RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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giovedì 29 dicembre 2011

A proposito di 'Sicilia. Incanti di luce, terra e mare' personale di Roberto Braida - Siracusa



vedi anche:

Il grande bluff della curatela all’italiana di Micol Di Veroli

Ancora una significativa riflessione della brava Micol Di Veroli su GlobArtMagazine, autrice dell'ottimo volume -oltre ogni limite- del ho già parlato in occasione della sua uscita...



Nel sistema dell’arte contemporanea Made In Italy ed in particolar modo all’interno della scena curatoriale c’è qualcosa che non va, qualcosa che la sottoscritta non riesce proprio a digerire ma per meglio analizzare questo profondo stato di malessere bisogna initiare ab ovo. Durante la fine degli anni ’90 e sino al 2005 (circa), la pratica curatoriale nel nostro bel paese ha subito una brusca sterzata, trasformandosi in qualcosa di molto simile alla professione di P.R.

Alcuni curatori hanno mantenuto una visione per così dire critica, perseguendo un tradizionale percorso fatto di saggi, testi, esperienze sia domestiche che oltreconfine, fino al conseguimento degli strumenti  necessari per emergere, misurarsi e “fare sistema”. Altri invece, come si diceva, hanno preferito darsi alle pubbliche relazioni ed al management,  promuovendo artisti a iosa (con scelte discutibili) e promettendo mari e monti alle gallerie private per poi deluderle sistematicamente al mancato arrivo di collezionisti dotati di moneta sonante. Infine c’è chi ha scelto di ricavarsi una figura professionale starting from scratch, illudendo ed illudendosi sul fatto di poter assurgere al ruolo di consulente onnipotente/onnisciente, quando di fatto il nostro mercato era già ottenebrato da scelte operative del tutto inconcludenti. Nel corso del tempo questo scenario si è lentamente sgonfiato, lasciando posto ad un salutare caos. Il guaio è che lo step successivo di questo bailamme, invece di crear sfogo ad una nuova generazione curatoriale costruita su solide basi, è stato quello di mutare in un vero e proprio maelström dove è la chiacchiera a regnare sovrana. Critici e curatori che si autonominano tali, giovani che gonfiano le loro seppur impalpabili referenze, magazine d’arte che inventano l’inutile e l’inesistente per far piacere ai loro inserzionisti, lobby che pensano in grande ma agiscono in piccolo. Tutte queste figure tentano di accattivarsi i favori di chi è più in alto di loro ma chi è più in alto di loro cerca a sua volta di fare lo stesso.
Il vero dramma è rappresentato dal fatto che l’artista e la pratica creativa vengono sistematicamente evitate. La visione curatoriale, qualora esista ancora, è divenuta l’unica opera d’arte. Dovremmo forse fermarci un attimo e pensare a ciò che va cambiato, prima di aggiungere altra legna ad un fuoco ormai spento.

mercoledì 28 dicembre 2011

Stan Sie! versione natalizia...

Ecco la nuova puntata tanto attesa (almeno dallo scrivente) di Stan Sie (by Nila Shabnam Bonetti).
Trovo questa "video-rubrica" assolutamente geniale! Ancora brava a Nila!
p.s. gustatevi l'addobbo natalizio e seguitelo fino all'ultimo secondo...

Video-intervista a Roberto Braida

In attesa della sua grande mostra a Siracusa, 
in programma il prossimo 10 gennaio 2012, curata dal Prof. Giovanni Faccenda 
(vedi: http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/2011/12/sicilia-incanti-di-luce-terra-e-mare.html), ripropongo una video intervista fatta a Roberto Braida in occasione della  personale al 
Museo Tecnico Navale di La Spezia, 'LA LINEA D'ACQUA', curata da Anna Caterina Bellati, 
qualche anno fa. 
Un modo interesante per conoscere meglio questo notevole personaggio del mondo dell'arte....
buona visione....

lunedì 26 dicembre 2011

Chiude Obraz

Queste sono notizie che non vorrei mai dare. Non posso dire di essere amico di Loris. Conoscente, collega e ammiratore certamente sì. Penso davvero che sia un talent-scout di livello e mi sento in dovere di riportare questa sorta di "lettera aperta" che ha pubblicato su fb. Credo di condividere il pensiero di molti dicendo: Loris, torna presto!



Obraz ha chiuso.
Da stasera non avrò più una sede, si conclude un'esperienza lunga 11 anni.
Fra le motivazioni c’è la crisi, che è quella globale che ha inciso sulle vendite e ha indotto molti protagonisti dell'ambiente dell'arte contemporanea a ridimensionarsi, ma è anche una crisi personale, come ciclicamente mi è accaduto devo rinnovare gli artisti, ma non sento l'energia per ricominciare. La nuova sede non ha dato gli esiti previsti, piccola e senza magazzino, con rapporti tesi con la proprietà, qualche mostra sbagliata, forse avrei potuto ancora restare, ma non vedevo possibilità di crescita. Non si può restare per oltre 10 anni uno scopritore di talenti, si giunge a una situazione di stallo che induce stanchezza e noia, non solo a me, ma anche a chi frequenta e giudica la galleria. Credo che riaprirò una galleria, ma dopo una pausa che non so quando sarà lunga. Intendo recuperare energie ed idee, per ricreare un nuovo progetto, ho delle possibilità in vista, ma sono ancora molto indistinte.
Vorrei ricordare qualche compagno di viaggio. Di Marzio e Migliaccio con cui partii nel 2000 per creare l'associazione culturale partendo da zero, senza un soldo soprattutto, allora facevo l’artista spiantato . Fra gli artisti della prima stagione Maggis, Nido, Bellucco e Coda coi quali continuo ad avere un proficuo scambio professionale e di amicizia. Di quel periodo ricordo con grande piacere la mostra di rara bellezza di Carla Mattii. Poi venne Bianconi col quale partecipai con grande trepidazione alla prima fiera. E iniziarono le fiere : a Miart e a Bologna ce la giocammo con le grandi, il fatto che ora ne siamo fuori potrebbe far pensare che ne uscimmo sconfitti, ma non credo sia la giusta lettura, gli artisti che presentai sono ancora quasi tutti lì presenti, penso a Bramante, J&Peg, Bianconi, Ferioli. La fiera di Bologna fu veramente emozionante, un azzardo assoluto gettare nella mischia gli sconosciuti ed esordienti assoluti Antonio e Simone e quell'anno fu denso di grandi soddisfazioni.
Nel passato più recente mi piace ricordare Arcidiacono col quale è sempre un arricchimento lavorare. Con la Ferioli mi sono illuso per l'ennesima volta di poter competere con le grandi gallerie e sicuramente lei è destinata a quel livello. Ultimamente tante collettive, con alcuni artisti molto bravi ma anche sintomo di una carenza di certezze su cui puntare. Frangi , Casentini e Fantini mi hanno sicuramente aiutato molto partecipando a varie collettive e consigliandomi.
Posso ricordare anche gli elementi negativi che ho incontrato ? ma no, è contrario alle regole di diplomazia e di fair play. Ci rivedremo in un'altra sede, con un altro nome e con un nuovo progetto.
A presto
Loris Di Falco

I edizione del concorso UP_nea ’12 dedicato alle Arti Visive

Finita la grande giostra natalizia... ecco una notizia alquanto utile, proviene da Fabbrica Borroni: il bando della I edizione del concorso UP_nea ’12 dedicato alle Arti Visive...




