RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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martedì 15 novembre 2011

Chi muove l'arte: Carta d'identità di... Stefania Binato

Stefania Binato
DOMANDE

  • Generalità (nome, cognome, età, professione ect.)
  • Collaborazioni (principali collaborazioni, mostre ect.)
  • Il tuo miglior pregio
  • Il tuo peggior difetto
  • Qual è il collega che stimi di più?
  • E quello che ritieni meno interessante?
  • Fammi tre nomi di artisti che ritieni in questo momento fra i più interessati
  • La galleria, il museo o l’istituzione al top della tua classifica personale?
  • Ed il fanalino di coda?
  • Moderno o contemporaneo?
  • Il ruolo del web nel mondo dell’arte
  • Progetti importanti per il futuro
  • Sogno nel cassetto
  • Ricetta salva/crisi
  • Una tua confessione (quello che nessuno sa di te)
RISPOSTE




Stefania Binato, 46enne, toro ascendente scorpione, critico e curatore indipendente, pubblicista, Arts and Entertainment Manager 

  1. Artista e appassionata cultrice dell’arte inizio la mia attività  a metà anni ottanta , con la co-gestione di V.I.E. Multiart, in Corso Garibaldi, a Milano, curando l’attività espositivo/performativa di Maestri come Kodra, Brindisi, Merini, Tedesco, Loi, etc. Proseguo con lo studio dell’Economia , in parallelo all’attività artistica e curatoriale, dando un taglio di precisa attenzione agli aspetti economici che regolano o possono modificare le dinamiche di produzione e consumo dei settori culturali, questo sia con la tesi che con l’attività di ricerca e poi di consulenza per società pubbliche e private a livello locale e nazionale e insegnamento. La precisa attenzione e volontà di creare meccanismi di supporto al cambiamento mi vedono nel 2004 fondatrice e Presidente dell’associazione culturale dominoBarocco – ricerca, innovazione, nella produzione culturale – e nel 2006 co-fondatrice condirettore artistico di SPAZIOSEIA, LUOGO FISICO E VIRTUALE DI INCONTRO ,PROPOSTA E CONFRONTO sulle espressioni dell’arte, con una particolare attenzione alle arti pittoriche e scultoree. Con queste realtà , contemporaneamente o meno secondo il livello di complessità delle iniziative e la loro tipologia, ho dato vita ( in Lombardia e fuori, negli Stati Uniti) ad oltre 50 eventi espositivi, performances ed iniziative letterarie o audiovisive con più di un centinaio di artisti. Negli ultimi 7 anni particolare attenzione ho dedicato alla giovane espressione artistica potendo affermare a pieno titolo di conoscere e poter coinvolgere i piu valenti talenti presenti sul nostro territorio.
  2.  la visionarietà, la severità, con me e con gli altri
  3.  l’orgoglio,l’idealismo, l’ingenuità,la generosità
  4. quelle/I DA CUI POSSO IMPARARE QUALCOSA;sono sempre a caccia di maestri inspiranti..pochi
  5.  quelli privi di professionalità, ovvero mestieranti senza originalità e personalità nell’approccio a questo che non e’ mestiere ma vocazione…quelli che elaborano il concept di una mostra come un compitino o riprendendo idee di colleghi o il medesimo gruppo di artisti…tanti; E POI QUELLI INCAPACI di pensare a creare una successione…qui come in tutto il mondo delle professioni intellettuali, soprattutto nel nostro paese, non manca chi può insegnare qualcosa ma chi voglia insegnare qualcosa…
  6.  tre sono davvero pochi pensando alle possibili forme espressive del contemporaneo. Farei torto a più di un multiplo di tre..preferisco dirti le tre caratteristiche che non devono mancare al loro lavoro per poterli ritenere interessanti: ORIGINALITA’ NELLA FORMULA ESPRESSIVA; alto senso estetico; CAPACITà DI TRASMETTERE IMMEDIATAMENTE LA PERCEZIONE DEL SENSO DELLA LORO OPERA, BADA BENE, SENSO, NON SIGNIFICATO…
  7.  PER ALCUNI ASPETTI IL L.u.c.c.a, il Mambo, la mia galleria-Apt Art, quella di Composti.. …La mia personale classifica richiederebbe , per essere al top, di una contemporanea compresenza di caratteristiche che non trovo – PURTROPPO E’ ANCHE UNA QUESTIONE DI RISORSE DISPONIBILI OLTRE CHE DI VISION -  in alcuna delle realtà esistenti, molto lontane x concezione e gestione, dal mio ideale per l’utilità di tutti gli attori del mercato dell’arte
