Oggi a Treviso....
Vernice mostra personale e presentazione del libro "Abitare l'anima", di Marco Maria Zanin, a cura di Fortunato D'Amico.
Con i patrocini di Premio Dedalo Minosse e ALA Assoarchitetti
Fondazione Benetton Studi Ricerche
via Cornarotta, 7-9, 31100 Treviso
Con i patrocini di Premio Dedalo Minosse e ALA Assoarchitetti
Fondazione Benetton Studi Ricerche
via Cornarotta, 7-9, 31100 Treviso
Il cielo di San Paolo si
apre agli occhi e alla camera fotografica di Marco Maria Zanin, svelando
la città dall'alto, con le sue architetture e il desiderio di spiccare
il volo per conquistare la libertà, lasciando la materia cadere al
destino del suo peso. Il cielo della pianura padana non si vede; forse
perché siamo sprofondati e ci muoviamo dentro le nuvole abbassate fino a
toccare terra, nebbie che impediscono qualsiasi visione dell'orizzonte,
ma innalzano i profili leggeri ed evanescenti catturati dalla
bianca morbidezza della bruma, nell'olimpo degli esseri superiori. Il
confronto di luoghi cosi distanti, fisicamente e culturalmente opposti, è
un esercizio artistico particolare elaborato come concetto critico di
una mostra che espone fotografie rubate all'oblio della memoria da
angoli estremi della superficie planetaria.
Il movimento interiore che si agita dentro di noi, ogni volta che esaminiamo le immagini di questa personale di Marco Maria Zanin, selezionate insieme al curatore Fortunato D'Amico, include il segreto per accedere alle verità del racconto: un'esperienza indefinibile, che già altri poeti, filosofi, scrittori, musicisti, hanno provato a narrare utilizzando il linguaggio della loro arte. Dietro le apparenze delle architetture pauliste, i luoghi silenziosi della campagna padana, si nascondono le anime di chi le abita, il cuore che batte a segnare il ritmo della vita, i corpi occultati dagli ambienti rappresentati in primo piano, ma che in realtà sono una presenza invisibile, al di qua e di là della fotografia.
L'esposizione documenta i movimenti dell'anima, la sua capacità di rapportarsi al genius loci dello spazio architettonico e della natura, riconoscendo nel primato della loro integrazione un mezzo reale per indurre riflessioni mirate a migliorare la sfera spirituale, artistica, e il benessere delle persone, oggi alienato dalle filosofie consumiste che hanno insidiato i territori occidentali.
Il movimento interiore che si agita dentro di noi, ogni volta che esaminiamo le immagini di questa personale di Marco Maria Zanin, selezionate insieme al curatore Fortunato D'Amico, include il segreto per accedere alle verità del racconto: un'esperienza indefinibile, che già altri poeti, filosofi, scrittori, musicisti, hanno provato a narrare utilizzando il linguaggio della loro arte. Dietro le apparenze delle architetture pauliste, i luoghi silenziosi della campagna padana, si nascondono le anime di chi le abita, il cuore che batte a segnare il ritmo della vita, i corpi occultati dagli ambienti rappresentati in primo piano, ma che in realtà sono una presenza invisibile, al di qua e di là della fotografia.
L'esposizione documenta i movimenti dell'anima, la sua capacità di rapportarsi al genius loci dello spazio architettonico e della natura, riconoscendo nel primato della loro integrazione un mezzo reale per indurre riflessioni mirate a migliorare la sfera spirituale, artistica, e il benessere delle persone, oggi alienato dalle filosofie consumiste che hanno insidiato i territori occidentali.
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