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lunedì 1 marzo 2010

"INSERTS" personale di Pier Toffoletti

Di seguito pubblico il testo per il catalogo di Pier Toffoletti "INSERTS"


INSERTS personale di Pier Toffoletti

Conosco Pier da più di quindici anni.
Ho seguito in questi tre lustri il suo intero iter, approvando quando il lavoro meritava e disapprovando quando percorreva scelte a lui poco consone, con la lucidità e la consapevolezza di avere comunque sempre, davanti a me un vero artista.

E’ prerogativa di un artista esprimere emozione. Produrre immagini è lavoro che lo lasciamo fare ai pittori.

Lui, elargisce emozioni.
In questo Pier è radicalmente artista.
Chi conosce la sua opera sarà rimasto coinvolto dalla crescita esponenziale del suo, talentuoso sin dall’inizio, modo d’esprimersi.
Chi lo dovesse scoprire ora si troverà di fronte un uomo mai sazio di colmare la sua necessaria esigenza di coinvolgere.

Ricordo con piacere le conclusioni che trassi quando l’amico Sparaci mi presento Pier in occasione della fiera di Padova. Era il ’95, la Casa d’Arte San Lorenzo era neonata, di fronte ad un “totem” 55 x 155, mi accorsi immediatamente di avere davanti agli occhi, il lavoro di un artista che con il suo modo di esprimersi, colmava quei concetti che avevo ben chiari in mente ma che ancora non riuscivo ad esprimere. Potevo guardare, in quei pochi centimetri quadrati, l’intero percorso dell’arte, dalle pitture rupestri ai giorni nostri, unite insieme da un unico ipotetico filo rosso. Lì dentro c’era Pompei come Vedova, Afro come Altamira. La materia si fondeva alla figura. Il colore si faceva da parte per far posto allo spazio.
Il tutto con disarmante e silenziosa semplicità.
In questi anni ho giocato al gatto e al topo con Pier, in un continuo capovolgimento di ruoli. Lui artista, io fruitore, condividendo la ricerca, le soluzioni e perché no, anche i fallimenti (se è lecito usare questo termine quando si parla di percorsi inevitabilmente obbligati, necessari, per arrivare dove Pier è arrivato, se si prende in analisi la naturale ricerca, che fa parte della vita di un artista).
Oggi mi trovo a curare una sua personale. “INSERTS” ospitata qui a Torino, presso LaContemporanea. Il cammino è stato lungo, anche faticoso. La gran parte delle opere in mostra sono la genesi di una nuova via intrapresa dall’artista che lo porta ancora una volta ad affrontare l’ennesima sfida, a mio giudizio vinta in partenza, dove senza nulla togliere alla preziosità del suo lavoro, anzi valorizzandolo ulteriormente, fanno capolino degli inserimenti fotografici. Scene di quotidianità innocente e spensierata hanno sostituito modelle e modelli che rimandavano ad un passato a volte anche remoto.
E’ forte, diretto. Anche provocatorio. Chi si metterà alle pareti di casa il ritratto, perché forse di ritratti si tratta, di un giovane che neanche si conosce? Se ci soffermiamo all’apparenza, siamo perdenti. E forse anche perduti.
Quando Lord Byron acquistò le vedute di Turner, che rappresentavano luoghi che lui mai aveva potuto ammirare, era forse un pazzo o un raffinato conoscitore del valore dell’arte?
Leggete l’arte, queste opere non sono dei ritratti, in effetti sono paesaggi. Paesaggi del nostro quotidiano, che ci appartengono. Nostri.
Nostri a tal punto che a volte, come spesso avviene quando una cosa o un ambiente lo abbiamo assimilato, neanche più lo notiamo. Non ne sappiamo più cogliere la bellezza.
Pier in questo, ci aiuta. Ci aiuta a leggere, vivere e fare nostro il quotidiano, che del resto, finche è tale, sembra naturalmente nostro, quasi ovvio, ma nella valenza del ricordo assume addirittura una liricità poetica che ci porta inconsciamente ad una base di felicità. Grazie Pier, il ricordo è già realtà e viceversa.
Ed anche quel cappellino blu, appartiene già alla storia.

Roberto Milani



vedi anche:
SABATO 20 FEBBRAIO 2010
Comunicato stampa "INSERTS" personale di Pier Toffoletti
http://lastanzaprivatadellarte.blogspot.com/2010/02/comunicato-stampa-inserts-personale-di.html

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