RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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sabato 31 agosto 2013

Monet au cœur de la vie - a Pavia a cura di Philippe Cros



Monet au cœur de la vie
14 settembre – 15 dicembre 2013
Pavia, Scuderie del Castello Visconteo

Le Scuderie del Castello di Pavia presentano, dal 14 settembre al 15 dicembre 2013, un’importante mostra dedicata a uno dei massimi esponenti del movimento impressionista: Claude Monet.
“Monet au cœur de la vie è il titolo dell’esposizione, a cura di Philippe Cros, che presenta una selezione di opere provenienti da prestigiosi musei di tutto il mondo: dagli Stati Uniti d’America come il Columbus Museum of Art (Ohio) alla Francia come il Musée d’Orsay di Parigi, dal Sud Africa come la Johannesburg Art Gallery alla Romania come il Mnar di Bucarest fino alla Lettonia come The Latvian National Museum of Art di Riga e da altre importanti sedi internazionali.
Il pubblico avrà la possibilità di ammirare importanti lavori di Claude Monet e di ripercorrere le tappe principali della sua produzione artistica dalla formazione fino alla grande maturità. Un percorso espositivo innovativo ed emotivo offrirà inoltre al visitatore un’inedita modalità di avvicinamento anche alla sfera personale della vita del Maestro, consentendo al pubblico di scoprire l’”uomo” oltre che il grande artista.
La mostra è un viaggio nel cuore della vita di Monet, raccontato attraverso le voci di sei personaggi chiave del suo percorso umano e artistico.
Gli incontri, i successi, così come i momenti difficili sono stati ricostruiti sulla base di preziose lettere - provenienti dal Musée des Lettres e de Manuscrits di Parigi ed esposte in mostra –  in cui il pittore racconta particolari momenti e stati d’animo della sua vita.
Lungo il percorso una serie di suggestive videoinstallazioni predisporranno emotivamente il pubblico a rivivere i momenti fondamentali della vita di Monet e a comprenderne il rapporto con le opere presentate in mostra. Le parole e il racconto sono stati pensati in armonia con i video, i suoni e le opere d’arte in modo da creare le condizioni più adatte a sollecitare le emozioni più profonde del visitatore verso una totale fruizione dell’opera di Monet.
La mostra prosegue anche all’esterno dello spazio espositivo nella città di Pavia alla scoperta di alcuni dei luoghi simbolo ricontestualizzati, per l’occasione, in rapporto al percorso artistico di Monet. Un percorso ideato per far rivivere alcuni luoghi pavesi molto suggestivi come l’orto botanico del 1700, oppure la bellissima Cattedrale di San Michele, o ancora la storica Biblioteca Civica Bonetta e i giardini Malaspina, e in ultimo il Ponte Vecchio sul fiume Ticino. In ciascuno di questi luoghi il visitatore potrà riprendere la lettura del racconto dei sei personaggi riproposto in un’ambientazione reale.
Per tutta la durata dell’esposizione una serie di attività didattiche e laboratori creativi permetteranno anche ai più piccoli di avvicinarsi alla pittura impressionista e alla produzione artistica del pittore francese.
Orari
Dal lunedì al venerdì: 9.00 – 19.00
Sabato, domenica e festivi: 9.00 – 20.00
La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietti
Intero: 15,00 euro
Ridotto: 13,00 euro
Ridotto speciale: 10,00 euro
 dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 13.00 -14.00 e dal sabato alla domenica nella fascia oraria 9.00 – 10.00
Il costo del biglietto include l’app ufficiale della mostra, l’audioguida e l’ingresso alla Quadreria dell’Ottocento e Collezione Morone dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia.

Anselmi al Museo del Cenedese

la facciata del Museo del Cevedese


L'amico Franco Anselmi entra a far parte della collezione del Museo del Cenedese di Serravalle di Vittorio Veneto 

eccolo immortalato nel momento della consegna ufficiale dell'opera

 

Giovanni Testori In Biblioteca

Da non perdere! 

 

Giovanni Testori è stato un narratore della Milano più vera, quella popolare delle periferie, delle grandi ondate di immigrazione. È stato uno scrittore pendolare, che per tutta la vita ha abitato nel suo paese alle porte della città, e ogni mattina saliva sul treno delle Nord per recarsi nel suo studio. I suoi personaggi vengono tutti dalla Milano (o dalla Lombardia) profonda. Sono tipi umani molto più legati alla vita che alle mode. Per questo in occasione del ventennale dalla sua morte, l’Associazione Giovanni Testori, con il Comune di Milano ha ideato un ciclo di piccole mostre da allestire nei quartieri dove lo scrittore si sentiva più a casa. Testori in biblioteca è un progetto in otto tappe, con otto mostre a tema, che indagano alcuni aspetti poco noti ma molto coinvolgenti della biografia culturale di Testori. Sono mostre ricche di materiali fotografici inediti, di documenti, di pannelli esplicativi, ospitate in questi luoghi importantissimi di aggregazione, quale sono le biblioteche rionali. Per ogni tappa è previsto anche un momento di incontro, per approfondire la conoscenza dell’argomento trattato e per stimolare anche partecipazione e dibattito. 

