RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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lunedì 31 ottobre 2011

Ricordando Alba Amoruso...

Si è chiusa da poco la mostra dedicata ad Alba Amaruso al Petruzzelli di Bari (http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/2011/09/alba-amoruso-battiti-dellarte-nel-cuore.html) "Battiti d'Arte".
Questo è un video andato in onda su Rai Tre in occasione di questo evento...
Per non dimenticare una grande donna, una preziosa amica, una superba artista....

La San Lorenzo ad Arte Padova 2011...


Dal 10 al 14 novembre, Casa d'Arte San Lorenzo, sarà presente alla manifestazione fieristica 
Arte Padova, stand 180
con le opere di alcuni degli artisti che appartengono da anni alla sua abituale proposta:
Armodio, Carlo Cane, Karina Chechik, Andrea Gnocchi, Giuseppe Bombaci, 
Thomas Berra e Ugo Nespolo

Carlo Cane
Dim. 100x150 cm
Titolo: Favola contemporanea
Tecnica: Olio su tela applicata su tavola
Anno: 2010

domenica 30 ottobre 2011

Gillo Dorfles: 'Pro e contro la computer art' una magnifica lezione...

Maggio del 1996, Accademia di Brera di Milano.

Questa mattina, navigando qua e là, ho ritrovato questi video relativi ad una lezione tenutasi più di 10 anni fa, da uno straordinario Gillo Dorfles, alla quale ebbi la fortuna di assistere,
durante il convegno:

'Arte+scienza'
i mutamenti indotti dalle 
NUOVE TECNOLOGIE
nell'arte contemporanea

Da vedere!





Per chi se la fosse persa... intervista a Karina Chechik

Qualche mese fa, a giugno esattamente, ho fatto questa breve intervista all'artista Karina Chechik, dove si introduceva la mostra 'Architetture di luce', inaugurata il 26 ottobre a Torino, al Museo del Design GH.
Per chi di voi se la fosse persa, la ripropongo ora...




Per saperne di più sulla mostra, visibile fino al 11 gennaio 2012, vai su:

sabato 29 ottobre 2011

Antonio Fiorini 1+1=1 a Torino...

Come nel post precedente, voglio segnalare questo evento che avverrà in contemporanea ad Artissima 2011, a Torino e che vede protagonosta il bravo Antonio Fiorini, già finalista del Premio Patrizia Barlettani 2010. Da vedere!


Inaugura a Torino durante Artissima 2011 lo spazio Garage Torino Bali. Per l' occasione Cabaret Voltaire presenta 1+1=1 , una mostra personale dell' artista Antonio Fiorini. Dj set e performances tutte le sere dalle 19 alle 23

"Inganno lo sguardo del visitatore riproducendo delle finte Polaroid (in realtà veri dipinti ad olio su forex) fedeli al reale, per formato e immagine. Induco a riflettere sul concetto di finzione o realtà".
Nei suoi scatti, dipinti a mano, a tratti il colore sfigura il segno sottostante, dominandolo, a tratti ne amplifica i connotati, esasperandoli ed evocandone l’essenza latente.
Antonio Fiorini, nelle sue "Polaroid", crea e sottolinea la forma, la stilizza in sguardi fulminei che rapiscono e nello stesso tempo sono catturati da se stessi, compiaciuti.
Un ritmo sincopato di colore, sguardi, ombre e doppie personalità invade l’attimo rimasto impresso.

Il titolo della mostra 1+1=1 allude ad una visione olistica della conoscenza, concezione secondo cui una goccia più un'altra goccia non fanno due gocce, ma una sola goccia più grande. Superare la dualità e cercare l'Uno in tutte le cose. Superare il dualismo e trovare una sintesi tra materia e spirito.
Per l’inaugurazione del nuovo spazio espositivo ''Garage Torino Bali'' l'artista ha concepito un'istallazione rappresentativa di questo concetto in cui il visitatore, all'interno di una stanza totalmente nera, tra aghi butterfly, gocce, fasci luminosi e illusioni ottiche si ritroverà direttamente coinvolto all'interno della concezione olistica da cui il titolo. Una selezione di polaroid e dipinti di vari formati supportano concettualmente l’ installazione.

Antonio Fiorini (Brindisi, 1980) vive e lavora a Milano. Laureato all'Accademia di Belle Arti di Brera ha partecipato a diverse mostre collettive riscuotendo premi e riconoscimenti per il proprio lavoro:
- 21 artisti del XXI secolo, a cura di Massimo Guastella, Castello Aragonese di Otranto.
- Galleria ES, a cura di Luca Beatrice, Torino.
- XS. Extra Small, a cura di Luca Beatrice e Norma Mangione, Galleria San Salvatore, Modena.
- Vincitore del 1° premio Salon Primo, Museo della Permanente, Milano.
- Alta Densità, a cura di Antonella Crippa, Isabella Brancolini, Arte Contemporanea, Firenze.
- Breakhearthotel, a cura di Laura Carcano e Irene Crocco, Una Hotel Tocq, Milano.
- La pittura al tempo dell’ikea, a cura di Luca Beatrice, Galleria San Salvatore, Modena.
- Coming soon. Studio d’Arte Cannaviello, Milano.
- Premio Michetti: IN & OUT, a cura di Luciano Caramel, Fondazione Michetti, Francavilla al Mare.
- Arte italiana 1968–2007 Pittura, a cura di Maurizio Sciaccaluga, Palazzo Reale, Milano.


