RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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sabato 18 settembre 2010

"ANGIOLA TREMONTI A VILLA REALE, MILANO" Sconcertato e perplesso... richiesta di aiuto!



Vi prego, aiutatemi a comprendere e soprattutto datemi un indizio perchè non ci sto capendo più niente. Sono assalito da dubbi e perplessità mai provati prima! Ho buttato nel cesso trent'anni della mia vita?

Letizia Moratti sindaco del il Comune di Milano, insieme ad Angiola Tremonti













Ok andiamo per gradi, prima faccio un po' autocritica: ho sbagliato molte volte e accetto che posso essere stato messo in discussione, ho fatto scelte sbagliate e magari mi sono anche arrogato il diritto di consigliare quell'opera, o quell'artista, piuttosto che un'altro solo per volgari fini economici ma...
se l'ho fatto ho sempre rischiato di mio e sono responsabile di tutto.

Il punto però è questo: ritengo che le istituzioni debbano rispettare tutti, il pubblico più di chiunque altro e dare l'esempio a "gentaggia" come me.

Ora anche se il percoso sarà lunghissimo leggete di seguito, ho linkato un po' di pagine da ArsLife a AffariItaliani e altri portali... l'argomento è la mostra in corso a Villa Reale a Milano!
A voi la la lettura...

da ArsLife
(http://www.arslife.com/dettaglio2/2010/9/la-sorella-di-tremonti-a-villa-reale-di-milano.htm)

Leggete anche i vari collegamenti e non fatevi mancare il testo di Luca Beatrice che come scrive nei commenti "Alberto"...:

"Vi prego di perdere 2 minuti e leggervi le perle di Beatrice (http://www.angiolatremonti.com/New/Pagine/Testi_critici/Luca_Beatrice.html)
come con dolci parole descive la sua musa Angiola:
-le sue mille idee confusamente e creativamente sovrapposte l'una sull'altra-
-donna, madre, nonna. Sportiva, insegnante, desiderosa di far del bene a chi soffre._
Tra le righe sembra pure che a quei poveri terremotati d'Abruzzo lo tsunami Angiola (parola di Beatrice) abbia donato una scultura! Che allegria! Dopo il terremoto pure un orrore della Tremonti, che crudeltà.
Se andate avanti a leggere la presentazione, tra l'allucinante e l'esilarante, troverete pure che
l'alterego della Tremonti è una certa figura femminile che ricorre più volte nelle sue opere. Ho letto il nome,e non ci volevo credere, MABILIA!!!!!!!!!!!! Non son un fan dei Legnanesi ma ragazzi ma ci mancava solo una scultrice appassionata di attori che si travestono da donna! Per di più la Mabilia che è una zitellona..."

9 commenti:

  1. l'amore nel mio lavoro diventa forza vitale quando l'osservatore viene colto e invogliato a ripetere la mia stessa esperienza emotiva. Alessio Ciampini

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  2. non so nemmeno bene cosa dire - viene da piangere di fronte a questi esempi di uso privato delle istituzioni. va da sè che fra la signora Tremonti e l'arte c'è più o meno la stessa differenza che c'è fra un tram e una carota. o fra una qualsiasi altra coppia di oggetti scelti a caso

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  3. Bravo veramente, salutami la Vera Cozza.

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  4. La Vera Agosti di professione impiegata in banca a quale titolo parla??? Forse sanno tutti perchè, l'invidia è una brutta bestia. A lei invece piacerebbe avere una artista come la Tremonti, non è che la sua visione della vita in rosso le crea dei problemi???? Ha visto la mostra. Perchè dovete sempre giudicare ma che lavoro schifoso è quello del critico...parla bene se prende i soldi e male se non li prende????? E' come l'arbitro di calcio, sempre............
    Ha aperto a noi Room le sale della Villa Reale, la nostra musica è stato lo sfondo al suo lavoro. Lei per caso lo sapeva? Questa è srte sociale, arte vera e non vile mercato.

