RITENGO CHE SIA DOVERE DI CHIUNQUE E A MAGGIOR RAGIONE DI NOI ITALIANI, FARE DI TUTTO PER PROMUOVERE, SALVAGUARDARE E DIVULGARE L'ARTE IN TUTTE LE SUE ESPRESSIONI.
UNA SOCIETA' DISTRATTA SUI FATTI DELL'ARTE E' UNA SOCIETA' VOTATA ALL'IMPOVERIMENTO... E NOI, DA QUESTO PUNTO DI VISTA, LO SIAMO GIA' ABBASTANZA!






Vota questo blog

Siti

lunedì 23 marzo 2015

AAF - Milano 2015 e Casa d'Arte San Lorenzo



Si sono spenti i riflettori da poche ore su l'edizione 2015 di AAF - Milano (http://affordableartfair.com/milano/). 

Innanzi tutto, un plauso particolare a Nina Stricker, neo-direttrice della manifestazione, e a tutto il suo staff, per l'attenzione e la professionalità dimostrate. 

Una fiera fresca, giovane e coinvolgente che certo non ha tradito le aspettative. 
Pubblico numeroso, eterogeneo e attento, con anche una certa propensione all'aquisto. 

La proposta decisamente giovane, eccenzion fatta per alcuni espositori, ed internazionale, ha coperto tutte le esigenze dei visitatori: dalle cose più facili e con il marcato piglio commerciale, a quelle più colte ed intelletuali.

Una menzione speciale allo stand di OFF Brera, praticamente autogestito da i giovani studenti dell'Accademia milanese che, a mio giudizio, avevano allestito uno degli stand più interessanti dell'evento. 

Unico neo, e non è stata solo la mia personale opinione ma una sensazione condivisa da diversi espositori, la presenza di una casa d'asta all'interno del padiglione che ha avuto la possibilità di licitare la propria proposta ottenedo una visibilità differente rispetto a tutti altri.

Per quanto riguarda l'attività svolta da Casa d'Arte San Lorenzo all'interno della Fiera, che per l'occasione ha deciso di presentarsi con due progetti, uno di Thomas Berra ed un altro di Matteo Nuti (http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.it/2015/02/berra-e-nuti-ad-aaf-milano.html), i risultati ottenuti sono stati ben al di sopra delle aspettative. Quindi l'appuntamento con AAF e per il 2016 a Milano e chissà, forse in una delle tante tappe internazionali prima della fine del 2015...



un momento durante l'intervista rilasciata a SKY ARTE

...come sopra...

Matteo Nuti

...come sopra...

Thomas Berra durante l'intervista nell'area Talk per il YOUNG TALENTS

Thomas Berra

...come sopra...

...come sopra...

5 commenti:

  1. la casa d'asta a cui alludi,è stata espressamente invitata dagli organizzatori di Art affordable,per cui,se ringrazi nell'articolo la neo direttrice e tutto il suo staff considera che l'invito all'asta è stato ben discusso tra i collaboratori della casa d'aste e lo staff di art affordable per cui,non c'è nessun "neo" da lamentare,o forse è solo perchè loro hanno avuto in riscontro di vendite maggiore? e questo si sa da solitamente fastidio .