Prima Tappa Biblioteca Centrale, Palazzo Sormani
3-22 Settembre 2013,
Le copertine di Testori da Albe Steiner a John Alcorn
Dai Segreti di Milano con grafica di Albe Steiner sino al progetto di John Alcorn per la Trilogia degli Scarozzanti: Testori è stato uno scrittore che “parlava” attraverso le copertine dei suoi libri di narrativa o poesia, grazie alla scelta delle immagini e al dialogo con chi le disegnava. Straordinarie anche le scelte grafiche e iconografiche con cui ha saputo rinnovare anche l’immagine dell’editoria d’arte, sia antica che contemporanea.
Scarica qui il programma completo di Testori in Biblioteca 


Meno tasse per l’impresa che investe in cultura

Direttamente dal sito del Ministero dei Beni Culturali (http://www.beniculturali.it/)



Il Testo Unico delle Imposte sul Reddito (D.P.R. 917/1986) stabilisce all’art.100, comma 2, lettera m, che sono deducibili dal reddito di impresa le erogazioni liberali in denaro a favore dello Stato, delle regioni, degli enti locali territoriali, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e di associazioni legalmente riconosciute, per lo svolgimento dei loro compiti istituzionali e per la realizzazione di programmi culturali nei settori dei beni culturali e dello spettacolo.

Il Provvedimento del
15 marzo 2002 dell’Agenzia delle Entrate stabilisce le modalità tecniche di trasmissione telematica da parte degli erogatori e del Ministero per i beni e le attività culturali.

continua a leggere su:

"NUOVEASTRAZIONI" di SARA FORTE a cura di Susanne Capolongo


Intanto un pre comunicato stampa a proposito della prossima mostra di Sara Forte... a breve altre news...

Villa Baragiola - Varese


NUOVEASTRAZIONI
personale di SARA FORTE

a cura di Susanne Capolongo

Villa Baragiola - Varese
Inaugurazione il 29/10/2013 ore 18'00
dal 30/10 al 19/11 2013

Nella prestigiosa location di Villa Baragiola a Varese Sara Forte espone le opere del suo ultimo periodo creativo, una mostra che vuole essere un viaggio nella astrazione contemporanea composta da geometrie tridimensionali e cromatismi accesi a rappresentazione dei moti dell'anima.

Il potere di affabulazione e fascinazione dei dipinti qui esposti ci avvicina a un micro-cosmo di emozioni silenti, intrecci umani e universali, racconti di vissuto esistenziale e visioni del mondo che l'artista vuole condividere con lo spettatore.
La continua ricerca e la capacità sperimentale di tecniche e materiali diversi hanno portato l’artista ad abbandonare totalmente la figurazione per dedicarsi all'astrazione geometrica via via sempre più stilizzata nella forma e nei colori.

Negli anni l'artista ha acquisito una capacità esecutiva, una valenza gestuale e maestria concettuale che gli ha permesso di raggiungere un'autorevole collocazione tra le nuove promesse artistiche.
Dal 2007 a oggi ha all'attivo numerose mostre sul tutto il territorio nazionale.

Universo blu cm 80 x 60 Tecnica mista su tela

Catalogo a cura di Susanne Capolongo 
testi di Roberto Milani - intervista di Susanne Capolongo

VILLA BARAGIOLA - Varese
orari
dal martedì alvenerdì 15.30 - 17.30, 
sabato e domenica 10.30 - 12.30 – 15.30 - 18.30,
lunedì chiuso.


Villa Baragiola è entrata a far parte del patrimonio del Comune di Varese nell'anno 2001. Oggi l'edificio è sede degli uffici del personale e dell'urbanistica. La villa possiede un'area museale adatta ad ospitare eventi culturali ed esposizioni.

Una porzione di Villa Baragiola è affidata all'Associazione Controluce ONLUS che vi ha realizzato il Museo Tattile Varese.
NOTE STORICHE SU VILLA BARAGIOLA
La storia della zona in cui sorgono la struttura e il parco di Villa Baragiola per tutto il Medioevo e il Rinascimento è legata alle vicende della famiglia Castiglioni, che possedeva il Castello di Masnago e tutte le terre della Castellana di Masnago. Nel Settecento i Castiglioni trasformano la zona in luogo di villeggiatura estiva. Nel 1804 alcune proprietà vengono acquisite da Andrea Baragiola de Bustelli e, per asse ereditaria, nel 1823 pervengono al figlio Pietro. Questi l'anno successivo riunisce in un'unica proprietà le varie parti che costituiranno la Villa e il Parco Baragiola. Successivamente alcuni lavori trasformano la villa in un edificio dallo stile eclettico con saloni disposti intorno al vano centrale della scala, illuminata da una grande vetrata Liberty. Nel 1927 l'intero complesso è acquistato da Giacomo Tedeschi che dà l'incarico all'ing. Alfredo Speroni di ristrutturare la villa secondo gli schemi compositivi da lui già adottati per Villa Toepliz di Varese. Nel 1941 Villa Baragiola viene destinata a Seminario arcivescovile e viene costruito un sopralzo su progetto dell'ing. Giovanni Maggi. Gli interventi edilizi alla villa e le nuove costruzioni realizzate sono concepite per migliorare la funzionalità del complesso quale luogo di cultura e studio giovanile. Le modifiche incidono profondamente sulla struttura originale del parco che viene usufruito anche per attività sportive e nel 1948 viene autorizzata la costruzione del fabbricato denominato Stecca.  Il 25 gennaio 1951 il Seminario arcivescovile di Milano acquisisce per donazione l'intera proprietà. Nel 2001 la villa e il parco vengono acquistati dal Comune di Varese.

Il C.R.A. sulle pagine de "IL TIRRENO"...

Su "IL TIRRENO" di oggi, sabato 31 agosto 2013, Giacomo Pelfer, scrive del C.R.A...

Caro neo Senatore a vita...



Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha nominato ieri 4 nuovi senatori a vita. 

Quattro figure al di sopra delle parti e fuori dagli schieramenti politici. 

Quatto figure che possano anche rappresentare l'Italia in veste di ambasciatori delle cose migliori che sappiamo fare... 

