RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






Vota questo blog

Siti

giovedì 29 settembre 2016

Solo per questa sera Vanni Cuoghi a Roma...

Questa sera a Roma... per Vanni Cuoghi 



FABRIANOospita Roma
Vanni Cuoghi. Carte, Demoni e Dame
inaugurazione giovedì 29 settembre 2016 ore 18.00
FABRIANO boutique Roma | via del Babuino 173

Sulle corna del diavolo l'aureola si regge meglio. S.J. Lec

Con Carte, Demoni e Dame arriva a Roma il nuovo appuntamento di FABRIANOospita, grazie ai lavori di Vanni Cuoghi lo spazio Fabriano sarà agitato da una lotta tra il bene e il male, un’installazione realizzata da piccole figure di dame e diavoli disegnate, ritagliate e acquarellate su carta Fabriano Artistico.

FABRIANOospita giunge alla 15ma tappa e festeggia con la prima collezione FABRIANOospita Cards, firmata Vanni Cuoghi. Un set di 10 cartoline che l’artista ha ideato in esclusiva per FABRIANO, un piccolo oggetto da conservare, regalare e personalizzare.

Il progetto FABRIANOospita a cura di Adelaide Corbetta è nato nel 2013, all'interno di FABRIANO boutique con l'intento di incontrare alcuni artisti, per capire come la carta da più di 750 anni continua a essere supporto, materia, tecnica, complice, essa stessa opera.

Alla Fondazione Mudima, Milano: Daniel Spoerri Was bleibt

Il grande Spoerri alla Mudima di Milano. 
Un altro appuntamento da non perdere!


 

La Fondazione Mudima presenta per la prima volta in Italia l’ultimo ciclo di lavori di Daniel Spoerri. La serie di opere esposte consta di una trentina di Tableaux Pièges eseguiti dall’artista nel 2016 e intitolati Was Bleibt (Quello che resta), realizzati con gli oggetti recuperati da Spoerri direttamente dalla strada alla fine della giornata di mercato. Sono quindi gli oggetti avanzati, gli scarti degli scarti, quelli che apparentemente non interessano più a nessuno, non solo a coloro che in origine se ne sono disfatti, ma anche a quelli che, pur avendoli visti per strada in vendita, lì li hanno lasciati. Così però non ha fatto Daniel Spoerri che rintraccia, recupera e reinveste d’attenzione anche gli oggetti ultimi tra gli ultimi. Tutti questi oggetti, ritrovati da Daniel Spoerri nei mercatini, sono qui ripresentati come se fossero stati letteralmente prelevati dall’asfalto nelle stesse posizioni in cui giacevano. L’asfalto della strada ne costituisce infatti ancora il supporto su cui sono fissati, tutti conservati e bloccati dall’artista in una raccolta ideale, che è tanto un riferimento al gesto del collezionare, quanto all’idea della conservazione come traccia e memoria di situazioni vissute, di tradizioni e di costumi che delineano una sorta di ricostruzione archeologica del nostro tempo. 

In questo modo le opere di Daniel Spoerri ruotano attorno all’idea di fissare per sempre quanto il caso e la vita hanno naturalmente determinato, così come sono la manifestazione del tentativo dell’artista di conservare, di trattenere e di rimettere in circolo le tracce e la memoria di situazioni vissute, di tradizioni e di costumi passati. La memoria e la vita trascorsa, le loro connessioni e le infinite storie che parlano attraverso questi oggetti reietti e abbandonati, delineano così una sorta di ricostruzione archeologica e antropologica del nostro tempo, rivissuta attraverso la pratica creativa dell’arte.
Sono oggetti “sentimentali”, perché è come se trattenessero in sé le vite passate, e quindi concluse, di chi li ha posseduti e vissuti (usandoli e consumandoli, venerandoli, odiandoli, collezionandoli o anche semplicemente ignorandoli e abbandonandoli). Il valore soggettivo di ogni singolo oggetto rimane “dimenticato a memoria” nel Tableau Piége, in cui però due nuovi fattori vanno ad aggiungersi: in primo luogo l’invenzione dell’artista e del suo prelievo dalla strada al muro del museo, in secondo luogo l’effetto sempre diverso che ogni opera e ogni raccolta di oggetti avranno su chi le guarda, il che comporterà di volta in volta significati e associazioni personali e sicuramente inediti in quanto non previsti dall’artista all’inizio del suo lavoro. In questo modo l’opera di Daniel Spoerri è sempre stata, fin dai suoi inizi e poi in ognuna delle innumerevoli varianti da lui sviluppate intorno al tema del Tableau Piège fino al ciclo Was Bleibt, un ponte tra la vita dell’artista e quelle degli altri, vite evocate dagli oggetti usati nelle sue cene, o da quelli abbandonati e infine ritrovati dall’artista, con tutto quanto di inaspettato questi oggetti possono evocare in ognuno di noi.

Il catalogo in fase di preparazione contiene un'introduzione di Gino Di Maggio, un’intervista a Daniel Spoerri a cura di Hans Ulrich Obrist, un testo critico di Bazon Brock e Tex Rubinowitz.
La mostra resta aperta fino al 4 novembre 2016

Fondazione Mudima
Via Alessandro Tadino 26, 20124 Milano

A Genova, a Palazzo Ducale, arriva Andy Warhol

Poteva mancare una mostra su Warhol in questo caldo autunno? Certo che no! 
A Genova, a Palazzo Ducale, Luca Beatrice propone Warhol. Pop Society


 
Warhol. Pop Society
21 ottobre – 26 febbraio 2017
Appartamento del Doge
A cura di Luca Beatrice
 
