RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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giovedì 28 aprile 2016

MIA Photo Fair



Ha aperto i battenti il MIA Photo Fair, la fiera internazionale della fotografia e dell'immagine in movimento. Tutto il mondo della fotografia e dell'arte si è dato appuntamento a Milano per questi quattro giorni di frenetici click... 

per saperne di più clicca su

martedì 26 aprile 2016

A proposito di OM - Performance di Nicola Fornoni con Giovanna D’amico

Vi ho parlato del prossimo evento dell'ottimo Nicola Fornoni, al MACAO in post precedente. Ora arriva il comunicato ufficiale...



ABOUT THE BODY-PERFORMANCE-CORPO-SPERIMENTAZIONI FOTOGRAFICHE A CURA DEL TAVOLO FOTOGRAFIA DI MACAO


OM

Performance di Nicola Fornoni

Con Giovanna D’amico

Le relazioni si manifestano esplicitamente e implicitamente. Siamo esseri che si incontrano e si scontrano,

le distanze che percorriamo sono lunghe o brevi,come il tempo
In Om, si raggiunge un totale dualismo di

corpi e di suoni emessi con la voce, il maschile e il femminile si uniscono e si allontanano tramite il tocco, la ricerca, il bisogno

e si allontanano a causa di incomprensioni e di fattori esterni.
Un rituale di unione che si protrae per una durata non definita,

in base all'eco dei corpi e della percezione. Ognuno comprende l'altro in modo differente. La concentrazione si manifesta non

nella visione ma nell'ascolto omogeneo. Ritrovarsi sapendo
pochissimo dell'altro, non conoscendo la sua posizione

ascoltandola, semplicemente. Il bisogno dell'altro come presenza, come sessualità, delicatezza ed equilibrio del tutto.

Non ci vediamo, ma sentiamo il nostro essere.

evento fb

EFFIMERA Stanze per il contemporaneo

Diversi amici presenti!




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COMUNICATO STAMPA
EFFIMERA
Stanze per il contemporaneo a Palazzo Rau della Ferla di Noto.

È strano come l'ETERNITÀ si lasci captare piuttosto in un segmento effimero che in una continuità estesa.”
Elsa Morante, Aracoeli, 1982

Noto continua ad essere un eccellente punto di riferimento per l’arte contemporanea. Nell’ambito del sesto Congresso Internazionale delle Arti Effimere, si inaugura, infatti, sabato 30 aprile 2016 alle ore 19, presso le prestigiose sale del Palazzo Rau della Ferla, la mostra-evento d’arte contemporanea dal titolo “Effimera”, organizzata dal gruppo Arte al Movimento in collaborazione con lo Studio Barnum contemporary.
Come avvenuto per l’anno precedente, in occasione della Primavera Barocca, il mecenate milanese Giuseppe Zen, ha voluto aprire agli artisti le porte dell’ala destra del palazzo nobiliare, tra i più prestigiosi dell’Area Majoris Ecclesiae del centro storico di Noto, prospiciente la Cattedrale e la piazza del Municipio.
La mostra, patrocinata dal Comune di Noto, è dedicata alla memoria del Marchese Pepè Rau della Ferla, originario proprietario degli appartamenti, deceduto lo scorso mese.

EFFIMERA presenta una serie di opere ispirate al concetto di Arte Effimera, con questo termine, che deriva dal latino tardo ephemerus e che significa ciò "che dura un solo giorno", si intende sottolineare l'aspetto transitorio e fuggevole, realizzato con affascinanti installazioni e creazioni di luce, sorprendenti manifestazioni di espressioni estetiche personali, anche brevi, portatrici di segni, codici e valori.
I lavori proposti per EFFIMERA sono tutti inediti e non si riferiscono a nessun luogo geografico ben preciso, e manifestano chiaramente l’intenzione degli artisti di confrontarsi col proprio immaginario collettivo, col proprio vissuto, in un dialogo fatto di rimandi continui alla dimensione fantastica, a tratti surreale.

La mostra-evento si compone di quattro mostre personali degli artisti Claudio Cavallaro, Saverio Magistri, Salvatore Mauro e Vincenzo Medica, oltre ad una mostra collettiva che coinvolgerà alcuni talenti che gravitano intorno al collettivo di Arte al Movimento.
Gli artisti invitati sono: Eliana Adorno, Elisabeth Atkinson, Saverio Bertrand, Giuseppe Bombaci, Jacques Cesa, Emanuele Di Quattro, Massimo Di Rocco, Paolo Greco, Alessandro Gurciullo, Ramzi Harrabi, Sebastiano Mortellaro, Matteo Peretti, Francesco Rinzivillo, Sandra Rizza, Piero Roccasalvo Rub, Mela Salemi, Scenapparente, Aldo Taranto, Danilo Torre.