I quattro neo senatori sono il direttore d'orchestra Claudio Abbado, l'architetto Renzo Piano, il fisico nucleare Carlo Rubbia e la neurobiologa dell'Università Statale di Milano Elena Cattaneo

Bravo Napolitano e complimenti ai magnifici 4! 

Ora però sarebbe bello un gesto, un segno... 

Cari neo eletti senatori a vita, accettate l'incarico con orgoglio e fierezza, continuate a fare le cose straordinarie che avete sempre fatto e portate ancora in giro per il mondo, il caro e tanto amato vessillo tricolore. Rappresentate la parte migliore della nostra bella Italia, fate un gesto: lasciate, se proprio non vi occorre per sopravvivere, che il neo compenso vada alla ricerca o da qualche altra parte che possa rendere ancora migliore la nostra, vostra, cara Italia... sarebbe bello e apprezzato! E magari anche un esempio...

venerdì 30 agosto 2013

JOSEF ALBERS: SUBLIME OPTICS alle Stelline di Milano

Da ArtsLife (http://www.artslife.com)...



JOSEF ALBERS: SUBLIME OPTICS

26 settembre 2013 – 6 gennaio 2014, Milano, Fondazione Stelline


 
Dal 26 settembre 2013 al 6 gennaio 2014 la Fondazione Stelline, in collaborazione con la Josef & Anni Albers Foundation, ospita la prima esposizione monografica a Milano delle opere di Josef Albers, grande artista modernista ed esponente del Bauhaus.

“Josef Albers: Sublime Optics” esplora la componente spirituale dell’arte dell’autore tedesco. Albers, di formazione cattolica, religione che non ha mai abbandonato per tutta la sua vita, ha incorporato il linguaggio figurativo della tradizione cristiana in molti dei suoi lavori, interpretando la trasformazione del colore e del tratto come eventi spirituali se non addirittura di natura mistica.

Curata e allestita da Nick Murphy (Projects Director della Josef and Anni Albers Foundation), sulla base di un progetto ideato e curato da Nicholas Fox Weber (Executive Director della Josef and Anni Albers Foundation), “Josef Albers: Sublime Optics” offre una prospettiva unica su questo maestro del Bauhaus.

L’iniziativa alla Fondazione Stelline è il primo “ritorno a Milano” delle opere dell’artista dopo quasi 80 anni di assenza da quando – nel 1934 – Wassily Kandinsky organizzò una mostra di stampe di Albers nel capoluogo lombardo a un anno dalla chiusura della Bauhaus (di cui Albers fu studente e docente dal 1920 al 1933). E torna a Milano a pochi passi da quel “Cenacolo” di Leonardo da sempre ammirato dall’artista tedesco.

La mostra raccoglie rari disegni giovanili, vetri colorati, vetri sabbiati e una selezione di dipinti astratti.

Il percorso espositivo presenta oltre settanta lavori realizzati all’inizio della sua carriera artistica, quando insegnava in Vestfalia fino agli ultimi giorni della sua vita: dal primissimo disegno conosciuto fino all’ultimo Omaggio al Quadrato. Tutte le sue opere sono pervase dalla purezza e dall’onestà di pensiero dell’artista, ma soprattutto dal suo credere fermamente che, applicando il talento artistico con dedizione e verità, sia possibile trasformare la realtà quotidiana in modo miracoloso.

La Fondazione Stelline e la Josef and Anni Albers Foundation sono liete di annunciare che questa mostra si avvarrà per la prima volta della preziosa collaborazione di E.S.T.I.A. Cooperativa Sociale Onlus, grazie alla quale i reclusi del Carcere di Bollate saranno impegnati in diverse fasi del processo espositivo, dalla creazione degli allestimenti, fino alla partecipazione a momenti artistici e teatrali.

In contemporanea, dal 2 ottobre al 1 dicembre 2013, la Josef and Anni Albers Foundation, in collaborazione con l’Accademia di Brera che ospita la mostra, porta a Milano i metodi di insegnamento di Josef Albers e le opere dei suoi allievi con una esposizione dal titolo: Imparare a vedere: Josef Albers professore, dal Bauhaus a Yale.

In questa rassegna complementare si rivela l’impatto dirompente del suo rivoluzionario modo di insegnare sviluppatosi nell’arco di quattro decenni.

Albers ritiene che l’arte ha origine dalla “discrepanza fra fatto fisico ed effetto psichico”. L’amplificazione della percezione visiva stimolata nel visitatore dalle sue opere, costituisce lo strumento ideale per gestire la disarmonia contemporanea provocata dalle distrazioni che ci circondano.

“E’ per noi motivo di grande orgoglio poter offrire a Milano una personale di Josef Albers dopo 80 anni che l’artista non era presente con proprie esposizioni nella nostra città” – ha dichiarato la Presidente della Fondazione Stelline PierCarla Delpiano – “Voglio ringraziare per la collaborazione The Josef and Anni Albers Foundation.” – ha proseguito la Delpiano – “Come Fondazione siamo consapevoli dell’importanza che rivestiva per Albers la necessità di rendere accessibile l’arte al maggior numero di persone, compresi coloro che non possono liberamente godere di questo privilegio. Ecco perché, insieme alla Josef and Anni Albers Foundation, abbiamo avviato la preziosa collaborazione con E.S.T.I.A. Cooperativa Sociale Onlus e il carcere di Bollate, per avvicinare i detenuti all’arte tramite attività culturali e artistiche. Quest’iniziativa afferma ancora una volta lo spirito solidale Ambrosiano di cui la sede della Fondazione è un simbolo.” Ha concluso la Delpiano.