GARAGE TORINO BALI
Garage Torino Bali è un contenitore bianco in un interno cortile di un palazzo storico del quartiere multietnico San Salvario a Torino. Recentemente ristrutturato è stato adibito a spazio espositivo per ospitare l’ arte nelle sue più svariate rappresentazioni.


PARATISSIMA 2011
Giunta alla settima edizione, Paratissima 2011 è l’evento OFF di ARTISSIMA, la fiera internazionale di arte contemporanea di Torino. In pochi anni è diventata una delle iniziative di punta del programma artistico cittadino grazie alla varietà di proposte e al radicamento sul territorio nel celebre quartiere di San Salvario www.paratissima.it




CABARET VOLTAIRE
Cabaret Voltaire organizza e promuove eventi, installazioni e mostre d’ arte in funzione di spazi sempre diversi ma coerenti con una filosofia volta alla sperimentazione e alla ricerca sul contemporaneo. Ogni progetto viene ospitato in luoghi fuori dall’ ordinario. Le sinergie tra i diversi soggetti coinvolti e l’apertura alla contaminazione tra generi e linguaggi danno luogo a situazioni mutevoli e inaspettate. Cabaret Voltaire nasce da un’ idea di Marco Morandini e Fabrizio Savigni
www.cabaret-voltaire.it

Garage Torino Bali
2-6 novembre 2011
Via Saluzzo 19 - interno cortile

012_Profetica_Pro etica_P o etica - a Torino...

Che coppia! Chiara Canali e Fortunato D'Amico insieme, per una mostra/workoshop a Torino nei giorni di Artissima con un gruppo di artisti, alcuni dei quali conosco personalmente, tratto e stimo come Stefano Fioresi, Paolo Ceribelli ed altri dei quali conosco solo la loro opera ma che ritengo di livello assoluto! Da vedere!!!


012_Profetica_Pro etica_P o etica

Dal 02 al 06 Novembre 2011
Stazione di Porta Nuova Torino

ex biglietteria
Stazione P.ta Nuova

012_Profetica_Pro etica_P o etica
a cura di Chiara Canali e Fortunato D'Amico

Mostra d'arte contemporanea e workshop

Secondo il Calendario Maya il 21 - 12 - 2012 terminerà l’attuale Età dell'Oro e inizierà una nuova Era dell'Acquario. Nell'immaginario popolare questa data è come una stazione dove i treni arrivano e i passeggeri scendono per terminare la loro corsa o proseguire sulle coincidenze in partenza da altri binari: una profezia.
Artisti, scienziati, filosofi, matematici, astronomi in tutte le epoche hanno indagato il senso delle rivelazioni bibliche o delle predizioni meno ortodosse dei profeti esoterici. Le visionarie rappresentazioni poetiche tramandateci dall'arte e dai suoi protagonisti sono la base del nostro patrimonio di memorie su cui sono state costruite le etiche dell'umanità.
24 artisti , in mostra alla Stazione Porta Nuova, interpreteranno le letture profetiche ed esploreranno i metodi previsionali, perlustrando, con le loro opere, le magiche terre in bilico tra passato, presente e futuro. Una riflessione culturale stimolata da immagini ed installazioni, affiancata ai contributi degli esperti invitati a partecipare ai workshop tenuti presso la libreria Feltrinelli all'interno della stazione Porta Nuova di Torino

Artisti

Simona Bramati, Silvia Capiluppi, Daniela Cavallo, Paolo Ceribelli, Paola Crema, Gianni Depaoli, Roberto Fallani, Manuel Felisi, Stefano Fioresi, Duilio Forte, Giovanni Gaggia, Loredana Galante, Roberto Gilardi, Barbara Giorgis, Alessandro Girami, Pina Inferrera, Marta Mancini, Marica Moro, Luca Pugliese, Sonja Quarone, Ludmilla Radchenko, Massimiliano Robino, Valerio Saltarelli Savi, Federico Unia.


con la partecipazione di
Renucio Boscolo
sabato 5 alle h. 15.00

Paratissima 2011

012_Profetica_Pro etica_P o etica
a cura di Chiara Canali e Fortunato D'Amico
Mostra d'artre contemporanea e workshop

Data: 2 al 6 novembre 2011
Luogo: Stazione Torino Porta Nuova
Spazi: ex biglietterie; libreria Feltrinelli
Orari: giovedì 03, venerdì 04, sabato 05 h. 11.00 - 24.00
domenica 06 h. 11.00 - 20.00


installazione di Stefano Fioresi 'OXAMA'


INAUGURAZIONE
mercoledì 2
h. 18.00 - 23.00
ex biglietteria
Stazione P.ta Nuova

CONFERENZA
sabato 5
h. 15.00 - 16.00
libreria Feltrinelli
Stazione P.ta Nuova

venerdì 28 ottobre 2011

Into The Wild - a Cagliari, una mostra collettiva a cura di Roberta Vanali

Il mondo della giovane arte avrebbe bisogno di più persone così. Una curatrice valida, indipendente e dotata: Roberta Vanali. Capace di riunire intorno a sè artisti del calibro di Silvia Argiolas, Giuliano Sale, Alessio Onnis ed altri, fino ad arrivare alla giovanissima Silvia Mei (quest'anno finalista del Premio Patrizia Barlettani). A Cagliari a novembre.


