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domenica 15 maggio 2011

CÓRDOVA - OPERE - alla San Lorenzo dal 15 giugno a cura di Davide Bramante

CÓRDOVA
CÓRDOVA OPERE

Inaugurazione mercoledi 15 giugno ore 18.30

Galleria San Lorenzo
15 giugno – 10 luglio 2011
Via Sirtori 31, Milano
Tutti i giorni, 15 – 19   Ingresso libero



Testo critico di Davide Bramante

Organizzazione:

Galleria San Lorenzo
Via Sirtori 31, 20129 Milano
T. +39 02 74236426
www.arte-sanlorenzo.it
e-mail: r.milani@arte-sanlorenzo.it

La Galleria San Lorenzo chiude la prima metà della stagione espositiva con la personale del giovanissimo artista, sardo di nascita ma milanese di adozione, Còrdova, al secolo Giancarlo Orecchioni (classe 1978).
Selezionato tra i partecipanti alla 54° edizione della Biennale di Venezia, esporrà al MAN (Museo d’Arte Nuoro) insieme agli altri artisti sardi segnalati per la kermesse “Sgarbiana”.

Alla Galleria San Lorenzo proporrà il frutto della sua ultimissima ricerca. Circa quindici lavori, tutti indirizzati sul tema del labirinto.
Labirinto che diviene, nell’opera dell’autore, cruccio vitale da risolvere, da superare, sia visivamente che fisicamente. Una mostra di grande suggestione, ben pensata e ben risolta, grazie anche al supporto curatoriale di Davide Bramante che accompagna l’esposizione con un significativo testo critico.

8 Senza titolo, neoprene, 130 cm, 2011.

CÓRDOVA  AUTOPRESENTAZIONE
Non vi è maggior guaio nell’Arte di dover trovare attraverso un solo sguardo quasi attento una illuminante e chiara consapevolezza dell’opera creata.
Un atteggiamento calcolato mirante a comprendere lo stato delle cose è errato e privo di istinto ed intuizione.
L’Arte non svelerà mai le idee universali del mondo creato, ma potrà abolire attraverso una visione pura ogni tipo di forma limitante di pensiero per condurci a riflettere nelle sfere più alte dell’intelletto.
Il pensiero limitante offusca la vita di tutti noi esseri viventi e abolendo questo stato deprimente che ci rende fragili e soggetti a manipolazioni, si potrà cosi trovare la strada per un linguaggio più semplice, libero da scaltri ed empirici risultati.

Cominciai a disegnare in età molto giovane.
I miei primi maestri furono mio padre e l’esperienza –intuitiva.
Sono diventato pittore attraverso la scultura.
Dipingo cercando la rivelazione del vuoto, l’inatteso peso del tangibile per restituirlo allo sguardo.
Ora nel mio lavoro cerco, prima di tutto, l’elemento tragico nel luogo più intimo dove si forma il pensiero.
Il nostro ambiente psichico e fisico. La nostra personale struttura intellettuale. La nostra capacità di poter concepire ad un livello quasi molecolare le nostre idee.
Sono questi gli elementi essenziali per concretizzare visivamente e plasticamente le nostre esperienze.
Lo spazio primario, attraverso cui le nostre intime e personali idee riescono a manifestarsi, è inizialmente custodito in un luogo congelato nel tempo e nello spazio, dove ha avuto in origine il caos e dove quotidianamente si manifesta l’input della vita per ognuno di noi esseri viventi.
E’ qui, in questo spazio, che vengono inconsciamente concepiti i nostri desideri, i nostri vari simboli e le nostre forme.
Nel mio lavoro il caos superata l’esperienza della pura invenzione ha essenzialmente e concretamente una parvenza fisica e quindi materialmente tangibile e dimostrabile.
Attraverso i miei simboli - tracciati il lavoro diviene la visione finale di un serie di labirinti - mappa all’interno del mio spazio visivo; uno spazio dove i bordi di confine delle singole opere divengono realmente i miei errori e i miei limiti.
Errori a cui succedono altri innumerevoli errori.
I miei dipinti non sono parti di sogni ma sezioni viscerali di realtà, labirinti mentali, dove l’essere umano nasconde la sua linfa più intima.
Il caos che diventa vita attraverso i ricordi di una casa, di un pozzo, di vie assolate, di segni blu, di un incendio, di architetture, di città, di natura, di fragili visioni.
Queste suggestioni mnemoniche rivivono fondendosi col presente.
Un presente eternamente confuso che precede l’atto creativo.
Non credo in uno sviluppo temporale dell’arte ma in una immersione totale dove tutto si confonde, passato, presente, futuro e il nulla compreso.
Dove tutto diventa presagio e a sua volta immagine. 

