RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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domenica 5 maggio 2013

Arte in Sarpi... ecco i protagonisti...

Ecco l'elenco completo di tutti gli artisti che hanno aderito a questa 
coinvolgente kermesse



Ammerich Sophie (Parigi, 1988)Sophie Micheline Ammerich è nata a Parigi il 28 ottobre 1988 dove ha vissuto fino all’età di 6 anni.
In Italia ha frequentato il liceo linguistico e dopo averne conseguito il diploma è partita per Amsterdam dove ha vissuto fino al 2010. Di ritorno in Italia Џ stata accettata all’Accademia di Brera dove frequenta il corso di grafica tenuto dal professor Bernardino Luino.
Sophie Ammerich presenta ad Arte in Sarpi Derritiendose (2012), video istallazione composta da un video ( dur,3.18) e tre sculture (cera,fiammiferi Р dimensioni variabili).  Il lavoro riproduce e riflette sulla costituzione, distruzione e creazione dell’opera che avviene attraverso un lento processo di allontanamento dalla determinazione creativa dell’artista. Elementi primari come il fuoco e l’acqua permettono di dar vita ad una nuova forma materiale ora indipendente dai limiti di una soggettività arbitraria. Ammerich parlando dell’opera ci dice che ora “non Џ piќ individuale,ma in continuo movimento, non piќ finita”. L’’immobilit€ finita dell’idea dell’artista. 

Arcidiacono Dario (Catania, 1967)“Sono Dario Arcidiacono, espongo le mie opere nel negozio di antiquariato accanto al macellaio di Paolo Sarpi, insieme ad Anna Muzi. La nostra piccola installazione si chiama “CINEMA INFERNO”. Io presento le locandine del film “ZOMBI EUROZONA HOLOCAUST”. Anna Muzi il ritratto in formato Cinemascope di “Kowalski in benzedrina” nel film “Punto zero” (Vanishing Point)”. 
Dario Arcidiacono nasce a Catania nel 1967 ed esordisce nel 1995, fondando il gruppo Ultrapop, con cui lavora fino all’aprile del 2003. Epone nel 1998 al Teatro dell’Elfo e a quello di Porta Romana a Milano. Nel 2000 Џ invitato al Palazzo della Triennale di Milano, l’anno successivo espone alla Casa del Mantegna di Mantova, al Pac e al Palazzo dell’Arengario di Milano. Nel 2002 Џ al Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce di Genova, alla Galleria Civica di Trento nel 2003 e alla Biennale di Venezia
nel 2007 nel Padiglione Siriano. Vive e lavora a Milano.

Argiolas Silvia (Cagliari, 1977)
Il mio lavoro nasce da una trasformazione introspettiva di quello che capita nella mia esistenza. Parte dalle persone che mi vivono vicino, dagli spazi, dagli odori e dai fatti di cronaca con i quali vengo a contatto. Anche il cinema ha un ruolo importante. Amo gli autori che parlano del disagio giovanile, come Roberto Rossellini, Todd Solondz e Larry Clark. Il cinema ti aiuta a confrontarti con altri mondi, a provare empatia. Il mio lavoro non Џ mediato da bozzetti o disegni preparatori perchЋ preferisco intervenire direttamente sulla carta o sulla tela, assecondando le sensazioni che provo in quel momento. Molti dei personaggi che affollano le mie tele, anche contemporaneamente, assomigliano vagamente alla mia persona, rubandomi l’identit€. Questo mi permette di essere parte integrante della narrazione e il dipingere diventa per me una sorta di psicanalisi. Un altro particolare importante sono le tematiche, da una parte intime e personali ma anche sociologiche, con una valenza soggeio essere io a delineare i “buoni” e i ”cattivi”. Compito che al limite lascio allo spettatore. Anche i miei paesaggi sono molto interiorizzati, con colori sempre molto forti e acidi, ideali per definire luoghi dove avvengono catarsi, esorcismi e momenti rigeneratori. I titoli delle mie opere, infine, hanno un ruolo importante, aggiungendo degli aspetti che appaiono fondamentali per la visione stessa dell’opera, completandola. Silvia Argiolas nasce a Cagliari nel 1977. Vive e lavora a Milano.

Assi Daniele (Milano, 1986)Daniele Assi nasce a Milano nel 1986, a 14 anni si iscrive al Liceo Artistico Felice Casorati di Novara dove apprende le basi classiche del disegno, durante lo stesso periodo frequenta un corso di aerografia che gli da la possibilit€, a 18 anni, di cominciare a lavorare come aerografista. A 20 anni comincia a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera, indirizzo pittura.
Dal 2012 fa parte del Gruppo artistico A.N.S.I.A.
Daniele Assi presenta ad Arteinsarpi “Senza Titolo” (tecnica mista su carta, 100x50), lavoro pittorico frutto dell’unione di tecniche artistiche tradizionali e dell’utilizzo dell’aerografo, strumento che caratterizza fortemente il percorso creativo dell’artista.
L’opera presenta una composizione di macchie policrome di diversa intensit€ e forma che permettono particolari riscontri interpretativi. La macchia permette di sviluppare infinite letture, impedendo cos“ una determinazione finita e una spiegazione univoca del lavoro.  

AZ DesignAndrea Zanini nasce a Bergamo nel 1975 e studia alla Facolt€ di Disegno Industriale del Politecnico di Milano. Contemporaneamente lavora, facendo pratica nell’azienda di famiglia nel campo degli interni, e collaborando con diversi studi d’architettura a Milano. Nel 2004 fonda lo studio d’architettura AZdesign con gi€ all’attivo molti progetti d’interni per abitazioni, negozi, farmacie e contemporaneamente di occupa di product design. Collabora con alcune aziende tra cui EZ arredi, Aspecon, Sitar Happy Bimbo, Martinelli luce, Aton Show Share Shop, quattrobi. All’interno dello studio è affiancato da Paolo Pezzotta (1981) product designer laureato al Politecnico di Milano. 

Baric Zelimir (Serbia, 1975)Insetti, fossili e mutazioni tecnologiche sono i temi della sua ricerca che sviluppa attraverso complesse
e laboriose sculture. Gli insetti rappresentano per Baric una forma primitiva sia come estetica che in natura. E’ un modo per scoprire la sostanza delle cose attraverso la natura, e ritrovare qualcosa di antico e cosmico. La discrepanza di oggetti imperfetti che Zelimir Baric, attraverso la metamorfosi scultorea e l’utilizzo di materiali come ferro e rame, trasforma in forme perfette. Ha realizzato sculture tecnologiche, per rappresentare la Zelimir Baric, nasce 1 agosto 1975 a Novi Sad, Serbia.

Baroni Pietro (Milano, 1977)Dalla ricerca sul paesaggio allo scatto sperimentale sull’umano |Gli scatti di Pietro hanno rigore estetico e seriet€ nel narrare paesaggi, citt€ e persone. Il percorso di Baroni si sviluppa su due strade, la prima, data dalla sua base di viaggiatore e osservatore, Џ quella del paesaggio minuziosamente scrutato e dello studio sociale. La seconda, degli ultimi mesi, ha una valenza piќ artistica e sperimentale, in cui lavora soprattutto sul ritratto umano e sul volto. Con una riconoscibile pulizia dell’immagine. Per Arte in Sarpi Baroni realizza un progetto ad hoc su alcuni personaggi storici o nuove presenze della via Sarpi, ognuno con un elemento del mestiere chiaramente riconoscibile. La mostra Џ sviluppata in un’esposizione monografica nello spazio della casa di produzione Think Cattleya, dove tutti i personaggi ritratti saranno visibili sulle pareti . Pietro Baroni. Laureato in Scienze Naturali a Milano, intraprende il percorso di fotografo come accurato osservatore di mondi nuovi da esplorare, persone da scrutare, per poi documentare. Dopo aver fatto ricerca in luoghi come la Tanzania, con uno studio sui leoni, e poi in Islanda e Marocco come guida, collabora con Panorama Travel, Bell’Europa, Bell’Italia e Marie Claire. Il passo successivo Џ la città, e il sociale, raccontato attraverso l’essere umano, e le sue espressioni. Nel 2012 vince l’ International Photography Awards (IPA) con il progetto Milan Closet. Nel 2013 espone a Palazzo delle Stelline nella mostra Lost in chaos.

Benedetti Giacomo (Pietrasanta, 1988)Il giovane artista toscano elabora immagini complete nello stile, ma mai finite nel senso, da una lotta tra uomo e donna, anzi uomo e animale, che si fondono divenendo un corpo unico; o una citazione da un Lynch, o ancora un ritratto con tazzina di caffЏ ripreso da Kieslowski. Giacomo Benedetti gioca con rigorosa inquietudine e seriet€ con volti noti, come la maschera del protagonista di V per Vendetta, con in mano la testa di Sarkozy, o un corpo con volto di medusa (o fungo atomico) che termina in arbusto. Per Arte in Sarpi porta Suor Kenya, un’opera ironica e drammatica insieme, portando avanti un discotso di imamgini talmente reali che non ci faranno dormire. Giacomo Benedetti, 1988, vive e lavora a Forte dei Marmi. Nato a Pietrasanta (Lu), fin da piccolissimo dimostra una grande passione per il disegno,frequenta per questo dapprima il liceo artistico statale Artemisia Gentileschi di Carrara e, nel settembre del 2006 si trasferisce a Milano ,dove frequenta il corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera.Nel 2010 decide di sospendere gli studi e tona a vivere in Versilia dove tuttora vive e lavora. Espone nella primavera del 2009 all’Outback cafe’ zona corso Buenos Aires e nell’autunno dello stesso anno al Saloon di via Niccolini zona Paolo Sarpi.espone il 5 febbraio a Forte dei Marmi al museo del Fortino in una collettiva di giovani artisti della zona. Nel luglio 2011 espone ad Olevano Sul Tusciano (Sa) per il Tusciano art & music insieme ad altri giovani artisti provenienti da diverse parti d’Italia.
Fa parte del gruppo A.N.S.I.A.

Bergamasco Matteo (Milano, 1982)Bergamasco costruisce realt€ complesse partendo magari da un canonico interno borghese, da un giardino visto una volta passandoci davanti, da un ritratto di famiglia ordinato, ma un po’ schiacciato nel suo interno, o ancora da un rigoroso laboratorio scientifico, forse un po’ magico, inserendo segnali di rottura, come animali, oggetti magici, simboli mistici, elementi di fantasiosa natura che lentamente invadono la tela, rompendo l’equilibrio e la normalit€, come in un universo bruegheliano dove tutto si muove, tutto ha una vita, anche il piќ piccolo dettaglio.
Mostre personali | 2012  Matteo Bergamasco, Villa Manin, Passariano di Codroipo, Ende, Kit Schulte Contemporary Art, Berlino 2011 | Limpidezza senza nome, Galleria Bianca, Palermo 2009 |Chis perceiving, Galerie Hof&Huyser, Amsterdam 2008 |Gold !, Bonelli Contemporary, Los Angeles 2007 |Other worlds (the way vision becomes hyper space), Cain Schulte Contemporary Art, San Francisco 2006 |Il portale eterico, Bonelli Arte Contemporanea, Mantova 2004 | 24 flaconi + Il flacone della morte, Chiesetta di Sant’Anna, Repubblica di San Marino
Mostre collettive | 2011 54. Esposizione d’Arte Internazionale Biennale di Venezia, Padiglione Italia Р Lombardia, Palazzo Te, Mantova; Il ramo d’oro, opere dalla collezione della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone, curated by Andrea Bruciati, Eva Comuzzi, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Udine; Difetto come indizio del desiderio, curated by Andrea Bruciati, Neon Campobase, Bologna 2010 | VII Biennale d’Arte Postumia Giovani, curated by Beatrice Buscaroli, Museo Alto Mantovani, Gazoldo degli Ippoliti, Mantova; Arrivals & Departures Europe, curated by A.Bruciati, W. Gasperoni, Mole Vanvitelliana, Ancona; Wireless, BonelliLAB, Canneto sull’Oglio; Ritratti Italiani, Pinacoteca Civica, Cento; XXL Extra Extra Large, Superstudio piќ, Milano 2009 | Plenitudini, curated by A.Zanchetta, Galleria delle Logge dei Balestrieri, San Marino; Contemplazioni. Bellezza e tradizione del nuovo nella pittura italiana contemporanea, curated by A.Agazzani, Castel Sismondo, Palazzo del Podest€ o dell’ Arengo, Rimini; Italian Calling/Future star, Bonelli LAB, Canneto sull’Oglio 2008 | Il drago di Giorgio, curated by V.Siviero, A.Zanchetta, Lab 610 XL, Sovramonte; JUNGE ITALIENISCHE KUNST, Galerie Binz&Kramer, Colonia; Caos&Caso, curated by Luigi Cerutti, My own gallery, Milano; - 30 pratiche pittoriche in Italia, curated by A.Bruciati, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San Marino, San Marino; Gold.Zero Karati, curated by M.C. Valacchi, Superstudiopiќ, Milano; STULTIFERA NAVIS, curated by A. Bruciati, M. Tagliaferro, Porta Sant’ Agostino, Bergamo 2007 |IM 02 - L’immagine sottile: opere per la collezione della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone, curated by A. Bruciati, GC.AC, Monfalcone; L’incanto dell’illusione, curated by A. Pedrani, Laboratorio Argelati, Milano; Arte Italiana, 1968-2007, curated by M. Sciaccaluga, V. Sgarbi, Palazzo Reale, Milano; Check-in, Bonelli Lab, Canneto sull’Oglio; Il grande disegno, curated by E. Gusella, Fabbrica Borroni, Bollate; New Entries, curated by M. Pizziolo, R.Ravasio, Associazione Contemporaneamente, Milano; Sguardi 2, Studio Dieci, Vercelli; Linee all’orizzonte, curated by M. Sciaccaluga, Galleria d’Arte Moderna, Genova 2006 |Ars in fabula, curated by M. Sciaccaluga, Palazzo Pretorio, Certaldo; Senza famiglia. Storie di amicizia nell’arte italiana, curated by L. Carcano, Promotrice delle Belle Arti, Torino 2005 | Lavorare non per la piramide-mente, Stecca degli Artigiani, Milano; Miracolo a Milano, curated by A. Riva, Palazzo della Ragione, Milano 2004 |IV Biennale Giovani Postumia, Museum of Modern Art, Gazoldo degli Ippoliti; Quadriennale anteprima, Palazzo della Promotrice, Torino; Solo Show, MiArt 2004, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano; Metamorfosi, XXXVII Premio Vasto, Musei Civici in Palazzo d’Alvalos, Vasto; Italian paintings: A new landscape, Galerie Hof en Huyser, Amsterdam; Allarmi, curated by I. Quaroni, N. Mangione, A. Trabucco, I. Zucca Alessandrelli, Caserma de Cristoforis, Como 2003 | Premio Paolo Parati, RinascitArte, Vittuone; Italian Factory. La nuova scena artistica italiana, curated by A. Riva, Istituto di Santa Maria della Piet€, Venezia; The Parliament Building, Strasbourg; Palazzo della Promotrice delle Belle Arti, Torino; Premio Cairo, Museo della Permanente, Milano; Cluedo. Assassinio in cattedrale, curated by M. Sciaccaluga, Sala S. Ignazio, Arezzo 2002 |Salon Primo, Museo della Permanente, Milano; Premio Lissone, curated by F. Gualdoni, Civica Galleria d’Arte Contemporanea, Lissone.

