RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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domenica 30 dicembre 2012

Lo specchio... ah a proposito, Buon Anno

Daniel Pennac è uno degli autori che amo certamente più di altri. Nell'ultimo libro, edito per Feltrinelli, "Storia di un corpo" (assolutamente diverso dai precedenti), racconta le sensazioni, corporali e corporee, del fisico del protagonista durante sua intera esistenza, sotto forma di diario. Dall'infanzia fino alla morte. Non un diario emozionale ma fisico. E qui, ovviamente, trovano spazio alcune delle tante fobie che ognuno di noi ha in qualche maniera provato nella propria vita. Fra queste, nelle prime pagine del volume, la paura di guardarsi allo specchio.



Da qui lo spunto di questo post. Anch'esso differente da tutti gli altri.



Lo specchio, che strano oggetto... tanto utile quanto intrigante e magico... 
Anch'io da bambino avevo una sorta di timore nel guardare la mia immagine riflessa nello specchio. Passata poi, ovviamente, con il crescere.



Emile Zola affermava che "anche gli specchi prima di riflettere dovrebbero riflettere un pochino" e nel film One Last Dance, del 2007
per la regia di Lisa Niemi con Patrick Swayze, Lisa Niemi, George De La Pena, Matthew Walker, uno dei co-protagonisti, in una scena cruciale del film, afferma: "Voglio che non lasciate che lo specchio vi mangi l'anima. Lo specchio può esservi utile ma può distruggervi. Più a lungo lo guardate, peggiori saranno i risultati. Bè quando lo specchio non ci sarà più, quando sparirà e allora vi accorgerete che è dentro di voi. Quello è il vero specchio."

Qualcuno ha affermato che "lo specchio è la forma più crudele di verità" ed anche in arte lo specchio ha da sempre avuto peso notevole. 
Tecnicamente, è noto che molti pittori per verificare se la propria opera sia ben bilanciata, una volta terminata, la riguardano allo specchio, per averne un rimando globale differente dalla visione binocolare e naturale ma non veritiera, dello sguardo umano. 

Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso; e si usano le opere d’arte per guardare la propria anima.” affermava G. B. Shaw. E l'arte ancora una volta è la portatrice sana di verità.

Diego Velàsquez, "LAS MANINAS"

Nelle rappresentazioni di molti dipinti, lo specchio è l'assoluto protagosnista. L'esempio più noto è il capolavoro di Diego Velàsquez, "LAS MANINAS" del 1656, dove nello specchio sopra la testa dell'Infanta (di fatto la reale protagonista dell'opera, Margarita, la figlia maggiore della nuova regina di Spagna), si riflette la coppia regnante, i reali soggetti indagati dall'artista raffigurato nell'opera nella parte sinistra del dipinto. 

Ma gli esempi sono davvero infiniti. Da Fernado Botero a Liechtenstein, da Francis Bacon al Narciso del 1597 di Caravaggio fino ad arrivare al nostrano Pistoletto, passando per Il Ritratto dei coniugi Arnolfini,  di Van Eyck del 1434 o dalla Venere allo specchio di Rubens del1648...

Senza neanche "RIFLETTERE" lo specchio, è molto più presente nella nostra vita di quanto ne siamo consapevoli... quante volte, in un eccesso di vanità, passando davanti ad una vetrina ci sistemiamo i capelli (voi che potete) o sbiciamo la nostra immagine in modo che gli altri ci vedano in una determinata maniera... 

Ci curiamo di più dell'aspetto esteriore che di quello interiore... viviamo in una società dove salvaguardare la propria immagine (esteriore e non morale) è uno dei fondamentali per qualsiasi relazione. Anch'io sono vittima di questo sistema anche se a volte mi piacerebbe essere giudicato più per quello che sono che non per quello che mostra la mia immagine...

Quindi, ormai giunti alla fine di questo 2012, è arrivato il momento di guardarsi allo specchio. Come sempre tempo di consuntivi e vane promesse per l'anno che verrà... e ahimè, conclusioni. 
Personalmente di questi tempi cerco di vedere ciò che ho fatto nei 365 giorni appena conclusi... sommariamente ne esco mediamente soddisfatto anche se come al solito, il tarlo del "potevo fare di più" è sempre in agguato ma avendo passato diverso tempo davanti allo specchio, non ho avuto modo di potermi impegnare oltre...

di seguito, alcuni specchi nella storia dell'arte


 Rubens, Venere allo specchio1648

Caravaggio, Narciso 1597

 Van Eyck, Il Ritratto dei coniugi Arnolfini 1434

Magritte, Le Relazioni pericolose 1930

Dalì, Metaformosi di Narciso 1937

Francis Bacon, Ritratto di George Dyer allo specchio

 Fernando Botero, Donna allo specchio

Michelangelo Pistoletto, Autoritratto

Liechtenstein, Ragazza allo specchio1964

Tiziano, Venere Allo specchio1554


...Ah, a proposito, Buon Anno a tutti e... 
...riflettete gente, riflettete

sabato 29 dicembre 2012

Frasi rubate 54


"Sappiamo chi noi siamo, ma non sappiamo cosa potremmo essere."
 
