RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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martedì 31 agosto 2010

"LANDSCAPE" personale di Francesco Zavatta

Voglio segnalare a tutti Voi questa mostra, per differenti motivi. Francesco Zavatta è un giovane e bravo artista, ancora studente, ancora legato a certi "riferimenti" di "Frangiana" memoria ma che ha tecnica, talento e voglia. L'altra motivazione è che ritengo necessaria una certa attenzione nei confronti della giovane arte figurativa che null'altro è se non una parte del nostro futuro. Con simpatia nei confronti di Francesco Zavatta


Il progetto "Landscape" nasce da un viaggio che l'artista di recente ha compiuto in Irlanda.
"...Il suo viaggio nelle terre d'Irlanda è un volo.
Si sente libero, Checco Zavatta da Rimini, di vagare sull'aria delle scogliere
a caccia di un azzurro intenso o di un verde ancora inesplorato.
Il sentimento vince e porta il tempo di una musica che la testardaggine suona puntuale, nitida".(Giorgio Barassi)
Saranno presenti una ventina di opere di cui 5 di grandi dimensioni.


Sono lieto di invitarvi all'inaugurazione della mostra personale "Landscape"
Giovedì 23 Settembre alle ore 18 a Como
presso lo showroom della Contrada degli Artigiani dello stilista Erasmo Figini
proseguirà fino al 31 Dicembre 2010.


La Contrada degli Artigiani
Viale Innocenzo XI, 70
(strada interna via P. Brusadelli, 41)
www.contradadegliartigiani.com

Catalogo disponibile con testo critico di Giorgio Barassi.

Alice Colombo “The place between” a cura di Ivan Quaroni

L'amico Loris Di Falco, talent-scout d'eccezione, sposta la sua ormai "storica" galleria OBRAZ in una nuova sede e apre oggi, 31 agosto 2010, i battenti con una personale della giovane artista Alice Colombo. L'esposizione, che merita essere vista, partorita dalla attenta curatelia di Ivan Quaroni, presenta il mondo d'artista, composto da tavole visionarie, conglomerati d’immagini da decrittare come se si trattasse di enigmi, di rebus, di rompicapi creati da un inconscio febbrile e capriccioso.

La Galleria Obraz dopo dieci anni di lavoro cambia sede, lascia i Navigli per trasferirsi in Via Lazzaro Palazzi 8 nel cuore di Porta Venezia, il quartiere di Milano che si sta caratterizzando per avere la più alta concentrazione di gallerie di arte contemporanea. Nella vecchia sede siamo riusciti a produrre molte mostre di artisti che sono poi diventati dei nomi nello scenario artistico nazionale e con l’apertura della nuova sede intendiamo proseguire nella ricerca di nuovi talenti. Il nuovo spazio è più ampio, con due vetrine luminose su strada, aperte al confronto con la città in modo da dare maggiore visibilità ai giovani artisti che verranno proposti.
La mostra inaugurale sarà la prima personale di Alice Colombo che vedrà il ritorno in galleria del curatore di Ivan Quaroni. Circa 20 opere di piccolo formato per illustrare il mondo di Alice Colombo, composto da tavole visionarie, conglomerati d’immagini da decrittare come se si trattasse di enigmi, di rebus, di rompicapi creati da un inconscio febbrile e capriccioso. .
"The place between" è "il luogo tra", quello spazio di tempo che permette di prender coscienza delle cose, tempo del ragionamento e dell'osservazione che poi si concretizza in un luogo, un limbo in cui si muove questa esile bambina.
Alice Colombo descrive così il suo lavoro : “Fare questo mestiere mi permette di mantenere uno sguardo vigile e onesto su me stessa e sul mondo. Quando progetto un nuovo quadro, quello che cerco è una corrispondenza che mi aiuti a veder più chiaro in ciò che accade.
I miei paesaggi sono un riflesso del quotidiano. Sono il frutto di un lavoro di assemblaggio lento e paziente che lascia spazio all’idea di prendere forma. Ritaglio con il punteruolo rami, tronchi, alberi e ricostruisco una natura ricca di innesti. Disegno oggetti retrò, temi legati alla comunicazione e al viaggio, soggetti animali oppure vecchi armadi e gabbiette. Sono figure cariche di memoria che rimandano a significati che non si esauriscono nell’utilità. Un’esile bambina è silenziosa viaggiatrice in un ambiente intimo e senza ombre, dal bianco suolo e da un cielo carta gigliata. Il suo animo si libera da pregiudizi e osserva attentamente. Attraverso linee sottili entra in rapporto con la natura e le cose.
Quello che muove e giustifica le decisioni formali è una ricerca di equilibrio, di armonia estetica e spirituale.
La mia fonte è la vita e il desiderio di comprenderne il mistero.
I miei quadri sono un documento, un diario. L’osservatore è reso partecipe di una ricerca e libero di riscontrare assonanze o dissonanze con la propria esistenza. Alice Colombo Luglio 2010 “