MEME | arte contemporanea e prossima
Presenta

INTO THE WILD
mostra collettiva a cura di Roberta Vanali

ARTISTI PARTECIPANTI: Silvia Argiolas, Nicola Caredda, Cane Celeste, Stefano Cozzolino, Gavino Ganau, Silvia Mei, Nicola Mette, Gianni Nieddu, Alessio Onnis, Pastorello, Paolo Pibi, Giuliano Sale, Daniele Serra.

Opening Venerdì 4 Novembre – h 18:30 in Via Goffredo Mameli, 78 - Cagliari
Dal 4 al 24 Novembre 2011

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Vivere, soltanto vivere, in quel momento in quel luogo. Senza mappe, senza orologio, senza niente. Montagne innevate, fiumi, cieli stellati. Solo io e la natura selvaggia.
(dai dialoghi del film “Into the wild” di Sean Penn)


Sia che essa sia crudele matrigna o madre benevola, incontaminata e primordiale o selvaggia e desolata. Sia che si prospetti come forza creatrice o potenza distruttrice, come luogo o non luogo, la natura è da sempre oggetto di dominio da parte dell’uomo, nonostante uomo e natura siano due manifestazioni dell’Unico Spirito Assoluto, a detta di Schelling, ovvero un connubio tra realtà terrena e realtà ultraterrena.
Già Bacone la reputa un oggetto di sfruttamento a vantaggio dell’umanità, al contrario di Goethe che la considera un essere vivente, un’opera d’arte da esplorare di cui l’uomo è responsabile dal momento del suo ingresso tra i comuni mortali. La natura non conosce né passato né futuro, il presente è la sua eternità e nulla accade che sia in rapporto col tutto. Inutile dire quanto la lotta dell’uomo contro la natura fallisca miseramente poiché essa si difende laddove il suo equilibrio è intaccato e inevitabilmente riconquista ciò che violentemente le è stato tolto. Né siamo testimoni impotenti e vittime consapevoli al suo scatenarsi, di questi tempi più che mai.
Non è cosa nuova l’inesorabile destabilizzazione della società e l’avvio dell’umanità in direzione di una condizione devastante e senza ritorno a causa del continuo e repentino progresso tecnologico e della globalizzazione che avanza, dal momento che "la società tecnologica estrania gli uomini non solo dal resto della natura, ma anche da se stessi e dagli altri"*. Si prospetta quindi urgente l’esigenza di riscoprire un equilibrio tra umanità e natura nel tentativo di evitare altri processi irreversibili, dopo lo sterminio di specie animali e vegetali, l’alterazione di cicli biologici e climatici e le gravi ripercussioni sull’umanità. Ostaggio di quella forza dirompente e schiacciante che incarna la natura quando distrugge, trasforma e ingloba. Nonostante ciò "la natura non è crudele, è solo spietatamente indifferente"**, presupposto assai difficile da accettare per l’essere umano che ammette effetti positivi e negativi ma non l’indifferenza al dolore.
Into the wild è una riflessione sul rapporto uomo/natura in epoca contemporanea e sulle condizioni tutt’altro che ideali in cui quest’ultima versa a causa dell'agire superficiale dell'uomo, nel tentativo di bloccarne il suo slancio vitale che la dirige verso un’evoluzione creatrice, per parafrasare Bergson. Riflessione obbligata per la precarietà di un pianeta sull’orlo del collasso, dato che "il sogno alchemico, la ricerca della chiave che apre i segreti dell’uomo e della natura, non verrà mai abbandonato"***.

Roberta Vanali

Visitabile dal lunedì al venerdì, dalle ore 17:30 alle ore 20:00. Sabato su appuntamento. Domenica chiuso.

* Konrad Lorenz, Il declino dell’uomo, Mondadori, Milano, 1987

** Richard Dawkins, Il fiume della vita. Cos’è l’evoluzione, Sansoni Editore, 1995, pag. 98

*** Stefano Zecchi, introduzione a W. Goethe, Metamorfosi delle piante, Guanda Edizioni,1983, pag. 9

Andrea Gnocchi al Premio Arte

Mentre in serata, il Premio Cairo, se lo aggiudica Giovanni Ozzola, nella mattinata, sempre alla Permanente di Milano, si sono svolte le premiazione del Premio Arte che ha visto fra i protagonisti Andrea Gnocchi. Ecco una breve documentazione fotografica...




giovedì 27 ottobre 2011

"Architetture di Luce" Karina Chechik al Museo del Design - Torino

Si è inaugurata ieri, 26 ottobre 2011, al Museo del Design di Torino, la personale dell'artista argentina Karina Chechik.
La mostra, intitolata "Architetture di Luce" co-curata da Monica Mantelli e Roberto Milani ed organizzata da Casa d'Arte San Lorenzo, rimarrà aperta al pubblico fino all'11 gennaio 2012.