Berra Thomas (Desio, 1986)
Thomas Berra sviluppa due progetti differenti per Arte in Sarpi, il primo, allestito all’interno di Blue Rabbit, è una ricerca pittorica su di un personaggio del film indipendente di Harmony Korinne, Gummo.Una pellicola senza una vera e propria trama, ma che mette in mostra in modo frammentato e non lineare diverse situazioni e personaggi della cittadina di Xenia, in Ohio. L’immagine principale del film gira intorno a Bunny Boy, un ragazzino vestito da coniglio rosa, con grandi e lunghe orecchie. L’estetica di questo personaggio di Korinne ha ispirato questi disegni.

Il secondo progetto Џ un murale dipinto negli uffici di Edi (Effetti Digitali Italiani), delle piramidi che fluttuano su di una parete, una riflessione sulla precariet€ della bellezza.
Thomas Berra ( Desio 1986 ) vive e lavora a Milano. Numerose mostre collettive e personali. Tra le ultime: CIAO presso Room Galleria Milano, I’ll be your mirror presso Wilson Project Space Sassari e la collettiva Crises and Rises presso L’istituto di Cultura Francese, Palazzo delle Stelline a Milano.

Bertini Matteo ( Montelupo F.no, 1976)Il mio progetto per Paolo Sarpi Џ di creare uno striscione pubblico con un pensiero scritto con colori diversi, in un lato in italiano e nell’altro lato in cinese.
La frase Џ la seguente: IL SORRISO DEL CUORE й LIBERTЛ. Vuole essere un messaggio di buon auspicio di forza e di speranza nella sua semplicit€ semantica, un piccolo pensiero poetico.
Ho iniziato il mio percorso artistico avvicinandomi all’acquerello, un sentimento classico legato anche
al luogo dove sono nato la Toscana, piќ precisamente a Montelupo f.no. Dopo di chЏ ho sentito l’esigenza di sperimentare con elementi come la creta il fuoco la carta il legno ferro e una moltitudine di oggetti di svariato tipo dentro una ricerca e una sperimentazione sia interiore che esteriore, cercando di confrontarmi con le realtà artistiche che offriva Firenze dove ho avuto la possibilit€ di mostrare il mio lavoro. Dopo questo inizio è nata in me la necessità di uno studio sulla storia dell’arte alla quale poi si è susseguita una specializazzione in visual designer. Finito gli studi sono partito x New York e Los Angeles dove ho approffondito un lavoro legato alla grafica e alla ceramica, riunendo una parte di quegli elementi la creta il fuoco il colore che avevo vissuto all’inizio del mio percorso. Da questa esperienza e maturata dentro di me una forma nuova di lavoro e di riflessione legata alla geometria e al segno e a letture che ho intrapreso, tornato in Italia mi sono stabilito a Milano dove ho portato avanti questo nuovo sentimento e dove ho avuto la possibilità di confrontarmi con una nuova dimensione del mio lavoro e di presentarlo in mostre personali e collettive.
Ho sempre sentito una grande difficolt€ a spiegare le motivazioni profonde legate all’esigenza di rappresentare un sentimento; un sentimento forte sicuramente legato all’esperienza del quotidiano ma anche alla sua trasfigurazione in segno e in armonia. Non ho mai sentito un legame con un materiale specifico ma piќ con un sentimento universale che prende forma attraverso diversi gesti. Questa complessit€ della mia pratica artistica si è scontrata con un sistema che esige una forma di chiarezza, una linearit€ espressiva che mi ha portato ad avvicinarmi sempre di piќ alla poesia. La poesia non necessita spiegazione. Matteo Bertini -Montelupo F.no 1976- vive e lavora ovunque: http/matterobertini.tumblr.com

Betocchi Marco (Milano, 1964)American Reflections | Fotogafie. Tutte le fotografie sono realizzate con apparecchi Nikon FE, FM e F60 usando le pellicole tradizionali Kodak e Ilford. Si avvicina alla fotografia da adolescente per emulazione del padre Luigi, ottimo fotografo che gli regala ala capacit€ di vedere attraverso l’obiettivo.
Il padre gli regala anche la sua prima Reflex con la quale parte per gli Stati Uniti per la prima volta a diciotto anni. Per Marco Betocchi l’America e le sue suggestioni sono uno stimolo continuo per la fantasia che non diminuisce con il passare degli anni. Il mistero che c’è dietro al senso di provvisorietà e di opportunità, che la gente e le scene americane gli comunicano è lo stesso mistero che si cela dietro alla volgarità e all’eleganza straordinaria e spesso involontaria che si offrono ai suoi occhi e che, con la macchina fotografica, cerca in qualche modo di fermare, sempre con la sensazione di esserci riuscito solo in parte. Le “reflections” sono l’essenza di questo tentativo, nelle cui intenzioni l’attenzione alla forma, alle linee al punto di fuoco dovrebbero sempre accompagnare l’emozione.
Marco Betocchi, Milano 1964. Vive e lavora a Milano.

Bo 130 (Milano, 1971)L’immaginario di Bo130 Џ un viaggio nel suo subconscio... quasi come se si entrasse in un archivio mentale di un alieno in visita sul nostro pianeta. Nel suo lavoro, ricordi d’infanzia mescolano con musica nera, diverse culture, cibo, sesso, fumetti, alieni storie, calligrafia e arte tribale; il tutto viene stratificato in modo spontaneo, intuitivo e allo stesso tempo controllato e le diverse tecniche si sovrappongono e si alternano in una giustapposizione lisergica di colori e forme. stampa e disegni, analogico e digitale, mouse e pennello, colori acrilici e vernice spray, stencil, adesivi e pennarelli. A Bo130 piace chiamare il suo lavoro “ Tribalismo Annunakiano”. La sua “dipendenza” dai graffiti inizia nel 1985 dopo un viaggio nella “Grande Mela”. Durante gli anni ‘90 si trasferisce a Londra alternando periodi di permanenza a New York. A Londra studia al Central Saint Martins College of Arts and Design e al London College of Communication. Le sue opere sono state esposte in importanti musei e gallerie e fanno parte di diverse collezioni private europee e statunitensi. Per citarne alcune... 63Ў Edition Michetti Award. Michetti Foundation. Chieti. Italy. 2012 | “L’art Du Graffiti - 40 ans de Pressionnisme” Forum Grimaldi, Monaco, France. 2011 |“Apocalypse wow” Р Macro Future, Museum of Contemporary Arts Р Rome, Italy. 2009 |”Tag at the Grand Palais” Р The Gallizia Collection. The Grand Palais. Paris, France. 2009 |”Nomadaz” Curated by Pablo Aravena. Scion Gallery. Los Angeles, USA. 2008 |”The Streets of Europe” Jonathan Levine Gallery. New York City, USA. 2007| “StreetArt SweetArt” PAC Padiglione d’Arte Contemporanea. Milan, Italy. 2007 |- “Wooster on Spring”, Curated da Marc and Sara Shiller - Wooster Collective. New York, USA. 2006 |”All the people we like are dead”. Curated by Rick Blackshaw. 17Kingsland Gallery London, UK. 2004. www.bo130.org | http://bo130.blogspot.com/

Botti Davide (Vignate, 1990)Sono nato e cresciuto a Vignate, un paesino nella provincia est di Milano. Gi€ in giovane et€ ho manifestasto interessi per il mondo dell arte e per la libert€ di espressione. Ho frequentato il liceo artistico Caravaggio a Milano che mi ha permesso una magere stato invitato a fare la mia prima mostra nel birrificio “La Spilleria” a Sant’ Agata ho preso la decisione di iscrivermi all’ Accademia di belle arti di Brera ,nella quale frequento attualmente il primo anno.Sentimenti e sensazioni che accompagnano me come altri nel corso della vita, trasmessi attraversi la difficolt€ di far scorrere il pennello su un materiale vivo come il legno. Forme flutuanti nello spazio che interagiscono tra loro, rappresentanti dei cambi d’umore che mutano, si mescolano e creano filamenti, plasmando differenti stati d‘animo spesso in contrasto tra loro. 2 quadri della serie: “Un centesimo per quello che pensi” quadro “Bacio sull’ orecchio” installazione “Descriveranno gli alberi”

Bros Daniele (Milano, 1981)Il lavoro di Bros si snoda da anni tra critica radicale, spesso portata al limite dello sberleffo, della pratica quotidiana di supina accettazione del sistema di creazione artificiale delle immagini (e delle notizie) a cui è fatalmente soggetta la societ€ contemporanea, e divertita e sistematica ridefinizione del tradizionale rapporto tra l’artista, l’opera d’arte e il suo pubblico. Alessandro Riva

Bugo (Cristian Bugatti | Rho, 1973)
Bugo, vero nome Cristian Bugatti - Rho, (MI) 1973. Non ha mai frequentato nessun tipo di scuola d’arte, è un artista autodidatta. Per Arte in Sarpi porta La Buga (Io come una donna), una stampa fotografica che sar€ esposta in vetrina nel negozio cinese della Tim.


Bteibet Nadia Sofia (Melzo, 1990) Presso il parrucchiere Wang Sophie Ammerich, Nadia Sofia Bteibet e Andrea Cancellieri affrontano
il tema del cambiamento, in un luogo, il parrucchiere, dove a ritmi serrati persone fra loro diverse modificano il loro aspetto, chi in modo sottile e delicato, chi drasticamente. Apparenza, illusione, dinamiche sociali e processi materiali sono riletti dai tre artisti attraverso diverse soluzioni estetiche da cui emerge un interessante e comune sguardo sulla realtà. (progetto curatoriale di Caterina Molteni)Nadia Sofia Bteibet si Џ diplomata nel 2009 al “Liceo Artistico di Brera”. й attualmente iscritta al corso di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel marzo 2013 Џ stata selezionata fra i 12 miglior giovani artisti nella Sezione Under25 del Premio Arte Laguna, Venezia.


Ana Cabello Castell (Inca, Mallorca 1987)Le illustrazioni e i disegni dal tratto nero in china di Ana sono minuziosi e dal tratto impeccabile. Il ritratto Џ il timbro principale, per delineare volti rappresentando con intelligente ironia precisi dettagli della personalit€ umana. Rappresentativo il lavoro in coppia con Albert Pinya che forma un duo noto come Equipo A, in cui gli stili si incrociano amalgamandosi perfettamente. Per Arte in Sarpi Ana sviluppa un lavoro dall’ironico titolo Sexy people, dove ritrae donne dall’aspetto arcigno per puntare il dito sull’importanza che l’estetica e “l’essere belli” nella nostra società.
Diplomata in Belle Arti all’Universit€ di Barcellona (2005-2010). Si appropria della fotografia, del video e, soprattutto dell’illsutrazione, per dare un mezzo e una forma alle sue inquietudini: la comunicazione visiva e la narrazione grafica. Ha terminato i suoi studi presso l’Accademia Willem de Kooning, a Rotterdam, Olanda (2010).  In questo stesso anno vince un concorso organizzato dalla rivista “LaMono Magazine” (Barcelona/Madrid) illustrando il numero #63.  Partecipa anche all’esposizioni collettive “Praxis MMX” a Palma di Maiorca, “Love me and leave me and let me be lonely”  allo Stuffinablank.com e “Project Week” presso la  WDKA, di Rotterdam. Nel 2012 partecipa alle collettive “007, New Bond Street” presso la Galleria Federica Ghizzoni (Mil‡n, Italia) e “Scusate il disturbo”, Palazzo Isimbardi (Mil‡n, Italia). Nel 2013 si Џ potuta vedere la sua opera presso il Palazzo Della Stelline, per la collettiva “Lost in Chaos”. Recentemente ha partecipato alla mostra “Cosumir preferentment” nel Festival Miradas de Mujeres insieme a Diana Coca y Dolores Sampol.
Oggi fa parte del progetto di curatela editoriale “VeintitrЋs” www.veintitres.es

Cancellieri Andrea (Segrate, 1988) Presso il parrucchiere Wang Sophie Ammerich, Nadia Sofia Bteibet e Andrea Cancellieri affrontano il tema del cambiamento, in un luogo, il parrucchiere, dove a ritmi serrati persone fra loro diverse modificano il loro aspetto, chi in modo sottile e delicato, chi drasticamente. Apparenza, illusione, dinamiche sociali e processi materiali sono riletti dai tre artisti attraverso diverse soluzioni estetiche da cui emerge un interessante e comune sguardo sulla realt€. (progetto curatoriale di Caterina Molteni) Nato a Segrate(MI) il 20 Marzo 1988. Si diploma in studi classici proseguendo gli studi all’Accademia di belle arti di Brera, iscrivendosi al corso di grafica d’arte (incisione). Dal 2007 collabora con brand d’abbigliamento, agenzie pubblicitarie, riviste e siti internet come illustratore. Collabora  inoltre, come scrittore, per case editrici di libri per bambini.

Cantoni Valentina (Bologna, 1982)Ceci n’est pas un sac. Questo non Џ un sacchetto!
“Questo non Џ un  sacchetto” afferma la giovane artista di Modena Valentina Cantoni, che si Џ diplomata all’ Istituto Europeo di Design in Milano. I “Ready Mades” dadaisti di Marcel Duchamnp, che per primo ha lanciato un nuovo modo di concepire l’arte contemporanea, hanno permesso di giustificare con questo precedente qualsiasi stravaganza in fatto di scelta di tecniche pittoriche e materiali per comunicare un’ idea. Valentina Cantoni Џ affascinata dall’ oggetto-rifiuto che trova nei mercatini di Milano o nel negozio d’ alta moda di via Montenapoleone, tanto che lo fa rivivere con una nuova denotazione comunicativa concettuale, di Magrittiana memoria piќ che un significato o un’idea dadaista, dove l’oggetto diventa “arte bella e pronta”. Si apre quindi una nuova dimensione, che lascia libero sfogo alla fantasia dell’artista. Dal sacchetto di Valentina escono: paesaggi, figure, cieli, scritte pubblicitarie, con accostamenti inconsueti di contenitori cartacei incollati tendenti a una nuova e occulta significazione. Valentina Cantoni Џ nata a Bologna nel 1982. Trasferitasi da Modena a Milano si Џ diplomata presso l’istituto Europeo di design. Attualmente vive e lavora a Milano.