Alice Colombo
The place between
A cura di Ivan Quaroni
Dal 15 settembre al 30 ottobre 2010
Inaugurazione mercoledì 15 ore 18,30


Obraz Gallery
Via Lazzaro Palazzi 8
20124 Milano
Tel.: +39 0287394007
Cell.: +39 3396312241
Email: info@obraz.it
Web: www.obraz.it

mercoledì 25 agosto 2010

Diatriba fra Alberto Agazzani ed Exibart...

Pubblico di seguito la comunicazione che l'amico, nonché stimato critico d'arte Alberto Agazzani, mi ha inviato attraverso Facebook, della diatriba che lo ha visto protagonista nei confronti di Exibart... da leggere e meditare

Dal 2007 avevo un profilo su Exibart con relativo Blog, regolarmente pagato.

Dal 2007 pubblicavo (quasi) regolarmente post inerenti l'arte, la mia materia e quella di quel portale, ovviamente.
E che si fa su un Blog? Si scrive, si discute, ci si confronta. E, all'uopo, ci si difende. O si tenta di farlo.

In passato su quel portale sono state riportate notizie e commenti assai poco eleganti verso il sottoscritto. Nessuna novità: ci sono abituato. Ho segnalato la cosa, in un episodio che sconfinava nella calunnia, a Massimiliano Tonelli, direttore editoriale, che, con un'arroganza degna del nulla più nulla, mi ha risposto di non occuparsi di queste cose, accusandomi ridicolmente di tentare d'intimidirlo. Quando si dice coda di paglia...

Ne ho preso atto e ho rinunciato, disgustato.

Mai, tranne un caso (una mostra di Alberto Sughi a Roma, credo pagato come redazionale dalla galleria), Exibart si è interessato ad una delle molte mostre che ho curato in questi anni. Poco male: il successo si misura in altre maniere ed evidentemente quel portale non pare così determinante.

Già in quell'occasione assai spiacevole avevo pensato di cancellare il mio profilo su Exibart e di non rinnovare, ovviamente, l'abbonamento (tanto più che non leggo notoriamente riviste d'arte e quella edita da quel portale è ingombrantissima e, prima di intasare il primo bidone utile, ancora intonsa, intasa la mia casella postale).

In occasione del delirante bombardamento da parte di tale Enzo Rossi Roiss, che ha riempito blog su blog (tutti da lui inventati e gestiti) di notizie distorte e malevole, ho pensato di rendere partecipi i miei 3 lettori di Exibart alla vicenda e di pubblicare quello che pubblico, con seguito maggiore, su FaceBook. Assolutamente nulla di vagamente illegale, come potete constatare qui nei post precedenti, ma una serie di chiarimenti che smentiscono in maniera inequivocabile tal Rossi Roiss.