All'inaugurazione della mostra, patrocinata dal Comune di Torino, sono intervenuti circa 300 invitati.
 Fra questi mi piace sottolineare la presenza di Giovanni Menegardo, di Epson Italia (sponsor tecnico della mostra) e di numerosi artisti come Carlo Cane, Andrea Gnocchi, Alice Olimpia Attanasio, il fotografo Franco Turcati ed altri ancora.

Come già accennato in altre occasioni (http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/2011/09/karina-chechik-prima-tappa-italiana-di.html), questa esposizione, è solo una tappa di questo progetto ambizioso che vedrà migrare l'evento anche in altre sedi istituzionali come il Frost Museum di Miami o l'Istituto Nazionale Studi Romani o il Museo Ebraico di Buenos Aires, ma di questo vi darò notizia a tempo debito....

Fra gli altri ospiti, presenti alla serata di inaugurazione, mi piace anche sottolineare la presenza di alcuni personaggi illustri come il Prof. Gianni Cordero, della sovraintendenza ai beni archeologici ed artistici della Regione Piemonte, il Dott. Paolo Turati, esperto in economia dell'arte e consulente di Christie's Italia, il Prof. Claudio Torrero Presidente di Interdepence, esperto di interreligiosità, che hanno voluto, con il loro prezioso contributo verbale, sottolineare la preziosità dell'arte di Karina Chechik.

Questo è il breve contributo filamato dell'evento:

MOUTHWASH - Mostra personale di Marco Useli

Marco Useli l'ho conosciuto di recente, durante le selezioni dell'ultima edizione del Premio Patrizia Barlettani. Rientrato a pieno titolo nei trenta finalisti, lo ritrovo ora con questa sua personale.
Intelligente ed innovativo, ha tutte le carte in regola per giocare la partita dell'arte. Da scoprire!


