RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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lunedì 27 febbraio 2012

KunStart 12. Fiera biennale per l’arte contemporanea emergente Bolzano, 16 – 18 marzo 2012



KunStart 12. Fiera biennale per l’arte contemporanea emergente
Bolzano, 16 – 18 marzo 2012

L’ARTE GIOVANE VA IN SCENA A KUNSTART 12

Spazio all’arte contemporanea emergente nel programma ricco di eventi di kunStart 12: nel ricco programma di eventi che compone la fiera, si segnala il premio “The Glocal Rookie of the Year”, che premia gli artisti di domani.
 
Bolzano, 20 gennaio 2012 – kunStart 12, fiera biennale per l’arte contemporanea emergente, si svolge dal 16 al 18 marzo 2012 nel quartiere fieristico di Bolzano, con apertura giornaliera dalle 10 alle 18. L’inaugurazione ufficiale si terrà venerdì 16 marzo alle ore 19 con il kun_START OPENING PARTY, all'insegna dell'incontro "South Tyrol vs. South Korea".
Giunta alla sua ottava edizione, la fiera si presenta con alcune importanti novità: a partire da quest’anno è organizzata direttamente da Fiera Bolzano Spa, inoltre diventa biennale e sceglie di specializzarsi nel mercato dell’arte contemporanea emergente.
Dopo il successo del 2010, anche quest’anno kunStart si abbina alla fiera di interior design Arredo per accogliere un pubblico sempre più ampio e favorire l’interesse nel settore “affordable”, ovvero l’arte a prezzi accessibili.
Sviluppandosi attorno all'idea di contemporaneità emergente, kunStart 12 si rivolge a gallerie e spazi espositivi attivi a livello internazionale nella ricerca di proposte artistiche nuove e nella produzione dei giovani, privilegiando in particolare contesti geografici emergenti. È prevista la presenza di oltre 80 gallerie da 10 paesi diversi, con un ricco programma di eventi, incontri e conferenze, che oltre al padiglione fieristico abitano vari luoghi della città di Bolzano, in collaborazione con altre istituzioni e associazioni culturali.
Il premio "The Glocal Rookie of the Year", alla sua terza edizione, è rivolto agli artisti under 35 con l’obiettivo di sostenere la carriera di giovani talenti che sappiano interpretare la dimensione ‘glocal’. Ideato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e da kunStart, ha una giuria coordinata dal critico d’arte e curatore Valerio Dehò, che consegna il premio il 17 marzo 2012 nell’ambito di kunStart 12.
Tra gli artisti locali che si confrontato sul tema della dimensione “glocal” dell’artista contemporaneo, la giovane trentina Valentina Miorandi con l’opera Bread, 2012, presentata dalla galleria  Arte Boccanera di Trento; Matthias Verginer con “MATT Roman Riding”, 2012, realizzata in legno e colori acrilici, presentato da unika galaria; e ancora Florian Kofler con „8wohnungen“, 2010 portato dalla Südtiroler Künstlerbund; infine Barbara Gamper con Iceland Saga (An ongoing Investigation) diES contemporary art gallery.

Nella prospettiva di un’apertura internazionale si muove il progetto "Focus Korea", che presenta una panoramica della produzione emergente della Corea del Sud con una decina di gallerie partecipanti coordinate da Chris H. Cheon (Presidente dell'associazione di scambi culturali franco-corean Nez-a-Nez), affiancate a gallerie europee che espongono artisti coreani. Un folto programma collaterale di conferenze, presentazioni e artist talk patrocinato dal Consolato Generale della Repubblica di Corea di Milano e le personali di Jeong Min Suh a cura della a&b Gallery e di Hyon Soo KIM a cura di Valerio Dehò, nonché una mostra con opere di Nam June Paik della collezione dell'archivio Pari e Dispari di Rosanna Chiessi, il dialogo transfrontaliero della coppia di artisti MinJi Kim e Alessandro Dal Pont (lei coreana, lui bellunese) a cura di dolomiti contemporanee e Solo Show Junggeun OH "Zwischenräume" della Galerie Son di Berlino completano il focus. kunStart suggerisce anche inediti percorsi che cercano di cucire trame tra diversi settori e discipline: lo Special Bike Project unisce l’arte contemporanea alla mobilità sostenibile. L'artista di fama internazionale Rainer Ganahl è protagonista di un artist talk che ha luogo al Museion alla vigilia di kunStart, il 15 marzo, e di una personale dal titolo “I WANNA BE…” realizzata in collaborazione con kooio art gallery visitabile negli spazi della fiera dal 16 al 18 marzo, nella quale gioca con le eco-biciclette Dinghi offrendo una riflessione sul tema della tecnologia green. 
Negli spazi del Museion sarà esposta anche l’installazione di Baruchello “La Scorta” (Ecologia e Potere), opera del 2012 realizzata in collaborazione con RAM radioartemobile, Roma. Il 16 Marzo alle ore 16.30 nella sala Latemar presso la Fiera di Bolzano RAM radioartemobile promuove e organizza il secondo appuntamento DAC: tavola rotonda PRODUCERS vs ARTISTS. Gli artisti Gianfranco Baruchello, Rainer Ganahl e Daniele Puppi, si confronteranno con gli imprenditori altoatesini del settore bicicletta Maurizio De Concini e Ingrid Dellago, amministratori della TC Mobility SRL, Franz Viehweider titolare della PimpGarage by Vasc. Ital. SAS, Gianfranco Pizzuto della Fisker Italia e Hugo Götsch presidente dell’associazione „Südtirol Rad – Bici Alto Adige“. Durante la fiera sarà anche attivato un noleggio gratuito di e-bike, disponibili per i visitatori.
Numerosi altri progetti ed eventi speciali compongono la programmazione di KunStart 12, Biennial Art Fair for Emerging Contemporary Art. Tra gli altri, si segnala il Countdown Design Show 2012, un’asta dedicata alla nuova tendenza dell’upcycling, ovvero la rigenerazione di materiali usati per creare nuovi prodotti; inoltre la KunSt_off GALLERIES NIGHT - apertura serale di 17 spazi di arte contemporanea a Bolzano è prevista per sabato 17 marzo dalle ore 18 alle ore 24.


Partner istituzionali di kunStart sono: la Regione Autonoma Trentino-AltoAdige, la Provincia Autonoma di Bolzano, il Comune di Bolzano, la Fondazione Cassa di Risparmio, Südtirol Marketing, il Consolato della Repubblica di Corea presso lo Stato Italiano.
Partner della manifestazione: http://www.fierabolzano.it/kunstart/sistema.htm
Media partners: espoarte contemporary art magazine, artribune, exibart, artfacts.net, artports.com, kunsttermine, artmagazine.cc, arskey, artvista, inside, rivista segno, bluarte, seroxcult, art a part of cult(ure), 1f mediaproject, artprofil magazin fur kunst, theartkey, kritika, l'urlo, next exit, hestetika.



KUNSTART 12 |  INFORMAZIONI UTILI
Data di svolgimento: da venerdí 16 a domenica 18 marzo 2012
Orario di apertura: dalle ore 10.00 alle ore 18.00
kun_Start OPENING PARTY (su invito): venerdì 16 marzo dalle 19.00 alle 22.00 (presso il padiglione B) e dalle 21.00 alle 24.00 presso l'Hotel Four Points by Sheraton
Costi del biglietto: 8,00 €; biglietto online: 4,00 €; Family ticket: 16,00 €

Informazioni: www.kunstart.it

Premio ArtGallery 2012- Terza Edizione

Anche quest'anno mi è stato chiesto di fare parte della Giuria, ed ovviamente con piacere ci sarò!


