RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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sabato 28 giugno 2014

Al TG3 c'è Maranghi

Del progetto CASTA DIVA, dell'amico Giovanni Maranghi, vi ho già parlato in diverse occasioni (vedi ad esempio http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2014/05/casta-diva-stoccarda.html ), ora sono lieto di mostrarvi in servizio andato in onda nei giorni scorsi su RAI3 a proposito di questo argomento...


venerdì 27 giugno 2014

-Lo Slide Show della "Settimana dell'Arte" - corretto



Ieri ho pubblicato il seguente post -Lo Slide Show della "Settimana dell'Arte"- (http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2014/06/lo-slide-show-della-settimana-dellarte.html). Molti mi hanno scritto che per motivi di Copy il video non era visibile. 

Ho fatto alcune modifiche. Ora spero che riusciate a vederlo.


giovedì 26 giugno 2014

Lo sguardo sul mondo di Alessandra REDAELLI - ATTO II



Lo sguardo sul mondo
di Alessandra REDAELLI
 
27 giugno - 3 agosto 2014
Biffi Arte
Via Chiapponi, 39, 29121 Piacenza


Artiste: Alessandra BALDONI, Linda CARRARA, Marika VICARI, Brigitta ROSSETTI, Marina PREVITALI, Liliana CECCHIN, Tina SGRO', Cristina IOTTI, Claudia SCARSELLA, Loredana GALANTE, Marina GIANNOBI, Elisa ROSSI, Chiara ALBERTONI, Marica FASOLI

C’è un modo specificamente femminile di guardare il mondo? Esiste uno sguardo “femmina” che si possa concretamente contrapporre a uno sguardo “maschio”? Al di là dei luoghi comuni, forse, si può ipotizzare con una certa verisimiglianza che se l’occhio maschio è più allenato alla visione d’insieme e alla soluzione strategica, l’occhio femmina sembra più portato allo sguardo in profondità, alla penetrazione del reale attraverso uno scandaglio. Uno scandaglio emotivo, più che pratico. Nasce da questa convinzione la mostra Lo sguardo sul mondo, secondo capitolo della rassegna Femminile, plurale, in programma da Biffi Arte dal 25 giugno al 3 agosto. Dopo L’intimità, lo sguardo dentro – che ha indagato come dieci donne usano l’arte per leggere dentro se stesse, per essere più vicine al loro vero io – ecco che l’oggetto di attenzione si sposta fuori. Uno slittamento dell’inquadratura che non corrisponde, tuttavia, a una sostanziale modifica del metodo. Che resta quello della contemplazione attiva, dell’ascolto silenzioso, della comprensione nel senso più ricco del termine (contenere in sé, abbracciare, racchiudere), della saggezza, ma anche qualche volta quello della risata di gola, dell’ironia – magari con un fondo lieve di amarezza – e del gioco. Se Alessandra Baldoni racconta le emozioni di una passione non vissuta attraverso il linguaggio potente, fortemente simbolico e lirico delle sue fotografie, Linda Carrara ricrea attraverso la pittura lo spazio intorno a sé, costruendo ambienti dalle nitide architetture e dai colori magmatici nei quali abbiamo l’impressione di perderci. E davvero rischiamo di smarrirci nelle foreste di Marika Vicari, distese di alberi sostanziate di luci e di ombre, quasi delle quinte pronte ad accoglierci tra i loro misteri. Ancora vegetazione, foglie, steli, fiori immensi forse provenienti da un mondo altro, sono la materia attraverso la quale Brigitta Rossetti indaga il reale. Non il bosco, invece, ma la metropoli è il terreno di Marina Previtali, che con le sue pennellate vibranti, mobilissime, intense ci restituisce una Milano “che sale” come un cantiere brulicante che pulsa di bagliori al neon. E appaiono quasi delle inquadrature ravvicinate di questa stessa metropoli i dipinti di Liliana Cecchin, con la folla che corre sfiorandosi e i movimenti che sdoppiano la figura e la moltiplicano in una danza neofuturista. Lontane dalla folla, immerse in un silenzio ovattato, ecco le stanze di Tina Sgrò: ambienti incantati, senza tempo, sostanziati di una luce soffusa e pacificante che sfuma i contorni e confonde lo sguardo. E fuori dal tempo appaiono anche le fanciulle di Cristina Iotti, quasi dei ricami a matita e pastello che ci raccontano, tra merletti e arabeschi di sbalorditiva precisione, il piccolo dramma tutto femminile della scelta dell’abito. Una stanza reale è quella in cui invita lo spettatore Claudia Scarsella: comodi cuscini su cui sedersi e una tappezzeria sulla quale piccoli momenti di vita, immagini, ricordi, ritagli, frammenti di fotografie si sdoppiano e si moltiplicano come in un caleidoscopio. Il mondo fatato in cui ci invita Loredana Galante, invece, somiglia di più a quello trovato da Alice dopo aver attraversato lo specchio, tra aiuole che spuntano dal pavimento come per magia, uccellini dai colori vivaci, fontane tracimanti, sontuosi cesti di frutta e ragni saggi che intrecciano seriche ragnatele pronte a intrappolarci. Marina Giannobi sceglie un tema – può essere la lettura o, come in questo caso, la musica – e lo immortala in una serie sterminata di scatti fotografici, lo analizza fino al dettaglio infinitesimale, restituendocelo in immagini vibranti, in fuori fuoco sapienti e spiazzanti, come un film prezioso da ricreare dentro di noi. Uno sguardo pulitissimo sul reale è quello di Elisa Rossi, che in oli su tela tutti giocati sulle ombre, sui bianchi e sui neri, racconta una tenera quotidianità, dove l’esattezza quasi fotografica si stempera in poesia. E nitidissimi, come inquadrati da uno zoom ipersensibile, sono i fiori di Chiara Albertoni. Immensi, resi con una definizione sbalorditiva che ci dà l’impressione di poter toccare ogni goccia di rugiada, ci fissano splendidi, regali, sensuali, vivi come creature pensanti. Ha invece il sapore delle caramelle e dei bastoncini di zucchero la pittura di Marica Fasoli. Un iperrealismo che va oltre la mera riproduzione del dato reale, che sfonda le due dimensioni e con una luminosità e un nitore metafisici racconta sogni, promesse, speranze e piccoli indimenticabili momenti. Come il primo capitolo, L’interiorità, lo sguardo dentro, anche Lo sguardo sul mondo avrà una mostra gemella a Milano, nella sede del settecentesco Palazzo Pirola di Gorgonzola, dal 18 ottobre al 9 novembre. In questo caso le artiste saranno affiancate anche dalle protagoniste del terzo e ultimo capitolo della rassegna, Gli spazi del sogno, in programma a Piacenza tra dicembre 2014 e gennaio 2015.