Su richiesta di detto individuo il mio post relativo le sue dichiarazioni è stato rimosso, senza preavviso al sottoscritto. Una volta postato nuovamente è stato nuovamente rimosso.
Ad una mia richiesta di chiarimenti al direttore responsabile di Exibart, tal Giovanni Sighele, egli mi risponde nel seguente modo:

gentile sig Agazzani
Ho levato nuovamente il post dal suo blog perchè fuori tema. Non è questo il luogo dove difendersi da 'notizie deliranti lasciate su altri blog'. I blog su exibart devono essere allineati alla linea editoriale della testata e non sono luogo ove dirimere fatti personali. la prego dunque di non insistere, saprà sicuramente trovare spazi più opportuni.
ringraziandola

Giovanni Sighele

Fuori tema? Si parlava della vicenda che riguarda i sedicenti disegni di Francis Bacon, non di mio zio Peppo e della sua ricetta della frittata con la cipolla...

I blog su exibart devono essere allineati alla linea editoriale della testata: ossia bisogna scrivere quello che pare a loro??

Fatti personali? Veramente si parlava nel merito di una vicenda tutt'altro che personale, ma che riguarda decine di migliaia di persone, almeno tante quanto quelle che hanno visitato la mostra dei sedicenti disegni di Francis Bacon a Venezia.

Ho così, finalmente, deciso di cancellare il mio profilo su Exibart, rimproverandomi di non averlo fatto prima!
Anche perchè se i criteri coi quali selezionano, commentano e pubblicano le notizie, o sia la famigerata linea editoriale della testata, è questa, così corretta e democratica, è decisamente meglio perderli che trovarli.

Mi continuerete a leggere si Equlibriarte, dove, almeno fino ad ora, la democrazia non è un'opinione!

OPEN 13 - Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni

Siamo giunti alla 13° edizione di Open, la prestigiosa manifestazione di sculture ed installazioni, che si tiene tutti gli anni al Lido di Venezia in occasione del Festival del Cinema. Quest'anno da segnalare, la presenza della brava Attanasio e per la seconda volta nel giro di pochi anni, la partecipazione di Stefano Fioresi


OPEN 13 - Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni
Venezia Lido, Isola di San Servolo
1 settembre - 3 ottobre 2010

Conferenza stampa alle ore 14.00
Press conference at 2.00 p.m.
Hotel Excelsior, Venezia Lido

Drink alle ore 17.00
Drink at 5.00 p.m.
Fondaco dell’Arte, Venezia

Cocktail inaugurale con dj set e
musica dal vivo alle ore 20.00
Inauguration cocktail with dj set
and live music at 8.00 p.m.

Con la partecipazione degli artisti e dei curatori all’Inaugurazione



Artisti partecipanti

ARGENTINA Nora Iniesta
CINA Amy Cheung
CINA Yi Zhou
CIPRO Phanos Kyriacou
FRANCIA ORLAN
GERMANIA E.M.C. Collard
GRAN BRETAGNA Theodore Reeves-Evison
GRECIA Alexandra Marati
ITALIA Annalù
ITALIA Alice Olimpia Attanasio
ITALIA Gaetano K. Bodanza
ITALIA Margherita Errante
ITALIA Andrea Fincato, Giulio Escalona
ITALIA Stefano Fioresi
ITALIA Ursula Huber
ITALIA Gaspare Manos
ITALIA Margherita Mauro
ITALIA Michela Pedron
ITALIA Marco Pellizzola
ITALIA Giacomo Roccon, Barbara Taboni
ITALIA Dario Tironi, Koji Yoshida
RUSSIA Olga Schigal
USA Dennis Oppenheim
USA BULGARIA Gina Brezini