Il Premio ArtGallery 2012- Terza Edizione è il concorso internazionale gratuito per artisti e designer emergenti. L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione ArtGallery per dare visibilità ai giovani di talento meritevoli. Possono partecipare concorrenti di ogni nazionalità e con età compresa tra i 18 e i 35 anni.

I PREMI
Primo premio arte: una mostra personale nella prestigiosa Galleria Campari.
Primo premio design: un viaggio studio di una settimana per una persona a Helsinki, capitale mondiale del design 2012.

A partire da questa edizione è previsto anche il “Premio Selezione Speciale”: un artista sarà scelto da un noto gallerista per esporre le proprie opere.

SEZIONE ARTE
Le iscrizioni alla sezione Arte sono ammesse per una sola categoria tra Pittura, Fotografia e Grafica Digitale, Scultura e Installazioni.
SEZIONE DESIGN
È possibile iscriversi alla sezione Design in una categoria a scelta tra Prodotto, Moda, Interni o Graphic Design. Da quest’anno i designer concorrenti parteciperanno seguendo un brief.

LE ISCRIZIONI CHIUDONO IL 15 MARZO 2012!

La partecipazione è gratuita.
Iscriviti subito, invia l’opera o il progetto che più ti rappresenta e partecipa alle selezioni!

Non sei ancora socio di ArtGallery?
Diventalo ora e partecipa al contest

Info: http://www.associazioneartgallery.org

Personale di ROBERTO FANTINI a Roma, al Parco della Musica

Seguo da tempo ormai l'opera di Roberto Fantini e questa è un'ottima occasione per condividerla con voi. A Roma nel mese di marzo... 


Personale di ROBERTO FANTINI a Roma, al Parco della Musica

4 marzo - 31 marzo 2012

Vernissage di Roberto Fantini
e musica dal vivo dei Lucio Villani Trio
INGRESSO LIBERO

Domenica 4 Marzo a partire dalle ore 19.30 il ReD, Restaurant & Design all’interno dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, in Viale P. de Coubertin 12/16, ospita il Vernissage dell’artista Roberto Fantini.
Nato a Roma nel 1960, ha avuto una lunga e varia carriera nelle arti, ha lavorato come ballerino professionista, attore, fotografo nonché pittore e scultore. Ha passato molti anni in viaggio con lunghi soggiorni in Asia e in particolare in Tibet, per poi tornare a Roma nel 2000. Queste esperienze hanno avuto una forte influenza sulle sue opere contribuendo a dar loro una qualità primitif che ricorda l’antica arte tribale.
Le immagini di Roberto Fantini, che si basano su un’elaborata tecnica a strati, sono allo stesso tempo semplici e sobrie. La sua attenzione per il colore e per le interazioni umane crea un’autenticità che parla direttamente allo spettatore.
Le opere rimarranno esposte al ReD per un mese.


INFORMAZIONI TECNICHE

ARTISTA: Roberto Fantini

SEDE: ReD – Restaurant e Design – Auditorium Parco della Musica, Viale P. De Coubertin 12, 16 Roma

DATE: dal 4 marzo al 31 marzo 2012

ORARIO: orario continuato dalle ore 9.00 alle ore 2.00

BIGLIETTI: INGRESSO GRATUITO

VERNISSAGE: domenica 4 marzo, a partire dalle 19.30

Per info: ReD – Restaurant & Design – Auditorium Parco della Musica

Viale P. de Coubertin 12, 16 – 00196 Roma

Tel. 06.80691630 – Fax 06.80696403

comunicazione@redrestaurant.roma.it

www.redrestaurant.roma.it

ARTOUR-O il MUST FIRENZE 2O12

A Firenze... da non perdere!


ARTOUR-O il MUST torna a Firenze a VILLA LA VEDETTA e in CENTRO CITTÀ , dedicando questo nuovo e atteso appuntamento ai Bambini,
i cittadini di domani, e alla Bellezza. Il progetto, che compie 8 anni, molto attento alla qualità e al valore della cultura, ha suscitato l'interesse di eminenti studiosi e personalità quali, tra gli altri, Catterina Seia, cultural manager ideatore di Unicredit&Art e Susa Culture Project, Antonio Presti, Presidente della Fondazione Fiumara d'Arte, Carlo Infante, esperto di processi creativi e nuovi media e Arturo Artom, ideatore e Presidente del Forum della Meritocrazia e uno dei più innovativi imprenditori del nostro Paese. Saranno tutti presenti a Firenze. L’evento, improntato alla creazione
di un dialogo sempre più stretto tra Istituzioni e Privati, riunisce anche quest’anno musei, fondazioni, associazioni, comuni, e aziende “committenti” in una quattro giorni dedicata ad arte, design, mostre, incontri, performance e focus.
Come ogni anno l’appuntamento prevede l’assegnazione degli ARTOUR-O d'Argento, riconoscimenti per la Committenza che è strutturale e fisiologica al nostro Paese ancora oggi. Per sottolineare l’inalterata vitalità artistica del territorio e in sintonia con la sua mission di scouting, ARTOUR-O presenta inoltre il GAT - premio Giovani Artisti di Talento in Toscana, curato da Andrea Granchi e Matteo Innocenti - e in collaborazione con Busta - l’innovativo format di comunicazione mensile dedicato alle nuove idee, i nuovi linguaggi, gli stili e i suoni della scena contemporanea - un omonimo premio rivolto a tutti i partecipanti. ARTOUR-O interpreta l’arte e la cultura come un sistema di vita che trova l'incipit nell'appuntamento fiorentino. Un’occasione da non perdere per vivere l’arte con gli allestimenti delle stanze a Villa la Vedetta, con le passeggiate nel Parco di Sculture e in Città alla “scoperta” delle opere contemporanee nei Palazzi storici, con i cenacoli insieme gli artisti lungo tutto l'anno per raccogliere suggerimenti utili al rilancio della
“polis”. Il risultato di questo esperimento, che desideriamo condividere con le Autorità, verrà presentato durante questa edizione di ARTOUR-O affinché l’arte e la cultura siano vissute come preziose fonti di rinascita, anche economica.


I protagonisti - Accademia di Brera | Ambasciata della Repubblica di Albania in Italia | Arte nel Chianti | Berengo Centre for Contemporary Art and Glass | Bottega di Architettura e di Arte Contemporanea | Carlo Cambi editore Castello di Rivara Centro d’Arte Contemporanea | Chianti Sculpture Park | Comune di Assisi – Arte Studio Ginestrelle | Comune di Grosseto – Art.Lab Arte Contemporanea | Daruma Design – Gran Bretagna | Duchaley | Ellequadro Documenti Archivio Internazionale | Fondazione Fiumara d’Arte | Fondazione Pablo Atchugarry – Uruguay | La Spezia Sistema Musei | Livingstonehome | Marchesato degli Aleramici | Mudima Fondazione per l’Arte Contemporanea | Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna | Museo Luzzati | Museo Maguncia - Argentina | Outline Interior and Contract Design | Panorama Museum - Germania | Paraxo - Centro Culturale | Politecnico di Milano – Facoltà di Design | Premio Basi per l’Arte Contemporanea | Studio 64 | Tum project | Università di Genova – Facoltà di Architettura | Università di Parma | Urban Exeperience | WhiteLabs&Kips Project NY |

