RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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lunedì 28 maggio 2012

"IL DIRITTO ALLA PROPIA IDENTITA'"

Che mostra! ... e quanti Amici! ... e che artisti!!! C'è Paolo Cassarà, Andy, Marco Minotti, Angela Loveday, Emila Sirakova fino ad arrivare ad Andrea Simoncini... c'è ne davvero per tutti i gusti. Ottima scelta, da vedere!

"IL DIRITTO ALLA PROPIA IDENTITA'"
presso:
SPAZIO ENERGOLAB
VIA PLINIO, 38
MILANO
vernissage ore 18.00
DAL 10 AL 20 GIUGNO 2012
www.spazioenergolab.it

ID_ IL DIRITTO ALLA PROPRIA IDENTITÀ Andy, Eva & Adele, Paolo Cassarà, Gianluca Chiodi, Massimo Festi, Angela Loveday, Marco Minotti, Andrea Simoncini, Emila Sirakova, Nicola Verlato.

A cura di Martina Castoldi e Gaia Mauri in collaborazione con Ala Milano Onlus e Associazione Saman

Inaugurazione: domenica 10 giugno ore 18.00

Spazio EnergoLab via Plinio, 38 Milano

10 giugno – 20 giugno 2012

“Abbiamo realmente la necessità di un vero sesso?” (Michel Foucault) La domanda, forse retorica e sicuramente provocatoria, posta dal filosofo francese deve suonare come un monito contro la tendenza della nostra società a relegare gli individui in categorie precostituite,

limitate e limitanti ogni aspetto della personalità umana, senza tralasciare quello della sessualità. Bianco o nero, destra o sinistra, giusto o sbagliato, uomo o donna. Questa è la logica binaria di classificazione che “ID_ il diritto alla propria identità” vuole scardinare, invitando il pubblico

a rivedere le dinamiche del comune pensare a favore del diritto alla autodeterminazione.La mostra sarà costituita da sculture, fotografie, video e dipinti di diversi artisti, accomunati dal desiderio di oltrepassare gli stereotipi e di proporre una diversa e consapevole visone di sé e degli altri, nell'intento di favorire un autentico processo di singolarizzazione che riconosce ogni espressione

individuale come una delle verità possibili.ID_il diritto alla propria identità -

dal 10 giugno al 20 giugno - orario: 16.00 - 21.00Spazio Energo Lab via Plinio 38, 20129 Milano

STORIE INCREDIBILI DI PERSONE NORMALI

Non conosco l'opera di Chiara Paderi, purtroppo, ma conosco le doti e le capacità di Annalisa Bergo come curatrice e quindi mi fido. Irene Balia la trovo fra le più interessanti giovani promesse della giovane arte figurativa italiana... la conclusione? mostra da andare assolutamente a vedere!  

STORIE INCREDIBILI DI PERSONE NORMALI
30 maggio - 26 giugno 2012
bi personale a cura di Annalisa Bergo.
artisti: Irene Balia, Chiara Paderi.

31 maggio – 26 giugno 2012 dalle ore 15.30 alle ore 17.30.
inaugurazione mercoledì 30 maggio ore 18.30.

c/o Oldoni Grafica Editoriale – via Pezzotti 8, Milano.


Mi colpisce il fatto che nella nostra società l’arte sia diventata qualcosa in relazione con gli oggetti e non con gli individui o con la vita. Ma non potrebbe essere la vita di ognuno di noi un’opera d’arte?
(Michel Foucault)


Quali sono le storie che vale la pena raccontare?
Sono le imprese eccezionali e i fatti sconvolgenti, tutto ciò che colpisce le menti modificando il pensiero e le vite di intere comunità.
Ma dietro ogni storia incredibile, c’è un uomo. Per giunta, un uomo qualsiasi.
Allora, se ogni storia è fatta di persone normali, tutte le storie e le storie di tutti, acquistano l’urgenza di essere narrate.
La mostra vuole raccontare la quotidianità che si cela dietro ogni fatto straordinario, il ripetersi di gesti e azioni che costruiscono, una volta sommati, le vite di ognuno.
Se il momento storico attuale non ha bisogno di eroi solitari, sono la creatività quotidiana, il banale che si ripete uguale a se stesso, a fornire lo scheletro portante per costruirsi, ricominciando ogni mattina, la propria incredibile storia.

Irene Balia, pittrice, e Chiara Paderi, fotografa e video artista, raccontano una situazione globale attraverso la rappresentazione del ritratto e dell’autoritratto.
Nei lavori di entrambe la totalità è scomposta in singoli episodi, nei quali la figura ritratta diventa un tramite per raccontare non la propria storia, ma le storie di tanti.

Irene Balia dipinge ritratti di familiari o persone a lei molto care, spesso anche autoritratti, immersi in un paesaggio naturale, nel quale la ripetizione di elementi geometrici si contrappone alle campiture piatte e alle aree non dipinte.
Nelle sue opere, la relazione tra soggetto e sfondo diventa il pretesto per indagare il nulla, il sentimento del vuoto in cui il confine tra interiorità ed esteriorità si spezza e lo stato di assenza che sopraggiunge diventa un mezzo di conoscenza.
In questi attimi, che Irene traspone sulla tela dilatandone il tempo all’infinito, tutto è immobile quasi l’opera stesse trattenendo il respiro. Soggetti e sfondi presentano una distanza fisica e mentale palpabile: le persone ritratte sono colte in momenti di intimità e riflessione, accentuati dalla posizione statica; gli spazi, quelli aperti dei campi e del mare così come i boschi claustrofobici, rappresentano il vuoto tangibile che ci circonda, la perdita del contatto con la realtà.
L’equilibrio dell’opera si ritrova ad un ultimo sguardo, nella ricomposizione finale dei particolari sospesi all’interno di un’atmosfera di calma e inquietudine insieme.

Chiara Paderi sviluppa, attraverso l’uso del video e della fotografia, una riflessione sul tema dell’identità ponendo se stessa come soggetto-oggetto delle proprie opere.
La sua ricerca non è incentrata sul personaggio ritratto, ma sul personaggio inserito nell’ambiente, costruendosi sul rapporto che si crea fra sé e il contesto, tra corpo e luoghi.
Il luogo esercita un’importante influenza sull’artista e sul suo sentire, tanto da definirne l’identità.
La scelta e la documentazione del luogo diventano per Chiara un modo per riflettere su se stessa, tanto da dedicare una parte di analisi ai rapporti familiari nei luoghi vissuti quotidianamente.
Lungo la successione di immagini fotografiche, strettamente collegate tra loro, si srotola una storia, quella familiare, fatta di persone reali fermare in attimi e spazi vissuti realmente.
L’arte di Chiara vuole superare i limiti della sua natura soggettiva e personale, rappresentando le dinamiche dei rapporti tra gli individui in senso più ampio.

venerdì 25 maggio 2012

ATTESE

Victoria Fernandez e Giorgio Lodetti, propongo questa bella collettiva dove trovano visibilità anche Margherita Martinelli, Gabriele Buratti, Elisabetta Trevisan e uno degli artisti che più stimo nel panorama artistico contemporaneo: Carlo Cane

ATTESE
Movimento Arte 
C.so Magenta 96 Milano
dal 7 giugno 2012


…Una selezione nel panorama contemporaneo, nulla di più lontano dal voler rappresentare una veduta minimamente completa, una scelta personale, ma il più variegata possibile su i diversi linguaggi contemporanei. Voluta è la scelta di inserire artisti con tecniche dissimili, linguaggi iconografici eterogenei e generi, apparentemente, contrastanti. Il tema, comune denominatore di questa mostra, è il concetto di Attesa, qui interpretato da diverse personalità…

