RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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mercoledì 2 novembre 2016

"Joseph Beuys, o gli effetti di uno sciamano sull’arte" a La Spezia...


Qualche tempo fa sono stato a Berlino.
Una delle cose che più mi ha colpito, durante quella breve visita nella capitale tedesca, è stata sicuramente la collezione di opere consenvate all'interno dell'Hamburger Bahnhof (Museo di Arte Contemporanea) di uno dei più importanti protagonisti della seconda metà del XX secolo:
Joseph Beuys.











Oggi, l'opera del grande artista tedesco arriva in Italia, a La Spezia, alle 17'00, nei locali del CAMeC per il ciclo di incontri intitolati "I mercoledì del CAMeC".

Una conferenza di Diego Mantoan dal titolo
"Joseph Beuys, o gli effetti di uno sciamano sull’arte"





CAMeC
Centro Arte Moderna e Contemporanea
La Spezia, piazza C. Battisti 1



giovedì 16 gennaio 2014

ANNUNZIATORI - Il pensiero forte di Carlo Cattelani



ANNUNZIATORI
il pensiero forte di Carlo Cattelani

A cura di Fabio e Tiberio Cattelani, Maria Vittoria Silvestri e Stefano W. Pasquini

Joseph Beuys, Gilbert & George, Sol Lewitt,
Elio Marchegiani, Giovanni Mundula, Hermann Nitsch,
Yoko Ono, Luigi Ontani, Vettor Pisani, Emilio Prini, Wolf Vostell

Carlo Cattelani (1931-1999) è stato un personaggio importante per la storia dell'arte contemporanea italiana. Chiamato amichevolmente il “macellaio collezionista”, la sua aura di entusiasmo è tuttora molto presente nella pianura padana, e spesso si raccontano aneddoti e storie su colui che comprò la famosa “mozzarella in carrozza” di Gino De Dominicis. Quello che forse non tanti sanno è che con la loro spiritualità infettiva, Cattelani e la sua magnifica moglie Afra hanno influenzato moltissimi artisti del loro tempo, commissionando opere che trattavano del rapporto tra Dio e l'arte. Il patrimonio culturale delle intuizioni di Carlo viene tramandato – oltre che dai ricordi accorati degli artisti che gli sono stati amici – anche dalle opere che sono rimaste nella sua cascina di Baggiovara, in provincia di Modena, di cui questa mostra è una piccola selezione. “Il lavoro degli artisti,” scrive Franco Guerzoni, “Carlo lo partecipava con un’intensità così forte e diretta ai contenuti del loro fare, da creare in essi e in quanti lo ascoltavano un senso di imbarazzo. Non era nè critico, nè mercante, nè tanto meno collezionista, forse un centrifugato volatile dei diversi saperi.”
É un onore per lo Studio Cloud 4 poter esporre il lavoro di un personaggio che come pochi altri in Italia ha lavorato attivamente per ampliare l'interesse del pubblico per l'arte contemporanea.

Opening venerdì 17 gennaio 2014 ore 18.30
dal 17 gennaio al 10 marzo 2014
aperto giovedì 16-19 e su appuntamento 051-19986982
sabato 25 gennaio apertura straordinara dalle 16 alle 24

Cartella stampa con immagini in alta definizione disponibili su www.psq1.com/studiocloud4/press/annunziatori.zip

ToyWith.it minigallery
Gino De Dominicis
Scheletri nell'armadio
www.toywith.it

lunedì 15 luglio 2013

Bruno Marrapodi | This is Where I Live... e tanto altro!



Bruno Marrapodi | This is Where I Live 
e
Back to Future | Joseph Beuys, Vincenzo Castella, Giuseppe Chiari, Chantal Joffe, David Goldenberg, Guido Guidi, Bruno Marrapodi, Pierpaolo Mittica.