Il Percorso in Città - Accademia delle Arti del Disegno* | Biagiotti Progetto Arte | Chiostro di Santa Maria Novella – “Affinità elettive” a cura di Federica Berti* | Fondazione Romualdo del Bianco – Life Beyond Tourism – Auditorium al Duomo – “Vivid Arts network: a retrospective” | Europe Direct Firenze - Palazzo Giovane* | Grand Hotel Minerva – “Presenze” a cura di Nicola D. Angerame* | Galleria il Ponte | Galleria Tornabuoni - “The music of the night” Giorgio Faletti* | MNAF.Museo Nazionale Alinari della Fotografia | Museo del Bigallo | Officina Profumo - Farmaceutica di S.M. Novella a cura di Matteo Innocenti e Tum Project* | Palazzo Antinori | Venerabile Arciconfraternita della Misericordia |

2 marzo 4 marzo 2012
Per maggiori info:
press@ellequadro.com
info@ellequadro.com
+39 0102474544
www.ellequadro.com

sabato 25 febbraio 2012

Max Papeschi - Paradiso? No, grazie -

Ed eccomi di nuovo di nuovo qui a raccontare le gesta di Max Papeschi... 
l'ultima intervista rilasciata in occasione della personale alla Leo's di Monza...

venerdì 24 febbraio 2012

RUST - Roberta Ubaldi a Rieti

Roberta è brava e merita assolutamente di essere seguita. Ora in mostra a Rieti

RUST - ROBERTA UBALDI
Studio7 Arte Contemporanea, Via Pennina 19, Rieti
Da SABATO 25 FEBBRAIO 2012

Dopo aver studiato e frequentato le diverse tecniche classiche, Roberta Ubaldi arriva progressivamente a sviluppare una sua ben definita cifra stilistica, una tecnica estrema e delle cromie ridotte. La continua ricerca di materiali diversi l’ha portata attualmente ad utilizzare lamiere di ferro in cui l’ossidazione creata dal tempo supera lo status di mero supporto per divenire parte essenziale dell’opera pittorica. L’amore per il corpo umano la porta a raffigurazioni che, a partire da una matrice ancora volutamente figurativa, sembrano volersi celare dentro una trama di ossidazioni.

‘…Peculiare - ha scritto Francesco Santaniello - è la maniera di Roberta Ubaldi, che fa emergere le sue figurazioni tra le ossidazioni sapientemente modulate sulle lastre metalliche. Sono proprio le forme delle macchie rugginose, determinate dalla tecnica d’esecuzione ma pur sempre sottoposte alla casualità degli eventi, a suggerire all’artista le immagini da visualizzare. Memore del michelangiolesco concetto neoplatonico, secondo il quale il soggetto era già contenuto nel blocco di marmo e lo scultore doveva aiutarlo a uscire fuori, Roberta Ubaldi lo traspone in pittura (con)fondendo i toni dei pigmenti con quelli della ruggine, in modo tale che le immagini sembrino germinate per naturale processo chimico-fisico.’(F.Santaniello, dal catalogo della mostra Centocinquanta).

Roberta Ubaldi nasce a Terni nel 1965. Vive e lavora a Narni. Ha all’attivo un nutrito curriculum espositivo in Italia ed all’estero. Tra le mostre recenti segnaliamo: (2011) Rieti, Studio7 Arte Contemporanea, In the name of ….love?, collettiva a cura di Barbara Pavan; Rivodutri, Sala Consiliare del Comune, Centocinquanta, collettiva a cura di F.Santaniello, con il Patrocinio di Provincia, CCIAA e Prefettura di Rieti e Comune di Rivodutri, opere in catalogo; San Gemini (Tr), Studio Watts, Hands, personale; Pinerolo (To), En Plein Air Arte Contemporanea, Alfabeto Morso Progetto Maionese, collettiva; Quarrata (Pt), Overlook Agenzia d’Arte, 3 Noti 3 Inediti, collettiva; Paris Nord Villepinte (Francia), Maison&Objet, Fiera Campionaria, Stand Visionnaire; (2010) Torino, Spazio Sansovino, In Diciassette Venerdi 17, collettiva; Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, Step09, collettiva; Torino, La Contemporanea Art Gallery, The Skull, collettiva; Verona, Sala Renato Birolli – Ex Macello, StartUp 2010, Rassegna internazionale artisti emergenti, selezionata; Torino, La Contemporanea Art Gallery, Metalmorphosis, personale; Arcevia (An), Festival delle arti ArtCevia, selezionata; Gaeta (Lt), Palazzo San Giacomo, Porticato Gaetano, XXII Edizione Rassegna Internazionale di arti figurative; Cernobbio (Co), Villa Erba, Mangia le prugne, collettiva di Arte Contemporanea, asta a favore della ricerca sulla fibrosi cistica; Livorno, Bottini dell’Olio, Premio Combat, Concorso di arte contemporanea, I edizione, finalista; Milano, Premio Le Segrete di Bocca, IV edizione, concorso di Arte Contemporanea
 

RITORNO DEL REALE Bramante Papetti Pignatelli Pintaldi

Che "quartetto"! a Roma il prossimo 2 marzo da vedere...

RITORNO DEL REALE
Rosso20sette Arte Contemporanea Via D'Ascanio 27 Roma
2 marzo-14 aprile 2012

Rosso20sette Arte Contemporanea presenta il 2 Marzo la mostra collettiva Ritorno al reale con gli artisti Bramante, Papetti, Pignatelli, Pintaldi, tre pittori e un fotografo, artisti di generazioni diverse uniti da uno sguardo che ferma la realtà, dal fotogramma al frammento, senza farsene travolgere ma scegliendo di conservarne memoria.

Davide Bramante, costruisce le sue fotografie come sovrapposizioni di vissuto: viaggio e idea di viaggio, méta sognata e raggiunta, racconto di visioni simultanee. La tecnica analogica, di scatti impressionati sullo stesso fotogramma, nega la manipolazione digitale, in cui tutto è possibile e niente esiste, per rivendicare la visionarietà effettiva del reale. Bramante la chiama memoria, “rimessa fotografica del proprio sangue”.

Alessandro Papetti, ha fatto della pittura l'elaborazione di uno spazio eroso da un tempo incessante, che sfalda e fonde i contorni. Il ventre della città, il monumento di archeologia industriale, il corpo nudo, sono oggetto di una rappresentazione che accorcia la distanza fra cosa e sentire. Papetti ha un legame forte con la tradizione espressionista, assunta come libertà di com-patire il reale e rendere cosa viva il relitto.

Luca Pignatelli, recupera tecniche di incisione dimenticate e teli industriali di riuso, per raffigurare città contemporanee antiche come reperti. Evoca il classico delle strade di New York, delle vecchie sedie, dei maestri greci e romani, in un movimento in cui rivoluzione è non superare, non correre dietro un presente effimero, ma ricordare, riconnettere al passato, salvare.

Cristiano Pintaldi, lavora alla cernita paziente del materiale televisivo: seziona, seleziona, riproduce in tecnica pittorica finissima brandelli di fermo-immagine. La traduzione in tele dipinte della vacuità televisiva ha il potere di esaltare, di rendere evidente ciò che pure tutti i giorni si vede: non più le scarpe di Van Gogh, ma l'acciottolìo costante di immagini che passano

Thomas Berra “C I A O“

L'ultima fatica del vulcanico Thomas Berra!!!


Thomas Berra “C I A O“
Room Galleria
Via Alessandro Stradella 4 Milano, 20029 Milano
mercoledì 29 febbraio 2012

Thomas Berra: 'Ciao' è un progetto nato per Room Galleria: una mia riflessione sul saluto e sui rapporti umani.

