RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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domenica 31 marzo 2013

ELENA MONZO | GIOVANNI PIAZZALUNGA - THOUSAND WOMEN

Penso proprio che ne valga la pena...



ELENA MONZO | GIOVANNI PIAZZALUNGA
THOUSAND WOMEN


B.Factory
Lambrate, Milano
09 – 14 aprile 2013

Opening 10 aprile 2013 | 19,00


Modelle, pop-star, home-made eroine, bellezze rinascimentali o semplici donne comuni, abbellite da glitter, stickers, ornamenti, tessuti multicolor. Le Thousand Women (Mille donne) di Elena Monzo e Giovanni Piazzalunga saranno esposte dal 9 al 14 aprile presso lo spazio B Factory (Lambrate, Milano) all’interno dell’evento B CREATIVE, B FACTORY in occasione della settimana del Fuorisalone di Milano.
In questo contesto, dove arte e design si incontrano dando vita ad un melting pot creativo del tutto unico, gli artisti presentano una selezione di opere recenti focalizzate sull’immagine femminile nella società contemporanea.

La creatività posh ed estrema di Elena Monzo accentua ed esagera gli aspetti estetici delle prime donne protagoniste di queste opere, il cui corpo si trasforma in un involucro o meglio, in un packaging estetico. Questa patina sfavillante ricopre donne che giocano con la loro femminilità, ornandosi e circondandosi di accessori luccicanti per oltrepassare il limite dell’immagine politically correct che il contesto sociale richiede.
L’artista ci presenta, in realtà, geishe eleganti e sinuose contrapposte ad ammalianti streghe e cartomanti fuori dal tempo.
La composizione finale è ottenuta attraverso l’utilizzo di un collage estremo, con un mix di materiale di diverso tipo, il tutto guidato dal tratto a mano libera, cifra distintiva dell’artista bresciana. Dallo sfondo bianco della carta emergono figure senza contesto ne patria che cercano di conformarsi ai canoni di bellezza comunemente accettati, mentre l’azione narrata racconta di gesti e pratiche esoteriche apotropaiche. Sullo sfondo nero a base di bitume, invece, l’eleganza e la sinuosità, a tratti orientale, lasciano spazio al lato più dark della femminilità occidentale. Lo sguardo agghiacciante e i colori acidi esplodono sulla carta creando una combinazione psichedelica, a volte clownesca, tra forme e colori in precario equilibrio perenne.
Dall’instabilità creativa di Elena Monzo passiamo alla magia del segno di Giovanni Piazzalunga. La sua arte è una sintesi contemporanea dell’energia caotica del dripping alla Jackson Pollock macchiata dalle forme sinuose e rinascimentali di Michelangelo Buonarroti in scala murales messicano in pieno stile Diego Riveira. Nelle sue opere le forme e i corpi si fondono insieme come in una danza sinuosa seguendo traiettorie manieristiche su sfondi scomposti e incorniciati da tratti irregolari, formando mosaici mobili di dimensioni colossali. Per comporle l’artista ci cammina dentro, le esplora da vicino, si macchia della loro stessa essenza con la stessa passione manuale di un contadino che maneggia la sua terra. Perché quello che più stupisce dell’artista è la bellezza del suo tratto, le forme così rinascimentali dei suoi disegni. I lavori di Piazzalunga sono volutamente sottratti al riscatto accademico. Riporta il disegno a mano libera alla sua naturale funzione di narratore di storie, sogni e miti. Le sue opere sono frammenti di un racconto. Osservarle vuol dire perdersi nelle dimensioni dei suoi tratti, nei volti, nella bellezza naturale del corpo umano e nelle sue profonde visioni perse tra il sacro delle sue citazioni e il profano dei suoi volti.


Si ringrazia
Studio Rufus Cavalli e Poli, Carpenedolo, Brescia
Manuel Barbieri, interior designer

Elena Monzo | Giovanni Piazzalunga
THOUSAND WOMEN

9 – 14 aprile 2013
Opening 10 aprile – ore 19,00
Info
tel. +39 349 0996114 – info@elenagirelli.com

Sponsor tecnico cornici
Studio Rufus Cavalli & Poli cornici, Carpenedolo, Brescia www.cavalliepoli.it

AllestimentoManuel Barbieri, interior designer

Media Partner Design Speaking

Con la partecipazione di Grandinetti e Linea Zero


Location
B.Factory
Indirizzo: Zona Milano EST, Viale delle Rimembranze di Lambrate, 7 - 20134 Milano
Tel +39 02 36748431 | www.bfactorymilano.it |info@bfactorymilano.it

Orari di apertura 9 – 14 aprile dalle 10 alle 20 - Ingresso libero

Come arrivare
Tangenziale est, Uscita Rubattino, a 500 m dalla stazione di Lambrate
Metro M2 Lambrate, Autobus 39, 54, 75, 924, Tram 33

Premio ORA international



ORA INTENATIONAL ART PRIZE
deadline: 10 Aprile 2013

AMSTERDAM | BARCELONA | BOSTON | BUENOS AIRES | HONG KONG | LUGANO | MARRAKECH | MOSCOW | NEW YORK | NICE

http://www.premio-ora.it/international

Vinci la tua mostra personale in 10 gallerie situate in tutto il mondo!

[this event is in Italian, but you can read it also in English here: http://www.facebook.com/events/628189860540892]


Il Premio ORA nasce per offrire agli artisti un'occasione pratica per presentare il loro lavoro ad alcune delle attive gallerie localizzate in tutto il mondo. Tutte le opere in concorso verranno, infatti, visionate da una giuria di 10 galleristi, dando un'occasione unica di visibilità e di essere contattati direttamente da operatori del sistema dell'arte interessati al vostro lavoro. Tra tutti i partecipanti al Premio saranno scelti 10 vincitori, uno per ciascuna galleria, che avranno la possibilità di realizzare una propria mostra personale, comprensiva di gestione critica e commerciale e di cui l'organizzazione del premio curerà comunicazione e divulgazione a livello internazionale. Altri 20 artisti ritenuti particolarmente meritevoli saranno inclusi nel prestigioso catalogo del premio insieme agli artisti vincitori.

10 GALLERIE INTERNAZIONALI
10 MOSTRE PERSONALI
30 ARTISTI SELEZIONATI IN TOTALE

ORA è la più concreta, meritocratica, pratica e prestigiosa opportunità nel panorama dell'arte contemporanea. Prepara la tua mostra personale a New York, Boston, Amsterdam, Moscow, Hong Kong e molte altre stupende città! Iscriviti entro il 10 Aprile sul nostro sito: http://www.premio-ora.it/international. Qui troverai anche tutte le specifiche dettagliate e la lista delle dieci galleria con ogni informazione utile. E per qualsiasi domanda, contattaci via email a: info@premio-ora.it.

