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sabato 1 febbraio 2014

THE NATURE OF THINGS A cura di Martina Corbetta a SetUp

Fra le tante, tantissime cose che si potevano vedere a SetUp 2014 (http://www.setupcontemporaryart.com ), una mi ha colpito più di altre: il progetto presentato da Martina Corbetta THE NATURE OF THINGS, che vedeva la partecipazione di quattro talenti del contemporaneo italiano: BROS, RYAN CONTRATISTA, COSIMO FILIPPINI, DAVIDE GENNA.

Essendo, nella sua intierezza, un progetto site-specific, molto probabilmente non si avranno altre occasioni per poterlo ammirare.
Ecco perchè ritengo giusto e doveroso presentarlo in questa maniera.

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THE NATURE OF THINGS


A cura di Martina Corbetta

ARTISTS:

BROS, 1981

RYAN CONTRATISTA, 1988

COSIMO FILIPPINI, 1979

DAVIDE GENNA, 1983

 

 

Da quando l’homo è comparso ha sempre voluto imporsi sulla natura, e questa è la prima incoerenza di THE NATURE OF THINGS. Senza indugio, siamo portati a credere che tutto avvenga in modo spontaneo e naturale, che le cose accadano in maniera inscindibile dal nostro fare quotidiano, invece, a ogni piè sospinto, siamo noi gli artefici di molto più di quello che consideriamo.

La mostra attribuisce importanza al puro rapporto tra la natura e l’essere umano, la libertà di predilezione. A ritmo incalzante, un fil rouge accompagna la nostra percezione avviando, forse, il primo sguardo verso la finestra, visione intrinseca e tangibile del paesaggio.

Spostiamo la visuale in direzione delle fotografie di Cosimo Filippini. Landscapes italiani di poche parole che, attraverso essenziali linee di definizione, racchiudono sconfinate esperienze e promulgano attenzione verso panorami minacciati delle azioni dell’uomo. In questi luoghi ascoltiamo la natura, la vera essenza della creazione, e indottriniamo suggestioni spazio temporali di stupefazione a favore di una riflessione. 

Ryan Contratista, fatta esperienza della natura, s’impossessa dell’energia per dare vita a una luce artificiale. L’innaturale è interpretato come la capacità ontologica di imitare la natura, riprodurla e sconvolgerla. L’asta indica la direzione per cercare la fonte, che però non raggiungiamo. C’è disorientamento e sarà la nostra immaginazione a definire lo spazio. La luce sintetica è archetipo dell’uomo moderno, stravolge i piani euclidei e provoca la natura.

Proseguiamo. Davide Genna s’imbatte nel perfezionamento di forme derivanti dalla natura. Natura come fonte d’ispirazione che conduce l’artista verso una rigida scomposizione dell’immagine. Davide, fraziona e ricompone a tempo, dinamico e ordinato, per un risultato artistico dall’ampia espressione fatta di un atteggiamento del tutto personale incline al rigore della geometria.

Infine, il linguaggio, come forma di espressione e di cultura, non poteva mancare. L’uomo è diverso da tutti gli altri esseri perché è dotato di parola, e la scrittura ne è la sua forma di rivelazione più concreta. In chiave antitetica un wallpainting, derivato dalla consapevolezza di saper leggere e scrivere, si pone come reiterazione dell’origine del segno. Dalla cognizione e dalla conoscenza torniamo all’espressione vergine e marginale, istintiva al pari delle prime forme di comunicazione. Ora, come prima, le tracce sono impresse a parete alla conquista dello spazio per il passaggio ai posteri, è Bros.

THE NATURE OF THINGS considera tempo e spazio in forma assoluta e incondizionata, segue un ritmo conoscitivo del tutto personale. L’incoerenza è emblema dell’uomo moderno e la lettura scinde da ogni imbeccata, il fruitore può vagare nel più totale disordine cronologico del tempo.







 

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