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  5. Sig. Milani, lei può anche non condividere ciò che esprime o non esprime l'artista Angiola Tremonti, ma ritengo vergognosi i suoi commenti altresì fuoriluogo. Probabilmente lei non riesce a nutrire sentimenti di amore nel suo animo,lasciandosi di sicuro influenzare da qualche COZZA che ha il dente avvelenato. Smetta di essere critico e giornalista e cerchi se stesso guardando l'arte dalla parte de cuore. Se tremonti non le fa schifo glielo dica in faccia. Abbia il coraggio di farlo non nascondendosi dietro vere cozze. Nichita

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  6. Smettiamola con le critiche poco efficaci a chiunque anche a lei caro Milani . Lei parla di arte ma mi creda l'arte può piacere o meno, l'arte può essere bella o brutta ma di sicuro l'arte di Angiola Tremonti non è una COATTA REPLICA. Angiola si distingue da chiunque per questo la ODIATE? Simona

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  7. Rispondo per primo all'anonimo (la prego, la prossima volta si firmi, anche con un pseudonimo) che forse ha un po' di confusione in testa, Non è ospitando musica etnica che si produce arte sociale... mi sembra questo più... folklore,,, e un "contentino". Per quanto riguarda il colore, beh caro lettore, si sbaglia, non sono rosso. Non ho compreso poi, se la mostra che ha visto sia quella della "trilogia del rosso" da me curata, o quella della Sig.a Tremonti, comunque il rosso non mi crea nessun problema e se quando parla di soldi presi o non presi, per il lavoro di curatore non ho mai percepito un centesimo, proprio perchè voglio rimanere libero di dire e fare ciò che voglio.

    Per quanto riguarda Nichita, mi sembra parecchio azzardato parlare d'amore... non sono ne un critico ne un giornalista, ma mi interesso di arte da circa trent'anni.
    E' vero non c'è espressione umana più soggettiva di opera d'arte... ma il punto è un altro: ho cercato di porre l'accento sul fatto che se la Signora, se non avesse avuto quel cognome, non sarebbe mai arrivata, per i meriti espressi in questa mostra (che ho visitato) ad esporre in uno spazio pubblico così prestigioso! e molto probabilmente, per lo stesso motivo, Beatrice non ne avrebbe mai accettato la curatela, ma forse ha deciso di buttarsi in politica o ambisce a qualche carica pubblica.

    Infine, cara Simona, pur sposando il concetto che l'arte, per sua stessa natura, nasce dall'arte (molto probabilmente non ci sarebbe stato Leonardo senza un Verrocchio solo per spiegare meglio il concetto), trovo che la Tremonti non sia ne brava, ne tanto meno innovativa. Questo a mio parere.
    Le posso assicurare, inoltre, che per la mia indole tendente al pacifista, non uso la parola "odio" (che parlando d'arte poi... mi sembra veramente la meno appropriata) e sinceramente non mi sento di odiare nessuno.
    A tutti comunque grazie di avere lasciato una testimonianza del vostro passaggio

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  8. In risposta ai miei commenti precedenti sono a chiederle caro Sig. Milani se lei per motivi che non si comprendono ha il "dentino avvelenato" con la Mostra Tremonti.Per ciò visto che lei si ritiene libero di dire e fare ciò che vuole ( fa bene) abbia il coraggio di dire anche il perchè non ritiene la Tremonti un artista scultrice. Così forse avrà anche il plauso dei suoi ammiratori "Cozze" e non solo. I veri critici o gli intenditori di arte si confrontano e eslicano anche ciò che ritengono brutto in un modo esaustivo. Simona

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  9. Cara Simona, non ho il dentino avvelenato nei confronti di nessuno, tanto meno con la Signora Tremonti.
    La Tremonti è sicuramente una scultrice. A me personalmente non piace. Questo però non conta e non ha importanza è un mio giudizio. La trovo, come molti altri artisti presenti sul mercato, poco significativa e degna di nota, ma questo non esclude che possa avere un numero importante di ammiratori e collezionisti, ma ripeto questo è mercato.
    Il tono del nostro dialogo però, sta prendendo una piega che non gradisco, Per quale motivo scivoliamo nelle offese? I miei lettori "Cozza" come li definisce lei, sono: artisti, collezionisti, appassionati, critici, curatori ect.
    Come io dico che un artista mi piace o non mi piace, chiunque è libero di dire che quello che scrivo o riporto può piacere oppure no. Ma senza cadere nelle offese.
    Il succo di tutto però è un altro:
    la polemica monta sul fatto che ho riportato (prendendolo dal web e nel post originale sono citate anche le fonti) un malcontento di molti, compreso il mio, a proposito del fatto che ad un'artista al di fuori da i tanti circuiti convenzionali e non molto conosciuto con (purtroppo per lei) un cognome così importante, sia concesso uno spazio pubblico così prestigioso.
    E' normale che qualche dubbio possa montare. Uno spazio pubblico, ripeto, così importante e prestigioso, dovrebbe essere dato, a mio giudizio, per cose ben più importanti...

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