Nasce Resilienza Italiana nuovo movimento d’Arte e Cultura
Giovedì
20 marzo, alle ore 18, presso lo Spazio GIVA in via Aurelio Saffi 9,
Milano, viene ufficialmente presentato il Movimento d’Arte e Cultura
“Resilienza Italiana”.
Punti di partenza, mostra di Francesco Arecco, Valentina De' Mathà, Alberto Gianfreda, Francesca Pasquali, Laura Renna, Daniele Salvalai.
Punti di partenza, mostra di Francesco Arecco, Valentina De' Mathà, Alberto Gianfreda, Francesca Pasquali, Laura Renna, Daniele Salvalai.
Il movimento è
nato da un’idea di Francesco Arecco (scultore) e di Ilaria Bignotti
(curatore indipendente e storico d’arte) e alla sua fondazione hanno
partecipato sei scultori. Oltre allo stesso Arecco troviamo Valentina
De’ Mathà, Alberto Gianfreda, Francesca Pasquali, Laura Renna, Daniele
Salvalai.
La presentazione avverrà durante l’inaugurazione di una mostra di scultura intitolata Resilienza italiana. Punti di partenza: come suggerisce il titolo, la mostra intende presentare una selezione di lavori che riflettono sulla rappresentazione scultorea di una geografia reale o immaginaria, sulla destinazione dell’opera nello spazio e sulla relazione tra scultura e luogo- Punto di partenza, anche, quale momento di avvio di un dibattito e di una relazione tra le persone nel nome della scultura.
Durante la serata d'inaugurazione sarà letto e discusso il Manifesto di Resilienza italiana attraverso un dialogo tra Ilaria Bignotti, Francesco Arecco e Ugo La Pietra, fondamentale protagonista del dibattito culturale dagli gli anni '70 ad oggi, la cui ricerca è ideale luogo di confronto per le attuali generazioni.
Resilienza italiana vuole infatti essere un vero moto per la rinascita della cultura italiana, che trova il proprio presupposto negli incontri, nei dialoghi, nella mescolanza di prospettive differenti, unite da un unico obiettivo: la resilienza italiana.
Proprio il termine “resilienza”, al centro del dibattito contemporaneo e finora mai utilizzato in ambito artistico, risponde a un reale stato della cultura del nostro paese che oggi vuole e deve ritrovare la propria centralità. Resilienza italiana si pone quindi come nucleo propulsore di un dibattito teso a riflettere e a far riflettere – ovvero operare – scultori, artisti, uomini di cultura, intellettuali, professionisti di categorie differenti, che credano nella capacità di risalire da crisi culturali e di valori, di ripensare le persone, la cultura e l’arte nel contemporaneo.
I fondatori del Movimento hanno elaborato, discusso, firmato e pubblicato il Manifesto che Giovedì 20 marzo sarà letto e discusso in concomitanza con l’apertura della mostra degli scultori che sarà ospitata nello Spazio GIVA, nuova realtà nell’ambito della moda e del design di ricerca e di alta qualità.
Diversi ambiti per esprimere la resilienza si incontreranno allora fin dalla prima tappa di un Movimento che ha l’ambizione di diffondere un messaggio di risalita, ampliando una rete che vuole essere internazionale e interdisciplinare.
Resilienza italiana nasce prima di nascere, da una serie di fatti che ne segnano subito la sua necessità:
Nel mese di novembre, Ilaria Bignotti elabora con Francesco Arecco una proposta critica dedicata allo stato della giovane scultura italiana oggi. Lo intitola “Strategia della resilienza. Fondamenti, negazioni e sopravvivenze nella scultura italiana delle giovani generazioni”. Una giuria internazionale, composta da Luis Chillida ( Spagna), Judith Collins (UK ), Florian Matzner (Germania) e Oliver Wick (Svizzera), nel mese di dicembre lo seleziona per inaugurare il decimo anno di Sculpture Network http://www.sculpture-network.org, piattaforma europea per l’arte tridimensionale e organizzazione non-profit per il sostegno, l’incoraggiamento e la promozione della scultura contemporanea.
L’11 dicembre 2013 si costituisce a Milano (ospitato nello Spazio GIVA), il primo gruppo di lavoro del Movimento di Resilienza italiana. Francesco Arecco e Ilaria Bignotti coinvolgono personalità della cultura italiana a collaborare nei diversi ambiti di competenza; dai sei scultori e da Ilaria Bignotti viene firmato il Manifesto di Resilienza italiana.
Dal 24 dicembre viene attivata sui social network una campagna di diffusione a sistema virale del concetto di “resilienza italiana”, attraverso la pubblicazione di immagini B/N, accompagnate da frasi dedicate al tema portante del Movimento.