La galleria Glenda Cinquegrana: the Studio è lieta di presentare una doppia mostra: la mini-personale del giovane pittore italiano Bruno Marrapodi intitolata This is Where I Live al primo piano, e la collettiva intitolata Back to Future al piano della galleria, ovvero una mostra con Joseph Beuys, Vincenzo Castella, Giuseppe Chiari, Chantal Joffe, David Goldenberg, Guido Guidi, Bruno Marrapodi e Pierpaolo Mittica, in cui il confronto fra artisti di diverse generazioni si gioca sul piano della sperimentazione di forti affinità tematiche.

Al primo piano si trova la mostra personale comprendente quattro lavori recenti del giovane pittore milanese Bruno Marrapodi intitolata This is Where I Live. Il titolo è ispirato dall’atteggiamento che i soggetti delle opere pittoriche instaurano con lo spettatore, siano essi uomini o animali, dove This is Where I Live rispecchia il loro intimo disvelarsi: sotto lo sguardo indagatore dell’altro, il soggetto, risponde con un atteggiamento incerto, ambiguo a cavallo fra il nascondersi il raccontarsi. This is Where I Live è l’ambigua affermazione di sé che i soggetti mettono in atto, dinanzi agli occhi dello spettatore.

Al piano della galleria invece, Back to Future presenta una selezione di artisti di diverse generazioni a confronto all’interno di tematiche affini. Nel lavoro di Guido Guidi, Vincenzo Castella e in quello di Pierpaolo Mittica si intrecciano tre diverse visioni di sperimentazione sul tema del paesaggio. Mentre nel lavoro di Guidi si sentono gli echi di una ricerca documentaria che risale al Viaggio in Italia di Ghirri, in cui la fotografia è ordinario strumento di conoscenza, nella visione di Mittica si trova la stessa ispirazione umanistica alla documentazione, ma a fini di denuncia. Al colore acquerellato delle immagini di Guidi e alla visione panica della natura, Mittica sostituisce uno sguardo lirico, che si concreta nell’utilizzo di un bianco e nero saturo e denso. Per Castella, invece, l’idea della fotografia come strumento di conoscenza è superata in favore di una visione antropologica del paesaggio, che va alla ricerca di inediti punti di vista. Per Castella lungi dalla scelta di una visione di insieme, per citare un testo critico di Massimiliano Gioni, si tratta di lavorare sul dettaglio infinitesimale per dare vita ad una serie infinita di microvariazioni.

In dialogo, poiché le sole pittoriche, sono le opere di Bruno Marrapodi e di Chantal Joffe. Entrambi accomunati da uno sguardo pieno di humor sulla realtà, la Joffe, impiega sia nelle immagini di piccole dimensioni che nelle grandi una pennellata che è dotata di grande fluidità che, mista all’approccio straniante nella rappresentazione, crea ritratti che seducono e disarmano. Nella pittura di Bruno Marrapodi la stessa idea di straniamento è collocata all’interno di una figurazione poetica. A partire dalla tecnica, che mischia media diversi, l’artista sovrappone la realtà alla figurazione infantile, e rivela l’ambiguità e la minaccia tanto più si accosta al gioco.
All’interno di una stessa linea che è concettuale, performativa e utopica sono le opere di Joseph Beuys, David Goldenberg e Giuseppe Chiari. Nell’opera del primo, tratta dalla serie intitolata Passaporto per il Futuro, l’artista tedesco fa riferimento ad un’economia sostenibile quale passaporto per il futuro dell’uomo; Goldenberg nel lavoro più recente fa riferimento ad una crisi di linguaggio che è risolta all’interno di una visione utopica dell’arte che è la Post Autonomy. Solo all’interno di un nuovo scenario il dialogo fra culture costituisce lo strumento per rinnovar il sistema dell’arte dalle radici. In comune con questo lavoro di Goldenberg, è l’opera di Chiari, la cui matrice Fluxus con quest’ultimo trova in comune l’uso della performance quale strumento attivo di produzione artistica, unita all’improvvisazione. Chiari, sostenitore dell’interazione tra musica, linguaggio, gesto e immagine, ha elaborato azioni che si ricollegano alle esperienze neodadaiste e concettuali: ha composto “musica d’azione” che offre lo spunto per gesti che trovano proprio nella casualità e nell’improvvisazione la costante essenza della ricerca. Dalle prime partiture degli anni Settanta, dai collages a soluzioni pittorico-gestuali elaborate con segni, scritte e timbrature su pentagrammi, spartiti, fotografie, il lavoro trova negli anni Ottanta piena maturazione. Appartenente a questo periodo un’opera in mostra.