DEMOCRACY - FRANCESCO DE MOLFETTA ALLA BIBLIOTECA ZAVATTI DI CIVITANOVA MARCHE



DEMOCRACY - FRANCESCO DE MOLFETTA ALLA BIBLIOTECA ZAVATTI DI CIVITANOVA MARCHE

Presso la Biblioteca Silvio Zavatti di Civitanova Marche il 13 aprile 2013 alle 17 verrà presentato DEMOCRACY di Francesco De Molfetta edito dalla Carlo Cambi.
Interverranno:
Dottoressa Enrica Bruni - Direttore della Pinacoteca Civica "Marco Moretti" di Civitanova Marche
Professor Stefano Papetti - Direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno
Francesco De Molfetta - Artista

Al termine della presentazione seguirà la visita alla mostra di De Molfetta presso la Galleria Permariemonti Arte Contemporanea.

vedi anche:

VRIL Doppia personale di Diego Cinquegrana e Andrea Lacarpia, a cura di Dimora Artica




VRIL
Artista: Diego Cinquegrana e Andrea Lacarpia
A cura di: Dimora Artica
Partner: azienda vinicola Terracruda di Fratterosa PU
Luogo: Sponge Living Space (Casa Sponge) Via Mezzanotte 84 61045 Pergola PU
Coordinamento e comunicazione: Sponge ArteContemporanea
Inaugurazione: sabato 20 aprile ore 18.30
Periodo: 20 aprile – 26 maggio 2012
Orario: su appuntamento
Info: +39 339 4918011, +39 339 6218128,
pressoffice@spongeartecontemporanea.net, www.spongeartecontemporanea.net

Prosegue la quinta stagione espositiva dello Sponge Living Space (Casa Sponge) di Pergola (PU) che, dopo le personali di Simone Ferrarini, Stefano Scheda, Cristian Iotti, Emiliano Zucchini e Rita Soccio e Francesca Romana Pinzari propone:

VRIL
Doppia personale di Diego Cinquegrana e Andrea Lacarpia,
a cura di Dimora Artica

Energia, riti e tensione sessuale tre elementi che contraddistinguo VRIL, la doppia personale di Diego Cinquegrana e Andrea Lacarpia a cura di Dimora Artica, che inaugura sabato 20 aprile alle ore 18.30 a Casa Sponge, fino al 26 maggio 2013.
“Vril” è il nome con il quale alcuni testi esoterici chiamano la particolare vibrazione energetica della quale si parla in diverse dottrine religiose: il terribile fuoco con il quale possono essere operati prodigi e del quale può disporre solo chi ha interamente abbandonato il proprio ego. Nella Berlino del 1921 Maria Orsic fonda la Società Pangermanica di Metafisica, o Società Vril, con il fine di indagare le origini della razza Ariana. La società Vril, formata da un gruppo di donne dalle forti capacità medianiche, sperimentava metodi di concentrazione e visualizzazione simili agli insegnamenti del Buddismo Tibetano, ai culti sciamanici e in particolare agli Esercizi Spirituali di Ignazio di Loyola.
Come nelle altre epoche, anche oggi l'uomo necessita di una mitologia che faccia da collante tra società e natura. Diego Cinquegrana e Andrea Lacarpia, entrambi impegnati nella rivalutazione critica della filosofia e dell’immaginario della Tradizione, interagiranno con gli spazi domestici di Sponge in modi differenti: uno contraddistinto da un approccio più installativo con una notevole presenza fisica nello spazio, l’altro tendente alla smaterializzazione nella bidimensionalità.
Il progetto è contraddistinto dalla rappresentazione dell’energia VRIL come tensione sessuale dovuta al problematico contrasto di principio virile e femmineo, resa con toni drammatici carichi di patos. Diego Cinquegrana suddivide la propria messa in scena in tre stanze di Casa Sponge, una delle quali vede la collaborazione dell’artista Enrica Berselli, mentre Andrea Lacarpia utilizza la prospettiva del corridoio e presenta un libro d’artista in edizione limitata.

Diego Cinquegrana, nato nel 1981 a Como dove vive e lavora. Esposizioni personali 2013 - Helvete, Dimora Artica, Milano. 2011 - Sehnsucht a cura di Ivan Quaroni, Galleria LEM, Sassari. 2007 - The heart is deceitful above all things, a cura di Marco Calini, KGallery, Legnano (MI). Selezione mostre collettive: 2013 Raqam, presso lo spazio Rossmut a Roma 28 febbraio-30 marzo, Raqam 4+1 a cura di Federica Mariani a Set Up Art Fair, Bologna 23-25 gennaio. 2012 - Any problems?, a cura di Davide Mariani, Libreria Mondadori/L.E.M., Sassari. Italian Newbrow, c. by Ivan Quaroni, Pinacoteca civica Palazzo Volpi, Como. 2011 - Janare. Le streghe di Benevento, c. by Ivan Quaroni, C.A.P.A. Casa Arcangelo Progetto d'Arte, loc. San Nazzaro, Benevento. Like a bowl full of jelly, a cura di Ivan Quaroni, Centro Michon, Livorno. 2010 - Assalto nucleare, Museo Nazionale della scienza_Step 09, Milano. Festival della creatività_Brainstorming, a cura di Ilaria Castellino, ex carcere Murate, Firenze.

Andrea Lacarpia, nato nel 1982 a Milano dove vive e lavora, dal 2007 ha curato diverse mostre in spazi pubblici e privati. Dal 2013 è direttore di Dimora Artica e di Cerchio magazine.


La mostra, in collaborazione con L' azienda vinicola Terracruda di Fratterosa PU sarà
visitabile su appuntamento fino al 26 maggio 2013. Per ulteriori informazioni contattare il
numero: +39 339 4918011 o consultare il sito www.spongeartecontemporanea.net

Pasqua 2013... una Pasqua "Superstar"


Buona Pasqua


sabato 30 marzo 2013

Johanna Billing solo show - I'm Gonna Live Anyhow Until I Die



Johanna Billing solo show - I'm Gonna Live Anyhow Until I Die

La Veronica arte contemporanea Sabato 30 marzo è lieta di presentare la prima mostra personale in Italia di Johanna Billing dal titolo “I'm Gonna Live Anyhow until I Die” a cura di Lorenzo Bruni. L’opera video, che da il titolo alla mostra, è stata realizzata in occasione del progetto per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, co-finanziata dal MAC di Belfast. La mostra inoltre sarà costituita da un disco in vinile prodotto per l'occasione, in cui saranno presenti le versioni improvvisate delle canzoni Cariocinesi and Mechanics (scritte dal cantautore siciliano Franco Battiato), e arrangiate qui dalla Billing come omaggio a Battiato ed al sul classico concept album Fetus (censurato in Italia perché trattava argomenti controversi, ma anche per l’immagine in copertina: un feto). Il disco contiene tracce audio delle conversazioni durante le riprese a Roma e delle registrazioni in studio a Stoccolma (non incluse nel video finale, ma utilizzate per questo album, come una visione alternativa alla documentazione di questi eventi). Sono presenti anche una serie di disegni realizzati con tempere nere che ricordano le forme di Rorschach, realizzate dai bambini nel corso di questo “video/azione” e uno slide show dei sopralluoghi fatti nei luoghi di Roma dove è stato girato il video.