A trent’anni esatti dalla scomparsa del grande artista americano, Palazzo Ducale di Genova dedica una grande retrospettiva ad Andy Warhol (Pittsurgh, 6 agosto 1928 – New York, 22 febbraio 1987).
Curata da Luca Beatrice e prodotta e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore, la mostra presenta circa 170 opere tra tele, prints, disegni, polaroid, sculture, oggetti, provenienti da collezioni private, musei e fondazioni pubbliche e private italiane e straniere.
Il percorso tematico si sviluppa intorno a sei linee conduttrici: il disegno, le icone, le polaroid, i ritratti, Andy Warhol e l’Italia, e infine il cinema e copre l’intero arco dell’attività dell’artista più famoso e popolare del secolo scorso. Con lui si apre l’epoca dell’arte contemporanea, così come ancora la intendiamo oggi. Se nel calendario della musica pop c’è un ante e un post Beatles, l’unico fenomeno culturale e mediatico degli anni Sessanta in grado di rivaleggiare con Warhol, allo stesso modo in quello dell’arte dobbiamo parlare di un “Before Andy” e di un “After Andy”. Soprattutto, Andy Warhol è stato capace di intuire e anticipare i profondi cambiamenti che la società contemporanea avrebbe attraversato a partire dall’era pop, da quando cioè l’opera d’arte comincia a relazionarsi quotidianamente con la società dei massmedia, delle merci e del consumo. Nella Factory, a New York, non solo si producevano dipinti e serigrafie: si faceva cinema, musica rock, editoria, si attraversavano nuovi linguaggi sperimentali in una costante ricerca d’avanguardia. Anche nei confronti della televisione, il nuovo medium per eccellenza, Warhol manifesta una curiosità straordinaria e, probabilmente, se fosse vissuto nei nostri tempi, non avrebbe esitato a usare i social network e la comunicazione in rete.
In mostra alcuni straordinari disegni preparatori che anticipano dipinti famosi come il Dollaro o il Mao; le celeberrime icone di Marilyn, qui presente sia nella serigrafia del 1967 sia nella tela Four Marilyn, della Campbell Soup e delle Brillo Boxes; i ritratti di volti noti come Man Ray, Liza Minnelli, Mick Jagger, Miguel Bosè e di alcuni importanti personaggi italiani: Gianni Agnelli, Giorgio Armani e Sandro Chia. Un’intera sezione è poi dedicata alle polaroid, tanto importante e utilizzata da Andy Warhol per immortalare celebrities, amici, star e starlett e di cui si presentano oltre 90 pezzi.
Completa la mostra un video in cui il curatore Luca Beatrice racconta al pubblico la vita e le opere di Andy Warhol.
 
 
Palazzo Ducale – Appartamento del Doge
Piazza Matteotti, 9
16123 Genova
 
 
Informazioni e prenotazioni
010/9868057
www.warholgenova.it/
www.ticket24ore.it/warholgenova

Ad Alba arriva Balla...

Il grande futurista approda ad Alba... da vedere!


Alba, Fondazione Piera Pietro e Giovanni Ferrero
29 ottobre 2016 -27 febbraio 2017
Mostra a cura di Ester Coen

Comunicato Stampa
La Fondazione Ferrero di Alba si prepara a rendere omaggio a Giacomo Balla
(Torino 1871 –Roma 1958), figura straordinaria di pittore e fondamentale raccordo tra l’arte italiana e le avanguardie storiche, con una mostra di risonanza internazionale, a cura di Ester Coen.
In linea con la storia ventennale delle proprie esposizioni d’arte, legate allo sviluppo della cultura del
territorio, la Fondazione Ferrero si avvale della collaborazione scientifica della GAM di Torino e della Soprintendenza Belle Arti del Piemonte per la realizzazione della mostra e delle attività educative ad essa collegate.
Il progetto dedicato a Giacomo Balla prevede un’esposizione articolata in sezioni tematiche: il realismo sociale e la tecnica divisionista; le compenetrazioni iridescenti e gli studi sulla percezione della luce; l’analisi del movimento e il futurismo.
Nelle opere che seguono il primo apprendistato torinese, lo sguardo penetra la realtà dolorosa e crudele delle classi ai bordi della società. Un ampio numero di opere doc
umenterà questa fase –tra fine ottocento e primi novecento – durante la quale, in parallelo a temi tra sofferenza e alienazione, l’artista svilupperà un’altissima sensibilità tecnica, le cui origini affondano nel divisionismo piemontese. La pennellata ricca di filamenti luminosi, il forte contrasto tra chiari e scuri, la scelta di tagli prospettici audaci ed estremi rappresenterà per i futuri aderenti al Manifesto del Futurismo un modello unico e straordinario da seguire.
La mostra di Alba evidenzierà poi l’adesione alla poetica del Futurismo. Dal realismo dei primi dipinti si assisterà alla trasposizione dei precedenti principi compositivi nella materia dinamica e astratta delle Compenetrazioni iridescenti a larghi tasselli cromatici, alla ricomposizione d
ella nuova realtà in movimento nelle Linee di velocità.
In un progressivo avvicinamento ai segni matematici puri: verticale, diagonale, spirale, il linguaggio di Balla scopre nuove categorie della rappresentazione nei suoi parametri primari, nell’amplifica
zione del fenomeno fisico, isolato, sezionato e inquadrato in tutta la sua verità di materia vibratile. Una visione capace di attingere alle massime profondità, ma di sfondare anche i limiti della cornice, in un gioco di rilancio verso la vita.
Le opere del percorso appartengono a prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane ed estere e sarà possibile ammirare capolavori straordinari, difficilmente concessi in prestito: il Polittico dei viventi, nella sua completezza, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e dall’Accademia di San Luca di Roma, La mano del violinista dalla Estorick Collection di Londra, la
Bambina che corre sul balconedal Museo del Novecento di Milano, il Dinamismo di un cane al guinzaglio dallaAlbright-Knox ArtGallery di Buffalo, il Volo di rondinidel Museum of Modern Art di New York, la Velocità astratta + rumore in prestito dalla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, che sarà accostata alla Velocità astratta. L’auto è passatadella Tate Modern di Londra, e ancora un’Automobile in corsa proveniente da The Israel Museum of Gerusalemme. Solo per accennarne alcuni.

Orari
lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 15 -19; sabato, domenica e festivi ore 10 -19 martedì chiuso
giorni di chiusura: 24, 25, 31 dicembre 2016, 1° gennaio 2017
 
Info
Fondazione Ferrero: ufficio stampa 346 3325466 0173 295094
ufficiostampa@fondazioneferrero.it

L'intervento di presentazione della prossima Biennale da parte della curatrice Christine Macel

Via avevo annunciato, qualche tempo fa il nome della prossima curatrice della 57^ edizione della Biennale di Venezia (vedi http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2016/01/la-biennale-di-venezia-comunicato.html).