Singolare, eclettica quanto mutevole OPEN Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni giunge quest’anno alla sua tredicesima edizione, dopo una lunga storia che ha visto la partecipazione di settantuno paesi, trecentosessanta artisti e centocinquanta curatori. Si apre dunque dal 1 settembre al 3 ottobre parallelamente alla 67.Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, un nuovo percorso espressivo, un’officina dell’arte all’aperto, nella quale le opere sono tappe per lo sguardo e per l’interazione.
Trentasei artisti si misurano con gli spazi di Venezia Lido e dell’Isola di San Servolo per definire il luogo sia fisico che mentale, residuo allusivo che si trova nella memoria personale e nell’esperienza collettiva. Create, quasi tutte, per la mostra, le sculture e le installazioni sono spazi di riflessione nei quali l’arte muta la tensione verso l’indefinito, eludendo schemi o imposizioni tematiche, per dare al visitatore la possibilità di pensare ad un’arte libera, aperta al divenire.
Ideata e curata da Paolo De Grandis, co-curata da Carlotta Scarpa, organizzata da Arte Communications in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Culturali del Comune di Venezia, la mostra è patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Ministero degli Affari Esteri, dalla Regione del Veneto, dalla Provincia di Venezia e dal Comune di Venezia.
In OPEN, il binomio scultura-ambiente è un tema inesauribile e affascinante in virtù della forte matrice concettuale che si rinnova nell’intento di presentare i molteplici aspetti del discorso artistico. La necessaria controparte sono gli spazi urbani e le aree verdi di un territorio inteso nella complessità delle sue valenze antropologiche e culturali. OPEN ha creato negli anni un genius loci forte delle innumerevoli presenze artistiche internazionali che hanno apportato culture e tradizioni diverse nell’isola ridefinendone il sostrato culturale. Si crea così ogni anno un ampio orizzonte di sperimentazione linguistica, le cui opzioni nel caso della scultura sono diventate sempre più sensibili alla scelta stessa dei materiali sia che appartengano alla tradizione statuaria sia che siano riferibili alla produzione industriale fino alle installazioni suscettibili dei più sorprendenti processi di risemantizzazione.
Nel suo intreccio di natura e cultura, interno ed esterno, biologico e tecnologico, OPEN condensa le tendenze contemporanee internazionali grazie alle sinergiche collaborazioni con critici, curatori ed istituzioni. Prosegue infatti oramai da cinque anni il fortunato progetto di presentare la giovane arte frutto della didattica delle Accademie e quest’anno figurerà la prestigiosa Accademia di Belle Arti di Brera sotto la direzione curatoriale di Saverio Simi De Burgis e la coordinazione di Marco Pellizzola. I nove giovani talenti Alberto Gianfreda, Michele Guido, Daniela Novello, Emanuela Rizzo, Federica Alì, Radis Nikzad, Chiara Rinaldi, Marco Scifo e Jessica Soffiati presentano presso il parco dell’Isola di San Servolo progetti site specific che sollecitano alla riflessione e diventano essi stessi metastrumenti cognitivi.
L’attenzione verso le nuove leve dell’arte è inoltre scandita dal recente sodalizio con il Premio Arte Laguna. Tra i finalisti del Premio Arte Laguna 2009, sono infatti stati scelti per OPEN i giovani scultori Theodore Reeves-Evison, Olga Schigal ed il duo Dario Tironi – Koji Yoshida. Nel corso dell’esposizione sarà inoltre indetto il Premio Speciale Arte Laguna che sarà assegnato ad un artista dell’Accademia di Belle Arti di Brera selezionato dalla giuria di Arte Laguna. Tale premio offrirà al vincitore la possibilità di figurare tra i finalisti del premio Arte Laguna 2010 ed esporre nell’ambito del circuito organizzato dalla stessa associazione. Una partnership che si estenderà anche nel corso delle prossime edizioni di OPEN e parallelamente con il Premio Speciale PDG Arte Communications nell’ambito del Premio Arte Laguna.