I personaggi principali del video “I'm gonna live anyhow until I die” sono cinque bambini che scoprono strade e zone particolari di Roma, mentre i loro genitori continuano un lungo e ozioso pranzo al ristorante 'Al biondo Tevere'(1). Dopo una lunga corsa per il parco dell'acquedotto romano, una sosta in un cortile del quartiere popolare degli anni trenta di Testaccio ed una all’idroscalo di Ostia, i bambini finalmente arrivano in una scuola vuota nel centro di Roma in cui il tempo sembra essersi fermato. In questo luogo iniziano ad osservare con stupore e a sperimentare gli oggetti e gli strumenti pedagogici obsoleti che sono stati ammassati nell'aula principale trasformata in deposito. La scena poi si sposta nel corridoio dove, a poco a poco, ogni bambino inizia a comporre figure con pennelli e tempera nera su fogli di carta da disegno piegato a metà, creando macchie simili a quelli del test di Rorschach. Il video è la narrazione di un viaggio intimo o comunque al limite con il sogno da parte di questo gruppo di bambini che “li porta avanti e indietro tra tempi, luoghi e generi, trovando un proprio ritmo autonomo”.

L'artista per realizzare quest'opera video si è confrontata con lo spazio fisico di Roma, ma soprattutto con la sua aura culturale, alimentata dal mito della sua storia. Il dialogo inedito che l'artista ha stabilito con il mix di tradizioni della città, ha fatto emergere una particolare attenzione ai riferimenti al cinema del Neorealismo e al concetto di educazione sia in senso pedagogico che rispetto alle tecniche psicoanalitiche sviluppate nel corso del secolo passato. Visitare Roma durante le manifestazioni contro la riforma delle Università nell'autunno 2010 ha portato in maniera spontanea Johanna Billing a concentrarsi su cosa le giovani generazioni possono aspettarsi e possono pretendere dal futuro dopo molti decenni di ideologia populista che ha minato sia il sistema che il ruolo dell'istruzione e della politica. Nel contempo, il lavoro è intriso della vita e morte di Pier Paolo Pasolini, che ha espresso una serie di pensieri sull’Italia, anticipando i cambiamenti sociali e culturali che avrebbero invaso la nazione alla fine degli anni settanta, e parti delle scene nel video sono ambientate nella sua città. Quest'opera video è in qualche modo anche un affettuoso omaggio agli eroi pedagogici come Bruno Munari ed ai suoi laboratori tattili per bambini, così come alla tradizione dei registi italiani degli anni '40 e '50, che attraverso il racconto della libertà dei figli di esplorare la loro città, trovavano un modo per riflettere sui cambiamenti storici e sociali in atto.

Come scrive Bruni, nelle note di accompagnamento che riguardano la discussione concitata dei bambini sui quadri che facevano nel corridoi della scuola deserta: “L’album nasce come omaggio alle coincidenze e alle casualità fortuite che le persone devono imparare ad ascoltare e soprattutto a far evolvere[.…] Emergono varie riflessioni tra cui: 1) è una fruizione sonora come quella dei film trasmessi alla radio di inizio secolo; 2) il focus del dialogo è rivolto alla capacità di interpretare dei segni e descriverli trasformandoli in immagini; 3) questa azione avviene in una scuola ma in assenza di maestri e istruttori, e la possibilità di interpretazione avviene a livello democratico tra i bambini e non in maniera solipsistica come avveniva con il metodo delle macchie di Rorschach istituite per ipotizzare le pulsioni nascoste del singolo soggetto. In questo brano, anche se brevemente, si viene a creare un equilibrio fragile quanto intenso, della possibilità di dialogo verso un'energia comune che i bambini individuano nella capacità di saper immaginare e raccontare, e quindi ‘fare’ in condivisione”.
“Quest’interpretazione diventa ancora più significativa se consideriamo che fu ispirata dalla prima visita dell’artista a Roma nel 2010 e poi la cronaca del 2013, quando è stato prodotto questo disco (pochi giorni prima delle elezioni del nuovo parlamento italiano), in un clima di rassegnazione e disperazione. Il contesto delle nuove occupazioni universitarie che la Billing ha trovato a Roma due anni prima ha richiamato lo scenario culturale della città negli anni Sessanta (evocato dal ristorante “Al Biondo Tevere” e da Ostia) e pertanto questo riattiva non solo la memoria ma anche l’azione collettiva.


Johanna Billing (Jönköping, Svezia, 1973; vive e lavora a Stoccolma) realizza video, con un’enfasi sottile sull’individuo all’interno di una società che sta cambiando. I protagonisti dei suoi video rappresentano se stessi, ma partecipano in situazioni artefatte che oscillano tra documentario e fiction, come l’interpretazione multistrato di un luogo. Negli ultimi anni ha avuto importanti mostre individuali tra cui: I’m Gonna Live Anyhow until I Die, MAC, Belfast (2012); I’m Lost without Your Rhythm, Modern Art Oxford, Moving In, Five Films, Grazer Kunstverein, Graz, (2010); Tiny Movements, ACCA, Melbourne, I’m Lost without Your Rhythm, Camden Art Centre (2009); Taking Turns, Kemper Museum, Kansas City; This Is How We Walk on the Moon, Malmö Konsthall, Malmö (2008); Forever Changes, Museum für Gegenwartskunst, Basilea, Keep on Doing, Dundee Contemporary Arts, Dundee (2007) e Magical World, PS. 1, New York (2006). Ha partecipato in mostre collettive, tra cui la 4a Triennale di Auckland con Last Ride in a Hot Balloon, Auckland (2010); Documenta 12, Kassel (2007); Belief, Biennale di Singapore (2006); la 9a Biennale di Istanbul; la 1a Biennale di Mosca (2005); la 50a Biennale di Venezia (2003). Dal 1998 al 2010 Johanna ha gestito la casa discografica “Make it Happen” con il fratello Anders, pubblicando musica ed organizzando performance dal vivo.”

(1) Al Biondo Tevere è un ristorante frequentato da note figure della cultura e dove Pasolini consumò la sua ultima cena.

DISCIPULOS/Clang_special project

A Scicli... oggi



DISCIPULOS/Clang_special project

A contemporary interpretation of the Burgos Christ symbology
http://clangsite.it/index.php/projects/discipulos

Artists
Tiziana Cera Rosco, Giovanni Gaggia, Eva Gerd, Maddalena Mauri, Pablo Rubio, Sasha Vinci
Action
Regina José Galindo & David Perez Kavmaclavis

Curated by Antonio Arévalo

OPENING
March 30th 2013 | h.18.00
Clang | Via Francesco Mormino Penna 23 | Scicli

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DISCIPULOS/Clang_special project

Sei artisti nazionali ed internazionali interpretano in chiave contemporanea le trame di una tela barocca raffigurante il Cristo di Burgos.
http://clangsite.it/index.php/projects/discipulos

Artisti
Tiziana Cera Rosco, Giovanni Gaggia, Eva Gerd, Maddalena Mauri, Pablo Rubio, Sasha Vinci
Action
Regina José Galindo & David Perez Karmadavis

A cura di Antonio Arévalo

OPENING 30 marzo 2013 | h. 18.00
CLANG | Via Francesco Mormino Penna 23 | Scicli

venerdì 29 marzo 2013

Enzo Jannacci R.I.P.