Carrara Linda (Bergamo, 1984)
Paesaggi, foglie, natura, parchi e giardini, una finestra sull’esterno, architetture asettiche e senza uscite, tetti spogli, interni logori, esterni piќ vivi, piscine abbandonate, scalinate deserte, una tazza rossa, un uovo, un pavimento ... nature morte pittoriche che, via via che lo sguardo si concentra, prendono forma e vitalit€ attraverso il colore, velato ma deciso. Velata e decisa Џ anche Linda Carrara, con un procedere delicato, ordinato, quasi ossessivo nelle forme ripetute e nella stesura di strati dalle tinte al primo sguardo cupe, spesso grigie, e anche nere, e sulle quali lentamente si fanno strada i colori: i bianchi, i verdi, gli azzurri, come spot di luce nell’ambiente. E tutto senza segno di vita in quell’istante. Anzi, senza segno umano, che forse c’Џ stato, ma era di passaggio nei paesaggi rubati e poi ripresi dell’artista. La Carrara per Arte in Sarpi ironizza sostituendo uno specchio reale all’interno del negozio di moda Gianni Italia, con... uno specchio dipinto. Nata a Bergamo nel 1984, Linda Carrara ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Monza e si Џ diplomata nel “dipartimento sperimentale d’arte contemporanea” dell’Accademia di Belle Arti di Brera.


Caruso Anna ( Milano, 1980)“Sospeso tra mondo fenomenico e noumenico
Џ il lavoro di Anna Caruso, che evidenzia i punti di snodo e contatto tra la cultura materialista occidentale e la religione e il folclore tradizionali. L’artista usa il linguaggio della metamorfosi e della  trasfigurazione per descrivere la coesistenza  all’ interno dell’ individuo di due aspetti apparentemente contrapposti, quello razionale e quello istintuale, rispettivamente simbolizzati dalla forma umana e da quella animale. Invece che creare compatti ibridi antropo-zoomorfi, Anna Caruso costruisce figure eteree, prosmatiche, in cui convivono, quasi impercettibilmente, l’uomo e la bestia.“Mi servo di una tecnica pittorica ad acrilico su tela priva di preparazione”, racconta l’artista, “che mi consente di giustapporre il colore senza eccessive sfumature e di poter lavorare con stratificazioni e trasparenze”. Attraverso questo espediente ottico, che costringe l’osservatore ad una continua messa a fuoco dello sguardo nel tentativo di decifrare la cangiante mutevolezza delle forme, l’artista riesce, pur senza rinunciare alla narrazione, a creare una pittura liminare, ambiguamente sospesa tra astrazione e figurazione”. Ivan Quaroni Nasce a Cernusco sul Naviglio (Mi) nel 1980. Vive e lavora a Trevgilio (Bg). Nel 2004 si diploma in pittura e restauro pittorico Р Accademia di Belle Arti, Bergamo. Apertura e direzione dello Studio d’Arte Picart, Trevgilio (Bg). Mostre personali 2012 | C’ero, una volta, E-Lite StudioGallery, Lecce, a cura di | curated by Claudia Pellegrino, Grace Zanotto; C’ero, una volta, Galleria Famiglia Margini, Milano, a cura di | curated by Giovanna Lacedra, Grace Zanotto 2011 |Nessun Mago a Oz, Villa Tasca, Brembate (Mi) 2010 | Alone in Wonderland, Centro Cultura Nembro (Bg) 2008 | Latitudini, Plus Florence Palace, Firenze, a cura di | curated by Carlo Franza; Planetario, Centrale Risthteatre, Roma, a cura di | curated by Carlo Franza. Mostre collettive 2013 | Scritto sul corpo, E-Lite StudioGallery, Lecce, a cura di | curated by Flavia Lanza 2012 | Coexist. eight different kind of fantastic art, E-Lite StudioGallery, Lecce, a cura di | curated by Ivan Quaroni; Qristmas Fireworks, Circoloquadro, Milano; Surf, White Gallery, Milano, a cura di | curated by Giovanni Policastro; In art we trust, Spazio Seicentro, Milano, a cura di | curated by Pietro di Lecce; Statements 2011, Circoloquadro, Milano, a cura di Ivan Quaroni; Neo Pop, Pop Surrealism VS Urban Art, Spazio Orlandi, Milano; Illustrissima Fiaba, Laboratorio ArtiBus, Vasto (CH) 2011 | Metropolis, Graal Spazio Arte, Pavia 2010 |Il mito di Marilyn, Mazzoleni Art Gallery, Bergamo; Arte grafica Italiana, Associazione Incisori Italiani, Vigonza (Pd) 2009 | Biennale di Arte Contemporanea, Castello Svevo, Trani (Ba), a cura di | curated by Paolo Levi; MIA, Mostra Internazionale di Arredamento, Monza (Mi), a cura di | curated by Sergio Volpi 2008 |IMART, Museo Archeologico, Bergamo; Confronti di Stili, StudioKan, Parma; Emmediarte, S. Stefano Belbo (Cn); Galleria 911, La Spezia a cura di | curated by Paolo Levi; MIA, Mostra Internazionale di Arredamento, Monza (Mi), a cura di | curated by Sergio Volpi.

Casadei Sabrina (Roma, 1985)Ho pensato di entrare in maniera discreta nello spazio del negozio, inserendo dei lavori su carta nella vetrina. Piccoli gioielli tra i gioielli. Ed un’opera di grandi dimensioni a parete. La carta Џ un elemento leggero che permette una buona circolazione di aria ed il giusto equilibrio di vuoti. Cos“ ricerco un dialogo silenzioso con oggetti altri all’interno di un nuovo luogo.Sabrina Casadei nasce a Roma il 16 novembre 1985. Consegue il diploma di Maturit€ Classica e nel marzo 2009 si laurea in Pittura presso l’Accademia di belle Arti di Roma. Vive e lavora tra Roma e Berlino.

Casale Ciro (Milano, 1974)Ciro Casale nasce a Milano dove vive ed opera. Dopo vari insuccessi nel mondo del lavoro, demoralizzanti e drammatici, decide di dedicarsi a piccoli furti in supermercato (deodoranti, parmigiano, pile elettriche, etc) ma timorato da Dio e soprattutto dalla legge ripiega nell’arte dove non ha mai riscontrato nessun tipo di riconoscimento, ma temprato dal susseguirsi
di insuccessi, non desiste. Attualmente Џ iscritto all’ Accademia delle Belle Arti di Brera dove...

Clovis Donata (Milano 1977)Le foto e i disegni di questo lavoro sono parte di un archivio visivo di riflessioni e osservazione quotidiana sul corpo sensibile, in un tempo in cui la societ€ Џ la causa di una profonda dissociazione.
Si Џ diplomata all Accademia di Belle Arti di Brera
e lavora come fotografa free-lance. La sua ricerca visiva Џ da sempre incentrata sul Кcorpo e sui suoi “disturbi”, nei suoi molteplici aspetti e affascinanti risvolti. Dalla collaborazione con Steve Piccolo e Gak Sato Џ nata una prima performance sulle “gabbie del corpo”, tra suoni e visioni, con la danzatrice Stefania Trifone e gli attori Martina Codecasa, Sara Quattrino, Simone Ricciardi. http://rumorebianco-stefania.blogspot.it/2007/06/esito-infausto-8-giugno-2007-pim-milano.htm Ha collaborato con il regista Francesco Fei, nell’ideazione e nella realizzazione del video “Pas de Deux “(con Martina Codecasa)
sul tema del doppio. http://vimeo.com/28990719#

Contin Andrea (Padova, 1971)
Casta diva è una paradossale sovrapposizione di suoni simbolici: Maria Callas che canta Casta Diva e l’assordante rumore di un attrezzo meccanico al lavoro. La voce della Callas e il rumore della macchina lottano l’una contro l’altro, ma presto la lotta diventa altro, perchЋ “quei due suoni hanno, in nuce, una perfezione simmetrica, una fusione complementare tale da annullarsi l’uno nell’altro e portare all’oblio. Questo lavoro, piќ che dell’apparente stridere tra due opposti, parla di un matrimonio mistico, che esiste in ciascuno di noi, che spesso ci appare come un conflitto” (Massimo Khairallah).

Andrea Contin, Casta Diva, 2008 Video: colore, suono, 6’20’’ Casta Diva, aria da Norma di Vincenzo Bellini, 1831, eseguita da Maria Callas Andrea Contin - Padova, 1971. Vive e lavora tra Milano e Venezia. Artista eclettico, è autore di video, installazioni, performance, oggetti e disegni.
Il suo lavoro, sempre emotivamente forte, aggira la percezione razionale per arrivare direttamente ed empaticamente al centro, alla pancia, al vissuto dello spettatore che si aggiunge al suo grazie alla forza della metafora e alla semplicità di un linguaggio potente ma elegante e diretto.

Corradini Michele e Flavio Migliarelli
(Cles, 1988 + Roma, 1985)
L’opera rappresenta una ricerca sul colore e sui materiali. Il filato e il lavoro a maglia Џ un mezzo espressivo fortissimo, un’azione diretta sulla materia prima che interpreta il momento in cui viene attuata. Oggetti semplici e quotidiani che decontestualizzati assumono una forze e una valenza artistica. Lui (Michele) parte da un piccolo paesello del Trentino, fa il grafico (o il graphic designer che suona sempre meglio) e esce da casa sempre con l’iphone, una macchina fotografica a pellicola, lana, ferri e uncinetto.. non si sa mai cosa ci aspetta..Lui (Flavio) viene da Roma, fa il Designer nella Lombardia industriale e per rilassarsi, ed esprimersi ma soprattutto perchè gli piace davvero tanto è un ragazzo che lavora ai ferri.



Del Ben Piergiorgio ( Pordenone, 1990)Il giovane artista, finalista del Premio Arte Laguna di quest’anno, rappresenta l’umano sviluppando ritratti dall’identità perduta, o ancora non trovata. Uno studio poetico dato dal binomio tra l’autore Luigi Pirandello, dunque l’eterna ricerca dell’identità, e dal sociologo Erving Goffman. Le sue opere raffigurano persone distinte, ma unite tra loro dallo stesso senso di smarrimento. Tutti i personaggi si sentono oppressi dalla vita quotidiana perdendo cos“, la coscienza del proprio io. Ha conseguito nel 2009 il diploma di disegno industriale presso l’istituto statale d’Arte “Enrico Galvani” di Cordenons.
Nello stesso anno si immatricola presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia alla facoltà di “Pittura” dove nel 2012 si laurea con 110/110 e lode. Attualmente è iscritto al corso magistrale di “Product Design” dell’Accademia di Belle Arti di Brera Milano.
http://www.i-m.co/PeterOfGood/peterofgood/home.html

Dias Leite Antonia (Rio de Janeiro, 1980)I tre lavori che saranno proiettati rappresentano al meglio alcune delle caratteristiche che distinguono la produzione dell’artista brasiliana. Sempre dotate di una forte connotazione auto-biografica, le opere di Antonia Dias Leite qui presentate sottolineano anche la precisa volontà di creare effetti analogici nel linguaggio video. I film vengono intrisi di interferenze e layers che suggeriscono una risignificazione dello stesso media: una sorta di video del video, dove il supporto stesso viene messo in discussione e utilizzato come elemento base della creazione, che avviene non solo nel primo momento della cattura delle immagini, ma soprattutto nella fase di manipolazione delle stesse. L’opera quindi assume la sua forma definitiva e si completa in questo secondo livello di interferenza dell’artista.
Antonia Dias Leite (Rio de Janeiro, 1980) vive e lavora tra Rio de Janeiro e New York. Dopo una laurea alla Parsons e un master alla School of Visual Arts nel 2009 sotto la supervisione di Vik Muniz, inizia la sua carriera come video-artista esponendo a New York, San Paolo, Pechino, Parigi e Rio de Janeiro. Il suo lavoro Џ composto per lo più da opere di video-arte, ma con incursioni nella fotografia e nell’installazione.è stata finalista del premio PIPA in Brasile e il suo lavoro è stato recensito sul New York Times, Vogue, Globo e Santa Art Magazine.


Edith Kia (Milano, 1981)La sua ricerca artistica Џ indirizzata nel trovare una sintesi sul tema della creativit€ nell’ambito della fantasia visiva figurativa e astratta. Giochi interattivi, sculture di colore, installazioni di opere con figure e forme casualmente diverse. In “Arte in Sarpi” presenta due site specific. Nel colorificio un centinaio di piccole e grandi forme “fantasiose”. In panetteria un centinaio di pezzi frantumati di carta da forno bruciacchiata creano microscopiche opere astratte. Edith Kia, (Chiara Edith Maria Capellini) dopo gli studi scientifici si diploma come illustratrice e graphic designer presso la Naba di Milano con il massimo dei voti. In parallelo coltiva da sempre la passione per la pittura. E’ un percorso che la porta da uno stile street pop (materiali di scarto, oggetti, poster decorati) a un astratto figurativo (caos ritmici e coloratissimi dove l’artista riporta ordine e armonia attraverso visioni figurative).