Il "ciao" è una parola reiterata, quasi abusata, che però ci identifica nel mondo, tanto da essere ormai internazionale.


Ciao è anche un punto di rottura, una riflessione su questo periodo di incertezze, crisi e ripensamenti.

Con questo lavoro mi presento a un pubblico nuovo attraverso un gesto che esalta la parola scritta. È un punto di partenza, e mi auguro, uno spunto per una nuova conversazione. Ciao

giovedì 23 febbraio 2012

'There is strong shadow where there is much light' una esposizione di Angela Loveday e Lys Lydia Selimalhigazi

Non posso certo arrogarmi nessun diritto ma mi piace pensare di aver contribuito in qualche maniera, alla mia maniera, al successo di una di queste due artiste: Angela Loveday. Ora in mostra a Berlino insieme a Lys Lydia Selimalhigazi.

There is strong shadow where there is much light.
(Dove c'è molta luce, l'ombra è più nera.)
Wo viel Licht ist, ist auch viel Schatten
J.W. Goethe
Una esposizione di Angela Loveday e Lys Lydia Selimalhigazi
2nd March - 22nd April 2012

Il 2 di Marzo, Cell63 artgallery, Vi invita a visitare il Paese delle Meraviglie dei Racconti Mistici visualizzati dalle
rinomate racconta storie Angela Loveday e Lys Lydia Selimalhigazi.
L'eco di un piano scordato in una grande casa vuota, fantasma che nell'ombra sussurra accanto al tuo letto.
Questa esibizione mostrerà una serie di lavori a sottolineare la capacità delle due artiste di raccontare storie che
provocano nell'osservatore emozioni contrastanti, prestandosi ad essere sentite in modo differente da ogni individuo.
Bellezza, romanticismo, melancolia, poesia, sgomento e creatività sono gli aggettivi che maggiormente risaltano quando
i lavori di queste due incredibili narratrici vengono discussi. Entrambe queste giovani fanciulle, tramite la fotografia o l'
illustrazione, sono in grado di rappresentare quel tipo di emozioni che la società non è più in grado di provare, così
come quei sogni a cui abbiamo rinunciato.

Vernissage Venerdì 2 Marzo alle19h30
con MOPS, performance per due ballerine e un musicista
più il tea-party del Cappellaio Matto e altre sorprese dal Paese delle Meraviglie



ANGELA LOVEDAY

Angela Loveday. Lythium serie n.3

Difficilmente riesco a spiegare le emozioni che mi portano a realizzare le opere.
Esse vivono da sole; mi si presentano nella mente nel bel mezzo della notte. Sono “fantasmi”, che giungono, nel
buio, al capezzale del mio letto. Non sono io che li creo, essi vivono attraverso i miei occhi.
Le mie opere sono parte di un processo il cui fine, proprio come avviene nellʼalchimia, è la trasmutazione dello
spirito stesso. Eʼ una scoperta della realtà che obbliga lʼosservatore ad assumere una posizione diversa.
Angela Loveday
Angela ha studiato fotografia per dodici anni, è un'artista per scelta e vocazione. E nessuno può fermarla.
Già vincitrice del Premio Arte Laguna 2009 sezione under 25; Finalista Premio Celeste 2009 - Sezione Fotografia;
Finalista Premio Patrizia Barlettani 2009 - Pseudonimo K/K; Selezione catalogo Premio Celeste 2010; Seconda
Classificata Premio Artgallery - Campari 2011.
Fotografa se stessa attraverso l'esperienza del mondo, e il mondo, filtrato dalle sue emozioni.
Usa la fotografia per regalare al mondo un universo interiore, in contrasto con l'approccio voyeuristico della
nostra società. La sua verità personale, attraverso l'illusione fotografica, amalgamandosi con la verità del mondo e
con la sua vuota vanità crea un paradosso, restandone intatta.

LYS LYDIA SELIMALHIGAZI 

Lys Lydia Selimalhigazi, Dansa macabra

Amo le Favole grazie alla loro ambiguità. Un metodo antico di raccontare una storia con una strana morale
nascosta all'interno e al contempo ogni sorta di simbologia proveniente spesso dalla prospettiva opposta.
E visto che gioco con quei simboli, così come con figure mitologiche o oniriche, i miei personaggi debbono essere
letti come allegorie, rappresentanti della natura dualistica sia delle fiabe che dell'ipocrisia umana. 
Lys Lydia Selimalhigazi
Lys Lydia è una giovane artista, illustratrice ed art director di Parigi.
Come artista inizia ad ottenere  discreta fama, avendo esposto i suoi lavori da Parigi a New York.
I suoi lavori sono stati pubblicati su diverse riviste, magazines e webzines, come Stone Magazine, Iniciativa
colectiva, Nikau mag e recentemente in IDN International Magazine.
Lavora combinando elemento illustrativo e calligrafico, polaroid e fotografie vintage, incisione e computer
grafica. Adora giocare con symboli e strani personaggi, permettendo all'osservatore di immergersi nel suo mondo
fantastico e trovare da solo le proprie emozioni alle sue storie.

mercoledì 22 febbraio 2012

scatolabianca project room @ VBM 20.10 Boarding Pass N° 01 Matteo Cremonesi | Ilaria Del Monte A cura di Martina Cavallarin




scatolabianca project room @ VBM 20.10
Boarding Pass N° 01
Matteo Cremonesi | Ilaria Del Monte
A cura di Martina Cavallarin
18.02_03.03
Opening 18.02 H: 19.00

scatolabianca prosegue il suo progetto itinerante internazionale con due mostre alla VBM 20.10  di Berlino: Boarding Pass N° 01, bi-personale del fotografo Matteo Cremonesi e la pittrice Ilaria Del Monte e Boarding Pass N° 02, bi-personale degli installatori Alessandro Di Pietro e Serena Vestrucci.

Durante il soggiorno tedesco di scatolabianca oltre alle esposizioni sono previsti due appuntamenti alla galleria VBM 20.10: scatolabianca i cacciatori di teste, nuovo progetto itinerante durante il quale il Team scatolabianca si muoverà in giro per l'Europa alla ricerca di teste pensanti saldate a mani agilissime, artisti visivi emergenti e le loro ricerche da trasportare e presentare in Italia. Martina Cavallarin, critica e curatrice, Gianni Moretti, artista, Federico Arcuri, artista e art director, Roberta Donato, PR & Foundrising, visioneranno il portfolio di artisti under 35: la revisione prevede la scelta di 4 artisti che saranno invitati ad esporre in una sede project specific di scatolabianca nel 2013.