 
Vincenzo Jannacci detto Enzo (Milano, 3 giugno 1935 – Milano, 29 marzo 2013)
 Un grave lutto nel mondo dell'arte, dello spettacolo, della cultura

L'amico Maurizio Vanni diventa coordinatore delle mostre dell’EX3 di Firenze

Leggo e "copio" questo annuncio trovato su ARTRIBUNE (http://www.artribune.com), riguardo l'amico Maurizio Vanni... Complimenti Mau!
Articolo originale su:


Maurizio Vanni, direttore del Lucca Museum, diventa coordinatore delle mostre dell’EX3 di Firenze. All’associazione Nuovi Eventi Musicali la gestione del centro d’arte fondato da Sergio Risaliti



Qualcuno potrebbe anche proporre una lettura “ostetrica”: dopo nove mesi, rinasce. Ma la metafora finisce qui: l’oggetto è infatti EX3, il centro d’arte fiorentino di viale Giannotti la cui chiusura, dopo un periodo di incertezze e annunci di tagli e sacrifici, fu decretata nel giugno scorso. Ora, a pochi giorni dalla Pasqua, l’annuncio che invece ha tutti i crismi del “natalizio”: si riparte, con una nuova gestione, affidata all’associazione Nuovi eventi musicali (Nem), diretta da Mario Setti.
Pochi i particolari trapelati nell’immediatezza della comunicazione: se non che il DNA del centro sarà rispettato, con almeno un 50% delle energie e delle risorse che saranno dedicate alle arti visive, con grandi mostre di arte contemporanea affidate all’organizzazione di Maurizio Vanni. E qui sarà interessante capire come si espleterà il ruolo del critico, che fra i molti impegni – direttore della Fondazione Dino Zoli di Forlì, membro del Comitato scientifico della Fondazione-Museo Primo Conti di Fiesole – è anche anima Lu.C.C.A. (Lucca Center of Contemporary Art), spazio potenzialmente in “concorrenza” con l’EX3. Un ruolo non di secondo piano nella programmazione avrà anche la danza, affidata a realtà fiorentine fra cui il centro coreografico Opus Ballet, diretto da Rosanna Brocanello e Daniel Tinazzi.

giovedì 28 marzo 2013

Siamo ad una settimana a miart 2013



Preview (solo Vip Card)

4 aprile 2013 dalle 12.30 alle 18.00

Vernissage (su invito)

4 aprile dalle 18.00 alle 21.00

Fieramilanocity

ingresso Viale Scarampo, Gate 5

pad. 3, 20149 Milano

Organizzata da Fiera Milano e diretta da Vincenzo de Bellis, miart 2013 presenta 140 gallerie internazionali che partecipano alla diciottesima edizione della fiera, in programma dal 5 al 7 aprile 2013 nel padiglione 3 di fieramilanocity.

Con l'edizione 2013 miart entra a pieno titolo tra le principali manifestazioni d'arte contemporanea europee e in un solo anno raggiunge il 40% di espositori internazionali provenienti da 15 paesi, selezionati tra le più importanti gallerie del settore.

Qui di seguito la lista degli espositori delle quattro sezioni della fiera: Established (gallerie d'arte moderna e contemporanea), Emergent (20 gallerie giovani selezionate da Andrew Bonacina), THENnow (9 coppie di artisti di generazioni diverse messi a confronto, a cura di Florence Derieux e Andrea Viliani), Object (dedicata al design moderno e contemporaneo in edizione limitata, a cura di Michela Pelizzari e Federica Sala):



Established

Contemporary

A Palazzo, Brescia | Enrico Astuni, Bologna | Laura Bartlett, London | Johan Berggren, Malmö | Valentina Bonomo, Roma | Isabella Bortolozzi, Berlin | Brand New Gallery, Milano | Cardi Black Box, Milano | Marta Cervera, Madrid | Chert, Berlin | Meessen De Clercq, Bruxelles | Clifton Benevento, New York | Collicaligreggi, Catania | Galleria Continua, San Gimignano - Beijing - Le Moulin  | Raffaella Cortese, Milano | Dabbeni, Lugano | Monica De Cardenas, Milano - Zuoz | Massimo De Carlo, Milano - London  | Tiziana Di Caro, Salerno | Elastic, Malmö | Frank Elbaz, Paris | Eleven Rivington, New York | Marie-Laure Fleisch, Roma | Gavlak Gallery, Palm Beach | Guenzani, Milano | Invernizzi, Milano | Kaufmann Repetto, Milano | Andrew Kreps Gallery, New York Diane Kruse, Hamburg | Emanuel Layr, Wien | Josh Lilley, London | Lüttgenmeijer, Berlin | Kate MacGarry, London | Giò Marconi, Milano | Primo Marella, Milano | Mary Mary, Glasgow | Francesca Minini, Milano | Massimo Minini, Brescia | Gallery On The Move, Tirana | P420, Bologna | Francesco Pantaleone, Palermo | Peres Projects, Berlin | Plan B, Cluj - Berlin | Prometeogallery, Milano | Qbox, Athens | S.A.L.E.S., Roma | Federica Schiavo, Roma | Micky | Schubert, Berlin | Suzy Shammah, Milano | Société, Berlin | SpazioA, Pistoia | Schwarz Contemporary, Berlin | T293, Napoli - Roma | The Gallery Apart, Roma | VidalCuglietta, Bruxelles | Vilma Gold, London | Vistamare, Pescara



Masters

Arte 92, Milano | Arte Centro - Lattuada Studio, Milano - New York | ArteSilva, Seregno | Bergamo, Bergamo | Flora Bigai, Pietrasanta | Blu, Milano | Ca' di Fra', Milano | Cardelli e Fontana, Sarzana | Cardi, Milano - Pietrasanta | Centro Steccata, Parma | Claudio Poleschi Arte Contemporanea, Lucca  | Contini, Venezia - Cortina d'Ampezzo - Mestre | Cortesi Contemporary, Lugano | Dep Art, Milano | Eidos Immagini Contemporanee, Asti | Fabbrica Eos, Milano | Frediano Farsetti, Firenze | Frittelli Arte Contemporanea, Firenze | Gariboldi, Milano | In Arco, Torino | Lampertico, Milano | Lorenzelli, Milano | Mazzoleni Galleria d'Arte, Torino | Messine, Paris | Movimento Arte Contemporanea, Milano | Open Art, Prato | Poggiali e Forconi, Firenze | Poleschi Arte, Milano - Forte dei Marmi - Lucca | Progettoarte-elm, Milano | Proposte d'Arte, Legnano | Raffaelli, Trento | Robilant+Voena, London - Milano | Spazia, Bologna | Spaziotemporaneo, Milano | Spirale, Milano | Tega, Milano | Tonelli, Milano | Tornabuoni Arte, Firenze - Portofino - Forte dei Marmi - Paris | Toselli, Milano | Valmore, Vicenza



Emergent

Christian Andersen, Copenhagen | Arcade, London | Thomas Brambilla, Bergamo | Carlos/Ishikawa, London | Circus, Berlin | Clarence Mews, London | Club Midnight, Berlin | Essex Street, New York  | Fluxia, Milano | Freymond-Guth Fine Arts, Zürich | Frutta, Roma | Kendall Koppe, Glasgow | Kraupa-Tuskany Zeidler, Berlin | Laurel Gitlen, New York | Laveronica, Modica | Mathew, Berlin | Southard Reid, London | Supportico Lopez, Berlin | Federico Vavassori, Milano | VI, VII, Oslo



