RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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mercoledì 5 marzo 2014

La provocazione di Artribune su La Grande Bellezza



Artribune, dal suo profilo Facebook (https://www.facebook.com/artribune/photos/a.536407613095653.1073741826.135093803227038/627227707346976/?type=1&theater), ieri sera, appena terminata la messa in onda del film vincitore del Premio Oscar di Sorrentino, La grande bellezza, ha scritto sulla propria bacheca questa considerazione/quesito. 

"Performer nichiliste che sbatacchiano la testa contro l'acquedotto neroniano, gente che si fa un autoscatto al giorno e poi espone tutto in una mostra, bambine che realizzano live un quadro gigantesco durante l'ennesimo trash party. Insomma avete visto che La Grande Bellezza è praticamente un film che prende per i fondelli il mondo dell'arte contemporanea?!?"

Centinaia i commenti di risposta, lasciati dai lettori; alcuni stupidi altri arguti...

A mio avviso, non c'è nulla di offensivo nel film di Sorrentino se non una drammatica verità. 

L'arte contemporanea non è per tutti. Lo sarebbe se la si conoscesse ma come troppo spesso accade, è relegata ai margini della cultura e della società. E di conseguenza facile motivo di scherno... come tante vignette che affollano le pagine della settimana enigmistica o alcune facili pubblicità del piccolo e grande schermo, dove prendere in giro l'arte spesso è argomento facile su cui infierire, in quanto la gente comprende la presa in giro ma non il pensiero che sta dietro il lavoro di un artista. 

Quello che si vede nel film non è altro che un aspetto di ciò che è il nostro approccio con l'arte. L'uomo della strada considera tutto ciò una "non-Arte", il finto intelletuale viene completamente rapito ed estasiato da ciò che vede (solo perchè strano ed incomprensibile ai più), gli addetti al settore cercano faticosamente di far capire cosa c'è dietro. 

Il film non prende per i fondelli l'arte, ma coloro che guardano l'arte con attegiamento critico senza conoscerne le dinamiche e le basi di un sistema estremamente complesso che racchiude cultura, intelletto, politica, impegno sociale, business ed evoluzione... Ma d'altronde si sa, siamo tutti politici, allenatori di calcio e critici d'arte...

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