William Shakespeare
 
http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/search/label/_Frasi%20rubate 
 

HUMANITAS MACHINARUM (il lavoro dipinto) opere 2005-2012 a cura di Giuseppe Cordoni e Filippo Lotti



mostra di pittura, scultura e incisione
di MARCELLO SCARSELLI

HUMANITAS MACHINARUM (il lavoro dipinto)
opere 2005-2012

A cura di Giuseppe Cordoni e Filippo Lotti

Inaugurazione venerdì 11 gennaio 2013 - ore 16.30

FIRENZE - c/o La Limonaia di Palazzo Medici Riccardi
Via Cavour 1/3

Durata: 11-21 gennaio 2013
Orario mostra: Tutti i giorni 9 – 19. Chiuso il mercoledì.
Ingresso libero solo per il giorno dell’inaugurazione.

Info: info@scarselli-art.com

Con il patrocinio di: Regione Toscana, Provincia di Firenze
In collaborazione con: FuoriLuogo – servizi per l’Arte, Associazione Culturale “La Ruga”
Con il contributo di: Geofor, BCC Fornacette

Catalogo in mostra

David Fedi - Zeb “Pensiero e contraddizione” opere 1997 - 2008 a cura di: Filippo Lotti

Genere: mostra personale di pittura
Artista: David Fedi - Zeb
Titolo: “Pensiero e contraddizione” opere 1997 - 2008
A cura di: Filippo Lotti
Rassegna: Dibattito sul Contemporaneo
Inaugurazione: Sabato 12 gennaio 2013 - ore 17.30
Luogo: Pontedera | Pi - c/o “Centro per l’Arte Otello Cirri” via della Stazione Vecchia 6
Durata: 12 gennaio – 23 febbraio 2013
Orario di apertura: lunedì/sabato 9-13 e 15/19 – domenica 16/19. Ingresso libero.
Con il patrocinio di: Comune di Pontedera - Assessorato alla Cultura
In collaborazione con: Rete Museale Valdera; FuoriLuogo – servizi per l’Arte; Associazione Culturale “La Ruga”
Info: Uff. Cultura 0587 57282; Filippo Lotti 333 3892402 - flippolotti@interfree.it


PONTEDERA Si inaugura sabato 12 gennaio 2013 alle ore 17.30 a Pontedera (Pi) presso il Centro per l’Arte Otello Cirri (via della Stazione Vecchia 6), la mostra di pittura di David Fedi (in arte Zeb) dal titolo “Pensiero e contraddizione” curata da Filippo Lotti, mecenate e collezionista delle opere di Fedi.
Esposizione patrocinata dal Comune di Pontedera e dalla Rete Museale Valdera e realizzata in collaborazione con FuoriLuogo – servizi per l’Arte e con l’associazione culturale “La Ruga” riunisce una trentina di opere che ripercorrono il percorso artistico di Fedi tra il 1997 e il 2008.
Le opere di Zeb ritornano in mostra, dopo le recenti esposizioni di Castiglioncello, San Vincenzo e Montecatini Terme. Nella città termale è stato recentemente inaugurata la collezione permanente del MO.C.A. – Montecatini Terme Contemporary Art dove è presente un’opera di Fedi.
Oggi le opere di Zeb vengono presentate a Pontedera, un’altra prestigiosa città, ormai divenuta vero e proprio punto di riferimento per l’arte toscana e non solo, che ha voluto tributare omaggio a questo grande artista livornese.
Nel maggio 2008 l’inspiegabile scomparsa di Fedi. Da allora ad oggi la storia del fantomatico Zeb è diventata cronaca. Da allora un mistero avvolge la figura di questo singolare artista che ha scelto come alter ego il personaggio di Diabolik e come forma di comunicazione più eclatante le scritte sui muri.

Questa mostra rappresenta un altro importante tassello del mosaico che Filippo Lotti da tempo sta componendo per restituirci l'enigmatica e poliedrica personalità di Zeb la cui opera, al di là dell'interesse suscitato dalla clamorosa scomparsa dell'artista, ha bisogno di sedimentarsi per essere analizzata, studiata e apprezzata in tutta la sua interezza.
Presente all’inaugurazione il giornalista Fabrizio Borghini con la troupe del suo programma televisivo “Incontri con l’Arte” che andrà in onda su Toscana Tv.
La mostra resterà aperta ai visitatori, ad ingresso libero, fino al 23 febbraio, con il seguente orario: lunedì/sabato 9-13 e 15/19 – domenica 16/19.