THENnow

Gianfranco Baruchello, RAM radioartemobile, Roma

Mariana Castillo Deball, Pinksummer, Genova



Dadamaino, Tornabuoni Arte, Firenze - Portofino - Forte dei Marmi - Paris

Giuseppe Gabellone, ZERO...,Milano



Guy De Cointet, Air de Paris, Paris

Silke Otto-Knapp, greeengrassi, London



Enzo Mari, Tanya Leighton, Berlin

Tim Rollins and KOS, Raucci/Santamaria, Napoli



Fabio Mauri, Michela Rizzo, Venezia

David Maljkovic, Annet Gelink, Amsterdam and Massimo Minini, Brescia



Salvo, In Arco, Torino

Francesco Arena, Monitor, Roma



Haim Steinbach, Lia Rumma, Milano - Napoli

Darren Bader, Franco Noero, Torino



Miroslav Tichý, Guido Costa Projects, Torino

Goshka Macuga, Andrew Kreps Gallery, New York



Ian Wallace, Catriona Jeffries, Vancouver

Sharon Lockhart, Giò Marconi, Milano


Object

BSL, Paris | Paola Colombari, Milano | Rossella Colombari, Milano | Carwan, Beirut | Nilufar, Milano | Plusdesign, Milano | Segno Italiano, Milano | Swing, Benevento | Talents Design, Tel Aviv


miart è orgogliosa di presentare miartalks piattaforma per conversazioni, talk e interviste a cura di Fionn Meade, Scrittore e Curatore, New York e Alessandro Rabottini, Curatore Esterno, GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo.

I relatori: Dieter Roelstraete | Natasa Petresin-Bachelez | Sabine Folie | Negar Azimi | Sabine Folie | Francesco Stocchi | Nicolas Trembley | Goshka Macuga | Gemma De Angelis Testa | Gabriella Belli | Caroline Corbetta | Chus Martinez | Marta Gili | Daniel McClean | João Ribas | Barbara Casavecchia | Alexandra Midal | Joseph Grima | Elio Grazioli | Luca Lo Pinto | Carsten Höller | Nicolaus Schafhausen | Bartolomeo Pietromarchi | Antonio Dalle Nogare | Carlo Bronzini Vender | Adriana Polveroni | Richard Birkett | Mihnea Mircan | Marta Kuzma | Annie Fletcher | Pavel S. Pyś | Nicolas Trembley | Ana Teixeira Pinto | Gianfranco Baruchello | Piero Gilardi | Marco Scotini | Simon Starling | Penelope Curtis | Chiara Bertola | Laura Cherubini | Christian Marinotti | Danilo Eccher | Giancarlo e Danna Olgiati | Stefano Pirovano | Pierre Bal-Blanc | Giacinto Di Pietrantonio | Ugo La Pietra | Marcello Maloberti | Simone Menegoi | Paola Antonelli | Paola Nicolin | Giovanni Carmine | Vicente Todolì | Rein Wolfs.





Sempre all'interno della fiera si potrà approfondire l'attività di alcuni Archivi d'Artista, uno strumento scientifico che garantisce informazioni e autenticità delle opere a collezionisti e operatori. L'unicità del loro lavoro ne fa una componente imprescindibile del sistema dell'arte, in particolare del settore storico.

A miart 2013, la possibilità di incontrare i rappresentanti di alcuni enti prestigiosi e di vedere l'opera di artisti rappresentati da gallerie della sezione Masters.



Archivi a miart:

Venerdì 5 aprile:

Archivio dell'arte metafisica, Milano e Fondazione Piero Manzoni, Milano

Sabato 6 aprile:

Archivio Opera Dadamaino, Somma Lombardo e Associazione per Filippo De Pisis, Milano



Archivi presentati da gallerie d'arte del settore Masters:

Gabriella Benedini | Gianni Bertini | Alberto Biasi | Massimo Campigli | Carmelo Cappello | Toni Costa | Walter Fusi | Pino Pascali | Carla Prina | Giuseppe Santomaso | Joel Stein.



Tutto il team di miart vi aspetta a Milano per una fantastica settimana d'arte

“OLTRE IL TANGIBILE” mostra personale di Carlo Cane a cura di Roberto Milani


 

“OLTRE IL TANGIBILE”
mostra personale di Carlo Cane
a cura di Roberto Milani
Centro Comunale di Cultura
P.za XXXI Martiri – Valenza (AL)


..."nelle sue ultime creazioni emerge prepotentemente l'idea di equilibrio. Tutto è attesa, sospeso, in bilico, nonostante la solidità delle strutture.
Una favola metropolitana che affonda le radici nella "nuova" arte del XX secolo: il cinema. Un fermo immagine che unisce passato, presente e futuro. Senza via di fuga"…

Questa mostra di Carlo Cane, OLTRE IL TANGIBILE, curata da Roberto Milani ed organizzata in collaborazione con Casa d’Arte San Lorenzo, che la Città di Valenza propone al Suo pubblico, vuole rappresentare un “ideale” percorso, composto da circa 25 lavori, sulla ricerca poetica dell’artista valenzano:
dalle origini ai giorni nostri.

Un ipotetico taglio “antologico” dove il fruitore troverà l’intero trascorso artistico dell’artista.

Il percorso della mostra si sviluppa attraverso diversi paragrafi: dalle ambientazioni che rimandano immediatamente ad una visione onirica di un
“old american style” (immagine n°1) al periodo denominato “utopie” (immagine n°2), dove è vibrante una contrapposizione visiva tra antico e moderno, oriente ed occidente.

Ovviamente, trovano spazio e fanno bella mostra di sé, anche alcuni lavori dedicati alle “architetture impossibili” (immagine n°3) dove le tensioni estetiche raggiungono i massimi vertici, fino ad approdare alla recentissima produzione fatta di sospensioni, apparizioni e suggestioni (immagini 4 e 5).

Il lavoro di Carlo Cane è un lavoro raffinato, esteticamente evoluto dove tecnica, virtuosismo e talento si fanno da parte per lasciare spazio alla declinazione poetica.
Il tutto permettendo al visitatore ampio spazio di coinvolgimento.

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Carlo Cane nasce a Valenza (AL) nel 1951.
Si è formato artisticamente alla scuola privata
di Giulia Pace Zelaschi. In seguito ha frequentato
lo studio del pittore Gian Paolo Cavalli affinando la
propria tecnica coloristica.
Miniaturista e artigiano orafo per diversi anni.
Nel 1994 inaugura la sua prima e significativa personale
a Casale Monferrato, cui fanno seguito esposizioni collettive
e personali.
Oggi considerato reale protagonista della scena contemporanea, ha un mercato diffuso oltre che in Italia anche in Inghilterra, Spagna, Stati Uniti, Hong Kong e Sud-Est asiatico.
Ha partecipato a due edizioni della Biennale di Venezia ed è considerato una delle realtà artistico culturali fra le più interessanti degli ultimi 20 vent’anni.