Pietro Albetti
Daniela Alfarano
Alberto Andreis
Andrea Barin
Giuseppe Biguzzi
Gabriele Buratti
Tania Brassesco e Lazlo Passi Norberto
Carlo Cane
Anna Laura Cantone
Roberta Congiu
Mauro Davoli
Veronica Green
Domenico Grenci
Massimo Lagrotteria
Margherita Martinelli
Matteo Pagani
Remo Suprani
Elisabetta Trevisan
Francesco Tromba


La mostra che propongo, in collaborazione con Victoria Fernandez, responsabile della Galleria Movimento di Milano, parte dal concetto di Attesa. Riprendendo il celebre ciclo di Lucio Fontana, Attese, databile tra il 1958 e il 1968, quando sulla tela appare il primo taglio, che sostituisce l’inconfondibile foro o buco, entra nell’arte dello spazialismo il termine Attesa o Attese, ad individuare il singolo o la pluralità delle ferite inferte alla tela, dai fondi prevalentemente monocolore che enfatizzano il momento, l’attimo, il gesto. Lo stesso Fontana spiegò a Giorgio Bocca di essere riuscito a "dare a chi guarda il quadro un'impressione di calma spaziale, di rigore cosmico, di serenità nell'infinito".
E' proprio per la calma, il rigore e la serenità delle opere che ho scelto gli artisti esposti. Una selezione nel panorama contemporaneo, nulla di più lontano dal voler rappresentare una veduta minimamente completa, una scelta personale, ma il più variegata possibile su i diversi linguaggi contemporanei. Voluta è la scelta di inserire artisti con tecniche dissimili, linguaggi iconografici eterogenei e generi, apparentemente, contrastanti. Il tema, comune denominatore di questa mostra, è il concetto di Attesa, qui interpretato da diverse personalità. Si parte dal rigore, calmo, sereno, quasi impalpabile nell’utilizzo magistrale, unico e ossessivo della grafite di Andrea Barin, Lo studio della storica tipografia Tallone, passando alla serenità gioiosa, dal tocco unico, inconfondibile e scanzonato delle Boites Decorées di Anna Laura Cantone. Dal taglio sapiente del ventre di una mucca nel Mattatoio di Pietro Albetti, apparentemente quieto e sospeso, ma ricco di pathos e vibrante nella pennellata, alla staticità della Candela, disegno su tavola di Daniela Alfarano. Dalla poetica, verrebbe da dire metafisica, in Architetture Armoniche, Annunciazione di Alberto Andreis, al fermo immagine metropolitano, in bianco nero, Pausa in centro, olio su tela di Francesco Tromba. Karen assorta in un'attesa infinita che fonde abilmente lo stile occidentale e orientale, dipinta da Domenico Greci, sembra aspettare il bisonte possente e statico ai piedi di una strada della Grande Mela, in Luogo di incontro di Gabriele Buratti. I volti, disegnati a penna da Roberta Congiù, ci svelano la fisionomia di Romina 5, olio su tela di Giuseppe Biguzzi. L'Ofelia di Elisabetta Trevisan pare voler fluttuare nell’alveo di Qualcosa resta notturno con rovine di Remo Suprani. Veronica Green crea, Whisper, un paesaggio, onirico fantastico, da quinta teatrale, come a suggerire un ideale tessuto, per gli abiti abbozzati, Aspettando il loro tempo, di Margherita Martinelli. Dalla saggezza della conoscenza del tempo antico, Metaphisica Naturae fotografia di Mauro Davoli, passando per la originale interpretazione, della decadenza fin de siécle, di Remake of Young Decadent Ramon Casas, foto di Tania Brassesco & Lazlo Passi Norberto, terminando al tormento contemporaneo nel volto reclinato di Massimo Lagrotteria. Chiude questo percorso scritto la casa sospesa, Un ricordo emozionante di Carlo Cane, che ci richiama ai paesaggi fantascientifici di Pandora, o più semplicemente, si potrebbe dire: La casa dolce casa, tanto attesa con calma, rigore e serenità dalla bimba naif di Matteo Pagani.
Giorgio Lodetti
 

A proposito di QUADRO PICCOLA PATRIA di Luca Alinari a cura di Marco Palamidessi


Di questa mostra, QUADRO PICCOLA PATRIA di Luca Alinari a cura di Marco Palamidessi, vi ho già parloto nel post http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2012/05/quadro-piccola-patria-di-luca-alinari.html, ora qualche immagine del grande Maestro ed un breve scritto...

Luca Alinari in uno scatto di Marco Palamidessi


QUADRO PICCOLA PATRIA
di Luca Alinari
a cura di Marco Palamidessi
Dopo il successo internazionale riscosso dalla personale del torinese Ugo Nespolo, intitolata "Elogio del bello" e curata dal critico d'arte Marco Palamidessi presso il Palazzo della Fondazione Banca del Monte di Lucca (evento che terminata domenica 20 maggio), ecco una breve presentazione dell'artista successivo, la cui mostra verrà inaugurata sabato 9 giugno.
Luca Alinari è un eccellente toscano noto in tutto il mondo per la sua pittura fantastica: fiorentino di nascita, in Italia ha esposto un po' ovunque: da ricordare, oltre la mostra allestita nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio di Firenze e quella presso il Palazzo Reale di Milano, la Biennale di Venezia con padiglione personale nel 1982 e le varie partecipazioni alla Quadriennale di Roma. La Galleria degli Uffizi, nel 1999, acquistò un suo autoritratto, destinandolo alla collezione degli “Autoritratti d’Autore” del Corridoio Vasariano, la più importante raccolta esistente di questo genere. Luca Alinari è fra i pochissimi pittori contemporanei che espone regolarmente e tiene lezioni in Cina: anche per questo è stato scelto per disegnare il logo dei Campionati mondiali di Ciclismo che si svolgeranno in Toscana nel prossimo 2013.
Luca Alinari in uno scatto di Marco Palamidessi
Inaugurazione:
Fondazione Banca del Monte di Lucca
Sabato 9 giugno 2012, ore 18.00
Palazzo della Fondazione
Piazza San Martino, 7
Lucca

"A proposito di donne..." / Galleria CONARTE

Bella l'idea, brave le artiste. Tra l'altro, c'è anche la possibilità di vedere le opere di Cristina Iotti, Roberta Serenari e tante altre...Una mostra da vedere e da vivere!

"A proposito di donne..." / Galleria CONARTE

dal 1 giugno 2012 al 4 luglio 2012
Inaugurazione venerdì 1 giugno ore 17,00 -
saranno presenti le artiste

Galleria CONARTE - Via Brignoni 26r –Savona



E SE L’ARTE FOSSE DONNA?

BY GIOVANNA LACEDRA

Più che artiste, soggetti dell’arte. Modelle in posa o muse ispiratrici.
Questo sono state le donne, nel corso della storia delle arti visive. Veneri o Madonne; ancelle o contadine. Sulla tela, non di fronte ad essa. Dipinte, non pittrici. Era questa la regola, era questo il buon gusto. La casa del padre, poi quella dello sposo, i bambini, e in alternativa il convento. Mai progetti più ambiziosi.
Alle donne non era concesso il diritto alla creatività.
Occuparsi di pittura, di scultura, di architettura, no… non era cosa da donne! Così come interessarsi di cultura in generale. A loro era consentito tessere o ricamare. Al massimo, dipingere su piccole tele decorative tra le mura domestiche, per puro diletto e
senza alcuna velleità. Una donna non poteva accedere allo studio della matematica, della geometria, delle scienze; non poteva
essere avviata all’apprendistato in una bottega d’artista. E in età Medievale, attorno all’identità femminile uomini
tessevano pericolosi pregiudizi.
Le donne erano capaci di fare patti con il demonio. Se non erano mansuete madri di famiglia, e non diventavano suore,
molto probabilmente erano streghe. E i dotti di quei tempi, disquisivano con serietà su questo inquietante quesito: la donna era davvero dotata di anima, come l’uomo? O ne era priva, come gli animali?
San Tommaso scrisse che la donna era soggetta all’uomo a causa della sua debolezza fisica e spirituale.
Appreso questo, non è difficile capire per quali ragioni l’arte – così come altre manifestazioni dell’animo e dell’intelletto
–, sia stata per secoli prerogativa maschile. Prerogativa maschile, certo. Ma con più di qualche eccezione.
Setacciando la storia, infatti, non è poi così difficile imbattersi in personalità femminili dal raro coraggio e dal raro talento: donne che hanno saputo guadagnarsi, con tenacia e determinazione, il diritto di essere artiste.
Figure come Artemisia Gentileschi, Rosalba Carriera, Camille Claudel, Susanne Valadon… sembrano rifulgere in un’aura di fascinosa trasgressività. Come se avessero rotto uno schema, infranto una regola, evaso una prigione. E in un certo qual modo, è stato così.

