RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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martedì 30 settembre 2014

IDEO PANTALEONI Gli anni 50 e 70



 IDEO PANTALEONI

Gli anni 50 e 70

Dall’11 ottobre al 15 novembre 2014

Inaugurazione: sabato 11 ottobre 2014, alle ore 18.00

 La Galleria Ferrarin, in collaborazione con L'Archivio Pantaleoni, è lieta di presentare una selezione di opere inedite provenienti direttamente dal lascito dell'artista.

La galleria omaggia l'artista nell'anno della commemorazione dei 110 anni dalla nascita nella sua cittadina natia coinvolgendo le istituzioni e la cittadinanza.

La proposta artistica è focalizzata sulle opere del periodo M.A.C. (1948 – 1958) e prosegue con le opere degli anni '50 e '70 i "Rilievi", sculture bidimensionali realizzate in alluminio o legno, rimandi dell'arte programmata e costruttivista.

Opere inedite per il mercato attuale, in particolare le opere in anticorodal anticipano di almeno dieci anni quei movimenti artistici che si sono venuti a formare sul finire degli anni '50, inizio anni '60.

Ideo Pantaleoni è stato un artista che ha attraversato tutto il novecento artistico, passando dal periodo figurativo all'astrattismo al costruttivismo. La sua pratica si è sempre contraddistinta per la costante e parsimoniosa ricerca, per la sua maestria compositiva e cromatica, arte rigorosa e raffinata.

Nato a Legnago nel 1904 si trasferisce prima a Ferrara poi a Bologna ed in fine a Milano, città di adozione, che in alternanza con Parigi saranno luoghi professionali e affettivi per tutta un'esistenza.

Ha costantemente partecipato a eventi pubblici, ha esposto in gallerie private sia in Italia che all'estero, è stato insignito di innumerevoli riconoscimenti e premi alla carriera.

Viene a mancare la notte di Natale del 1993.

Per l’occasione è stato editato dalla galleria FerrarinArte un catalogo che raccoglie, oltre alle opere esposte, i testi critici di Marco Meneguzzo e Luigi Cavadini e le interviste di Susanne Capolongo a Paolo Berra e Marco Parini.


Con il Patrocinio del Comune di Legnago e della Provincia di Verona e della Regione Veneto.

Via Davide de Massari, 10, 37045 Legnago Verona

Lodola&Mathis. Nuovo mecenatismo: immaginare il futuro - a cura di Ivan Quaroni



Lodola&Mathis. Nuovo mecenatismo: immaginare il futuro 
a cura di Ivan Quaroni
Galata Museo del Mare
Calata de Mari, 1 16126 Genova 
dal 2 al 22 ottobre 2014

Nella cornice del 54° Salone Nautico, Bruno Guidi – industriale del mondo della nautica e mecenate d’arte contemporanea – promuove una nuova mostra al Galata Museo del Mare di Marco Lodola e Jill Mathis, firmata da Ivan Quaroni.

<> dichiara Bruno Guidi, fondatore nel 1968 dell’omonima azienda leader nella produzione di accessori per l’impiantistica navale – in un’intervista apparsa su La Stampa il 13 aprile 2013.
Anche quest’anno, la Guidi s.r.l. torna a Genova per partecipare al 54° Salone Nautico e porta con sé la grande passione per l’arte che lo aveva visto nel 2011 proporre la personale Industria di Jill Mathis, nel 2012 essere protagonista al Palazzo della Meridiana della messa in opera della grande installazione di Michelangelo Pistoletto Love Difference e nel 2013 nel presentare la mostra Gilmour&Mathis. L’arte contemporanea incontra l’industria, esposta lo scorso anno a Palazzo Ducale.
Per il 2014 mentre allo stand Guidi del Salone Nautico è protagonista un’opera della collezione aziendale – uno spettacolare piccolo yacht in scala 1:1 di Chris Gilmour,  interamente realizzato in cartone riciclato, è la barca prodotta negli anni Settanta dagli storici Cantieri Navali Camuffo, già allora clienti di Guidi: circa cinque metri di lunghezza, completa di tutti suoi particolari – è il Galata Museo del Mare ad ospitare un nuovo appuntamento tra arte e industria, presentando le opere di Marco Lodola e Jill Mathis, in una mostra curata da Ivan Quaroni. Non è la prima volta che il prestigioso Museo genovese espone l’arte luminosa e inconfondibile dell’artista pavese che nel 2007 attraverso con la mostra Lightship to Lodola ha illuminato i piani del museo con le sue suggestive opere.
Concept di questa esposizione, che fa dialogare arte e nautica, scultura e fotografia, è il Futuro, inteso come innovazione tecnologica che caratterizza sia l’industria che l’arte contemporanea. Così Ivan Quaroni – curatore della mostra – commenta il tema di quest’anno “L’arte, con la scienza (e la tecnologia), rappresenta da sempre l’ambito di ricerca più avanzato del pensiero umano, quello attraverso cui l’uomo è riuscito a immaginare realtà nuove. Come osservava Kandinskij, la sua qualità è di oltrepassare i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla e di indicare il contenuto del futuro. L’arte è, quindi, la scienza imperfetta dell’immaginazione, che consente di formulare ipotesi, talora perfino profezie, sul mondo che verrà. Essa ha in comune con la scienza la capacità di prefigurare la realtà, poiché tutto ciò che esiste, ogni cosa, ogni forma prodotta dall’uomo sono state necessariamente prima immaginate. Così come molte delle cose immaginate, sono spesso divenute solide realtà”.
Si tratta di un futuro che ha solide radici nel passato e nel presente, ma che viene interpretato e immaginato attraverso la creatività visionaria dei due artisti, chiamati a confrontarsi con l’argomento.
Jill Mathis presenta una selezione di fotografie, in b/n e a colori, scattate per l’occasione ai prodotti tecnologici della Guidi – realizzati nel presente ma che già guardano al futuro – che grazie al suo tocco femminile, delicato e poetico diventano opere astratte di grande atmosfera; Marco Lodola invece – con il suo inconfondibile segno pop tracciato con la luce – sta producendo una grande scultura luminosa site specific che immagina un’imbarcazione del futuro sulla quale sono montati pezzi Guidi.
Anche per quest’edizione la mostra è inserita in GenovaInBlu, programma di manifestazioni che si svolgono in città in occasione del 54° Salone Nautico. Il calendario completo è consultabile sul sito www.genovainblu.it.
Cenni biografici degli artisti e del curatore   
Jill Mathis é cresciuta in Texas studiando fotografia all’University of Texas/ San Antonio. Nel 1988 accede alla School of Photojournalism University of Texas di Austin. Dopo aver vissuto cinque anni a New York City, dove è stata assistente di Ralph Gibson, si é trasferita in Italia.
Da tempo lavora a una sequenza fotografica che ha come soggetto la ricerca etimologica iniziata con una mostra e un libro finanziato da Olympus Cameras, UK.
Nel 2012 ha pubblicato con Damiani editore il volume, Dreaming of Ingmar Bergman, una ricerca fotografica/etimologica/filosofica ispirata alla poetica di Bergman, dove le foto nascono intorno a parole evocative, ricercate nella produzione del regista e nei luoghi della Svezia in cui Bergman ha vissuto e filmato.
Il suo lavoro è stato citato in diversi studi universitari ed è incluso in molte collezioni accademiche tra cui la Columbia University, Georgetown University, University of Pennsylvania, Vanderbilt University e la University of Maryland.
Jill Mathis espone in Europa e negli Stati Uniti e le sue fotografie fanno parte di numerose collezioni private e pubbliche fra cui il The Whitney Musuem of American Art, The Jewish Museum, NYC; The Brooklyn Musuem, The Delaware Art Museum; The Norton Museum of Art, The Birmingham Museum of Art, The Museum of Contemporary Art; San Diego. www.jillmathis.com

