RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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mercoledì 6 luglio 2016

A proposito della personale di Vitaliano a Pietrasanta...

Vi ho già parlato della mostra di Vitaliano a Pietrasanta in un post precedente (vedi http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2016/06/vitaliano-wa-cura-di-francesca-carol.html). Ora vi propongo una riflessione dell'amico Antonio Leo a proposito di quest'ultima...



WA VITALIANO 2016
 
Inadeguatezza. Responsabilmente direi: difficoltà nel cercare di poter descrivere -senza dimenticare niente- VITALIANO solo show @ Accesso Galleria. Decido che mi è impossibile mettere ordine a 160/h, tornando da una fuga verso un artista e un uomo che mi affascina, verso un’Arte che non chiede classificazioni, non necessita di spiegazioni ma che provoca feeling, attrazione, senza bisogno di parole, un silence di una perfetta colonna sonora impercettibile, un noise ritmato di belle, belle, belle sensazioni. Lento scorrere di immagini, frame-stop-frame, in km di libertà, distacco, dislocazione. Tramutare, cercare, attuare, desiderare e spingere l’accelleratore verso un tentativo di mettere su carta emozioni che consapevolmente non renderanno mai il minimo onore di fronte ad un allestimento devastante, quasi un impatto primitivo, una ricerca non conclusa. Strada percorsa + abbagliante; neon dietro tagli. Violenza romantica. La soglia spezzata, infranta, opere pittoriche, stilistiche, esteticamente grandiose, come da sempre x V., questa volta contro materiali, in tutta la loro rudezza, quotidianità, storicità, sopravvalutazione e banalità, forse. Ogni singolo oggetto che diviene arte, solo perché posto, ri-disegnato a crearla. Rappresentazione, utilizzo, adottare brividi di sana tensione su filo di ferro. Chiodi, opere distruttive di sfregio, il tempo che passa, ruggine e Vita, pinze, tenaglie, morsetti, oggetti atti al taglio. Graffiti & graffi, sanguinanti senza sangue. Crocifissioni atee. Percezioni di quasi un tornare indietro alle collezioni di V. dove la bellezza era la sola padrona. Un contrasto forte, una patina protettiva o uno schermo di vetro di un salvataggio reso inefficace. Lo schermo colpito, preso, gettato, frantumato, ma ben presente, sempre intatto nelle sue lacerazioni di ferite aperte e lacrime dorate verso qualcosa che è già accaduto, o accadrà. Pre-visione. Contatto pittura / materiale. Presenza. Vuoti e calcificazioni di memoria, impossibili da cancellare, spostare, appoggiati su laterizi. Nudi. Precarietà ma allo stesso tempo potenza, salvezza. Un bicchiere di gin, una bottiglia di Pimm’s. Banco di lavoro che rende persino la ruggine viva, saldature, una luce, lampi, squarci di neon in una serie di opere, caos, destroyed room, casualità ben definita in diamanti /occhi di muse. Diamanti taglienti, fra utensili da lavoro, catrami, oli, ruggini, scarti, stracci, polvere e magie ancestrali di emozioni, sguardi, soggetti visivi di una armoniosa facilità, semplicità catturata in scatti paralleli, un set di pre-documentazione precisa, attenta, curata. Amata. La valutazione primordiale dell’istinto. Volti puliti lineari, ogni espressione è assoluta, ma inconscia di dover apparire. Sguardi di contemplazione / occhi chiusi, nella loro sicurezza di bellezza, una bellezza limpida, invidiabile. Ti immagini il sussurro, la voce bassa. Un filo. Giusto un filo. Teso, trainante, verso V., verso attimi di serenità e isolamento, e… ad un tratto Schegge Cerniere, Drappi (di) Ferro. Ti riportano alla realtà. Semplicemente, ci stanno bene. Bloccare l’opera per proteggerla, macchiarla e marchiarla del passaggio del tempo, contagiandola del percorso che sarà insieme. Accettazione che per salvare occorre modificare, imprigionare nell’unico atto contrario del divergere sbarramenti. Elementi di disturbo che fanno da cornici. Appoggiati sul pavimento, in terra, elementi di calore, saldatori, maschere protettive e vernici, asciugatori, collanti. Intensità/elettricità in ogni singola macchia. Fotografate ogni frammento. Certe cose non hanno fine. Grazie Brad, Grazie Vitaliano.

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