Sicuramente l'artista padovano è uno dei geni dell'arte contemporanea anche se personalmente non mi fa letteralmente impazzire (giudizio puramente personale). Abbonato alla Newsletter di FlashArt, oggi ricevo questa comunicazione:
Il DITO MEDIO di Maurizio Cattellan
a Piazza Affari è il solo
simbolo di contemporaneità a Milano.
Per favore lasciamolo.
I nostri amministratori dovrebbero capire che
il DITO di Maurizio Cattelan davanti alla Borsa,
in Piazza Affari a Milano, rappresenta il solo e
unico simbolo di contemporaneità, in u na città
ansimante e affaticata come Milano. Sarebbe un
vero e proprio delitto rimuoverlo.
Si rimuovano invece tutte le altre sculture sparse
nella diverse piazze della città, ormai obsolete e
degradate.
Invece il dito di Maurizio Cattelan, in marmo
di Carrara, si iintegra perfettamente nell'architettura
della Piazza e degli edifici attorno.
Il Sindaco Letizia Moratti, poco attenta ai segnali
della cultura e dell'arte di oggi, ci regali per favore
questo bellissimo segnale che il mondo ci invidia.
Giancarlo Politi
Direttore di Flash Art
Allora, questo è quanto diffuso da Politi.
Sono d'accordo con lui quando dice che l'opera
di Cattelan rappresenta un simbolo di
contemporaneità, ma che sia il solo e l'unico,
mi sembra esagerato... Come del resto non
condivido assolutamente quando promuove
la rimozione di monumenti e statue dalle altre
piazze... ma siamo impazziti? cos'è un nuovo
motto futurista? e da dove pensa che nasca
l'arte contemporanea? pensa che sia nata sotto
una foglia di cavolo o rinnega che ci sia un
percorso storico, sociale, intellettuale,
evolutivo per arrivare al contemporaneo?!?
Politi..., Politi..., ma cosa mi scrivi mai...
mi sa che hai fatto un po' il tuo tempo...
Video della cerimonia di inaugurazione di L.O.V.E.
http://www.flashartonline.it/interno.php?pagina=video_det&id=64&det=ok
Che Cattelan sia bravo non c'è dubbio… ma se penso a Carrara… se penso alla scultura contemporanea io prendo come riferimento Arturo Martini…Corrado Cagli… Gigi Guadagnucci e Giuliano Vangi. Loro si che sono stati rivoluzionari per la scultura…Arturo Martini proprio attraverso valori plastici comincia ad identificare un tipo di scultura … a cui poi seguirà un libro bellissimo “Scultura lingua morta”. Non è tanto tutta la scultura morta quanto la scultura legata ai grandi monumenti ovvero Monumentalismo… scutura monumentaria… che poi veniva posizionata nelle piazze…e poi penso a Guadagnucci… le sue opere sono di una bellezza indicibile… di una sottigliezza da togliere il fiato come fossero ossi di seppia…la sua grande maestria di levigare il marmo delle sue montagne rendendo le sue sculture opere levigate e sottili senza far rompere il materiale… il Politi dovrebbe farsi un giro per le fonderie di Pietrasanta e negli studi di Guadagnucci e Vangi…(ancora viventi)••
RispondiEliminaCome non essere concorde con te, cara amica.
RispondiEliminacaro Roberto,
RispondiEliminabisognerebbe capire anche cosa si intende per "contemporaneo"...
il duomo di milano mi è contemporaneo per esempio.
d'accordo lo hanno realizzato "qualche" anno fa ma
è un'opera che vive nella stessa mia epoca...se si riduce poi il tutto ad una questione estetica, di forma, beh, mi sembra che ci sono opere definite contemporanee che sembrano uscite dal laboratorio di Fidia e al contrario opere che hanno secoli di vita ma sembrano estremamente moderne...poi sull'opera di cattelan non discuto(non mi sembra comunque uno dei suoi momenti piu' alti)
un cordiale saluto
luciano civettini
Ciao Luciano, sapessi quanti Fidia "de no' artri" mi tocca vedere tutti i giorni...