Marco Lodola è nato a Dorno nel 1955, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze e Milano, vive e lavora a Pavia.
Dal 1983 ha esposto in importanti spazi pubblici e privati italiani e all’estero ed è uno dei fondatori del movimento Nuovo Futurismo. Le sue opere sono oggi presenti in tutto il mondo, ha realizzato scenografie per film, trasmissioni, concerti ed eventi di vario genere, dalla moda al teatro, dalle olimpiadi invernali di Torino del 2006, alla facciata dell'Ariston per il festival di Sanremo del 2008, a XFactor nel 2013. Ha esposto al Padiglione Italia della 53ª Biennale di Venezia un'installazione luminosa, omaggio al teatro di Fortunato Depero.
Marco Lodola, uno degli artisti italiani più noti e riconoscibili in Italia e all’estero, ha la rara capacità di trasformare in arte i segni del mondo contemporaneo; per lui l’arte è gioco e divertimento ma al contempo ha stretti legami con il mondo della letteratura, la pubblicità, la musica e la poesia .
Ha realizzato progetti per importanti industrie quali Swatch, Coca Cola, Vini Ferrari, Harley Davidson, Illy (collana delle tazzine d'autore), Byblos oltre a Nonino e Carlsberg. www.lodoland.com
Ivan Quaroni Curatore e critico d'arte. Nato a Milano nel 1970. Scrive per le riviste Flash Art (Politi Editore) e Arte (Cairo Editore) e cura la rubrica The Butterfly Effect per il sito lobodilattice.com. Nel 2008 ha pubblicato il volume “Laboratorio Italia. Nuove tendenze in pittura” (Johan & Levi editore) e per lo stesso editore le monografie di Valeria Agostinelli e Mauro Ceolin. Nel 2009 ha curato la sezione Italian Newbrow alla Biennale di Praga e la sezione Spaghetti Pop di SerrOne - Biennale Giovani di Monza. Ha curato oltre 150 mostre in gallerie private e spazi pubblici e ha scritto per importanti artisti italiani e internazionali tra cui Allen Jones, Ronnie Cutrone, Ben Patterson, Arcangelo, Salvo, Paolo Icaro. Il suo lavoro è incentrato sull’esplorazione e la scoperta di nuovi talenti artistici. Dal 2010 è curatore di C.A.P.A., un progetto di residenza per artisti fondato dall’artista Arcangelo. Ha contribuito con i propri scritti alla monografia di Arcangelo, edita da Damiani editore. Recentemente ha pubblicato il libro “Italian Newbrow” (Giancarlo Politi Editore). www.ivanquaroni.com

Femminile, plurale Rassegna in tre atti a cura di Alessandra Redaelli


Femminile, plurale
Rassegna in tre atti a cura di Alessandra Redaelli

 

Secondo Atto | Lo sguardo sul mondo
Terzo Atto | Gli spazi del sogno
Biffi Arte racconta in tre mostre le voci più nuove e originali dell’arte italiana al femminile.


Palazzo Pirola
P.zza della Repubblica 1 - Gorgonzola – MI

18 ottobre | 09 novembre
inaugurazione sabato 18 ottobre ore 18
con la performance Nonsonomaistataunabambina, di Giovanna Lacedra con Massimo Festi


Venticinque artiste per Palazzo Pirola

A Palazzo Pirola siamo alla seconda tappa della rassegna Femminile, Plurale. Un super evento che raccoglie venticinque tra i nomi più interessanti del panorama artistico femminile in Italia.