Scheda tecnica

Titolo mostra:
“Oltre il tangibile”

Autore:
Carlo Cane

Curatela:
Roberto Milani

Organizzazione:
Casa d’Arte San Lorenzo – San Miniato (PI)
56028 Via Gramsci 119/a

Patrocinio:
Comune Città di Valenza

Periodo:
19 aprile 2013 – 4 maggio 2013

Vernice:
19 aprile 2013 ore 18’30

Orari:
da martedì a venerdì   10’00/12’30 – 15’00/19’00
sabato e domenica 15’00/19’00

Chiusure straordinarie:
25 aprile e 1 maggio

Ufficio Stampa
Milani & Cadeo

Info:
info@milanicadeo.it



immagine n°1
"Parking" 2003 olio su tela applicata su tavola - 100x130
 immagine n°2

"Hanno ucciso l'Uomo Ragno" 2005 olio su tela applicata su tavola - 44x34
immgine n°3
"Il futuro" 2009 olio su tela applicata su tavola - 140x80











immagine n°4

"Un ricordo del viaggio in montagna" 2010 olio su tela applicata su tavola - 95x135

immagine n°5

"Alterazioni" 2012 olio su tela applicata su tavola - 150x100

Silvio Porzionato - La Realtà può attendere - a cura di Alberto Agazzani

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SILVIO PORZIONATO
La Realtà può attendere

a cura di Alberto Agazzani

Inaugurazione: sabato 6 aprile, ore 17.30



“La Realtà può attendere” per Silvio Porzionato, artista piemontese presentato da Alberto Agazzani presso la Galleria RezArte Contemporanea di Reggio Emilia (Via Emilia Ospizio, 34/D). Visitabile dal 6 al 28 aprile 2013, la mostra raccoglie una trentina di opere ad olio su tela, alcune delle quali di grandi dimensioni, realizzate dal 2011 al 2013.
Come scrive il curatore, «Silvio Porzionato appartiene a quella genia di pittori realisti ai quali della realtà, intesa come rappresentazione mimetica della realtà, non interessa proprio nulla. Il suo recupero delle forme e delle figure del visibile (della forma e della figura per eccellenza: il corpo umano) avviene in chiave totalmente ed assolutamente pittorica, metafisica (quindi rivolta all'intimo ed all'altrove, comunque all'invisibile), alla luce di un Realismo quanto mai infarcito di invenzione».
Soggetti privilegiati delle sue opere, sono donne “normali”, che nulla hanno a che vedere con lo stereotipo femminile proposto dai peggiori show televisivi. Corpi e volti definiti da un segno minuzioso, che si accompagna ad una spiccata sensibilità coloristica, presente anche nei monocromi, dove la tessitura dell’epidermide nasce da una complessa stratificazione pittorica.
Un Realismo - conclude Alberto Agazzani - che «recupera le forme della Realtà, ma ne tradisce la natura trasportandola in una dimensione tutta e solo mentale», lungo un itinerario tracciato dall’intera storia dell’arte.
La personale, che sarà inaugurata sabato 6 aprile 2013, alle ore 17.30, sarà visitabile da martedì a sabato con orario 9.30-13.00 e 15.30-19.30, domenica ore 15.30-19.30, chiuso il lunedì, aperto 25 aprile. Ingresso gratuito. Catalogo disponibile in galleria (NFC edizioni, Rimini, 2013) con un testo di Alberto Agazzani. Per informazioni: tel. 0522 333351, rezartegalleria@gmail.com, www.galleriarezarte.it.
Silvio Porzionato nasce a Moncalieri (TO) nel 1971. Dopo un diploma di maturità artistica, si occupa per un decennio di design per un’importante azienda torinese. Decide poi di cominciare una nuova vita, nel silenzio della terra del Roero (CN), in uno intimo contatto con la natura e con l’arte. La sua attività espositiva ha inizio nel 2007, anno in cui è selezionato al Premio Arte Mondatori. Prende successivamente parte a numerose mostre collettive e personali. Nel 2010 vince il premio della critica a Saluzzo Arte e realizza un’opera permanente per il Museo d’Arte Urbana di Torino. Nel 2011 è selezionato per la 54. Biennale di Venezia, esponendo sia all'interno del padiglione regionale che del Padiglione Italia a Torino, Sala Nervi. Risale al 2011 la sua prima personale pubblica, “I corpi e gli eroi”, allestita presso la Fondazione Amleto Bertoni di Saluzzo (CN). Nel 2012 tiene la personale “Back to grey” (Galleria Biasutti&Biasutti, Torino) e partecipa alla collettiva “IT” (Red Elation Gallery, Hong Kong). Vive e lavora a Pancalieri (TO).
RezArte Contemporanea nasce nel settembre 2012 su iniziativa di Antonio Miozzi e Costantino Piazza, per creare una piattaforma dinamica attraverso la quale valorizzare artisti selezionati in ambito nazionale ed internazionale. La galleria dispone di uno spazio espositivo di oltre 200 mq, all’interno del quale ha ospitato le collettive “Iconica”, “Emilia post moderna”, “Eclettica”, “Frammenti” e “Veneto today”, avvalendosi del supporto di curatori, critici e professionisti del settore.



SCHEDA TECNICA:
Artista: Silvio Porzionato
Titolo: La Realtà può attendere
Curatore: Alberto Agazzani
Inaugurazione: sabato 6 aprile 2013, ore 17.30
Date: 6 - 28 aprile 2013
Orari: da martedì a sabato ore 9.30-13.00 e 15.30-19.30, domenica ore 15.30-19.30, chiuso il lunedì, aperto 25 aprile.

PER INFORMAZIONI:
RezArte Contemporanea
Condominio Liberty
Via Emilia Ospizio, 34/D
42122 Reggio Emilia


Inaugurazione riapertura Gam con nuovo percorso espositivo in occasione dei 150 anni delle Collezioni.



Inaugurazione riapertura Gam con nuovo percorso espositivo in occasione dei 150 anni delle Collezioni.

Oggi alle 18,30 la GAM inaugura la riapertura delle sue Collezioni Permanenti in occasione dei 150 anni delle stesse. Evento che decide un cambiamento del percorso espositivo che si articolerà sui tre piani seguendo le indicazioni del filosofo Vercellone che ha voluto al primo piano il tema dell' INFINITO, con le opere di Camino, Pelizza da Volpedo fino ai tagli di Fontana. Al primo piano si procede col tema della VELOCITà suggerito da john Elkann e vedremo Tranquillo Cremona Benedetto Junck e L’edera, fino alla velocità celebrata dal futurismo con Balla e Boccioni, per chiudersi con Scarpitta. Al secondo piano ci accompagna l'architetto Massimiliano Fukas che ha intitolato questo piano all 'ETICA, dal male del Duello di MANCINI e la La cella delle pazze di Giacomo Grosso fino alla religiosità della Deposizione di Papa Silverio di Cesare Maccari. E poi Modigliani e CAnovai, una recente acquisizione di un opera di Marina Abramovic, le opere di Felice Casorati e una conclusione con opere con l’etica religiosa de La Religione di Innocenzo Spinazzi, l’Apocalisse di Scipione e Schüttbild di Hermann Nitsch.
Si termina con il tema NATURA proposto dalla giornalista Luciana Castellina, che passa attraverso la poetica di Fontanesi e poi le Nature morte di De Pisis e Mario Mafai, il tema dell'acqua del fuoco della terra e dell'aria rappresentato da opere quali l’Elogio del fuoco di Eduardo Chillida e la fiamma-fiore di José Maria Sicilia. E poi Burri, Medardo Rosso... fino all'arte Povera con Penone e Merz e la Natura meccanica di Fortunato Depero, Alberto Savinio... Insomma è da visitare!!