Si inaugura per lo spettatore un nuovo percorso nel mondo dell’arte contemporanea internazionale, un nuovo allestimento all’aperto e una nuova riflessione sui linguaggi dell’arte. L’incipit sono le opere fondamentali di Dennis Oppenheim e ORLAN. L’artista statunitense, tra i massimi esponenti dell’arte concettuale contemporanea della seconda metà del XX secolo, dedito soprattutto alla realizzazione di grandi opere installative negli spazi pubblici, presenta “Heavy Dog Kiss” una importante opera in marmo che poi farà parte della collezione del Museo del Parco di Portofino diretto da Daniele Crippa.
Del tutto radicale, opposto al banale e al prevedibile è l’approccio dell’artista francese ORLAN, che ad OPEN presenta “Drive-in: ORLAN REMIX”, una video installazione con una limosine gonfiabile dove il concetto di ibrido è protagonista assoluto, capace di divenire in modo tangibile significato e significante, mezzo espressivo dell’opera d’arte di cui delinea forma e contenuto.
Pensata per la cupola del Blue Moon è l’opera “Seconda natura” di Gaetano K. Bodanza dove la relazione con le forze primigenie della natura, l’esaltazione della vita come flusso incontenibile, l’epifania nomadica senza territorio, tempo, lingua, sono aspetti costanti che esaltano la stupefacente forza espressiva di questo rinato ciclo di opere presentato in anteprima presso la Galleria Moretti & Moretti di Parigi.
Ispirata all’opera del regista John Woo, a cui sarà conferito il Leone d’Oro alla carriera durante la Mostra del Cinema, “The Face Machine” di Amy Cheung è un’indagine sulla violenza, lo spettacolo, il binomio buono/cattivo per coglierne la persistenza ancestrale e catapultare il visitatore in un gioco interattivo.
Il panorama espositivo si sviluppa poi attraverso le installazioni dal forte impatto visivo di Giacomo Roccon e Barbara Taboni, le fotografie di Margherita Errante in cui l’occhio dell’artista si aggira e seleziona istantanee estreme, metafora di una condizione esistenziale sempre più globalizzante e globalizzata e poi l’ironica opera dell’argentina Nora Iniesta, gli interventi modulari di E.M.C. Collard, la video performance di Andrea Fincato e Giulio Escalona fino alle sperimentazioni linguistiche di Annalù, Alice Olimpia Attanasio, Michela Pedron e Margherita Mauro. In seguito il visitatore sarà condotto in un viaggio immaginario attraverso le monolitiche figure di Ursula Huber, le sculture “Urban Ikebana” di Gaspare Manos, l’intervento di archeologia urbana di Stefano Fioresi, l’installazione zen di Alexandra Marati, la “preghiera” concettuale di Gina Brezini fino alla partecipazione cipriota di Phanos Kyriacou e quella della cinese Yi Zhou.
Come ormai tradizione, il successo di OPEN negli anni è stato contrassegnato da numerose presenze curatoriali che hanno apportato alla mostra una ricerca incentrata sulle ultime tendenze dell'arte e della cultura in ambito sia nazionale che internazionale. Tra le novità di quest’anno la presenza di Alan Jones, newyorkese, critico e curatore di mostre d’arte, da sempre uno dei massimi conoscitori della scena della Pop Art. Si conferma nuovamente la presenza di Gloria Vallese che si rende promotrice dinamica della giovane arte italiana e continua il felice sodalizio con Christos Savvidis per la partecipazione greca, Chang Tsong-zung per l’Asia e Nevia Pizzul Capello per la partecipazione tedesca.
Le opere in mostra sono interventi paralleli che pur nascendo all’insegna della assoluta libertà espressiva slegata da un tema obbligatorio, si incontrano, si contaminano, si ibridano senza confondersi.