    RispondiElimina
  2. Buonasera Anonimo, normalmente ai commenti non firmati da un nome e cognome non risposndo ma questa è una eccezione che mi porta ad infrangere la cosidetta "regola". Non è questione di vendite, è questione di opportunità. Un microfono, dato in mano ad uno che ne sappia fare buon uso, diventa uno strano strumento, particolarmente efficace, che per l'attività che svolgo conosco molto bene. Il fatto che sia stato concertato dall'organizzazione mi rattrista per la leggerezza della decisione stessa e le eventuali conseguenze (un malumore diffuso fra gli altri stendisti...) ma ciò non toglie nulla alla educazione, l'attenzione prestata e la professionalità dimostrate dalla Stricker ed il suo staff. La speranza è che l'organizzazione abbia almeno valutato economicamente (e quindi richiesto un canone superiore) l'opportunità decisamente superiore offerta a questi signori. P.S. le vendite di AAF 2015, per quanto mi riguarda sono andate benissimo... ben oltre le mie aspettative e quindi da questo punto di vista come da tutti gli altri, non ho nulla da lamentarmi... detto ciò l'asta all'interno della fiera così come è stata fatta rimane un neo... ci possono essere tante altre soluzioni più divertenti, democratiche ed anche più efficaci (SCOPE NY del 2004 -mi sembra di ricordare- docet).
    P.S. 2 la prossima volta si firmi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciò che hanno richiesto,se l'hanno fatto,come canone ritengo non sia il fulcro della questione,rimane una contrattazione tra loro,per cui,far leva sulla questione monetaria non depone a suo favore come argomento da sollevare,potrebbero esser pure stati invitati gratuitamente,dato che è un modo diverso il loro,di proporre arte,venendo incontro al pubblico,con prezzi accessibili,e questo è nella filosofia di Art Affordable,se da fastidio,questo tipo di operazione,non è certo loro la colpa,se prenderà piede questo sistema potrebbe esser un nuovo sistema di vendere arte,almeno una parte di collezionisti che non posson permettersi opere costose di artisti creati a volte a tavolino senza nessuna capacità artistica,senza allusione ai suoi di artisti,ognuno ha i propri gusti a riguardo.Ribadisco che la loro presenza è stata un neo solo dal punto di vista di alcuni galleristi,non certo per gli organizzatori che hanno al contrario voluto fortemente la loro presenza con i complimenti a fine della manifestazione stessa,per cui,se ha alcune lamentele le rivolga agli organizzatori di Art Affordable e lasci stare chi cerca nuove possibilità di proporre arte,non è un attacco personale,ma se nel suo blog molto seguito,inserisce tali affermazioni,prima di farle,si informi bene dei fatti,altrimenti certe opinioni personali non le inserisca in un articolo che viene letto da molti .cordiali saluti
      Marco Bianchi

      Elimina
    2. Buonasera Marco, ha ragione, l'argomento economico/finanziario non è un argomento cruciale e gli accordi presi fra loro sono solo fatti privati. Alla base di tutto, rimane però, la libertà di critica ed opinione sia dello scrivente che di tutti gli altri soggeti che si dilettano per hobby o professione, di raccontare le cose da un proprio punto di vista... ovviamente senza venire meno al principio fondamentale della "buona educazione".
      Il nome di questo blog lo evidenzia ancora di più: "la stanza privata dell'arte - Pensieri, parole, opere ed ammissioni dal mio mondo dell'arte". Trattandosi proprio di opinioni e non di notizie, fatto di scritti e non di articoli, in quanto questo blog non è una testata giornalistica ma, ripeto, un "blog di opinione" non hanno bisogno di nessun fondamento, proprio perchè trattasi di considerazioni personali e quindi ribadisco quanto scritto sopra. Ma sono solo opinioni... che "difendo" e confermo. Le mie constatazioni, e non lamentele, ci mancherebbe altro, le ho già fatte notare alla Dott.sa Stricker che giustamente potrà prenderle in considerazione oppure no. Rimane il fatto che, a questo punto sottolineo, il mio personalissimo giudizio ed opinione, è che l'asta in una fiera d'arte, per quanto possa essere di arte accessibile, l'ho trovata fuori luogo. Cordiali saluti a lei

      Elimina
    3. concordo,son opinioni,e questo è il suo blog,è solo che essendo seguito da molti del settore artistico e non solo,ho trovato corretto far un po' di luce sulla questione,dato che nell'articolo elogiava lo staff di Art affordable,e mi permetta la parola,criticava la presenza della casa d'aste oggetto di malumori tra alcuni galleristi,come se fossero presenti quasi all'insaputa dello staff stesso,quando è chiaro che nessuno si improvvisa uno spazio all'interno della manifestazione,hanno discusso,sapevano come e cosa avrebbero presentato,son stati anche filmati da enti televisive,per cui,tutto alla luce del sole,anzi,per volontà proprio di chi rende possibile Art Affordable,quindi se c'è spazio per lei per esporre le opere dei suoi artisti,lasci pure provare altre vie,no? il mondo dell'arte delle gallerie è in continuo mutamento,questo potrebbe esser un inizio,e se non le va bene che in fiere o manifestazioni artistiche vi siano presenti battitori d'aste,invitati dagli organizzatori stessi,non partecipi,possibile che ci sono persone che cercano nuove possibilità di avvicinare all'arte nuovi collezionisti,e c'è sempre il coro di chi ha da ridire? ha detto pure che ha venduto bene,e allora. In ultima analisi,ha trovato fuori luogo un'asta all'interno di una fiera d'arte,be,magari un po' di lungimiranza in più le gioverebbe,per chi non può comprare arte a 1000 euro,o più,questa iniziativa dal pubblico stesso è stata accolta molto favorevolmente,i soli a constatare un certo malcontento son stati solo alcuni galleristi,curioso no? Detto questo,non credo serva ulteriormente ribadire altro.Saluti
      Marco

      Elimina