RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
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giovedì 10 dicembre 2015

Anche Sara Bandini alla Creative Room di Roma

 Anche Sara Bandini alla Creative Room di Roma

Da domani 11 dicembre

 

Creative Room Art Gallery

Via P. Cavallini 27 Roma
 

Nella nuova collettiva aperta fra gli spazi della Creativeroom è facile perdersi: molteplici ricerche, ognuna con la propria, personale cifra stilistica, tutte estremamente attente al confronto. Con il passato, per chi ha trovato di fronte alla tradizione un risolutivo banco di prova. Con il presente, per tutti coloro che hanno fatto dell’osservare più di un motivo d’analisi. Con il futuro, per i sognatori mai stanchi di plasmare la propria sensibilità attraverso uno strumento tanto delicato come il Fare. Perciò, in questa nuova camera delle meraviglie, si può vagare senza sosta da un autore all’altro, da un quadro a un’istallazione e da un assoluto a un attimo, colto nel suo istante più naturale.
Di fronte al mondo di Barzini ci sono fattezze fiabesche e sorridenti giochi cromatici. C’è il piacere della curiosità vorace e instancabile. E c’è un mondo che non smette di prendere forma. Nelle metafisiche geometrie e dentro gli squarci di Landi Donati c’è la scoperta di una nuova dimensione: una porzione di verità celata fatta per l’occhio, unico a poterne cogliere il significato.
Sono studi paralleli, fra l’analitica di Cézanne e la meccanica duchampiana, quelli elevati da Diana Pintaldi al piacere più lirico dell’osservare: essenziali nella purezza delle proprie forme, rivelano un segreto che va oltre le apparenze. I ritmi cromatici di Franco Leccese sono note di colore sulla tavola e dettano i tempi dello sguardo: nascono così frenetiche armonie che si rincorrono senza sosta, per dare vita a temi complessi e audaci.
La delicata sensualità di Sarandrea plasma con una carezza la materia, per poi vederla sbocciare: è un filo che scorre fino alle più sacre memorie dell’antico, una lezione perduta che riaffiora da un passato molto spesso simbolo ed esempio. Le forme di Paolo Di Nozzi sono fatte di particelle elementari e microcosmi in scala, capaci di piegare lo spazio circostante. Sono presenze leggere, eppure evidente: impossibile fare a meno di scivolare su quelle vertigini. Infine, sfumature di esistenza passano sulle tavole di Sara Bandini: nessun volto da ricordare, soltanto gesti più o meno riconoscibili in una cornice altrettanto evanescente, perché su quelle tavole compare una persona, non un profilo.
Matteo Olivieri



PITTURA: 
Sara Bandini/ Andrea Barzini/ Massimo Campi/ Cristiano Landi Donati/ Franco Leccese/ Diana Pintaldi

SCULTURA: 
Paolo di Nozzi/ Monica Sarandrea

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