Grazie a Roberto Milani, gallerista della San Lorenzo, ho accolto la generosa proposta di esporre una selezione del mio ultimo lavoro presso tale galleria.
L’esposizione non avrà un titolo – tema ma solo la necessità di rappresentare semplicemente il mio lavoro con – CÓRDOVA OPERE –.
Una serie di grandi e piccoli dipinti dialogheranno con alcune sculture.
Inoltre una serie di grandi lavori, dal titolo Alma Negra, decontestualizzerà rivelando l’immagine del mio lavoro che traendo la principale essenza dal vuoto si materializzerà attraverso segni – simboli, segni – tracciati, segni- labirinti, segni – mappe.
Nei miei dipinti, immersi in una dimensione avvolte lirica e avvolte razional – concreta, traggo l’ipotesi iniziale da vari ambienti, dalla poesia, dalle letteratura, dalla scienza, da labirintici intrecci relazionali di varie discipline e non.
In primis è la natura in continuo evolversi che crea l’input iniziale per affrontare un dipinto o una serie di opere.
Nel mio lavoro i vari segni –mappa, si relazionano a vari stati gassosi (Nuvole), le quali alcune volte libere ed altre intrappolate tra i tanti segni scuri rappresentano l’immagine dell’idea pensiero che tende a materializzarsi in altri piccoli segni ma avvolte a smaterializzarsi perdendo consistenza.
I forti segni scuri sovrapponendosi determinano i labirinti che ognuno di noi affronta quotidianamente nel proprio io interiore.
Il mio lavoro aperto ad innumerevoli sguardi in definitiva non rappresenta nulla dell’uomo ma trae l’intima essenza da esso.


                                                                                                           Córdova, Milano 29 aprile 2011

4 Peak Ground Velocity, olio su carta intelata,192,7x165,2 cm, 2011.


Presentazione alla mostra di CÓRDOVA
presso la Galleria San Lorenzo, Milano


Da un dialogo con ……


Conoscendo ormai da un anno più a fondo e da vicino il lavoro di CÓRDOVA, ho assunto la responsabilità (che non è poco) di concepire insieme a lui il concetto del suo lavoro, sia in maniera formale che installativo.


Riconosco che l’Artista di cui parlo ha un modo di pensare e comunicare (non comune a tutti).
Egli si ciba di storia, si nutre di una storia non molta lontana, non quella storia dove esseri viventi hanno compiuto gesta o si sono interrogati sul perché della vita, ma Córdova si nutre di una storia “pittorica recente” che scava le sue radici in una sorta di pittura che non parla di figura o astrazione, di gestualità o segno (per quanto esso sia presente) ma parla di una pittura che ci riconduce a “Strutture”, costruzioni dell’impossibile, dove masse forse murarie contrastano con inquietanti e affascinati nubi (quel non so che della pittura).

Qui sono presenti “labirinti” che per convenzione chiamo così, ma in realtà non sono nemmeno quelli… in queste strutture labirintiche non esiste una vera e propria via di fuga anzi avvolte viene ostacolata da elementi scultura (feltrici).

Se postando lo sguardo e per un attimo vedessimo planimetricamente l’opera, essa potrebbe essere una visione aerea di luoghi lontani devastati forse da un cataclisma o da un esplosione Nucleare?


La mostra si apre con circa dieci lavori di grande e piccola dimensione dove elementi di diversa natura entrano in perfetto connubio in due spazi separati, proprio come i suoi dipinti, uno spazio superiore che fa da ingresso a questo affascinante mondo struttura e uno spazio inferiore dove c’è poco da scherzare.