 Ora, riporto con piacere l'intervento che ha tenuto, in occasione della presentazione dell'evento, che punta tutto sulla necessità di avere un'arte "viva"...
Molto interessante!



La Biennale di Venezia
57^ Esposizione Internazionale d’Arte


VIVA ARTE VIVA


L’arte di oggi, di fronte ai conflitti e ai sussulti del mondo, testimonia la parte
più preziosa dell’umano in un momento in cui l’umanesimo è seriamente in pericolo. È il luogo per eccellenza della riflessione, dell’espressione individuale e della libertà, così come dei fondamentali interrogativi. Sogni e utopie, legami con l’altro e con
gli altri, con la natura e il cosmo, così come con la dimensione spirituale, vi trovano uno spazio di predilezione.
L’arte costituisce così un ultimo baluardo, un giardino da coltivare al di fuori delle mode e
dei personalismi, rappresentando un’alternativa all’individualismo e all’indifferenza. Essa
ci costruisce e ci edifica. È un “sì” alla vita, a cui certamente spesso segue un “ma”. Più che
mai, il ruolo, la voce e la responsabilità dell’artista appaiono dunque cruciali nell’ambito
dei dibattiti contemporanei.

Viva Arte Viva è quindi un’esclamazione, un’espressione della passione per l’arte e per la
figura dell’artista. Viva Arte Viva è una Biennale con gli artisti, degli artisti e per gli
artisti, sulle forme che essi propongono, gli interrogativi che pongono, le pratiche che
sviluppano, i modi di vivere che scelgono. 


Continua a leggere l'intervento di Christine Macel su:
http://web.labiennale.org/doc_files/3_%20Dichiarazione%20di%20Christine%20Macel%20-%2057_%20EIA%20-%20la%20Biennale%20di%20Venezia.pdf

mercoledì 28 settembre 2016

Si è da poco conclusa BICYCLE WHEELS - HOMAGE TO DUCHAMP

Non ho avuto occasione di parlarne prima ma la notizia voglio comunque fornirla...
Si è da poco conclusa una importante mostra collettiva che ha visto fra i tanti protagonisti anche il caro amico Giuseppe Bombaci, uno degli artisti più significativi che abbia mai avuto modo di frequentare!

 
Giuseppe Bombaci "storia assurda di una piattaforma dinamica che si incontra con una maternità altrettanto dinamica" 2016, misure variabili - sonoro

BICYCLE WHEELS - HOMAGE TO DUCHAMP 
Arte al Movimento, in concomitanza con i festeggiamenti per il centenario del Dadaismo, rende omaggio al concetto di ready-made, di cui "Ruota di Bicicletta" di Duchamp rappresenta l'incipit. 
Un inedito percorso museale "diffuso" sarà un'occasione unica di dialogo tra la millenaria storia di Siracusa e le prolifiche dinamiche dell'arte contemporanea. A chiudere l'evento sarà la pubblicazione di un volume edito dalla casa editrice "LetteraVentidue Edizioni". 

PERIODO: 25 agosto / 25 settembre 2016 
INAUGURAZIONE: 25 agosto 19:00 / Movimentocentrale / via dei Mergulensi, 33 APERTURA SPAZI ESPOSITIVI: dal 26 agosto 
IDEATORI: Claudio Cavallaro e Salvatore Mauro 
SUPERVISIONE: Francesco Piazza 
PROGETTO GRAFICO: Emanuele Di Quattro PROMOTORI: Arte al Movimento; Movimentocentrale MAIN SPONSOR: Comune di Siracusa; Regione Siciliana 
PATROCINI: Libero Consorzio Comunale di Siracusa; SDS Architettura; A.B.A. Palermo; ICF Canoe Polo 
 PARTNER: Galleria Regionale di Palazzo Bellomo; SAC - S. Agostino Contemporanea; Fondazione Orestiadi; LetteraVentidue; Officina Giovani Siracusa; Impact Hub Siracusa; C.o.C.A.; Siracusa City App; Scenapparente; Consulta Giovanile Siracusa; Slow Food Siracusa; MarsLab Design 
SONSOR TECNICI: ROOM; Mamma Iabica 
SPONSOR: MOAK; Calipso Ortigia Apartments; Quaderni del Mediterraneo 

ARTISTI: 
Andrea Aquilanti - Giuseppe Armenia - Giuseppe Bombaci - Davide Bramante - Andrea Buglisi - canecapovolto - Claudio Cavallaro - Gianni Cavallaro - Valentina Cirami - Paolo Roberto D'alia - Diego Dall'Osto - Emanuele Di Quattro - Giovanni Gallieco - Paolo Greco - Gianfranco Grosso - Alessandro Gurciullo - Francesco Impellizzeri - Giuseppe Lana - Francesco Lauretta - Filippo Leonardi - Luca Lo Coco - Saverio Magistri - Seboo Migone - Antonio Mainenti - Salvatore Mauro - Marco Papa - Zoi Pappa - Paolo Pasetto - Matteo Peretti - Turi Rapisarda - Francesco Rinzivillo - Sandra Rizza - Piero Roccasalvo Rub - Pietro Ruffo - Mela Salemi - Paolo Scirpa - Lapo Simeoni - Aldo Taranto - Danilo Torre 

SPAZI ESPOSITIVI: 
Impact Hub Ex convento del Ritiro Palazzo Montalto Palazzo della Provincia Ex Chiesa dei Cavalieri di Malta Teatro Comunale Museo di Palazzo Bellomo Facoltà di Architettura Galleria Civica Montevergini Palazzo Vermerxio Chiesa di San Cristoforo Officina Giovani INFO POINT Libreria LetteraVentidue, c.so Umberto I 106 Officina Giovani Siracusa, l.go della Graziella 22 movimentocentrale bike cafè, via dei Mergulensi 33 Galleria Civica Montevergini, via Santa Lucia alla Badia 1 

RINGRAZIAMENTI 
Lela Pupillo, Alberto Scamacca, Don Rosario, MADE Program I saggisti: Elio Cappuccio, Giuseppe Carrubba, Bruno Di Marino, Veronica Gaia Di Orio, Cecilia Freschini, Pietro Gaglianò, Francesco Lucifora, Eleonora Raspi, Domenico Scudero

Linda Carrara + Andrei Ciurdarescu. Boccanera New Space

Su Andrei Ciurdarescu non posso esprimermi in quanto, purtroppo, non lo conosco. 
Linda Carrara inve la seguo da quando partecipò alla prima edizione del Premio Patrizia Barlettani Next Generation...
Da allora di strada ne ha fatta ...e tanta!
Brava Linda!