Lo Slide Show della "Settimana dell'Arte"





Buona Visione!

THIS IS A TRUE STORY. Gabriela Butti

THIS IS A TRUE STORY. Gabriela Butti

Inaugurazione domenica 6 luglio 2014
dalle ore 16.00 alle ore 21.00
in occasione di Open Gallery #7
Dalle 18.00: Jazz- set N2
Nadia Radici (voce) e Nicola Locarnini (piano)
Segue aperitivo

Alla galleria Nellimya: light art exhibition di Lugano domenica 6 luglio inaugura la personale THIS IS A TRUE STORY dell’artista Gabriela Butti, in occasione dell’Open Gallery #7. L’esposizione è il risultato della seconda Residenza d’artista, un’iniziativa avviata lo scorso anno con LIGHTING_DAYS (dal 21 febbraio al 5 aprile 2013) che coinvolge un artista per un periodo di due mesi (in questa edizione dal 1 maggio al 1 luglio 2014), invitandolo a riconsiderare la galleria come un proprio studio di ricerca e creazione producendo in loco tutti i lavori destinati all’esposizione.


“Incido nella carta immagini, corpi, impronte di luce, impressioni di forme. Corpi percepibili solo grazie ai raggi luminosi. Produco pelli cartacee solcate da pori, pelli respiranti di luce vive di rughe e solchi. Punti che descrivono corpi e sostanze di energia pura sottratta al tempo, al frenetico mutare della realtà.”
L’operare di Gabriela Butti, artista comasca classe 1985, ha radici nel mondo cinematografico, dalle fiction al web, dai social network alle dirette televisive. Specchi di vita reale, ma non vissuta empiricamente dallo spettatore. THIS IS A TRUE STORY è l’incipit di una fiction ispirata a un film dei fratelli Coen, Fargo, sempre diretta dal famoso duo, in cui tutto viene presentato come storia reale, senza esserlo. Uno studio che ruota attorno al rapporto tra l’essere e l’apparire, per focalizzarsi sull’osservazione di ciò che riempie quel vuoto intermedio, lacuna in realtà immensamente ricca e piena di significato.



L’artista si esprime combinando e compenetrando diversi mezzi di espressione: antiche tecniche e tecnologia che insieme indirizzando la ricerca verso la sperimentazione video sia analogica che digitale. Un equilibrio tra modernità e tradizione che svela un ulteriore tema di ricerca basato sui precetti Taoisti, in particolar modo sul quarto.

“Considero molto importante il quarto precetto – spiega l’artista – perché casualmente (ma forse no) descrive l’unico sogno che faccio da quando ero bambina. Un sogno che mi appare nei momenti più cupi . Penso che i miei reticoli di punti diano vita proprio a ciò che sento, a quell’inesauribile ‘potere che appare nascosto e debole, così buio da essere Luce suprema’. Ogni cosa ha i suoi fondamenti prima di ogni precetto e pensiero e noi possiamo descriverne solo una minuscola parte, ma io sento tutto quel vuoto, quel buio che avvolge come morbida lava fredda, quell’odore di terriccio umido che è nel cuore di ogni cosa, motore di campi magnetici e legami molecolari…”

Gabriela Butti possiede un innato senso di rigore estetico nella modulare ripetizione di migliaia di piccoli fori, ora estroflessi, ora introflessi che definiscono delicate superfici e forti linee di confine, generando forme e profondità sempre variabili.
“Penso alla relazione tra macro e microcosmo, due ‘mondi’ complementari entrambi coinvolti in una reciproca e isometrica relazione che determina le proporzionali trasformazioni di uno in rapporto all’altro, in un moto perpetuo e armonico.” (Estratto dalla pubblicazione di Gabriela Butti su BOLO Paper)