La campagna riscuote tantissime adesioni e successive relazioni a livello nazionale e internazionale.
L’11 gennaio 2014 viene firmato il Manifesto nello Spazio GIVA dai sei artisti.
31 gennaio il Manifesto viene pubblicato ufficialmente sul sito del Movimento di Resilienza italiana, www.resilienzaitaliana.org
La presentazione avverrà durante l’inaugurazione di una mostra di scultura intitolata Resilienza italiana. Punti di partenza: come suggerisce il titolo, la mostra intende presentare una selezione di lavori che riflettono sulla rappresentazione scultorea di una geografia reale o immaginaria, sulla destinazione dell’opera nello spazio e sulla relazione tra scultura e luogo- Punto di partenza, anche, quale momento di avvio di un dibattito e di una relazione tra le persone nel nome della scultura.
Durante la serata d'inaugurazione sarà letto e discusso il Manifesto di Resilienza italiana attraverso un dialogo tra Ilaria Bignotti, Francesco Arecco e Ugo La Pietra, fondamentale protagonista del dibattito culturale dagli gli anni '70 ad oggi, la cui ricerca è ideale luogo di confronto per le attuali generazioni.
Resilienza italiana vuole infatti essere un vero moto per la rinascita della cultura italiana, che trova il proprio presupposto negli incontri, nei dialoghi, nella mescolanza di prospettive differenti, unite da un unico obiettivo: la resilienza italiana.
Proprio il termine “resilienza”, al centro del dibattito contemporaneo e finora mai utilizzato in ambito artistico, risponde a un reale stato della cultura del nostro paese che oggi vuole e deve ritrovare la propria centralità. Resilienza italiana si pone quindi come nucleo propulsore di un dibattito teso a riflettere e a far riflettere – ovvero operare – scultori, artisti, uomini di cultura, intellettuali, professionisti di categorie differenti, che credano nella capacità di risalire da crisi culturali e di valori, di ripensare le persone, la cultura e l’arte nel contemporaneo.
I fondatori del Movimento hanno elaborato, discusso, firmato e pubblicato il Manifesto che Giovedì 20 marzo sarà letto e discusso in concomitanza con l’apertura della mostra degli scultori che sarà ospitata nello Spazio GIVA, nuova realtà nell’ambito della moda e del design di ricerca e di alta qualità.
Diversi ambiti per esprimere la resilienza si incontreranno allora fin dalla prima tappa di un Movimento che ha l’ambizione di diffondere un messaggio di risalita, ampliando una rete che vuole essere internazionale e interdisciplinare.
Resilienza italiana nasce prima di nascere, da una serie di fatti che ne segnano subito la sua necessità:
Nel mese di novembre, Ilaria Bignotti elabora con Francesco Arecco una proposta critica dedicata allo stato della giovane scultura italiana oggi. Lo intitola “Strategia della resilienza. Fondamenti, negazioni e sopravvivenze nella scultura italiana delle giovani generazioni”. Una giuria internazionale, composta da Luis Chillida ( Spagna), Judith Collins (UK ), Florian Matzner (Germania) e Oliver Wick (Svizzera), nel mese di dicembre lo seleziona per inaugurare il decimo anno di Sculpture Network http://www.sculpture-network.org, piattaforma europea per l’arte tridimensionale e organizzazione non-profit per il sostegno, l’incoraggiamento e la promozione della scultura contemporanea.
L’11 dicembre 2013 si costituisce a Milano (ospitato nello Spazio GIVA), il primo gruppo di lavoro del Movimento di Resilienza italiana. Francesco Arecco e Ilaria Bignotti coinvolgono personalità della cultura italiana a collaborare nei diversi ambiti di competenza; dai sei scultori e da Ilaria Bignotti viene firmato il Manifesto di Resilienza italiana.
Dal 24 dicembre viene attivata sui social network una campagna di diffusione a sistema virale del concetto di “resilienza italiana”, attraverso la pubblicazione di immagini B/N, accompagnate da frasi dedicate al tema portante del Movimento.
La campagna riscuote tantissime adesioni e successive relazioni a livello nazionale e internazionale.
L’11 gennaio 2014 viene firmato il Manifesto nello Spazio GIVA dai sei artisti.
31 gennaio il Manifesto viene pubblicato ufficialmente sul sito del Movimento di Resilienza italiana, www.resilienzaitaliana.org
APPUNTAMENTO
Giovedì 20 Marzo
Spazio GIVA
Via Aurelio Saffi 9
Milano
Dalle ore 18.00
Mostra, Presentazione del Manifesto, Dialoghi
Aperitivo offerto da Birra Baladin e Vigneti Ghio Piemontemare
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