Linda Carrara + Andrei Ciurdarescu
a cura di Daniele Capra
Boccanera New Space
Via Alto Adige 176, 38121 Trento

Boccanera Gallery inaugura il nuovo spazio nell’area industriale di Trento nord con le personali di Linda Carrara, nello spazio principale della galleria, e di Andrei Ciurdarescu, nella project room. Le mostre sono curate da Daniele Capra.

"Il pretesto di Lotto" raccoglie gli esiti degli ultimi anni di ricerca di Linda Carrara (Bergamo, 1984) in una trentina di opere su carta e tela. La ricerca dell'artista indaga i modelli fondanti della realtà ed è mirata al superamento delle funzionalità rappresentative della pittura. Una volta diplomata all’Accademia di Brera nel 2007, è stata assistente di Vincenzo Ferrari e ha frequentato il master in Multi Media della Kask School di Gent nel 2014-2015. Durante l’anno di master ha collaborato come assistente di studio con Michaël Borremans.
Sue opere sono state esposte presso Palazzo delle Stelline all`Istituto di cultura francese, Museo di Arte Contemporanea di Lissone, Museo della Permanente a Milano, Fondazione Rivoli2 a Milano, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, Croxhapox a Gent (B), LAC di Sigean (F), Le Kabinet a Bruxelles (B), Fabrika a Mosca (RUS). Ha vinto il Premio Terna 06 nella sezione pittura.
Vive e lavora tra Gent, Bruxelles e Milano.

Il progetto "Io nel giardino" di Andrei Ciurdarescu (Orastie, Romania, 1984) analizza con un’intensa pittura figurativa le interazioni costruttive/distruttive tra elementi antropici e natura che avvengono nel giardino, metafora del conflitto tra opposte tendenze sociali, economiche e politiche. La ricerca di Andrei Ciurdarescu è caratterizzata da una pittura che interroga le matrici costitutive della realtà attraverso l’analisi della memoria e dei dettagli. Ha conseguito la laurea ed il dottorato presso l'Università di Arte e Design di Cluj-Napoca (RO), presso cui ora è professore assistente. È stato borsista dell’Accademia di Romania a Roma nel 2015.
Tra le sue mostre cui ha partecipato 4 Spaces – Common Ground all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Premio Arti Visive San Fedele alla Galleria San Fedele, Milano, Luc Tuymans în dialog cu Călin Dan presso Spațiu Intact – Fabrica de Pensule a Cluj, Vanguardias y periferias presso LaNeomudejar - Centro de Artes de Vanguardia a Madrid (E), Cutting Edge II presso il Museo di Arte di Cluj, Nationalismus presso la Galleria Visual Kontakt, Ulm (D). Vive e lavora a Cluj.

Casa d'Arte San Lorenzo ed Artimino... 20° anno



Con l'arrivo della stagione autunnale per Casa d'Arte San Lorenzo si avvicina il momento di pensare ad ARTIMINO.

Di che cosa si tratta?
Di una manifestazione che la galleria sanminiatese, organizza all'interno delle solide mura della Villa Medicea di Artimino (dal 2014 Patrimonio dell'Unesco), 
da vent'anni a questa parte. 

Ebbene sì, sono già vent'anni che ogni anno, nei fine settimana a cavallo fra ottobre e novembre, la San Lorenzo invita i suoi migliori ed affezionati collezionisti - ospiti dell'organizzazione - a trascorrere un week-end di grande arte, relax e piacere eno-gastronomico.

Per questa edizione, che celebra appunto il ventennale della nascita di questo evento, le sorprese saranno tante, anzi tantissime!
Mostre, collezioni, ospiti d'onore ed ovviamente tanta arte.

Nelle varie sale della Villa, appositamente riallestiste, troveranno spazio le grandi opere dei Maestri del '900, le creazioni di una selezione di giovani e talentuosi artisti emergenti ed il meglio della proposta dei circa 30 artisti che da sempre fanno parte della proposta della Galleria, oltre ovviamente ad una intera area riservata, come sempre, al piccolo e grande antiquariato.

Ma per celebrare un compleanno così importante non poteva mancare un gradito ritorno. 
Da sempre presente nella proposta della Casa d'Arte San Lorenzo, sarà ospite d'eccellenza
il Maestro UGO NESPOLO.


Reduce dai tanti appuntamenti nazionali ed internazionli, che lo hanno visto protagonista, (come ad esempio la grande mostra organizzata dalla Galleria nella passata primavera a Pisa, all'interno della Chiesa di Santa Maria dell Spina vedi: http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2016/05/si-e-inaugurata-pisa-nespolo-santa.html), sarà presente alla manifestazione con una grande esposizione dai forti connotati antoligici, con testimonianze che vanno dagli anni '70 ad oggi.



Dal 4 al 6 novembre, tutti a Torino!