Fabbrica Borroni segnala il lancio della I edizione del concorso UP_nea ’12 dedicato alle Arti Visive, allo scopo di promuovere e valorizzare la giovane arte italiana, promosso in collaborazione con nudoecrudo teatro-Suburbia Residenza Teatrale.
              
Venti artisti, avranno la possibilità di esporre un’opera di repertorio e di illustrare il proprio progetto artistico per la realizzazione di un lavoro ad hoc che sviluppi il tema del bando, Fabula, all’interno di una mostra collettiva presso Fabbrica Borroni. In questa sede verranno scelti dieci progetti che saranno realizzati ed esposti in occasione del grande “Happening Site-Specific” che avrà luogo in Villa Arconati nella primavera del 2012.
L’artista vincitore avrà la possibilità di esporre le sue opere in una mostra personale organizzata da Fabbrica Borroni all’interno dei propri spazi nell’autunno 2012.
Il vincitore sarà decretato da una giuria presieduta da un giovane curatore e composta da un rappresentante di ciascuna delle realtà coinvolte nel progetto (Fabbrica Borroni, nudoecrudo teatro, Fondazione Comunitaria Nord Milano, Fondazione Cariplo, Comune di Bollate, NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, F.A.A.R. Fondazione Dott. Arch. Augusto Rancilio, Associazione Etre).

Il bando si rivolge a tutti gli artisti di età compresa tra 18 e 35 anni che operino sul territorio della Regione Lombardia.
Gli artisti saranno chiamati a indagare secondo la propria poetica il tema Fabula, intesa come “racconto orale, fiaba, porta sull’inconscio individuale e collettivo, esperienza mediata del mondo e delle sue insidie”, filo conduttore che ha caratterizzato il triennio di attività della Residenza Teatrale Suburbia.
Oltre al tema, i partecipanti dovranno vincolare il proprio progetto artistico alle caratteristiche di Villa Arconati, sede dell’evento finale.
Le iscrizioni sono aperte fino al 31 gennaio 2012.


Dal 2007 il bando UP_nea offre occasioni di visibilità alle giovani compagnie teatrali con ambizioni professionali, costituendo, al tempo stesso, un utile strumento di censimento e di tutoraggio delle realtà operanti sul territorio. Numerose e variegate sono state le realtà che hanno concorso alle tre precedenti edizioni e che hanno avuto l’opportunità di presentare i propri progetti al pubblico e ad una giuria selezionata e competente, schiudendo nuovi orizzonti artistici, linguistici, stilistici ed immaginari ignoti od inconsueti, ed ambendo alla ribalta del Festival Suburbia.
Il lavoro con il territorio è alla base anche dell’attività di Fabbrica Borroni, già sede dell’omonima Collezione, che dal 2006 organizza mostre e visite guidate allo scopo di promuovere i giovani artisti italiani, operando insieme alle realtà territoriali e nazionali nella promozione di eventi artistici e culturali, suscitando dibattiti e incentivando la partecipazione del pubblico.

domenica 25 dicembre 2011

A proposito di "Silenti armonie" personale di Armodio a Madonna di Campiglio

Ed ecco le prime immagini della mostra 'Silenti Armonie' di Armodio, da me curata, nella sede invernale di Madonna di Campiglio di Casa d'Arte San Lorenzo...





 per saperne di più:

Auguri a tutti!

E anche quest'anno è arrivato il Natale. Con la giostra delle luci, i regali, gli addobbi, i pranzi, la fede per chi la possiede e per chi se ne ricorda un paio di volte l'anno. Con i "buoni" con la data di scandenza perchè "a Natale bisogna essere più buoni" e coloro che lo sanno fare tutto l'anno... insomma anche quest'anno è arrivato il Natale... e allora,  auguri a tutti.


martedì 20 dicembre 2011

'White Mud Babes' personale di Marco Cassani a cura di Rifky Effendy

Marco Cassani è il solo artista che per ben tre anni è stato selezionato nei trenta finalisti al Premio Barlettani... ci sarà un motivo, no? Ora con una personale, dall'altra parte del mondo, di caratura davvero internazionale!




'White Mud Babes' personale di Marco Cassani a cura di Rifky Effendy
Semarang gallery, jl. Taman Srigunting No 5-6, Semarang, Indonesia
fino al 30 dicembre 2011

La mostra “White Mud Babes”  (WMB) presenta gli ultimi lavori dell’artista
milanese Marco Cassani.
In questa mostra sono rappresentate interessanti realizzazioni artistiche,
in cui i temi vengono articolati e dichiarati attraverso un approccio che
coinvolge, con la stessa intensita’, i soggetti, le diverse tematiche
pittoriche ed i nuovi media.
Nei dipinti di Cassani, la ricerca di nuove tecniche e la loro conquista
sono importanti tanto quanto la ricerca del soggetto.
Inoltre egli osserva e legge le problematiche, le trascina ad un livello
di pensiero critico ed esplora le loro implicazioni nella vita quotidiana.
(Rifky Effendy)

vedi anche il video dell'installazione su:

in anteprima un estratto dell'intervista a Francesco Clemente per IO DONNA

In anteprima un estratto dell'intervista fatta a Francesco Clemente per IO DONNA in edicola il prossimo 24 dicembre... 




Nel suo ciclo più recente fonde un genere caro alla pittura italiana del Rinascimento - i Tarocchi - con continui rimandi al presente. Elabora un “bestiario” in cui si ritrovano figure mitiche e volti attuali (il suo e quello di artisti, registi, attori). Come riesce a far convivere queste identità?
Ho sempre compreso più facilmente gli oggetti che le persone. Ho sempre avuto un’affinità con le forme e i gesti del mito. I Tarocchi sono il compendio di un linguaggio rituale. Inoltre, mi è più facile vedere i miei amici proprio attraverso questo linguaggio: ad esempio, “travesto” qualcuno da Re di Spade, trascurando i dettagli della vita personale o professionale.