Matteo Cremonesi

pic nic

Nato a Milano nel 1986 Matteo Cremonesi è un giovane fotografo che punta il suo sguardo curioso e colto sul mondo, attratto dalle culture mediorientali e dalla letteratura, in particolare della Storia delle religioni. Questo amore, lo porta inevitabilmente in quel confine invisibile del Sapere e della Fede che travalica la logica, per entrare nella zona buia dell’esoterismo e delle culture trasversali dell’oltremondo. La sua ricerca, non a caso, è ricca di una sacralità e di un misticismo che rendono i suoi scatti densi di una profondità intellettuale che vanno oltre l’essere “solo fotografia”: sapientemente elaborata in postproduzione, diventa narrazione vera e propria,con un forte gusto pittorico. Matteo crea dei mondi onirici dal sapore gotico, in cui spesso la figura umana è solo una presenza impercettibile, inghiottita da paesaggi e atmosfere dai colori cupi,con dominanti fredde e metalliche, in cui la luce e le nubi sono parte fondamentale per dilatare il Tempo, in una sospesa dimensione di ineluttabile. Matteo Cremonesi è un viaggiatore e un narratore di storie, il suo lavoro stesso è un viaggio, nel sacro e nell’umano. Spesso nei suoi mondi, cumuli minacciosi di nuvole dalla forte carica mistica si stagliano all’orizzonte, su cieli in cui un forte controluce abbagliante suggerisce un’evidente ierofania. Dosa il nero e il bianco in forti contrasti chiarioscurali dal sapore pittorico, che denuncia il suo rapporto spostato rispetto a quello più classico o consueto con il medium fotografico. Matteo usa la fotografia per sfruttarne alcune caratteristiche e possibilità e quindi, attraverso queste, adottare un modus operandi che, per tradizione e natura, appartiene in realtà ai generi classici della rappresentazione,come la letteratura o la pittura,appunto. In questo senso, la fotografia diventa per lui un mezzo con potenzialità straordinarie per “dipingere” e raccontare le sue storie.
Attualmente lavora con MC2Gallery, Milano e in Trentino Alto Adige.

Ilaria Del Monte

Alle 5 della sera, olio su tela, 40x50 cm, 2012

Nata a Taranto nel 1985 i disegni e i dipinti di Ilaria Del Monte sono delle narrazioni raccontate con mano sapiente e un’intelligenza concettuale matura e trasversale.
I segni a matita su carta come le pennellate ad olio della Del Monte rappresentano mondi costruiti con un’apparente classicità mutuata dalla tradizione pittorica novecentesca, ma che si rivelano ineluttabilmente, sotto le spoglie di maniera tracciate dalla mano, organismi di congetture cerebrali che si svolgono come un tentativo di scardinare gli equilibri consolidati, giocare sull’imprevisto e l’imprevedibile, aprire una finestra mentale rivolta alla fantasia e alla speranza.
La sua poetica è di matrice situazionista con una derivazione nietzschiana nel senso dato dal filosofo tedesco all’Arte che per lui assume il valore di liberazione dell'uomo dall'oppressione della razionalità permettendo all'individuo di esprimere la propria creatività (e quindi la sua irrazionalità) in un mondo che tende a distruggerla. Da qui si generano riflessioni e metafore, raffiche surreali in cui il sopra diviene il sotto, elucubrazioni oniriche costruite ad occhi aperti e nervi tesi, squarci in cui le donne camminano sugli alberi e i pavimenti non esistono più mentre la morbidezza del gesto si sprofonda nella temperatura fredda o calda della narrazione.
Attualmente lavora con Roberta Lietti Arte Contemporanea, Como, Italia.
 


VBM 2O.10
CONTEMPORARY ARTS & DESIGN
LÜBBENER STRAßE 23 BERLIN 10997
vbmstudio@me.com

martedì 21 febbraio 2012

La scaramanzia non esiste... Buon Compleanno!



17 anni fa nasceva CASA D'ARTE SAN LORENZO ( http://www.arte-sanlorenzo.it/ ). I scaramantici avranno notato che la data di oggi è oggetivamente particolare. Perfettamente palindroma 21-02-2012... alla faccia della scaramanzia!

'NAKED' il ritorno di Andy sulle scene musicali con i Fluon...

  


Da martedì 21 febbraio, sarà in rotazione radiofonica e disponibile su Itunes “Naked”, primo brano dei Fluon, il nuovo gruppo formato dall’unione del talento creativo di Andy (voce, sax, synth), il pulsante sound electro di Faber (synth, programmazione) e la bruciante chitarra elettrica di Fabio Mittino.


Dopo l’esperienza Bluvertigo, Andy è ora il frontman di un trio affiatato che incarna l’estetica, il suono e lo spirito dell’omonimo laboratorio d’arte, fabbrica di idee, dipinti e musica. “Naked” (il cui video sarà online su Youtube a partire dal 21 febbraio) è il punto di partenza di questo progetto, nel quale si fondono in maniera efficace le caratteristiche di ciascun componente del trio, supportato alla ritmica da Pat Mastelotto (Mister Mister, King Crimson).

lunedì 20 febbraio 2012

Gala della Mostra dei Finalisti del Premio Internazionale Arte Laguna

Gala della Mostra dei Finalisti del Premio Internazionale Arte Laguna
L'Evento avrà luogo presso le Nappe dell'Arsenale di Venezia il 17 Marzo 2012 alle ore 18 ed è ad ingresso gratuito.
La mostra sarà visitabile fino al 1 Aprile 2012 con le migliori opere di pittura, scultura, fotografia, video, performance e arte virtuale allestita su IPAD, selezionate tra 8000 provenienti da oltre 95 paesi del mondo. Le domeniche 18, 25 marzo e 1 aprile ci saranno attività e dibattiti sull'arte contemporanea, sempre tutti gratuiti.  

 per info:
 Staff Premio Arte Laguna
www.premioartelaguna.it
www.artelagunaprize.com
T. +39 0415937242

domenica 19 febbraio 2012

Ancora Burri alle aste londinesi...

Qualche giorno fa, a Londra, un aggiudicazione quasi da record per Alberto Burri e non solo. Ma lo lascio scivere a chi è decisamente più bravo di me. Da Artribune ( http://www.artribune.com ) un bel report su quanto avvenuto...


Burri vince, Cattelan perde. C’è anche un po’ di Italia fra i top lot del contemporaneo dell’asta Sotheby’s Londra

Il record assoluto l’aveva stabilito proprio qui, da Sotheby’s Londra, nell’Italian Sale dell’ottobre 2011, quando Combustione Legno del 1957 aveva superato i 3 milioni di sterline. E Alberto Burri torna ad avvicinasi a quei livelli: con Nero Plastica del 1965, che da una stima di 800mila-1,2 milioni di sterline è andata venduta a 2 milioni al miliardario libanese Nahmad. Delude invece Maurizio Cattelan, il cui Untitled rischia l’invenduto a 337mila sterline, poco sopra la stima minima di 300mila.
Per chi aveva timore della crisi, insomma, Londra sta rispondendo con un crescendo di vendite confermate anche dalle aste di Sotheby’s del 15-16 febbraio. La Evening Sale ha totalizzato £50milioni ma soprattutto una percentuale di vendita altissima, pari al 90.5% e del 94.6% per il valore, e come non bastasse, con un 63% di lotti venduti che ha superato le stime pre-vendita. Nove le opere battute sopra il milione di sterline e 21 sopra il milione di dollari, con due record per artisti quali A. R. Penck – con l’opera Methode, Fertigzuwerden, venduta a £325.250 (stima £90-120mila) – e Albert Oehlen, venduto a £445.250 contro una stima di 200-300mila.
Indovinate qual è stato il top lot della serata? Eh, Gerhard Richter, of course! Abstraktes Bild (768-4) del 1992 è stato venduto a £4.8milioni, al di sopra della stima massima di 4m. Lo troviamo pure al secondo posto per Eis (“Ice”) del 1981, che ha scatenato la lotta tra 7 bidders con un risultato di 4.297.250 sterline, doppiando la stima di £2-3milioni. Al terzo posto Basquiat, con Orange Sports Figure, anche lui sopra i 4 milioni. Il gruppo di opere di Freud ha totalizzato £2.3m, invece della stima pre-asta di £1.4m, capeggiato dal risultato del ritratto Lord Goodman, battuto a £735.650. Ha raddoppiato le sue stime massime anche il cinese Zao Wou Ki, vedendo le sue opere aggiudicate a £1.8m e £1.6m.
E ora indovinate il top lot della Day Sale (£15.4m il totale, con una percentuale del 76% di venduto)? Eh si, ancora lui, Gerhard Richter, con Abstraktes Bild venduto a £959mila contro una stima massima di 800mila. Troviamo poi Head di Basquiat venduto a £529mila, e Damien Hirst – con Amyloglucosidase – a £457mila. Ancora un artista cinese, Zheng Fanzhi con Portrait no.12, che ha doppiato la stima massima con un risultato di £385mila, assieme a Yan Pei Ming che ha anche lui superato bene la stima massima con i suoi £289mila e Zao Wou-Ki che da una stima di £60-80mila è arrivato a £169mila.
- Martina Gambillara

Cambio di data!