Biografie degli artisti

Joseph Beuys nasce a Krefeld, in Germania nel 1921. Dopo aver condotto studi in biologia, prende parte alla guerra come pilota bombardiere. Nel 1942 in Crimea il suo velivolo subisce un incidente, dal quale viene tratto in salvo dalle tribù tartare che ricoprono il suo corpo congelato di grasso animale e lo avvolgono in una coperta di feltro. Questi elementi, assieme ad altri materiali di natura animale investiti di profonde significazioni simboliche, saranno i fattori caratteristici della sua pratica artistica. Nel 1964 stringe amicizia con George Maciunas, fondatore di Fluxus, il quale lo introduce nel movimento, cui prenderanno parte insigni personaggi quali John Cage, Nam June Paik, Charlotte Moorman, Wolf Vostell. A partire dal 1965 realizza le performances storicamente più rilevanti, fra cui ricordiamo Eurasia, How to explain pictures to a dead hare, Infiltrazione omogenea per pianoforte a coda, I like America and America likes me, e 7000 Querce per la Documenta di Kassel. Muore a Düsseldorf nel 1986. Fra le esposizioni cui ha partecipato l’artista ricordiamo: le partecipazioni a Documenta, Kassel (1964, 1972, 1982) e alla Biennale di Venezia (1976); la personale al Guggenheim Museum, New York (1981). Le opere di Joseph Beuys sono contenute in alcune delle più rilevanti collezioni museali mondiali come il Guggenheim Museum, New York, Museum of Fine Arts, Boston, Museum for Modern Arts, New York, Dia: Beacon New York, Dia Chelsea, New York, Nasher Sculpture Center, Dallas, Texas, Walker Art Center, Minnesota, MOCA, Chicago, Lenbach House, Munich, Germania, Kunstmuseum Basel, Svizzera, Kunstmuseum Lucerne, Svizzera, Hallen für neue Kunst, Schaffhausen, Svizzera, Belgio, Tate Gallery, London, UK, Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf, StaatsMuseum, Berlin, Van Abbemuseum, Eindhoven, Olanda.

Vincenzo Castella nasce a Napoli nel 1952; vive e lavora a Milano. Dal 1975 usa la fotografia a colori. Nel 1998 inizia a lavorare a una serie di immagini sugli edifici e realizza ipotesi di narrazione visiva sulla complessità del tessuto e dell’intreccio delle città, producendo grandi stampe a colori da film di grande e grandissimo formato. La sua ricerca è basata sull’indagine dei concetti di distanza e dislocazione, a cui si aggiunge una particolare attenzione nei confronti delle possibilità identitarie dei materiali della fotografia. Dal 2006 costruisce installazioni video tratte da grandi negativi fotografici: il lavoro Cronache da Milano, realizzato nel 2007-08, viene presentato ad Art Unlimited – Basel nel 2009. Nello stesso anno realizza About Town, sulla relazione tra due quartieri di Amsterdam.

Giuseppe Chiari nasce a Firenze 1926. In questa città parallelamente agli studi universitari in matematica e in ingegneria si dedica alla musica studiando pianoforte e composizione. Attratto in particolare dalle esperienze di J. Cage, C. ha cominciato a interessarsi a ricerche sperimentali di musica visiva. Importanti per lo sviluppo artistico furono, nei primi anni sessanta, i contatti con gli esponenti newyorkesi del movimento internazionale Fluxus, al quale l’artista aderì partecipando, nel 1962, al Fluxus internationale Festspiele neuester Musik di Wiesbaden. Oltre che nell’ambito di significative rassegne collettive, da Documenta 5 di Kassel (1972) alla Biennale di Venezia (1972, 1976, 1978) a quella di Sidney (1990), ha sviluppato il suo complesso percorso artistico attraverso numerosi concerti e performances in Europa e negli Stati Uniti. Muore a Firenze nel 2007.