Come spiega il suo bisogno di rappresentare spesso se stesso, sin dagli anni della Transavanguardia?
Da giovane lessi questa frase: «Dov’è il tuo centro? E quando lo avrai trovato che cosa te ne farai?». Questo cammino a ritroso verso un possibile centro è all’origine dei miei autoritratti. Mi affascina la speranza di azzerarmi del tutto, per poter ricominciare.

L’approdo: una sorta di pop concettuale. Si riconosce in questa definizione?
Vorrei dire di sì, ma ho sempre lottato per non essere omologato a questa o quella definizione. Ora mi chiedo perché… Vorrei lottare meno, ma un senso di ribellione continua ad assediarmi.

Talvolta, nei suoi quadri, sceglie di “usare” personaggi dello star system culturale e cinematografico (Jasper Johns, Edward Albee, Fran Lebowitz, Max Seidel, Ron Arad, Salman Rushdie, Scarlett Johansson). Un mondo che lei frequenta e che la ama molto. Come si spiega la sua scelta “warholiana”?
Pittura è impassibilità dello sguardo. Richiede l’equanimità dell’occhio, che deve saper osservare con la medesima timidezza la star e la nonstar, nella speranza di restituire un po’ di realtà a entrambe.

Il tema dell’ultimo ciclo è la fortuna. Un implicito richiamo alle sue origini partenopee? O una confessione della sua natura scaramantica?
No, tutti i miei “traffici” con le tradizioni mistiche e contemplative mi hanno reso completamente immune a pensieri scaramantici o superstiziosi. Ma vorrei anche ricordare che Napoli è l’unica città in Italia ad aver avuto una rivoluzione illuminista. E, tuttavia, come negare che la fortuna esiste? Almeno la fortuna intesa come capacità di non farci male da soli.

Quanto ha inciso la fortuna nel suo  itinerario?
Molto. Soprattutto nei tempi. Sono cresciuto in un contesto che rifiutava la modernità. Di questo contesto ho assorbito il senso di relativismo e di gioco. A metà degli anni Settanta ho mostrato il mio lavoro. La nonmodernità del mio stile è stata accolta non come un limite, ma come una profezia.

Infine, l’omaggio per Io Donna. Sulla copertina del numero di fine anno appare un’opera intitolata Alba. Com’è nata? Che rapporto ha con il tema della fortuna?
A destra c’è un autoritratto. Ho voluto dipingere un’ambiguità. La tenda da cui emerge la figura si apre per mostrare o si chiude per nascondere? In primo piano, a sinistra, un ritratto di Alba, mia moglie. Un anno fa l’avevo ritratta come “La Stella” nei miei Tarocchi. “La Stella” è la buona stella, quella che orienta chi deve navigare nell’incertezza. Un tributo alla mia Alba. E alla femminilità. Che è l’unico vero Oriente, la vera fortuna.

domenica 18 dicembre 2011

" E' Amore e si vede "

La generosità del popolo dell'arte è sempre presente... e voi?

" E' Amore e si vede "
Tinkite'
via mario minniti 3, 96100 Siracusa, Italy
19 dicembre 2011 - 8 gennaio 2012

......anche quest'anno, e siamo alla quarta edizione, abbiamo pensato di regalare una forma di amore e di rendere visibile cio' che sempre non lo e', " E' Amore e si vede " e' un'idea di Davide Bramante che quest'anno, grazie alla collaborazione di MANDRAROSSA, ha radunato 18 artisti, famosi e non, a reintrerpretare 18 bottiglie di vino in altrettante opere d'arte;

enzo bauso
giuseppe bombaci
bianco valente
andrea cantieri
roberto coda zabetta
carlo coniglio
costanza costamagna
fulvio di piazza
marella ferrera
filippo leonardi
loredana longo
claudio loreto
paul ottolina simini
gabriele picco
paola pisanelli
nicola rotiroti
enzo rovella
gabriele talarico


.......questi super eroi daranno vita alla CHARITY, enjoy.....


.......ed inoltre;

fabiana bellio
michele battaglia
claudio loreto
cettina marziano
gianluca genovese

........sponsor tecnici ed altrettanti super eroi..........

.......ladies and gentleman, vi aspettiamo numerosi e MOLTO GENEROSI........


È amore e si vede.

Solidarietà e amore per gli altri sembrano, in un mondo sempre più votato all’egoismo, al globalismo che si fa individualismo, al capitalismo che si fa cinismo, parole e sentimenti sempre meno concreti, lontani dall’uomo e da quella che è per forza di cosa la sua stessa natura, per lo meno, una parte della sua natura.
Da queste due parole, queste stesse che No, non disconosciamo, è nato, qualche anno fa, un progetto in occasione del Natale, un appuntamento fisso, oramai, presso il Tinkitè di Siracusa, una piccola mostra “per donare” a chi ha più bisogno.
Già negli anni precedenti (dal 2008 in poi) grazie alle idee e alla creatività di singoli e gruppi di giovani artisti, le “charity” hanno regalato il ricavato delle vendite degli interventi ad associazioni (La LILT-Lega italiana per la lotta ai tumori, per esempio) o ad amici e persone bisognose.
Quest’anno è entrata in scena l’azienda vinicola Di Menfi (AG) Cantine Settesoli donando a 18 artisti, per “è amore e si vede”, una bottiglia di vino ciascuno (della linea denominata Mandrarossa), da personalizzare reinventando, per una volta, l’etichetta principale.
Così dal 19 dicembre all’8 gennaio sarà possibile acquistare, attraverso un’asta organizzata nello stesso locale che ospita l’iniziativa, le bottiglie degli autori. Il ricavato sarà donato interamente all’associazione Aiutare i Bambini, ONLUS che da anni rivolge l’attenzione ai bambini poveri, ammalati, emarginati.
Perché “è amore e si vede”, perché è amore e noi ci crediamo, perché è amore e non abbiamo ancora incontrato qualcuno che non abbia mai amato. E soprattutto non ci fidiamo di chi, per paura, forse, dice di non credere nell’amore: di sicuro sta barando…
Fabiana Bellio

"Sicilia. Incanti di luce, terra e mare" personale di Roberto Braida a cura di Giovanni Faccenda

"Sicilia. Incanti di luce, terra e mare"
personale di Roberto Braida a cura di Giovanni Faccenda
10 gennaio - 12 febbraio 2012
Ex Convento del Ritiro
via Vincenzo Mirabella - Siracusa

La fabbrica della memoria - 100z120 cm - t/mista ad olio su tela

la mostra rientra nelle manifestazioni "Luci a Siracusa" ed è patrocinata da:
Regione Sicilia, Comune Siracusa
organiz. Casa d'Arte San Lorenzo


   
Sono circa trentacinque lavori inediti, eseguiti appositamente per questa personale siciliana, le opere in mostra dell’artista spezzino. Una mostra concepita come ipotetico viaggio/omaggio a questa straordinaria  terra, circondata dal mare che  da sempre affascina e rapisce l’immaginario di Braida. Una tavolozza che si colma di nuovi colori, dettati dalla natura isolana e saturata da luci che mai avevano trovato spazio nelle sue  tele.