Josef Albers nacque il 19 marzo 1888 a Bottrop, in Vestfalia. Dopo aver compiuto studi artistici a Berlino e Monaco, nel 1920 entrò nella Bauhaus a Weimar. Nel 1923 Albers fu nominato docente del Corso Preparatorio, un corso obbligatorio per tutti i nuovi studenti che continuò quando la scuola si trasferì a Dessau nel 1925.

Nel 1933 l’artista emigrò con la moglie Anni Albers negli Stati Uniti, dove fu incaricato di istituire una Facoltà di Arte presso il Black Mountain College, nella Carolina del Nord. Lì rimase insieme alla moglie Anni fino al 1949.

Nel 1950 Albers iniziò la serie di opere Omaggio al Quadrato, dipinti a olio su masonite, e nello stesso anno accettò la nomina a Direttore della Facoltà di Design dell’Università di Yale.

Nel 1963 la Yale University Press pubblicò il volume Interazione del colore scritto dall’artista, in cui vengono sintetizzati i principi della sua incessante esplorazione della mutabilità e relatività del colore. L’opera è basata sulle sue rinomate lezioni sulle proprietà del colore note come “The Color Course.”

Nel 1971 Josef Albers fu il primo artista vivente a cui il Metropolitan Museum of Art di New York dedicò una retrospettiva.

www.albersfoundation.org

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INFORMAZIONI UTILI:

 
 
JOSEF ALBERS. SUBLIME OPTICS
Milano, Fondazione Stelline (Corso Magenta 61)
26 settembre 2013 – 6 gennaio 2014
Orario di apertura: dalle 10 alle 20 da Martedì a Domenica (chiuso il lunedì)
Biglietti: intero € 8; ridotto € 6; studenti € 3.
Sito web: www.stelline.it
Infoline: +39.02 45462.411
Catalogo: Silvana Editoriale (Italiano/Inglese, pp. 288; € 29 prezzo speciale mostra)
Visite guidate gratuite per adulti
Ogni Giovedì alle 18.30 (75 min.)
Visite guidate per famiglie con bambini dai 6 ai 12 anni
Ogni Domenica alle 16.30 (75 min.)
Speciale Famiglie: ingresso a prezzo speciale € 10 adulto + bambino
Visita guidata gratuita con prenotazione obbligatoria (il costo dell’ingresso è a parte)
AD ARTEM 02 6597728 / info@adartem.it / www.adartem.it
 
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Steve McCurry - Viaggio intorno all'Uomo




La grande mostra dedicata a Steve McCurry, allestita nel Complesso Museale Santa Maria della Scala in Siena, sarà visitabile fino al 3 novembre 2013.

Steve McCurry non è solo uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro secolo, premiato diverse volte con il World Press Photo Awards che si può considerare come una sorta di premio Nobel della fotografia, ma è un punto di riferimento per un larghissimo pubblico, soprattutto di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo e, in un certo senso, "si riconoscono". Ogni suo ritratto racchiude un complesso universo di esperienze, storie, emozioni, dolori, paure, speranze

Nato a Philadelphia nel 1950, Steve McCurry comincia presto a collaborare come fotografo con un giornale locale. Dopo tre anni decide di recarsi in India e comporre il suo primo vero portfolio con immagini del viaggio. Dopo la pubblicazione del suo primo lavoro importante sull’Afghanistan, collabora con alcune delle riviste più prestigiose: Time, Life, Newsweek, Geo e il National Geographic. Inviato su mille fronti di guerra, da Beirut alla Cambogia, dal Kuwait all’ex Jugoslavia, all’Afghanistan, Steve McCurry si è sempre spinto in prima linea rischiando la vita pur di testimoniare gli effetti e le conseguenze dei conflitti in tutto il mondo. Membro dell’agenzia Magnum dal 1985, vincitore di molti premi foto giornalistici, Steve McCurry è l’autore del celeberrimo reportage sulla ragazza divenuta icona del conflitto afghano sulle pagine del National Geographic nel mondo.


SMS - Santa Maria della Scala
Piazza Duomo, 2
53100 - Siena (SI)
telefono: 0577225910
fax: 0577205912

giovedì 29 agosto 2013

VANNI CUOGHI, AION. Di giochi, giardini e altre delizie

Ancora una volta l'ottimo Cuoghi non tradirà certo le aspettetive! 

 


Vanni Cuoghi si fa in tre: mostra, performance, asta benefica a Crema


Il progetto organizzato da Isabella Tupone, fondatrice della Galleria Area B di Milano, prevede due importanti momenti: la mostra presso il Museo Civico di Crema, che inaugurerà sabato 14 settembre e la performance con il compositore Matteo Ramon Arevalos, seguita dall’asta benefica, presso il teatro San Domenico di Crema, sabato 28 settembre. 

La mostra è stata ideata da Vanni Cuoghi appositamente per la città di Crema, pensando alla sua storia, con uno sguardo particolare al periodo del Rinascimento. Cuoghi fa scaturire dalla sua fantasia una città fiore all’occhiello dei dintorni, che ospita nobili in villeggiatura, ritratti ripensando alle Delizie, manifestazione dei soggiorni principeschi e cortigiani, luoghi di piacere e di svago, in cui natura ed artificio si intrecciano
continuamente.
Principale tema della mostra è il gioco; Vanni Cuoghi ci riporta ai fasti di un Rinascimento idealizzato, in perfetta sospensione tra realtà e favola: labirinti, orti, giardini, luoghi perfetti per il gioco, inteso come intrattenimento e svago cortese, come metaf ora della creatività. Aion è inf atti la personif icazione del tempo bambino e spassoso, ilare e allegro.
Vanni Cuoghi rivisita alcuni episodi dell’iconograf ia rinascimentale in modo ironico e personale, f ondendoli con la f ilmograf ia contemporanea; egli stesso def inisce i f ilm come “grandi af f reschi contemporanei”.
Un esempio è Viscontea, opera in cui propone lo schema iconografico di San Giorgio e il Drago, identificandone la storia con personaggi d’epoca: il San Giorgio che strappa un bambino alle fauci del Drago, è l’iconograf ia tipica della f amiglia Milanese degli Sf orza; il cavaliere potrebbe quindi essere Gian Galeazzo Visconti, che Vanni Cuoghi realizza con il volto di Jonny Deep in “Edward mani di forbice”.
Troviamo altro esempio in Pensieri saggi, in cui una donna trancia le teste di alcuni cavalieri, esattamente come Beatrix Kiddo, la bellissima Uma Thurman in “Kill Bill” di Tarantino. 