Chantal Joffe. Nata a Saint Albans, Vermont nel 1969, vive e lavora a Londra. Dopo aver conseguito l’MA al Royal College of Art, è stata premiata nel 2006 con il Royal Academy Woollaston Prize. Ha esposto a livello internazionale al Neuberger Museum of Art, Purchase, New York (2009); University of the Arts, London (2007), MIMA Middlesbrough Institute of Modern Art (2007), Royal Academy of Arts, London (2005), Galleri KB, Oslo (2005) and Bloomberg Space, London (2004).

David Goldenberg nato a Hitchin, Hertfordshire, UK nel e1956, vive e lavora a Londra. Da anni la sua ricerca si concentra sul concetto di Post Autonomy, che ha sviluppato in diverse mostre realizzate in importanti istituzioni italiane e internazionali, fra cui ricordiamo la recente mostra italiana alla galleria Glenda Cinquegrana: the Studio di Milano, intitolata the Scenarios of Post Autonomy nel settembre 2012, cui è seguita la performance In search of Post Autonomy a Palazzo Isimbardi nel novembre dello stesso anno, realizzata con la Provincia di Milano. A queste esposizioni aggiungiamo Template – Mobile Documenta, Chisenhale Studios, Londra (2011), The Space of Post Autonomy, Arts Depot, Vienna (2011), Plausible Artworlds, Basekamp, Philadelphia (2010), Mobile Documenta, Fordham Gallery, Londra (2009), The Time of Post Autonomy is now, Your Space, Van Abbemuseum, Eindhoven, Olanda (2009), the Space of Post Autonomy, Local operations, Serpentine Gallery, Londra (2007). Fra le collettive principali, Goldenberg annovera la partecipazione a diverse manifestazioni di rilievo internazionale, fra cui ricordiamo la Biennale di Venezia (2013), la Biennale di Berlino (2012), la seconda Biennale della Mongolia (2010), la decima edizione della Biennale di Istanbul (2007), la sesta Biennale di Sharjah, Emirati Arabi (2003). A queste si aggiungono diverse mostre in istituzioni pubbliche internazionali fra cui segnaliamo Jump into cold water, Shedhalle, Zurigo (2006), Century City, Tate Modern, Londra (2001), Out of space, Kolnischerkustverein, Germania (2000).

Guido Guidi nasce nel 1941 a Cesena, dove vive e lavora. Dal 1956 è a Venezia per studiare prima architettura e poi disegno industriale presso lo IUAV. Dalla fine degli anni Sessanta realizza importanti ricerche indagando il paesaggio e le sue trasformazioni. A partire dagli anni Ottanta partecipa a numerosi progetti di documentazione del territorio come l’indagine sulla città diffusa tra Venezia, Padova e Treviso, promossa dallo IUAV nel 1982, Viaggio in Italia (1983) ed Esplorazioni sulla via Emilia, Vedute nel paesaggio (1986), Archivio dello Spazio della Provincia di Milano (1991), l’indagine sull’edilizia pubblica dell’Ina-Casa (1999), Atlante Italiano 003 (DARC, 2003). Le sue opere sono state esposte in istituzioni italiane e internazionali, tra le quali il Fotomuseum di Winterthur, il Guggenheim e il Whitney Museum di New York, il Centre Georges Pompidou di Parigi, La Biennale di Venezia.

Bruno Marrapodi, nato a Milano nel 1982. Si forma in disegno industriale allo IED a Milano. Fra le sue mostre ricordiamo Outlandish, a cura di A. Lacarpia, Maelstrom Art Gallery di Milano (2011), Paradeigma, a cura di A.Trabucco, Romberg Arte Contemporanea Latina (2012), Caleidoscopio, galleria delle Battaglie, Brescia, 2012.