Altri artisti invitati da Studio Barnum, per la sezione Transiti, sono Francisco Benìtez, Salvatore Castellino, Glenda Costa e Paolo Golino

EFFIMERA
Stanze per il contemporaneo

30 aprile / 29 maggio 2016
Pallazzo Rau della Ferla
Via Silvio Spaventa, Noto
Opening: sabato 30 aprile 2016. Aperitivo con gli artisti alle ore 19.00

Ingresso libero / chiuso il lunedi / orario 10.00/13.00 – 17.00/20.00

Direzione artistica: Vincenzo Medica per Studio Barnum contemporary, con il coordinamento di Frankie Terranova (responsabile grandi eventi del Comune di Noto), a cura di Arte al Movimento.
Ufficio stampa: Marla Lombardo/ Infinity Agency    +393381613713

Durante le giornate del Convegno Internazionale di Arti Effimere, sarà possibile prenotare al 347 6390763, una visita di gruppo al piano nobile del Palazzo Rau della Ferla.

- Arte al Movimento -
Il progetto Arte al Movimento è un incubatore di idee e servizi finalizzati alla valorizzazione dell'arte contemporanea a Siracusa.
Ideato dagli artisti Claudio Cavallaro e Salvatore Mauro, con la collaborazione di Chiara Pota e Alfonso Peralta (movimentocentrale) e del designer Emanuele Di Quattro, inizia svolgendo le sue attività culturali negli spazi di movimentocentrale per poi espandere la propria azione su tutta la provincia e oltre.

- Studio Barnum -
Studio Barnum, la galleria d'arte contemporanea di via Silvio Spaventa 4 nel cuore storico di Noto, è la “vetrina” più adeguata per le avanguardie creative dove trovato da sempre spazio e sostegno tante manifestazioni ed eventi culturali di notevole livello e prestigio.
Accanto all'attività espositiva della location, che vede arte e design in prima linea, cresce anche un'intensa attività culturale che Studio Barnum ospita, offrendo uno spazio unico ai giovani talenti delle arti della contemporaneità .
Studio Barnum ama da sempre proporre cose nuove e tracciare nuovi percorsi.

lunedì 25 aprile 2016

Pomeriggio a Firenze in compagnia di Jan Fabre, Kandinsky, Pollock e Liu Xiaodong.

Oggi, un pomeriggio dedicato a Firenze. 



Jan Fabre primo su tutti, alla faccia dei soliti polemici: un grande! E non aggiungo altro!






La mostra "Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim" a cura di Luca Massimo Barbero allestita a Palzzo Strozzi merita davvero. Anche se avevo già avuto modo di vedere la maggioranza delle opere nei siti di provenienza ( il Peggy Guggenheim di Venezia e il Salomon Guggenheim di NY), devo dire solo: ottimo il percorso, l'allestimento e cosa non da poco, straordinarie le opere (vedi anche http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2016/03/da-kandinsky-pollock-la-grande-arte-dei.html).


Un po' deluso invece dalla mostra allestita alla Strozzina: Liu Xiaodong: MIGRAZIONI, sotto il "patronato" del De Carlo nazionale.



Aldilà dei temi trattati e dei meritevoli contenuti, trovo l'artista cinese molto omologato 
Insomma, nulla di eccezionale...

domenica 24 aprile 2016

THE LEADER IS PRESENT a cura di Max Papeschi

Ancora non si sono spenti gli echi dell'evento in Piazza Piemonte che Papeschi toran a Mostrarsi al pubblico con:

THE LEADER IS PRESENT a cura di Max Papeschi



Il Ministero della Propaganda Internazionale della Repubblica Popolare Democratica di Corea presenta:

THE LEADER IS PRESENT

Mostra collettiva con:

Marina Abramovic
Maurizio Cattelan
Vanessa Beecroft
Piero Fornasetti
Lucio Fontana
Damien Hirst
Andy Warhol
Jeff Koons
Banksy

a cura di Max Papeschi

Max Papeschi, neo Ambasciatore del Ministero della Propaganda Internazionale della Repubblica Popolare Democratica di Corea, inaugura il suo mandato curando una mostra che riunisce i più importanti nomi del mondo dell’arte del secolo scorso che hanno realizzato appositamente per questa esposizione nuove versioni migliorate dei loro lavori, in omaggio al Caro Leader Kim Jong Un.