I primi nomi ci arrivano dal Rinascimento. Ma si è trattato per lo più di donne che avevano alle spalle una figura maschile, solitamente un genitore che permettesse loro di inoltrarsi in quella dimensione proibita. Padri pittori, o semplicemente colti e liberali, i quali, riconoscendo il talento innato di queste figlie, accettarono di assecondarlo piuttosto che reprimerlo.
Era il Quattrocento. Alle donne era precluso l’accesso al mestiere della pittura e alla conoscenza della prospettiva come nuovo metodo scientifico di rappresentazione della realtà. Eppure qualcuno fece eccezione a questa regola: Antonia Uccello, figlia del celebre pittore Paolo Uccello, pur diventando presto una suora carmelitana, potè ugualmente apprendere dal padre le regole della prospettiva applicate al disegno. Giorgio Vasari, nelle sue ‘Vite’ la cita, ricordandone le abilità nel disegno.
Un altro caso analogo è rintracciabile, scorrendo i decenni, nella Venezia del secondo Cinquecento. È il caso di Marietta Robusti, figlia del pittore manierista Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, la quale ebbe addirittura il privilegio – sino a quel momento negato alle donne – di far pratica in una bottega d’artista, quella di suo padre, nella quale lavorò per ben quindici anni, dimostrando doti
pittoriche e genialità.
La prima che riuscì invece ad ottenere l’iscrizione all’Accademia del Disegno, nella Firenze del 1616, fu Artemisia Gentileschi.
Anch’essa ‘figlia d’arte’: suo padre era il pittore caravaggista Orazio Gentileschi, autore di importanti commissioni nella Roma Caput Mundi a cavallo tra Cinquecento e Seicento.
Sbocciavano nelle botteghe dei loro padri e se avevano coraggio e fortuna, riuscivano a spiccare il volo. Recarsi presso corti straniere, però, era un’ipotesi ancor più rara. Ma Sofonisba Anguissola, pittrice cremonese, figlia di un uomo colto e profondamente appassionato di pittura, riuscì a raggiungere anche questo traguardo. Avere una padre tanto interessato all’arte fu la sua fortuna, perché questi le permise di allontanarsi dall’Italia e diventare ritrattista ufficiale alla corte di Spagna nel 1559.
La prima a gestire una Scuola d’Arte per fanciulle intorno alla metà del Seicento, fu invece Elisabetta Sirani, precocemente uccisa da un’ulcera perforante, all’età di soli 27 anni.
Nell’Europa del Settecento fece eco il nome di un’artista veneziana, capace di conquistare subito la fama internazionale per i suoi ritratti fortemente introspettivi, realizzati con la inusuale tecnica del pastello: era Rosalba Carriera.
Nomi femminili che hanno segnato l’arte del secondo Ottocento sono certamente quelli delle due pittrici Impressioniste: Mary Cassat e Berthe Morisot. Quest’ultima fu modella di Monet e Renoir prima di unirsi al gruppo come pittrice, riuscendo persino ad organizzare il Salon des Femmes, la prima mostra collettiva per sole donne, realizzata nella città di Parigi.
Ed è sempre a Parigi che sul finire dell’Ottocento e agli esordi del Novecento emergono i nomi di Camille Claudel, Susanne Valadon, Sonia Delaunay, Tamara De Lempicka. La prima iniziò come allieva- modella e presto divenne amante, dello scultore August Rodin, e visse all’ombra del suo talento e della sua notorietà.
Susanne fu invece modella del pittore post-impressioonista Toulouse-Lautrec e divenne poi madre del celebre pittore Utrillo, il fragile amico di Amedeo Modigliani. Allo stesso tempo si distinse come pittrice dalla tavolozza pre-espressionista.
Sonia invece, fu esponente del Cubismo Orfico insieme a Robert Delaunay, suo compagno di vita.
La seducente, elegante e trasgressiva Tamara De Lempicka si distinse invece negli anni Trenta del Novecento, come esponente ufficiale dell’Art Deco’. E nel coevo Messico Rivoluzionario, accanto ad un grande pittore Muralista – Diego Rivera – figurava una straordinaria pittrice, più votata all’introspezione: Frida Kahlo.
Ma fu negli anni ’60, in seguito alla rivoluzione attuata del Movimento Femminista, che il ruolo della donna nell’arte si fece più attivo e sferzante.
Da quel momento la donna-artista pretese altro spazio.
Pretese l’azione. Valicò il confine delle arti maggiori: non era più la pittrice introspettiva, elitaria o d’avanguardia. Era essa stessa un’opera d’arte, agente e vivente. Nasceva la Body Art. Arte in cui è il corpo stesso a farsi materia artistica. E i grandi nomi di questa operazione sono stati quelli di Gina Pane, Orlan e a tutt’oggi di Marina Abramovic.
Oggi, la presenza femminile nell’arte contemporanea è fortunatamente esuberante.
Le donne indagano, con grande sensibilità, il mondo. Sentono e sanno. Vivono con l’utero quello che poi sublimeranno in arte. Un’altra gestazione. Un’altra maternità.
L’arte, evidentemente, è una donna. E l’atto creativo non è che un parto.

Testo tratto(e per gentile concessione dell'autrice) dall’ articolo di GIOVANNA LACEDRA pubblicato sul www.womanjournal.it

E’ per mostrare e valorizzare questo atto creativo che la Galleria CONARTE di Savona ha deciso di proporre, per la prima volta nella sua galleria,una mostra tutta al femminile. Nasce così la mostra “A proposito di donne…” dove saranno esposte opere uniche di diverse artiste del panorama nazionale che si esprimono attraverso varie ed originali tecniche:dal tradizionale olio, all’acrilico, tempere, matite colorate, tecniche miste ,fino alle sculture in vetroresina o in ceramica o ottenute attraverso la lavorazione all’uncinetto del filo di rame.
Esporranno:
Elisa Anfuso,
Annalù Boeretto,
Roberta Coni,
Maria Cristina Costanzo,
Titti Garelli,
Resi Girardello,
Cristina Iotti,
Ana Kapor,
Arianna Lion,
Anna Matola,
Lucia Merli,
Rosanna Petrillo,
Roberta Serenari,
Elisabetta Trevisan,
Anna Tusca

orari:da martedì a sabato 9,30-12,30 - 16,00-19,30
chiuso il lunedì e la domenica
info:
Galleria CONARTE
Via Brignoni, 26r 17100 Savona

giovedì 24 maggio 2012

Emilio Isgrò. La cancellatura e altri particolari. Opere 1966-1933

Si è inaugurata questa sera allo Studio Gustalla di Milano, la mostra del grande Isgrò, genio del XX secolo. Da vedere!