                                                                                                             Giuseppe Bombaci, Milano 15/04/2011.


23 Peak Ground Velocity, olio e pastello su carta intelata, 190,2x150 cm, 2011


Bio:

Córdova nasce a Tempio Pausania il 29 novembre 1978.
Dopo gli studi presso il Liceo Artistico di Tempio Pausania, dal 1997 al 2003 frequenta il corso di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Dal 2004 al 2007 frequenta il corso di Industrial Design presso l’Istituto Europeo di Design, Milano.  Nel 2002 organizza la prima personale di grafica e scultura “ Còrdova Ritratti”, nello spazio espositivo Sardegna Verde Gallery, a Tempio Pausania. Inoltre, è risultato vincitore del III “Concorso Regionale di Scultura – Fondazione Costantino Nivola”, Orani (NU) che gli ha permesso, per iniziativa della stessa Fondazione, di frequentare il Workshop d’incisione promosso dall’Associazione Casa Falconieri, tenutosi a Cagliari nel 2003, presso il centro Polifunzionale Archimedi e uno stage di Scultura nel 2004 presso l’Università di Architettura di Darmstadt / Germania. Nel 2008 è stato ammesso al PREMIO ARTEINGENUA 2008, "IMPATTO_arte, luogo + relazioni".
Vive e lavora a Milano.

Mostre personali

2002 – Tempio Pausania, Sardegna Verde Gallery, “Cόrdova ritratti”, presentazione a cura di Luigi Agus.

Mostre collettive

2010 – 2011 – Modica (RG) – Canicattini Bagni (SR), Arti Stown C.O.C.A (Center Of Contemporary Arts) – Linea Continua, a cura di Arturo Schwarz, Francesco Lucifora, Giuseppe Bombaci.


                                                                                                           
2010 – 2011 – Scicli (RG), Piattaforma Culturale Pass\o, Prima Connettiva, a cura di Non Daniele Marranca.
2010 – Milano, Obrax Gallery, ObraXmas, a cura di Loris di Falco.
2010 – Canicattini Bagni (SR), Fabbric\a, Piccole geografie del quotidiano, a cura di Giuseppe Bombaci.
2009 – Milano, Obrax Gallery, ObraXmas, a cura di Loris di Falco.
2008 – Milano Due, Collettiva (artisti della galleria) Galleria d’arte Emmedue, a cura (Galleria Emmedue).
2008 – Brescia, Ammesso Premio Impatto_arte: Luogo + relazioni, Associazione Arteingenua, catalogo a cura di Ilaria Bignotti, Cecilia Cordoni, Anna Leopaldo.
2004 – Tempio Pausania, Metamorphosis,  Associazione Culturale Gemellae, Palazzo Pes Villamarina.
2003 – Molineddu (SS), Spazio Espositivo – Spazio Teatrale, Associazione Culturale Kenosis, ARTE – EVENTO – CREAZIONE (VII Edizione).
2002 – Orani, Fondazione Costantino Nivola, Premio Regionale di Scultura Costantino Nivola
(III Edizione), catalogo a cura di Marco Vallora, Ugo Collu.
2000 – Lastra di Signa (Firenze), Villa Caruso Bellosguardo (Patrocinata dalla Fondazione Caruso).
1999 – Vicchio (Firenze), Creiamo un museo all’aperto, a cura di Miriam Campanini.
1998 – Orani, Fondazione Costantino Nivola, Premio Regionale di Scultura Costantino Nivola
(II Edizione), catalogo a cura di Luciano Caramel, Luis Alfonso Fernàndez, Ugo Collu.
Premi e riconoscimenti 
2002 –  Orani, Fondazione Costantino Nivola, (Scultura) 1° premio.
Workshop
2003 – Cagliari, Associazione Casa Falconieri, Workshop d’incisione presso il centro Polifunzionale Archimedi a cura di Gabriella Locci.
Stage
2004 – Darmstadt (Germany), Facoltà di Architettura dell’Università Tecnica.



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