Notturno (pensieri) - 90x90 cm - t/mista ad olio su tela

Curata dalla instancabile mente del del Prof. Faccenda ed organizzata in collaborazione di Casa d’Arte San Lorenzo, per l’evento Luci a Siracusa,  la mostra, ospitata nell’ex Convento del Ritiro, vuole sottolineare ancora una volta il legame indissolubile che esiste fra arte e poesia, dove Braida in questo, veste a tutti gli effetti il ruolo del maestro.
Accompagnata da una edizione, ancora una volta edita per i tipi della Zeta Scorpii Editore, questa esposizione si presenta agli occhi dei visitatori come forse la più matura mai realizzata da questo assoluto protagonista del mondo dell’arte:
Roberto Braida. Che ancora una volta riesce a sorprendere e a stupire, toccando nel più profondo, l’anima dei visitatori.

Cuore di muschio - 120x100 cm - t/mista ad olio su tela


dal testo di Giovanni Faccenda:
 
-->
"...In questo suo singolare itinerario mentale, tra gli incanti di una Sicilia sublime, la pittura ha pure rappresentato, per lui, una sorta di viatico inconscio in quei territori dello spirito dove la creatività è radice feconda ed ospite pregiata.
Circa la tecnica, basterebbe osservare, con la necessaria sensibilità, la meditata consistenza dell’impianto cromatico, per accorgersi di quali diffuse ricercatezze vi si compenetrino con tono lirico e vibrante. La materia brulica di umori certo immateriali, ma è corpo, stato, diresti perfino essenza di un’urgenza interiore dell’artista che si riverbera nella condotta pittorica ad un tempo intensa e vagheggiata. Il soggetto, in ogni dipinto, è appiglio marginale, perché aveva ragione Morandi: «Si può dipingere tutto, basta soltanto riuscire a vederlo»...."
 

sabato 17 dicembre 2011

Oggi su Radio Capital....

Ho fatto una richiesta a Radio Capital... oggi. 
Mi è stata data l'opportunità di parlare e di ricordare il sito e la prossima mostra di 
Armodio a Campilglio...


venerdì 16 dicembre 2011

Un ricordo per il Prof. Dino Carlesi

Associazione Agorà

in collaborazione con
Comune di Viarggio
Assessorato alla cultura



Siamo lieti di invitare la S.V. alla serata

"Dedicato a un Amico" OMAGGIO A DINO CARLESI

che si terrà Venerdì 23 Dicembre 2011 ore 17.00
c/o la sala delle colonne di Villa Paolina Bonaparte via Machiavelli, 2 Viareggio

Interverranno:

Prof. Claudio Giumelli: coordinatore della serata

Prof. Franco Pezzica per la produzione poetica e letteraria di Dino Carlesi

Marco Dolfi pittore per le testimonianze e ricordi personali e di artisti versiliesi su Dino Carlesi

Marzia Martelli per la lettura delle poesie

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Associazione Agorà
via Roma 205
55054 Massarosa (LU)
tel 0584-978127
agorartegalleria@gmail.com

Sul numero di EspoArte in edicola...

A pag.94 sul numero di dicembre-gennaio di EspoArte in edicola in questi giorni, trova spazio e visibilità il Premio Patrizia Barlettani... da leggere....



giovedì 15 dicembre 2011

Arte a sud - a cura di Francesca Londino e Settimio Ferrari

Sona davvero in tanti e tutti che meritano attenzione! Da Matteo Tenardi ad Ilaria Del Monte, da Vania Elettra Tam a Tina Sgrò...Complimenti per l'iniziativa

 
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Rassegna nazionale di  arte contemporanea
A cura di Francesca Londino e  Settimio Ferrari
Dal 17 al 30 dicembre 2011
Luoghi espositivi: Badolato, Cardinale, Davoli, Isca Sullo Ionio, San Sostene, S. Andrea dello Ionio, S. Caterina dello Ionio, Guardavalle
Inaugurazione: 17 dicembre 2011 h 18.30
Unione dei Comuni del Versante Ionico, Isca sullo Ionio


Cogliere la realtà nelle sue varie apparenze, portare in superficie le pulsioni e i desideri radicati nell'inconscio collettivo, rilevare e assorbire i simboli del presente, anticipare i tempi proiettandosi nel ciclo evolutivo del futuro: l’attenzione dell’artista si rivolge verso i segreti codici dell’esistenza, suggellando nei ritmi dell'immagine il bisogno di conoscenza.
E’ con queste riflessioni e sensazioni che ci avviciniamo alle opere esposte in arte a sud, una mega rassegna che unisce e coinvolge attivamente otto piccole realtà urbane, situate nel versante ionico di Catanzaro, in una rete comune di promozione dell’arte contemporanea. Un percorso unitario, attraverso otto mostre collettive dislocate in altrettanti luoghi espositivi, che ricalca la metafora della fusione arte, cultura, territorio.
I curatori, Settimio Ferrari e Francesca Londino, hanno raccolto in 48 nomi un fenomeno significativo della scena artistica emergente nazionale, ponendo allo stesso tempo l’accento sul fatto, ancor più interessante, che i diversi linguaggi visivi sono pienamente e straordinariamente legati alla contemporaneità.
Le opere selezionate rappresentano, infatti, il perfetto esempio di una ricerca artistica che oltrepassa la semplice dilettazione estetica per coinvolgere temi legati alla quotidianità dell'esistenza. Tra segnali, emozioni, storie, esistenzialismi, tensioni a volte leggermente attenuate da una vivace ironia, il fantastico e l’immaginario planano sul reale, mascherando con il più spavaldo realismo ciò che si crede impossibile.
Il progetto, finanziato dalla Regione Calabria, è stato elaborato dall’Unione dei Comuni del Versante Ionico insieme agli otto enti territoriali che ospitano la rassegna.