Favilla Giacomo (Livorno, 1984)ANONYMOUS. Giacomo Favilla esplora il ruolo dell’inquinamento nella nostra societ€ consumistica usando oggetti che spesso gettiamo via senza pensarci due volte. Cibo scaduto, stoffe, fusibili, che, assemblati dalla designer Rossella Bessi, prendono forma dando vita ad occhiali unici. Questi impediscono ai soggetti di vedere, appunto, rendendosi metafora della nostra “cecità”
Giacomo Favilla, Livorno, 1984. Avvia la sua carriera con alcune pubblicazioni su magazine nazionali per intraprendere, nel 2003, il ruolo di fotografo professionista. Si stabilisce a Londra (UK) dove partecipa alla collettiva “Consumerism” presso la London Photographer’s Gallery con un suo scatto di Fine Art. Particolare successo avr€ il progetto “Polaroid Legs”, premiato da Impossible Project e Polaroid Art Italy ed esposto sempre in GranBretagna. La passione in ambito della fotografia istantanea lo sprona a realizzare anche “Polemic Cousine “esposto all’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Il suo trasferimento a Milano nel 2011 da vita al recente lavoro “Anonymus” che riceve inoltre pubblicazioni sui maggiori blog britannici e un ottimo seguito della stampa specializzata nelle nuove collezioni d’arte. “One of Us” è invece l’ultima creazione che è letteralmente esplosa sul web con una diffusione a macchia d’olio su tutti i siti specializzati ed è stata esposta al Palazzo Stelline di Milano.
http://www.giacomofavilla.com/projects/anonymous

Ferrandi Massimo (Milano, 1959)Pubblicitario e graphic designer è nato a Milano dove vive e lavora. Dopo esperienze in studi di grafica e fotografia entra in grandi agenzie di comunicazione, dove Џ autore di campagne anche internazionali. Ha firmato, come regista, diversi spot e tre cortometraggi: “Non gettate alcun oggetto dal finestrino”, “Latte freddo a parte” e “Donare è da eroi”. Si dedica ora alla pittura realizzando acquerelli con l’uso di vino e aceto e l’unico rammarico, per il momento, è di non riuscire a mantenere il profumo nelle sue opere.

Ferri Riccardo (Milano, 1994)
Riccardo Ferri partecipa ad ArteinSarpi con un progetto fotografico che documenta il nuovo volto di Milano. Fra il degrado dei quartieri periferici e l’incontro con i nuovi abitanti della città, Ferri ci mostra, attraverso il suo giovane ma maturo sguardo, una Milano multietnica, ricca di luoghi spesso dimenticati, in cui emerge l’immagine di una città in continuo mutamento. Riccardo Ferri nasce a Milano nel 1994. Da sempre appassionato di cinema e fotografia studia all’ITSOS Albe Steiner di Milano; da due anni lavora come assistente in diversi studi fotografici milanesi.


Fabrizio Ferrini (Busto Arsizio, 1974)“Lavoro sulla superficialità, l’apparenza, gli stereotipi. errore e incoerenza della rappresentazione sono caratteristiche che formalizzo in un linguaggio, il percorso che seguo è libero e poetico infantile e leggero. Il risultato è formale, rigoroso, definito. Creo brevi azioni teatrali, per attrici non professioniste che si muovono senza conoscer intenti o finalità.”
Per Arte in Sarpi Fabrizio Ferrini ha ideato una breve azione performativa della durata di 10 minuti che verr€ presentata il giorno dell’inaugurazione, 4 maggio alle 19.00 presso il negozio di parrucche Shen Zhen (via Sarpi 19). La colonna sonora Џ una collaborazione con il musicista RIVA e successivamente verranno esposte delle fotografie ispirate all’evento (documentazione fotografica a cura di Too Genius Freaks) Fabrizio Ferrini, editore indipendente, ha fondato tre magazine CAFFELATTE, THE/END., HUNTER,К dal 1999 lavora contemporaneamente al progettoК performativo GLITZ GIRLZ che ha come sede operativa e di laboratorio il GLITTER CLUB di Milano.


Gabriele Michele (Fondi, 1983)L’istallazione ha un gusto narrativo, come una narrazione frammentata, scomposta.
Oggetti di uso comune: sculture e oggetti affettivi, uniti in una sorta di mimesi vicendevole, indecisi tra
il mostrarsi e il nascondersi. Come un animale selvatico tra il curioso e lo spaventato, e le tracce che lascia di se al suo passaggio silenzioso ed ingombrante.
Opere in mostra : Doppia coppia”
“Anello mancante”
“Esiste con o senza la tua approvazione”
“Per il rotto della cuffia”
“Morgan”
“Leonardo Chiappini parla alle montagne e io origlio da una certa distanza” ecc...
(terra, cera, tessuti, stampa su cotone, argilla, ossa, pelle, pietre, spugna marina, sabbia, marmo di carrara, ceramica, muffa, conchiglia, legno, vetro, denti, gomma, resina, aloe, spina di istrice ecc...)
Michele Gabriele nasce a Fondi (LT) nel 1983, si laurea all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Artista visivo, vive e lavora a Milano.

Garolla Riccardo (Varese, 1986)Riccardo Garolla riflette e compone una ricerca sulla soggettivitàumana attraverso una serie di ritratti e autoritratti, partecipando ad ArteinSarpi con una composizione di lavori pittorici su carta e tela.
La solitudine, la ricerca di contatto e la formazione
di un sЋ in contrasto con la società e il suo “addomesticamento” sono alcuni dei temi con cui l’artista affronta il precario universo umano.
Riccardo Garolla nasce nel 1986 a Tradate (VA). Vive, studia e lavora a Milano, dove ha uno studio in Bovisa. Frequenta Pittura all’Accademia delle Belle arti di Milano.

Gavazzi Riccardo (Milano, 1982)Riccardo in pittura ha scelto, per stile e per forma, due realt€ concrete e molto forti, quella animale e quella umana. Umano e animale che convivono in una mente sola, prima singolarmente, poi, attraverso una rapida evoluzione dell’artista, mescolandosi, raggiungendo un’ ibridazione in cui la figura animale e quella umana quasi coincidono, lasciando allo spettatore il compito di scovare i dettagli dell’uno o dell’altro. Umano e animale che Gavazzi sviluppa con stili diversi: l’animale Џ colorato, immediato, violento, dalle forti pennellate, l’umano Џ minuzioso, bianco e nero, quasi ossessivo. Per Arte in Sarpi espone una serie perfettamente in linea con il contesto in cui Џ ospitato: la storica Macelleria di Paolo Sarpi, dove porta dei lavori in cui l’artista rappresenta degli animali al macello.
Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, Gavazzi sviluppa la sua base pittorica come assistente di Giovanni Frangi dal 2002 per diversi anni. Dopo una serie di lavori sul ritratto umano, dal 2006, quando espone due enormi gorilla  all’Arena di Milano, il suo stile si fa subito riconoscibile, sviluppando totale interesse verso gli animali. Nel 2007 espone Rain dogs presso la Galleria Obraz, Milano. Nel 2008 ha presentato alla BGallery di Roma la mostra Safari, attraverso un fantastico alfabeto di animali. Nel 2012 lo stile e l’interesse nel soggetto iniziano a mutare, diventando tangibili attraverso la prima opera di un ciclo che l’artista sta portando avanti oggi, Hybrid Transformation, una grande tela dai toni del bianco e arancione, raffigurante una donna con la bocca aperta in una sorta di estasi, e il volto di un lupo contrapposto, ma unito dalla stessa base, il corpo umano. L’opera Џ stata svelata per la prima volta svelato alla mostra Crises and Rises a Palazzo delle Stelline a Milano, e ha dato il via alla ricerca artistica di Riccardo sull’ibrido, dove l’umano, lentamente, prevale sull’animale. Hunter Magazine gli ha dedicato un’intera sezione scegliendo l’universo animale di Gavazzi, dunque vediamo sfilare squali, gorilla, iene, cani e maiali ...

Gong Elena
(Gong Tianyuan | ShiJiazhuang, Cina, 1992)
giare i diavoli. La tigre è il re di tutti gli animali,ha tantissimi potenze e coraggi. Nella cina, quando il capodanno le gente disegnano la tigre sulla porta al fine di proteggere le loro case,

e anche simbolo di buon auspicio e di armonia. La Gonbg per Arte in Sarpi espone una pittura tradizionale cinese su carta di riso di 30×40cm.
Vive a Milano dove studia scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. 
Racconti d’arte | Il percorso progettuale si sviluppa in un dialogo tra ricostruzioni e immagini intenzionali, che diventano le basi per la narrazione di racconti d’arte.
I racconti si trasformano in immagini che spesso richiamano episodi del mondo dell’arte,veri o verosimili, come nel romanzo storico. Il processo di espansione delle storie fa emergere memorie, problematiche, contraddizioni, amplificate dalla cultura globalizzata: ne nascono prodotti che, dialogando con l’identità culturale collettiva, hanno l’effetto di relativizzare le esperienze creative.
Il linguaggio che ne scaturisce non è riconoscibile per una continuità formale ma per un percorso di elaborazione narrativa, che coinvolge anche la scelta e l’uso dei materiali e delle tecniche. Tutte le citazioni vengono rielaborate con il disincanto e l’ironia del presente con l’intento finale di realizzare un oggetto nuovo e formalmente risolto. Gianni Mannocci e Caterina Perrone vivono e operano a Firenze. Realizzano pezzi unici o in piccola serie che si collocano tra l’arte e il design.

Grossi Ester (Avezzano, 1981)Funeral Џ una riflessione personale sul lutto, sul funerale in quanto rituale. Il progetto ha preso forma
in Abruzzo, durante il periodo del terremoto del L’ Aquila (aprile 2009). Ad averne segnato la nascita ha contribuito anche il serial televisivo Six Feet Under 1, mi ha notevolmente influenzata nell’ atmosfera generale delle tele, nella scelta cromatica, nell’idea di rappresentare un funerale con un pizzico di humor nero e surrealismo. Diverse persone di cui non conosciamo l’o di sguardi, visi che comunicano stati d’animo, dolore in alcuni, distrazione in altri. Altrettanto ignota è l’identità della persona defunta (volutamente non al centro dell’attenzione).
Questi personaggi condividono uno spazio (il tipico cimitero all’americana con i defunti seppelliti, per l’appunto, sei piedi sotto terra), che per i suoi colori e il suo essere reso in modo essenziale appare surreale e inconcluso. L’occhio cerca inevitabilmente uno spazio “altro” che si percepisce ma non c’è; si tratta della sensazione evocata dal Dream Pop. Lo spazio rappresentato non è fantastico, d’invenzione, ha chiari riferimenti al reale eppure è uno spazio che ha bisogno di uscire dalla tela. Proprio in quanto Dream Pop, l’atmosfera non è decadente, piuttosto ultraterrena; il funerale è comunque un rito di passaggio. Funeral è nata come mostra itinerante
e in collaborazione con il musicista Jonathan Clancy (in arte His Clancyness) che ha creato per l’occasione una musica di sottofondo dark - gothic - sognante. Il progetto è stato presentato a gennaio  2010 presso la galleria Fabrica Fluxus di Bari, successivamente a Bologna presso lo Spazio Gianni Testoni La 2000+45 e a Reggio Emilia presso lo Spazio Gerra. Ester Grossi - Avezzano (AQ), 1981. Diplomata in Moda, Design e Arredamento presso l’istituto d’arte “Vincenzo Bellisario”, nel 2008 ha conseguito la laurea specialistica in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale presso il DAMS di Bologna. Si dedica da anni alla pittura ed ha all’attivo diverse mostre in Italia e all’estero; e’ vincitrice del Premio Italian Factory 2010 e finalista del Premio Cairo 2012. Come illustratrice ha realizzato manifesti per festival di cinema e musica (Imaginaria Film Festival, MIAMI-Musica Importante a Milano, Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto) e cover per album di band musicali (A Classic Education). Collabora frequentemente con musicisti per la realizzazione di mostre e installazioni pittoriche-sonore.

Guildor (Milano, 1983)Nasce nel 1983. A 3 anni, aprendo e saltellando sullo sportello del forno, fa crollare la   cucina non ancora fissata al muro. Si salva incastrandosi proprio in quel forno ma ricevendo in cambio una lastra di ghisa in testa. Forse, da quel momento, una parte di lui è rimasta ferma a quell’per la prima volta significati e funzioni degli oggetti che lo circondano. Reinterpretando i significati dei materiali o dei supporti utilizzati, prova a scoprire un’altra realt€ possibile, soggettiva e alternativa a quella che tutti noi apprendiamo naturalmente giorno dopo giorno. Il panorama urbano è anche teatro della nostra quotidianità e delle relazioni che, un pezzo alla volta, compongono il significato della nostra stessa vita. Questo lo ha portato a sviluppare un tipo di arte relazionale che osserva, e in alcuni casi incentiva, determinati comportamenti sociali.


Lady Tiz (Bisceglie, 1973)Sweet ‘n’.Ladytiz è un’illustratrice, art director e designer. Vive, disegna e lavora tra Culver City e Milano, dove l’avete già incontrata al PAC - Street Art Sweet Art - e allo spazio Eventiquattro - Pop Up Design Tour AAM 2013.

Lardera Luca (Milano, 1987)NPA @ Sarpi | Partecipa alla mostra collettiva ARTE in SARPI presentando “NPA (Non Pixel Art) @ Sarpi”, una mappatura/raccolta di luoghi speciali, simboli, pregiudizi e scene di vita quotidiana del quartiere Sarpi illustrate a mano prendendo spunto dalla Pixel Art ma distaccandosi totalmente dal digitale nella sua realizzazione. Nato a Milano, si laurea in grafica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Lavora come freelance nel campo della grafica/illustrazione. Gia presente nell’universo del FuoriSalone dall’aprile 2009 con l’installazione “sogno” nella vasca di via Conca del Naviglio, parte del progetto “Milanomifamale” ideato da Stefano Mirti e Giorgia Lupi e pubblicato sul magazine Ddn Free. Nel 2010 realizza “metamorfosi_RESPY” un laboratorio a cielo aperto con performance e video installazioni di studenti provenienti da differenti Università/Accademie. Mentre nel 2011 realizza una video installazione che accompagna il lavoro “A Voyage in Lightness” della designer Francesca Lanzavecchia per Samsonite. Sempre dal 2009 si avvicina al mondo del design ed i suoi protagonisti attraverso collaborazioni con le riviste Abitare e Klat come foto-video reporter e illustratore.
Il 24 Novembre del 2012 Џ presente al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia di Architettura con
“Ho visto una sposa davanti a casa mia”. Foto, illustrazioni e racconti del viaggio in bicicletta intrapreso da Milano alla Biennale. http://lucalardera.tumblr.com

Luca Condorelli (Catania, 1991)
(in arte “LucaWario”)
Il suo percorso artistico inizia gi€ in giovane et€ entrando a far parte della scena artistica underground catanese. In quegli stessi anni frequenta l’Istituto d’Arte di Catania dove scopre l’interesse e la forte inclinazione per la fotografia. Concluso il percorso di studi con il conseguimento del diploma in grafica pubblicitaria e fotografia, nel Novembre del 2010 si trasferisce a Milano con l’intento di arricchire la sua formazione. Frequenta corsi di cinema e fotografia. Nell’anno formativo 2011/12 viene ammesso all’ Accademia Teatro alla Scala di Milano al corso per fotografo di scena e al corso per operatore video “Digit-ars”. La giovane età e la capacità di sperimentare tecniche artistiche e fotografiche gli consentono di esprimere in modo originale la propria creativit€ e poliedricità nelle sue opere. (condorelliluca@gmail.comК)



Maggi Giampietro (Milano, 1934)Giampietro Maggi è fra i più celebri e rappresentativi pittori milanesi. La sua è un’arte che parla a tutti.
Una celebrazione della fatica e della laboriosità umana, ma anche una visione di luoghi, a testimoniare
ai posteri la bellezza della vecchia Milano che scompare Рnon per nulla è stato soprannominato “il pittore dei Navigli”- ma non solo. Venezia, il sud dell’Italia, antichi muri, e porte, vecchie, vissute quelle che tanto lo affascinano attraverso le quali cerca di indovinare l’intimità che dietro si cela. Maggi non rappresenta soltanto Milano come città, la sua città, ma rappresenta la zona Paolo Sarpi, dove Џ nato, ha vissuto e dove ancora oggi lavora.
Nato a Milano nel 1934, diplomato all’Accademia di Brera, Giampietro Maggi dipinge da piќ di 50 anni.
Alle mostre allestite in questo lungo periodo, ai numerosi premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali, si aggiunge la mostra antologica Una vita per l’Arte che a Milano, la sua città, si allestisce per festeggiare il felice avvenimento. 50 anni di una pittura fatta di valori autentici, priva di ammiccamenti, praticata con uno scrupolo ed una seriet€ davvero eccezionali. Giampietro Maggi, Cavaliere della Repubblica per meriti artistici, vive e lavora a Milano.