Raynaud

Qualche settimana fa ho dato spazio alla notizia dell'inaugurazione della mostra, curata da Alberto Zanchetta, CRANIOLOGIA (vedi: http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/2012/01/cranioscopia-cura-di-albero-zanchetta.html ). Mi viene comunicato dall'organizzazione della stessa di un cambiamento di data. L'inaugurazione è stata spostata, anzi anticipata al giorno 21 febbraio anzichè il 23... Il concetto non cambia: da vedere!

'Selva Obscura' a cura di Giovanni Cervi

Giovanno Cervi, dimostra ancora una volta la propria attenzione e sensibilità, nei confronti della giovane arte. E lo fa alla grande!

Selva Obscura
collettiva a cura di
Giovanni Cervi

Inaugurazione giovedì 23 febbraio 2011 ore 19.00

È all’insegna della giovane arte internazionale la prima esposizione del 2012 organizzata da Officine dell’Immagine negli spazi di Via Atto Vannucci 13 a Milano, in collaborazione con Strychnin Gallery di Berlino.
La collettiva Selva Obscura (inaugurazione giovedì 23 febbraio), a cura di Giovanni Cervi, attraverso 19 artisti in mostra e circa 40 opere, inquadra per la prima volta il Neopanteismo, una tendenza artistica che a macchia di leopardo si è diffusa in tutti i continenti.

Chris Berens, Lisa Black, Daniel Martin Diaz, Tessa Farmer, Lisa Mei Ling Fong, Skeleton Heart, David Hochbaum, Bethany Marchman, Nunzio Paci, Michael Page, Marcus Poston, Hikari Shimoda, David Stoupakis, Squp, Eric van Straaten, Kevin Earl Taylor, Raf Veulemans, Fernanda Veron, Nicol Vizioli attraverso media e linguaggi differenti fra loro, pongono al centro delle loro opere, con disincanto o speranza, la Natura, che sia essa madre o matrigna.

Gli artisti neopanteisti stanno sviluppando una nuova mitologia che fonde la cultura pop del secolo scorso, l’ispirazione classica e l’animismo alchemico.

Il nostro ecosistema oscilla incerto tra Paradiso e Inferno, l’artista neopanteista si pone al di sopra di esso, si situa al suo zenit, il suo sguardo dall’alto mostra le possibili strade che noi non potremmo scorgere. Alcune vie portano alla devastazione della realtà, altre alla rinascita di un mondo più in sintonia con la natura, altre ancora partono da nuovi presupposti quasi ucronici, rimodellano il passato per avere un presente e un futuro migliori.

La fase della distruzione, vista come trasformazione e non come annientamento della realtà, è celebrata dalla pittura romantica e oscura di David Stoupakis, dalle apocalittiche installazioni tassidermiche di Tessa Farmer, dalle stratificazioni pittoriche di Nunzio Paci e Raf Veulemans; Michael Page ci illumina con un quasi surreale albero della vita, le fotografie di David Hochbaum danno vita ai fantasmi della natura, la pittura acida di Hikari Shimoda cita i manga e le perversioni fanciullesche, Daniel Martin Diaz rimanda invece a un incrocio tra simboli alchemici e al dia de los muertos messicano.

La fase della rinascita è sintetizzata dalle sculture di Eric van Straaten e Skeleton Heart, molto diverse nello stile ma accomunate da elementi fiabeschi, animali antropomorfi negli caratterizzano gli olii di Bethany Marchman, la pittura fiabesca e iperrealista è la peculiarità di Chris Berens; inedite le divinità delle mistiche fotografie di Squp, Nicol Vizioli e Fernanda Veron.
L’ucronìa, la storia alternativa, è il territorio della scultura steampunk di Lisa Black, che unisce tassidermia e metallo, della pittura visionaria di Kevin Earl Taylor e degli assemblaggi di oggetti perduti e reinventati di Marcus Poston e Lisa Mei Ling Fong.

Sta a tutti noi scegliere se proseguire sulla via dell’entropia, cioè verso il maggior disordine e quindi verso la distruzione, o se scegliere quella dell’armonia con il mondo e del rispetto per la Natura.

Catalogo in mostra.

Informazioni:
mostra collettiva Selva Obscura, a cura di Giovanni Cervi.
inaugurazione: giovedì 23 febbraio 2012 alle ore 19.00

artisti in mostra: Chris Berens, Lisa Black, Daniel Martin Diaz, Tessa Farmer, Lisa Mei Ling Fong, Skeleton Heart, David Hochbaum, Bethany Marchman, Nunzio Paci, Michael Page, Marcus Poston, Hikari Shimoda, David Stoupakis, Squp, Eric van Straaten, Kevin Earl Taylor, Raf Veulemans, Fernanda Veron, Nicol Vizioli

presso Officine dell’Immagine – Via Atto Vannucci 13, Milano – MM3 Porta Romana.

Apertura: dal 24 febbraio al 25 marzo 2012
Orari di apertura: martedì – venerdì dalle ore 15.00 alle ore 19.00
sabato dalle 11 alle 19. Anche su appuntamento.

L' INGANNO DEL CRITICO

Qualche giorno fa, esattamente il giorno 5, è stato pubblicato sulle pagine di Repubblica, questo articolo dell'ormai stranoto Prof. Jean Clair ( http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/02/05/inganno-del-critico.html ). L'ho letto e rliletto. L'ho lasciato lì a decantare fino ad oggi, per farlo "ossigenare" come si fa quando si stappa una bottiglia di vino millesimato... C'è qualcosa che non riesco a fare mio. Se condiviredere o no, il Clair/Pensiero... ma dopo un ragionevole periodo di tempo, non essendo riuscito a risolvere il mio interrogativo, ho deciso comunque di pubblicarlo sul blog e trasferire a voi il privilegio della soluzione. Buona lettura.