Dal prossimo 4 novembre fino al giorno 6, Torino si trasforma nella capitale del contemporaneo...
Un fine settimana tutto dedicato all'arte che vedrà istituzioni e gallerie private confrontarsi e promuovere il nuovo, il mercato ed il bello, di oggi.
A partire da ARTISSIMA, che con oltre 180 espositori provenienti da tutto il mondo, si conferma la regina delle fiere torinesi, per passare alla fresca e sempre più importante THE OTHERS, ricca di progetti speciali e attenzione verso gli emergenti, per approdare poi, a PARATISSIMA, che, giunta alla sua 12^ edizione, come sempre dimostra di essere un contenitore di creatività sempre vicino alla realtà contemporanea.
Ma non solo, a Torino merita visitare anche la GAM, la FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO, la FONDAZIONE MERZ che riaprirà proprio in quei giorni. 
Mentre nelle immediate vicinanze del capoluogo piemontese merita andare a vedere il sempre verde CASTELLO di RIVOLI e la collezione permanente del CASTELLO di RIVARA.
Non dimenticate poi di fare un giro per le gallerie del centro che in quei giorni, vista la grande affluenza di collezionisti provenienti da tutto il mondo, offriranno il meglio della loro proposta.

Se poi non siete interessati al moderno ed al contemporaneo, Torino offre altre mille opportunità: 
dal Museo Egizio a quello dell'Automobile, dal Museo del Cinema a le varie residenze Sabaude, solo per citarne qualcuni...

Insomma se avete voglia e tempo quel fine settimana passatelo a Torino, sostenete le iniziative culturali e museali del nostro territorio e valoriziamo ciò che siamo, siamo stati e saremo.

Le grandi risorse italiane sono: Arte, Cultura, Storia, Paesaggio ed Eno-Gastronomia! Ricordiamocelo sempre!


UGO NESPOLO 'THAT'S LIFE' a cura di Danilo Eccher

Una grande mostra, curata da Danilo Eccher alla Fondazione Puglisi Cosentino - Catania, per Ugo Nespolo

 

UGO NESPOLO THAT'S LIFE
a cura di Danilo Eccher coordinamento generale: Enrico e Lorenzo Lombardi
Catania, Fondazione Puglisi Cosentino
dal 2 ottobre 2016 al 15 gennaio 2017 

Un mondo variopinto, con bizzarri personaggi che saettano nello spazio e occhieggiano al visitatore per un inatteso sberleffo, sta per mettersi in mostra a Catania. E’ il mondo stravagante di Ugo Nespolo, esplorato e raccontato nell’antologica “That’s Life” dal curatore Danilo Eccher in una mostra ideata e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo e ospitata negli spazi della Fondazione Puglisi Cosentino dal 2 ottobre 2016 e fino al 15 gennaio 2017.
Piemontese, 75 anni, Nespolo è uno degli interpreti più singolari nella pittura del Novecento italiano e questa sarà la sua prima mostra nell’isola. “A Catania e alla Sicilia – scrive il curatore Eccher - il compito di ridistribuire le carte per una nuova lettura del piemontese Nespolo, recuperare tracce importanti che raccontano di leggerezza goliardica nell’analizzare le dinamiche logico-matematiche, l’ironia profonda, dai profumi situazionisti, per una drammatica crisi sociale che nel 1969 gli farà realizzare opere come ‘Champagne- Molotov’, i giocattoli giganti di un poverismo metafisico, gli anagrammi e gli incastri da cui poi prenderanno vita le figure e i paesaggi immersi nelle esplosive atmosfere deperiane”.
In mostra a Catania sono oltre 170 opere, provenienti da collezioni private, realizzate dall’artista in un arco temporale di circa cinquant’anni, fra il 1967 e il 2016. Insieme ad un corpo di disegni, figurano sculture, installazioni, mobili e tappeti di design, costruzioni in legno che sono la cifra identificativa del maestro piemontese. Una sezione, in particolare, è dedicata al cinema sperimentale degli anni Settanta.
Scrive Eccher nel suo saggio introduttivo: “Come spesso capita, attorno alle cose che si pensa di conoscere molto bene si scopre invece un’infinità di aspetti ignoti e di elementi sorprendenti; di un artista conosciuto e apprezzato, anche dal grande pubblico, come Ugo Nespolo, si pensa di conoscere tutto, ci si illude di esaurire l’intera sua ricerca nei legni policromi. Invece, il percorso creativo di Nespolo nasconde brusche sterzate, inattesi inciampi, improvvise impennate, nasconde un mondo visionario e acrobatico che si lascia solo intuire nelle opere più note. A Catania proporremo un itinerario a ritroso per ritrovare alcune pagine ancora oscure della storia dell’arte contemporanea ma anche per ricostruire la complessa mappa artistica di un grande e singolare protagonista dell’arte italiana. Significa ricostruire le prime esperienze ‘fluxus’ con Ben Vautier, le mostre da Arturo Schwarz, rileggere le critiche di Pierre Restany, scorrere i primi film sperimentali con Lucio Fontana attore, cogliere l’ironia e lo sberleffo che accomunava Nespolo all’amico Alighiero Boetti. Togliere le incrostazioni interpretative legate alla bellezza superficiale per scavare nei pensieri più ruvidi, nella poesia più intima dell’arte di Ugo Nespolo, è quello che la mostra siciliana di Catania intende restituire. Non un artista diverso ma più completo, non una semplice mostra ma una ricerca curiosa e interessante”.
“Sono sinceramente molto felice di aver contribuito in maniera determinante a realizzare questa mostra che può considerarsi una retrospettiva del percorso culturale ed artistico del mio caro amico Ugo Nespolo. – afferma il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo e promotore dell’iniziativa, il quale aggiunge – Dopo anni in cui le nostre vite non hanno più consentito