Magnano Lucrezia (Milano, 1991) ‘Analogica’ Џ la rappresentazione dei primi oggetti del desiderio femminile, che piќ che semplici giocattoli si elevano a rango di vere e proprie icone su cui caricare desideri, impulsi e frustrazioni; presenti in ogni età della donna ne scandiscono il tempo ma anche l’immobilità. Inesorabilmente arriva il Fine ultimo, il ridimensionamento umano, non sono piќ le immagini a muovere le lancette dell’orologio ma la lenta e inarrestabile osservazione di noi stessi.
Nata a Milano nel 1991, dopo il diploma al Liceo Classico C. Varese di Tortona si iscrive al dipartimento di Pittura dell’Accademia di Brera dove attualmente frequenta il terzo anno.

Martini Fulvio (Milano, 1956)Fulvio Martini Р Milano, 1956. Osservando Primitivi toscani, Espressionismo, fumetti anni 70, mescolati con un pizzico di cinismo, satira e una buona dose di ironia per rendere il tutto sopportabile, rappresenta l’uomo, le sue storture mentali, aberrazioni etiche, patologie morali, ed il mondo, sfruttato e inquinato,  in cui vive innaturalmente. Per Arte in Sarpi espone, presso la storica Cappelleria Melegari, “Fidati di me!”  Acrilico su legno, 50x90.www.fulviomartini.it

Mei Silvia (Cagliari, 1985)Il mio progetto consiste nel voler proporre al pubblico immagini, su supporto cartaceo, in cui ho creato un innesto tra pittura e disegno. L’elemento animale è presente e accostato all’uomo in quanto la distinzione estetica tra uomo e animale non vale per quella interiore e sentimentale. Il progetto è un modo per celebrare la bellezza del decadimento fisico volta a far riemergere nei personaggi  parte dell’animalità ormai frenata dall’uomo e che intendo risvegliare.
Per animalità intendo la spontaneità che accompagna la sincerità infantile: il mio lavoro Џ quindi come un viaggio, un ritorno al passato, all’istinto. Si tratta di situazioni che accosto alla Natura, di cui le foglie sono il simbolo, affinchЋ possano curare dai mali e riportare a un’armonia interiore. Le piante e le foglie circondano e crescono dall’uomo, in quanto doni e dolori offerti dalla Natura che indistintamente devono essere accettati.
Silvia Mei è una pittrice di origine sarda, classe 1985. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Sassari nel 2009, si trasferisce a Milano per frequentare l’Accademia di Brera, di cui le manca solo la tesi. Tra il 2010/2013 è finalista in diversi premi, tra cui Premio Celeste (secondo premio) e Italian Factory. Ha partecipato a collettive come Arte Accessibile, o presso la galleria Antonio Colombo o Fabbrica Borroni. E personali dai titoli Ad Mirabilia, Reincarnati in natura, e Different Identities

Meschiari Guido (Carpi, 1982) Studios | “L’arte contemporanea pare perseguire come valore primario una intenzionale rottura delle leggi di probabilit€ che reggono il discorso comune mettendone in crisi i presupposti (...) non riconfermando in modo “bello”, in modo “piacevole” un linguaggio accettato e idee acquisite, ma rompendo le convenzioni del linguaggio accettato e i consueti moduli di concatenamento delle idee, per proporre un uso inopinato del linguaggio e una logica non consueta delle immagini, tale da dare al lettore un tipo di informazione, una possibilit€ di interpretazioni, una rosa di suggestioni, che sono al polo opposto del significato come comunicazione di un messaggio univoco.” Umberto Eco, Opera Aperta,1962. Vive e lavora tra Modena e Milano. Consegue il diploma Accademico, Biennio sperimentale di Fotografia, Accademia di Belle Arti di Brera. Assistente freelance per: Big Sky Studios (Londra), Black Island Studios (Londra). Assistente di studio per: Mert Alas and Marcus Piggot (Art Partner), David Sims (Art Partner), Jason Bell www.jasonbellphoto.com | Tester Nuovi Volti per: Storm Models Agency (www.stormmodels.com) London e Next Models Agency (www.nextmodels.com) London | Fotografo per “La Sterpaia” (www.lasterpaia.it), Oliviero Toscani Studio (Pisa). Ha partecipato a progetti di rilievo nazionale come “Razza Umana” e campagne per McDonald’s Italia e Internazionale FC | Selezionato come fotografo per far parte del “Progetto Santo Spirito”, a cura di Oliviero Toscani. Lavoro reportagistico sulle contraddizioni del quartiere piќ antico di Firenze.

Microbo (Catania, 1970)Dipinti e illustrazioni di Microbo, rappresentano un microcosmo immaginario, fatto di fili, cavi e creature viventi informi che ricordano la complessit€ della vita.
Come ogni forma di musica nasce dall’incontro suggestivo di appena sette note, cos“ l’arte di Microbo si sviluppa attraverso la combinazione di elementi base con i quali si diverte a sperimentare. Creature organiche dalle forme piќ svariate che sembrano fluttuare in una sorta di liquido amniotico in cui tutto deve ancora prendere la sua forma. Un liquido che nutre i suoi abitanti in assoluta assenza di gravità, suggerendo l’immagine di quella leggerezza che rappresenta la parte migliore dell’esistenza.
Nata e cresciuta in Sicilia. Microbo ha trascorso gli anni 90 a Londra, studiando e lavorando inizialmente nell’ambito della grafica e multimedia e iniziando una stretta collaborazione con il suo compagno, l’artista italiano Bo130.  Al loro ritorno in Italia, la coppia ha organizzato delle mostre che sono state al centro dell’attenzione nel panorama dell’arte emergente in Europa e negli Stati Uniti. Arteimpropria (2003) e The Urban Edge Show (2005) sono due degli eventi che hanno piќ influenzato la corrente principale italiana inserendola nel movimento globale di arte underground che sarebbe presto venuto fortemente alla ribalta.  Insieme a The Don sono anche i tre autori di “Izastikup” libro dedicato alla cultura degli stickers autoprodotti, edito da Drago nel 2005.
Artista autodidatta, i suoi trademarks “doodles” e il suo caratteristico universo “organico” visuale la collocano come riferimento nel mondo della “Street Art”, della grafica e dell’illustrazione contemporanea, anche se, l’estetica seducente e positiva dei suoi dipinti riscontra entusiasmi e favori oltre che ai giovani creativi ai conoscitori d’arte affermati.
Le opere di Microbo fanno parte di collezioni private e pubbliche in Europa, U.S.A. e Libano.
Negli ultimi 10 anni le Џ stata dedicata attenzione in diverse pubblicazioni di settore e ha partecipato a diverse mostre che comprendono: “Tag” - Grand Palais - Parigi; “Streets of Europe” - Jonathan Levine - NY; “Street art, sweet art” PAC - Milano; “Street Up” - Byblos Art Gallery - Verona; “Nomadas” - Scion Gallery -Los Angeles; “No New Enemies” - Giardini Botanici - Bruxelles; “Wooster on Spring” - NY, “Now Underground” - Binario 21 Staz. Centrale - Milano. By Harlan Levey (Editor in Chief, Modart Magazine)

Migliara Mario (Milano, 1962)Diana Cacciatrice | Unmithos si rifa alla percezione lontana dell’archetipo mitologico. Quello che di solito immaginiamo in un’icona in questo lavoro tende a essere ribaltato mostrando l’altra meta del cielo ovvero quella dell’assenza del mito. Un legno ritrovato in luogo incerto serve a ricondurre al pensiero mitologico e di conseguenza alla sua rinnovata icona. К
Mario Riccardo Migliara Р Milano, 1962. Regista e Artista si misura per smania di ricerca in diversi campi, reinterpreta la sua esperienza teatrale con forme e materiali nuovi non tralasciando un’esperienza contenutistica tipica delle drammaturgie.

Minelli Filippo (Brescia, 1983)Filippo Minelli presenta un lavoro ready-made sulla globalizzazione e la religione composto da oggetti
comprati/raccolti/trovati durante viaggi in 4 continenti
Filippo Minelli (Brescia 1983) vive e lavora a Brescia. Minelli Џ un artista che sviluppa un percorso personale in cui investiga la realt€ contemporanea attraverso l’uso del linguaggio in tutti i suoi aspetti: dalle parole che si fondono al contesto in cui si calano creando opere concettuali fino alla rappresentazione del silenzio con diversi media. La fotografia diventa documentazione e mezzo artistico di una produzione che prende la sua vitalit€ dal viaggio come esperienza vissuta. Il suo lavoro Џ esposto in Musei, Fondazioni
e Gallerie in Italia e all’estero.

Mr. Degr“ (Luca de Gradi | Como)Il concetto del lavoro Џ il rapporto della forza pubblicitaria che hanno le grandi aziende, come il logo, gli slogan, l’immagine come il pagliaccio, e tante altre cose che creano un prodotto e un azienda leader sul mercato. Mr. Degr“ fa la stessa cosa a suo modo, da artista. Qui autorappresentato senza testa eКsenzaКsensibilit€ tipica dell’artista, senza un volto rivelatore l’anima.
Luca De Gradi aka Mr.Degr“, ha iniziato il suo percorso artistico con i graffiti writing in parallelo con gli studi artistici alla scuola d’arte, mi sono distaccato da questi per dedicarmi all’arte contemporanea e alle sue mille forme, con opere di gradi dimensioni dai volti stravolti, espressioni estreme, colori dal forte impatto.

Mulè Leoluca (Palermo, 1987)Leoluca MulЏ presenta ad arteinsarpi l’intenso lavoro pittorico, “Sognanti/ rapiti vagano per la strada, sordi ascoltano le tue parole”. L’artista descrivendo la sua opera dice, “Il vagare e l’ascoltare diventano l’uno cieco e l’alto sordo quando pensieri,angosce e desideri ci rapiscono a quello che ci circonda. Il corpo Џ una finestra che mette in relazione due mondi: quello intimo e interno e quello condiviso ed esterno. A volte quello intimo mi rapisce,mi lega al suo interno ed incapace di sottrarmi a questo ratto divento assente sulla strada cheК percorro, lontano alle parole che desiderano attenzione ed ascolto.”
Nato a Palazzo Adriano in provincia di Palermo il 06/06/1987, frequenta il liceo artistico a Corleone. Attualmente vive e lavora a Milano dove frequenta il biennio specialistico in pittura all’ Accademia di Belle Arti di Brera; dal 2012 fa parte del Gruppo artistico A.N.S.I.A.

Muzi Anna (Roma, 1962)Anna Muzi, Џ presente al bar Rosa(Amico Bar, di fronte alla cappelleria Melegari) Кintitolato per l’occasione К“Boudoir degli oggetti volanti” (installazione di quadri ad olio); nel negozio cinese di scarpe sotto all’impalcatura angolo via Messina, con un grande quadro 190X100 cm. olio su tela Кintitolato “ Chinamood”; e, Кinsieme a Dario Arcidiacono, nel “Cinema Inferno” (accanto a il macellaio Sirtori). Arcidiacono allestisce la vetrina con locandine di film immaginari ,e Anna Muzi inserisce all’interno una tela dal titolo: “ Kowalsky in benzedrina -Vanishing Point 1974 “ come se fosse lo schermo del film proiettato. Anna Muzi Џ nata a Roma nel 1962 e vive e lavora a Milano. Ha frequentato l’Accademia di Moda e Costume a Roma e la Central St. Martins School of Arts di Londra. Ha tenuto la sua prima personale nel 1998 presso  la galleria Antonia Jannone di Milano.  Tra il 2007 e il 2009 ha esplorato attraverso la pittura il quartiere in cui abita: la zona che gravita su via Paolo Sarpi, vale a dire la Chinatown ambrosiana. I suoi ritratti di giovani cinesi perfettamente inseriti nella movida milanese sono stati esposti presso lo Spazio Orso 16 di Milano, lo Spazio Perl’ArteContemporanea di Lugano e lo Spazio Nuovo Centro Internazionale di Brera di Milano.