  8.  MiBac, lontano dalla realtà della produzione culturale e dalla capcità di individuazione e lettura delle sue esigenze. Questo fa si che sbagli anche la nomina dei cosiddetti esperti, spesso scelti tra persone che hanno magari una preparazione di tipo intellettuale non supportata alla conoscenza delle dinamiche della formazione del mercato e del territorio su cui si andranno a mostrare; DICIAMO AD ESEMPIO CHE Sgarbi non e’ proprio adatto ad occuparsi di contemporaneo E CHE PER SALVARSI DA QUESTA CONSAPEVOLEZZA avrebbe potuto affidare a operatori validi del contemporaneo la segnalazione x la Biennale anziche spettacolarizzare con le Cariatidi…e che Viale a New York potrebbe evitare di presentare ‘’lo stato dell’arte italiana’’…; Triennale.
  9.  moderno e contemporaneo, LI AMO UGUALMenTE ANCHE SE  devo scegliere, per rispetto della qualità di quello che faccio, di dedicarmi più al secondo che al primo…
  10.  importante per la diffusione, promozione delle dinamiche dell’arte, ha dato impulso notevolissimo nell’ultimo ventennio ad un’allargamento degli utenti del settore chiusi prima in piccole elite O MANIPOLATI DAI TAMBURINI DITTATOIRIALI DEI CARTACEI. Ma non SI Può PENSARE CHE L’IMMATERIALITà ED IL VERBO POSSANO SOSTITUIRE UNA DIMENSIONE fondamentale dell’espressione e della fruizione dell’arte: LO SPAZIO FISICO, IL LUOGO , CHE NON Può, IN QUESTO CASO, ESSER SOLO VIRTUALE.POSSIAMO DIRE DI ‘’CONOSCERE’’ UN FILM AVENDONE VISTA LA PUBBLICITà IN RETE? No..dobbiamo, ‘’ ebraicamente’’ , farne esperienza…
  11.  due iniziative multimediali consistenti da ‘’spalmare’’ sul territorio nazionale ed una di queste da portare all’estero…avvalendomi magari di quella rete degli istituti italiani di cultura che, anonima ed ingenua neo laureata ho suggerito – come la proiezione su schermo delle opere di Scala o l’utilizzo degli studenti delle varie realtà formative, Accademia Scala compresa, per realizzare a costi più contenuti opere di valore e portare fuori dalla svilente dimensione di saggio l’allestimento di lavori durante il percorso di apprendimento - di utilizzare consistentemente durante piu incontri collegiali con amministratori della ‘’cosa pubblica’’ e docenti che poi se ne avvalgono usando la ‘’professionalità’’ dei soliti noti che però non ne capiscono la potenzialità..realizzando iniziative SPOT/naif non iscritte in una strategia forte
  12.  domanda 13, il mio numero porta sfortuna…da buona scaramantica non ve ne parlo!vi dico soltanto che sono due
  13.  Ricetta salva crisi? NEL NOSTRO SETTORE POSSIAMO USCIRE DALL’IMMOBILITà PARALIZZANTE RESTITUENDO PIU POTERE AL MERCATO ED IMPEDENDO CHE LE Accademie e le realtà formative adottino forme di apparente sostegno e promozione degli artisti creando invece delle sacche di rendita di posizione per insegnanti frustrati che si propongono come curatori o galleristi senza assumersene alcun vero rischio ( leggasi Accademia Brera ad esempio…).Paradossalmente, anche in situazioni formative con una presidenza che si fregia d’esser liberista, siamo alla ‘’statalizzazione’’ dell’attribuzione di qualità all’espressione artistica..Vanno invece attivati meccanismi che formino il collezionismo in termini di capacità di lettura del valore artistico e dell’eventuale opportunità finanziaria; SI DEVE SOSTENERE la nascita di gallerie, che sono imprese; ridimensionare la spettacolarizzazione del momento artistico, abbassare le barriere all’ingresso degli eventi Fieristici ;si dovrebbe preparare l’artista a conoscere le dinamiche , anche economiche, possibili in cui si troverà a muoversi fuori dall’Accademia o comunque fuori dalla sua realtà di formazione; CONOSCENZA E RISPETTO PER GLI ALTRI OPERATORI, GALLERISTI, CURATORI , E PER IL LORO LAVORO, VA TRASMESSA….e poi e poi…rendere le realtà pubbliche capaci di farsi interpreti della promozione del nuovo. Abbiamo assessorati alla Cultura che copiano i progetti di valore degli artisti meno affermati affidandone la realizzazione a nomi più noti nella speranza di far cassa o di  ‘’proteggere pupilli per appartenenza politica’’ …QUANDO NON SONO GLI STESSI ASSESSORI AD APPROPRIARSENE…Anche qui il problema e’ far ripartire il consumo…MA CI VUOLE AZIONE DI CONCERTO…Se ne può parlare..ho molto da dire.
  14. deve continuare a rimanere un segreto…

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