Per info: 0587 57282; Filippo Lotti 333 3892402 - flippolotti@interfree.it.

giovedì 27 dicembre 2012

'DIARI' Keith Haring

 E' uscito in edizione economica, non so esattamente quando ma io me lo sono regalato per Natale, il libro "Diari" di Keith Haring. 

Divertente, vero ed in certi casi illuminante!
Un piccolo volume per gli amanti dell'arte ed in particolar modo per gli amanti di un'epoca!




 Il graffitista Keith Haring ha tenuto un diario per tutta la sua vita, fino a un mese prima di morire a causa dell'Aids, nel 1990. L'adolescenza, le prime esposizioni, i murales nelle metropolitane, l'amicizia con Warhol e Burroughs, fino alle grandi mostre e al successo. Un diario che mostra il lato personale e professionale dell'artista scomparso. Premessa di David Hocney, introduzione di Robert Farris Thompson.
 
Titolo: Diari
Autore/i: Keith Haring 
Tradotto da: G. Amadasi - G. Picco 
Editore: Mondadori 
Collana: Piccola biblioteca oscar
Prezzo deastore.com € 11.00
Formato: Libro, tascabile

Marilena Ferrari R.I.P.



E' scomparsa la "madrina" dell'editoria dell'arte italiana: Marilena Ferrari. 
Proprietaria di Art'é prima, di FMR poi ed in ultimo anche di Utet. 
Nonchè proprietaria delle gallerie Ta Matete (se non erro, chiuse da anni) 
e sostenitrice del Pavarotti Friends.

Ovviamente la cosa non può che farmi dispiacere, un lutto è sempre un lutto e va più che mai rispettato. 


Senza nulla togliere alle vere e proprie attività legate alle case editrici, delle quali non posso assolutamente dire nulla,
il lavoro svolto con Art'é, legato alla commercializzazione di opere d'arte, non mi ha mai convinto. 

In questi lunghi anni di attività nel commercio d'arte,
 più volte mi sono imbattuto in collezionisti che volevano mettere "a frutto" il proprio investimento, fatto proprio con questa azienda... 
Di fatto questi ignari collezionisti non hanno fatto alcun investimento, acquistando esclusivamente dei multipli a prezzi completamente al di fuori del mercato solo perchè "griffati" Art'é.

Il caso venne fuori anche con dei servizi fatti da Rai 3 e da Striscia la Notizia...



Ed ora il Monsignor Vicario officerà la cerimonia funebre... Marilena: R.I.P.

con assoluto rispetto per la salma, i suoi cari e gli affetti che lascia, 
se si fosse fatta un po' più di pulizia ai tempi, 
magari qualche collezionista di Art'è avrebbe ancora fiducia nell'arte.

“C’EST MOI: Le flux de quelque chose qui n'a pas de nom... ”

“C’EST MOI: Le flux de quelque chose qui n'a pas de nom... ”

[Un progetto di Pablo Peron e Giovanna Lacedra per il Mediterraneo Foto Festival]


Photo: Pablo Peron. Model and poet: Giovanna Lacedra

“Piacere al marito, spendere con parsimonia ed educare i figli sono i suoi doveri capitali, ciascuno dei quali richiede molta preparazione… Il tempo che una fanciulla dedica alle bambole è una premonizione di quanto sarà ugualmente dedita alla prole”. Erano queste le parole con cui, nel 1784, il giudice scozzese Lord Kames inneggiava al ruolo della donna.
Passando attraverso le due guerre mondiali – che diedero uno scatto all’emancipazione giuridica e lavorativa femminile –, e giungendo alle contestazioni del movimento femminista degli anni ‘60-’70, in cui legioni di donne agguerrite rivendicavano l’uguaglianza politica, economica e sociale, il diritto all’istruzione, al lavoro, al suffragio universale e la libertà sessuale, la condizione della donna è certamente mutata, ma mai l’emancipazione identitaria è stata pienamente raggiunta.
Ancora oggi la parola “Libertà” rende alcune donne timorose, mentre in altre solletica resistenze. Quasi come se si trattasse di una sottile forma di trasgressione.
Essere se stesse, essere quel che si è, equivale talvolta ad infrangere una regola.
Bisogna spostarci dal luogo in cui siamo state collocate. Spogliarci dagli abiti di scena con cui siamo state vestite. Svuotarci delle parole indicibili che abbiamo ingoiato. Ascoltare quei desideri che non abbiamo mai assecondato.
La libertà femminile non è uno status quo. Non ancora, per lo meno.
È anzi una conquista, più o meno faticosa. Sotterranea in alcuni casi, a cielo aperto in altri.
Come se fossimo nate impigliate in un retaggio culturale di matrice patriarcale, e faticassimo per autorizzarci alla nostra reale identità. Come se essere quel che siamo non fosse del tutto legittimo.