di incontrarci, grazie all’amabilità del gallerista Enrico Lombardi ho avuto modo di rivedere alcune sue opere e con grande emozione ritrovare, attraverso di esse, quel periodo così gradevole che ha caratterizzato la mia vita giovanile negli indimenticabili anni Sessanta, in cui i grandi protagonisti erano Arturo Schwarz e la sua meravigliosa galleria, il caro amico Giorgio Marconi ai primi passi della sua avventura professionale e gli artisti a quell’epoca considerati rivoluzionari, ovvero Baj, Crippa, Dova, Bertini, Harloff, Tadini e Del Pezzo, dei quali faceva parte, appunto, anche Nespolo. In mostra abbiamo portato un compendio di opere che sintetizzano l’intera e variegata sua parabola artistica, a cominciare dalle sculture di fine decennio, per continuare con le incursioni nell’Arte povera dei primi anni Settanta, con i tappeti ed i ricami degli anni Settanta ed Ottanta e con la poliedrica produzione dell’ultimo ventennio, incluse l’esperienza cinematografica che lo ha visto autore di pellicole e manifesti di film e le opere di ispirazione deperiana. Sono dunque molto felice che questa retrospettiva complessiva di Ugo Nespolo sia stata realizzata su mio impulso grazie alla Fondazione che presiedo, non solo come omaggio ad un rapporto amicale antico attualmente rinnovatosi, ma soprattutto quale testimonianza concreta del fatto che – in un’epoca così convulsa, in cui il mondo accelera in maniera sorprendente giorno dopo giorno – i valori culturali che mi avevano suggestionato tanti anni fa mantengono inalterato il loro effetto trascinante ancora oggi.”.
“Nespolo – dice Allegra Puglisi Cosentino, Presidente della Fondazione Puglisi Cosentino – ha l’abilità di ‘portare l'arte nella vita’, spaziando attraverso settori completamente diversi e sempre con il proprio stile inconfondibile. Si tratta di un artista incredibilmente poliedrico, capace di esplorare nel corso della sua vita mondi sempre nuovi come la grafica pubblicitaria, il design, il cinema, il teatro, l’illustrazione, l’abbigliamento. La sua ricerca spazia attraverso materiali, supporti, tecniche differenti, sempre guidata da uno spirito ludico e da un’inondazione di colori che travolgono inesorabilmente lo spettatore. Un artista senza confini, che si slega dalle tradizionali forme d’arte come la pittura o la scultura affrontando con coraggio sfide sempre diverse e arrivando a progettare tra le tante cose anche un orologio Swatch, un’etichetta Campari e la maglia rosa del Giro d’Italia 2003. Siamo entusiasti di ospitare questa mostra negli spazi della Fondazione Puglisi Cosentino dando l’opportunità ai visitatori di conoscere da vicino l’arte di un grande interprete del Novecento”.
Alla mostra “That’s Life”, che vede il coordinamento generale di Enrico e Lorenzo Lombardi, è dedicato un prezioso catalogo-volume edito da Franco Maria Ricci che, insieme a immagini e documenti inediti con cui si ricompone lo straordinario percorso artistico di Ugo Nespolo, raccoglie con il testo del curatore Eccher anche un’accurata antologia critica di saggi dedicati al maestro da studiosi e storici dell’arte nel corso della sua decennale attività.
Orari: dal martedì alla domenica: 10-13 e 16-20. Biglietto: intero 8 euro, ridotto 5 euro. Info visite guidate e laboratori 329 45.71.064 


SCHEDA TECNICA
UGO NESPOLO. “That’s life”
A cura di Danilo Eccher
Catania | Fondazione Puglisi Cosentino | via Vittorio Emanuele 122
2 ottobre 2016 – 15 gennaio 2017.
Ideazione e organizzazione
Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo
| www.fondazioneterzopilastro.it
Coordinamento generale


Enrico e Lorenzo Lombardi

Catalogo

Franco Maria Ricci Editore

Orari

dal martedì alla domenica 10-13; 16-20. Chiuso il lunedì;

La biglietteria chiude 1 ora prima.

Prevendita online circuito Vivaticket www.vivaticket.it

Aperture straordinarie su prenotazione.

Biglietti

Interi: 8 euro; ridotti: 5 euro; martedì e venerdì pomeriggio 3 euro

Visite guidate e laboratori didattici

A cura di Identitas www.identitasicilia.com 


Email | didatticanespolo@identitasicilia.com

Cell | 329 45.71.064

Informazioni e prenotazioni:

Fondazione Puglisi Cosentino tel. +

info@fondazionepuglisicosentino.it

www.fondazionepuglisicosentino.it

Uffici Stampa:

Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo

39 095 7152118

Raffaella Salato 
e-mail
rsalato@fondazioneterzopilastro.it

martedì 27 settembre 2016

Vanni Cuoghi : Da Cielo a Terra - a cura di Ivan Quaroni e Giuseppe Pero

Il grande Vanni Cuoghi approda a Bologna con una grande mostra al Museo Ebraico sotto l'attenta cura di Ivan Quaroni





Vanni Cuoghi : Da Cielo a Terra


MEB Museo Ebraico di Bologna
via Valdonica 1/5 Bologna
dal 17 novembre al 15 dicembre

a cura di Ivan Quaroni e Giuseppe Pero.
Testo in catalogo di Ivan Quaroni


COMUNICATO STAMPA


Inaugura giovedì 17 novembre, alle 18 presso il MEB Museo Ebraico di Bologna, via Valdonica 1/5 la mostra "Da Cielo a Terra" con opere di Vanni Cuoghi

La parola "ghetto" compie cinquecento anni ed è nata a Venezia proprio nel 1516.

Su un fazzoletto di terra, già contaminato da scorie della lavorazione dei metalli, si insedia la comunità Ebraica a cui la Serenissima concede l'isola.
Qui, come in ogni ghetto ebraico, ci si accorge di come gli spazi siano colmi di storie , leggende , superstizioni e immaginazioni, tanto da impregnarne ogni singola parete.

Scrive Vanni Cuoghi: "Questa densità sentimentale mi ha portato a immaginare che qui abbiano vissuto tutti gli Ebrei del mondo e di tutte le epoche e questo ha generato delle amplificazioni narrative… Ho immaginato che ogni ghetto fosse un'isola vista dell'alto. Nelle vie si sono succedute e intrecciate, nel corso dei secoli, le storie di un popolo: a Bologna Achille Bocchi e il Vignola si consultano con un rabbino per l'iscrizione da apporre in facciata e Corto Maltese si aggira , in una notte d'estate,nel cimitero scomparso di via Borgolocchi, A Ferrara è ambientato, con un frame del film, il mio omaggio al Giardino dei Finzi- Contini ,mentre, di Roma, ho voluto rappresentare il mercato del pesce che si teneva nel Portico D'Ottavia. "

La mostra comprende una quarantina di diorami realizzati in carta e dipinti ad acquerello e due libri d'artista.