Emilio Isgrò. La cancellatura e altri particolari. Opere 1966-1933
Studio Guastalla, Via Senato 24, Milano
Inaugurazione giovedì 24 maggio 2012 ore 18
Sarà presente l’artista

Catalogo in galleria con un’intervista di Silvia Guastalla a Emilio Isgrò

La mostra sarà aperta fino al 27 luglio
Orari: 10-13 15-19, chiuso lunedì e festivi


Con questa mostra che inaugura giovedì 24 maggio Studio Guastalla propone trentacinque opere che rappresentano i momenti più salienti della produzione "storica" di Emilio Isgrò, negli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Le celebri Cancellature (tra cui una delle prime, un volume cancellato nel 1969 del Dizionario Enciclopedico Utet, oltre ad alcuni volumi cancellati dell'Enciclopedia Treccani, a due mappe geografiche, ad alcuni Telex e ad altri libri) sono testi in cui l’artista ha coperto le righe scritte con i tipici segni neri della censura, lasciando solo alcune parole. Nelle lettere estratte dal contesto compare, solitaria, all’interno di grandi campiture bianche, una lettera (o una nota musicale), che l’artista dichiara di aver estratto da una parola (o da uno spartito). I particolari sono grandi macchie grigie (apparentemente forme astratte), che in realtà, come veniamo a sapere da una frase in italiano e in inglese, sono una parte piccolissima dell’immagine in bianco e nero di un personaggio famoso, tratta probabilmente da un giornale, ingrandita un numero di volte dichiarato con precisione matematica. Di quale parte del corpo non è dato sapere: l’ingrandimento in realtà “cancella” la visione complessiva. I "Kissinger" sono grandi campiture grigie in cui l'artista invita a vedere, attraverso sottostanti frasi in latino, il celebre statista americano - ovviamente invisibile - mentre scende dall'aereo o compie altre azioni. Le Storie rosse alludono all'epopea delle rivoluzioni novecentesche attraverso grandi campiture rosse (il colore mitografico del proletariato in lotta), che "cancellano" la figura eroica (Trotskij nel caso dell'opera esposta in questa mostra) di cui una didascalia racconta le gesta. Gesta che però non sono eroiche, ma banalmente quotidiane: Trotskij cade, Fidel Castro sale, Mao Tsetung dorme, Rosa Luxemburg passeggia...
Cancellare, correggere, ingrandire, nascondere, ingigantire, coprire con il colore: si tratta, come suggerisce il titolo della mostra, di varie e multiformi versioni della cancellatura, di quella operazione di "igiene mentale del linguaggio" che, nata in un clima di avanguardia, quasi mezzo secolo fa, rivela ancora una grande vitalità e capacità di indurre alla riflessione.
Isgrò non cancella per censurare, il suo non è un gesto distruttivo, bensì creativo. La cancellatura serve a rivelare la parola non cancellata, a farla germogliare, a farla entrare in contatto con altre parole lontane nel testo, sprigionando così nuovi significati. La cancellatura, come tutte le altre operazioni sulla lingua e sull'immagine che Isgrò realizza negli anni '60 e '70 (le frasi tradotte in varie lingue, l’uso del latino per descrivere situazioni contemporanee, le forme dilatate fino a risultare irriconoscibili) è un processo rigenerativo della parola e della comunicazione, è un tentativo, riuscito, di attaccare e decostruire la pretesa di univocità e di veridicità dei messaggi, di svelarne i limiti, di denunciarne l’illusione di inconfutabilità, di liberare il segno da una relazione “automatica” con il significato. Isgrò dilata attraverso la cancellatura il potere evocativo della parola e dell'immagine, creando legami imprevisti e spiazzanti che a distanza di decenni, in un mondo ormai completamente saturo di informazioni, ci chiedono di soffermarci a cercare il senso meno ovvio delle parole.
Ironia, straniamento, echi della sofistica greca creano in queste opere un corto circuito fecondo, che a distanza di anni dalla loro creazione risulta potenziato nella sua capacità di stravolgere il senso comune della comunicazione dal fatto che personaggi come Craxi, Giscard d'Estaing, Kissinger o Mao sono ormai sottratti all'attualità.
"Io non lavoro sulla clonazione planetaria” scrive Isgrò. “Non ingrandisco ciò che di per sé è fin troppo vistoso, e dunque non ha bisogno di ingrandimenti ulteriori. Io, più modestamente, ingrandisco l'invisibile. Il seme che non si vede. Ma c'è."
Sottoposti quotidianamente alla tortura di troppe immagini e di troppi messaggi - tanto che da più parti viene ormai invocata la necessità di una periodica "cancellatura" della comunicazione, sotto forma di spegnimento della connessione a internet e ai social network - le opere di Isgrò hanno la capacità di accompagnarci, con la leggerezza dell’ironia, "oltre lo specchio" dei significati scontati, ingrandendo per noi ciò che merita di essere visto ma non è sotto gli occhi di tutti.

Contemporaneamente alla Fondazione Marconi Arte Moderna e Contemporanea in Via Tadino 15 “Var Ve Yok”, La mostra è cancellata, di Emilio Isgrò
 

FADE OUT - MOSTRA PERSONALE DI ANDREA SIMONCINI

Di Andrea Simoncini ho già scritto in diverse occasioni. 
Ora inaugura una personale a Treviso e come "invito" mi piace che venga utilizzato uno stralcio di un mio scritto fatto qualche tempo fa, in occasione della sua personale alla San Lorenzo, a Milano: “DRAWN TO HEAVEN” (http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2011/01/drawn-to-heaven-one-day-show-di-andrea.html). Da vedere!


FADE OUT - MOSTRA PERSONALE DI ANDREA SIMONCINI

da giovedì 31 maggio 2012
SPAZIO BEVACQUA PANIGAI
vicolo san pancrazio 3, 31100 Treviso, Italy

“Un invito alla scoperta dell’originalità di questo artista.
Soffermate la vostra attenzione sugli sguardi di queste modelle. Sono enigmatici e vitrei allo stesso tempo. Trasparenti e solidi contemporaneamente.
Che fosse l’indizio per risolvere il gioco degli equilibri?
Il più ed il meno che si annullano?
Anche questa è arte: porre e far porre domande senza preoccuparsi delle risposte. Quelle sono dentro di noi e da nessuna altra parte.” R.Milani

lunedì 21 maggio 2012

Ecco la lista dei 70 artisti finalisti della terza edizione del PREMIO COMBAT PRIZE 2012

Sono davvero tanti, molti dei quali veramente validi! 
Anche quest'anno il Premio Combat non tradisce


Ecco la lista dei 70 artisti finalisti della terza edizione del PREMIO COMBAT PRIZE 2012
e l'elenco degli artisti segnalati che verranno pubblicati sul catalogo.
Appuntamento al "Museo Civico G. Fattori ex Granai di Villa MImbelli" di Livorno dal 22 al 30 giugno.



ELENCO ARTISTI FINALISTI SEZIONE PITTURA

Selezionati da Francesca Baboni, Laura Barreca, Martina Cavallarin, Giuseppe Donnaloia, Heinrich Heil, Stefano Taddei.