Gabriela Butti nata a Como nel 1985, si è laureata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Attiva dal 2011, quando vince il Premio Artevarese Giovani espone poi in alcune collettive come ad esempio in China Made in Italy una mostra itinerante ideata dal collettivo torinese Tomato catch up! O in Come se nulla fosse – Pretendin indifference anch’essa ospitata a Milano. La prima personale La Membrana del Tempo tenutasi alla galleria Ghiggini di Varese è datata 2012, seguono poi le prime esperienze internazionali a Singapore con la personale Facing emptiness, dove tutt’ora rimangono alcune sue importati opere e ora a Lugano, con la nuova THIS IS A TRUE STORY.

THIS IS A TRUE STORY. Gabriela Butti
Nellimya: light art exhibition
Piazza Riforma 9 2° piano, vis-à-vis Municipio CH 6900 Lugano
Orari set – mag: gio: 10.30–13.30/15–21 sab: 10.30–13.30 dom: 15–18 giu – lug: mar e gio: 15.00–19:00/21:00–23:00 sab: 10.30–13.30
In orario d’ufficio o fuori orario si riceve su appuntamento
T +41(0)91 / 911.88.09
info@nellimya-exhibition.ch
http://nellimya-exhibition.ch/it

 ARTICOLO ORIGINALE SU

TIGRE Torino 2014 Indagine sulla nuova arte siciliana - A cura di Sergio Cascavilla - Testo di Virginia Glorioso



Sergio Cascavilla presenta il terzo appuntamento di TIGRE, questa volta dopo la città siciliana di Sciacca si sposta a Torino in modo da far conoscere le notevoli realtà artistiche siciliane in un luogo estremamente diverso.
Nove talentuosi artisti siciliani di varia provenienza ed esperienza, accompagnati da Virginia Glorioso attenta e dinamica critica e curatrice palermitana…
sostenuti da due realtà culturali come la catanese "Tribeart" elegante e precisa guida web e cartacea degli eventi d'arte in Sicilia, creata da Vanessa Viscogliosi e Alessandro Giacomo Fangano con le loro intriganti creazioni editoriali di "Latienda" dedicate agli artisti siciliani…
la straordinaria realtà della "Farm Cultural Park" creata a Favara da Florinda Saieva e Andrea Bartoli che gli inglesi di Purple Travel collocano al sesto posto al mondo come meta turistica per gli amanti dell'arte contemporanea.
Questo è molto altro nella mostra TIGRE !

TIGRE Torino 2014
Indagine sulla nuova arte siciliana

Inaugurazione venerdì 27 giugno ore 19.33,
fino al 12 luglio 2014
Spazio Azimut, piazza Emanuele Filiberto 11, Torino

A cura di Sergio Cascavilla
Testo di Virginia Glorioso

Marcello Buffa
Andrea Buglisi
Angelo Crazyone
Martina Di Trapani
Miriam Iervolino
Salvo Lo Nobile
Cosimo Piediscalzi
Sara Rizzo
Vincenzo Todaro

Media partner: Tribeart (tribenet.it) - Farm Cultural Park (farm-culturalpark.com)

Il fenomeno migratorio italiano nel mondo ha rappresentato, e rappresenta tuttora con le dovute differenze, uno dei tratti più peculiari della storia italiana contemporanea. A partire dal primo dopoguerra, infatti, Torino, capitale italiana dell’industria, è al centro del notevole flusso migratorio che da Sud si dirigeva verso Nord. Donne e uomini partivano nella speranza di trovare migliori condizioni di vita.
Cosa è cambiato oggi? E cosa c’entra l’arte contemporanea?
Forse concretamente nulla è cambiato nel continuo viaggio dal meridione verso il settentrione d’Italia. Quelli che di sicuro, però, si sono trasformati sono i protagonisti di questo flusso migratorio e i luoghi di partenza e arrivo qui coinvolti.
La Sicilia, con tutte le sue contraddizioni, oggi si presenza come un bacino sempre originale ed effervescente di artisti che però difficilmente si riconoscono esclusivamente nel sistema artistico – culturale dell’Isola, che spesso non riesce a seguire il dinamico fermento di questo fenomeno. Torino, invece, ormai, ha dismesso i panni di capitale italiana dell’industria per indossare la più qualificante e sfavillante veste di capitale italiana dell’arte contemporanea.
È proprio in questa trasformazione dei luoghi che scatta il corto circuito tra Nord e Sud. Rinasce dunque l’esigenza di muoversi, di migrare, per giungere posti in cui il proprio saper fare creativo possa trovare la dimensione più adatta.
Qui, presso lo Spazio Azimut, il Sud e il Nord si rincontrano dialogando equilibratamente attraverso l’arte. La Sicilia, rappresentata dalle diverse opere di Marcello Buffa, Andrea Buglisi, Angelo Crazyone, Martina Di Trapani, Miriam Iervolino, Salvo Lo Nobile, Cosimo Piediscalzi, Sara Rizzo e Vincenzo Todaro, ritorna a Torino non più con la valigia di cartone e la rassegnazione di chi lascia ciò che conosce e ama per un ignoto non accogliente, ma con la spregiudicata creatività, con l’arte di chi vive la propria perifericità come un valore aggiunto, con lo spirito artistico che da secoli anima l’Isola e che anche oggi torna a ruggire come la più fiera TIGRE della foresta.

