “Cromodinamiche
Fluorescenti” e rielabora parallelamente i lavori delle “Superfici Cromatiche
Indeterminate” con un linguaggio compositivo definito “Digital Texture*”,
ove il segno “X” manuale è sostituito da una campitura cromatica a mosaico
computerizzata nella quale inserisce un elemento verbale (storicizzato) allo
scopo di alternare la percezione dell’indeterminata superficie cromatica alla
parola raffigurata.
Il prosieguo di questa ricerca si evolve nei
lavori definiti “Codice Cromatico Indeterminato*” ove viene sostituita
la parola con una determinata sovrapposizione di elementi segno-cromo-grafici,
su campiture cromatiche, determinando una sorta di mappa codice-cromo-genetico
che sottende il linguaggio e la percezione visiva.
Artista: Dario Zaffaroni
Mostra: Colore in(forma):
ricerca dinamica sensoriale
Luogo: Spazio Pedraglio, P.zza A. Volta, 48 -
Como
Orari: da lunedì a venerdì 15.00 / 19.00 (ingresso
libero)
altri
giorni e orari su appuntamento
Inaugurazione: giovedì 20 febbraio 2014 ore 18.30
catalogo in galleria
Durata: 20 febbraio 2014 - 20 marzo 2014
Mail: info@spaziopedraglio.com
Ph: +39
335 6261819
_________________
* La creazione manuale delle
opere “Digital Texture” e “Codice Cromatico Indeterminato” avvengono elaborando al computer un’immagine
digitale, generando un “file” elettronico. La materializzazione dell’opera
avviene stampando con plotter digitale od altro strumento tecnologicamente
avanzato il “file” nella dimensione predeterminata su vari materiali (carta
fotografica, tela, plexiglas, alluminio, forex ecc.). La successiva
cancellazione del “file” determina l’unicità e l’irripetibilità dell’opera.
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