Uno di questi rappresenta la condanna al rogo di 25 Ebrei nel 1556 ad Ancona , mentre il secondo rappresenta la triste storia del caso Mortara , le cui vicende si svolsero prima dell' unità d'Italia e che saranno raccontate nel film di Steven Spielberg The Kidnapping of Edgardo Mortara . le cui riprese inizieranno nel 2017. Il film è tratto dal libro di David Kertzer "Prigioniero del Papa re" (Rizzoli)

La mostra è la prosecuzione ideale di quella tenutasi a Milano, nel dicembre 2015 ,presso la Galleria di Giuseppe Pero: "Da Terra a Cielo". Lo scambio dell'ordine delle parole,nel titolo, è riferito allo sguardo dall'alto con cui vengono rappresentate , in modo schematico , le planimetrie dei principali ghetti ebraici italiani.


La mostra è a cura di Ivan Quaroni e Giuseppe Pero.
Testo in catalogo di Ivan Quaroni

Vanni Cuoghi : Da Cielo a Terra

MEB Museo Ebraico di Bologna via Valdonica 1/5 Bologna
dal 17 novembre al 15 dicembre

da domenica a giovedì 10.00- 18.00
venerdi 10.00 -16.00
chiuso sabato e festività ebraiche.

per info tel +39 051 235430
mail info@museoebraicobo.it

lunedì 26 settembre 2016

Burri e gli altri, dipingere con materia

Si è inaugurata il giorno 24 settembre e sarà visibile fino al prossimo 6 gennaio...

 

Burri e gli altri, dipingere con materia

A Città di Castello 126 opere dei maestri del secondo Novecento

Dai catrami alle muffe, dai sacchi ai gobbi, dai legni alle combustioni, dai ferri alle plastiche, dai cretti ai cellotex fino al 'nero e oro', i capolavori di Alberto Burri, padre dell'Informale, sono in mostra a Città di Castello (sua città natale) da oggi al 6 gennaio, affiancati dalle opere degli artisti che lo ispirarono e di quelli che furono influenzati dal suo linguaggio pittorico rivoluzionario. Negli spazi immensi degli ex Siccatoi (con Palazzo Albizzini sede espositiva della Fondazione Burri) sono riuniti i lavori, tra gli altri, di Rauschenberg, Pollock, Twombly, de Kooning, Kiefer, Klein, Fontana, Afro, Rotella, Mattiacci, per chiudere le celebrazioni del centenario della nascita del maestro umbro documentando il clima straordinario in cui era fiorita l'arte del secondo '900. Intitolata 'Alberto Burri. Lo spazio di materia tra Europa e Usa', la grande rassegna, spiega il curatore e presidente della Fondazione Bruno Corà, vuole restituire ''lo spirito del tempo'' 

Enrico Baj. L'Invasione degli ultracorpi

Mancano pochi giorni alla chiusura... correte ad Aosta per il grande Baj

Enrico Baj. L'Invasione degli ultracorpi 

Museo Archeologico Regionale - Aosta
11 giugno 2016 - 09 ottobre 2016

La curatrice Chiara Gatti, con il contributo di Roberta Cerini Baj, ha selezionato cinquantadue opere tra le più significative del maestro: dipinti e collage, esemplari dalle serie dei “mobili” e degli “specchi”, dei “meccani”, dei “generali” e delle “modificazioni”; oltre a trenta piccoli personaggi “in meccano” che costituiscono il Teatro di Ubu (1985) e l’installazione monumentale dell’Apocalisse (1978-83).
La mostra è dedicata al tema dell’ultracorpo nell’opera di Enrico Baj a partire dal 1951 fino al 1985. Passando attraverso i diversi periodi produttivi essa ricostruisce le trasformazioni e i cambiamenti di questa particolare “figura” sempre al centro della ricerca dell’artista milanese.
Il titolo Enrico Baj. L’invasione degli ultracorpi – che cita la celebre pellicola diretta da Don Siegel nel 1956, tratta dal romanzo di fantascienza di Jack Finney – rimanda quindi a un elemento costante nel pensiero di Baj, fervido di soluzioni, sin dagli esordi della sua ricerca. L’ultracorpo è una creatura antropoide, un’invenzione figurale frutto di una scienza cosmica ancora misteriosa, un’allegoria di una vita oltre la conoscenza, capace di spaziare da un microcosmo cellulare a un macrocosmo extra-terrestre.
Molti i capolavori esposti, tra cui si ricordano: Quamisado II del 1951 (olio e smalto su tela), Piccolo bambino con i suoi giochi del 1952 (smalto su tela), Trillali-Trillalà del 1955 (olio e collage su tela), Personaggio urlante del 1964 (olio, collage, meccano e ovatta su stoffa), Ultracorpo in Svizzera del 1959 (olio e collage su tela).
Il percorso espositivo segue uno sviluppo cronologico scansito in alcune sezioni tematiche, accompagnate da un vasto corredo didattico e da contributi video-documentari. Partendo dalle opere del periodo nucleare, attraverso un ricco susseguirsi di dipinti, collage e sculture, il pubblico giunge al grande salone che ospita l’ Apocalisse – collocata volutamente al termine – che lo avvolgerà in una vorticosa messa in scena. Questa grande installazione, composta da sagome e teli, è stata esposta per la prima volta a Milano allo Studio Marconi nel 1979 e nel corso del tempo, fino al 2000, Baj l’ha arricchita di nuovi elementi. L’opera è a composizione variabile, quindi è stata sempre allestita con differenti modalità, a seconda degli ambienti destinati ad accoglierla. L’ultima esposizione risale al 2008 nel Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta.
Due sale con allestimenti specifici sono dedicate rispettivamente, la prima, a un’installazione con otto “meccani” che sfilano come in una parata e, la seconda, alle sculture per l’opera teatrale di Ubu re di Alfred Jarry del 1986, che testimoniano l’interesse di Baj per il teatro e la commedia dell’arte. Lo spettacolo messo in scena dal famoso regista e marionettista italiano Massimo Schuster nel 1984, fu rappresentato per oltre dieci anni in tutto il mondo.