Il progetto è stato ideato per mostrare al mondo intero la bellezza, l'armonia, l'efficienza e la forza della prospera e potente nazione nordcoreana, la cui gloriosa storia è il frutto dello spirito eroico e indomito del suo popolo, devoto e fedele al Partito e al Leader e orgoglioso della propria Patria, ultimo baluardo anti-imperialista per la Pace.

La mostra dimostrerà queste grandi verità e cancellerà dalla faccia della terra le bugie dei pro-imperialisti!


Informazioni pratiche

Vernissage della mostra The Leader is Present
e inaugurazione dello Store Made in North Korea

Martedì 26 aprile 2016 ore 18.30

Silbernagl Undergallery
Alzaia Naviglio Grande 4
20144 Milano
Tel. 348 2202587


Ufficio Stampa
PCM STUDIO
Via C. Goldoni 38
press@paolamanfredi.com

L’esposizione è corredata da un catalogo disponibile su richiesta.

www.welcometonorthkorea.org

IN EVOLUTION - IL RACCONTO ACROBATICO PIU' EMOZIONANTE DELLA TUA VITA



 La Compagnia Liberi Di...Physical Theatre
presenta

IN EVOLUTION
IL RACCONTO ACROBATICO PIU' EMOZIONANTE DELLA TUA VITA

GIOVEDì 28 APRILE ORE 21:00
TEATRO SOCIALE DI BUSTO ARSIZIO


Cecilia Alemani curatrice del Padiglione Italia alla 57esima esposizione internazionale d’arte di Venezia del 2017



Il ministro dei Beni e delle attivita’ culturali e del turismo, Dario Franceschini ha nominato Cecilia Alemani curatrice del Padiglione Italia alla 57esima esposizione internazionale d’arte di Venezia del 2017”.

Cecilia Alemani già direttrice e capo curatrice di High Line Art.  
Dal 2012 e’ curatrice di Frieze Projects, la sezione non-profit di Frieze New York. 
Ha collaborato diversi musei, istituzioni e fondazioni internazionali tra cui Tate Modern, il MoMA PS1 e Palazzo Grassi.
Insomma un personaggio che sicuramente ha tutti i numeri per realizzare una Biennale di grande livello.

Auguri Cecilia! 

Stefano Fioresi corre... e viene segnalato!



Ed eccomi di nuovo a parlare di Stefano Fioresi.
In attesa della sua personale "Face To Face", curata da Chiara Canali che sarà presentata a Parma il prossimo 21 maggio, voglio segnalare un articolo uscito sulla Gazzetta di Modena che lo definisce "il personaggio tra cultura e sport"





sabato 23 aprile 2016

Giacomo Montanelli . "Finestre sul niente" - Fotografia Europea (RE)

Grandi speranze per il futuro!

 


Giacomo Montanelli
"Finestre sul niente"
Fotografia Europea (RE)
a cura di Gualtiero Sacchi & Cristian Gori

In occasione del festival FOTOGRAFIA EUROPEA - Reggio Emilia: www.fotografiaeuropea.it

Orari di apertura:
Venerdì: 16:00 - 22:00
Sabato: 10:00 - 13:00 e 16:00 - 22:00
Domenica: 10:00 - 13:00 e 16:00 - 20:00