Una doppia tappa perché qui, a un passo da Milano, dal 18 ottobre al 9 novembre si incontrano le protagoniste di due mostre nate sotto il segno di Biffi Arte. La prima, Lo sguardo sul mondo, dal 27 giugno al 3 agosto ha raccolto nella galleria di Piacenza gli sguardi di 14 donne. Dalle fotografie poetiche di Alessandra Baldoni agli spazi infiniti dipinti da Linda Carrara, dai labirinti di alberi di Marika Vicari ai cantieri brulicanti di Marina Previtali, dai fiori carnali di Chiara Albertoni a quelli imponenti di Brigitta Rossetti, dalle stanze silenziose di Tina Sgrò alla folla caotica di Liliana Cecchin. E poi le ragazze di Elisa Rossi, i soffici pattern di Cristina Iotti, i caleidoscopi di Claudia Scarsella, il caos fatato di Loredana Galante, i bambini più veri del vero di Marica Fasoli, fino alla musica, fotografata in vibrazioni da Marina Giannobi.
La seconda mostra, Gli spazi del sogno, aprirà i battenti il 22 novembre a Piacenza per concludersi l’8 febbraio dell’anno prossimo, e raccoglierà altre undici voci uniche e inconfondibili. A raccontare il sogno, la fantasia. Qualche volta l’incubo. Ecco allora qui, a Palazzo Pirola, in anteprima un assaggio dei loro lavori.
I sogni di Alice Colombo si concretizzano in collage vaghi, gremiti di piccoli dettagli da inseguire con lo sguardo come in una caccia al tesoro. Sono bambine che portano al guinzaglio uccelli multicolori oppure sono balene incagliate tra i rami di un albero, protagoniste di storie raccontate in un tono lieve e sussurrato. Federica Gonnelli invece ricrea il sogno attraverso installazioni che accolgono lo spettatore come un abbraccio avvolgente, tutte giocate su luci soffuse e trasparenze, in un continuo sdoppiarsi e modificarsi della realtà. Se Jara Marzulli con una pittura liquida, leggerissima, evoca figure femminili senza tempo, fermate in un momento sospeso di abbandono e di meditazione, danno invece un’idea di forza guerriera le donne che Adele Ceraudo interpreta nei suoi minuziosissimi disegni a penna, dove lei stessa si trasforma nelle protagoniste delle più classiche iconografie dell’arte sacra. Una realtà “altra”, vibrante, mobilissima, fatta di una materia trasparente dalle suggestioni acquatiche è quella creata dalle mani di Annalù. Con lei la vetroresina diventa schiuma brulicante, onda, ala di farfalla, entità viva, respirante e fatata. Se Ieva Petersone ci porta con i suoi dipinti in un mondo algido e perfetto, scandito in stanze dalle atmosfere metafisiche, dove le icone del design diventano protagoniste di spazi dagli ipnotici equilibri geometrici, di tutt’altro genere è lo spazio nel quale ci invita Chiara Coccorese. Le sue fotografie, costruite come collage pieni di oggetti creati o recuperati da lei, ci precipitano oltre lo specchio di Alice, in un mondo dove le proporzione si annullano, i punti di riferimento si invertono, invitandoci a galleggiare in una sensazione di inquieta
beatitudine. E poi c’è Florencia Martinez, con le sue fotografie stampate su stoffe dai colori accesi, rutilanti, con i suoi ricami che sono racconti di vita e con le sue installazioni dove gli oggetti della casa, ricoperti di stoffa e di soffici aculei, si fanno al tempo stesso accoglienti e minacciosi. Ilaria Del Monte, con le sue fanciulle prigioniere di stanze incantate, dove gli specchi riflettono immagini irreali e gli oggetti prendono vita. Francesca De Pieri, che con le sue fotografie di cave e orti botanici, stampate su doppia lastra trasparente, ci offre uno sguardo nuovo, vibrante e pulsante sulla natura. E Giovanna Lacedra, con una serie di acquerelli onirici ispirati alla poesia femminile (da Sylvia Plath ad Anne Sexton) e con la performance Nonsonomaistataunabambina – in programma per l’inaugurazione – dove mette in scena l’incubo dell’infanzia male amata e il risveglio alla vita.


SCHEDA INFORMATIVA

Mostra collettiva arte contemporanea

Titolo: Lo sguardo sul mondo e Gli spazi del sogno

A cura di: Alessandra Redaelli

Artisti: Alessandra Baldoni, Brigitta Rossetti, Chiara Albertoni, Claudia Scarsella, Cristina Iotti, Elisa Rossi, Linda Carrara, Liliana Cecchin, Loredana Galante, Marica Fasoli, Marika Vicari, Marina Giannobi, Marina Previtali, Tina Sgrò - Adele Ceraudo, Alice Colombo, Annalù, Chiara Coccorese, Federica Gonnelli, Florencia Martinez, Francesca De Pieri, Giovanna Lacedra, Jara Marzulli, Ieva Petersone, Ilaria Del Monte

Performance: Giovanna Lacedra - Massimo Festi

Allestimento a cura di: Alessandra Redaelli e Vania Elettra Tam


INFO PUBBLICO

Palazzo Pirola
P.zza della Repubblica 1 (angolo con Vicolo Filippo Corridoni)
20064 Gorgonzola – MI
www.palazzopirola.it

INAUGURAZIONE:
sabato 18 ottobre ore 18

ORARI:
venerdì 16,00/19.00 - sabato e domenica 10,00/12,00 – 16,00/19,00

INGRESSO GRATUITO

CATALOGO:
“Femminile, plurale: Lo sguardo sul mondo” sarà in mostra
“Femminile, plurale: Gli spazi del sogno” sarà in mostra dal 22 novembre presso la Galleria Biffi Arte a Piacenza

MOSTRA ORGANIZZATA DA:
Galleria Biffi Arte - P.zza Sant’Antonino - Via Chiapponi 39 - 29121 Piacenza
Info: tel 0523.1720408 - www.biffiarte.it

MEDIA PARTNER:
Frattura Scomposta contemporary art magazine - www.fratturascomposta.it

UFFICIO STAMPA:
Angela Ianni - Galleria Biffi Arte - tel 0523.1720408 - galleria@biffarte.it - www.biffiarte.it

TAMARA FERIOLI. Heimaey

TAMARA FERIOLI. Heimaey

 

Giovedì, 16 Ottobre, 2014 - 19:00
Officine dell'Immagine
Via Atto Vannucci 13, milano
Dal 17 ottobre al 22 novembre 2014, alla Galleria Officine dell’Immagine di Milano (via Vannucci 13) si tiene la personale di Tamara Ferioli, (Legnano, 1982) che affronta le esperienze vissute durante il suo soggiorno in Islanda e, in particolare, sull’isola Heimaey, a sud della costa.