Virginia Glorioso

mercoledì 25 giugno 2014

La Serra Trema - Primo Festival del Cinema Artigiano, Macabro, Rurale.



LA SERRA TREMA

Il 27 e 28 giugno 2014 La Serra di San Miniato (PI) diventa il posto perfetto per gli amanti del cinema horror: al Tendone delle Feste si terrà La Serra Trema, il primo festival del cinema artigiano, macabro rurale, organizzato dall'Associazione La Stazione di San Miniato e a ingresso gratuito.

La Serra Trema è una due giorni dedicata a rassegne cinematografiche e non solo, ci sarà spazio anche per la musica, la letteratura e l'arte, il tutto corredato da un nutrito numero di ospiti, tra i quali registi, critici e altri esperti del settore.
La Serra Trema valorizza come detto il cinema artigiano e rurale e quindi anche il territorio fa la sua parte, viene data importanza ai registi di zona che presenteranno le loro opere ma soprattutto si terranno due concorsi: uno dedicato appunto ai concorsi cinematografici horror, l'altro è un contest letterario per racconti del terrore e durante La Serra Trema verranno premiati i rispettivi vincitori.

Protagonisti saranno i registi della zona ma anche due capisaldi del cinema di genere quali Dario Argento e Jess Franco, ai quali sarà dedicata la serata di venerdì: prima si terrà la retrospettiva Tutto quel Rosso, tutto quel Nero a cura di Cristiana Astori (saggista e scrittrice), Pier Paolo Dainelli (critico, collezionista e curatore di palinsesto TVRPiù – 7 Gold), Matteo Mancini (collezionista, saggista e scrittore), Antonio Tentori (sceneggiatore e saggista) alla quale interverrà Sergio Stivaletti (regista e make up designer); dopodiché nell'apposita sala verranno proiettati tre film di ciascun regista.

Sempre nella serata di venerdì 27 sarà la volta del pluripremiato film Oltre il Guado, proiettato alla presenza del regista Lorenzo Bianchini e del produttore Omar Soffici. Al termine della serata dalle ore 24 il tendone si animerà con la musica di Robert Passera, DJ Belvedere e Jack Garage, impegnati nel DJ Set Shake Sauvage.

La Serra Trema ha pensato anche al pubblico più giovane, la giornata di sabato infatti parte alle ore 17 con un workhsop dedicato agli under 18, mentre dalle 18.30 si parlerà di trucco ed effetti horror.
Sarà poi la volta dei concorsi e delle premiazioni: in una sala verranno proiettati tutti i corti del contest cinematografico, in un'altra si terrà invece quello letterario, anche qui alla presenza di giurati e ospiti illustri - come si può vedere nel programma allegato - oltre a un reading speciale curato da Intermezzi Editore.
Il cinema artigiano torna al centro della scena con la visione del film Connections, alla quale parteciperanno anche i registi Paolo Del Fiol e Daniele Misischia, come gli altri ospiti disponibili per le domande e le curiosità del pubblico.
Anche per la serata del 28 giugno si torna a ballare nella sala principale grazie a Into the darkness, Dj set di musica rock, postpunk, darkwave, 80's, synthpop con i dj Egodrom (Wardance), Disorder e Norseman.

Cinema, letteratura, musica ma anche arte: per i due giorni de La Serra Trema sarà presente la mostra fotografica Il Mutevole Volto della Bellezza: espongono i giovani artisti Annibale Di Lorenzo, Chiara Gini e Matilde Mazzoni, si tratta infatti di una mostra collettiva che indaga il tema della bellezza e del corpo.

Come si sarà intuito non è solamente macabro la parola chiave de La Serra Trema, anche artigiano e soprattutto rurale formano un trittico di tutto rispetto. Ivo Gazzarrini, ideatore della due giorni, a tal proposito ha commentato: «Per la prima volta mi cimento nell'organizzazione artistica di un festival. È un impegno importante, ma credo molto nel programma e nel successo dell'iniziativa. Ci sono ospiti di assoluto livello nel panorama di genere, due prime visioni e un'anteprima. In più due concorsi, uno per scrittori e uno per registi. C'è un gruppo sempre più nutrito di appassionati in Toscana che speriamo resti soddisfatto, ce l'abbiamo messa tutta».

L'obiettivo de La Serra Trema non è solamente quello di accontentare una nicchia di persone, ma di coinvolgere più pubblico possibile in un settore che troppo spesso passa in secondo piano. Richiamare appassionati e non, questo è il pensiero di Rachele Cinerari, volontaria dell'Associazione La Stazione: «Il nostro tentativo è stato principalmente quello di mettere in contatto una “nicchia” di appassionati con un'atmosfera paesana e più popolare. Speriamo che il mix sia esplosivo e che coinvolga tutti: gente del posto, appassionati di tutta la regione, giovani e meno giovani. Ringraziamo per l'indispensabile collaborazione la Casa del Popolo de La Serra e il Comune di San Miniato».