Tema prediletto di Giacomo Montanelli è lo spazio, dove spesso si sovrappongono immagini reali a segni, simbolo di una presenza che riesce a penetrare questi luoghi. Fedele alla tradizione della pittura di paesaggio, GM presenta i suoi spazi attraverso la finestra (ad esempio nel caso della serie “In guerra col cielo” vengono usate delle fotografie), che delimita, ritaglia dall’estensione naturale di uno spazio, un “paesaggio” come veduta. Il “paesaggio” è quindi delimitato ed è inteso come un frammento che rimanda a qualcos’altro, ad un’estensione che si cela oltre ciò che ci è permesso di vedere. Di questo altro che ci rimane nascosto non restano che alcuni segni sgraziati che escono dai “paesaggi” e prolungano la realtà nel foglio, senza cambiarne la natura. Il segno diviene simbolo di una forza che tenta di sconfinare oltre i limiti fisici, riuscendo a mettere in relazione uno spazio visibile con uno invisibile, che non vuole più assoggettare e dominare ciò che si rappresenta, ma piuttosto abbandonarsi all’indeterminatezza mitologica o alla simbolicità sacrale. Col segno non si vuole coprire, cancellare né modificare ciò che ci mostra la fotografia, copia della realtà, ma piuttosto far-si spazio stesso, mimetizzarsi (quale poi prima funzione dell’arte dall’antica Grecia, quella di “imitare”) nei paesaggi, pur lasciando una traccia dello sforzo compiuto, della resistenza a ciò che è esistente, ma che a confronto dei segni di GM resta piatto e distante, lontano e mortifero. La serie “Paesaggi compresi” ha come oggetto il corpo inteso anche stavolta come spazio, rifacendosi alla tradizione filosofica che da Cartesio vede la materia soltanto come estensione, il corpo soltanto come res extensa. Se il corpo è ridotto a materia e movimento, cioè a meccanicismo, si è liberi di poterlo trattare come oggetto, inerte sotto le nostre azioni. Non è strano, allora, che quel corpo della serie sia disteso, che ci ricordi un cadavere e che l’artista, come se la tavola fosse un tavolo anatomico, lo dissezioni e lo sfaldi nei segni lasciati sul foglio. Nell’epoca dell’età della tecnica il corpo non può esser altro che strumento, ridotto ad oggetto da consumare, si fa idolo, (dal greco εἴδωλον, éidolon, cioè “forma”), ma allo stesso tempo vittima che trae piacere dalla propria condizione. Elena Camiciottoli

www.giacomomontanelli.it

evento FB

“Sistemi di visione / Sistemi di realtà” Loris Cecchini / Giovanni Ozzola a cura di Ilaria Mariotti

Si è inaugurata qualche giorno fa... ma c'è tempo fino al prossimo 8 maggio!






“Sistemi di visione / Sistemi di realtà”
Loris Cecchini / Giovanni Ozzola
a cura di Ilaria Mariotti

inaugurazione sabato 2 Aprile
ore 16:30 – Centro Espositivo Villa Pacchiani di Santa Croce sull’Arno
ore 19:00 – Centro Espositivo per le Arti Contemporanee SMS di Pisa

Il progetto propone di mettere in relazione la produzione di pensiero e cultura del presente con le realtà produttive dei territori coinvolti attraverso la costruzione di una rete tra Enti, territorio, specificità industriali e produttive ed artisti internazionali, nella convinzione che l’arte possa essere strumento d’azione e gli artisti possano essere attivatori di esperienze condivise, di relazioni – anche tra pubblico e privato – e rigeneratori delle identità dei luoghi.
Un progetto del Comune di Pisa e del Comune di Santa Croce sull’Arno, in collaborazione con il Centro dell’Arte Contemporanea Luigi Pecci nell’ambito del progetto regionale “Cantiere Toscana Contemporanea” e con la collaborazione di Galleria Continua, Associazione Arte Continua, IDS Ingegneria dei Sistemi, Superior s.p.a. e con il contributo di Renato Corti s.p.a..

Le due esposizioni resteranno aperte fino a domenica 8 Maggio.
Si intitola ‘Sistemi di visione/Sistemi di realtà: Loris Cecchini, Giovanni Ozzola’ il progetto culturale dei Comuni di Pisa e Santa Croce sull’Arno (Pisa) a cura di Ilaria Mariotti, realizzato in collaborazione con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci nell’ambito del progetto regionale “Cantiere Toscana Contemporanea” e con la collaborazione di Galleria Continua, e che produrrà due mostre parallele che saranno inaugurate il 2 aprile. Cecchini a Santa Croce sull’Arno, “capitale” del distretto conciario con l’esposizione di Villa Pacchiani, incrocia il suo percorso artistico con quello di un’azienda conciaria, e Ozzola a Pisa, al centro culturale Sms, trae spunto dall’incontro con un’azienda che lavora nelle tecnologie di rilevamento. Nel lavoro di Cecchini i materiali più vari si intrecciano e trasfigurano in una dialettica costante tra arte e scienza. Ozzola invece proporrà il concetto di invisibilità con una serie di sculture dove materiali e dimensioni partono dall’oggetto originale per proiettare forme pensate per “l’invisibilità” in una tradizione storico-artistica che affonda le sue radici nel modernismo. In mostra anche una mappa dove Ozzola riporta il traffico aereo registrato da un’antenna radar posizionata a Pisa e che visualizza, in un arco temporale, i cieli in un raggio di circa 200 km.