La mostra, curata da Björg Stefánsdóttir, presenta un’installazione, disegni su tela e fotografie dell’artista milanese che indagano la relazione tra Uomo e Natura, ovvero il legame che si crea tra una persona e un luogo che l’accoglie per la prima volta ma che gli sembra di conoscere da sempre.
La stessa isola di Heimaey - letteralmente ‘Casa Isola’ - è simbolo di questa relazione: vittima, nel 1973, di un'eruzione vulcanica che ha distrutto quasi metà della città, conserva ancor oggi il calore che si sprigiona dal terreno in prossimità del vulcano e che riporta le persone a un più intimo legame con la Natura.

Nei lavori di Tamara Ferioli, il viaggio riveste una parte importante e partecipa al suo processo creativo, attraverso elementi naturali, come piante, fiori, pietre, sabbia lavica, ossa, e altri materiali biologici, come se percepisse le terre islandesi a livello psicosomatico.

Il percorso espositivo si apre con un’installazione, emotivamente ispirata dalla violenta, ma al tempo stesso rassicurante, natura islandese. Il suo peregrinare sul territorio, l’ha portata a imbattersi in una casa abbandonata che era stata invasa da un grosso masso che ne aveva modificato la conformazione, fino a farla diventare parte integrande del paesaggio. Allo stesso modo, negli ambienti della galleria, Tamara Ferioli ha ricreato questa abitazione in modo che si erga come una grande presenza, attorno alla quale si possa girare attorno.
Il soffitto sembra appoggiarsi interamente sulla casa come una grossa pietra quasi a voler dare l'impressione che voglia invaderla. La casa è, inoltre, totalmente ricoperta con ossi di seppia che si spandono fino sul pavimento.
Attraverso l’uscio fuoriescono rumori di varie presenze naturali che l'artista ha registrato durante il suo peregrinare in Islanda, come il vento, i ghiacciai che si sfaldano, l'eco di una cascata catturato all'interno della fabbrica di aringhe abbandonata di Djupavik. Inoltre, calpestando gli ossi di seppia, i visitatori potranno interagire con l'installazione e lasciare un segno tangibile del loro passaggio.

Anche nei minuziosi e delicati disegni a matita su tela, l'artista conserva il suo legame con gli elementi della Natura; in alcuni, i soggetti sono piante, pesci, fiori, foglie e altri oggetti trovati; in altri, si vede un corpo umano nudo che si relaziona con gli elementi biologici e la cui simbiosi viene accentuata dall’applicazione dei capelli rossi della stessa Ferioli. Intervento che l’artista ripropone sulle fotografie per creare nuove forme che modificano il paesaggio raffigurato.

Accompagna la mostra un catalogo Vanilla edizioni, con testi della curatrice e di Edda Halldórsdóttir.

Note biografiche
Tamara Ferioli è nata a Legnano nel 1982. Dopo aver studiato all'École des Beaux-Arts di Lione, si diploma presso il dipartimento di pittura dell'Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Attualmente vive e lavora a Milano. Negli ultimi anni, la giovane artista milanese ha partecipato a numerose esposizioni personali e collettive, in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero.

Milano, settembre 2014

TAMARA FERIOLI. Heimaey
Officine dell’Immagine (Via Atto Vannucci 13)
17 ottobre - 22 novembre 2014

Orari:
da martedì a venerdì dalle 15 alle 19
sabato dalle 11 alle 19
mattina, lunedì e festivi su appuntamento.

Ingresso libero

Catalogo: Vanilla edizioni

Inaugurazione: giovedì 16 ottobre, ore 19.00

INFO: tel. +39 02 91638758 | cell: +39 392 0615142
info@officinedellimmagine.it
www.officinedellimmagine.it

Ufficio stampa
www.clponline.it

PREMIO ZINGARELLI – ROCCA DELLE MACIE 2014



PREMIO ZINGARELLI – ROCCA DELLE MACIE 2014

Forme d'arte & vino nella narrazione di un territorio
 
Terza Edizione La Premiazione: 2 Ottobre 2014 ore 12 - Rocca delle Macìe, Castellina in Chianti, Siena 
 
Il 30 Maggio è stata inaugurata la mostra "Forme d'arte & vino nella narrazione di un territorio" nella sede dell'azienda Rocca delle Macìe, e sono stati già oltre 2000 i visitatori che si sono recati a vedere e votare le opere esposte.

Il Premio d'arte “Zingarelli – Rocca delle Macìe” è giunto alla terza edizione e il 2 Ottobre 2014 verrà decretato il vincitore. Dice Sergio Zingarelli, patron di Rocca delle Macìe: "Mio padre Italo è riuscito a trasmettere a me, a mio fratello Fabio e mia sorella Sandra la sua grande passione per la terra toscana e per l'arte di fare il vino, la voglia e l'entusiasmo per continuare a scrivere quella storia infinita che lega l'arte al vino e alla vita dell'uomo. Ed è da qui che nasce il desiderio della nostra famiglia di istituire questo Premio, a cadenza biennale, con l'intento di offrire a giovani artisti un'opportunità per valorizzare il proprio talento e di tracciare dei percorsi che possano aiutarli a realizzare la propria passione".
I 15 artisti, italiani e stranieri, hanno realizzato, dopo il Seminario “Silenziosi Racconti” svoltosi a Ottobre 2013, opere su tre importanti tematiche: Vino, Arte e Territorio.
"Il Premio Zingarelli-Rocca delle Macìe è un progetto stimolante da tanti punti di vista: emozionale, artistico, di crescita – dice Simona Gavioli, curatrice del premio. “Gli artisti non competono tra di loro, gli artisti si confrontano, si scambiano saperi, si uniscono nel processo di realizzazione di un'opera d'arte che rappresenti silenziosamente il racconto di un territorio. Le opere che quest'anno partecipano al Premio hanno saputo eternizzare il territorio del Chianti Classico in tanti modi, dalla pura pittura alla fotografia digitale, dall'utilizzo dei materiali all'incubazione di emozioni".