Si parla di cinema principalmente ma non sarà l'unico tema trattato durante La Serra Trema. Ci saranno anche argomenti più leggeri come il concerto di Cecco e Cipo mentre rivestirà un ruolo importante Papaveri e Progetti: si tratta di un piano a cura dell'Associazione La Stazione, un esperimento di micro-funding il cui ricavato sarà devoluto in favore di un progetto meritevole realizzato dai giovani del territorio.

La Serra Trema offre pure un servizio di ristorazione, sarà possibile mangiare presso lo stand allestito dalla Casa del Popolo de La Serra mentre le bevute verranno servite al bar gestito dall'Associazione La Stazione. All'interno della rassegna saranno presenti stand di case editrici e laboratori di effetti speciali per il cinema horror. Va segnalato inoltre che il luogo dell'evento dispone anche di un ampio parcheggio e di molto spazio all'aperto.

Di seguito il programma dettagliato:

Venerdì 27 Giugno.
Sala 1

Ore 19 e 45 – Inaugurazione del festival e presentazione dello staff organizzativo.
Ore 20 e 30 – Tutto quel Rosso, tutto quel Nero. Retrospettiva su Dario Argento e Jesus Franco a cura di Cristiana Astori (saggista e scrittrice), Pier Paolo Dainelli (critico, collezionista e curatore di palinsesto TVRPiù – 7 Gold), Matteo Mancini (collezionista, saggista e scrittore), Antonio Tentori (sceneggiatore e saggista). Interverrà Sergio Stivaletti (regista e make up designer).
Ore 22 – Proiezione del film Oltre il guado. Ospiti in sala il regista Lorenzo Bianchini e il produttore Omar Soffici.
Sala 2
Ore 24 – Maratona Argento-Franco. Rotazione di tre film di ciascuno dei due registi nel corso di tutta la notte, a cura di Ivo Gazzarrini, Pier Paolo Dainelli, Matteo Mancini.
Sala 3
Ore 24 – Shake Sauvage - Dj set di musica vintage, easy listening, rock'n'roll, ye-ye, beat e space age con i dj Robert Passera (Irma La Douce), Belvedere e Jack Garage.

Sabato 28 Giugno.  
Sala 1

Ore 17 – La Serra Trema under 18. Workshop horror, a cura dello staff del Centro Vocintransito. Ore 18 e 30 – Dimostrazione di trucco horror a cura di CreaFX (laboratorio professionale di effetti speciali).
Ore 20 e 30 – Proiezione dei cortometraggi in concorso e premiazione finale. In giuria Adamo Antonacci (regista), Massimiliano Boldrini (regista e web author), Ivo Gazzarrini (scrittore e sceneggiatore), Alessio Porquier (FI-PI-LI Horror Fest).

Ore 24 – Proiezione del film Connections. Ospiti in sala i registi Paolo del Fiol e Daniele Misischia.
Sala 2.
Ore 24 – Proiezione dei mondiali di calcio Brasile 2014. A seguire seconda parte della maratona Argento-Franco.

Sala 3

Ore 18 – Premiazione del concorso per idee creative Papaveri e Progetti, a cura dell'Associazione La Stazione.
Ore 18 e 30 – Concerto acustico di Cecco e Cipo.
Ore 19 e 30 – Reading horror di Carlo Sperduti (a cura di Intermezzi Editore).

Ore 20 – Premiazione del contest letterario de La Serra Trema. A cura di Giorgio Riccardi (Letteraturahorror.it) e Mauro Saracino (editore e scrittore).
Ore 24 – Into the darkness. Dj set di musica rock, postpunk, darkwave, 80's, synthpop con i dj Egodrom (Wardance), Disorder e Norseman.

L'orario, la programmazione del festival e la presenza degli ospiti potranno subire alcune variazioni.


Si ringraziano per la collaborazione:

il portale Letteratura Horror, Intermezzi editore, Casa editrice Intermezzi, Dunwich Edizioni, Operazione Paura Festival, FI-PI-LI Horror Fest

La Serra Trema:
Da un'idea di Ivo Gazzarrini e Enrico Prosperi.
Direzione Artistica – Ivo Gazzarrini.
Direzione Logistica e Organizzativa – Michele Baldini, Leonardo Lami. Comunicazione e Artwork – Diego Dada e Silvia Vallesi. Organizzazione – Associazione La Stazione.

martedì 24 giugno 2014

THE BODY SPLASH - la Performance di Pier Toffoletti alla Settimana dell'Arte 2014

Questo lo voglio dedicare interamente alla performance di Pier Toffoletti 
"THE BODY SPLASH".
Una tela di 2,40 x 4,00 metri dipinta in meno di trenta minuti con la partecipazione straordinaria di Ludovica Domizi.























Ed ora, è pronto il video che riassume l'intera creazione...

Lo potete vedere al link

oppure, per gli amici di Facebook...