GAM Torino
Via Magenta, 31, 10128 Torino, Italy
http://www.gamtorino.it
 

mercoledì 27 marzo 2013

Art PARIS - Art FAIR

Da domani a Parigi...



Art PARIS - Art FAIR
28 marzo - 1 aprile 2013

Grand Palais des Champs Elysées

Paris - 21, Avenue Franklin Delano Roosevelt

Le iscrizioni alla X edizione del Premio Celeste sono aperte



Le iscrizioni alla X edizione del Premio Celeste sono aperte fino al 30 giugno 2013.

In palio € 20.000 di Premi:
Premio Pittura & Grafica € 4.000
Premio Fotografia & Grafica Digitale € 4.000
Premio Video & Animazione € 4.000
Premio Installazione, Scultura & Performance € 4.000
Premio del Curatore € 3.500
Premio del Pubblico € 500

Curatore dell’edizione 2013 è Andrea Bruciati, considerato tra i principali curatori in Italia che si dedicano alla ricerca di artisti emergenti.

Comitato di selezione: Alessandro Castiglioni, Simone Ciglia, Eva Comuzzi, Alice Ginaldi, Denis Isaia, Barbara Martusciello, Antonello Tolve, Alessandra Troncone, Francesco Urbano, Francesco Ragazzi, Marco Tagliafierro, Marianna Vecellio, Alice Zannoni.

La mostra finale si svolgerà a Napoli, presso il PAN, Palazzo delle arti di Napoli, dal 5 ottobre al 13 ottobre 2013.
Le opere finaliste saranno quaranta, dieci per ogni categoria precedentemente selezionate dal curatore e dal comitato di selezione.
Gli artisti finalisti saranno chiamati ad esprimere il loro voto durante la finale, determinando così i vincitori.

Novità 2013:
-      Possibilità di essere selezionati dalle gallerie del circuito Lightroom 2013/14 creato da Celeste Network;
-      Possibilità di essere scelti per una residenza d’artista gratuita presso Ondarte Residency, Cancun, Messico

Link utili:
Presentazione Premio Celeste 2013: http://www.premioceleste.it/premioceleste2013/
Bando Premio Celeste 2013: http://www.premioceleste.it/bandopremioceleste2013/
Comitato di selezione: http://www.premioceleste.it/comitatodiselezionepremioceleste2013/

Andrea Bruciati, curatore della X edizione, continua il lavoro che nelle edizioni precedenti era stato affidato a Antonio Marras (2012), Gabi Scardi (2011), Julia Draganovic (2010), Gianluca Marziani (2009).

Vincitori della IX edizione 2012:
http://www.premioceleste.it/opere/?pg=it12&fsv=v&pre=&sog=&naz=all&ord=datamembership&num=18

Il Premio Celeste 2013 si svolge in collaborazione con il Comune di Napoli ed il PAN, Palazzo delle Arti di Napoli.

Anna Franceschini ES IST VERDAMMT HEISS HIER a cura di Milovan Farronato



La Fondazione Bevilacqua La Masa vi invita all'inaugurazione della mostra:


Anna Franceschini

ES IST VERDAMMT HEISS HIER

a cura di Milovan Farronato

28 marzo– 5 maggio 2013
Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826
opening ore 18.00

Fugaci visioni che bruciano e si consumano nel breve tempo di un movimento ripetuto freneticamente. I demoni meridiani. La pellicola è troppo esposta a un sole zenitale, le inquadrature sono fisse, quasi bloccate. Un tramonto non si compie , l'alba non sorge. Una tenda continua a ondeggiare mostrando e negando la via d'accesso a una realtà ulteriore. Una nave naviga sempre in tempesta. Una motocicletta gira a vuoto, mentre, altrove, un manichino mascherato incede e retrocede da una finestra socchiusa. Una nevicata di polvere di marmo continua miracolosamente a gravitare in contro luce. Queste alcune delle suggestioni visive presenti nelle nove videoinstallazioni che compongono la mostra, a cui si aggiunge, in ideale conclusione del percorso espositivo, un'unica installazione sonora che riempie lo spazio di palazzetto Tito.
I lavori di Anna Franceschini (Pavia, 1979) possono avere un articolato sviluppo narrativo, o nascere come per magia da una Quasi-Improvvisazione. Un dettaglio si fissa nella retina; viene registrato dall'obiettivo nel suo simultaneo compiersi come appunto visivo. Poi resta in latenza o diventa opera. La mostra espone e mette in relazione la seconda tipologia di interventi, sconfinando anche verso i contenuti latenti, verso le visione ancora in bilico tra il definirsi e restare materia surriscaldata.
L'evento espositivo celebra il metabolismo visivo di Franceschini e non si arresta di fronte all'opera finita, talvolta la viviseziona.
"Es ist verdammt heiss hier" è un'espressione presa in prestito dal repertorio lessicale della pornografia tedesca. Una tra le esclamazioni più pronunciate per incalzare un congruo aumento della temperatura corporea e ambientale al fine di rendere propizie le circostanze che conducono al necessario amplesso, onanistico, alloerotico o di gruppo.
Anche le pellicole di Franceschini bruciano. Sono febbricitanti. La loro superficie come pelle subisce una duplice esposizione, alla luce e alla possibilità, attraverso la medesima, di scatenare una rivelazione.

Un ringraziamento speciale a Rodrigo Editore, Nicoletta Fiorucci e Katia Noppes, Benedetta Spalletti - galleria Vistamare.

White Connections – L’artista Rudy Pulcinelli incontra la cultura tibetana



White Connections – L’artista Rudy Pulcinelli incontra la cultura tibetana

L'artista italiano Rudy Pulcinelli realizza un'istallazione permanente all'interno del Centro per l'Arte Tibetana Baimamedo, nel Distretto Artistico 798 di Pechino. L’opera sarà visibile dal 27 marzo 2013.

L’installazione site specific, intitolata “White Connections”, è costituita da un’accumulazione di lettere tibetane, circa 375 pezzi con dimensioni che variano da 25 a 32 cm. L’opera si sviluppa su tre livelli nella struttura a parete e due cumuli di lettere a terra, che ricordano le pietre Mani. Il materiale è ferro tagliato a laser e verniciato a polvere. L’accumulazione ha uno sviluppo rettangolare di circa 300 per 250 cm di altezza.

In “White Connections” Rudy Pulcinelli concentra tre elementi fondamentali: la scrittura tibetana, creata per sostenere la meditazione; le bandiere di preghiera Lung-ta; il valore del bianco nella cultura tibetana, colore che rappresenta la conoscenza e l'apprendimento.