Artisti: Elisa Anfuso, Claudio Ardizzoni, Beatrice Alegiani, Angelo Barile, Michele Bono, Linda Carrara, Maurizio Cariati, Loredana Catania, Sonia Ceccotti, Andrea Grosso Ciponte, Giuseppe Ciracì, Valentina Cipullo, Elena Del Fabbro, Delia Dattilo, Dellaclà, Ilaria Del Monte, Marco Demis, Daniele Duò, Diego Dutto, Fabrizio Dusi, Damiano Fasso, Debora Fede, Gavino Ganau, Max Gasparini, Fabiana Guerrini, Roberta Feoli, Vincenzo Larocca, Francesco Liggieri, Mario Loprete, Federico Mazza, Francesco Manenti, Ilaria Margutti, Sabrina Milazzo, Jara Marzulli, Andrea Martinucci, Andrea Riga, Federico Romero Bayter, Michela Pedron, Arianna Piazza, Francesca Pizzo, Sam Punzina, Roberta Savelli, Tina Sgrò, Vania Elettra Tam, Matteo Tenardi, Angela Viola, Angelo Volpe, Giulio Zanet.

Enzo Cucchi al Marca a cura di Achille Bonito Oliva e Alberto Fiz



Museo MARCACatanzaro, via Alessandro Turco 63
La mostra fa parte del progetto La Transavanguardia Italiana
in occasione del 150^ anniversario dell'Unita' d'Italia.
Intervengono
Wanda FerroPresidente della Provincia di Catanzaro

Giuseppe Scopelliti Presidente della Regione Calabria

Fabio De Chirico Soprintendente per i Beni Storici e Artistici della Calabria

Enzo Cucchiartista

Achille Bonito Oliva e Alberto Fizcuratori della mostra

In occasione della vernice stampa viene presentata anche
la mostra
Appunti di Pittura a cura di Enzo Cucchi e Arianna Rosica

Comunicato Stampa

Ulteriori informazioni ed immagini: www.studioesseci.net

Enzo Cucchi è il protagonista della nuova stagione espositiva al MARCA di Catanzaro. L'artista, tra le personalità più note in ambito internazionale, ha realizzato per il museo di Catanzaro un progetto del tutto inedito con oltre 50 opere fra dipinti, sculture e ceramiche degli ultimi tre anni che, all'interno di una narrazione polisemica, superano ogni distinzione di genere.

La mostra, a cura di Achille Bonito Oliva e Alberto Fiz, s'inaugura il 17 dicembre per rimanere aperta sino al 1° aprile 2012 ed è promossa dalla Provincia di Catanzaro - Assessorato alla Cultura con il patrocinio della Regione Calabria, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria e della Fondazione Rotella.
L'iniziativa è accompagnata da un catalogo edito da Prearo con i saggi dei due curatori e una sezione dedicata all'allestimento del progetto al MARCA.

L'esposizione dedicata a Enzo Cucchi rientra nel progetto sulla Transavanguardia italiana ideato e coordinato da Bonito Oliva in occasione dei 150° anniversario dell'Unità d'Italia che prevede il coinvolgimento del MARCA insieme ad altre importanti istituzioni. Accanto alla rassegna storica sulla Transavanguardia italiana a Palazzo Reale di Milano, vengono organizzate le personali dei cinque artisti che hanno dato vita al movimento con Sandro Chia all'ex Foro Boario di Modena, Nicola De Maria al Centro Pecci di Prato, Mimmo Paladino all'ex-Gil di Luigi Moretti a Roma e Francesco Clemente a Palazzo Sant'Elia di Palermo.

La presenza di Cucchi al MARCA è stata fortemente voluta da Bonito Oliva e da Alberto Fiz. Proprio il direttore artistico del museo spiega la scelta: "Cucchi non è solo il protagonista di un'esperienza artistica che ha modificato radicalmente il rapporto con l'arte e la cultura superando ogni forma di retorica ideologica, ma è l'artefice di una ricerca dove l'immagine esprime la sua forza tellurica senza mai rinunciare al suo costante bisogno di meravigliare."
Bonito Oliva sottolinea come "la visionarietà di Cucchi vada incontro ad un percorso nomadico, spesso imprevedibile, fatto di continui sconfinamenti e di disseminazioni in un terreno che coinvolge il sacro e il profano, la componente materiale e quella volatile, immateriale."
Come afferma Wanda Ferro, Presidente della Provincia di Catanzaro, "è motivo di orgoglio che il MARCA prenda parte ad un progetto di così ampio significato. Questa è un'ulteriore conferma del ruolo di primo piano assunto dal museo in ambito nazionale. La transavanguardia e l'opera di Cucchi, in particolare, hanno avuto la capacità d'incidere profondamente sul nostro territorio sdoganando la pittura di molti giovani artisti." La mostra non si sviluppa secondo un percorso cronologico o tematico, ma come verifica costante di un processo che si determina nelle sale del museo in base ad una costante tensione emotiva evidenziata da un allestimento particolarmente sofisticato.
Cucchi aggrega forme e materiali eterogenei uscendo da ogni forma di schematismo e lo spettatore viene accolto da Morsa, una grande composizione di quasi quattro metri sormontata da una rete metallica anch'essa dipinta che interferisce con la pittura sviluppando un'ipotesi costruttiva che prende le distanze da ogni forma di rappresentazione tradizionale potenziando l'autonomia dell'immagine.
Poco più in là è esposto Robin Wood, una grande opera inedita di oltre tre metri che viene presentata al MARCA per la prima volta. In questa circostanza è possibile rintracciare l'immagine di Vincent Van Gogh in un contesto naturale dove il volto del maestro olandese, impigliato tra le fronde degli alberi, è un'apparizione quasi clandestina che sottolinea il significato mitico della pittura.
Ciascun ambiente del museo viene reinterpretato in termini spaziali e architettonici e nella sala centrale si trova la Grande Porta, lamiera in metallo di oltre quattro metri dove si aggancia una serie di idoli in bronzo. "Sono sculture con le gambe che vanno in processione", afferma Cucchi che ancora una volta traghetta le immagini creando opere plastiche imprevedibili da appendere che esprimono un bisogno ancestrale e primitivo.
Nelle sale del MARCA Cucchi sceglie d'intensificare l'immagine in un continuo rimescolamento dei generi dove le ceramiche (alcune nate in occasione di questa rassegna) appaiono reificate: gli elementi caratteristici della sua pittura si fanno presenza e s'identificano soggetti quali cani, galli, case, teschi, oltre ad architetture immaginarie come le Cattedrali, tutti inseriti all'interno di un'unica installazione. Il lavoro di Cucchi abbraccia la creazione nella sua totalità in una continua elaborazione e sovrapposizione di segni dove convivono suggestioni e ricordi differenti provenienti dalla storia dell'arte, dalle leggende, così come dalla cultura popolare.
Attratto dalla sinergia tra elementi in apparenza inconciliabili, la ceramica si presenta sotto altre forme nella serie dei Quadri politici svizzeri esposta in quest'occasione che si possono osservare attraverso una particolare struttura a cannocchiale. In queste opere, dove viene messa in discussione il punto di vista dell'osservatore, la ceramica è parte integrante della pittura determinando uno scavalcamento prospettico che investe le due tecniche. Sono miniature preziose che si sviluppano come estensione della memoria permettendo che si affaccino visioni impreviste di paesaggi o di figure.
Una mostra, dunque, dove Cucchi ha riorganizzato gli spazi del museo attraverso un progetto che apre nuovi interrogativi sul processo artistico e creativo.
In quest'ottica va collocata anche Appunti di Pittura, una mostra che Enzo Cucchi, nella veste inedita di curatore, ha voluto realizzare insieme a Arianna Rosica nell'ambito del suo progetto proposto al MARCA.
Dal 17 dicembre al 29 gennaio 2012 un piano del museo è dedicato ad una riflessione sull'attualità del mezzo pittorico attraverso l'esposizione collettiva di un gruppo di giovani artisti tra i più promettenti della scena nazionale scelti dai due curatori: Lorenza Boisi, Gianluca Di Pasquale, Ivan Malerba, Angelo Mosca, Pesce-Khete e Michele Tocca. Tra loro s'intrufola anche Cucchi con un suo dipinto. Lo scambio generazionale prosegue e la rassegna è accompagnata da una specifica pubblicazione con un lungo dialogo tra gli artisti e i curatori dove si tenta di rispondere alla domanda ineludibile e urgente: "Ma che cos'è la pittura?".