Gabriela Bodin - Tvrtko Buric - Cristiano Carotti - Loredana Catania - Carlo Colli - Sebastian Contreras -  Arnold Mario Dall'O - Goran Dragas - Sara-Vide Ericson - Fede - Foschini / Iacomelli -
Elena Giustozzi - Krzysztof Klusik - Lucia Lamberti - Bo Christian Larsson - Chen Li -
Gaia Lionello - Michele Lombardelli - Salvatore Masciullo - Luigi Massari - Elena Modorati -
Ester Maria Negretti - Pantelis Nicolaou - Maria Elisabetta Novello - Nunzio Paci - Lorella Paleni -
Cristiano Pallara - Lorenzo Perrone - Emilia Maria Chiara Petri - Silvio Porzionato -
Ana Roda - Alessandro Scarabello - Sofia Silva - Baukje Spaltro - Mei Ziqian


ELENCO ARTISTI FINALISTI SEZIONE GRAFICA

Selezionati da Francesca Baboni, Laura Barreca, Martina Cavallarin, Heinrich Heil, Stefano Taddei.
Thomas Amerlynck - Davide Balliano - Francesco Balsamo - Fabrizio Cotognini - Epstudio - Massimiliano Fabbri - Radenko Milak - Gianni Moretti - Cristina Pancini - Roberto Pinetti


ELENCO ARTISTI FINALISTI SEZIONE FOTOGRAFIA

Selezionati da Francesca Baboni, Laura Barreca, Martina Cavallarin, Heinrich Heil, Angela Madesani, Stefano Taddei.
Benedetta Alfieri - Francesca Cirilli - Carlo D'Orta - Albertodp - Alessandro Esposito - Yuji Hamada - Pietro Iori Julia Krahn - Irma Laviada - Luxxul - Giovanni Mantovani - Paolo Mazzo - Stefano Mion - Marco Morici - Andrea Nacciarriti - Silvia Noferi - Monika Nguyen - Rori Palazzo - Paolo Parma - Pierre Pellegrini - Klaus Pichler - Rojo Sache - Stefano Scheda - Lisandre St-cyr-Lamothe - Nicol Vizioli


Artisti segnalati dalla giuria:

Gli artisti segnalati dalla giuria saranno pubblicati sul catalogo

 SEZIONE PITTURA - Pietro Albetti - Nicola Alessandrini - Daniela Alfarano - Tobia Anzanello - Elena Ascari - Josep Eric Balaguer - Marco Bernardi - Elisa Bertaglia - Maurizio Biagini - Valentina Biasetti - Paul Andi Bocu - Nadia Bordanzi - Fabio Borrelli - Gianluca Capozzi - Riccardo Chirici - Andrea Ciresola - Giacomo Cossio - Jacopo Dimastrogiovanni - Daniele Duò - Marta Farina - Christian Fogarolli - Riccardo Giorgi - Romina Giuliani - Silvia Giusti - Roberto Goldoni - Gabriele Grones - Dasa Krcmarikova - Elisa Maccioni - Angela Maltoni - Lucia Cristobal Marin - Alessio Marolda - Francesco Palmisano - Giuseppe Papaleo - Fabio Presti - Jessica Rimondi - EMP Evertrip - Egidio Sebastiano Scardamaglia - Tina Sgrò - Pietro Spirito - Marco Thiella

SEZIONE GRAFICA - Danilo Busia - Mirko Canesi - Luca De Angelis - Marco De Matteo - Pasquale De Sensi - Giulia Federico - Andrea Marcoccia - Christophe Rabuel - Marica Rizzato - Fulvio Tomasi

SEZIONE FOTOGRAFIA - Valerio Agricola - Francesca Amati - Tania Brassesco e Lazlo Passi Norberto - Alejandra Carles-Tolra - Luca Cervini - Salvatore Falci - Loredana Galante - Andrea Galdo  - Samuele Galeotti - Giuseppe Lo Schiavo - Sara Lucas - MaMa - Silvia Mariotti  - Matteo Mezzadri  - Lorenzo  Mini - Mistificazione Urbana - Simone Monsi  - Veronica Olivotto  - Chiara Paderi - Virginia Panichi - Joan Pla  - Josef Rainer - Abraham Alfredo Reyes Esparza - Simone Rivabella - Michele Savino - Maria Cristina Spinato - Simongini Tangi - Ultima Nuvola




Info: Associazione Culturale Blob ART

corso Amedeo 118 Livorno
T 0586881165
info@premiocombat.it
http://www.premiocombat.it

Un po' di ego... mi sono fatto un regalo di compleanno speciale

Mi sono fatto un regalo di compleanno un po' speciale... due brevi interviste:

una a di Cristina Acidini
Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo
Museale della città di Firenze 

con Cristina Acidini



e l'altra a Stefano Zecchi
scrittore, giornalista e docente italiano, professore ordinario di Estetica presso l’Università degli Studi di Milano. Ex assessore alla cultura al Comune di Milano dal 2005 al 2006

con Stefano Zecchi

A San Felice sul Panaro il sisma cancella anche il luogo simbolo della Biennale Roncaglia



Il sisma che ha sconvolto, distrutto, seppellito vite, la notte scorsa ha cancellato per sempre anche un luogo dell'Arte caro a molti. Quel sito che da 32 edizioni ha ospitato la Biennale Roncaglia.

E' vero che davanti ad una vita strappata, una casa distrutta, un trauma che sarà indelebile per sempre, pensare ora ad un solo simbolo, un solo luogo dell'arte, possa sembra solamente inutile. Lo comprendo ma è proprio sui simboli e i luoghi che caratterizzano un territorio, che nasce l'orgoglio, la forza di andare avanti, dove affondano le radici e spero nascano anche le speranze.

domenica 20 maggio 2012

'Alter Nativa' per una nuova creatività a Spicchio Vinci

Ha aperto ieri, un nuovo spazio espositivo votato al design-creativo dove, artgianato, idee e gusto, si uniscono per fornire un nuovo modo di vedere il comune abitare. 

Si chiama Alternativa - laboratorio di Arti e Mestieri e si trova in provincia di Firenze,
esattamente a Spicchio Vinci.
Terra che per dna ha già fornito in un passato ormai antico, un altro grande creativo... un certo Leonardo, ma questa è un'altra storia...






Alternativa
via del Palazzo, 28 Spicchio Vinci Fi
www.alter-mestieri.it

NAMASTE mostra personale di Irene Lopez de Castro a Parigi

Irene Lopez de Castro, porta la sua ultima esperienza indiana fra mura di una galleria parigina, alla Sibman Gallery , 28 Place des Vosges dal prossimo 9 giugno...
 La India es el destino tradicional de aquellos viajeros que van en busca de la espiritualidad y no es para menos pues en aquel lugar ésta se percibe desde el principio de la vida hasta el final, en cada instante, en cada lugar , en cada ser vivo…
Empezando por su saludo nacional, NAMASTÉ, que más allá de ser una simple palabra encierra un significado de extraordinaria belleza… al pronunciar Namasté, se hace una pequeña reverencia ; juntando las manos , se mira a los ojos de la otra persona, “conectando” con ella y de esta forma se transmite : ” yo honro el lugar dentro de ti donde el Universo entero reside lleno de amor y de luz, de verdad y de paz…” así contactas honrando la divinidad en el interior de la otra persona y reconociendo la unión que todos los seres tenemos en esa divinidad….
Por todo lo que significa y por ser esta exposición una especie de saludo a la India, he querido titularla así… de este modo las pinturas dan la bienvenida a todos aquellos que se acercan a contemplarlas , saludando de alma a alma, reconociendo lo divino entre nosotros.

VIA ROTONDI mostra personale di Michael Rotondi a cura di Ivan Quaroni

Il poliedrico Michael Rotondi alle prese con una personale milanese, curata da Ivan Quaroni... da non perdere!!!

VIA ROTONDI
mostra personale di Michael Rotondi
a cura di Ivan Quaroni


Inaugurazione: 31 maggio 2012 h 18.30
Periodo mostra: dal 31 maggio al 31 luglio 2012


AREA B presenta Via Rotondi personale di Michael Rotondi che inaugurerà giovedì 31 maggio nella sede della galleria, Via Cesare Balbo 3, Milano.
Durante l’opening i drinks saranno offerti da Pravda Vodka Bar - Milano.

Artista, musicista, ideatore di fanzine, organizzatore di mostre e concerti, Michael Rotondi incarna l’ideale del personaggio a tutto tondo, passando da un concerto-performance del suo gruppo, i COMPACT MOROBOSHI band che unisce visual art, punk ed electro, appena rientrati da un tour Londinese, alla mostra da Area B con la massima naturalezza, perché come lui stesso dice “tutto fa parte di uno stesso progetto, di uno stesso ambiente espressivo”.