JEAN CLAIR

L' INGANNO DEL CRITICO

Provo sempre un sentimento di disagio quando mi si applica la qualifica di "critico d' arte". L' origine del termine è tra le più incerte, il suo impiego è tra i più vaghi, la sua serietà tra le più contestate. Poiché requisito dell' arte è il silenzio - Poussin diceva che «la pittura concerne le cose mute» - il critico d' arte non potrà che esserne la protesi, una sorta di ventriloquo dell' arte. L' etimologia della parola sembra, in verità, suffragare questa interpretazione. È un termine che rinvia a una condizione di malessere che è forse quello di cui oggi soffre l' arte. In ogni caso è in questa prospettiva che l' attività "critica" acquista un senso. Proveniente dal greco krinein, la parola avrebbe un' origine medica e si riferirebbe a quel momento - krisis - dell' evoluzione della malattia giudicata pericoloso, difficile, decisivo. E critico è il medico che sa ravvisare quel momento, influenzando così la prognosi. La critica d' arte come attività specifica compare, in effetti, in un momento in cui, dopo tanto risplendere, l' arte comincia ad essere preda della malattia o di ciò che Manet - che ne fu uno spettatore consapevole - chiamerà la sua "decrepitudine". L' attività critica diventa un rimedio a questo male. Il critico è, dunque, una invenzione recente, che risale all' incirca al XVIII secolo. Non vi era crisi nell' arte arte antica, nell' arte d' Antico Regime. Non vi erano dei "critici" ma dei giudici, incaricati di verificare la conformità delle opere a dei canoni,a delle norme invariabili, a dei programmi iconografici precisi. Non si critica la muscolatura di un eroe la cui figura è conforme al canone di Policletoo di Vitruvio. Non si critica la rappresentazione di una Deposizione dipinta da un artista per un convento. Si verifica se esse siano conformi a dei programmi, dei trattati di proporzione, dei dogmi religiosi, dei paradigmi. Credo che sia proprio nel momento in cui il corpo dell' arte si ammala, che il critico d' arte entra in scena. Pensiamoa Diderote alle sue critiche dei Salons, scritte quando le opere d' arte non rispondono più a una committenza pubblica, religiosa o principesca, ma sono l' espressione di un gusto individuale in vista di un pubblico profano. È anche il momento in cui la nozione di "Belle Arti", rispondente a regole, canoni, teorie, paradigmi, scompare a profitto de "l' Arte" tout court, qualità propria ed inimitabile di un individuo che si vuole creatore e si crede un genio. È allora che, a partire dal 1750, in corrispondenza con questa scomparsa, nasce l' Estetica, una nuova scienza che si accinge a prendere in esame l' infinita varietà delle sensazioni e la diversità delle sensibilità corporee, senza più tener conto dei canoni antichi. Fintanto che l' arte era destinata agli Dei e ai Potenti, la valutazione critica - fenomeno umano, troppo umano - non aveva alcun senso. È quando l' arte diventa oggetto di diletto per dei privati che vediamo l' emergere di una critica privata e di quel bizzarro mestiere - a malapena un mestiere - a cui andrà il nome di critico d' arte. Fin dalla sua origine, tuttavia, l' arte è sempre stata sottomessa alla parola. La formula di Cicerone, docere, delectare, movere, che definisce l' arte della parola, la retorica, verrà presto estesa all' arte plastica, l' arte delle forme e dei colori, anche essa capace di eloquenza e, dunque, di "ben dire". Nicolas Poussin - ancora lui! - farà propria la formula: docere et delectare. Colui che parla dell' arte, l' oratore, il critico, sarebbe, in fondo, la voce che spiega e che forse impartisce direttive alle voci del silenzio, alle voci delle Belle Arti. Non ci dimentichiamo che Fidia stesso fu un oratore e che, in musica, l ' Offerta musicale di Bach viene composta sul filo della lettura dell' Istituzione oratoria di Quintiliano. Quel che bisogna conservare, e non criticare, è questo dialogo tra le arti - la pittura, la musica, l' architettura, la retorica - perché, pur rispondendo a discipline diverse, esse obbediscono tutte alla stessa armonia. Eppure il dialogo è venuto meno. Il tempo in cui un' unica e uguale armonia dettava le leggi di un quadro, di una composizione musicale, di un' architettura o di un corpo umano si è concluso. Nato da questo dialogo spezzato, un nuovo regime si instaura a partire dal momento in cui il critico d' arte si fa carico della responsabilità che fino ad allora era stata di pertinenza dello scrittore, del musicista, del poeta, per diventare il ventriloquo di un' arte che, privata del suo rigore retorico, è più muta e confusa che mai. E - peggio ancora - per imporsi come una sorta di spettro che viene ad abitare il corpo muto della pittura, fino a dirigerne dall' interno gesti e atti. Una critica d' arte? Piuttosto un magistero sconfinante con l' ossessione spiritica. Se i programmi iconografici o le regole estetiche scompaiono è allora a profitto di programmi politici, presto chiamati manifesti. Il critico non può che mettersi al servizio di un programma, diventa un portavoce, meglio ancora un profeta che apre la via e che battezza: la sua missione non è più quella di difendere un canone ma una causa. Da consigliere delle corti e dei salotti a eminenza grigia del regime il passo sarà breve. Se la politica si è estetizzata, presto sarà l' estetica a politicizzarsi. I nuovi "critici" saranno Bottai o Lounatcharski, ma presto anche Jdanovo Goebbels (egli stesso scrittore), al servizio di despoti capaci di ridurvi al silenzio, all' ergastolo. La critica non ha più posto nella divulgazione di un' arte che è ridiventata un' arte ufficialee di culto. Il fatto che ogni gesto sia codificato, ogni attitudine conforme, ogni sorriso sottoposto a verifica, ma anche ogni colore vagliato esclude l' intervento di qualsivoglia esercizio "critico". Questo va da sé. Ma, a rischio di apparire paradossali e provocatori, andiamo oltre, in direzione dell' arte "borghese" favorevole alla critica "formalista": quale critico avrebbe osato, negli anni ' 30, criticare le forme dell' avanguardia, che nel frattempo erano diventate delle formule? Chi avrebbe osato criticare la doxa del cubismo,o le prescrizioni maniacali degli adepti dell' astrazione geometrica alla Mondrian? Una volta di più, il critico non era un compagno di strada, ma colui che forniva le formule, i programmi. Impone le parole d' ordine, le formule, i manifesti e all' artista di ubbidire. L' impostura si spingerà ancora più lontano quando, negli anni ' 60, finito da tempo il programma utopico delle "avanguardie", si continuerà nondimeno a usare il termine "avanguardia", a servirsene come di un marchio di fabbrica, di uno slogan di cui il critico diventa allora l' uomo sandwich. Più tardi, negli anni ' 90, quando l' impostura divenne ancora più evidente, si inventò il termine di "arte contemporanea" per distinguere colui che nella attuale produzione emergeva munito di una qualità che lo rendeva - lui e lui solo - capace di garantire della qualità della "contemporaneità" come di un grado superiore di presenza al momento presente, e che fa sì che Jeff Koons sia più "contemporaneo" di Botero- quando in realtà sono entrambi ugualmente kitsch. Il critico ridiventò allora il personaggio centrale di questa manipolazione. C' era bisogno di una operazione singolare, di una sorta di catalisi perché la sua parola assumesse la forza di un dogma. La catalisi la si ottiene aggiungendo ai suoi lati due figure essenziali: lo storico d' arte e il mercante. Il mercante è quello che fornisce la mercanzia, lo storico d' arte colui che ne attesta la provenienza. Al critico non resterà più che autentificarne la qualità e tentare di descriverla con le sue parole. Se parlo con tanta convinzione di questo processo è perché io stesso ne ho fatto parte. Non sono più un critico d' arte da molto tempo, ma lo sono stato quanto basta per avere la misura dei limiti di questo strano mestiere. Nel 1970 creai, poi diressi per quattro anni, una rivista di avanguardia, Chroniques de L' Art Vivant. Assai prima di riviste come Art Press o Teknikart, che oggi danno il "la" in fatto di mode estetiche, L' Art Vivant fu la prima a lanciare in Francia la passione dell' avanguardia. Vi apparvero i primi articoli su artisti, allora pressoché sconosciuti, come Boltanski e Buren - ne fui l' autore-e sulle prime stelle della Scuola minimalista americana come David Judd o Robert Ryman. Vi pubblicammo anche le prime interviste a Joseph Beuys e un numero speciale consacrato agli artisti dissidenti dell' Unione Sovietica, che mi valsero una convocazione minacciosa dell' Ambasciatore dell' Urss a Parigi. Nel 1974 misi fine a questa esperienza. Avevo sperimentato l' impostura che poteva rappresentare una pubblicazione consacrata a dei movimenti così detti d' avanguardia. Avevo visto com' era possibile, nel giro di sei, otto mesi, lanciare sul mercato dell' arte nomi o prodotti. La condizione era quella di riuscire a creare quella triade miracolosa di cui ho parlato prima: mettere d' accordo fra di loro per osannare lo stesso artista, un conservatore di museo, tutto eccitato di riscaldarsi ai fuochi dell' attualità, uno storico d' arte, ugualmente felice di lasciare i suoi studi per riscaldarsi al calore degli atelier dei giovani creatori, un giovane critico ambizioso e naturalmente un mercante per aiutare, sul piano materiale, questa trinità a rivelare al profano i misteri dell' Avanguardia... Potei inoltre verificare, come aveva mostrato McLuhan, che il supporto, il medium, diventava il messaggio. Poco importava l' oggetto: era la sua esposizione, la sua messa in valore, il modo di fotografarlo, le parole per descriverlo che lo facevano esistere, non il suo valore intrinseco. Questa esperienza delle arti fittiziee dei mercati ingannevoli mi allontanò per sempre dalla critica. Vi acquistai una certezza: che la storia dell' arte moderna e contemporanea è fatta di cliché - nel senso quasi tecnico del termine - e che era venuto il momento di scriverla. Intrapresi questa riscrittura in due modio su due scale. Intendevo fare vedere che la concatenazione delle scuole e dei movimenti d' avanguardia era una illusione retrospettiva di cui bisognava liberarsi. Così ideai due mostre che mi valsero la reputazione di reazionario o di revisionista. Nei Realismi tra le due guerre del 1981 (Centre Pompidou), cercai di smentire la doxa secondo cui l' arte tra le due guerre aveva segnato il trionfo dell' astrattismo e l' inizio del primato dell' arte americana. In realtà, tra le due guerre, dalla "Neue Sachlichkeit" tedesca ai "Valori Plastici", si era fatto ritorno al soggetto, al classicismo e alla forma. E nel 1995, per il centenario della Biennale di Venezia, tentai ugualmente, con la mostra Identità-Alterità, di dimostrare che l' arte del XX secolo aveva segnato il trionfo del ritratto. Al contempo le mie curiosità sull' arte di oggi mi spinsero a cercare degli artisti viventi il cui genio potesse corrispondere a questa storia rivisitata di cui cercavo di riscrivere le tappe. Si trattava ancora di critica? Sì se, come abbiamo visto, si intende con ciò l' arte del terapeuta che formula una diagnosi. O ciò che Kant aveva definito come critica in relazione alla Ragion pura e da cui noi non avremmo mai dovuto scostarci: una rivoluzione copernicana del nostro modo di comprendere il mondo a prescindere dalle mode e dai capricci dei nostri sensi. (Traduzione di Benedetta Craveri) I - JEAN CLAIR