Omer TDK (Federico Unia | Milano, 1983)Federico Unia, alias Omer. Nel negozio di Andrea sono intervenuto su dei suoi cartelloni pubblicitari, seguendo la logica dei miei interventi sulle tele, il risultato Џ un estraniante pop-art con un forte concetto. Si analizza in tutto il negozio la stretta relazione tra l’uomo e il suo istinto, uomo e le sue origini, l’uomo ed i suoi traguardi e l’uomo in relazione alla bestia, intesa come simbolo del origine dell’evoluzione e come simbolo dell’involuzione.
Il comun denominatore del lavoro di Federico Џ il poster, accostato a immagini iconografiche riconoscibili dalle masse. Mutuando dalla pop art l’ironizzazione demistificante della societ€ mediatica e consumistica, il giovane writer rivisita con sapiente maestria l’iconografia pubblicitaria, esprimendo concetti talvolta graffianti  e spietati, talaltra soavi e riflessivi fino alla sublimazione di un ideale mistico. Attraverso la sperimentazione di una variet€ di tecniche esecutive, che vanno dal collage all’ingrandimento fotografico e al fotomontaggio, dal calco fino alla fusione di materiale plastico, l’artista Џ giunto a una personale tecnica pittorica contraddistinta da un originale utilizzo del poster. Il poster, applicato su tela o su muro, ridipinto, rielaborato e trasfigurato, prende ora nuova forma e assume nuovi significati, modellandosi in una creazione indipendente, che rompe il confine tra immagine bidimensionale e immagine plastica, come nelle sperimentazioni a quattro mani con lo scultore Emiliano Rubinacci. Numerosi sono gli interventi di arte murale, a Milano e in altri contesti urbani, che testimoniano la ricerca creativa di questo promettente artista. La profonda conoscenza delle reazioni chimiche che avvengono tra elementi di contrastante natura e l’eccellente uso degli spray con mano veloce e repentina, gli permettono di raggiungere effetti insoliti e sorprendenti, fino alla sintesi di un concetto tramite la rarefazione dei colori. 
Laureato all’Accademia di Belle Arti di Brera con il massimo dei voti, collabora dal 2004 con il gruppo artistico TheBagArtFactory. Nel 2007 entra a far parte del TDK Crew, lo storico gruppo di writer milanesi, una delle realt€ notoriamente piќ forti e radicate nell’ambiente del graffiti writing italiano.

Pao (1977, Milano) Sono nato in via Messina e cresciuto in p.le Baiamonti, Paolo Sarpi rimane il mio quartiere di adozione, dove ho amici e punti de che amo, in cui confluiranno storia personale e storia della zona. Paolo Bordino (Pao) Џ nato nel 1977 a Milano, dove vive e lavora. La sua formazione avviene in teatro come macchinista, fonico e tecnico di palcoscenico con la compagnia di Dario Fo e Franca Rame. Studia e lavora presso i laboratori del Teatro alla Scala di Milano; nel 2000 realizza i primi interventi di Street Art. Nel 2005 fonda Paopao Studio, che si sviluppa ulteriormente dopo l’incontro con la graphic designer Laura Pasquazzo, collaborando con diverse aziende e operando in differenti campi: grafica, web design, allestimenti, decorazioni, merchandise, produzione e promozione di oggetti. Espone in numerose mostre collettive e personali, in musei e gallerie private, in Italia e all’estero.

Paolini Roberto Rup (Milano, 1977)La testa come luogo da abitare: ostile e imperscrutabile quanto il piglio veloce e minimalista che caratterizza le sue illustrazioni. Ogni personaggio, definito da pochi tratti in un bianco e nero spigoloso, Џ protagonista e spettatore, claustrofobico, della propria assenza. Si definisce per sottrazione. Interprete riluttante di un’intimit€ inafferrabile che fa i conti con se stesso, l’altro e la societ€. Se la volont€ Џ un’inerme tentativo di autoaffermazione, il gesto Џ mancanza. Dentro ogni uomo c’Џ l’intuizione di un eroe sconfitto. Mentre il suo sguardo e il suo pensiero viene rivolto oltre i confini del foglio e dell’inquadratura.
Roberto Rup Paolini Џ regista, scrittore e illustratore milanese. Dal 2007 è attivo sulla scena creativa indipendente con videoclip, cortometraggi e documentari. “Arrivederci a Taranto”, il suo primo documentario, è entrato a far parte degli archivi dell’Istituto Luce come opera di interesse sociale. Vive e lavora a Milano.

Parasite 2.0 (Milano, 2010)Paolo Sarpi Mobile Cinema. Il progetto si ispira alle miriadi di carrelli e bici trasportatori che si trovano per Paolo Sarpi. Queste attrezzature  si sono negli anni trasformate nel simbolo delle controversie tra i residenti italiani e cinesi. Se invece che trasportare merci questi carrelli fossero delle attrezzature mobili volte alla trasformazione dello spazio aperto in luogo d’incontro tra le due differenti culture? Per le due settimane di Arte in Sarpi i residenti potranno partecipare alla costruzione del carrello Paolo Sarpi Mobile Cinema ed essere spettatori del programma di quattro proiezioni tra alcuni capolavori cinematografici cinesi e italiani sottotitolati. Programma | 1_La guerra dei fiori rossi_diretto da Zhang Yuan_20062_Miracolo a Milano_diretto da Vittorio De Sica_19513_Mille miglia lontano_diretto da Zhang Yimou_20054_La strada_diretto da Federico Fellini_1954
L’impossibilit€ d’espressione per dei giovani studenti a livello accademico e professionale porta alla nascita nel 2009 di PARASITE2.0, laboratorio collettivo e aperto basato sul libero scambio d’idee, che s’interroga sullo stato della vita urbana, nell’era della “webcrazia”, della crisi diffusa, liquida, della iper-pianificazione delle nostre citt€ e delle nostre vite. parasite20.blogspot.com_parasite2.0@gmail.com

Perez Diana Maria (Colombia, 1980)
Progetto Arte in Sarpi | Amore L’uomo senza ‘amore’’amore con fame, l’amore muore. e l’uomo con denaro, vive senza amore. ... Viviamo in una societ€ dove le parole mutano come i paesaggi urbani, e la parola amore si trasforma nella parola sesso. la scritta amore nel linguaggio universale rappresenta come: la banconota=il denaro...a livello vsa quanto amore ha da spendere.

“L’UOMO CONTEMPORANEO E PIU PREOCCUPATO AD ACCUMULARE SOLDI CHE SPENDERE AMORE “.
I disegni, in alcuni casi, si caratterizzano in un modo icono-formale, cos“ da consentire qualche forma di elaborazione automatica del segno stesso; con la consapevolezza dell’immersione nel colore, crea atmosfere, spazi e contenitori di sensazioni non distanti della natura esistenziale.
NataКnel 1980 nella Repubblica de Colombia. Nel 1998 parte e arriva in Italia, studia all’Universit€ per Stranieri di Siena, visita, ammira e scopre l’Italia incrementando la sua passione per l’arte.К Ha 24 anni quando si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera.К
Nel 2005 partecipa alla formazione del gruppo SOS, Società Occupazione Spazi, e comincia a intervenire artisticamente nell’occupazione temporanea di spazi interni ed esterni con indagini sui diversi luoghi.К Per tutta l’estate 2006 si trasferisce a Londra e frequenta la Saint Martins School, torna entusiasta e continua gli studi a Brera partecipando a diverse mostre. Diana Maria Perez lavora con installazione, scultura, pittura e disegno in cui cerca la sfida, il confine tra l’arte e i frammenti dell’oggi, rendendo nel suo lavoro riflessioni e pensieri smarriti nella normalit€ e nella quotidianit€; la sua capacit€ inventiva, la poesia, l’ironia, l«energia e l«attrazione che si prova di fronte al suo lavoro fanno di lei un personaggio di primo piano della sua generazione. Lei esplora l’incertezza del tempo estraendone il cuore dell’espressione umana: l’amore, la vita, la morte, la nudit€, la lealt€ e il tradimento, attraverso mezzi espressivi inaspettati e mai convenzionali.

Perinetti Casoni Francesco (Milano, 1977)
Francesco Perinetti Casoni Џ cresciuto in una famiglia di artisti, sin da piccolo lavora con scultura, grafica, fotografia e disegno, scegliendo poi di consolidare il suo percorso prevalentemente con la pittura. I suoi quadri sono caratterizzati da una ridotta scala cromatica: rosso, blu, bianco e nero. Le pennellate sono ruvide, veloci, precise, dense. Volti immobili, irriconoscibili, senza et€ escono dal colore. Attraverso i colori si delinea una realtà irreale, abitata da esplosioni di luce e corpi ritagliati nel nero. Vive e lavora a Milano, dove si occupa di comunicazione grafica e video. Si è diplomato al liceo artistico e ha frequentato l’Accademia di Brera.


Pinya Albert (Palma di Maiorca, Spagna, 1985). “L’enfant terrible” spagnolo esplora un ampio panorama artistico partendo da una colorata pittura come base principale, con installazioni, piccole sculture, video, performance, poesia. Dopo aver vissuto a Berlino ora lavora tra Spagna e Italia.
In Arte in Sarpi porta dei lavori dalla forma infantile: una navicella spaziale, suo alter ego giocoso con il quale si rappresenta. Forme colorate e dall’apparenza naif di una pittura energica, falsamente divertente, perchЋ permeata da una sottile ironia con la quale tratta temi piќ profondi sull’esistenza.
Nato nel 1985 a Palma di Maiorca, Spagna. Vive e lavora a Berlino e Maiorca. Nel 2003 si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Valencia, Spagna. Ha lasciato gli studi nel medesimo anno.

Punzina Sam (Enna, 1980)Dolciflora | “La fragilità te la porti dentro, l’affoghi in dolci tentazioni e poi ti senti riaffiorareКleggiadra
e forte piќ di prima”. Il suo lavoro artistico, un mix di espressioni surrealiste, pop e naif, ma talmente libere e originali, da non poter essere classificate in una rigida categoria artistica. Si tratta di monologhi dell’anima, poesie dense, pensieri nascosti sotto densi strati di colore. Nate da un dripping inconsapevole o a tratti pieno di tutta la consapevolezza possibile, quasi fosse un bisogno vitale quello di esprimersi, confidarsi, dissolversi in un’atemporalit€ silenziosa molto simile a quella dei sogni. Sam Punzina lavora in Italia e all’estero, portando la sua cifra stilistica inconfondibile in una dimensione fra reale e surreale. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Palermo, il suo percorso Џ iniziato l“, frequentando Palermo e i suoi artisti.



Ranchetti Shanti (Milano, 1970)Shanti recupera o crea cornici, materiali diversi, legni, fogli, centrini e decori per ornare il suo mondo femminile, col tratto grafico dell’illustratrice, e il forte bagaglio assorbito di culture pop, surrealiste e un po’ underground, integrate con grande forza e emotivit€. Le donne per Shanti sono rappresentazione completa di una realtà apparentemente colorata e frivola, ma nel reale piuttosto impegnativa. Un Wonderland di Alice con maligni influssi in stile dark e grottesco, tra una “sposa cadavere” di Tim Burton e una bambina firmata Mark Ryden. Shanti Ranchetti nasce a Milano dove si diploma in illustrazione alla Scuola d’Arte applicata all’Industria del Castello Sforzesco. Ha lavorato come scenografa e decoratrice ma dal 1999 si dedica interamente all’illustrazione. Ha collaborato con numerose aziende tra cui Plasmon e Aprica e con varie riviste tra le quali Caffelatte e The End. Ha partecipato a numerose collettive tra le quali : “Contacto2003” Artisti per Lila CEDIUS Libreria Internazionale Hoepli Spazio Espositivo (Milano);”Mostra degli Illustratori” Fiera del Libro di Bologna; 2003- Collettiva “CaffЏ Mentale- Lapis Girl”  Interzona Stazione Frigorifera Specializzata  (Verona), Collettiva “Che Peperine!”  Circolo Gioventќ Bruciata (Bassano del Grappa, Treviso)  mini catalogo e mostra a cura si Alessandro Staffa, Џ stata finalista al Premio Celeste 2008 , in mostra alla Fabbrica Borroni, Milano, “Onda Anomala”, Spazioinmostra, a cura di Ivan Quaroni, 2009, Into the Darkness, Cell63, Berlino a cura di Adriana Soldini. Tra le personale segnaliamo : Sante & Profane a cura di Rossella Farinotti , Spazio XYZ, Treviso. Vive e lavora a Treviso.

Reffo Luca (Padova, 1973)Le opere presentate in Arte in Sarpi provengono da due recenti serie di lavori. Il prima, De Anima, Џ una ricerca intorno all’Anima Naturale e alle forme attraverso cui si manifesta. Esposta nel 2012 (Close to Me, Galleria Rubin) la serie ha per l’occasione uno specifico contesto, la bottega storica Erboristeria Novetti, al cui interno il ciclo di opere individua i caratteri umorali della forma dell’anima. La seconda serie, Storm, che nasce da uno sviluppo tematico della prima, ruota intorno al tema della Fortuna. Luca Reffo, Padova 1973, vive e lavora a Milano.
www.lucareffo.it

Re.rurban (Milano, 2009)Siamo alla ricerca di segnali di innovazione nel modo di gestire e concepire i sistemi e i processi che abbiamo intorno. Riavvicinare le reti sociali e i processi di produzione e consumoКЏ la chiave per riappropriarci dei sistemi che regolano la nostra vita: territorio, alimentazione, servizi, biodiversit€, istruzione, informazione, prodotti.КLa sostenibilit€ deve passare attraverso unКrinnovamento sociale, prima che da nuove tecnologie.Lavoriamo attraverso la progettazione e costruzione diКprodotti, servizi, eventi.КSiamo una reteКdi giovani progettisti provenienti dal design di prodotti e servizi, ma collaboriamo con persone che si occupano di comunicazione, architettura, botanica, economia e scienze politiche, artigiani e operatori sociali a vari livelli. Affrontiamo progetti di valorizzazione del territorio, accorciamento delle filiere produttive, riattivazione partecipata di spazi urbani e rurali, attraverso nuove pratiche, autoproduzione artigianale, e progetti di comunicazione aziendale. Quando riattiviamo lo facciamo con le persone del luogo, quando costruiamo prodotti lavoriamo sul processo e sui saperi coinvolti. Re.rurban è un associazione-studio di progettazione, inizia la sua attivit€ nel 2009 lavorando per la riqualificazione di spazi pubblici, in particolare le cascine milanesi. Insieme a diversi collaboratori, realizzano progetti di prodotto, interni, servizi ed eventi per l’innovazione tecnosociale e lo sviluppo locale sostenibile. Ri-attivare:КIl nostro obiettivo Џ innescare nuove pratiche sociali, per far vivere quotidianamente questa molteplicit€ di spazi sottoutilizzati connettere soggetti sociali:КTratto fondamentale delle nostre azioni Џ creare un filo conduttore tra diversi soggetti: gruppi che ripensano all’utilizzo del suolo pubblico, associazioni che lavorano su tematiche come ecologia, abitare e integrazione, e infine i soggetti che animano le cascine, ognuna ricca di una storia e di un’identit€ precisa, al fine di selezionare temi e situazioni coerenti con ciascun luogo.
informare:КAttraverso situazioni a carattere fortemente partecipativo, riflettiamo sull’identit€ delle cascine e sul loro potenziale, focalizzando l’attenzione comune su temi fondamentali per la città.