Enzo Cucchi nasce a Morro d'Alba, un paese contadino nella provincia di Ancona, il 14 novembre 1949. Considerato l'artista più visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, Cucchi ha, sin dagli anni Ottanta, un riconoscimento internazionale. Già dalla fine degli anni Settanta l'artista, trasferitosi a Roma, entra in contatto con gli artisti Francesco Clemente e Sandro Chia, con i quali instaura uno scambio dialettico ed intellettuale.
La pittura è per Cucchi mezzo di aggregazione di forme, concetti, attraverso cui assorbire immagini e pensieri. La perdita delle coordinate spazio temporali e l'incursione continua nel territorio culturale e in quello delle emozioni, coincide con un uso personale dei colori, addensati, poi stirati, violenti, poi accennati, e con una sperimentazione ad ampio raggio delle tecniche artistiche, dalla pittura alla ceramica, dal mosaico, al bronzo. La sinergia tra le arti lo ha condotto a muoversi in ambiti differenti (dalle arti visive all'architettura, al design, alla moda). Così nascono le collaborazioni con Alessandro Mendini, Ettore Sottsass e Mario Botta.
Negli ultimi anni, quattro opere permanenti sono state appositamente realizzate dall'artista per quattro diverse città: il mosaico per il Museum of Art di Tel Aviv, la ceramica monumentale per l'Ala Mazzoniana della Stazione Termini a Roma, i due lavori in ceramica per la Stazione Salvador Rosa, progettata da Mendini, nella metropolitana di Napoli e il mosaico per l'aula delle udienze del nuovo Palazzo di Giustizia di Pescara. Lavori che dimostrano come l'attualità di un linguaggio fondato sul cortocircuito tra forza narrativa del segno e seduzione formale della materia, possa rapportarsi con la complessità dello spazio urbano e con i singoli contesti culturali con i quali questo entra in comunicazione. Tra i lavori più significativi in questa direzione vanno citati gli affreschi della Cappella di Monte Tamaro, vicino a Lugano, progettata dall'architetto Mario Botta (1992 - 1994) e l'ideazione del sipario del teatro La Fenice di Senigallia (1996).
Enzo Cucchi ha realizzato numerose mostre personali e ha preso parte a mostre collettive nei più importanti spazi espositivi italiani e stranieri come la Kunsthalle di Basilea, il Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli, Palazzo Reale di Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo, l'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, Il Musée d'art modern di Saint- Etienne Metropole, il Museo Correr di Venezia, la Triennale di Milano. Ha partecipato, inoltre, alle rassegne d'arte contemporanea più significative a livello internazionale tra cui la Biennale di Venezia e Documenta di Kassel. Le sue opere si trovano nelle maggiori collezioni museali del mondo e nelle più prestigiose collezioni private nazionali e internazionali.



Enzo Cucchi. Catanzaro, MARCA, a cura di Achille Bonito Oliva e Alberto Fiz
17 dicembre 2011-1° aprile 2012.
Catalogo Prearo

Appunti di Pittura, MARCA, a cura di Enzo Cucchi e Arianna Rosica
17 dicembre 2011-29 gennaio 2012


Mostre promosse dalla Provincia di Catanzaro-Assessorato alla Cultura con il patrocinio della Regione Calabria, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria e della Fondazione Rotella.


Inaugurazione: sabato 17 dicembre 2011 ore 18,30
MARCA
Catanzaro
Via Alessandro Turco 63
da martedì a domenica 9,30-13; 16-20,30;
chiuso lunedì Ingresso: 3 euro; tel. 0961.746797


info@museomarca.com
www.museomarca.com

mercoledì 14 dicembre 2011

THE CITY PASSED THROUGH MY EYES - Davide Bramante


DAVIDE BRAMANTE

THE CITY PASSED THROUGH MY EYES
dal 15 dicembre 2011 al 27 gennaio 2012
Spazio Bigli – Via Bigli 11 - Milano

Mostra realizzata da Loris Di Falco in collaborazione con Studio la Città
Inaugurazione giovedì 15 Dicembre alle ore 18.30
La mostra viene realizzata presso gli uffici della Nextam Partners di Via Bigli 11 a Milano.
Sarà proposta una selezione recente delle opere di Davide Bramante, artista fotografo internazionale che da sempre indaga le città metropolitane del mondo.
Con la sua personalissima tecnica fotografica non digitale ci restituisce una visione originale assieme alla vera essenza di ogni metropoli.
Come dice l’artista: ‘Per me queste immagini sono la fotografia esatta della società contemporanea’.
In dodici anni di carriera artistica il fotografo siciliano ha ritratto le principali città italiane assieme a numerose capitali europee ed internazionali quali Londra, Parigi, New York, Shanghai e Havana.