Leggi questo articolo su: http://www.gonews.it/2016/03/31/a-pisa-e-santa-croce-le-visioni-di-cecchini-e-ozzola-il-progetto-a-cura-di-ilaria-mariotti/
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L'INARCHIVIABILE/THE UNARCHIVABLE. Italia anni 70

Da non perdere!



L'INARCHIVIABILE/THE UNARCHIVABLE. Italia anni 70
a cura di Marco Scotini con la collaborazione di Lorenzo Paini
fino al 15 giugno 2016 

In occasione di Miart 2016, si è aperto a Milano FM Centro per l'Arte Contemporanea, un nuovo polo artistico e culturale, unico nel panorama italiano, con una grande esposizione inaugurale L'Inarchiviabile/The Unarchivable. Italia anni 70, a cura di Marco Scotini con la collaborazione di Lorenzo Paini, che vede la presenza di quasi sessanta artisti e oltre duecento opere - provenienti dalle più prestigiose collezioni private italiane.

La mostra propone una revisione critica e al tempo stesso un'ampia ricognizione della scena artistica italiana degli anni Settanta, con opere e documenti storici, volti a indagare una grande eterogeneità di formati artistici ed editoriali, che trovano nella moltitudine di forme dell'enunciato collettivo, nuovi dispositivi linguistici e una pluralità di soggettività. Un decennio di grande produttività in cui la cultura “eccede” al di fuori del campo dell’estetica, sconfinando in linguaggi che resistono alla catalogazione, pratiche effimere e azioni legate alla performatività sociale e basate sulla temporalità.

"Sono gli anni in cui una parte della Biennale di Venezia (edizione ‘72) – afferma Scotini - è dedicata al ‘Libro come luogo di ricerca’ e in cui si impone il termine ‘Off media’ proposto da Germano Celant. Per questo abbiamo voluto inserire oltre le opere d’arte in senso classico, anche fotoreportage, partiture musicali, progetti di architettura radicale, forme del cinema, ecc. Ma l’eccedenza a cui facciamo riferimento è quella dell’emersione della creatività sociale, del general intellect, in sostanza. Quest’aspirazione ad uscire dai ranghi e dai generi in rapporto ad un desiderio (questo sì) inarchiviabile. Diciamo che ciò si potrebbe sintetizzare in quello spazio compreso tra il sovversivo ‘Vogliamo Tutto’ di Nanni Balestrini e il ‘Tutto’ metafisico di Anselmo".

L’"inarchiviabile" fa riferimento all'affiorare di diverse forze sociali plurali contro l’organizzazione e il controllo del lavoro, pratiche affermative dall’approccio multidisciplinare che caratterizzano gli anni ’70 in Italia, così come alle nuove istanze di liberazione legate alle esperienze del femminismo, alle questioni di genere e al rapporto con il politico.

Se ciò che diviene storia è sempre determinato da quello che è stato archiviato, al tempo stesso l'archivio riattiva narrative che non sono mai raccontate una volta per tutte e anche la memoria diventa così continuamente revocabile in un’epoca in cui il tempo è l’oggetto di espropriazione: in dialogo continuo tra paradigma artistico e produzioni editoriali le opere e i documenti in mostra trovano le proprie condizioni di apparizione e di esistenza in questa impossibilità – o riluttanza – all'archiviazione.

Così L'Inarchiviabile/The Unarchivable mette in scena l'attualità e la riscoperta di un decennio di grande intensità e di sperimentazione linguistica e politica, non solo per la scena italiana e a livello internazionale, ma anche una riflessione sulla contemporaneità dell'archivio come formato: sono già tutte le opere in esposizione, del decennio dei ’70, ad avere la forma dell’atlante, del catalogo, dell’inventario e rappresentano già di per sé stesse delle collezioni, delle tassonomie, dei tentativi di catalogazione da parte degli artisti. Dalle classificazioni di Alighiero Boetti, alle sequenze di numeri di Fibonacci di Mario Merz, o La Doublure di Paolini, una collezione di tele bianche che rappresentano sé stesse in prospettiva e differiscono solo per il titolo al retro, oppure l’Atlante di Ghirri del ’73, l’archivio di Zona di Nannucci o i Leftover di Baruchello fino all’archivio di Linguaggio è Guerra di Mauri, le raccolte di fototessere di Franco Vaccari, i cataloghi filmici e profumati di Gianikian e Ricci Lucchi, gli assemblaggi testuali di Nanni Balestrini.
Se negli stessi anni la radicalità del femminismo italiano portava Carla Lonzi ad abbandonare la critica d'arte, perché è "con la sua assenza che la donna compie un gesto di presa di coscienza, liberatorio, dunque creativo", molto ampia è la presenza femminile in mostra: da Carla Accardi a Dadamaino, da Marisa Merz a Maria Lai, dalle fototografie di Marcella Campagnano e Lisetta Carmi, fino all'inventario pre-verbale di Ketty La Rocca.