Travolto dalla contaminazione tra i settori, il suo lavoro si interroga sullo studio del rapporto tra memoria personale, musica e tradizione popolare, riverberando sull'arte visiva e fondendosi con progetti di musica contemporanea (la contemporanea arte del suono), attraverso un disegno essenziale , sporco, punk.

Realizzata con un progetto speciale per gli spazi di Area B, Via Rotondi si staglia sull’eco di un documento ritrovato: il riutilizzo della “5&5”, la nota yellow/brown paper, la carta riciclata di colore giallo\marrone, impressa nella memoria collettiva e dai molteplici usi. La carta “5&5” viene lavorata e dipinta a smalto da Rotondi, che mescola e imprime momenti legati al ricordo personale, alla musica, e al passato, che così si tuffa nella contemporaneità.

Oltre alle “5&5”, in Via Rotondi verrà presentato anche un nuovo ciclo della serie MEMO BOX, tele di piccolo formato (20x20 cm) a tecnica mista, anch’esse incentrate sull’indagine della contaminazione tra memoria individuale e collettiva. MEMO BOX e “5&5” saranno uniti in un’installazione raccolta e concentrata su un’unica e intera parete della galleria, come un gigantesco album di fotografie.

Il titolo della mostra “Via Rotondi”, strizza l’occhio ad una via che realmente esiste in Puglia, a Mola di Bari, paese natale dei genitori dell’artista, a testimoniare che le origini personali, quando sono mischiate dalla cultura contemporanea non possono che arricchire la modalità espressiva, portandola a volte anche all’opposto: un Bari –Milano- Londra in continuo movimento.


Michael Rotondi nasce a Bari nel 1977. Si è Laureato all'Accademia di Belle Arti di Firenze in Pittura, attualmente vive e lavora a Milano. Partecipa a mostre in gallerie private, e in spazi pubblici, organizza progetti collettivi e personali in spazi non convenzionali e rassegne pubbliche. Dopo esperienze come musicista e dj, collabora con diversi gruppi musicali per cui realizza manifesti e copertine di dischi. Ha all'attivo diverse collaborazioni con critici e curatori, mostre in spazi pubblici e privati in Italia e all'estero, progetti indipendenti, progetti pubblici, interviste, articoli e recensioni su riviste d'arte e musicali sia web che cartacei, cataloghi, libri, video interviste, realizzazioni di copertine di dischi e illustrazioni per riviste e libri.

Tra le principali mostre: nel 2009 "Italian Newbrow", sezione italiana della Biennale di Praga; nello stesso anno vince una residenza d'artista a Londra dove realizza, per la "Central School of Speech and Drama", un'installazione che espone al Roundhouse di Camden Town; nel 2010 "Border Transit", mostra patrocinata dall'Istituto della Cultura Italiana a Berlino e “The Berlin Wall”, collettiva presso la Promenade Gallery di Vlore, Albania; nel 2011 “Danno d'immagine”, Za project, Pechino. E’ finalista del "Premio Ceres for art 2011"; la sua opera, realizzata per il premio, è stata protagonista di un tour in tutti i musei d'Italia come il Centro Pecci di Prato e il Madre di Napoli.

Idea e realizza il progetto itinerante "Stò Disegnando!!!", format invitato in spazi pubblici, gallerie e spazi non convenzionali che unisce 45 artisti a 45 disegni in un'unica opera, la sua. Ha ideato e realizzato il progetto “Pittura Punk”, una fanzine in bianco e nero ispirata a quelle degli anni ‘20-’30 dedicate al fumetto e a quelle degli anni ’80-’90 che svolazzavano nei centri sociali occupati, con lo scopo di divulgare il lavoro di giovani artisti.
Nel 2008 ha fondato Compact Moroboshi, band che unisce visual art, punk ed electro, di cui cura anche l’immagine e la grafica delle cover.

Michael Rotondi
Via Rotondi
Galleria Area B
Via Cesare Balbo 3 – 20136 Milano
dal 31 maggio al 31 luglio 2012

Arte e cultura: rimedio naturale contro l'ansia e lo stress

Trovo sul web, sul sito http://benessere.ecoseven.net, una bella notizia: "Arte e cultura: rimedio naturale contro l'ansia e lo stress"... copio ed incollo

Paul-Helleu-sketching-with-his-wife-
L’arte sarebbe un rimedio naturale per combattere lo stress. Lo dimostrerebbe una ricerca condotta su ben 50mila persone, pubblicata sulle pagine del giornale inglese “Journal of Epidemiology and Community Health”.

Sono in costante aumento disturbi dovuti da ansia e stress, e questo spingerebbe all’utilizzo abituale di ansiolitici ben 12 milioni e mezzo di italiani. Senza contare le disfunzioni degli organi su base ansiosa. Un contributo efficace al benessere psicofisico, stando ai dati della ricerca, verrebbe dall’arte e dalle attività culturali in genere.

Il team di studiosi, infatti, ha voluto indagare la possibile relazione tra lo stato di salute (sia fisico che mentale) e il piacere determinato dall’arte e dalla cultura, che sembra esercitare un’influenza positiva anche sulla depressione, una patologia sempre più diffusa e che, a detta dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sarà la seconda causa di disabilità nel mondo dopo le patologie cardiache.

I risultati della ricerca, nonostante debbano essere ulteriormente approfonditi, soprattutto per chiarire il nesso causa-effetto, hanno dimostrato come tra coloro che partecipano ad attività culturali, vi sia una maggiore soddisfazione nei confronti della vita, accompagnata da bassi livelli di ansia e depressione. Inoltre, è emerso come questa relazione sia ancora più forte, quando la partecipazione ad un evento culturale come ad esempio una mostra d’arte o uno spettacolo teatrale è passiva (partecipazione nelle vesti di pubblico).
Anche un altro studio, pubblicato su “Psychological Medicine”, e condotto dal Centro nazionale di Epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di Sanità, ha affrontato il problema legato al benessere psicologico, dimostrando come la salute mentale non sia influenzata semplicemente da fattori genetici, ma anche ambientali e dallo stile di vita.


 
 

sabato 19 maggio 2012

HERMANN PITZ | Analogia - Castello di Rivara

In uno dei luoghi più affascinanti del contemporaneo, il Castello di Rivara, inaugura oggi alle 18'00 la mostra HERMANN PITZ | Analogia... da vedere!

HERMANN PITZ | Analogia
Castello di Rivara - Centro d'Arte Contemporanea
Piazza Sillano, 2, 10080 Rivara, To

Il CASTELLO DI RIVARA apre la stagione espositiva 2012 con una mostra di Hermann Pitz, in contemporanea con due personali dell’artista tedesco negli spazi FRANZPALUDETTO di Torino e Roma.

Tre sedi per un progetto che presenta le tematiche e le linee di sviluppo della produzione di Hermann Pitz con lavori degli anni Novanta e opere recenti, uniti dal filo di continuità della ricerca sul rapporto arte/architettura e sullo statuto dell’immagine nell’era della riproduzione fotografica.

Cogliendo l’invito a confrontarsi con tre locations così differenti, Pitz compie un atto di responsabile personalizzazione e si relaziona con lo spirito dei luoghi, assumendo l’opera come azione e l’ambiente come parte integrante che ne condiziona la leggibilità.

Al problema essenziale riproduzione-rappresentazione, l’artista è solito rispondere misurandosi con spazi esterni (si pensi all‘occupazione di luoghi urbani con gli interventi site specific del BÜRO BERLIN), ed interni, come nei casi del progetto per la sala di Documenta Kassel e della finestra di Rivara, mezzo espressivo ancora riferito all’architettura.