Le opere, circa quindici tra tele e acquerelli su carta ritagliata, saranno inserite nella splendida cornice della collezione del Museo Civico, che raccoglie le testimonianze della storia e della cultura del territorio dalle origini fino alla contemporaneità. Ne risulta un dialogo stimolante, in perfetta armonia con il tema della mostra. 



La performance, che si terrà sabato 28 settembre presso il Teatro San Domenico di Crema, prevede la partecipazione del musicista e compositore Matteo Ramon Arevalos, che si esibirà su palco del teatro in un’esibizione al pianof orte. Per l’occasione egli ha appositamente composto una rivisitazione de La Folia, noto tema musicale popolare portoghese originato tra i secoli XVI E XVII. Nel corso di tre secoli sono moltissimi i compositori che si sono cimentati con questo tema, tra cui Corelli, Vivaldi, Bach, Salieri, Händel, solo per citare alcuni esempi, come del resto anche molti registi hanno utilizzato il tema come colonna sonora, qui ricordiamo Barry Lyndon di Kubrick. 

Durante la performance musicale, Matteo Ramon Arevalos metterà in scena una vera e propria battaglia rinascimentale: le sagome di alcune figure, soldati, armigeri, cavalieri, realizzate da Vanni Cuoghi saranno inf atti montate sul basamento di rame delle corde del pianof orte, modif icando il suono e rendendolo più metallico e sordo.
Sulle note del tema composto da Matteo Ramon Arevalos i due eserciti danzeranno e combatteranno, in una battaglia che in altri modi non può essere vista se non come una Folia. 

Al termine della performance seguirà l’asta di beneficenza, in cui verranno battuti i personaggi della battaglia. Il ricavato sarà devoluto a favore della Fondazione Teatro San Domenico. 

VANNI CUOGHI, AION. Di giochi, giardini e altre delizie 
OPENING MOSTRA: sabato 14 settembre 2013 h 18.30  
DURATA: dal 15 settembre al 13 ottobre 2013
Museo Civico di Crema

Piazzetta Winifred Terni De Gregorj, 5, Crema

PERFORMANCE e ASTA BENEFICA: Sabato 28 settembre 2013
Teatro San Domenico, Crema
Piazza Trento e Trieste, 6

http://www.teatrosandomenico.it/

PROGETTO: Isabella Tupone -Galleria Area B
Via Cesare Balbo 3 Milano http://www.areab.org info@areab.org
t 02.58316316

FESTIVALFILOSOFIA... dal 13 settembre

Da ArtsLife...


 
 
Al via il Festivalfilosofia tra Modena, Carpi e Sassuolo dal 13 settembre


Da venerdì 13 a domenica 15 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo quasi 200 appuntamenti fra lezioni magistrali, mostre, concerti, spettacoli e cene filosofiche. Tra i protagonisti Bauman, Augé, Rifkin, Illouz, Cacciari, Galimberti, Gramellini, Bianchi e Bodei -