L'Inarchiviabile/The Unarchivable è un concentrato di queste esperienze che arrivano fino al Parco Lambro del ’77 – quale affermazione della moltitudine e di una pluralità di insorgenze molecolari, costitutivamente inarchiviabili. Alberto Grifi non riesce a chiudere in un film compiuto il girato dell’evento del Festival del Proletariato Giovanile al Lambro, producendo un lavoro che non è un film, ma molti film allo stesso tempo, una molteplicità di girati che consente sempre nuove ricombinazioni sociali.

È proprio in nome di questa pluralità che non riesce più a farsi sintesi, che FM Centro per l’arte contemporanea ha deciso di inaugurare la propria attività con le figure dell’archivio, della collezione, del catalogo, quali chiavi interpretative della nostra contemporaneità.

L'Inarchiviabile/The Unarchivable include 200 opere di 60 artisti provenienti dalle maggiori collezioni private italiane.

Artisti: Carla Accardi, Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Irma Blank, Alighiero Boetti, Sylvano Bussotti, Marcella Campagnano, Lisetta Carmi, Giuseppe Chiari, Gianni Colombo, Dadamaino, Gino De Domincis, Mario Diacono, Luciano Fabro, Yervant Gianikian & Angela Ricci Lucchi, Luigi Ghirri, Piero Gilardi, Paolo Gioli, Global Tools, Alberto Grifi, Paolo Icaro, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Ugo La Pietra, Ketty La Rocca, La Traviata Norma, Laboratorio di Comunicazione Militante, Maria Lai, Uliano Lucas, Walter Marchetti, Fabio Mauri, Mario Merz, Marisa Merz, Ugo Mulas, Maurizio Nannucci, Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani, Luca Maria Patella, Giuseppe Penone, Gianni Pettena, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Salvo, Aldo Tagliaferro, Franco Vaccari, Franco Vimercati, Michele Zaza, Gilberto Zorio.

Collezioni: AGI Verona Collection, Collezione Bianca Attolico, Collezione Paolo e Alessandra Barillari, Collezione Bertero, Collezione Consolandi, Collezione Erminia Di Biase, Collezione Giorgio Maffei, Collezione Emilio e Luisa Marinoni, Collezione Koelliker, Collezione La Gaia, Collezione Maramotti, Collezione Carlo Palli, Collezione E. Righi, Collezione Setari, Collezione Viliani, Collezione VI.VE.DA, etc.

In collaborazione con: Fondazione Baruchello, Archivio Gianni Colombo, Archivio Carla e Luciano Fabro, Archivio Ketty La Rocca, Archivio Uliano Lucas, Fondazione Merz, Archivio Ugo Mulas, Archivio Storico Ricordi, Archivio Aldo Tagliaferro, Studio Fabio Mauri

Archivi d’artista presenti nel centro: Archivio Dadamaino, Archivio Gianni Colombo, Archivio Ugo Mulas, Archivio Primo Moroni.

Gallerie: Laura Bulian Gallery; temporary space: Monitor, P420, SpazioA

FM Centro per l’Arte contemporanea è promosso da Open Care - società del Gruppo Bastogi - unica in Italia ad offrire servizi integrati per l’art advisory, la gestione e la conservazione dell’arte.

FRIGORIFERI MILANESI
Via Piranesi, 10, 20137 Milano

Arte e Impresa: riflessioni su A PELLE VIVA



Sulla mostra "A PELLE VIVA" che si inaugurerà il prossimo 30 aprile a San Miniato in Palazzo Grifoni, curata da Marco Bazzini ed organizzata da Casa d'Arte San Lorenzo, vi ho già parlato in diverse occaioni.
I più attenti si saranno accorti, leggendo il comunicato, che oltre ai contenuti, di disarmante attualità, reinterpretati e proposti in questa occasione dall'artista livornese, questa mostra andrà oltre lo spazio espositivo. 
Alcune installazioni, infatti, verranno poste e messe in esposizione in alcune attività produttive della zona.
Zona che per tradizione e vocazione fonda gran parte della propria economia sul polo conciario. 