Pierpaolo Mittica (Pordenone, 1971) è un fotografo di reportage conosciuto a livello internazionale, vincitore nel 2013 del premio Best European professional photographer of the year nella categoria fotogiornalismo. Allievo di Walter Rosenblum, Naomi Rosenblum e Charles-Henri Favrod, ha ricevuto più di quaranta riconoscimenti internazionali e ha fotografato in Italia, Cina, Cuba, Vietnam, Bosnia, Kosovo, Serbia, Ucraina, Bielorussia, India, Indonesia, Bangladesh, Giappone. Le sue foto state pubblicate da diverse testate tra cui l’Espresso, Alias de Il Manifesto, Photomagazine, Daylight magazine.



Glenda Cinquegrana: the Studio
via Francesco Sforza 49, 20122 Milano
dal 16 luglio 2013

giovedì 24 giugno 2010

FOURTH FREE INTERNATIONAL FORUM. Ideazione di Lucrezia De Domizio Durini

Evento a cura Gèrard Georges Lemaire e Marco Rapattoni

PREMESSA

Joseph Beuys, uno tra i più singolari ed emblematici personaggi dell’arte mondiale del secondo dopoguerra, non ha creato nessun metodo, ma generosamente ha dedicato l’intera sua vita al miglioramento dei metodi esistenti nella società. Nel piccolo paese di Bolognano, in provincia di Pescara, Joseph Beuys, in linea diretta con Lucrezia De Domizio Durini e con l’obiettivo magico di Buby Durini, ha lavorato negli ultimi 15 anni della sua vita alla famosa Operazione Difesa della Natura, un unicum riconosciuto ormai nella Storia dell’Arte mondiale. A Bolognano il Maestro tedesco aveva il suo Studio nei terreni del barone Durini e qui creò la Piantagione Paradise, tutt’ora attiva. Il 13 Maggio del 1984 ebbe luogo la famosa Discussione sulla Creatività e piantò la Prima Quercia Italiana, prototipo delle 7000 Eichen di Kassel. Dalla morte del Maestro Tedesco (Düsseldorf 23.1.1986) Lucrezia De Domizio Durini dedica le sue energie alla diffusione del pensiero beuysiano nel mondo, attraverso discussioni, dibattiti, conferenze, pubblicazioni, convegni, tesi di laurea, scritti e mostre nei Musei internazionali. In ogni luogo pianta una Quercia e spesso crea il Giardino di Beuys in ricordo del Maestro tedesco.
A Bolognano la Piazza Beuys, la Strada Harald Szeemann, La Casa di Lucrezia nel Palazzo Durini, la sua collezione privata, La Casa Della Musica, La Casa dell’Ospite, La Casa della Critica, La Casacielo, l’operazione Oltre il Museo in Difesa dell'Arte, che investe l'intero centro storico con 12 Vetrine Notturne create da artisti internazionali, il Monumento Difesa della Natura, con l'immagine di Beuys retro-illuminata e l'omonima scritta di 30 metri con la scultura I Quattro Punti Cardinali all’ingresso del paese, il Portale della chiesetta di Santa Maria Entroterra, già Cappella Durini, le Biennali del Free International Forum, l’Ipogeo IL LUOGO DELLA NATURA, i Servizi e Magazzini della Piantagione Paradise con il Viale Mònadi di Vitantonio Russo, Dharma of Enel e la Vigna di Marco Bagnoli, la Bandiera Gialla di Ingeborg Lüscher e i 46 Segnali Stabili di artisti venuti da tutto il mondo sono le testimonianze di anni e anni di cenacoli, incontri, relazioni e forza artistica d'insieme. In questo contesto viene promosso anche il Fourth Free International Forum del 2 luglio 2010.