Un concetto chiave della tradizione filosofica e una questione cruciale dell’esperienza contemporanea. È “amare” il tema dell’edizione 2013 che si svolge a Modena, Carpi e Sassuolo dal 13 al 15 settembre in 40 luoghi diversi delle tre città. Lezioni magistrali, mostre, spettacoli, letture, giochi per bambini e cene filosofiche. Gli appuntamenti sono quasi 200 e tutti gratuiti.
Il festival, che lo scorso anno ha registrato oltre 184 mila presenze, è promosso dal “Consorzio per il festivalfilosofia”, i cui fondatori – ovvero i Comuni di Modena, Carpi e Sassuolo, la Provincia di Modena, la Fondazione Collegio San Carlo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – sono i soci storici che hanno partecipato alla realizzazione del festival fin dalla prima edizione. Piazze, chiese e cortili ospitano le oltre 50 lezioni magistrali del festival, che vede quest’anno tra i protagonisti, tra gli altri, Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Roberta de Monticelli, Roberto Esposito, Umberto Galimberti, Massimo Gramellini, Michela Marzano, Salvatore Natoli, Vincenzo Paglia, Giovanni Reale, Stefano Rodotà, Chiara Saraceno, Silvia Vegetti Finzi e Remo Bodei, Presidente del Comitato scientifico del Consorzio. Interverrà anche Philippe Daverio. Molti anche i filosofi stranieri, circa un quarto del totale, a segnare un’edizione fortemente internazionale: tra loro i francesi Luc Ferry, Michel Maffesoli, Anne Dufourmantelle e Marc Augé, che fa parte del comitato scientifico del Consorzio; l’americano Jeremy Rifkin (con il sostegno del Rotary Club Gruppo Ghirlandina); il tedesco Christoph Wulf; il polacco Zygmunt Bauman, da quarant’anni esule in Inghilterra, in duetto con Aleksandra Kania; la sociologa Eva Illouz, marocchina di nascita, francese di formazione e infine trapiantata in Israele; lo spagnolo Manuel Cruz, il greco Stavros Katsanevas.
I maestri del pensiero che il festivalfilosofia porterà nelle piazze e nei cortili delle tre città si confronteranno con il pubblico sulle varie declinazioni contemporanee dell’amore. Le piste di lavoro che saranno battute nel programma delle lezioni includono le “potenze dell’anima” (con il rapporto tra emozioni, passioni ed empatia), l’amore “transitivo” o “intransitivo”, che sottolinea il riconoscimento nella relazione o viceversa il narcisismo affettivo, le “politiche dell’amore”, che mostrano la centralità della relazione agli altri nella sfera pubblica, e le “figure dell’amore”: miti, racconti e immagini sul carattere inesauribile e talvolta paradossale dell’esperienza amorosa. Senza dimenticare che la filosofia in quanto tale è essa stessa una forma d’amore.
Il programma filosofico del festival propone anche la sezione “la lezione dei classici”: esperti eminenti commenteranno i testi che, nella storia del pensiero occidentale, hanno costituito modelli o svolte concettuali rilevanti per il tema dell’amore, da Platone ad Aristotele, dal Cantico dei cantici alle opere di Agostino, da Spinoza e Smith, passando per lo snodo ottocentesco con Kierkegaard e Schopenhauer, fino alle elaborazioni novecentesche di Lacan e Foucault, con in più un fuori pista comparativo sul pensiero cinese tradizionale.
Se le lezioni magistrali sono il cuore della manifestazione, un vasto programma creativo coinvolge narrazioni e performance (con conversazioni e reading che avranno per protagonisti Mogol, Alessandro D’Avenia, Patrizia Valduga, Stefano Benni, Alessandro Rentocchini, Ermanno Cavazzoni), la musica (con le canzoni di Vinicio Capossela e Roberto Vecchioni e i concerti del Roberto Gatto Quintet e di Rita Marcotulli), i libri, le iniziative per bambini e ragazzi.
Oltre 30 le mostre proposte in occasione del festival: tra cui una grande retrospettiva dedicata al fotografo americano Walter Chappell, una mostra sui temi amorosi nei dipinti del Barocco emiliano, una su John Lennon artista visivo e performer (con il sostegno di Gruppo Hera), una sull’agape contemporanea con opere, tra gli altri, di Nitsch e Beuys (con il sostegno di Banca Interprovinciale), una di figurine sulla meraviglia dell’amore, l’esposizione in prima assoluta delle spoglie mano nella mano di due amanti rinvenuti in una tomba d’epoca romana, le xilografie di Mimmo Paladino e un intervento di street art di ericailcane e Bastardilla.
E, accanto a pranzi e cene filosofici ideati dall’Accademico dei Lincei Tullio Gregory per i circa settanta ristoranti ed enoteche delle tre città, nella notte di sabato 14 settembre è previsto il “Tiratardi”, con iniziative e aperture di gallerie e musei fino alle ore piccole.
Infoline: Consorzio per il festivalfilosofia, tel.059/2033382 e www.festivalfilosofia.it

mercoledì 28 agosto 2013

Iscrizioni aperte per l’8° Premio Arte Laguna



Iscrizioni aperte per l’8° Premio Arte Laguna

Sezioni: Pittura, Scultura e Installazione, Arte fotografica, Video arte, Performance, Arte Virtuale e Digitale
Dotazione complessiva del Premio:  180,000 €
Partecipazione: Rivolto a tutti gli artisti, senza restrizioni d’età o nazionalità, il tema è libero.
Chiusura iscrizioni: 30 ottobre 2013
Mostre artisti finalisti: Marzo 2014 – Arsenale di Venezia, Telecom Italia Future Centre e una special selction Under25 all'Istituto Romeno di Venezia.

Il Premio Internazionale Arte Laguna, dedicato all'arte contemporanea, offre una mostra in uno degli spazi per l’arte contemporanea più conosciuti al mondo, l’Arsenale di Venezia, la possibilità di vivere esperienze uniche di formazione e crescita professionale in diverse location creative grazie alla realizzazione di mostre in gallerie d’arte internazionali, residenze d'arte, collaborazioni con aziende, oltre alla pubblicazione sul catalogo ufficiale.

PREMI
IN DENARO DI 35.000€: 7.000 euro per il vincitore assoluto di ciascuna sezione
ARTIST IN RESIDENCE: Fonderia artistica Battaglia - Milano, Scuola del Vetro Abate Zanetti - Venezia, India ArtResidency - Mumbai, Art Stays - Slovenia, Norimberga ArtResidency - Norimberga
BUSINESS FOR ART: Riva 1920
La storica azienda di mobili Riva sceglierà il progetto più interessante per realizzarlo in legno e presentarlo al Salone del Mobile di Milano 2014
ARTIST IN GALLERY: nuova formula di collaborazione con le gallerie, saranno 5, selezionatissime ed esclusivamente internazionali. Realizzazione di una mostra personale corredata dal catalogo e da una borsa di 500 euro.
PREMIO SPECIALE OPEN:Open Esposizione Internazionale di sculture e Installazioni di Venezia

Ci si può iscrivere via posta o direttamente online entro il 30 ottobre 2013
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Premio Internazionale Arte Laguna
c/o ARTE LAGUNA - Via Roma, 29/A - 31021 Mogliano V.to (TV)
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GIULIANO SALE - Happiness is a warm gun - a cura di Roberto Fantoni

Un grande Giuliano Sale da non perdere!!!