Leggendo, si scopre che l'intero nucleo di opere visibili nello storico Palazzo, ora sede della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, sono state realizzate su pelle, dove quest'ultima "segna" e simboleggia una ipotetica linea di confine. 
Anche le opere delocalizzate sono state realizzate su pelle, gentilmente donata da alcuni produttori della zona, e rappresenta un fulcido esempio di quel grande connubbio fra ARTE E IMPRESA, che da tempo alcuni studiosi dell'arte contemporanea sostengono e propongono come via di uscita da questo momento storico.
Di fatti, il rapporto che può nascere fra tra arte e impresa, offre scenari imprevedibili, spesso di grande e reciproca convenienza. 
Come in questo specifico caso, dove l'arte nobilita un prodotto di qualità, valorizza un tessuto sociale e consente all'artista di sviluppare idee e concetti che spesso, in altri casi rimarrebbero irrealizzabili. Questo connubio è certamente un elemento fondamentale non solo per accrescere la visibilità e la creatività reciproca di una importante branchia del made in Italy, ma anche per valorizzare un territorio, le proprie eccellenze e dimostrare ancora una volta che di arte, necessitiamo!

A PELLE VIVA
personale di Christian Balzano
a cura di Marco Bazzini
Palazzo Grifoni - San Miniato (PI)
30 aprile - 22 maggio 2016

Oltre che in Palazzo Grifoni, le opere di Christian Balzano saranno visibili anche presso la Conceria Tempesti, la Conceria Valori  e la Conceria Artigiano del Cuoio. 


venerdì 22 aprile 2016

WELCOME IN NORTH KOREA



Oggi a Milano si svolto un grande evento che definirlo "artistico" è riduttivo. Si è presentato al pubblico il progetto "WELCOME IN NORTH KOREA" di Max Papeschi.
Vi avevo  già informati di questo, in un post precedente (vedi http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2016/04/finalmente-prende-il-via-il-grande.html).

Prima di spegare nel dettaglio il progetto nella sua completezza qualche scatto rubato di ciò che avvenuto in piazza Piemonte...







ed ora i dettagli...

WELCOME IN NORTH KOREA
Max Papeschi





 in collaborazione con



“Voi che vivete sicuri 
nelle vostre tiepide case, 
voi che trovate tornando a sera 
il cibo caldo e i visi amici: 
Considerate se questo è un uomo 
che lavora nel fango 
che non conosce pace 
che lotta per mezzo pane 
che muore per un si o per un no.” 



Primo Levi


“Con una risoluzione approvata a grande maggioranza, il 28 marzo 2014 il Consiglio Onu dei diritti umani ha condannato la Corea del Nord per le sistematiche, massicce e gravi violazioni dei diritti umani che continuano ad essere commesse nel paese.
Centinaia di migliaia di persone, si trovano in campi di prigionia politica e in altre strutture detentive del paese. Molte di loro non hanno commesso alcun reato se non quello “associativo”, dovuto al fatto di essere parenti di persone colpevoli di reati politici.”


Amnesty International

La Corea del Nord rivendica la scoperta dell'Unicorno, il mitologico cavallo magico con un corno sulla fronte: "Gli archeologi dell'Istituto di storia dell'Accademia delle scienze sociali" della Corea del Nord "hanno di recente riconfermato l'esistenza del rifugio del liocorno cavalcato da Re Tongmyong, fondatore del regno Koguryo (277 a.C.-668 d.C.)".
La notizia, che avrebbe tutti i caratteri di uno scherzo, è riportata con grande serietà e rilanciata dall'agenzia ufficiale, la Kcna.


ANSA



Premessa

In Corea del Nord esistono campi di concentramento nei quali vengono imprigionati e condannati ai lavori forzati  coloro che sono ritenuti responsabili di reati politici o contro lo stato.

Uomini, donne e bambini lavorano 7 giorni su 7 e sono trattati come schiavi.