A Firenze arriva il '900

 
 MUSEO NOVECENTO

Spedale delle Leopoldine, piazza Santa Maria Novella

Inaugurazione: martedì 24 giugno, ore 12.00 (ingresso libero 12.00 - 22.00)

Firenze inaugura il suo Museo Novecento, dedicato all'arte italiana del XX secolo.
Suddiviso in 15 ambienti espositivi, il nuovo museo fiorentino ospita una collezione di circa 300 opere, organizzate 'a ritroso', in un percorso che dal 1990 risale fino ai primi anni del cosiddetto 'secolo breve'. Da De Chirico a Morandi, da Emilio Vedova a Renato Guttuso, fino alla sezione fiorentina alla Biennale di Venezia, il Museo Novecento unisce in sé due nature: di museo civico, attraverso un racconto che lega le collezioni civiche del Novecento alla storia della città, e di museo 'immersivo', andando ad integrare il patrimonio cittadino con testimonianze delle vicende artistiche nazionali e internazionali, che hanno segnato il territorio dalla seconda metà degli anni Sessanta. 


Sede del Museo è l'antico Spedale delle Leopoldine in Piazza Santa Maria Novella. Il complesso monumentale è stato recuperato grazie a un lungo e delicatolavoro di restauro, curato dal Servizio Belle arti del Comune di Firenze grazie al determinante contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Partner è Il Gioco del Lotto, che il 28 e 29 giugno aprirà gratuitamente il Museo, offrendo visite guidate, laboratori per famiglie "Io gioco con l'arte" e intrattenimento musicale.

Il Museo Novecento di Firenze, realizzato dopo quasi mezzo secolo di proposte e progetti, espone una parte delle collezioni del Comune, unita ad opere e documenti relativi agli ultimi decenni, concessi in comodato da artisti, collezionisti ed enti, che hanno generosamente sostenuto la nascita di questa nuova istituzione. Le sale dedicate alle collezioni comunali mostrano a rotazione le numerose donazioni di artisti e collezionisti pervenute grazie all'appello fatto dal critico Carlo Ludovico Ragghianti a seguito dell'alluvione del 1966, tra cui la prestigiosa collezione Alberto Della Ragione.

Ordinato in senso cronologico, tematico ed interdisciplinare, in un percorso che affianca alle opere postazioni multimediali, dispositivi sonori e sale video, il Museo Novecento offre finalmente al pubblico la vibrante rappresentazione di quell'irripetibile stagione artistica che per tutto il secolo scorso vide Firenze al centro della scena culturale nazionale ed internazionale.
La presenza della musica, della poesia, del cinema, dell'architettura, il racconto della contaminazione tra arti, moda e comunicazione di massa che hanno caratterizzato tanta parte del secolo, ricostruiscono l'ambito di produzione delle opere, facilitandone la comprensione in una proposta museologica innovativa ed interdisciplinare.

Lungo il percorso, il format multimediale "Dentro il Novecento" presenta materiali di approfondimento come documenti, fotografie d'epoca, interviste televisive, riviste e brani letterari, ma anche video documentari appositamente prodotti dalla Direzione Cultura del Comune di Firenze per il Museo, offrendo così al visitatore ampie possibilità di approfondimento ed una visita personalizzata in base ai propri interessi.

Dalla partecipazione nel 1988 alla Biennale di Venezia dei giovani scultori fiorentini Antonio Catelani, Daniela Di Lorenzo e Carlo Guaita, risalendo fino al dopoguerra di Ottone Rosai, nelle sale del Museo Novecento si incontrano la prima musica elettronica, la poesia visiva, l'architettura radicale e ilcinema d'artista; lo shock dell'alluvione del '66 e l'appello di Ragghianti a cui rispondono oltre duecento artisti riuniti nella mostraGli artisti per Firenze (1967), primo nucleo del progetto per un Museo Internazionale di Arte Contemporanea); e ancora, à rebours, il Maggio Musicale Fiorentino e le sfilate di Pitti, accanto a molte delle opere più significative della prima metà del Novecento italiano presenti nella collezione donata nel 1970 dal colto ingegnere Alberto Della Ragione.

Con l'apertura del Museo Novecento, Firenze aggiunge un altro prezioso tassello alla sua vasta offerta artistica e culturale, e rende un omaggio non più rimandabile a tanti grandi artisti e a straordinarie esperienze ancora incredibilmente vicine.

Un particolare abbonamento annuale del costo di soli 10 euro consentirà ai visitatori di tornare più volte usufruendo di tutte le iniziative e le conferenze proposte.

Orari di apertura

Orario estivo (1 aprile - 30 settembre)

Lunedì, Martedì e Mercoledì 10:00 - 21:00
Giovedì 10:00 - 14:00
Venerdì 10:00 - 23:00
Sabato - Domenica 10:00 - 21:00

Orario invernale
(1 ottobre - 31 marzo)
Lunedì, Martedì e Mercoledì 10:00 - 18:00
Giovedì 10:00 - 14:00
Venerdì 10:00 - 21:00
Sabato - Domenica 10:00 - 20:00

Costo del biglietto:
Museo :
€ 8,50 (ridotto: € 4 per 18-25 anni e >65 anni e studenti universitari;
gratuito per <18 anni="" br="" di="" e="" gruppi="" insegnanti="" rispettivi="" studenti="">guide turistiche e interpreti,
disabili e rispettivi accompagnatori,
membri ICOM, ICOMOS e ICCROM)