Romano Francesca (Mileto, 1960)Le mie scultureЙ un lungo percorso | Ho sempre amato piќК di ogni altra espressione artistica la scultura, la matericit€Кe i volumi.К La mia professione di scenografa in fondo mi ha continuamente portata a lavorare a tutto tondo. Nel 1996 mi sono avvicinata alla modellazione. Il rapporto “intimo” che si crea con la creta Џ magicoЙ plasmare, sentire tra le mani la creta Џ un gusto primordiale, sporcarsi le mani con la terra, che piacere! con le mani mi posso esprimere liberamente, trasmettendo all’argilla le mie emozioni. Le tecniche, i materiali si mescolano, si contaminano, si uniscono; la scultura e il colore elemento fondamentale delle mie opere. E’ da questa intesa che nascono le mie opere. Da prima oggetti scultura, oggi il soggetto che amo infinitamente esprimere ЏКla donna e i bambini. Mi affiora una donna maltrattata, violentata, privata spesso dei basilari principi di dignit€ umana, una donna che soffre in modo diverso in tutte le parti del mondo: violentata, stupro spesso subito all’interno delle mura domestiche; venduta, anche dalle stesse famiglie, per essere avviata alla prostituzione e costretta a tale attivit€; mutilata, con l’infibulazione che ne danneggia gravemente la vita sessuale e la salute psico-fisica; sfigurata con l’acido dagli stessi mariti, fidanzati e membri della famiglia. Anna, Safia, GuldunyaЙsono donne che piќ di altre hanno subito violenza, donne che spesso pagano con la vita la ribellione verso ogni tipo di sopruso, violenza e dittatura. Sono donne dai riflessi metallici che nessuno vuol vedere e a cui ho voluto restituire quella dignit€ dello sguardo che gli Џ stata tolta, sono figlie, madre, mogli, concubine, schiave, sono donne vere che vogliono gridare con forza la loro esistenza.
Nata nel 1960 a Mileto (Vibo Valentia). A otto anni emigra con la famiglia a Milano.
Nel 1983 si diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera e subito inizia una lunga collaborazione con la RAI e Mediaset. Coinvolta nelle produzioni piќ prestigiose del centro di produzione della Rai di Milano, tra le quali “I promessi sposi” di Salvatore Nocita, Francesca manifesta ben presto una grande sensibilit€ artistica e professionale. Nel 1993 firma la scenografia del suo primo film, “Servo d’amore” di Sandro Bolchi e d€ cos“ inizio ad un’intensa collaborazione con il mondo della fiction e del cinema. Fanno parte delle sue produzioni: “Il conto Montecristo”, regia di Ugo Gregoretti, “Rocco”“Il Cantico di Maddalena”, regia di Mauro Campiotti. Ha collaborato inoltre con l’agenzia Armando Testa e con la casa di produzione Controcampo e con i maggiori registi dell’ambito pubblicitario tra cui T. Wrenn , D. Deveson ed E. Cacciari. Parallelamente, dal 1996, si dedica alla scultura, espressione artistica a cui si sente particolarmente vicina. Nel 2009 la prima mostra.
Aperta sempre a nuove esperienze, si misura con la professione accademica,  insegnando per un periodo scenografia  presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e collaborando dal 2005 al 2011 con  l’Istituto Europeo di Design. Vive tra Milano ed Hannover.

Ronchi Stefano (Treviglio, 1985)Le Caratteristiche principali del lavoro di matrice surrealista di Stefano Ronchi sono l’attenzione maniacale del dettaglio, attraverso un approccio miniaturista, supportato dall’utilizzo di una lente d’ingrandimento per iperdefinire ogni centimetro quadrato dell’opera e l’influenza esercitata dagli enigmi di Salvador Dal“. All’interno di ogni opera, principalmente disegni in bianco e nero, sono numerosi i rimandi agli artisti che hanno influenzato il suo percorso, dal rinascimento ai giorni nostri, nascosti, celati all’interno di grovigli o paesaggi dettati esclusivamente dall’inconscio e dall’autobiografia dell’artista.Sin dalle scuole superiori Џ indirizzato verso il mondo dell’arte, studiando prima al liceo artistico di Bergamo e poi laureandosi in Arti Visive presso l’Accademia di Brera con una tesi su Max Klinger, maestro del disegno e della grafica d’arte. Proprio il disegno muove tutto il suo lavoro, sia questo frutto di un accurato studio, o preferibilmente di una veloce realizzazione, prediligendo il disegno automatico a penna, senza ripensamenti o correzioni, subordinato esclusivamente all’inconscio e alla forma. Gi€ durante gli anni del liceo sviluppa una sconfinata passione per lo studio della storia dell’arte, che lo porta a fondere la realizzazione di disegni, stampe e dipinti, con una matrice Dada/surrealista, autobiografica, limitando l’uso dei colori fondamentalmente al bianco e nero, rappresentanti per antonomasia del mondo della fantasia e del sogno. Nel 2009 frequenta lo studio di Giovanni Brambilla nel Trezzese, per affinare le tecniche incisorie, su tutte l’acquaforte, e l’anno successivo (2010) abbandona i corsi di specializzazione all’Accademia per dedicarsi a uno studio e ad una ricerca piќ mirata alle sue esigenze ed alla sua sete di conoscenza artistica, che faticava a trovare stimoli all’interno del lento organo scolastico.
Nel dicembre 2011 ha dato vita ad A.N.S.I.A, di cui Џ principale promotore organizzatore, si tratta di un progetto di condivisione dell’arte contemporanea, che raduna giovani artisti romantici, simbolisti, surrealisti ed espressionisti, il cui punto d’incontro Џ, oltre all’ansia tipica dei giovani, l’uso dell’abilit€ tecnica per realizzare opere d’arte pittoriche o scultoree.
Ha partecipato a diversi concorsi e premi tra i quali il Ghiggini Arte giovani di Varese ed il premio le Segrete di Bocca a Milano, esponendo accanto ad artisti affermati come Andreis, Barin e Cane.

Rotondi Michael (Bari, 1977)Dipinge storie e racconti: paesaggi tra l’onirico e la dura realt€ data prima dal bianco e nero, nati con pochi e decisi tratti uno sull’altro, e sviluppati oggi da colori  figure, sia solitarie che riunite in gruppo, marcate nei dettagli che importano all’artista,  quelli che delineano le espressioni. Elementi a un primo sguardo piacevoli: bambini, la famiglia, un bel paesaggio, elementi di culture popolari, ma via via, superando il primo impatto di sguardo, ecco che affiorano elementi surreali, da un tronco con dei rami al posto di un volto, a un cavallo volante, o ancora a una figura innaturalmente allungata. Dei mondi sognati e raccolti insieme. Dopo una residenza indiana, a Mumbai, il lavoro di Michael ha riscoperto una nuova energia nel colore.  Nel 2006 viene inserito nel libro “Laboratorio Italia” ,edito da Johan & Levi, e nel 2008 nel dizionario della “Giovane Pittura Italiana” della rivista Flash Art.
Viene invitato , nel 2009, nella sezione italiana, “Italian Newbrow”, della Biennale di Praga e nello stesso mese vince una residenza a Londra dove realizza, per la “Central School of Speech and Drama”, un’installazione che espone al Roundhouse di Camden Town.Nel 2010 partecipa ad una collettiva a Berlino, patrocinata dall’Istituto della Cultura Italiana.“The Berlin Wall”, la mostra a cui partecipa alla Promenade Gallery di Vlore, in Albania.L’artista Arcangelo lo invita ad un suo progetto di residenza chiamato C.A.P.A. Realizzer€ un’installazione ispirata alla confraternita dei “Battenti di guardia Sanframondi”.Nel Gennaio 2011, viene inserito nel libro “Italian Newbrow” edito da Giancarlo Politi editore. A Febbraio 2011 viene inserito nel libro illustrato “Fratelli D’Italia”, edito da Giunti editore .
Alla fiera di Scope, New York, espone in una collettiva dal nome “Nuovo Profilo Italiano”.
Partecipa ad una collettiva di soli artisti italiani dal nome “Danno d’immagine” a Pechino, Cina. A Settembre 2011 pubblica il libro “Sto* disegnando !!!” per la casa editrice Bevivino Editore. Nel 2012 inaugura la sua personale a Milano dal nome “Via Rotondi”. Finalista del “Laguna Art Price” di Venezia, vince una residenza a Mumbai, India. Viene invitato alla Biennale Italia-Cina. Finalista del “Premio Michetti” partecipa alla mostra “Popism” a cura di Luca Beatrice ed Џ inserito nel libro omonimo edito da Vallecchi Editore. Presente nel libro “Italian Newbrow - Cattive compagnie” di Ivan Quaroni, per Allemandi Editore. Esporr€ a Mumbai, India -alla Sakshy gallery- nell’ottobre del 2013. MICHAEL ROTONDI Nato a Bari nel 1977 Vive e lavora a Milano.

Rubinacci Emiliano (Buenos Aires, 1979)Per Arte in Sarpi crea un lavoro dal titolo “stanno arrivandoЙ” I materiali utilizzati sono ferro e resina.
Nasce a Buenos Aires, in Argentina, l’ 8 dicembre del 1979. A Buenos Aires frequenta un anno di accademia al I.U.N.A (Instituto Universitario Nacional de Arte), Nel 2002 si stabilisce a milano dove  incomincia gli studi presso l’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BRERA, indirizzo scultura. Nel 2004 entra a far parte del progetto THE BAG ART FACTORY. Nel 2007 conclude gli studi presso l accademia di belle arti di Brera. Dal 2007 al 2011 lavora presso lo studio del maestro GIUSEPPE SPAGNULO .



Sale Giuliano (Cagliari, 1977)Dopo il liceo artistico inizia a partecipare a varie mostre in gallerie e musei del territorio facendosi conoscere per la sua pittura dissacratoria e inquietante. Collabora saltuariamente come scenografo per il Teatro Il Crogiuolo di Cagliari. Nel 2006 Џ finalista al Premio Celeste. Inizia un rapporto di collaborazione con il critico Ivan Quaroni che lo invita a diverse mostre a Milano. Nel 2008 partecipa alla mostra pubblica Arrivi e partenze alla Mole Vanvitelliana di Ancona, curata da Alberto Fiz e Walter Gasperoni. Nello stesso anno partecipa ad Allarmi 4 alla Caserma De Cristoforis a Como. Nel 2007 viene inserito nel libro Laboratorio Italia di Ivan Quaroni, pubblicato da Johan & Levi editore.
La sua pittura di puro stampo figurativo, vicina alla “nuova oggettivit€”, entra di diritto nel progetto Italian Newbrow di Ivan Quaroni. Insieme al gruppo del critico milanese partecipa alla quarta Biennale di Praga nel 2009. Nello stesso anno espone le sue tele alla Biennale Giovani del Serrone di Villa Reale a Monza. Nel 2009 esce il secondo numero della rivista Or Not, edita dall’Associazione Culturale Arsprima, interamente dedicato al suo lavoro. Nel 2010 espone nella galleria milanese Antonio Colombo artecontemporanea con una minipersonale dal titolo L’Oblio. In seguito partecipa ad una collettiva alla Promenade Gallery a Vlore in Albania, curata da Artan Shabani & Simone Mazzeto.
Nel 2011 espone nella galleria milanese Antonio Colombo artecontemporanea con una personale dal titolo Biedermaier, l’umanit€ al crepuscolo a cura di Ivan Quaroni. Nello stesso anno espone nei padiglioni regionali della 54 Biennale di Venezia ed espone nei finalisti del 12a Premio Cairo al Museo della Permanente di Milano. Giuliano Sale nato a Cagliari  l’11 settembre1977. Vive e lavora a Milano.

Santarella Elio (Taranto, 1938)Santarella Џ sostenuto da un’assidua attivit€ di grafico: questo procedimento gli permette di controllare gli schemi delle immagini, che acquistano singolare dinamica dai richiami spaziali. Ma l’immagine spesso riesce a sorprendere l’occhio dello spettatore: perchЋ nasce dal particolare ingrandito di un oggetto, rso irriconoscibile e misterioso. Una sottile ironia del resto spinge queste sue immagini: forse non si tratta di vera ironia, ma quasi di ammiccamento, come se Santarella volesse portare lo spettatore in oscure zone di intrigo psichico, impercettibile a prima vista. La componente di origine surreale muove cos“ le composizioni, che sorgono da certo contenutismo onirico, disteso alla fine nella larghezza luminosa delle ampie stesure dei tessuti. E’ una voce Р questa di Elio Santarella Р che rivela dunque un singolare timbro pittorico. (Guido Ballo, 1987) Santarella presenta un ironico lavoro con neon in vetrina da Viva Sarpi.

Santy (Napoli, 1979)Santy, Appunti. ricordi annotazioni, non certo qualcosa di finito. Il mio duplice intervento per Arte in Sarpi mi ha dato modo di esprimere con la differenza di tecnica in primis e con la commistione dei soggetti rappresentati il controllato e stabile, ma non per questo meno tagliente corto circuito emozionale di cui le mie espressioni artistiche sono intrise. Alla gioielleria Mantellato, la fine lavorazione dei materiali dei gioielli fa il paio con la perizia della tecnica dell’acquaforte, e sulle saracinesche di Berni, uno dei punti di incontro e di ristoro piќ frequentati della zona, lo spray disegna il nome di un viandante e della Sarpi riflessa nei suoi occhi al momento del suo passaggio.
La vita Џ scegliere se cercare la tagliente verit€ o accontentarsi di una confortevole bugia. La ricerca per conoscere se stessi Џ lunga e travagliata ed entrare in contatto con queste opere vi porter€ ad armeggiare con cose che si sentono con il cuore e non si toccano con le mani. Vero nome Argenziano Lorenzo, artista italiano (nato a Napoli nel 1979), vive e lavora a Milano. Diplomato in pittura all’ accademia di belle arti di Brera (Milano), il suo percorso Џ eclettico, ma ogni esperienza ha apportato suggestioni riconoscibili nel suo attuale lavoro, mischiando tecniche classiche con suggestioni provenienti da modalit€ espressive moderne.