Artisti:
Dall'Italia: Lorenzo Aceto, Martina Antonioni, Giorgio Bernucci, Enrica Berselli, Paolo Bini, Luca De Angelis, Simone Del Pizzol, Micaela Lattanzio, Alessandra Maio, Elisa Mearelli, Federico Ellade Peruzzotti
Dall'Iraq: Ammar Al-Hameedi Dall'Albania: Moisi Guga
Dalla Germania: Cristiano Tassinari Dall’Inghilterra: Ian Woodard

Le opere partecipanti saranno esposte nel Borgo Le Macìe, sede dell'azienda della famiglia, dal 30 Maggio al 31 Ottobre 2014. Il Premio verrà consegnato il 2 Ottobre 2014. La manifestazione partecipa alle X Giornata del Contemporaneo. ll Comitato Organizzatore vedrà al fianco di Daniela, Sergio, Giulia e Andrea Zingarelli, il pittore Raimondo Galeano, ideatore del progetto, e la curatrice Simona Gavioli.

lunedì 29 settembre 2014

A Milano, alla Cortina... BACI - Amato Patriarca

Amato Patriarca
BACI
Ass. Cul. Renzo Cortina 

7 - 31 ottobre 2014
a cura di Stefano Cortina 


Associazione Culturale Renzo Cortina, Via Mac Mahon 14/7, Milano
Tel: 0233607236 e-mail: artecortina@artecortina.it www.cortinaarte.it

Amato Patriarca è un’artista contemporaneo che trae ispirazione dal comune vivere, dalla contemporaneità delle azioni quotidiane a rappresentazione di attimi, sentimenti, manie e vizi. I suoi soggetti sono personaggi che incontriamo tutti i giorni sul tram, fermi al semaforo, al supermercato, per le strade, in viaggio, in ogni dove.
Sono personaggi che ci rappresentano e che a nostra volta possiamo impersonare, grazie alle scelte cromatiche, di ispirazione Pop, sono personaggi dinamici, che vivono, in procinto di compiere azioni esistenziali, tra queste azioni vi è il bacio.
In questa mostra l’artista, con la sua personale interpretazione, ci introduce nel poliedrico universo dei “baci”.
Il bacio il più celebrato dei gesti, l’inizio di ogni cosa e come ci dichiara lo stesso Patriarca …- il bacio è legato indissolubilmente alla storia dell’umanità. Il bacio è in assoluto il fondamento dell’Eros, elemento primario delle relazioni, primo passo della conoscenza e del legame fisico. … -.
C’è bacio e bacio, i baci non sono tutti uguali, esistono molti “tipi di baci” e per ognuno un significato diverso, una storia diversa.
Adorazione, Eros, amore, rispetto, affetto, fiducia, amicizia, inferiorità, fratellanza, fedeltà e molto altro ancora, con un gesto colto, raffinato analizza e interpreta la natura umana e il sublime “gesto”.
Patriarca con le sue opere qui esposte ci accompagna passo per passo nell’iconografia emozionale del semplice e naturale atto del bacio.

Catalogo in galleria, con un’introduzione di Flaminio Gualdoni e un’intervista di Susanne Capolongo

La mostra proseguirà fino al 4 ottobre con i seguenti orari:
10-12.30/16.30-19.30
Chiuso domenica e lunedì mattina

Da un'idea di Cristina Trivellin nasce UNDICESIMA



Da un'idea di Cristina Trivellin, insieme a  tre validissime colleghe - Martina Coletti, Valentina Tovaglia e Loretta Borrelli, nasce UNDICESIMA

La nuova impresa culturale per l'editoria e la comunicazione
nata da un team di professioniste con decennale esperienza in comunicazione, editoria, organizzazione di eventi e sviluppo web

per scoprire di che cosa si tratta...

www.undicesima.net

SPAZI DELL'ARTE CONTEMPORANEA "speciale Miami"



Del magazine SPAZI DELL'ARTE CONTEMPORANEA 
(http://www.solocontemporaneo.com/), edito dall'amico Massimo Ghirardini, vi ho già parlato in diverse occasioni. 

Ora mi fa piacere segnalare l'importante report fatto sui "fatti" di Miami in programma per il prossimo inverno 2014.

A questo proposito vi consiglio di fare un giro sulla pagina, merita davvero!

KIMA A Site-Specific Performance by Marco Lodola, Umberto Ciceri, Chiara Coccorese Gianluca Capozzi, Vanni Cuoghi, Francesco De Molfetta

Comunico con grande piacere...