C’ERA UNA VOLTA - PRIMO FESTIVAL DI FAMILY a cura di Valeria Arnaldi

Anche l'ottimo Marco Minotti al Macro!



Mostre, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, concerti, reading e laboratori di teatro e attività artistiche per bambini.
Si intitola “C’era una volta…” il primo festival di Family Artentainment di Roma Capitale, a cura di Valeria Arnaldi, promosso dall’Assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico, Dino Gasperini.

La filosofia è quella dell’edutainment, che mira ad educare giovani e giovanissimi, intrattenendoli. In questo caso, l’intrattenimento interessa tutta la famiglia con attività pensate per essere fatte insieme e favorire il dialogo tra generazioni. 

In mostra opere di: Massimo Attardi, Lidia Bachis, Blue & Joy, Stefano Branca, Natino Chirico, Randy Cooper (Messico), Camilla d’Errico (Canada), Silvia Faieta, Max Ferrigno, Mimmo Frassineti, Piero Gilardi, Ester Grossi, Peter Gullerud (Usa), Mari Kasurinen (Finlandia), Yorgos Kypris (Cipro), Emilio Leofreddi, Felice Levini, Gino Marotta, Marco Minotti, Consuelo Mura, Angelo Palombini, Stefano Pilato, Marcello Reboani, Giorgio Rubbio, Rubenimichi (Spagna), Massimo Sansavini, Yosuke Ueno (Giappone), Francesco Varesano, Elio Varuna, Francesco Visalli. 

ALESSANDRA AMADI | FINESTRE a cura di Martina Cavallarin

Un altro centro segnato da una delle menti eccelse del contemporaneo: Martina Cavallarin!

ALESSANDRA AMADI | FINESTRE
A cura di Martina Cavallarin

Finestre è la prima personale veneziana della fotografa Alessandra Amadi. La sua ricerca si impernia su un tema ricco e complesso, sulla linea della denuncia che coinvolge il complesso ospedaliero del Lido di Venezia da anni in stato di crescente abbandono e angosciante agonia.

Le finestre fotografate da Alessandra Amadi sono sempre interni dell’Ospedale al Mare, stanze fatiscenti e affascinanti che nascondono uno sconquasso sociale in balia delle multinazionali, delle società di costruzione, di una politica soggiogata dal potere e al servizio di pochi.

Le opere di Amadi sembrano partire da set fotografici costruiti, mise en scène allestite con una poeticità e una sapienza di particolari come si trattasse di visioni trasposte che raccontano, nell’assenza del soggetto, un ritratto sociale svolto attraverso luoghi sospesi nel tempo e nello spazio. In realtà niente è preparato, non c’è scenografia aggiunta né ritocco, ma solo l’immaginario supportato da un obiettivo sapiente e da un’indagine riflessiva e lirica, arricchita di particolari minuziosi seguiti da una ricerca che ha una temperatura sempre sulla soglia di una suggestione calda e una denuncia fredda.

Quello di Alessandra Amadi è il racconto di un organismo che risiede in un altro organismo, ovvero il Teatro Marinoni, abbandonato da anni ed ora occupato da una ristretta schiera di giovani, personalità dello spettacolo, cittadini e addetti ai lavori sensibili ad una storia simile a tante altre storie e inglobata nello scempio costituito dai tagli alla cultura e da leggi miopi e inique. Di questa storia hanno parlato il vincitore del Leone d’oro della Biennale Teatro Thomas Ostermayer e il collettivo Rimini Protokoll, Leone d’argento, esprimendo il loro sostegno all’istanza di restituzione del Marinoni ad un uso pubblico e partecipato.

Di questa storia ci parlano le fotografie di Alessandra Amadi, le sue finestre, bocche attonite e arrabbiate spalancate su un mondo assurdo, squarci lacerati di una società agonizzante nella quale io credo l’arte abbia un ruolo fondamentale che è quello che ci occupa ogni giorno, che ogni giorno ci fa trovare la forza di procedere. scatolabianca è questo: intento partecipativo, dialogo, apertura del dubbio e del pensiero, mettersi in discussione sempre, progredire nella lotta contro la miopia e la volgarizzazione, tentativo di massaggiare costantemente e testardamente il muscolo atrofizzato della coscienza collettiva.

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ALESSANDRA AMADI
FINESTRE
A cura di Martina Cavallarin

23 DICEMBRE _ 6 gennaio 2011


GALLERIA DELLE CORNICI
Via Sandro Gallo 49\C – Lido di Venezia
Apertura: tutti i giorni 10.30 - 12. 30 \ 17.30 – 19.30
www.scatolabianca.com
scatolabiancaform@gmail.com

Blooms of Daphne a cura di Francesco Paolo Del Re e Roberta Fiorito

Interessante e nutrito, il gruppo di Artisti selezionato per questo progetto, Da vedere!
 
 Fabrica Fluxus Art Gallery
presenta
BLOOMS OF DAPHNE
group artshow

a cura di Francesco Paolo Del Re e Roberta Fiorito

Nicola Alessandrini
Alessio Bogani
Arrington De Dionyso
FIDIA Falaschetti
Ferencz Kilian
Lucamaleonte
Pierpaolo Miccolis
Luigi Massari
Nunzio Paci
Riot Queer
Thomas Raimondi
Elena Rapa
Marco Rea
Denis Riva
Teresa Romano
Patrizia Emma Scialpi
Fernanda Veron
Red Zdreus
Yo Irene / Studio Arturo

Inoltre una selezione dei nostri artisti più amati:
Karin Andersen, Mariantonietta, Bagliato, Ciou, Alessia cocca, Claudia Giannuli, Ester Grossi, Jennybird, Lisa Mei Ling Fong, Lostfish, Bethany Marchman, Dario Molinaro, Michael Rotondi, Marco Testini, Paola Sala...