“Prigione.
Di quel devo-o-non-devo
dover essere,
ancora.
Dimora.
Della più pavida –
e avida –
incandescenza.”

Riscoprirci è una conquista. Ascoltarci è una conquista. Essere quel che siamo è una conquista.
C’est moi! Sono io! Sono questa! E dunque?
Servono ancora molto coraggio ed un importante sforzo interiore, per spezzare questa catena.
Bisogna forse perdersi. Smarrirsi.
Rompere gli argini, per scoprire in quale modo si è disposte a fluire.
Bisogna forse, diventare estreme.

“C’est moi…” è un progetto fotografico e poetico di Pablo Peron e Giovanna Lacedra.
Un discorso visivo, dove il bianco e nero della fotografia diventa narrativo quasi come inchiostro su carta bianca. Un progetto dove l’immagine scrive di una donna che dal buio irrompe in un’alba di pulsioni.
Nato da un vero e proprio sodalizio creativo, “C’est moi…” non è che l’incontro di due sensibilità, che hanno deciso di affrontare il tema dell’identità femminile ricostruita attraverso l’estremismo di una decostruzione di schemi.

La fotografia di Pablo Peron, capace di circoscrivere e scandagliare il reale, sino a renderlo al contempo intimo e universale, si serve del corpo, dell’abilità performativa e della scrittura poetica di Giovanna Lacedra, per ricostruire le dinamiche di questa “liberazione” compiuta in solitudine e rasentante la follia.

Pablo Peron è nato a Lecce il 12.07.1967.
Ha ereditato la passione per la fotografia dal nonno Antonio, che in adolescenza gli regalò una memorabile Zeiss IKON IKonta.
Particolarmente affascinato dalla ritrattistica femminile in bianco e nero, sa restituire allo spettatore una lettura, lucida e poetica della realtà, enfatizzata da audaci contrasti chiaroscurali, dove neri intensi lasciano il posto ad inaspettate lattescenze.
Nei ritratti di Peron il bianco e nero accende il soggetto ritratto, ne evidenzia le virtù e le spigolosità, mette a fuoco la personalità, come anche le più intime frastagliature.
Tra le varie esposizioni ricordiamo la sua partecipazione alla Biennale del Salento.

Giovanna Lacedra è nata a Venosa (PZ) il 15.11.1977 .
Ha studiato pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Si è specializzata come docente di disegno e storia dell’arte presso l’Università di Pisa.. Attualmente vive a Milano, dove lavora come insegnante, artista-performer e curatrice.
Da un anno porta avanti una Performance-Confessional itinerante, trattante il delicato tema della patologia anoressico-bulimica, e intitolata "IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO".
E' autrice di numerose recensioni d’arte per il web, cura la rubrica Woman’s Art all’interno del portale di cultura femminile Woman’s Journal.



(Testo critico e testi in mostra di Giovanna Lacedra)

MFF - MEDITERRANEO FOTO FESTIVAL
Presso: Ex Convento dei Teatini
corso Vittorio Emanuele 18
73100 Lecce

Vernissage: 05 gennaio 2013
Finissage: 05 febbraio 2013

Info: Segreteria Organizzativa - Associazione Culturale Obiettivo Primo Piano
via S. Grande 3/b - 73100 Lecce
tel./fax 0832. 521091
mediterraneofotofestival@yahoo.com
http://www.mediterraneofotofestival.it/

mercoledì 26 dicembre 2012

Philippe Daverio – L’arte di guardare l’arte

 Philippe Daverio – L’arte di guardare l’arte



Diverte come solito suo, in questo libretto, il buon Daverio, raccoglie i propri scritti pubblicati su Art Dossier.
Non certo il libro immancabile ma comunque utile...

"I più graffianti articoli pubblicati sulla rivista "Art e Dossier" dal suo direttore, Philippe Daverio. Uno stile personalissimo, una capacità unica di conciliare temi, ambiti, storie che appartengono apparentemente a campi differenti ma che letti insieme rivelano significati impensati e gettano nuova luce sul mondo dell'arte."

128 pag. ill., 9,90 euro – Giunti Editore
ISBN 9788809774254

Frasi rubate 53


 "L’opera d’arte è sempre una confessione."
 
Umberto Eco
 
http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/search/label/_Frasi%20rubate 
 

lunedì 24 dicembre 2012

Lettera a Babbo Natale 2013...



Caro Babbo Natale...
quest'anno penso di essermi comportato molto bene, più degli altri anni... e quindi penso di potermi arrogare il diritto di esprimere qualche dediserio...

quest'anno penso di essermi comportato molto bene, più degli altri anni... nonostante sia stato un anno molto difficile. 
Ho cercato di mantenere tutto e tutti a discapito di enormi risorse personali, con molta fatica in più rispetto agli anni passati ed un dispendio di energie che non so se potrò permettermi anche in un futuro.