FABBRIC/A: PICCOLE GEOGRAFIE DEL QUOTIDIANO a cura di Giuseppe Bombaci

L'amico nonché uno dei più validi ed interessanti artisti della scena contemporanea, Giuseppe BomBaci, si è fatto promotore di una interessante iniziativa culturale... da seguire con molta attenzione!!!


FABBRIC/A

PIATTAFORMA LABORATORIO ARTECONTEMPORANEA SICILIA SUD ORIENTALE.

Via G. Marconi 40/42 – Canicattini Bagni (SR)





PICCOLE GEOGRAFIE DEL QUOTIDIANO
a cura di Giuseppe Bombaci

La Sicilia è da sempre un luogo in cui la cultura e l’arte hanno trovato terreno fertile, una “fabbrica” importante dove artisti, pittori, scultori e poeti hanno dato alla nostra terra e al mondo opere di grandissimo valore.
Oggi purtroppo si vive in una società quasi piatta, in cui l’arte e la cultura trovano sempre meno spazio, in cui un giovane che desideri dedicarsi all’arte si trova a scontrarsi con sempre maggiori difficoltà. In Sicilia il problema è ancora più evidente e FABBRIC/A vuole essere un mezzo per sopperire a queste mancanze: proporre mostre di giovani autori e non, anche favorendo scambi con artisti stranieri, mettendo a confronto i giovani artisti con quelli più affermati e promuovendo i primi presso le più importanti realtà italiane ed estere.
Oltre a tutto ciò FABBRIC/A diventa anche un luogo dove creare mostre, pensare e promuovere la cultura, grazie anche allo studio/laboratorio che “Officina Garibaldi” mette a disposizione.
Con questo primo evento di presentazione, la mostra “piccole geografie del quotidiano”, l’associazione FABBRIC\A vuole analizzare una prima piccola geografia del panorama artistico contemporaneo coinvolgendo artisti affermati insieme ad una selezione di alcuni giovani talenti.
Si tratta ovviamente solo di una prima indagine a cui ne seguiranno altre fino a cercare di ottenere un quadro complessivo il più esauriente possibile.


Gli artisti invitati che finora hanno aderito:
Giovanni Blanco
Davide Bramante
Carlo Cane
Claudio Cavallaro
Cordova
Crazy One
Francesco Falciani
Donatella Giordano
Lion
Francesca Manetta
Marta Manfredini
Pietro Marchese
Marco Marchisio
Sebastiano Mortellaro
Piero Roccasalvo
Alfredo Romano
Tina Sgrò
Siva
Stefania Zocco


Per INFO
fabbrica.artecontemporanea@gmail.com

(FABBRIC/A PIATTAFORMA LABORATORIO ARTECONTEMPORANEA SICILIA SUD ORIENTALE. p.iva 01695700896 c.f 01695700896 – sede legale via G. Marconi n. 40/42 Canicattini Bagni (sr) c.a.p 96010. Presidente Giuseppe Buccheri.

martedì 24 agosto 2010

Dopo la pausa estiva...


Dopo qualche settimana di latitanza (causa ferie più che desiderate), rieccomi a scrivere qualche riga sul blog.
Sono avvenuti diversi fatti degni di nota in questo periodo ed è per questo, che pubblicherò diversi post uno di seguito all'altro. Spero che voi lettori abbiate ancora la voglia di leggere le notizie che via, via Vi comunicherò.

mercoledì 4 agosto 2010

"IL MONDO CHE NON VEDO" personale di Fabiano Parisi al Museo di Roma in Trastevere

Beh, che dire, certo è motivo di orgoglio vedere che un talento genuino, fresco e di grande carattere arrivi a traguardi importanti.
Personalmente, conosco Fabiano da veramente tanti anni. Da quando ancora bambino veniva in Galleria da me con i suoi genitori e si sedeva alla mia scrivania a disegnare mentre chiacchieravo con loro. Oggi parliamo di una sua personale all'interno di un Museo. Bravo Fabiano. Un successo più che meritato, sudato e conquistato!

IL MONDO CHE NON VEDO


Al Museo di Roma in Trastevere una mostra dedicata al tema dell’archeologia industriale e dei
luoghi abbandonati e degradati delle nostre città. Una conferenza approfondirà il tema delle aree
dismesse e del cambiamento generale dell'idea di città, una trasformazione urbanistica che
dischiude idee e possibilità nuove dal punto di vista architettonico.


La mostra “Il mondo che non vedo” promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della
Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma e dall’Associazione Culturale Officine
Fotografiche inaugura a Roma presso il Museo di Roma in Trastevere, Mercoledì 8 Settembre 2010 alle
ore 18.00, e rimarrà aperta al pubblico dal 9 al 26 Settembre.