I prigionieri vivono in piccole e sudicie capanne, con mura costruite con fango secco e il tetto di paglia e assi di legno marcito. In una stanza di circa 50 m2 trovano posto 30–40 detenuti, che dormono su semplici assi di legno.
La ventilazione degli ambienti è scarsissima e non c'è riscaldamento; d'inverno le temperature arrivano a -20 °C causando il congelamento e l'assideramento di diversi detenuti. La scarsa igiene e l'assistenza medica inesistente favoriscono inoltre la diffusione di malattie.

L'alimentazione dei prigionieri è scarsa e centellinata, dunque i prigionieri si riducono spesso a mangiare animali selvatici: ratti, serpenti, rane, salamandre, vermi e insetti, cosa tra l’altro vietata dalle regole del campo e causa di dure punizioni da parte delle guardie.

Torture, percosse ed esecuzioni sono all’ordine del giorno, le guardie possono abusare dei prigionieri a loro piacimento, senza alcuna limitazione.


Il Concept

Max Papeschi ci proietta in una dimensione parallela dove la mostruosità del regime di Pyongyang è camuffata ed edulcorata dalla propaganda di regime fino a renderla accattivante.

La dimensione ludico-giocosa si scontra con l’atrocità dei fatti narrati, creando un enorme cortocircuito semiotico in grado di attirare e possibilmente sensibilizzare l’attenzione del pubblico e dei media senza cadere nel didascalico. 



Il Progetto

L’istallazione del “Welcome to North Korea” è costituita da un gonfiabile alto 5 metri ispirato ai campi di concentramento nordcoreani nel quale si potrà entrare, avendo esso la struttura di un reale gonfiabile da parco giochi.

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Andranno ad integrare l’installazione alcuni tipici giochi a molla per bambini, sempre in tema con il regime, tra i quali: dei cavallucci in versione costumizzata aderenti alla grottesca propaganda di regime che vorrebbe l’unicorno come animale realmente esistito nel paese. Oppure nella versione bellica a forma di bomba atomica in riferimento al millantato programma nucleare nordcoreano.


 




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Il Tour



“Welcome to North Korea” è un’istallazione mobile pensata sia per esposizioni in location esterne (piazze, giardini e luoghi pubblici in generale) che per mostre in location interne (musei, gallerie private e altri spazi espositivi).

Il progetto si svilupperà  in un vero e proprio tour artistico che, alla stregua di quelli musicali, coprirà il maggior numero possibile di tappe in giro per il mondo, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale con il suo messaggio di denuncia.





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La collaborazione con Amnesty International 


 
Parte fondamentale del progetto sarà costituita dalla collaborazione dell’artista con Amnesty International, l’organizzazione non governativa internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani.

Durante le tappe del tour, insieme alle opere dell’artista, saranno infatti presentati una serie di pannelli espositivi con le stampe dei disegni eseguiti da ex detenuti, raffiguranti le torture subite, sul retro dei pannelli ci saranno descrizioni della vita all’interno dei campi di detenzione. Nelle piazze sarà inoltre presente un chiosco informativo a cura di Amnesty International, dove darà possibile informarsi e fare donazioni. 






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Giochi da tavolo, video e videogiochi.



Per la mostra saranno realizzati una serie di altri lavori tra i quali le rivisitazioni di famosi giochi da tavolo, come ad esempio la versione “dittatoriale” del celebre Indovina Chi (Indovina Kim). Saranno proiettati dei video animati in stile vintage, con i personaggi che cantano con la tecnica animata anni 50 del Syncro-Vox e ci sarà la possibilità di giocare con dei veri videogiochi a tema in stile anni 70/80. 




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Made in North Korea (Temporary Store)


Infine, le gallerie associate a questa operazione, saranno allestite per la durata della mostra come dei veri temporary store, nei quali sarà possibile acquistare oltre alle opere dell’artista anche dei gadget del finto brand “Made in North Korea”.




L’artista
 
 



Max Papeschi approda nel mondo dell’arte contemporanea alla fine del 2008, dopo un’esperienza da autore e regista in ambito teatrale, televisivo e cinematografico. Il clamore mediatico sollevato da una sua opera gigante affissa sulla facciata di un palazzo nel centro di Poznan in Polonia lo proietta sulla scena internazionale, rendendolo in pochissimo tempo uno dei giovani artisti italiani più apprezzati e conosciuti all’estero.

In soli 6 anni di attività ha realizzato più di un centinaio di mostre in giro per tutto il mondo. Nel 2014 è uscita in Italia la sua autobiografia “Vendere Svastiche e Vivere Felici” edita da Sperling & Kupfer (Gruppo Mondadori).

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