Caro Babbo Natale...
quest'anno penso di essermi comportato molto bene, più degli altri anni... non ho mandato a quel paese molte persone che avrei volentieri mandato, perchè in fondo ho pensato che comunque non ne avrei trovato tutto quel giovamento...

...ho investito risorse in operazioni "impossibili" confidando nella sensibilità e nelle capacità percettive di molti, senza tener conto della beata ignoranza che governa il tutto... e quindi ti chiedo di non farmi più commetere certi errori...

ho avuto fiducia in persone che molto probabilmente pensano che la parola lealtà sia un semplice sostantivo del quale forse non conoscono il significato e per scoprire questo, si sono serviti esclusivamente di wikipedia... e quindi caro Babbo Natale, tienimi alla larga da questi individui...

dammi la possibilità di vivere in uno Stato che abbia ben presente che con l'arte, la bellezza e la cultura si può vivere... e di conseguenza dammi un ministro della cultura che sappia cosa sia il patrimonio Italia...

Dammi un governo che faccia di tutto per incentivare e promuovere il sistema arte italiano e si impegni per farlo tornare alla giustifcata posizione di rilievo che l'arte, gli artisti, ed il resto degli attori di questo mondo culturale si meritano.

Caro Babbo Natale, aiutami a mantenere la calma e sostieni con me la causa Arte... 
E quest'anno, non disperdere energie in puttanate, non ne abbiamo più bisogno. Magari, facciamo insieme qualcosa di serio... se ti va..

Allora?, D'accordo?

non ti chiedo altro... o meglio non lo faccio pubblicamente... poi magari più tardi ti mando un messaggino...

Grazie, un tuo fedele fan da 48 anni!


sabato 22 dicembre 2012

Antonella Colaninno racconta Guttuso

Della grande mostra dedicata a Renato Guttuso a Roma, presso il complesso del Vittoriano, vi ho già dato notizia nel post http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2012/10/renato-guttuso-al-vittoriano.html.

Ora trovo, nel blog della stimata Antonella Colaninno (http://antonellacolaninnoarte.blogspot.it/), un testo relativo alla visita fatta a questa straordinaria mostra. 
Lo ripropongo anche in questo spazio...

Articolo originale su:





“Quanno finisci di travirsarla tutta e infini arriva a capo della viuzza, si trova ad aviri il sciato grosso come quanno si tocca la riva allo stremo delle forzi doppo ‘na longa natata” Andrea Camilleri (da La Vucciria Renato Guttuso)