Contatti

Assessorato regionale Istruzione e Cultura - Attività espositive
Corso Battaglione Aosta 24
11100 AOSTA (AO)
Telefono:0165.274401

BASE > MAXXI

Anche il Sanminiatese Enrico Vezzi al MAXXI di Roma...

 

BASE > MAXXI

THE INDEPENDENT / BASE PROGETTI PER L'ARTE

 
Inaugurazione: giovedì 29 settembre, dalle ore 18,00
Un progetto di Hou Hanru
A cura di Giulia Ferracci e Elena Motisi

30 settembre / 30 ottobre 2016
MAXXI / Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Via Guido Reni 4 / 00196 Roma
Il secondo appuntamento del 2016 con THE INDEPENDENT, il progetto di ricerca del MAXXI sul pensiero indipendente, ha per protagonista BASE / PROGETTI PER L'ARTE, l'artist-run space di Firenze, tra i più conosciuti e affermati a livello internazionale.
Il collettivo di Base, composto da undici artisti, presenta al MAXXI un racconto con video, edizioni, multipli e documenti, dei suoi diciotto anni di attività di spazio indipendente non profit operativo a Firenze dal 1998.
Il video wall – nuovo format di THE INDEPENDENT – trasmette una selezione di immagini delle opere "site specific" nate nello spazio di Via San Niccolò 18r a Firenze, oltre a una serie di video-interviste agli artisti del collettivo a cura di Lorenzo Bruni. In esposizione anche la raccolta dei materiali e dei documenti prodotti nei diciotto anni di vita e una serie di posters realizzati per l'occasione dai singoli artisti fondatori di Base in cui manifestano la loro pratica in relazione al progetto.
A sottolinearne la natura "dialogica" di Base, gli artisti che attualmente promuovono e sostengono l'attività, presentano un talk negli spazi del museo e nel mese di ottobre partecipano a una tavola rotonda al Museo Novecento di Firenze nell'ambito del programma dell'Estate Fiorentina 2016 a cura di Tommaso Sacchi, co-produtrice di questo progetto. In concomitanza a questo appuntamento a Firenze verrà presentato il secondo numero di Garibaldi, la rivista on-line di THE INDEPENDENT, dedicato al panorama indipendente italiano.
BASE / PROGETTI PER L'ARTE è un artist-run space animato da un collettivo di undici artisti fondatori: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Vittorio Cavallini, Yuki Ichihashi, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori, Enrico Vezzi.
BASE / PROGETTI PER L'ARTE ha proposto dal 1998 oltre settanta mostre site-specific di artisti di livello internazionale con progetti ideati appositamente. Parallelamente sono stati realizzati cicli di incontri, talks, rassegne, proiezioni, performances con cui attivare una riflessione sul ruolo dell'arte contemporanea, in dialogo con la città e la sua storia, e sulle modalità di autodeterminazione aldilà delle coercizioni imposte dal mercato dell'arte e dal suo sistema.
THE INDEPENDENT è un progetto di ricerca incentrato sull'identificazione e promozione degli spazi e del pensiero indipendente; è il manifesto che il MAXXI ha scelto di utilizzare per ampliare i confini dell'istituzione museale, indagare la contemporaneità e incoraggiare la cultura 'della differenza'. Il progetto esplora i contenuti delle forze creative più innovative; monitora la crescita degli spazi autonomi presenti sul territorio nazionale e internazionale; diffonde il pensiero critico e indipendente; offre uno spazio di condivisione delle esperienze contemporanee e indaga la linea di ricerca di canali non istituzionali.
BASE / PROGETTI PER L'ARTE / 1998/2016...
Sol Lewitt / Marco Bagnoli / Alfredo Pirri / Cesare Pietroiusti / Niele Toroni / Jan Vercruysse / Heimo Zobernig / Luca Pancrazzi / Marco Fusinato & John Nixon / Ingo Springenschmid / Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi / Antoni Muntadas / Robert Barry / Luca Vitone / Liliana Moro/ Claude Closky / Remo Salvadori / Pietro Sanguineti / Liam Gillick / Massimo Bartolini / Mario Airò / Eva Marisaldi / Rainer Ganahl / Françoise Morellet / Bernhard Rüdiger / Nedko Solakov & Slava Nakovska / Olaf Nicolai / Kinkaleri / Steve Piccolo & Gak Sato / Giuliano Scabia / Rirkrit Tiravanija / Matt Mullican / Michel Verjux / Elisabetta Benassi / Pedro Cabrita Reis / Pietro Riparbelli / Simone Berti / Jeppe Hein / Gerwald Rockenschaub / Jonathan Monk / Peter Kogler / Carsten Nicolai / Surasi Kusolwong / Franz West / Tino Sehgal / Nico Dockx / Grazia Toderi / Armin Linke / Davide Bertocchi / Pierre Bismuth / Olivier Mosset / Stefano Arienti / Erwin Wurm / Thomas Bayrle / Maurizio Mochetti / Diego Perrone & Christian Frosi / Hans Schabus / Lawrence Weiner / Amedeo Martegani / Gianni Caravaggio / Piero Golia / David Tremlett / Franco Vaccari / Radical Tools / Remo Buti / Gianni Pettena / Superstudio / Lapo Binazzi & Ufo / 9999 / Zziggurat / Koo Jeong A / Christian Jankowsky / Giuseppe Gabellone / Martin Creed / Ken Lum / Base Open / Jiří Kovanda ...
BASE / PROGETTI PER L'ARTE è uno spazio non profit promosso e sostenuto dagli artisti fondatori con il coordinamento di Lorenzo Bruni. L'attività dal 1998 è stata realizzata anche con i contributi di: Regione Toscana / Fondazione Teseco per l'Arte, Pisa / Osservatorio per le arti contemporanee dell'Ente Cassa di Risparmio, Firenze / Premio Artisti per Frescobaldi, Firenze / Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato / Estate Fiorentina 2016, Firenze / Associazione BasexBase.
BASE / PROGETTI PER L'ARTE
Via San Niccolò 18r
50125 Firenze / Italy
info@baseitaly.org / www.baseitaly.org