Scialpi Patrizia Emma (Taranto, 1984)Per Arte in Sarpi Patrizia Emma Scialpi propone nelle storiche Cantine Isola una serie di opere realizzate attraverso l’utilizzo di materiale fotografico:Patrizia Emma Scialpi si prende cura di far riemergere dal caos una serie di immagini alle quali infondere nuova linfa vitale attraverso il proprio gesto pittorico, che non Џ di annullamento bens“ di accentuazione di quegli elementi gi€ impressi in un tempo precedente e rianimati con interventi che richiamano forme vegetali, in una metamorfosi esteriore che nasconde una piќ profonda riflessione esistenziale, riferita al legame tra la Natura e l’Uomo, tra il passato ormai trascorso e l’azione del presente in corso. L’artista parte da immagini fotografiche, tratte dalla sua storia familiare o acquistate nei mercatini, per ritrovare queste linee di congiunzione tra avvenimenti rinchiusi in un tempo passato, colti in uno scatto fotografico, e gli effetti di tali avvenimenti nel suo (proprio) tempo vissuto, allo stesso modo suscettibile di una prospettiva visiva ribaltata ed immessa in un circolo cronologico che perde le proprie caratteristiche di successione di microeventi distinti e separati, diventando a sua volta parte di un accumulo piќ esteso di avvenimenti, come “piramidi di tempo” testimoni di una continuit€ inarrestabile. Queste linee connettive tra diverse epoche e differenti situazioni esistenziali non sono altro che suggestioni personali che l’artista traccia, sulla superficie fotografica o sui fogli da disegno, cercando di instaurare un rapporto di comunicazione interiore, in un incontro che trascende l’aspetto conoscitivo concreto per prediligere quello piќ profondamente e misteriosamente empatico. (da Erdenrest, testo di Alessandro Trabucco). Nata a Taranto nel 1984, vive e lavora a Milano. Laureata nel 2009 in Beni Architettonici, Archeologici e dell’Ambiente presso L’Universit€ degli Studi del Salento con una tesi di Archeologia Industriale, consegue successivamente il diploma di laurea del Biennio Specialistico di Arti Visive, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, con Bruno Muzzolini e Marcella Anglani. Recentemente ha iniziato ad affiancare alla sua produzione pittorica, elaborati video e fotografici e opere installative.Risale ad ottobre 2012 la sua ultima personale dal titolo Erdenrest a cura di Alessandro Trabucco. Attualmente Џ in corso Dove sono nata io, una stanza che si configura come un’opera all’interno dell’evento ATTO III a cura di Annalisa Bergo nella Fabbrica Borroni di Bollate (Milano). Per ulteriori informazioni: http://patriziaemmascialpi.blogspot.it

Soardi Julian (Putignano, 1989)Julian Soardi partecipa ad ArteinSarpi presentando una composizione di pitture su carta di differenti dimensioni e vecchie fotografie recuperate e rielaborate dall’artista. Il lavoro riflette sulla delicata ma costante tendenza umana a lasciare tracce e segni di sЋ nel mondo con il fine di costruire una memoria. L’artista indaga quindi quelle stratificazioni di lasciti umani che, nel loro formarsi e permanere, mostrano qualcosa che accumuna tutti gli uomini ponendo cos“ le basi per una memoria collettiva. Julian Soardi nasce a Putignano in provincia di Bari nel 1989. Si diploma presso l’Istituto professionale Rosa Luxemburg di Acquaviva delle fonti. Continua il suo percorso formativo a Milano presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera, dove frequenta il primo anno di specialistica in pittura.

Spoldi Maurizio (Milano, 1958)Pop-Dragon bottle toy@2013 | installazione di bottiglie di plastica, tappi e fascette per Arte in Sarpi.
Maurizio Spoldi nasce con la voglia di disegnare. Classe 1958 vive a Milano, prima in Citt€ Studi poi in via Paolo Sarpi. Dopo gli studi di Fotografia all’Umanitaria, cresce e si forma “dietro le quinte” come tecnico di scena al teatro Nuovo e da trent’anni come macchinista televisivo negli studi Mediaset.  Disegnare ed esprimersi attaverso i segni e la pittura sono per lui un bisogno ed un’abitudine, cos“ come trovare spunti creativi dagli svariati materiali che il suo lavoro gli propone. Dalla plastica al polistirolo, agli scarti di telai di scenografia o vecchi macchinari illuminotecnici prendono vita le sue creazioni. Ma anche i fiori e i fumetti, paesaggi o poesie sono sua fonte d’ispirazione. Un misto tra pop e naif, tra sogno e quotidianit€. Al confine, tra citt€ e periferia. Tra Cologno Monzese e la Chinatown milanese, ricca di stimoli umani e visivi. Nel 2011 apre in via Aleardi al 12 il Magazzino Creativo, studio, garage , laboratori.

Studiomobile |Cristiana Favretto & Antonio Girardi (Treviso, 2007)
L’opera presentata ad Arte in Sarpi (presso Edi | Effetti Digitali Italiani) Џ Jellyfish Farm
La crisi mondiale che stiamo vivendo si riflette tragicamente nella nostra sfera sociale ed economica. Questo stravolgimento ha portato enormi cambiamenti anche nel campo della produzione artistica e culturale. Il nostro contemporaneo, infatti, Џ caratterizzato da una forte complessit€ e l’attuale produzione culturale Џ alla ricerca di nuovi linguaggi che siano in grado comprenderla. Proprio questa ricerca, scardinachiave di volta per il rinnovamento del processo creativo. Oggi la produzione artistica, riprende i processi progettuali e i metodi dell’architettura, si confronta con la ricerca scientifica, la tecnica e la biologia, utilizza i processi di produzione propri del design. La multidisciplinariet€ richiesta dai nuovi processi creativi, riflette la rete di conoscenze di cui disponiamo virtualmente.
L’installazione-prototipo “Jellyfish Farm” si propone come una sorta di neo-natura. Sospesa in una dimensione ibrida tra l’installazione e il prototipo spaziale di un oggetto Џ comunque a qualsiasi scala di realizzazione in grado di funzionare e di produrre acqua, lavoro e sviluppo. L’installazione-prototipo infatti, sfrutta il processo di desalinizzazione dell’acqua marina per la coltivazione di orti galleggianti. L’obiettivo Џ riportare l’attenzione sul tema dell’acqua quale elemento di importanza sempre piќ rilevante nelle nuove dinamiche politiche e sociali mondiali.
Cristiana Favretto e Antonio Girardi co-fondano Studiomobile nel 2007. www.studiomobile.org

Subculture Fanzine (Milano, 2012)In mostra da Giuliano le stampe delle copertine delle fanzine d’artista. “Il termine inglese fanzine nasce dalla contrazione delle parole fan (da fanatic, appassionato) e magazine (rivistaitaliano come rivista amatoriale. Indica le riviste non professionali e/o non ufficiali, realizzate da appassionati di qualche particolare genere o fenomeno culturale (quali possono essere letteratura, musica, fumettistica, ecc.) e rivolte a un pubblico specifico“
Subculture Fanzine | E’ un progetto nato dall’idea di Thomas Berra di legare diversi artisti che oggi lavorano nel panorama del contemporaneo. Subculture Fanzine, iniziato quasi come gioco sperimentale, nasce un anno fa, quando Berra spedisce via posta una busta completa di un quadernino di fogli bianchi non legati tra loro e un kit a una selezione di 24 artisti nel mondo. Lo scopo: l’artista, una volta ricevuta la busta, crea il suo piccolo libro d’artista, la fanzina, e la rispedisce al mittente. Oggi Subculture Fanzineinclude piќ di 50 artisti, un sito internet, una pagina facebook quotidianamente aggiornata e una presentazione nel prossimo maggio presso la Galleria Room di Charly Lioce. Subculture Fanzine dimostra come, con un’idea e spirito di aggregazione e creativit€, si possa organizzare una rete funzionante e viva nel panorama dell’arte contemporanea.


Tabarelli Patrick (Villafranca di Verona, 1979)Per il progetto Arte in Sarpi ha deciso di coniugare gli spazi moderni ed essenziali di Rivareno con la sua pittura accurata ma al contempo sensuale.La sinuosit€ del segno si mette cos“ in dialogo con lo spazio e con i gesti che caratterizzano il fare di questa attivit€. Patrick Tabarelli ha studiato Arte e Design a Venezia e Milano dove attualmente vive e lavora. La sua ricerca artistica sfrutta i meccanismi della percezione nella presentazione straniante delle immagini, utilizzando come medium la pittura, la creazione di ambienti e il video. Il suo lavoro Џ sempre rivolto a una sorta di “incertezza percettiva”. Ha recentemente vinto il premio Artist Outreach Program. www.patricktabarelli.com

Tagliapietra Gaia (Milano, 1986)Dreaming about Burning man. (Documentario)
“It’s amazing the way people express themselves”.
“E’ sorprendente come le persone hanno bisogno di esprimere se stesse” Џ l’affermazione di uno dei personaggi intervistati nel lavoro Dreaming about Burning man. Ed Џ il concept principale di questo film che racconta attraverso il video uno degli eventi piќ straordinari che avvengono negli Stati Uniti, dedicato interamente alla libert€ di espressione, all’arte, alla creativit€, alla natura. Il tutto in un contesto speciale, quello del deserto del Nevada, location perfetta per un racconto reale e poetico nello stesso momento. Gaia LaRouge aka Gaia Tagliapietra Р Milano, 1986.
Da sempre l’Arte rappresenta per lei una chiave di lettura profonda e vitale.
Laureatasi in Media Design alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, dimostra acquisite capacit€ tecniche espressive, soprattutto nell’ambito dell’audiovisivo, e di aver saputo far proprio il dispositivo artistico come strumento di analisi e rielaborazione del reale. Al momento lavora a Milano come fotografa, videomaker e montatrice freelance.

Tallarini LucianoMantovano di nascita, naturalizzato milanese, mantiene della citt€ che gli ha dato i natali un certo antico stile, che si manifesta nel rigore e nella genialit€ del suo lavoro. Dalla citt€ che lo ha adottato assume un piglio manageriale che si esprime nella sua vitalit€ produttiva.
Si Џ sempre dedicato al mondo dello spettacolo, con passione e interesse, particolare per il settore musicale occupandosi dell’immagine, ai suoi massimi livelli. (Simonetta Iovine)

Untho, Alessio Schiavon (Madonna di Campiglio, 1975)
Sono quell tipo di ragazzo che dedica una grande parte della sua vita scalando montagne, cavalcando onde o viaggiando. La mia arte parte dal conflitto tra la vita e la vita urbana.
La mia arte gestuale prende ispirazione dall’action painting ed Џ mixata con collage, stencils, e processi serigrafici. Sono incuriosito dallo scorrere del tempo sui muri delle citt€, dagli oggetti o dai volti delle persone e cerco di replicarli nei miei dipinti. Sono stato conosciuto come “Untho”, il nome che ho utilizzato per diffondere il mio messaggio artistico per le strade. Mi piace utilizzare media diversi per realizzare i miei lavori, infatti condivido la famosa frase di Marshall McLuhan “ Il media Џ il messaggio”. Nel 2003 ho lavorato con Shepard Fairey e Dave Kinsey nei loro studi a Los Angeles ( Blkmrkt) dove ho avuto la possibilit€ di incrementare le mie tendenze di  art&design e di essere in contatto con la maggior parte degli artisti del movimento artistico ben definito da Aaron Rose come “Beautiful Losers”. Anche se dipingo per passione, sono felice di aver visto i miei lavori esibiti (selezionati) da : PAC (Padiglione Arte Conntemporanea, Milano), Untitled, Document of street culture (Barcellona), Museo Civico in Bolzano, Museo della scienza e tecnologia Leonardo da Vinci a Milano, Media and Mytologie (International gathering in Genk, Belgium), Subkultura (Mystic skateboard world cup, Prague). Oggi vivo e lavoro tra l’isola tropicale di Bali e la bellezza dell’Italia.

Vario Arianna (Milano, 1985)E’ nata a Milano nel 1985. Illustratrice e incisore. Ha collaborato con diverse case editrici, riviste, band musicali, teatri e stamperie. Presso l’ Accademia di Brera ha tenuto un laboratorio di narrazione in immagini. I suoi lavori sono stati esposti in diverse mostre sia in Italia che all’estero, ricevendo importanti riconoscimenti tra i quali la selezione alla Mostra degli Illustratori del libro per ragazzi di Bologna 2010, Biennale di Bratislava 2012 e nei White Ravens 2012.

Zanet Giulio (Torino, 1984)Nel suo lavoro la realt€ sembra prima impressa sull’opera, per poi essere sciolta e in prossimit€ di colare via. Questo senso di sfuggevolezza e incompletezza rappresenta il disagio di trovarsi in un confronto continuo con situazioni da fiction, dove esagerazioni, omissioni, deviazioni dei valori e stimoli artificiali rendono confuso e approssimativo ogni tentativo di razionalizzare il mondo. Su tale sfondo caotico si distinguono poi piќ nettamente alcuni simboli cardine della societ€ di oggi, come i miti del sesso e dell’. Vive e lavora a Milano.

Zinesi Matteo (Bergamo, 1987)I lavori di Matteo Zinesi rappresentano figure tormentate dalla forma in evoluzione, come alla ricerca di equilibrio impossibile da trovare. Figure umane o figure animali, spesso cani. I toni cupi, la mescolanza con altri supporti, dalla carta, alla fotografia, all’inserimento di materiali come rame, o legno, sono dettagli del suo percorso. Zinesi crea delle Wunderkammer personali ed elaborate.
Un mondo falsamente fantastico, perchЋ profondamente reale.
Zinesi Matteo nato a Romano di Lombardia (Bergamo) il 29 luglio 1987. Diplomato al Liceo Artistico statale di Bergamo e laureato all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) nel 2010, ora vivo e lavoro a Palosco nella provincia d’origine. Mostre, A4 spazio Estro- Bergamo , 2007 , Analogue Bubblebath: (collettiva Sold-Out)Limbiate 2008, PostAmbient: (Organo Inorganico - collettiva), Serina: Cooperativa agricola e sociale “Al del Mans” (Bergamo) 2009, Incombe : evento Pitti immagine - Firenze 2010, Ex: chiesa di santo spirito - Firenze (collettiva di 4 amici) 2011.
Fa parte del gruppo A.N.S.I.A.Wang Jing

Wang Jing (Tangshan, 1988)
Jing lavora attraverso la pittura su tematiche della tradizione Cinese. Il tratto Џ preciso per rappresentare temi fortemente orientali con un’ironia colorata, a volte tagliente. Tematiche legate anche alla poetica di Confucio, mescolati con concetti importanti e forti nella societ€ Cinese, anche quella antica, che l’artista immagina come una “catena invisibile”.

Jing Wang Џ nata a Tangshan, in Cina. Vive a Milano dove studia all’Accademia di Brera.



photo by Pietro Baroni


per saperne di più:
http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/search/label/_Arte%20in%20Sarpi 

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