di Antonella Colaninno

Non è semplice cercare di raccontare il mondo così come lo vedeva Renato Guttuso (Bagheria, 1912 – Roma, 1987) che del suo tempo e del suo mestiere ha fatto passione di vita e di arte.“Se io potessi, per una attenzione del Padreterno, scegliere un momento nella storia e un mestiere sceglierei questo tempo e il mestiere del pittore.” Sempre attento alle relazioni con altri artisti, Guttuso ha mantenuto viva in sé una certa “sicilitudine.” L’amore per la vita e per il colore, e un erotismo mai nascosto sono solo una parte di una visione del mondo dove l’ombra della morte resta una presenza vigile, una nota stridente che serpeggia misteriosa tra la vitalità della gente e dei colori dei suoi mercati. Una visione antica di amore e di morte, di erotismo e di passione che traduce il mito e la storia nel presente perché il vero protagonista in Guttuso è l’uomo e la sua storia.
Una vita vissuta tra Milano, Palermo e Roma tra artisti ed intellettuali. Alberto Moravia, Giacomo Manzù, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale, Pablo Neruda, Luchino Visconti, Vittorio De Sica e Pierpaolo Pasolini ebbero con lui un’intensa collaborazione artistica, e poi l’amico Picasso a cui dedicò una serie di opere tra cui Il Convivio (1973), nella quale Picasso pittore siede tra alcuni dei suoi personaggi come la donna de Les demoiselles e l’Arlecchino pensoso. 
In occasione del centenario della sua nascita, Roma dedica all’artista siciliano una grande mostra, la prima antologica sull’intero percorso artistico di Guttuso che a Roma trascorse più di 50 anni di vita. Oltre 100 opere raccontano il suo impegno di artista nella società, spesso criticato da aspre polemiche quando il suo linguaggio si fa provocatore e rompe gli schemi iconografici tradizionali. La Crocifissione (1940,41) con la Maddalena denudata e le croci collocate frontalmente l’una alle altre, sollevò la disapprovazione degli ambienti cattolici e fu condannata dal Vaticano. Guttuso amava dipingere tele di grande formato, pensava fosse un atto dovuto ad un pittore.“Io di solito aspetto che mi vengano le idee, non le vado mai a cercare, un giorno ero seduto al caffè Greco, proprio nella sala che ho dipinto, e ho cominciato a pensare che era un tema che mi si addiceva. C’era de Chirico da un lato, seduto. Ho continuato a pensare al progetto e quando si è un po’ maturato ho incominciato a fare qualche disegno […] in questo quadro c’è un elemento catalizzatore, Giorgio de Chirico, anche se il fascino del luogo nasce anche dalla gente che ci è passata, da Buffalo Bill a Gabriele D’Annunzio. […] nel quadro ci sono molti elementi dechirichiani, penso a “il sogno del poeta” a “il ritratto premonitore di Guillaume Apollinaire […]. Volevo però dare, sia pure con un solo segno, il senso della storia che è passata.”
Guttuso racconta così, le immagini di una storia attraverso altre storie, dando vita ad un sentimento collettivo che traccia il disegno di un’epoca e si concentra sul tempo dell’uomo. Nella Vucciria (1974), l’esaltazione del colore e la sinuosità delle forme enfatizzano un sentimento di morte. Le carni appese ed il piano inclinato sullo sfondo dove la frutta e gli ortaggi sembrano ruotare in un vortice, esprimono il senso del tempo e del suo inesorabile passaggio. Cesare Brandi scrive che “[…] il quadro brucia, il quadro, con tanti timbri quasi violenti che si cozzano, in realtà vive entro contorni di pece, listato e lutto. […] come su un fondo nero, come dipinto su una lastra di lavagna […]” Una chiara allusione alla sua terra, la Sicilia, così piena di vita e di colori ma segnata da un destino di paura e di morte. Lo stesso Guttuso scriveva: “E’ un quadro nero […] mentre dipingevo, mi sono accorto come tutta quella abbondanza di vita contenesse, nel fondo, un senso distruttivo. Senza che io ci pensassi o volessi, la tela esalava un sentimento di morte.”
In Guttuso la memoria è il filo conduttore delle sue storie. La memoria di sé, riprodotta negli autoritratti, la memoria dei luoghi che attraverso i colori esprimono le sensazioni  dei profumi e dei sapori. E infine, la memoria della storia e delle tante storie che la compongono. Le atmosfere cupe della guerra e la luce della Sicilia, la memoria letteraria e quella neorealista desunta dal cinema e dagli ambienti popolari. Tutto il Novecento si racconta nell’umanità di Renato Guttuso, con le sue passioni e le sue storie di dolore, ancora così antica per essere contemporanea, ma così attuale pur restando anacronistica.



“Chi ripercorre la sua pittura, come le motivazioni che passo passo ne hanno giustificato le ragioni, è di fronte a un grado di passionalità partecipativa, di vitalismo, sorprendenti, e certo di portata tutt’altro che inattuale.” Enrico Crispolti  
Mostra visitata il 12 dicembre

In alto, in ordine: Guttuso e Marta Marzotto; Il caffè greco; La Vucciria (particolare); Amanti (?); Figura femminile.

Pubblicato da Antonella Colaninno

AMBARADAN Street Art, Underground e poliedricità a Milano

Oggi a Milano...