Mostra temporanea : € 4 (ridotto: € 2 per 18-25 anni e >65 anni e studenti universitari; gratuito per <18 anni="" br="" di="" e="" gruppi="" insegnanti="" rispettivi="" studenti=""> guide turistiche e interpreti, disabili e rispettivi accompagnatori,
membri ICOM, ICOMOS e ICCROM)


Cumulativo museo e mostra :
€10
Abbonamento annuale : € 10
Attività didattica : € 5

Contatti

www.museonovecento.it


Per prenotazioni visite e attività: call center MUS.E 055.2768224/558 info@muse.comune.fi.it
Il museo è inserito nel circuito "Firenze Card"

(a partire dal 1° luglio):
www.firenzecard.it
Ufficio Stampa Museo Novecento
Carolina Natoli 349.7634418
carolina@hlstampa.com

lunedì 23 giugno 2014

"ROBERT CAPA. Retrospective" a cura di/curated by Maurizio Vanni al Lu.C.C.A.

Una grande anteprima...




Prossima mostra al Lu.C.C.A.
"ROBERT CAPA. Retrospective"
a cura di/curated by Maurizio Vanni
in collaborazione con/in collaboration with Magnum Photos
5 luglio/July - 2 novembre/November 2014
‪#‎luccamuseum‬
www.luccamuseum.com

info@luccamuseum.com

domenica 22 giugno 2014

A proposito di ISTRUZIONI OVUNQUE di Stefania Catastini, curata da Filippo Lotti e dal sottoscritto

-->


Ovviamente non potevo mancare alla personale di Stefania Catastini, ISTRUZIONI OVUNQUE curata da Filippo Lotti e dal sottoscritto

Mostra decisamente interessante, coivolgente e sotto alcuni aspetti inaspettata. 
Non fosse altro per la location: 7047 Boutique Hotel Design,
una eccellenza della ricettività alberghiera toscana (http://www.7047.it/).

 Un'artista della quale ho iniziato a seguirne l'evoluzione diversi anni fa ed ora posso tranquillamente affermare di essere giunta alla completezza.

l'ingresso

la hall del 7047 Boutique Hotel Design

con Stefania Catastini

Filippo Lotti

un momento della presentazione



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ecco il mio testo per il catalogo stampato per l'occasione

Premessa:
E’ buffo pensare che Dante Alighieri sia stato, tra le altre cose, come sostiene Renè Guènon nel libro “L’esoterismo di Dante”, uno dei massimi interpreti della tradizione simbolica e simbolista, legata alla confraternita dei liberi muratori (oggi massoneria ma allora élite di mastri architetti dediti alla costruzione di cattedrali, i quali detenevano preziosi segreti tramandati di generazione in generazione per erigere quei mastodontici edifici simbolo della ricerca spirituale), ed oggi sia proprio un valido architetto a dedicare un intero ciclo pittorico alla figura del più importante poeta della storia italiana e non solo. Che sia un debito morale nei confronti della storia? Ma accantoniamo questi dubbi e parliamo dell’artista e non dell’architetto.

Scrivere di Stefania Catastini non è facile.
Il suo impegno e la sua ricerca sono importanti, colti.
Nulla è lasciato al caso. A tutto c’è una spiegazione, un senso logico, un legame forte fra genio ed intelletto.

Anche la tecnica, innovativa e personale, frutto di esperimenti e scoperte, quesiti e soluzioni, è particolarmente efficace ma rischia di passare in secondo piano visto la persuasiva ricerca che mette in atto.

Ricordo, anni fa, quando mi presentò un progetto legato ai grandi architetti del XX secolo. Rimasi esterrefatto sia da un punto di vista tecnico, per le soluzioni trovate, sia per lo spessore del progetto. Invitai allora l’artista a proseguire lungo quel cammino, certamente tortuoso e non facile, ma decisamente convincente, nuovo ed estremamente godibile.
Godibile si, in quanto l’arte di Stefania, viste le sue origini di architetto e design affermato, approdano sempre ad un completo godimento estetico, che va ben oltre la decorazione ma invita a decifrare il linguaggio del bello in chiave assolutamente contemporanea.

Da quel giorno il processo evolutivo è andato avanti. Grandi risultati sono arrivati ma mai, e dico mai, immaginavo che tutto ciò sfociasse in questo ambizioso progetto: ISTRUZIONI OVUNQUE.

Progetto dove gli indizi per una analisi coinvolgente, sono i particolari di un volto, comunemente noto e familiare: quello di Dante Alighieri.

L’analisi, tecnico scientifica della fisiognomica del volto del Sommo Poeta, l’utilizzo giustificato del colore e la scelta dei formati hanno fatto si che questa idea, già di per sé convincente, assumesse un ruolo così importante nella scena attuale che meriterebbe anche una vetrina ancor più importante di quella che stiamo vivendo.
Il tutto ovviamente gestito con sapienza, gusto e cognizione di causa.
Allora ecco apparire, quasi dal nulla, quel profilo tanto familiare che fin dai tempi scolastici ci appartiene.
Uno sguardo nel passato proiettato nel futuro, attraverso un gesto formato e maturo, dinamico e allo stesso tempo poetico.