GIULIANO SALE
Happiness is a warm gun
A cura di Roberto Fantoni

Scegliendo questo titolo, Happiness is a warm gun, per la sua nuova ricca mostra personale allestita nell'intimo spazio del Little Circus della galleria di Antonio Colombo, probabilmente Giuliano Sale vuole fornirci una chiave di lettura parallela per orientarci nel suo immaginario artistico.

John Lennon scrisse canzoni con un caratteristico linguaggio visionario e metaforico prossimo al nonsense, permettendo molteplici letture trasversali ed allusive delle sue opere. Dolcezza ed eleganza racchiudono messaggi duri e violenti, descrizioni di situazioni assurde ma tremendamente reali vengono affrontate con ironia ed umorismo. Nel brano tratto dal White Album dei Beatles si integrano mirabilmente temi musicali diversi fra loro con immagini surreali alternate a richiami personali ed allusioni erotiche.

Nella mostra, opere d'ispirazione folkloristica virano in situazioni inquietanti, emblematiche ed imprevedibili. L'erotismo è indagato con un distacco che contrasta con la forza e bellezza della rappresentazione. Il ritratto è affrontato in tutta la sua ambiguità, liberato dai canoni estetici attuali. Nelle nature è sufficiente un minimo dettaglio, un particolare fuori posto, fuori registro e il tutto assume una tensione inaspettata dove crollano certezze ed interpretazioni. Di fronte a questi lavori si prova un piacevole disorientamento temporale, si respira la storia dell'arte senza che ci sia conoscenza scolastica. Giuliano Sale si dimostra pittore del dubbio, dell'indefinito, dell'incerto. Si assiste alla perdita dei confini fra i generi, fra il bello ed il brutto, fra il bene ed il male. In questo viaggio al centro dell'uomo sono scomparsi i punti di riferimento, i punti cardinali, s'è persa la via maestra. Giuliano Sale è un pittore severo e rigoroso, lontano dalle mode, irriverente e fustigatore, si dimostra artista di sfumature ed esploratore di confini indefiniti, grande interprete della Zona Grigia oggi imperante. Mai come in questo caso, in un’epoca di facile serialità e riproducibilità, di gigantismo scenografico e di certo concettualismo di maniera, l'antica ma sempre attuale pittura dimostra di saper suscitare emozioni uniche ed irripetibili generate esclusivamente da sensibilità e talento naturale.
Ritornando all'apparente “bianco” White Album è proprio il caso di dire: nulla è come appare e parafrasando gli Stones di “It's only rock & roll”: è solo pittura, ottima pittura.



La mostra inaugurerà giovedì 26 settembre 2013, alle ore 18.30
da martedì a venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
sabato dalle 15.00 alle 19.00
fino al 19 ottobre.
In contemporanea, la mostra personale di El Gato Chimney.

Giuliano Sale è nato a Cagliari nel 1977. Vive e lavora a Milano.
Principali mostre personali: 2013 Cadono Pietre, Catania Art Gallery, Catania, a cura di I. Quaroni; 2011 Biedernaier, L’umanità al crepuscolo, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano; 2010 L’Oblio, Antonio Colombo Arte Contemporanea (Little Circus), Milano, a cura di M. C. Valacchi; 2007 Lullaby, Galleria Capsula, Roma, a cura di S. Elena ed E. Olmetto; 2006 Embryo-Onis, Galleria Studio 20, Cagliari; 2005 Spinky & Co, Galleria My Mask, Cagliari, a cura di R. Vanali.

Principali mostre collettive: 2013 The Dark Night, Pinacoteca Carlo Contini, Oristano; 2012 Something Else, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, a cura di R. Fantoni; Premio Terna04 sezione gigawatt Roma; The shape of painting to come, galleria Lem, Sassari; L'isola dei morti, Exma, Cagliari, a cura di R. Vanali; Italian Newbrow.Cattive Compagnie, Fortino, Forte dei Marmi, a cura di I. Quaroni, Altrove Luogo o poesia, Catania Art Gallery, Catania; Big Bang, galleria Lem, Sassari; Biennale Italia-Cina, Villa Reale di Monza, Monza; Italian Newbrow, Como Pinacoteca Civica Palazzo Volpi; 2011 54 Biennale di Venezia, Padiglione Sardegna, 2010 Quattordicesima Biennale d'Arte Sacra - Le Beatitudini evangeliche, Museo Stauros d’Arte Sacra Contemporanea, Isola Del Gran Sasso, a cura di Luca Beatrice; The Berlin Wall, Promenade Gallery contemporary art, Vlore, Albania; Forward_Rewind, Colombo Arte Contemporanea, Milano; 2009 SerrONE – Biennale Giovani, Serrone della Villa Reale, Monza; 2008 Alone, Galleria TubeGallery, Milano, a cura di Arsprima; Overture, Galleria San Salvatore, Modena, a cura di I. Quaroni; Whaleless , Strychnin Gallery, Londra, a cura di G. Cervi e R. Pira; Allarmi 2008 Caserma de Cristoforis, Como, a cura di I. Quaroni, A. Zanchetta e A. Trabucco; Arrivi e Partenze, Mole Vanvitelliana, Ancona, a cura di A. Fiz e W. Gasperoni.

BRACCIA#1 al MAN



BRACCIA#1 
Alessandro Biggio
al MAN
13 settembre - 3 novembre 2013

 
“Braccia” è un progetto in due tappe dell’artista Alessandro Biggio (Cagliari, 1974), nato dalla necessità di sperimentare una diversa relazione tra ideazione e realizzazione nella produzione dell’opera d’arte.