MOUTHWASH persnale di Marco Useli
Caseaperte Ass. Culturale Bologna

5 nov - 04 dic. 2011

Il rullo - opera prima di Marco Useli. Il rullo creato su misura, cosi da contenere l’assoluta fiducia dell’artista, che affida la sua mano, la sua azione, la sua ispirazione a questa ruota cilindrica che rappresenta il ciclo chiuso tra idea – atto – strumento - opera.
Da quando Pollock concepì il prodotto artistico come azione, come processo e posizionò la tela nei suoi piedi e non davanti agli occhi, ebbene, è da allora, nei non tanto lontani anni ’40 del secolo scorso, che il quadro affida la propria esistenza a un atto di creazione istantanea che si dà senza particolari architetture, ma s’incarna nell’immediato, trasformando il tempo in processo liberatorio dell’espressività interiore. La struttura, la composizione si voglia chiamare, ora è in funzione del tempo e non più il contrario, come accadeva nelle forme classiche di composizione artistica.
Detto ciò, vogliamo precisare che l’azione, comunemente chiamata improvvisazione, non è mai totalmente casuale, né nel campo artistico, né nella quotidianità. Il punto d’incontro tra casualità e intento è, a nostro avviso, la base dell’operato artistico del giovane creativo Marco Useli.
Useli stesso afferma che è la sua mano a indirizzare lo strumento, a guidarlo verso un risultato che, però, il rullo “fa da sé”. L’immagine è costruita da elementi stabiliti, imposti, come la velocità del gesto, la quantità e la consistenza del pigmento, la direzione dell’azione ed elementi casuali, prodotti dal mezzo, che danno l’esito formale. La collisione tra questi due elementi produce l’unicità, l’autenticità dell’opera.
Questa è la tecnica stilistica che Useli mette in atto con una precisa filosofia di pensiero: esplicitare per bandire, anche metaforicamente, “la sindrome dell’apparenza”, “la voracità della consunzione” tramite l’”elogio del rullo”. Queste definizioni, prese in prestito dal migliore conoscitore dell’artista, il filosofo F. Brotzu, sono cardini dell’operato di Useli.
Si rende necessario, a questo punto, condurre il discorso con la simbologia specifica scelta dall’artista e tramite i quattro elementi che la rappresentano: il rullo; il dente; il batterio; il collutorio.
Perche questa morfologia stomatologica?
“La super-fluo-re-scenza del sorriso-maschera continua a stridere, mentre gli strumenti affilati del sorriso vengono erosi dell’interno.” Le parole di Brotzu sono incisive. La facciata, il sorriso-maschera è la nostra interfaccia, ciò che condiziona il nostro rapporto con il mondo esterno, ciò per cui siamo stati definiti da Seneca “animali sociali”, quelli che non sono fatti per vivere da soli.
Ebbene, l’interfaccia, l’apparire nel XX sec. è diventato il senso dell’esistenza, la determina e la condiziona. Il suo carattere “bidimensionale”, esteso solo in superficie, porta a una assoluta carenza di contenuto che, una volta trascurato, tende a degradare ed è destinato alla rovina, dal momento che tutte le cure sono impegnate alla “manutenzione della facciata”.
Abbandoniamo ora il discorso teorico per osservare le immagini stesse.
“I molari” in serie POP, inseriti in ambienti DECO, in tonalità espressioniste sono sempre formalmente riconoscibili, nonostante i “giochi” stilistici dell’artista. L’intera raffigurazione è compresa in una passata di rullo dove contenitore e contenuto coincidono. L’ottenimento della forma perfetta, assoluta, con un gesto solo è la preoccupazione motrice di Useli, che produce numerose serie dello stesso soggetto alla ricerca del gesto preciso che porta alla purezza della forma. La scelta del “dente” è intenzionale in quanto tradotta nel visionario dell’artista come una “bomba”, una “capsula” vibrante, pronta a esplodere e abbandonare violentemente il proprio contenitore. I pigmenti freschi, materici, di colori shocking e di consistenza gommosa sono a servizio di questa forma ”scoppiettante”, la riempiono di un contenuto sostanzioso che gonfia la superficie.
Tutto questo – dinamismo, tridimensionalità, perfezione lineare – è ottenuto con un solo gesto, una sola rullata che completa l’opera tramite un’improvvisazione calcolata.
Introduciamo questo ossimoro per evidenziare come il rullo passa, ottiene la forma perfetta del molare, e poi l’ingrandisce come una lente, gonfia l’immagine per enfatizzare, rendere quasi trasparente la superficie e quindi scoprire al di sotto “il contenuto marcio”. Il male è raffigurato da Useli con l’immagine del batterio che attacca il dente, le gengive che si infiammano in tensioni muscolari tradotte in immagini che ben ricordano il becco, il denticolato, il bifacciale in selce delle lame preistoriche.
Non a caso l’artista si riferisce alle raffigurazioni delle pietre taglienti, i primi manufatti che sostituiscono i denti, l’unica arma delle bestie, e ai disegni anatomici dei muscoli sollecitati. Entrambe queste forme esigono una maestria della mano, una precisione grafica che va a dialogare con l’istantaneità della rullata.
Nei lavori chiamati “Gengivite” e “Amnesia” il male, l’irritazione, sono costruiti da netti tratti grafici, precisi e taglienti come la punta preistorica, come il “mal di denti”.
Non a caso il disegno classico, che tradisce la frequentazione dell’Accademia fiorentina da parte di Useli, ritrae forme naïf, primitive, per raccontare il “fantastico mondo del batterio orale”, per dirla con Useli,. L’azione del bacillo ha un andamento preciso: dalla distruzione del dente passa a quella della gengiva fino a intaccare l’apparato digerente. Per assurdità l’art brut del germe infettivo è illustrata con l’armonico tratto classico della grafica per ironizzare e denunciare il risultato della cattiva igiene che porta, in definitiva, a un cattivo rapportarsi con gli altri.
Ebbene, come al male si rimedia con la cura, all’esasperato dettaglio grafico si rimedia con la rullata liberatoria.
La cura, “il liquido della salvezza”, per citare Useli, è identificato nella lunga serie di raffigurazioni “Mouthwash”. Il colluttorio, come ben si sa, è un rimedio provvisorio, che agisce solo in superficie e, dunque, non è altro che la manutenzione della “facciata”.
“ Il fatto che la maggior parte dei consumatori abituali di “mouthwash” lo utilizzi in una fase terminale del problema ci consente di capire quanto il comportamento egoistico della società sia arrivato a un punto critico. Tutto ciò non mi distoglie dalla volontà di immettere sul mercato un prodotto del quale è già nota la dubbia efficacia.”
La posizione di Marco Useli è chiara e ben sintetizzata in questo passaggio. Una scommessa fatta con mezzi artistici. L’iconografia originale, fortemente metaforica ma di associazioni immediate, contiene un discorso etico che va ben al di là e “al di fuori” della cavità orale e che vogliamo lasciare all’accorta posizione filosofica di F. Brotzu.
La bottiglia, proposta in svariate soluzioni stilistiche per “sfruttare” al massimo la pittura, come afferma Useli, è solo il contenitore, la cornice del prodotto, dell’opera stessa, della rullata o, meglio ancora, della denuncia. Una denuncia che ha il colore dell’accusa -rosso fiammeggiante o fucsia elettrico - che con l’immediato effetto percettivo funge da segnalatore, da “semaforo rosso” per fermarsi e affacciare il problema, tanto evidente ma tanto trascurato, della caducità dell’essere.
Il collutorio rimane, in sostanza, un risciacquo, l’ennesima rullata che sottolinea lo schema mentale più comune dell’uomo contemporaneo: la figura carismatica di immediato impatto mediatico che si imprime nella coscienza comune, anche se destinata a deteriorarsi in breve.