opening: 17 dicembre 2011 h. 19:00
dal 17 dicembre 2011 al 14 gennaio 2012

Fabrica Fluxus Art Gallery
via Celentano 39 - Bari
fabricafluxus.com

In risposta alle criticità della vita contemporanea, il divenire dell’umanità sviluppa particolari forme di adattamento, possibilità di superare con la fantasia e il sogno difficoltà e ostacoli dell’esistente. Come reagire? Non è più tempo di rivoluzioni. Ad articolate strategie di cambiamento a lungo termine e a progetti rivoluzionari che hanno storicamente mostrato il fallimento della loro utopia, si oppongono metamorfosi tattiche, espedienti di felicità provvisoria, insubordinazioni alla fissità di una forma data. Modi di liberazione di un potenziale di consumo della forma.
Sbocciano forme inedite, insurrezionali, spregiudicate, inebrianti di metamorfosi, interventi tattici di resistenza contro l’oppressione del reale. Ecco BLOOMS OF DAPHNE, dunque. Cercando di interpretare la liquidità di un sentire, il progetto espositivo ambisce a descrivere, attraverso il lavoro di un nutrito gruppo di artisti, atti ed effetti delle mutazioni contemporanee, per ipotizzare traiettorie per interventi tattici di metamorfosi. Nell’accostamento dei due termini metamorfosi e tattica, l’uno proveniente dalla sfera letteraria e immaginativa e l’altro dal lessico militare, trova spazio la possibilità di cogliere un fruscio dell’aria, un sentimento di stupore aleggiante tra le fronde del bosco dell’oggi.
Da Ovidio agli avatar della comunicazione digitale, il gioco della trasformazione si fa complesso e i passaggi di stato fanno riverberare gli echi di un sentimento di meraviglia. Le divisioni tra i regni della natura crollano, la diversità delle culture collide, l’osmosi accelera e forza genealogie e percorsi evolutivi, alla ricerca di salti esperienziali capaci di trasformare la realtà in sogno, il dolore in euforia, il dogma in fiction. E l’uomo, quell’arcaico e futuribile vettore di meraviglia che cammina su due zampe e crede di poter inventare un ordine nel caos e nell’imponderabile, scopre affinità, contagi, traslazioni, geminazioni, ambivalenze, polisemie di desiderio. Diventando altro, mutando forma e affidandosi alle possibilità di un incessante morphing identitario.

domenica 11 dicembre 2011

Michael Rotondi in residence- Libira Arreri a cura di Martina Colajanni

Un Rotondi, una Colajanni ed un'isola... Un vero Artista, una brava curatrice e una delle isole più belle al mondo... ricetta perfetta! Complimenti!

Michael Rotondi (in residence)

Libira Arreri
a cura di Martina Colajanni

opening
15 Dicembre 2011
Ore 18_30

dal 15_12_11 al 9_01_12

Si riceve su appuntamento dal Lunedì al Venerdì
dalle 16 alle 19
tel. 3299298792

Libira Arreri è il primo approccio che Michael Rotondi ha con la Sicilia. Uno tra i più animosi versi di un antico Inno Risorgimentale si trova a raccontare al meglio i sentimenti del popolo siciliano, gli stessi che Rotondi ha deciso di immortalare e porre come punto di partenza nell’ambito della sua attuale residenza presso la RizHoma.housegallery.
L’elemento, e l’importanza, della coscienza storica ben si sposa con l’influenza che la poetica della memoria e del ricordo esercitano sul lavoro di Michael. Altro non è in lui che una forte tendenza a descrivere brevi frame di un’ infanzia trascorsa, o ciò che rimane della stessa, nei luoghi più nascosti della memoria. E’ solo in questo senso che l’opera di Rotondi assume tutti i crismi di una vera e propria indagine sul passato e della sua lucida presenza nel presente.
Verrebbe spontaneo, allora, chiedersi come un canto popolare siciliano possa interagire con la poetica dell’artista. A favorire ogni chiarimento vi è l’importanza che il lavoro di Michael Rotondi assume quando incontra la Musica. Infatti, dalle più remote melodie a quelle contemporanee, il passaggio concettuale sembrerebbe distante ma nulla di più sbagliato può venire alla mente.
Il mescolarsi di Arte e Musica Contemporanea diviene utile strumento volto a favorire un certo grado di familiarità tra l’artista, la cultura siciliana e i principi di RizHoma.
Questi ultimi, difatti, intendono rimarcare il valore di concetti come quelli di Territorio e Cultura, giudicati ora necessari per l’indagine curatoriale portata avanti dalla stessa housegallery. Indirizzato, pertanto, verso una maggiore consapevolezza, l’artista sarà portato a tracciare una personalissima visione circa la cultura del luogo con cui si è rapportato giornalmente.
Non mera testimonianza di un vissuto ma tentativo di cogliere umori, sentimenti e influenze che tale realtà sociale è stata in grado di sprigionare. Conscia del suo valore intrinseco, vibra solo quando entra in contatto con chi è intenzionato a scorgerne la bellezza.
E ad essere interessato è proprio la figura dell’Uomo vagabondo il quale, trovandosi in territori sconosciuti, decide ugualmente di osservarli per comprenderli, di viverli per tornare a percorrerli.
RizHoma è fiera di annunciare l’inizio di una ricerca nata dalla necessità di interpretare sintomi e inclinazioni di un’identità culturale in rapporto con altre.

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Libira Arreri is the first approach that has Michael Rotondi with Sicily. One of the most spirited verses of an old hymn Risorgimento is to tell the best feelings of the Sicilian people, the same as Round decided to capture and put in as the starting point of his current residence at RizHoma.housegallery.
The element, and the importance of historical consciousness goes well with the influence of the poetics of memory and remembrance carry on the work of Michael. More is not in him a strong tendency to describe a short frame 'childhood spent or what remains the same in the most remote memory. And 'only in this sense that the Rotondi’s work assumes all the trappings of a real investigation of the past and its presence in this gloss.
Would be spontaneous, then, to ask how a Sicilian folk song can interact with the artist's poetry. To facilitate any clarification is the importance of the work of Michael Rotondi takes when it encounters the music. In fact, from the most remote to the contemporary tunes, the conceptual shift away but nothing seems further from the truth may come to mind.
The mix of contemporary art and music becomes a useful tool to facilitate some degree of familiarity between the artist, the Sicilian culture and principles of RizHoma.
The latter, in fact, intend to emphasize the value of concepts such as Land and Culture, judged now necessary for the investigation carried out by the same curatorial housegallery. Addressed, therefore, to a greater awareness, the artist will be led to draw a personal vision about the culture of the place where it was compared on a daily basis.
Not mere testimony of a life but an attempt to capture moods, feelings and influences that social reality has been able to unleash. Well aware of its intrinsic value, will vibrate only when in contact with those who are willing to see the beauty.
And to be concerned is the very figure of the wanderer who, finding themselves in unfamiliar territory, also decided to observe them to understand them, live them to return to cover them.
RizHoma is proud to announce the beginning of a search from the need to interpret symptoms and inclinations of a cultural identity in relationship with others.