AMBARADAN


Street Art, Underground e poliedricità a Milano



21, 22, 23 Dicembre 2012

SPAZIO CONCEPT- VIA FORCELLA 7 (ZONA TORTONA)
Milano vive e Spazio Concept è aria: a pochi giorni da Natale, tra le frenesie di pacchi e cene, l’underground artistico e musicale si concentra, inventa ed incontra in zona Tortona per una rassegna unica nel genere.
Da venerdì 21 dicembre a domenica 23, lo Spazio Concept ospita alcuni tra i migliori e quotati artisti della scena street art quali Akab, Anna Muzi, Dario Arcidiacono, David Bacter, Gep, GGT , Hamsterstudio, Hackatao & Podmork, Jeremyville, Ivan, Mambo , Manu invisibile, Marco Teatro, Massimo Caccia, Mork, Mr. Wany, Nais, Ozmo, Pao, Premiata Seriografia, Vermi di Rouge, TvBoy, Willow, Giordano Curreri e tanti altri, per un’autentica esperienza imperdibile di concatenamento artistico: esposizione di tele, vendita di merchandising e incontro culturale, il tutto accompagnato da un fantastico live set di nicchia e attività di Paintings dal vivo.
Un modo nuovo di fare Arte, lontano dagli schemi canonici ed al tempo stesso ispirato proprio dalla tradizionalità; un ossimoro concettuale, che rende intrigante questa tre giorni fatta di colori, forme, significati ed incontri.
Molti gli artisti che si esibiranno durante la Kermesse, tra cui, non possiamo non menzionare l’attore comico Gianluca De Angelis (alle prese il 21 con un’asta comica che coinvolgerà il pubblico presente) ed il 22 IRONICOTEMPORANEO progetto a cura di Alessandra Mostacci & Freak Antoni, (ex frontman degli Skiantos) artista poliedrico che vanta molti successi e collaborazioni con personaggi della scena letteraria, teatrale e musicale; una per tutte, la più recente, è quella con J-Ax.
Osservare, immergersi e respirare l’aria underground e alternativa della città: un appuntamento da non perdere.
GLI ORARI DI APERTURA:
Venerdì 21 Dicembre, dalle 17.00 till Late;
Sabato 22 Dicembre, dalle 10.00 till Late;
Domenica 23 Dicembre, dalle 10.00 tili Late;
EVENTO APERTO AL PUBBLICO AD INGRESSO GRATUITO
LIVE STAGE:
GIORNO:22/12
IRONIKONTEMPORANEO :(freak antoni ex front man SKIANTOS)
E' uno spettacolo di musica contemporanea alternativa, dove le musiche sostengono i versi di poesie demenzial-surreali dadaiste, e viceversa, cioè le parole si agganciano alle armonie e alle melodie delle composizioni ... E’ un esperimento coraggioso che propone nuovi modi di vivere con la poesia e la musica, senza limiti di genere e stile, dove la passione supera la tecnica.
Tutti i brani sono stati suonati ed interpretati dalla concertista ALESSANDRA MOSTACCI al pianoforte, con ROBERTO “FREAK” ANTONI (vocalist degli SKIANTOS) alla voce recitante. Preziosi i suggerimenti del flautista Marco Coppi; essenziale l’assistenza del tecnico del suono (e musicista) Mario Marcassa. “IRONIKONTEMPORANEO” è anche un disco che cerca di suggerire rimedi e sostegni agli effetti della CLAUSTROFONIA – il terrore di essere chiusi in una stanza nella quale si ascolta musica contemporanea – alleviandone i disagi e proponendo una riconciliazione creativa con l’ascoltatore.
GIORNO:21/12
- GIANLUCA DE ANGELIS (Asta comica dalle ore 21.30)
Dal 1993 è autore e attore di spettacoli di cabaret e di programmi radiofonici e televisivi dove lavora in coppia con Gianmarco Pozzoli per "Scatafascio" di Paolo Rossi, "Convenscion", "Zelig Off", "Zelig Circus" e "Colorado Cafè". Assieme ad altri comici ha fondato il Laboratorio di Cabaret dello Scaldasole. Dal 2004 porta in scena uno spettacolo sul giornalista Beppe Viola, "Vite vere compresa la vostra". Nel 2010 forma il trio "Sagapò" (assieme a Gianmarco Pozzoli e Marta Zoboli) che esordisce a Zelig-Arcimboldi. Su Radio2 scrive e conduce il programma "Che cos'è l'amor". Lavora a Radio Popolare nel programma "Giovedì night live" assieme al gruppo dei "Cinici Comici Acrobatici" con cui realizza l'omonimo spettacolo, per la regia di Paolo Rossi. Come monologhista ha realizzato "Ciò che mi diverte"(1998) e "Dall'altra parte della strada"(2008, scritto in collaborazione con Riccardo Piferi).
Dalle ore 21:30: Asta Comica Natalizia con Gianluca De Angelis
Tutti possono assistere e partecipare attivamente portando con se un oggetto di cui ci si vuole sbarazzare!
Un regalo indesiderato, bruttissimo, diventato troppo "scomodo" o semplicemente che non desiderate più avere sotto gli occhi...
Presentatevi venerdì 21 dic. al CONCEPT (entro le 21.00) con il vs. oggetto, verrà battuto all'asta da Gianluca De Angelis in un'atmosfera surreale e tra le risate generali.
QUASIVIRI:
I Quasiviri sono tornati a dare seguito all’esordio “The Mutant Affair” del 2009, e sono in ottima forma.
Gli ingredienti della magica formula di quell’album si ritrovano oggi in questo EP di 4 tracce, ancor più focalizzati e legati tra loro, al punto di risultare un vero e proprio DNA della band.