Dall’indagine sulle modalità percettive deriva poi una visualizzazione dello spazio alterata da illusioni ottiche, lenti d’ingrandimento, fenomeni di rifrazione e distorsione, e una tensione tra spazio reale e spazio descritto, tramite modelli di oggetti o attrezzature fotografiche che suggeriscono dimensioni spazio-temporali ‘altre’.

-Arte e Impresa- ...navigando in rete guarda un po' cosa ho trovato... Attolini

Della collaborazione -arte ed impresa-, ho parlato più e più volte in questo blog. Anche di recente, ho "postato" il video di Giovanni Manzoni Piazzalunga, che di fatto, nasce proprio per questo intento (vedi http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2012/05/giovanni-manzoni-piazzalunga-al-cibus.html ).


Navigando qua e la fra le onde/trame della rete, sono incappato in un blog, che parla di comunicazione e pubblicità (http://advexpress.blogspot.it ) ed ho trovato con piacere un articolo che parla di una operazione fatta nel 2010, con il video artist Francesco Attolini, l'amico Riccardo Bianco (allora ad di Spontex) ed il critico Maurizio Vanni in Triennale a Milano per Spontex.

Già allora avevo parlato nella "Stanza Privata dell'Arte" di questa operazione (vedi http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2010/04/self-world-spontex-francesco-attolini.html ). L'articolo che ho trovato oggi lo potete invece trovare in originale su: http://advexpress.blogspot.it/search/label/spontex 

Ceci n'est pas un post.



Una volta tanto non mi devo infuriare con qualcuno, né devo segnalare che come al solito all'estero hanno fatto qualcosa di bello e per noi inarrivabile.

Vengo da una mattinata in Triennale, dove un'azienda di beni di largo consumo per la cura della casa ha presentato un'iniziativa inedita. La Spontex, proprio quella delle spugette per la pulizia, ha affidato a Francesco Attolini, giovane videoartista italiano, la realizzazione di un lungo clip sperimentale da quattro minuti.

Protagonisti dell'opera di Attolini, i dipendenti ed il management della Spontex. Una curiosa chicca, un atto di munifica fede aziendale che non deve vendere niente, ma chiede solo di essere vista e promossa. Non a caso sono stati convocati gli opinion maker, per provocare quello che i tecnici chiamano "la mediatizzazione".

Il bello è che si è discusso di tutto meno che dei panni per lucidare: niente prodotto, come non succedeva da tempo. Anche della crisi, tema quasi ossessivo di questi tempi, si è parlato solo marginalmente. Un rapido rimbalzo su una domanda che voleva portare altrove. Eppure l'Ad di Spontex, Riccardo Bianco, anche su questo spinoso tema ha speso parole di bun senso: "non dobbiamo sperare in una ripresa, già basterebbe una stabilizzazione dei consumi." E senza paura, ha anche ricordato a tutti i suoi colleghi che sarà inutile per un bel po' aspettarsi quella crescita che una volta invocavano tutti i piani marketing, il "Double Digit Growth".

In mezzo a questa saggia ed ispirata concretezza, illustri e sconosciuti hanno discusso di estetica e mecenatismo, di senso del possibile e cultura: la sensazione era di trovarsi in una dimensione parallela poco italiana ed ancor meno corporate. Fino a quando qualcuno tra il pubblico ha commentato: "Complimenti per l'iniziativa. E' così interessante che delle due una: o avete un bravissimo art director o non ce l'avete per niente".

Riflettevo sui danni che ha fatto la cattiva comunicazione del nostro mestiere, affidata in duopolio a Toscani e Gavino per un tempo così lungo che ormai si pensa che gli Art siano gli unici attori. Mentre rimuginavo, il giovane artista ha risposto d'istinto: "La seconda che hai detto."

Sorrisi ironici in sala, frittata completata.

Ora, perché in una giornata in cui vengono dette cose molto interessanti (tra cui la presa di distanza di un Amministratore delegato dalla guerra continua tra Business ed Arte), gli unici a fare la figura degli scemi sono i pubblicitari?

E sopratutto perché, quando qualcuno dice che se non c'è l'art director il lavoro viene meglio, la gente sorride come se fosse una battuta vera ed originale?

“People HaveThe Power” a Latina

Espongono, in questa bella ed intelligente collettiva, insieme ad altri artisti, alla Laranarossa di Latina, anche Emila Sirakova, Sonia Ceccotti, Paolo Garau... da vedere!



“People HaveThe Power”, celebre inno alla libertà e alla democrazia, cantato dal nudo rock di un’appassionata Patti Smith sul finire degli anni ’80, torna nella sua straordinaria attualità a dettare le note e i tempi di un’epoca silenziosamente lacerata, torna nel nostro oggi, nel nostro “qui e ora”.
Torna per cantare l’incertezza che offusca gli sguardi, incatena i desideri in prigioni di odio, che avvelena gli animi, che tramuta i respiri vitali in sospiri rassegnati di questo neonato terzo millennio, torna per dare voce, cuore ed orgoglio ad un’Arte capace di andare oltre il vezzo elitario, oltre un formalismo virtuoso ed emotivamente appagante.

Un’Arte non relegata ad una mera visione estetica ma che sia battito e tumulto, grido e terremoto, sfogo sensibile ma irruento, calibrato ma impetuoso. Un’Arte senza bandiere individuali, senza patrie solitarie, senza demarcazioni di confine, senza estraniate identità. Una festa di colori, di forme, di luce, che annulli e sovrasti il grigiore di una rassegnata sudditanza. Un’Arte che sia risposta corale, pluralismi di idee e di storie, un ‘ode che canti il comune sacrificio, l’onesta moralità, il valore di una vita e la fatica del viverla.

Abbiamo chiesto ai nostri Artisti di interrogarsi sulla delicatezza del nostro momento storico, fermarlo, immobilizzarlo su supporto tattile, lasciarlo libero di urlare, di muoversi e di dibattersi, contemplarne l’istante creativo, dotarlo di un’immortalità che sfidi il tempo, gli spazi e le folli macchinazioni di un sistema padrone. Rendere eterno “questo” momento storico, come stimolo di azione e di pensiero per la nostra contemporaneità, come monito di un sano e coscienzioso saper vivere per le generazioni future, allorquando le parole saranno volate via come utopie di carta, le battaglie saranno concluse senza punire i colpevoli, i vincitori brameranno la gloria, le paure saranno vestite da nuove certezze e i sogni saranno nuovamente materia da plasmare.

Francesca Piovan, Storica dell’Arte

GIOVANNI BET / BINU BHASKAR / SONIA CECCOTTI / GIOVANNI DURO / PAOLO GARAU / MAURO PALLOTTA / ALESSANDRO PROCACCIOLI / EMILA SIRAKOVA / ERSILIA SARRECCHIA

inaugurazione 19 maggio ore 18

Laranarossa Gallery
via G. Parini, 27 - Latina
aperto dal martedì al sabato dalle 17 alle 20

Da Artribune: la Confraternita della Salvezza

Leggo, con piacere, su Artribune (http://www.artribune.com/ ) una notizia, che vede come protagonisti due artisti in cui ripongo incondizionatamente la mia stima: Ilaria Del Monte e Vanni Cuoghi...