Concludiamo con le parole di Fabrizio Brotzu che, a nostro parere, la dichiarazione artistica di Useli stesso, perfettamente intuita dal filosofo:

“ Io passo sulla tabula rasa come un rullo compressore, nel tentativo di comprimere gli strati in una superficie organica che rappresenti il mio significato, questo dice l’uomo, e io in parte faccio questo, dice il pittore.”

Denitza Nedkova 15/10/2011

A proposito di "Architetture di Luce" al Museo del Design - Torino

In anteprima alcuni scatti della personale di Karina Chechik -Architetture di Luce- a cura di Monica Mantelli e Roberto Milani, inaugurata ieri al Museo del Design a Torino

vedi anche:






Karina Chechik e Paolo Bacchereti

Io, Karina Chechik e Paolo Bacchereti

Karina Chechik


martedì 25 ottobre 2011

A proposito di Archetipica - le vie dell'immaginario - Martine della Croce Hofmann a Firenze

Alcune immagini a proposito della mostra:

Archetipica - le vie dell'immaginario - Martine della Croce Hofmann a Firenze


l'invito...

Martine Della Croce Hofmann e Antonella Tabani di Casa d'Arte San Lorenzo

la Casa di Dante, sede della mostra

Un momento dell'inaugurazione...

Patrizio Borella

domenica 23 ottobre 2011

Altre immagini da Immagina...

Filippo Negroni e Cosimo Andrisano

Beniamino Ciccotelli e Annamaria Brizzi

Renzo Mezzocapo e Paolo Bacchereti

Con Paolo Bacchereti e Armodio

Prof. Faccenda e Armodio

Una delle cose più interessanti di Immagina 2011...

Senza alcuna ombra di dubbio, una delle cose più interessanti dell'edizione di quest'anno di Immagina, la fiera mercato di Reggio Emilia, sono le conferenze.




E fra queste, quella che ha suscitato maggiormente il mio interesse è stata: "Editoria d'Arte: quale futuro" che ha visto relatori di questo spazio, il direttore editoriale della rivista Contemporart Prof. Massimo Duranti e la Dott.sa Lorella Pagnucco, direttrice editoriale di Arte In. Moderati da un Prof. Giovanni Faccenda in grande forma...

sabato 22 ottobre 2011

Immagini da Immagina 2011 13°edizione...


A Reggio Emilia fino a lunedì per la Manifestazione fieristica IMMAGINA, giunta alla 13° edizione, con opere di Andrea Gnocchi, Karina Chechik,  Carlo Cane, Ugo Nespolo ed Armodio... ecco un po' di immagini....

il Catalogo...

una veduta dello stand, con opere di Nespolo, Cane, Armodio

Chechik, Gnocchi, Nespolo

Chechik

Chechik e Gnocchi

Armodio e Chechik

Cane, Chechik e Armodio

Nespolo

opere di Armodio, Cane e nello stand Paolo Bacchereti, Riccardo Luchini e Agostino Cancogni

venerdì 21 ottobre 2011

Anche a Milano la Biennale di Venezia quando? in contemporanea con il Cairo... mah...


Il 27 p.v. sarà un giorno difficile per il popolo dell'arte. Si inaugurano, praticamente in contemporanea, il Cairo e la Biennale... Mah...


Tra l'altro, mentre i finalisti del Cairo sono ben noti a tutti, con relativo "calcio scommesse" (io, personalmente, ho un mio poker ideale: Sale, Giardino, De Molfetta, Tassinari...), ancora non si ha modo di sapere l'elenco esatto degli artisti invitati. Indiscrezioni dicono che a fianco di validi protagonisti del settore come Marco Minotti, Andy, Massimiliano Robino ci siano le presenze di Romina Power, Dario Fo e altri similar-pittori... Mah...
Che la battaglia si giochi a colpi di "miglior buffet"? Beh, allora vince il Cairo di sicuro!

Bruno Marrapodi - Outlandish

Bruno Marrapodi è bravo! Già finalista dell'edizione 2010 del Premio Patrizia Barlettani ora in mostra personale da Maelstrom sotto la cura di Andrea Lacarpia... da scoprire!



BRUNO MARRAPODI - OUTLANDISH
a cura di Andrea Lacarpia

dal 27 ottobre al 10 dicembre 2011
inaugurazione giovedì 27 ottobre, ore 18.30

Maelstrom Art Gallery
Via Ciovasso 17 - Milano
Orari: dal lunedì al sabato dalle 14.00 alle 19.00
Ingresso libero
INFO: Tel/Fax +39 02 72001392    Mobile + 39 347-2774606
info@maelstromart.it  |  www.maelstromart.it


Presso Maelstrom Art Gallery, situata in un elegante cortile d’epoca nella centralissima zona milanese di Brera, prosegue la serie di mostre personali dedicate ai giovani talenti dell’arte contemporanea.

Nelle sale espositive della Galleria, che lo scorso Settembre hanno ospitato la mostra fotografica di Francesco Minucci, dal  27 Ottobre al 10 Dicembre 2011 tornerà la pittura, con le opere di Bruno Marrapodi (Milano, 1982).