L’evento curato da Umberto Brugni ha ricevuto il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino.

CITY ADDICT mostra personale di Nicolò Paoli

Qualche giorno fa vi ho parlato della imminente personale dell'amico e validissimo artista, Stefano Fioresi City Addict a Genova alla Cerruti (http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2013/03/city-addict-mostra-personale-di-stefano.html). 
Ora, mi trovo a pubblicare la notizia dell'imminente mostra personale dell'amico e validissimo artista, Nicolò Paoli, sempre a Genova, da Artè Gallery.
Notato nulla? Stesso titolo, stessa grafica, stesso format, stesse date!
Non fatevi ingannare dalle apparenze. Le due galleria sono praticamente attigue.
Non si tratta di plagio ma di collaborazione, sinergia e ottimazione.
Un bell'esempio da imitare.



Nicolò Paoli City Addict

Un Artista Metropoli-Dipendente

Artrè Gallery – Bruna Solinas Arte Contemporanea, Genova



di Viana Conti

Nicolò Paoli City Addict è il titolo di una mostra personale che ha come protagonista la città dove vive l’artista, una città che scorre nelle sue vene come una droga, una metropoli da amare e odiare, inspirare e dimenticare, da vivere, come autorizza il termine inglese Addict, come sperdimento, ebbrezza, trance, sogno, tutte percezioni da cui possono scaturire le visioni dell’artista, di un poeta, di un compositore. Arginare l’energia prorompente di passioni, che non mancano di connotarsi creativamente come ossessioni, è impossibile per Nicolò Paoli (1980, Mirandola, Modena, risiede e lavora a Genova), autore che esprime il suo io multidimensionale, le sue relazioni inter e intrapersonali, nel linguaggio della pittura, della fotografia, della grafica, del video, della performance.

Soggetto fortemente investito di intelligenza emotiva, nella doppia accezione di Daniel Goleman e di Howard Gardner, relativamente, per quest’ultimo, alle intelligenze multiple, in lui ogni possibile tensione cognitiva si placa nel momento in cui l’urgenza interiore, conscia o inconscia, trova la sua forma di esteriorizzazione, il suo sistema di rappresentazione. Tra i suoi fantasmi, dove hanno spesso pascolato mucche un po’ dark e un po’ angeliche, spesso santificate da un’aureola giallo oro, o erotici nudi femminili, prevale, in questa mostra, la città portuale che abita, Genova appunto, città mediterranea dai cromatismi multietnici, dai cui moli salpano o attraccano navi di emigranti o di immigrati; metropoli conflittuale, seducente, sdoppiata nel rapporto frontale con il mare aperto e l’anfiteatro collinare, alle spalle, dagli alti crinali rocciosi spazzati dai venti.

Recentemente, con la stessa gallerista-architetto Bruna Solinas, l’artista ha esposto sulla passeggiata di Nervi un ciclo di fotografie che riprendono, in bianco e nero, le spettacolari mareggiate da libeccio che convogliano onde giganti, nei mesi invernali, a rifrangersi violentemente contro la scogliera, alzandosi in spumeggianti e fragorose nuvole d’acqua. Altamente significativo è il titolo di questa personale - progettata e curata dalla stessa Bruna Solinas - sorta di dichiarazione di dipendenza da una città, che agisce sull’artista con le sue luci e le sue ombre, le sue attrattive e le sue avversioni, le sue aperture e le sue chiusure, come un allucinogeno mentale a cui è fatale assuefarsi. L’imprevedibilità del caso vuole che, nella stessa piazza dei Garibaldi, dove è sita la nuova Artrè Gallery, da anni sia attiva la Cerruti Arte che inaugura, lo stesso giorno, una personale che porta lo stesso titolo City Addict, deciso dall’artista Stefano Fioresi (1965, Modena, dove vive e lavora) ed empaticamente adottato da Nicolò Paoli. Questi stessi artisti, nel  novembre/dicembre 2011, hanno esposto, sotto il nome comune di Stefanik, nella mostra/installazione/performance duale Genova senza parole - memoria d’immagini a quattro mani, nell’ambito del progetto Dogana - Giovani idee in transito, in Palazzo Ducale, a Genova.

Artista che si riconosce un’identità multipla, tendente agli eccessi ed a spezzare schemi comportamentali e sociali convenzionali, affronta una mostra come espressione e al tempo stesso liberazione dalle sue ossessioni. Nella sua opera la fotografia, tendente al bianco e nero, e la pittura, tendente al bianco, concettualmente convivono, come suoi specifici. In City Addict, accanto alle immagini, anche i materiali rivestono un ruolo di primo piano non solo a livello estetico-sensoriale, ma anche processuale, attraverso la trasformazione, nel tempo, della pelle dell’opera, tramite affioramenti di ossidazioni del supporto metallico, sovente rosso-amaranto, incrostazioni di resine, sgocciolature, spruzzi di colle e vernici. I visitatori sono accolti in mostra da un megaritratto di Bruna Solinas, delicato e prezioso come un Gustav Klimt su un fondo geometrico alla Helmut Federle.



Proveniente da intense esperienze di camera oscura, Nicolò Paoli se ne discosta per praticare quella terra di mezzo in cui l’intervento manuale diretto, non programmato,  quello mediato dalle alchimie e quello numerico interagiscono nella fotografia, dando come esito un’opera che proviene dall’archivio analogico per entrare in sintonia con la riproduzione digitale. Il collage di formati A 4, sul supporto metallico, scandisce ritmicamente il fondo di Genova nella nebbia, cm. 90 x 215, restituendo un diorama, dal levante al ponente della città, in cui le cadenze ortogonali dei fogli di luce che, come quinte teatrali, riprendono lo specchio del mare, sfumano nei contorni d’ombra e oscurità delle coste frastagliate e delle insenature di Genova, restituendole spessore onirico e mistero. Il trittico Da Castelletto, costituito da lavori cm.120 x 80, si apre su quel panorama di ardesie grigie, che, appena velate da una spolverata di neve, si dispiegano sotto la spianata che ha ispirato al poeta Giorgio Caproni parole come Quando mi sarò deciso / d’andarci, in paradiso /ci andrò con l’ascensore / di Castelletto, nelle ore notturne, / rubando un poco / di tempo al mio riposo. Un Pesce, cm. 40 x 100, strappato ad un destino di anonimato, acquisisce, nella tecnica mista fotografica, una dignità archeologica di fossile. Funzionano come finestre aperte sulla città le fotografie velocizzate time-lapse (ad intervallo di tempo) che scorrono, in loop, su alcuni monitor in mostra. Le panoramiche da Piazza Cavour a Caricamento e Via Gramsci ricostruiscono il Waterfront di Genova sul Porto Antico, ma le vere protagoniste di questa mostra sono le Gru, mobili, a braccio fisso, snodato, su basamento, riprese da Nicolò Paoli in una carrellata da Fronte del Porto. Brune, su fondi maculati, ossidati dal supporto in metallo e dalla memoria, compaiono come scheletri meccanici. Sono vecchie conoscenze che si ripresentano discretamente, ma incisivamente, come fantasmi familiari.