Cercasi adepti per la Confraternita della Salvezza. L’hanno fondata Vanni Cuoghi e Ilaria Del Monte, creano opere a più mani, anticrisi…

 


Confraternita della Salvezza, Brucio per te, acrilico su tela, 30x24cm, 2012
Si narra che Braque e Picasso tra il 1908 e il 1912 lasciarono volutamente alcuni dipinti senza firma, per rendere difficile l’identificazione della mano. In tempi più recenti i membri della canadese Royal Art Lodge si trovavano una sera alla settimana per disegnare insieme. Ora l’approccio creativo sbarca in Italia: è il turno di Vanni Cuoghi (Genova, 1966) e Ilaria Del Monte (Taranto, 1985) che, senza abbandonare la loro carriera solista, hanno fondato la Confraternita della Salvezza, nome con cui firmano una serie di dipinti realizzati a quattro mani.
Grazie alla frequentazione quotidiana e alla reciproca stima per il lavoro, i due artisti hanno riscoperto una modalità di fare arte che ha il sapore delle botteghe antiche, dei grandi cicli di affreschi, per esempio. Un modo di reagire alla crisi, realizzando opere dal costo accessibile, che permettono ai collezionisti di avere un corpus di lavori sostanzioso a disposizione, in cui la mano di Vanni Cuoghi e quella di Ilaria Del Monte sono fuse ma rimangono riconoscibili.
Il primo progetto – vedere la fotogallery please – ha il titolo Per grazia ricevuta, e comprende piccoli olii su tela e tavolette che raccontano storie di personaggi in situazioni paradossali dalle quali sfuggono con fantasiosi escamotages. La Confraternita della Salvezza ha in mente, però, di ampliare il circolo di sodales. Quale sarà il prossimo nome coinvolto?
- Marta Cereda

vedi articolo originale su: http://www.artribune.com/2012/05/cencansi-adepti-per-la-confraternita-della-salvezza-lhanno-fondata-vanni-cuoghi-e-ilaria-del-monte-creano-opere-a-piu-mani-anticrisi/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Artribune+%28Artribune%29&utm_content=FaceBook

Re-azione




Re-Azione nasce dalla volontà di restituire all’Arte il suo carattere sociale e proporre l’Arte stessa come un “luogo” di condivisione: l’idea su cui è stato costruito il progetto parte proprio da una reazione, quella che ha visto Andrea realizzare diciassette opere per le diciassette donne, insultate, picchiate e abusate dalla polizia egiziana per essere state trovate in un accampamento insieme a degli uomini dopo una manifestazione, nella primavera del 2011. Il luogo in cui sono state perpetrate le violenze era una stanza con porte e finestre aperte sulla strada: nessun passante ha reagito.

Da questa reazione ha poi preso corpo un progetto espositivo che non si limita a testimoniare attraverso l’arte ciò che è accaduto in Egitto, ma che vuole essere cassa di risonanza per denunciare i soprusi che, continuamente, si compiono nel mondo, e portare le persone a un’assunzione di responsabilità, a una re-azione davanti alle situazioni di prepotenza.

Re-Azione – le opere e le sue tematiche – cerca, infatti, attraverso la richiesta di partecipazione rivolta da Andrea a più artisti, che affrontano temi sociali e che saranno presentati ogni due settimane sulla piattaforma web re-azione.weebly.com, di attivare la partecipazione del più ampio numero possibile di persone per riuscire a trasmettere la bellezza, l'emozione, l'utilità sociale che l'arte ha quando si apre al mondo e parla del mondo. Il contributo di ogni artista sarà poi inserito in un libro-catalogo, insieme alle diciassette opere di Andrea, e con testi a cura di Eugenio Borroni e Grace Zanotto, che verrà presentato in occasione dell’evento espositivo del 13 settembre 2012 negli spazi di Fabbrica Borroni a Bollate (MI).

L’idea parallela a quella di portare allo scoperto le opere, le parole, le confessioni di chi, come me, crede che l’Arte sia un valore sociale, un valore aggiunto che si riconosce in molti linguaggi, è quella di far interagire la collettività, dando a chiunque la possibilità di sostenere il progetto ed entrare così a farne parte in maniera attiva, anche solo con un piccolo gesto simbolico, utilizzando l’innovativa piattaforma di crowdfunding Eppela, che permette di condividere le proprie idee online e raccogliere fondi per la loro realizzazione.

Re-Azione è un progetto che persegue un ben preciso obiettivo, quello di rendere palpabile l’idea che l’Arte è un linguaggio senza confini, senza schemi, senza caste; un linguaggio di tutti e per tutti. È per questo che abbiamo voluto condividerlo e renderlo collettivo chiedendo alle persone di diventarne parte e riconfermare l’Arte come quel “luogo” in cui gesti come il dare e il ricevere conservano intatta la loro ricchezza e il loro fascino, in un mondo in cui le relazioni interpersonali tendono, invece, a divenire sempre più prevedibili e vaghe.

A proposito di EVERYWHERE NOWHERE, personale di Christian Balzano a Washington

Della mostra EVERYWHERE NOWHERE, di Christian Balzano a Washington, vi avevo dato notizia qualche tempo fa (vedi http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2012/05/christian-balzano-washington-everywhere.html )... ora qualche immagine




venerdì 18 maggio 2012

Architetture di Luce a Roma di Karina Chechik... Il video

"Architteture di Luce", la mostra dell'artista argentina Karina Chechik, è un viaggio attraverso quelli che sono i luoghi della spiritualità, ma soprattutto un percorso di mostre itineranti, che toccano importanti luoghi di cultura.

E' arrivata a Roma al prestigioso Istituto Nazionale di Studi Romani, prima di ritornare dall'altra parte dell'oceano (dove sono previste altre due "tappe": una presso il Frost Museum di Miami ed una presso il Museo Judio di Buenos Aires), dopo aver toccato lo scorso autunno, la città di Torino con un'esposizione al Museo del Design GH ed essere partita nel maggio del 2011 dal Museo della Cattedrale di La Plata (Argentina),

Il progetto artistico (che comprende circa una quarantina di opere) infatti è un vero proprio percorso attraverso quelli che sono i luoghi della spiritualità, che non necessariamente sono individuabili in luoghi di culto, ma possono anche essere rappresentati da ambienti naturali.

Di fatto però l'attenzione dell'artista si focalizza su i luoghi dello spirito, chiese, sinagoghe, moschee, e su città come Torino, Roma, Barcellona, New York, Gerusalemme, Miami e Buenos Aires.

Un' architettura fatta di luce, un'idea legata al mondo della spiritualità, dove ogni singolo ritrova parte della sua dimensione ed ogni scorcio, in fondo, appartiene a chiunque.

Per questa tappa romana sono state realizzate ed inserite opere rappresentanti luoghi storici e mistici della città di Roma, riuscendo a valorizzarne ed amplificarne la spiritualità, grazie ad un abilissimo uso della luce, con l'obiettivo di unire la leggerezza dell'essere alla forza della natura e della storia.

"L'Italia", dice l'artista, "è come una mia seconda casa e sono contenta che il mio progetto abbia trovato immediato consenso in quelle che sono storicamente le due capitali della Vostra Nazione, città riconosciute internazionalmente come le capitali spirituali d'Italia".


Titolo mostra: "Architetture di luce"

Artista: Karina Chechik

Location: Istituto Nazionale di Studi Romani -- onlus

Inaugurazione : ore 17 del 12 aprile 2012

Periodo: dal 12 al 28 aprile 2012 -- aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14 -- sabato 14 aprile apertura straordinaria dalle 10 alle 14 (ingresso gratuito)

Indirizzo: Piazza dei Cavalieri di Malta, 2 -- Roma
Catalogo: Zeta Scorpii Editore

Testi critici di: Francine Birbragher, Monica Mantelli, Mariano Michaud, Ivan Petrella

Cura ed organizzazione: Casa d'Arte San Lorenzo -Via Gramsci 119/a - San Miniato (PI)

web : www.arte-sanlorenzo.it e-mail: galleria@arte-sanlorenzo.it Infoline: 0571-43595

Un grazie particolare a Monica Mantelli

A proposito di Design Spazio Superficie personale di Ester Negretti

Qualche immagine relative all'allestimento della mostra personale di Ester Negretti 
- Design Spazio Superficie - 
presso 
BLENDAGE
gallery store

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