La mostra, curata da Andrea Lacarpia, raccoglie dipinti dall’aspetto stravagante e dalla comunicatività immediata, nei quali l’artista ha ideato personalissime architetture di forme e linee sinuose, inondate da un arcobaleno di colori saturi e luminosi. I soggetti delle opere in mostra sono stati scelti dall’artista per esprimere aspetti diversi della condizione umana, variando da rassicuranti paesaggi nei quali poter recuperare la gioia dell’infanzia, ad immagini in cui l’uomo è rappresentato in condizioni di solitudine e vuoto esistenziale. Come suggerito dal titolo della mostra, Bruno Marrapodi racconta storie Outlandish, in cui strani luoghi e personaggi bizzarri riportano ad una dimensione ludica e visionaria, anche quando presenti in scene drammatiche (inventate o riferite a fatti di cronaca), senza distinzione tra dimensione onirica e realtà concreta.

Bruno Marrapodi è nato nel 1982 a Milano, dove vive e lavora.
Fin dal 2004, affianca all’attività di graphic e industrial designer quella di pittore, per poi dedicarsi esclusivamente a quest’ultima. Nel 2010, è finalista al Premio Patrizia Barlettani, organizzato dalla Galleria San Lorenzo di Milano, ed al Premio Paolo Parati, organizzato dalla Cooperativa Rinascita di Vittuone (Mi). Nel 2011, espone nella mostra collettiva “La Dimora Artica”, curata da Andrea Lacarpia alla Galleria delle Battaglie di Brescia.

mercoledì 19 ottobre 2011

Co.Co.Co. a Como...

Tutti a Como per il Co.Co.Co. Allestite una personale (della vincitrice Valentina Perazzini) ed una collettiva (dei finalisti). 
Mostra collettiva tra gli altri trovano spazio alcuni artisti già finalisti dell'ultima edizione del Premio Patrizia Barlettani come Anna Lisa Fulvi ed Arianna Piazza, vicino ad altri che sicuramente meritano la vostra visita coma Marta Manfredini  e Alice Colombo.

COMO

29 OTTOBRE - 18 DICEMBRE 2011
IN SAN PIETRO IN ATRIO LA MOSTRA DI VALENTINA PERAZZINI

Vincitrice di CO.CO.CO. Como Contemporary Contest 2011

ALLO SPAZIO NATTA
LA COLLETTIVA DEI 20 FINALISTI

Inaugurazione:
Venerdì 28 ottobre 2011

Ore 18. Collettiva dei Finalisti - Spazio Natta (via Natta 18)

Ore 19. Mostra di Valentina Perazzini - San Pietro in Atrio (via Odescalchi)

A Como, dal 29 ottobre al 18 dicembre 2011, l’ex chiesa di San Pietro in Atrio ospiterà la personale di Valentina Perazzini, vincitrice della III edizione di Co.Co.Co. Como Contemporary Contest.

Negli stessi giorni, allo Spazio Natta si terrà la collettiva dei 20 artisti finalisti.

Co.Co.Co. Como Contemporary Contest è il concorso ideato e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, con lo scopo di scoprire e promuovere i giovani talenti sulla scena dell’arte contemporanea e diventare punto di riferimento delle poetiche delle nuove generazioni.

“L’arte contemporanea è la creatività giovanile contaminano la città – dichiara Sergio Gaddi, Assessore alla Cultura del Comune di Como. Dopo 3 edizioni e oltre 2.000 artisti coinvolti, Como si apre alla fantasia e agli stimoli positivi delle nuove generazioni”.

Valentina Perazzini (Rimini, 1987) che ha vinto con l’installazione Leaves of Books, è stata scelta tra oltre 550 candidature, da una giuria composta da Marco Meneguzzo, curatore, Giovanni Bonelli, gallerista, Vittoria Coen, critica d’arte e direttore Museo Magi'900, Emma Gravagnuolo, giornalista e critico d’arte, Nicola Salvatore, docente Accademia di Brera, Dany Vescovi, artista, Momo Banfi, collezionista.

A San Pietro in Atrio l’artista esporrà le opere della sua produzione recente, ispirate ai componimenti poetici dello scrittore americano Walt Whitman.

Valentina Perazzini rivolge il suo interesse a un nuovo “romanticismo naturale”, una specie di impressionismo scientifico che cerca di far convivere la ricerca spensierata di cose piacevoli per l’occhio, ad un’indagine più Seurattiana del mondo vegetale. I suoi paesaggi sembrano intravisti in una nebbia crepuscolare, quasi ricordi che rievocano impressioni di petali sciupati e di foglie sfregate, involontarie evocazioni d’inchiostri zen su carta o seta, tracce di licheni, microcristalli salini.

Per realizzare Leaves of Books, l’artista ha lavorato sul “Canto di me stesso”, il primo libro della raccolta Leaves of grass di Walt Whitman. Valentina Perazzini ha prelevato tutte le virgole del testo, la parola “erba” e i suoi riferimenti. “Pensando alle virgole come foglie d’erba dei libri”, spiega, “le ho sostituite nel libro a vere foglie d’erba. Le virgole e le parole “erbose” rimosse le ho poi applicate sulla stampa fotografica”.