La title track apre il lato A proponendo l’anima più noiserock del trio, a base di avalcatone alla Trans Am incalzate dalla ritmica rocciosa e cadenzate da un synth à la 8bit.
“No more problems” calca invece la mano sull’anima prog, in particolare nella parti vocali e negli stacchi serrati, che si aprono improvvisamente in epiche e solenni melodie.
Occhieggiano di nuovo al prog ma in salsa Residents (uno stile già omaggiato in copertina) con “A cry in the night” , per capitolare di nuovo più “diritti” e rock nel finale con “Bad Games” , dove si
sentono profumi di Brainiac in chiave space.
Tanto materiale concentrato in poco più di venti minuti e pubblicato in fresco vinile nero con copertina serigrafata
a mano per coloro che riusciranno ad aggiudicarsi una delle trecento copie numerate, e per tutti in free download
su quasiviri.bandcamp.com.
GLI ARTISTI:
• 2501
• AIRONE
• AKAB
• ANNA MUZI
• DARIO ARCIDIACONO
• DAVID BACTER
• GEP
• GGT
• GIORDANO CURRERI
• HAMSTERSTUDIO
• HACKATAO & PODMORK
• JEREMYVILLE
• IVAN
• MAMBO
• MANU INVISIBILE
• MARCO TEATRO
• MASSIMO CACCIA
• MORK
• MR.WANY
• NAIS
• OZMO
• PAO
• PREMIATA SERIOGRAFIA
• VERMI DI ROUGE
• TVBOY
• WILLOW
SELECTED LIVE MUSIC PERFORMERS ALL DAY LONG
I PAGLIACCI: andytremendy & clò (visual e live set)
DRINK & FOOD:
Per tutta la durata della manifestazione sarà possibile assaporare I vecchi sapori natalizie con caldarroste, vin brulè e cioccolata calda. Degustare dell’ottima birra, vini ed aperitivi….
I pranzi e le cene saranno accompagnati da gran buffet di affettati, formaggi, pasta e specialità tipiche natalizie
GLI ORGANIZZATORI:
ASSOCIAZIONE CULTURALE SPAZIO CONCEPT
L'Associazione Culturale Spazio Concept nasce nel 2010 nel cuore della Zona Tortona, fulcro di moda, cultura e design, scandita dal Salone del Mobile e dalla Design Week.
Concepito come centro polifunzionale, nato con l'intenzione di fungere da punto di riferimento in ambito culturale per artisti, curatori e amanti delle arti, lo spazio offre anche la possibilità di ospitare eventi di varia natura.
L'Associazione Culturale Spazio Concept organizza all'interno della propria struttura un calendario di eventi regolari e one day/night events, aperti al pubblico oppure riservati ai propri associati. Dalla Street Art agli eventi di video-arte, Teatro, Electronic Live Performance, Happening artistici passando tra mostre d' arte contemporanea, personali e collettive.
Ogni evento è sempre accompagnato da Live Paintings e Performances, Videoproiezioni e Videomapping.
Informazioni:
Associazione Culturale Spazio Concept
Via Forcella 7 | 20144 Milano
Email: info@spazioconcept.it
Tel +39 0245486990
ART DISCOUNT
Tra arte underground e accademia, graffiti e dipinti a olio, grafica, gadgets, opere d'arte, fumetti e sculture, Art discount è un "supermercato" dell'arte dagli scaffali carichi di "merce" variopinta ed originale, alternativa concreta e di qualità alla vetrina natalizia e alla "corsa al regalo" dell'ultima ora.
Un luogo dove trovare oggetti utili, futili, essenziali, indispensabili e completamente inutili, ma al tempo stesso luogo di incontro e scambio, occasione per conoscere direttamente chi l'arte la ricerca e la produce, oltrepassando l'elitarietà che caratterizza i percorsi istituzionali e le gallerie preconfezionate. Un'istantanea sulla giovane arte oggi a Milano.
Informazioni:
Tel: 347/2254049
E-mail:info@paopao.it
OPEN SHARING - PROGETTO CULTURALE ARTISTICO
Il progetto Open sharing nasce da una serie di idee e attività creative che si fondono per dare luce ad una nuova serie di progetti culturali nel territorio, dando spazio a tutte le categorie di attività artigianali e creative.
Partendo dal presupposto che la tecnologia è comunque di grande aiuto allo sviluppo e alla comunicazione di progetti di ogni tipo, il primo obbiettivo è ovviamente creare una rete di iscritti attraverso social network e mailing list, diffondere le idee e le opinioni di iscritti quali parte attiva di ogni iniziativa. Inoltre dare spazio concreto a tutti coloro che intendono collaborare a titolo di membri o semplici visitatori; in parole povere una sorta di aggregazione culturale di quartiere e non.
Informazioni:
E-mail: andybche6@yahoo.it
WAREHOUSE MARKET AREA
Warehouse Market Area è un progetto che coinvolge piccoli artigiani, commercianti ed espositori di oggetti “hand made”, auto-produzioni all'insegna dell’artigianato e della tradizione ma senza rinunciare ad un pizzico di stravaganza e di originalità: pezzi unici nonché creazioni artistiche dal sapore revival, che donano ai visitatori la sensazione di esser tornati indietro nel tempo.
In occasione del Natale, WAREHOUSE MARKET AREA animerà lo Spazio Concept con un mercatino di articoli fatti a mano in cui esporranno banchetti di artigianato artistico per regali di Natale. Il tutto accompagnato dalle strabilianti esibizioni di giocolieri ed artisti di strada.