Vanni Cuoghi - La caduta, 2014, collage,chine e acquerello su carta, cm33x58x38


KIMA
A Site-Specific Performance by
Marco Lodola, Umberto Ciceri, Chiara Coccorese
Gianluca Capozzi, Vanni Cuoghi, Francesco De Molfetta


Opening: Martedì 7 Ottobre  ore 18,45


Martedì 7 Ottobre 2014 alle ore 18,45 Rossella Rocciola in occasione di More Dance Studios, in via Bernini, 16 (Caserta) per una serata di arte e danza, con la partecipazione speciale di Carla Fracci (madrina dell’evento) e con l’analisi critica di Vittorio Sgarbi, sotto la Direzione Artistica di Nicola Pedana arte contemporanea, presenta “Kima. A Site-Specific Performance by Marco Lodola, Umberto Ciceri, Chiara Coccorese, Gianluca Capozzi, Vanni Cuoghi e Francesco De Molfetta”


Vanni Cuoghi. Sensibile pittore, non per rivelare il proprio animo, ma per raccontare favole con il piacere dello scenografo, Vanni Cuoghi lavora a Milano, dalla quale evade con la pittura. Nelle sue opere è evidente il ricordo per le miniature dei codici rinascimentali, che egli traduce con sensibilità contemporanea. Cuoghi racconta favole con una leggerezza ariostesca: «Le dame, i cavalier, l’armi, gli amori, io canto…». Così egli dipinge. Una sottile chiave paradossale rende inquietanti i suo racconti, come sogni indecifrabili.

Umberto Ciceri è artista e illusionista. Lavora a Bologna, di cui intercetta la discontinua allegria nelle lunghe notti di studenti che rivivono e riproducono e rivivono i miti delle avanguardie. Così Ciceri si muove con le convinzioni e le esaltazioni di un futurista, e ripensa all’esperienza unica ed esemplare di Marcel Duchamp. Scompone e ricompone sequenze di scatti fotografici, e le deforma con lenti perpendicolari. L’immagine arriva sfocata, immersa nella luce e mobile, fluttuante. Una musica muta e fatale sembra avvolgere e trasportare le immagini e chi le guarda.

Marco Lodola. Luce, colore , vitalità, sono gli ingredienti delle sue statue luminose. Non vuole concorrere con i grandi maestri, ma tradurre le loro forme in pura luce, andando ben oltre i soggetti più frequenti della pop art. Le sue opere trasformano lo spazio, non aggravandolo di simboli. Così, attraverso sagome di plexiglass, luci al neon e uniformi campiture cromatiche, Lodola si pone al centro del dibattito artistico contemporaneo, indicando la sua strada solitaria. Le sue opere trasferiscono la forma nella luce.

Chiara Coccorese ci conduce in universi di fantasia, dove sacro e profano, realtà e finzione, vita e morte convivono in armonia, e dove il piccolo può diventare immenso. Dopo un esordio nella pittura, la giovane artista napoletana si è avvicinata alla fotografia fino a farne il suo principale mezzo espressivo. Ma, mentre costruisce le sue situazioni, non può rinunciare al richiamo dell’antica passione, dai maestri fiamminghi ai surrealisti, passando per la leggerezza di Matisse.

Gianluca Capozzi. Nessun disegno e nessuna certezza. Gianluca Capozzi, di Avellino, dove ancora oggi vive e lavora, come in un diario, segue il flusso continuo e intricato dei pensieri. Alternandosi tra fotografia, disegno e pittura, egli rivela il suo mondo interiore con molta puntualità, evocando volti e luoghi, anche non definiti: ne esce un’antologia dinamica e vivace d’immagini e segni, di paesaggi sovrapposti e volti appena accennati, di frammenti di ricordi e sensazioni che si incontrano, si intrecciano, fino a unirsi inscindibilmente.

Francesco De Molfetta, in arte Demo, è un audace provocatore. L’artista è nato nel 1973 a Garbagnate Milanese, e  oggi vive e lavora a Milano. Si applica con molta convinzione a sculture piccole nelle dimensioni e intimistiche, con molta attenzione per i dettagli, e colori brillanti e freddi. Ma non è solo un omaggio alla pittura romantica, ma un transfert informale che lo trasferisce in continui non luoghi, sempre possibili. L’ironia di De Molfetta tocca, beffarda, i temi più vari, dalla religione alla storia, dall’arte ai fast food, dai disegni antichi alle cronache contemporanee. Tutto diventa gioco e paradosso, un rebus di immagini e parole che ci restituisce la felicità senza avere avvertito di perderla

(Vittorio Sgarbi)


R.S.V.P. Segreteria More Dance Studios  0823.322967 kyma@moredancestudios.it
Eventi Mary Farina 339.3976989


             

A proposito di "ALIENS le forme alienanti del contemporaneo 3°tappa"

Si è chiusa l'ultima tappa di ALIENS le forme alienanti del contemporaneo. 
E a quanto pare si è chiuso un ciclo (vedi anche http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/search/label/Aliens). 

Vania Elettra Tam e Sergio Curtacci photo by Oscar Piovesi


Allora tanto per incominciare è doveroso fare un inciso. 
Penso che pochi in Italia abbiano mai fatto quello che Sergio Curtacci e Vania Elettra Tam, hanno fatto in questi anni con Aliens. 

Oltre 300 artisti, sei tappe, migliaia di visitatori e diverse iniziative editoriali attraverso il lavoro di divulgazione con Frattura Scomposta. Il tutto senza scopo di lucro anzi, nella maggior parte dei casi mettendo mano al proprio portafolglio. 
Vero e proprio mecenatismo di altri tempi!

Un lavoro immane, sotto tutti i punti di vista! 
A livello di selezione, curatela, logistica, relazioni e tutto quello che ci può essere dietro ad un evento così articolato. 
Ma la cosa più straordinaria è questa: la qualità!
Il livello qualitativo degli artisti presentati durante le varie tappe di questa kermese è decisamente elevato. 

Non so se questi ultimi, gli artisti, si rendano conto realmente di tutto quello che c'è stato dietro questo impegno. I benefici e la visibilità che possano avere ottenuto dal essere stati invitati a partecipare a questa serie di esposizioni. 
Dovrebbero essere più che grati nei confronti di questa coppia che tanto ha dato loro in nome dell'arte e della cultura!