sabato 18 febbraio 2012

ARCHIPITTURE - OMAGGIO A VASARI

L'omaggio di 16 artisti, fra cui Andrea Granchi, Gianni Cacciarini e Roberto Barni, reso a Giorgio Vasari. Dove? a Firenze. Per gli amanti delle "cose serie".

L’Accademia delle Arti del Disegno celebra il suo fondatore Giorgio Vasari nei 500 anni dalla nascita:

“ARCHIPITTURE”: 16 artisti accademici in mostra dal 18 febbraio


Firenze, 14 febbraio 2012 – S’inaugura sabato 18 febbraio alle 17.00 a Firenze presso la Galleria Pio Fedi (via de’ Serragli, 99) la mostra Archipitture, con cui gli artisti dell’Accademia delle Arti del Disegno rendono omaggio a Giorgio Vasari nel quinto centenario della nascita con opere che spaziano tra le diverse arti figurative. La gloriosa istituzione, fondata dallo stesso Vasari nel 1563 (con la presidenza di Cosimo I de’ Medici e Michelangelo Buonarroti) avviò nel 1998, su iniziativa di Francesco Adorno, un ciclo di mostre oggi più florido che mai, grazie allo sforzo congiunto dell’attuale presidente Luigi Zangheri e di Polistampa, che ne realizza i cataloghi. Invece della consueta Sala delle Esposizioni di piazza San Marco sono stati scelti come sede per questa sessantasettesima edizione i locali della casa editrice posti nell’ex chiesa di Santa Chiara, eretta nel 1493 da Giuliano da Sangallo e divenuta nell’Ottocento lo studio di un altro illustre accademico, lo scultore Pio Fedi.
Archipitture, curata da Roberto Giovannelli, ospita dipinti, disegni e sculture di sedici artisti appartenenti alla Classe di Pittura dell’Accademia che celebrano, ognuno con tre opere, la produzione del Vasari, elaborandola e adattandola al contesto e alla sensibilità moderna, anche attraverso un gioco di citazioni e commistione dei linguaggi artistici. “L’esposizione”, scrive il critico Alessandro Vezzosi nel catalogo della mostra, “avrebbe potuto limitarsi a una mostra-omaggio, che spesso significa retorica e persino banalità. Presenta invece un intreccio di riflessioni sull’opera di Vasari e di triangolazioni con la sua attualità, in un nodo di esperienze: quelle che i sedici artisti hanno maturato intensamente per decenni anche sui rapporti pittura-cultura-società, sull’architettura vissuta e l’ambiente urbano”.

Le opere di ROBERTO BARNI, CARLO BERTOCCI, ADRIANO BIMBI, UMBERTO BUSCIONI, GIANNI CACCIARINI, RODOLFO CECCOTTI, RAOUL DOMINGUEZ, MARIO FALLANI, ROBERTO GIOVANNELLI, ANDREA GRANCHI, ROMANO MASONI, VAIRO MONGATTI, ALBERTO MORETTI, VITORIO TOLU, PIERO TREDICI e PIERO VIGNOZZI resteranno esposte fino al 3 marzo, tutti i giorni con orario 16-19, info 055 7378736.

venerdì 17 febbraio 2012

Stasera al Pepenero...


Questa sera sono tornato a cenare al Pepenero ( http://www.pepenerocucina.it/ ) dopo qualche mese, che per un motivo o per un altro, non mi era più capitato di frequentare questo locale.
Ancora una volta non posso fare altro che affermare questo: veramente un locale di assoluto livello!
La grande qualità della cucina, la scelta della cantina, l'atmosfera giusta, completata fra l'altro dalla presenza alle pareti di opere grafiche di Accardi, Arman, Dorazio e tanti altri e nel piatto tutta la professionalità di Gilberto Rossi. Se siete dalle parti di San Miniato ( e non voglio fare il solito campanilista... "adottato")...

per i fedelissimi del sottoscritto...


In occasione della prossima edizione di KunStart, 16 - 18 marzo prossimo a Bolzano, l'amico Beluffi pubblicherà una edizione cartacea straordinaria del suo KritikaOnline ( http://www.kritikaonline.net/ ).
Se la cosa vi interessa, in quel numero, anche un mio breve contributo dal titolo "L'arte? è cosa inutile".