RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






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domenica 19 giugno 2011

First Step 2 - Studenti dell'Accademia di Verona in mostra nelle Gallerie

In più di una occasione ho affermato quanto ammiri il lavoro di Luigi Meneghelli... questa seconda edizione di Fist Step, è l'ennesima conferma


Coordinatore: Luigi Meneghelli
Openings: 24 – 25 giugno 2011 dalle 16.00 alle 20.00
Periodo esposizione: 24 giugno – 2 luglio 2011
Catalogo disponibile nelle varie sedi

First Step è alla sua seconda edizione ed è già diventato un appuntamento atteso, un momento immancabile di verifica di un'intero anno scolastico. E' un esporsi disincantato da parte dei trenta studenti selezionati al vaglio del mercato, della critica, del pubblico. E' un passare dall'altra parte della scena, anche se questo non significa fine dello studio, ma solo un diverso impegno nei confronti della ricerca. Non più unicamente un interrogarsi su se stessi e sui propri processi operativi, ma anche un relazionarsi con altri (con i veri soggetti del mondo dell'arte): una scoperta dell'alterità però che è un modo ulteriore di misurarsi ancora con se stessi, di patteggiare non rinunce ma alleanze o, meglio, sinergie con quello che potrebbe essere il futuro “mondo del lavoro”.
E' stato un anno che ha visto l'Accademia cambiare molte dinamiche al proprio interno, come l'inserimento di nuovi corsi teorici e lo studio delle tecnologie avanzate applicate all'immagine. Gli studenti si sono così sganciati dalle espressioni artistiche più legate alla tradizione (come pittura, scultura e incisione), per indirizzarsi verso una molteplicità disciplinare o, ancor più, verso una vera e propria trasversalità linguistica. Sembra quasi avverarsi il rilievo fatto più di un secolo fa da Kandinskij: “Non sono necessarie l'anatomia e affini, ma la totale, incondizionata libertà dell'artista nella scelta dei suoi mezzi”. Ed ecco allora apparire accanto ai quadri, anche video, installazioni, performance, foto, fanzine. E' come se gli studenti sentissero un'esigenza ininterrotta di spostarsi, cambiare, ricominciare, riscoprire, e soprattutto reinventarsi.
Ed è curioso come anche il numero di gallerie che aderiscono al progetto sia passato dalle otto dello della prima edizione alle dodici di quest'anno: ad Artericambi, Boxart, FaMa Gallery, La Giarina, Marco Rossi, Galleria Dello Scudo, Spazio 6, Studio la Città, Spazio6 si sono aggiunte Giorgio Ghelfi, Kn-Studio, Melepere, Ph-Neutro e la partecipazione della Biblioteca Civica con l’ “Archivio Regionale della Videoarte”.
Forse, in mezzo alla “deregulation” dei nostri giorni, è il segno di un bisogno diffuso di ritrovarsi intorno al valore antico della creatività, anzi della creatività che si sta ancora formando, che è ancora in fase di germinazione. Mettere a disposizione degli studenti i propri spazi, perchè essi possano fare le prove generali della vita, diventa allora un atto etico, educativo, costruttivo. E se è vero che l'arte non salva, è pur vero che l'arte fabbrica coscienza e futuro.

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