Ma veniamo all'evento di chiusra. 
Sabato scorso, a Ferrara, nella splendida cornice di Casa Ariosto, si è svolto il Finissage dell'iniziativa... Tanti gli intervenuti: amici, artisti, curiosi, appassionati ed in questa occasione è stato presentato anche il catalogo che ha accompagnato queste tre ultime tappe di Aliens (che in questi spazi ha vissuto per ben 110 giorni). 




Fra le tante iniziative organizzate in questa serata (e qui scatta l'inevitabile dose di ego...), performance, video ect. ect.

Una di queste performance è stata "L'ASPIRANTE", di Giò Lacedra, tratta dalle poesie di Sylvia Plath, che ancora una volta mi ha voluto al suo fianco per la "messa in scena" (vedi anche http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2014/09/sabato-27-settembre-laspirante.html )... 








Un momento di grande pathos per evidenziare, sottolineare e raccontare i danni causati dalla violenza di genere...


domenica 28 settembre 2014

Week end d'Autunno by Casa d'Arte San Lorenzo



Ci siamo!
E' partita l'operazione week end d'autunno.
L'1 ed il 2 novembre gli amici ed i clienti di Casa d'Arte San Lorenzo, avranno l'opportunità di vivere una due giorni interamente dedicata all'arte nella splendida cornice della Villa Medicea "la Ferdinanda" di Artimino, nel cuore della Toscana più autentica... 


info su 


Margherita Martinelli Oltre la linea a cura di Chiara Gatti

Margherita Martinelli fotografata da Paola Beretti


Margherita Martinelli
Oltre la linea
a cura di Chiara Gatti 

inaugurazione: sabato 11 ottobre alle ore 18 
La galleria d'arte Palmieri presenta, in apertura di stagione, una mostra personale di Margherita Martinelli. 
Una panoramica ricca di oltre venti opere, tecniche miste su carta, legno e tela, illustrano
la ricerca svolta dall'artista negli ultimi due anni di lavoro e concentrata sul linguaggio stesso della pittura, sul valore espressivo della materia, su abbinamenti inediti fra componenti differenti, l'olio e l'acrilico, il carbone, la matita grassa, la lacca, il bitume, la foglia d'oro, mescolati a innesti reali, piccole cuciture, tasselli di carta, parole in libertà. Una sperimentazione formale che sposa il tema eterno del paesaggio, della marina, dell'orizzonte aperto, virato tuttavia in questi anni verso i
territori dell'astrazione, laddove le linee, i ritmi, le forme della composizione diventano protagonisti d'immagini sospese.

Dal testo a catalogo di Chiara Gatti: «Partita dalla narrazione di luoghi del nostro immaginario, orizzonti oceanici varcati da velieri e punteggiati di fari, oggi è approdata a una sintesi della visione che vira con garbo verso l'astratto. Quelle tracce conosciute di una natura benevola, popolata di libellule e fenicotteri, hanno lasciato spazio a scenari ariosi, al respiro ampio di una pittura che non racconta, ma evoca. Che parla di confini ideali, di limiti e insieme di prospettive lasciate aperte, complici il dilagare di superfici bianche algide e di uno studio stratigrafico concentrato sui piani della composizione, memoria orizzontale di un paesaggio che si sviluppa disteso, lungo la linea del tramonto. Davanti alle opere recenti – che anche nei titoli, come Pensieriveloci, tradiscono il passaggio a una dimensione trascendente – la sensazione che si ricava è di sospensione. Siamo tutti
sospesi a filo d'acqua, sospesi a mezz'aria, sospesi a pochi metri dal fondo, sospesi nel vuoto e sospesi nel sogno». 

Margherita Martinelli nasce a Crema nel 1981, vive e lavora a Milano. Si laurea all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e continua la sua formazione artistica a Tokyo, dove apprende e sperimenta le tecniche antiche tradizionali della pittura giapponese. Questa significativa esperienza la porta alla chiara decisione di voler fare l’artista. Inizia ad
esporre con gallerie d’arte di Milano, Bergamo, Ravello, Genova e Torino che promuovono il suo lavoro con mostre personali, mostre collettive e fiere d’arte in tutta Italia e all’estero (MiArt, ArtVerona, Set up Bologna, AAF Milano, AAF Roma, AAF New York, SWAB Barcellona). Dal 2005 al 2007 svolge l'attività di tutor nel corso di Plastica
ornamentale e scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera,, tenuto dallo scultore Guido Lodigiani. 
Le sue opere sono trattate dalla galleria Palmieri (Busto Arsizio), galleria Federico Rui Arte Contemporanea (Milano), galleria Ghiggini (Varese). 
Per l’estero: Barsky gallery di New York e galerie Kallenbach di Coblenza. 

Margherita Martinelli
oltre la linea
11 ottobre - 8 novembre 2014
orari: da martedì a sabato dalle 15.30 alle 1930
galleria d'arte palmieri
Via G. Mameli, 24
21052 Busto A. (VA)
Tel. e fax. 0331639334
info@galleriapalmieri.it - www.galleriapalmieri.it

MIRABILIA | Leonardo e la fiaba della farfalla Claudio Cavallaro - Giuseppe Ciracì

Mi hanno sempre incuriosito le esposizioni allestite in luoghi non convenzionali.
Se poi i protagonisti sono due amici, oltre che due fra gli artisti che ritengo essere fra i più interessanti della scena contemporanea, la cosa diventa molto interessante!