Come scrive Vittoria Coen, nel testo in catalogo: “Una nota molto significativa del linguaggio artistico di Valentina Perazzini è l’attenzione per un modo di considerare il fenomeno come fatto specificamente culturale e spirituale, che conserva la sua concretezza nell’atto della rappresentazione che viene data, mentre gioca allo stesso tempo sulla libertà dell’azione linguistica che gli è propria, in questa opzione filosofica dalla quale resta esclusa qualsiasi tentazione e sospetto di funzionalità o di utilità. Qui la tangibile presenza fisica, con tutti gli attributi possibili, comporta una contemporanea, attenta, opera di riflessione. Alludendo alla sua formazione spirituale, l’artista parla del suo incontro con la poesia di Walt Whitman, una singolare consonanza col poeta che tanto ha dato, con la sua profonda sensibilità, ad una visione armonica dell’universo, così intimamente presente in ognuna di quelle voci romantiche che frequentemente sentiamo risuonare nella cultura dell’Ottocento, e non solo. [… ]  Un’arte che si serve davvero di tutti i media come strumenti di comunicazione, di dialogo aperto senza apparenti soluzioni, e che al contrario carica di punti interrogativi ogni gesto e ogni intervento. Non si tratta qui di giochi stilistici e pure sperimentazioni, ma di un’opera di approfondimento della sostanza delle cose, dei loro significati che nei corsi storici della cultura si sono sedimentati come parte insostituibile del loro essere. E’ un rapporto molto privato per l’artista che intercorre strettamente fra la forma e l’essenza fino ad essere letto come una sorta di particolare scambievole identificazione”.

Allo Spazio Natta saranno esposte le opere degli altri 19 finalisti, opere a tema libero che spaziano dalla pittura alla fotografia, dalla scultura all’installazione, fino alla video arte e all’animazione digitale: Daniele Cascone, Marco Castoldi, Rita Casdia, Alice Colombo, Federica de Ruvo, Valentina Ferrandes, Annalisa Fulvi, Alessandra Maio, Marta Manfredini, Mauro Panichella, Viola Pantano, Francesca Pasquali, Arianna Piazza, Lemeh42, Miriam Secco, Jill Sylvia, Patrick Tabarelli, Nicola Felice Torcoli, Cosimo Veneziano.

Tra loro, Alice Colombo e Jill Sylvia hanno ricevuto dalla giuria una menzione speciale.

Alice Colombo è autrice di tavole visionarie, immagini da decrittare, la cui protagonista è una delicata bambina. L’artista ritaglia da riviste forme di alberi, tronchi e rami per costruire la sua personale idea di natura. Poi aggiunge oggetti fuori uso, come vecchi televisori, poltrone, lanterne e gabbiette per uccelli che assembla per dare vita a un mondo magico, etereo e surreale.

Jill Sylvia usa come base dei suoi lavori, fogli e registri usati per la contabilità di vario genere. Con sbalorditiva e ossessiva precisione, elimina con un cutter le caselle dalla carta del libro mastro in cui sarebbero (o sono stati) scritti numeri o simboli. Le griglie vuote e le caselle rimosse diventano entrambe unità del piano del quadro mentre i colori sono differenti per ogni pezzo.

In occasione delle due mostre verrà pubblicato un catalogo con le opere del vincitore e dei finalisti, con testi, tra gli altri, di Sergio Gaddi, Vittoria Coen e interviste di Emma Gravagnuolo.

Sempre venerdì  28 ottobre, l’Assessorato alla Cultura promuove la giornata del contemporaneo: ampia la proposta artistica in città, con le mostre di Massimo Clerici (Broletto); Energheia - Miniartextil Como (ex Chiesa di S. Francesco); Allarmi 2011 - Contemporary Lighting Context (Caserma De Cristoforis); Luigi Erba - Un luogo sull’altro, (Francesco Corbetta Studio); Como, città razionalista e metafisica, (Spazio Rattiflora); Antonio Pedretti Naturalismo lombardo, (Marsiglione Arts Gallery); Pittura Medianica, il Mistero nell'Arte: incisioni e quadri di Giovanni Lucini, (Libreria La Porta Nascosta).

Como, ottobre 2011

CO.CO.CO. COmo COntemporary COntest 2011

Mostra del vincitore Valentina Perazzini
29 ottobre – 18 dicembre 2011

inaugurazione venerdì 28 ottobre alle ore 19
S. Pietro in Atrio, Via Odescalchi, Como

Orari: da martedì a venerdì, 14.30-19.00; sabato e domenica, 10.30-12.30; 14.30-19.00; chiuso lunedì

Chiusa 1 novembre; 8 dicembre 2011

Ingresso libero

Mostra dei finalisti
29 ottobre – 18 dicembre 2011
Inaugurazione venerdì  28 ottobre alle ore 18

Spazio Natta, Via Natta 18, Como
Orari: da martedì a venerdì, 14.30-19.00; sabato e domenica, 10.30-12.30; 14.30-19.00; chiuso lunedì
Chiusa 1 novembre; 8 dicembre 2011

Ingresso libero