La mostra, che tratta il tema dell’archeologia industriale, dei luoghi abbandonati e degradati delle nostre
metropoli, vuole essere un dialogo ed un confronto tra le architetture della città di Roma e quelle delle altre
città italiane ed europee. Il progetto in mostra “Il mondo che non vedo” attraverso le opere fotografiche di
Fabiano Parisi (Roma, 1977), punta l’obiettivo su un racconto per immagini di queste realtà, ponendo
l’accento sull’estetica di queste strutture architettoniche private della presenza umana, tra geometrie
purissime e prospettive frontali nelle quali viene esaltata la profondità e la sovrapposizione dei piani
architettonici.
Il percorso della mostra, a cura di Chiara Canali, unisce una ventina di opere secondo due tipologie
stilistiche: da un lato le fabbriche dismesse, emblema di una superata ideologia della produzione e del
lavoro (fotografie applicate su ferro con tecnica mista e resine), dall’altro i luoghi di ritrovo sociale e di
aggregazione collettiva ora abbandonati, come case aristocratiche, sale da ballo, chiese, cripte, teatrini,
scuole (fotografie applicate su legno con tecnica mista, resine, e incorniciati).

Nel lavoro fotografico di Parisi convivono entrambe le dimensioni della vita sociale e di quella economica, a
testimoniare il tramonto complessivo di alcuni riti, usi, costumi e tradizioni di un’epoca, quella del Novecento.
Fabbriche a conduzione familiare, ville nobiliari, cinema di quartiere, teatri di provincia, chiese storiche
stanno lentamente scomparendo, lo stesso panorama dell’Italia del dopo-guerra sta inevitabilmente
cambiando per lasciare il posto ai cosiddetti non-luoghi, tanto conclamati da Marc Augè.

La fotografia di Parisi recupera informazioni del tempo passato e tramanda l’effige di un tessuto edilizio in via
di abbattimento, di un edificio andato distrutto, o di un altro che va perdendo la propria originaria fisionomia a
causa delle aggressioni del degrado atmosferico, con la consapevolezza di una malinconia, di una
solitudine, di una frantumazione e di una mancanza a cui allude il titolo “Il mondo che non vedo”, preso in
prestito da una raccolta di poesie di Fernando Pessoa.

L’ottica e il punto di vista di Parisi è quello di un nostalgico del XXI secolo che vuole riappropriarsi delle
identità di luoghi antropologici ormai vuoti, perduti, privi delle persone che li hanno vissuti, la cui vita
è nascosta nei cumuli di detriti abbandonati, nelle macerie affastellate, nella stratificazione delle muffe e nei
depositi della polvere.

Il rilevamento di questo decadimento resta affidato a immagini visive che mantengono inalterato il valore
storico, mentre le pietre e i ferri dell’architettura raffigurata mutano irrimediabilmente il loro connotato
epidermico e il significato semantico.


In occasione della mostra, Venerdì 24 Settembre, ore 18 sarà organizzata una conferenza dal Prof. Arch.
Antonino Saggio della Facoltà di Architettura L. Quaroni, Università di Roma La Sapienza, dal titolo “Le
aree dismesse dalla industria. Una grande crisi e una grande opportunità per il mondo
contemporaneo. Il punto di vista della ricerca architettonica” che intende far comprendere e riflettere su
come il grande tema della dismissione degli edifici e delle aree industriali sia collegato innanzitutto a un
cambiamento generale dell'idea di città. Scopo della conferenza è percorrere questo filone in cui la ricerca di
una nuova estetica si innesta in una necessaria trasformazione urbanistica che dischiude idee e possibilità
nuove dal punto di vista architettonico.





IL MONDO CHE NON VEDO

Fotografie di Fabiano Parisi

8 - 26 Settembre 2010

Inaugurazione Mercoledì 8 Settembre dalle ore 18.00

Museo di Roma in Trastevere
Piazza Sant'Egidio 1/b - 00153 Roma
Orario Martedì-Domenica 10.00-20.00
(la biglietteria chiude un'ora prima)
Giorno di chiusura Lunedì
Sito www.museodiromaintrastevere.it
E-mail museodiroma.trastevere@comune.roma.it
Telefono 06 5816563