PROGRAMMA

ORE 9 PIAZZA BEUYS Apertura FORUM IL LUOGO DELLA NATURA

ORE 10,00 Servizi e Magazzini della Piantagione Paradise

PERFORMANCE DOMENICO POLIDORO
"TO SEND FOR PULPING"

Se la cultura viene mandata al macero, quanto vale l’essere umano?
POESIA di GIAN RUGGERO MANZONI "Alberi di Carta"
Mostra di Solange Galazzo
"Frémissements d’Eventails-Feiulles de Lotus"

SEGNALI STABILI DI:

SILVIA BEJU Terza Incognita
LUCIANO BOBBA I am innocent
MIMMO DI MARZIO Presenze
DAGMAR DOST-NOLDEN Per questo
PIPPO GIANONI Acqua, sangue della terra
ETTORE LE DONNE Thoughts
GIAN RUGGERO MANZONI For The Ancient Code
YOUNGJU Oh Breeze from Venice To Piantagione Paradise
JAN OLSSON The Game of the World
LUCIO POZZI 12 Steps
FILIPPO ROLLA e LELLA CERVIA Save the Nature
MICAELA SPINAZZÉ e MARITÉ BORTOLETTO
The Felt Connection from Venice to Bolognano

ORE 12,00 ART OF COOKING

Il MERCANTE DI SOGNI

Ezio Centini
From the Ground to Paradise
Fisarmonica Alfredo Santella The Sound

ORE 15,00 Vicolo Unico Bolognano

La CASA DELL’ARTE
Dedicata alla famiglia Zari

IL GIARDINO DI BEUYS
Piantumazione della QUERCIA
Intervento di ALDO RODA Giocavo a Dadi con il Tempo
LEONELLO TARABELLA Sax Flexible Links

La CASA DELL’ARTE rappresenta la Living Sculpture di Joseph Beuys e contiene prestigiose opere di MARCO BAGNOLI, DIANA BAYLON, JOSEPH BEUYS, LUCIANO BOBBA, MARIO BOTTINELLI MONTANDON, NATHALIE BRAULD, GIOVANNI BRUNO, CARLO CIARLI, ESTELLE COURTOIS, MERCE CUNNINGHAM, SOLANGE GALAZZO, GIORGIO GASLINI, NICOLA GIULIANI, MICHELANGELO D’ALESSANDRO, GIULIO DE MITRI, GERARDO DICROLA, DAGMAR DOST-NOLDEN, BUBY DURINI, ENRICO JOB, ROY LICHTENSTEIN, INGEBORG LÜSCHER, UMBERTO MARIANI, ALBANO MORANDI, ANTONIO NOIA, PERE NOGUERA, YOUNGJU, UMBERTO PETRIN, MICHELANGELO PISTOLETTO, ALDO RODA, VITANTONIO
RUSSO, RENZO TIERI, BEN VAUTIER...

ORE 16,30 IL LUOGO DELLA NATURA
Servizi e Magazzini della Piantagione Paradise

VIDEO DI:

CATERINA ARCURI Oltre il confine
HELENIO BARBETTA Each has a Star
UNA SZEEMANN & BOHDAN Sthelik
OLIVIER de CHAMPRIS Ciclones and six Clones
DENISE & CLAUDE JEANMART film Le Trombe del Castello
MARCO MAIOCCHI No
UMBERTO MARIANI Antartica
ALBANO MORANDI e gli studenti dell’Acc. LABA Flames not flowers (dedicato al disastro di Bohpal)
STEFANO ODOARDI Eclipse
ANNAMARIA RUSSO Emergence... emergenza... visibile su youtube.
DOMENICO POLIDORO Il volo dell’Aquila
SHUEN GIT CHOW Hua Hui
DIDIER TOLLA Les Vagues de La Terre
LUISA VALENTINI Ad Una Rosa
BABETH M.VANLOO Meditation on swine Flu
U W CLAUS /ANNA TRETTER/ BURKHARD ROSSKOTHEN Peacebetothemoaks

ORE 19,00

MUSICA IN PERFORMANCE
a cura di Marco Rapattoni

Leonello Tarabella SpringUP - Omaggio a Joseph Beuys
Performance Three Dimension Nathalie BRAULD e Gerardo DICROLA
Al piano Donna SEVENE - opera di George Tsontakis.

FOTOGRAFO Ufficiale GINO DI PAOLO

FILMAKER Ufficiale STUDIO DOMENICO POLIDORO Roma

"Quando abbiamo la coscienza di collaborare tutti insieme come individui liberi siamo molto più vicini all’aver creato una democrazia reale e concreta"
(Joseph Beuys)