 


MIRABILIA | Leonardo e la fiaba della farfalla

Claudio Cavallaro - Giuseppe Ciracì


5-25 ottobre 2014
a cura di Rossocontemporaneo
testi critici di Amelì Liana Lasaponara

Taranto, Studio Dermatologico Dr. Andrea Pastore



MIRABILIA | Leonardo e la fiaba della farfalla
5-25 ottobre 2014

a cura di ROSSOCONTEMPORANEO
testi critici Amelì Liana Lasaponara

ARTISTI:
Claudio Cavallaro
Giuseppe Ciracì

LOCATION:
Studio Dermatologico Dr. Andrea Pastore
Corso Italia, 259 | Taranto

INAUGURAZIONE:
Domenica 5 ottobre, ore 18:30


INFO:
http://studiopastore.wordpress.com/
http://rossocontemporaneo.wordpress.com/

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"Non si contentando il vano e vagabondo parpaglione di potere comodamente volare per l’aria, vinto dalla dilettevole fiamma della candela, diliberò volare in quella; e ‘l suo giocondo movimento fu cagione di subita tristizia; imperò che ‘n detto lume si consumorono le sottile ali, e ‘l parpaglione misero, caduto tutto brusato a piè del candellieri, dopo molto pianto e pentimento, si rasciugò le lagrime dai bagnati occhi, e levato il viso in alto, disse: “O falsa luce, quanti come me debbi tu avere, ne’ passati tempi, avere miserabilmente ingannati. O si pure volevo vedere la luce, non dovev’io conoscere il sole dal falso lume dello spurco sevo?”

[Leonardo da Vinci]

Una fiaba, un filo conduttore.

Domenica 5 ottobre p.v., lo Studio Dermatologico del Dr. Andrea Pastore, sito in Corso Italia 259, presenta il quinto appuntamento della rassegna Art Medica, a cura di ROSSOCONTEMPORANEO e con i testi critici di Amelì Liana Lasaponara.
Ottobre è il mese della meraviglia, dello stupore, delle possibilità, e si apre alla bellezza delle opere di Giuseppe Ciracì, brindisino, e Claudio Cavallaro, siracusano, artisti dalla ricerca formale lontanissima, antitetica, ma che si fondono poeticamente nella rarefazione dello spirito, principio fondante da cui è nata Art Medica, nel suo connubio tra arte e scienza, quali linguaggi complementari e necessari di una iperbole di emozioni profonde che ne genera la ricerca.

Lo stile fortemente classicheggiante della location accoglie superbamente le opere di Giuseppe Ciracì, la cui sensibilità artistica trova empatia e nuova linfa nell'opera di Leonardo da Vinci, a cui fa riferimento specifico, rivisitandola e cogliendo sfumature di approfondimento sulle origini fisiche e spirituali dell'uomo. Leonardo fu maestro dell'illustrazione anatomica, la cui particolarità, unica nel genere scientifico, fu la trascrizione grafica in esplosione del corpo umano, rappresentato in tavole, conservate attualmente, per la maggior, al Castello di Windsor, in Inghilterra. Da qui l'ispirazione delle recentissime opere di Ciracì. Ciò che appare come magistrale tecnica descrittiva e ritrattistica, in realtà è una profonda acquisizione del dato umano che emerge prepotente dalle immagini. Gli assemblaggi di dettagli elegantemente raccontati da chiaroscuri morbidi e palpabili rappresentano la codifica visiva dell'animo umano, la parte profonda imperscrutabile che l'artista cerca di tirar fuori, materializzandola attraverso una stratificazione anatomica concettuale. Ciracì è ricerca e sapienza artistica, capace di generare un'anima tridimensionale, imprescindibile dal nostro altrettanto meraviglioso involucro carnale.

Ben si armonizza l'installazione di Claudio Cavallaro con la delicatezza delle sue farfalle bianche, che prendono vita attraverso le lampade di Wood. Cavallaro lavora seguendo un linguaggio di contrapposizioni e convivenze, tra buio e luci, creando installazioni site specific che trasfigurano in negativo di fotografia. Le luci di Wood nel loro essere lampade speciali, con all'interno del tubo vitreo scuro, piccole particelle di ossido di nichel in grado di proiettare rigorosamente raggi UV-A, trasformano la realtà, rendendo il bianco fluorescente e fortemente vivido, nuovo, rinato attraverso una metamorfosi che è luce e spirito.

Ecco Mirabilia: fogli, carte, disegni e pitture che confluiscono in un buio che è momento transitorio e che si fa condizione necessaria per un concetto di rinascita, volo liberatorio che si racconta nella leggerezza della farfalla.
Dalle opere così intimamente ricercate di Giuseppe Ciracì alla leggerezza della creazione di Claudio Cavallaro, dove il bianco partorito dalla luce nera è la certezza di un'altra vita, di un'altra possibilità.
È un'altra morale. È la tridimensionalità della fiaba leonardesca.

(Amelì Liana Lasaponara)

Anche il Talent Prize 2014 ha il vincitore...




Si aggiudica l'ambito premio, giunto alla settima edizione, Gian Maria Tosatti con l'installazione "2_Estate"


per vedere il video completo dell'opera vai su

Mi piace anche segnalare 

Premio Speciale White Noise Gallery Roberto Fanari - Appello – Scultura



Premio Speciale Il Gioco del Lotto Anna Caruso - Toeletta – Pittura



Premio Speciale Casa dell’ Architettura Veronica Nalbone - Da Lontano – Fotografia



Premio Speciale Axa in Italia Andrea Savazzi - Mantua landscape – Pittura



Per leggere altro sul Premio Talent
consulta

sabato 27 settembre 2014

A proposito di Spazi Variabili...

L'altra sera fra i mille appuntamenti che avevo sono riuscito a ritagliarmi un po' di tempo per andare a salutare qualche amico... Il pretesto è stata l'inaugurazione della bi-personale "SPAZI VARIABILI" di Tina Sgrò e Cinzia Fiaschi, curata da Alessandra Redaelli... 

Alessandra Redaelli

Un momento dell'inagurazione

...ancora...

... e ancora...

Le immagini che seguono sono scatti di Vania Elettra Tam per Frattura Scomposta


con Gianmaria Milani...

dopo un sacco di tempo Massimiliano Alioto...

scherzo fra Alessandra e Tina Sgrò

con Tina

e questa? come ha fatto a scattarla?!?

con Vania Elettra Tam