Sostenuto dal Museo MAN di Nuoro e dal Museo Marino Marini di Firenze, il progetto vede, per la mostre in programma al Museo MAN, la partecipazione di sei artisti internazionali - Alexandra Bircken (Colonia, Germania 1967), Michael Höpfner (Krems, Austria 1972), Luca Francesconi (Mantova, Italia 1979), Jessica Parker Valentine (Austin, Usa 1980), Ian Pedigo (Anchorage, Usa 1973) e Luca Trevisani (Verona, Italia 1979).

Agli artisti coinvolti, selezionati da Biggio secondo criteri di affinità e di vicinanza al suo stesso lavoro, è stato chiesto di elaborare un progetto per la realizzazione di un’opera inedita a partire da alcune informazioni generali, diverse di volta in volta, e dallo scambio che ne è conseguito. Una volta definito il progetto, Biggio si è fatto carico della sua realizzazione tenendo fede alle indicazioni ricevute.
Tutti i lavori sono stati realizzati in Sardegna, dove Biggio risiede, lontano dai loro autori intellettuali. La condizione della distanza, insieme al principio della delega, viene a costituirsi come uno degli elementi chiave di questo progetto. Oltre all’emersione di specifiche dinamiche legate ai processi creativi dell’opera d’arte, “Braccia” cerca infatti di rompere l’associazione semantica tra i concetti di insularità e isolamento, promuovendo un’idea alternativa di insularità, come luogo della relazione.
Il progetto ideato da Biggio apre anche una discussione sul principio di autorialità, svelando meccanismi diffusi nel sistema di produzione dell’arte. Chi è l’autore delle opere realizzate? Mente e braccia in che modo interagiscono? E quanto dipendono le une dall’altra? E viceversa? La scelta di ricondurre la paternità delle opere prodotte a entrambi i soggetti - dunque ai diversi autori intellettuali, ma anche sempre allo stesso Biggio - promuove l’idea che in ciascuno dei due momenti generativi dell’opera– quello intellettuale e quello materiale - vi sia una componente creativa, tanto scontata quanto difficile da riconoscere.
I percorsi per arrivare alla definizione dei progetti ed il modo di intendere la relazione tra ideatore ed esecutore materiale sono estremamente differenti per ciascuno degli artisti coinvolti. Differenti sono la durata e l’intensità del confronto e differenti il livello di dettaglio dei diversi progetti, il livello di coinvolgimento durante la realizzazione la sua effettiva durata.
Nello specifico di questa prima tappa nuorese, Luca Francesconi ha elaborato un progetto a partire da un materiale carico di suggestioni e implicazioni: l’ossidiana di Pau. Il lavoro di Luca Trevisani verte intorno al concetto di confine (dentro/fuori; deperibile/duraturo). Distanza, silenzio, cammino, sono alcune delle parole ricorrenti nel lungo scambio con Michael Höpfner. Con Ian Pedigo il  lavoro prende forma a partire da riflessioni e scambi  sulle relazioni tra trasparenza, architettura e corpo. Il percorso fatto con Jessica Parker Valentine ha condotto a un disegno tridimensionale, una spina dorsale, un verme, uno stelo. Infine una sella, il corpo e l’assenza sono  gli elementi da cui ha preso forma il progetto di Alexandra Bircken.
Un catalogo bilingue con la documentazione di tutti i lavori realizzati nell’ambito del progetto sarà pubblicato, grazie al contributo della Fondazione Banco di Sardegna, in occasione della seconda mostra, in programma al Museo Marino Marini di Firenze a partire dal prossimo mese di dicembre.


Informazioni e prenotazioni:
MAN_Museo d'arte Provincia di Nuoro
Via Sebastiano Satta 27 - 08100 Nuoro - tel +39.0784.252110
Orari: 10:00 - 13:00/15:00 - 19:00 (Lunedì chiuso)

Biglietteria:
Intero 3,00 euro
Ridotto 2,00 euro (dai 18 ai 25 anni)
Gratuito under 18 e over 60
Gratuito ultime domeniche del mese

martedì 27 agosto 2013

ARTquake MANTOVA 2013

Impossibile rimanere indifferenti!

 

"Non chiederti cosa possono fare lo stato o gli altri per loro.
Chiediti cosa puoi fare TU. ecco perchè ARTquake!"

Grazie alla collaborazione dell’Amministrazione Provinciale di Mantova che la ospiterà dal 30 agosto presso i prestigiosi spazi della Casa del Mantegna. Per questa nuova edizione si è deciso, in accordo con la Provincia di Mantova, di coinvolgere gli artisti residenti nel territorio mantovano, che potranno partecipare all’iniziativa donando una loro opera secondo le modalità ed entro i termini di seguito indicati.

Le opere saranno in vendita on-line sul sito
www.artquake.it (pagamento attraverso bonifico bancario seguendo le indicazioni pubblicate) o direttamente in mostra nelle giornate di sabato e domenica (pagamento esclusivamente attraverso Bancomat). Le opere rimaste invendute saranno consegnate ai tre comuni destinatari dell’iniziativa. Il ricavato sarà interamente e direttamente consegnato ai sindaci di Rolo, Cavezzo e Quistello.

Apertura dal 30 agosto al 17 novembre 2013

INAUGURAZIONE il giorno 30 agosto alle ore 19.30

ORARI:

Dal 1 settembre al 17 novembre
Mattino: da martedì a domenica 10/ 12.30
Pomeriggio: mercoledì e giovedì 15/17
Sabato, domenica e festivi 15/18
Il 1° settembre 10/12.30 - 15/21
Lunedì chiuso
Ingresso GRATUITO

In occasione di Festivaletteratura dal 4 al 8 settembre apertura 10/13 - 14/22 





dal sito di EQUILIBRI ARTE