Inizia così un tragitto, attraverso una nuova declinazione, un nuovo linguaggio. Una analisi fisiognomica del volto che porta noi spettatori in un universo ai più sconosciuto.
In “Dinamica Sensibilità” e “Lungimiranza Autoritaria” si analizza il profilo, ed in particolare il naso, così caratterizzante ma non solo,
della personalità dell’indagato. In “Solitudine Artistica” prende vita l’analisi eseguita sull’occhio, nella sua forma fisica e non nello sguardo: una forma ed un disegno che sottolinea la personalità del grande fiorentino.
Nell’opera “Romantica Infelicità” è la bocca, la protagonista del dipinto. Lo studio porta a dedurre l’indole romantica del poeta eterno innamorato ed eterno sognatore.

E così via. Particolare dopo particolare, il volto di Dante viene scomposto, analizzato, scansionato per poi essere restituito in tutta la sua grave bellezza allo spettatore che ritroverà in queste e nelle altre opere che appartengono a questa esposizione una rinnovata chiave di lettura della figura dantesca. Una chiave di lettura a metà strada fra lo scientifico ed la terrena visione di un uomo, visto attraverso la forza e la creatività di una grande forza espressiva figlia di una cifra stilistica senza pari quella di Stefania Catastini.

Roberto Milani

STATEMENTS 2014.2 a cura di Ivan Quaroni

E' sempre un piacere segnalare gli eventi di CircoloQuadro...


STATEMENTS 2014.2
a cura di Ivan Quaroni

Valentina Chiappini, Pamela Del Curto, Angela Dibiase, Lorenzo Fabietti, Patricia Fraser, Marianna Gasperini, Klaus Morgue, Sara Rambaldi, Brigitta Rossetti, Serena Rossi, Martino Saccani, Ersilia Sarrecchia


Inaugurazione: lunedì 23 giugno 2014, dalle 18.30
In mostra dal 24 al 28 giugno 2014
Circoloquadro, via Thaon di Revel 21, Milano


Circoloquadro presenta Statements 2014.2, una collettiva che riunisce dodici artisti che negli ultimi due mesi hanno preso parte alla sesta edizione del workshop Manuale per artisti. Tutto quello che un artista deve sapere per entrare nel mondo dell’arte contemporanea, ideato e curato da Ivan Quaroni.

Il titolo Statements fa riferimento a quella che è la poetica di un artista, una sorta di dichiarazione d'intenti, di finalità perseguite e mezzi utilizzati. Sottoforma di un breve testo inserito in catalogo, gli artisti illustrano la propria pratica artistica e le questioni teoriche, estetiche e sociali che affrontano, arricchendo la fruizione visiva dell’opera con un’interazione comunicativa.

L’esposizione affianca opere che si differenziano per tecniche utilizzate, medium espressivi, tematiche affrontate. Non essendoci un fil rouge eletto a principio ordinatore, ciascun lavoro si fa portatore di un discorso a sé e di una propria aura artistica, facendosi portavoce emblematico dell’arte di ciascuno.
Le opere pittoriche mostrano la presenza di materiali che spaziano dalle sfumature a carboncino nel lavoro di Marianna Gasperini, alla combinazione di smalti e grafite in Ersilia Sarrecchia, all’uso inusuale del catrame che dona matericità all’opera di Lorenzo Fabietti.
Tra le tecniche, il collage è sperimentato in diversi modi: il collage polimaterico è affiancato all’impego dello spray da Serena Rossi per dar vita a composizioni pirotecniche; il collage digitale è utilizzato e rielaborato da Klaus Morgue per creare ambientazioni iconografiche di sapore apocalittico; Sara Rambaldi lo adopera concettualmente per restituire immagini ironiche sul tema dell’amplesso, stampate con il torchio.
Strettamente legate al vissuto quotidiano, Valentina Chiappini presenta un lavoro che inscena pensieri, simboli e calligrafismo; Brigitta Rossetti ricerca un dialogo contemplativo con la natura, denunciando un allontanamento dell’uomo da essa; Patricia Fraser indaga con la fotografia il rapporto che l’ombra intrattiene con le superfici, che diventano pattern; Angela Dibiase investe di importanza iconica oggetti di uso quotidiano.
Legati a una concezione dell’arte performativa e concettuale, Pamela del Curto propone una fotografia testimone di un’azione trascorsa ma portatrice di una riflessione sempre attuale; Martino Saccani recupera il ready-made duchampiano inserendolo in una nuova modernità in cui gli oggetti si smaterializzano per divenire concetto.

Per la mostra verrà pubblicato un catalogo con testo di Elisa Fusi.

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STATEMENTS 2014.2
a cura di Ivan Quaroni

Valentina Chiappini, Pamela Del Curto, Angela Dibiase, Lorenzo Fabietti, Patricia Fraser, Marianna Gasperini, Klaus Morgue, Sara Rambaldi, Brigitta Rossetti, Serena Rossi, Martino Saccani, Ersilia Sarrecchia

Inaugurazione: lunedì 23 giugno 2014, dalle 18.30
In mostra dal 24 al 28 giugno 2014
Catalogo: testo di Elisa Fusi
Orari: da lunedì a sabato dalle 15 alle 19, o su appuntamento
Informazioni: info@circoloquadro.com, Tel. 339 3521391