RispondiEliminaricordiamoci sempre che tutta l'arte è contemporanea... quando si tratta di arte!
Seguo Guadagnucci e Vangi in prima persona da un paio di anni....ero nuova a questo mondo ma vivendo e formandomi in Toscana non si può non esser toccati dalla grande trazione scultorea che si respira in quest'area. E' un'eco fortissimo che si porta dietro anni e anni di storia.
RispondiEliminaGigi guadagnucci si è formato a Parigi…e la sua onestà intellettuale gli ha sempre fatto ammettere quella sua volontà di rifarsi a Modigliani. Me lo ricordo ancora il suo meraviglioso studio Toscano. Abita su un monte e da quì viene giù a precipizio un torrente ,come fosse una cascata,e fa un rumore spaventoso!!… porta con se dietro questi ciottoli di marmo, questi elementi che nel tempo e nel vortice dell’acqua si levigano si consumano …la sua scultura è nata così… prendendo uno di questi elementi ed esclamando:”io se sarò scultore farò questo”. La sua non è astrazione ma è aderenza alla natura. La sua scultura è significativa a tutto tondo.Lui fa sculture dove l’anatomia è carnalità, è sensualità. … a volte sarebbe bene fermarci a pensare … fermarci a ricordare da dove siamo venuti e dove stiamo andando… Bisogna amare la scultura… bisogna amare le sculture in giro per le piazze d'italia… E poi vogliamo dimenticare che la scultura negli anni 30' ebbe il suo fulcro fondamentale a Milano? Portiamo Politi a farsi un giro al Monumentale… anzi andiamoci tutti…••
Mi piace quello che scrivi, Mariella. Ti conosco poco, ma mi basta.
RispondiEliminaRispetto un giovane studioso che ama la bellezza dell'arte, che scrive di video-arte, di fotografia, di new-media ma ama l'arte a tutto tondo senza discriminazioni, la rispetta e la riconosce e soprattutto ricorda! Grazie Mariella
Grazie a te per questo blog che e' un bel modo per confrontarsi...lontano dai metodi usati dai molti narcisi stanchi (politi) maestri di nessuno. Sto ancora studiando e ho ancora tanto da imparare anche da te e la tua meravigliosa onesta' intellettuale... Mi piacerebbe un giorno con quello che scrivo riuscire a trasmettere ai miei giovani coetanei che vivere nella bellezza dell'arte e' una cosa troppo potente ...troppo seducente per ignorarla.
RispondiEliminaGrazie
La contemporaneità di Cattelan è nell’azione retrò che lo vede agire sul marmo, materiale della scultura classica e classicheggiante; è nell’azione riconducibile ai primi anni del secolo scorso simile nel rumore di una automobile o a una città che sale; la sua contemporaneità è saper porsi distante nel gesto imponendo un gesto: la mano alzata, che ricorda un saluto e un potere. Ma non è contemporaneo in ciò che avrebbe potuto essere l’azione più contemporanea fra tutte: il taglio delle dita, che pone la loro assenza distanza fra il dare e il ricevere, e qui siamo in piazza della Borsa. Quel taglio, nella sfida, lascia il dito medio alzato e il potere libero di agire, é il solo dito è il Potere che è riuscito a sottrarre il più popolare fra i gesti del popolo.
RispondiEliminaIn questo non è contemporanea perché ci rappresenta –ora-; e non contemporanea , dunque, ma vacuo presente irrappresentabile.
L’amministrazione farà, forse, bene a privarsene, ma in questo non si mostrerà meno irrappresentabile dell’opera di Cattelan
raimondo
Ciao Raimondo, scusa se sottolineo ancora una volta una cosa: non discuto ne Cattelan ne la sua opera. Quello che mi ha suscitato sconcerto è il Politi, che utilizza un mezzo di comunicazione a larga diffusione per enunciare un proclama già visto, esattamente 101 anni fa dai futuristi... alla faccia del contemporaneo o voleva sostenere che quando l'arte è di qualità è immortale e senza tempo come molte di quelle statue che vorrebbe togliere?
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